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CONSORZIO SPECIALE PER LA BONFICA DI ARNEO NARDO

RELAZIONE COGNITIVA DI ACCOMPAGNAMENTO AL PROGRANNA ANNUALE 2013 E TRIENNALE 20132013-2015

IL CAPO SETTORE PROGRAMMAZIONE ( C.S.T. Geom. Ferdinando Galbiati)

IL DIRETTORE AREA TECNICA (Ing. Gregorio Raho)

GENERALITA Con Decreto del Ministro LL.PP. del 21/06/2000 furono enunciate le modalit e gli schemi tipo per la redazione del programma triennale e dei suoi aggiornamenti, secondo quanto prescritto dalla L. 109/94 e sue successive modificazioni allart. 14 c. 11. Lart. 128 del Decreto legislativo 12.04.2006 n. 163 (Codice dei Contratti relativi ai lavori pubblici) e lart. 13, comma 1, del D.P.R. n. 207/2010, dispongono tra laltro quanto segue. Lattivit di realizzazione di lavori pubblici di importo superiore a 100.000 euro si svolge sulla base di un programma triennale e di suoi aggiornamenti annuali che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono ed approvano, nel rispetto dei documenti programmatori, gi previsti dalla normativa vigente, e dalla normativa urbanistica, unitamente allelenco dei lavori da realizzare nellanno stesso. Il programma triennale costituisce momento attuativo di studi di fattibilit e di identificazione e quantificazione dei propri bisogni che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono nellesercizio delle loro autonome competenze. Tale programma deliberato dalle amministrazioni aggiudicatrici contestualmente al bilancio di previsione. Il legislatore ha previsto che tutte le amministrazioni aggiudicatrici debbano programmare le attivit connesse con la realizzazione di unopera pubblica, considerandone attentamente i costi, i tempi di realizzazione e gli obiettivi da raggiungere. Si richiede, dunque, di disciplinare tutte le fasi di svolgimento di un lavoro pubblico, a partire dallesigenza che ha indotto lamministrazione a concepirlo, passando attraverso le fasi di progettazione, appalto, collaudo e fruibilit dellopera. Il programma triennale ha tra gli scopi principali quello di individuare e quantificare i bisogni di opere ed infrastrutture da porre a servizio delle esigenze di una determinata collettivit. E palese che la normativa nazionale sui LL.PP. deve calarsi nella realt di un Ente quale il Consorzio Speciale per la Bonifica di Arneo che, a differenza della maggior parte di amministrazioni appaltanti, non ha disponibilit finanziarie proprie da destinare alle opere pubbliche, dovendo far riferimento quasi esclusivamente a finanziamenti Statali, Regionali e Comunitari da reperirsi di volta in volta. Altra peculiarit consortile costituita dalla notevole mole di opere gi avviate o in fase di completamento funzionale, circostanza che induce a ridurre la possibilit di soddisfacimento di nuovi bisogni ed esigenze, nellambito della sfera di competenza dellEnte. La stessa valutazione delle priorit, richiesta dal legislatore e finalizzata a selezionare in 2

un cronoprogramma gli interventi prescelti, manifesta per i Consorzi di Bonifica dei vincoli notevoli, costituiti dalle tipologie di finanziamento attualmente disponibili, ben diverse da quelle concesse dai piani triennali della Cassa per il Mezzogiorno. La successiva fase prevista quella di messa a punto dei criteri di valutazione delle priorit, mirante a specificare, nella lista delle esigenze, uno scadenzario temporale congruente con le disponibilit finanziarie di cui si ha certezza. Le esigenze possono essere soddisfatte: a) mediante opere finanziabili con fondi propri quando il servizio erogabile suscettibile di gestione economica; b) mediante lutilizzazione di infrastrutture esistenti, per mezzo di lavori rientranti nelle tipologie: manutenzione e recupero dellesistente ovvero completamento di opere gi iniziate; c) con nuove opere o infrastrutture. 2. VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE PROSPETTIVE DI SODDISFACIMENTO Il Consorzio Speciale per la Bonifica di Arneo ha competenza nei territori delle provincie di Lecce Brindisi e Taranto, stato costituito con R.D. n1742 del 14/04/1927. Successivamente il territorio consortile stato ampliato con D.P.R. n836 del 5 marzo 1971 e con Delibere della Giunta Regionale n4785 del 30 maggio 1980 e n4788 del 30 maggio 1980. Con questi ampliamenti il Consorzio ha assunto anche la competenza territoriale sul comprensorio di bonifica denominato "Agro Brindisino". In tale territorio i compiti di bonifica furono assolti, in passato, dagli Uffici del Genio Civile competenti per territorio; successivamente, dal 195051 al 197980 le competenze passarono all'Ente Irrigazione Puglia e Lucania che, incaricato dei compiti della riforma fondiaria nella zona, assunse conseguentemente anche quelli di Consorzio di Bonifica di 1^ categoria laddove non era stato costituito il relativo Consorzio. Ricevuta nel 1980 detta competenza, il Consorzio dell'Arneo ha ritenuto opportuno procedere subito al censimento ed alla individuazione delle opere idrauliche presenti nel comprensorio stesso, classificate o meno come opere di bonifica.

Competenza amministrativa, Provincie e superfici ricadenti Il comprensorio in cui opera il Consorzio Speciale per la Bonifica di Arneo situato nella fascia centrale delle Penisola Salentina e copre una superficie territoriale di 252.9814 ettari interessando totalmente o parzialmente, 48 comuni ricadenti rispettivamente nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto, dei quali 13 ricadenti parzialmente e 35 totalmente compresi nella superficie consortile. Il comprensorio consortile ha quindi caratteristica interprovinciale ed cos ripartito: 127.541 ettari in provincia di Brindisi (18 comuni), pari al 50,4% del totale; 86.600 ettari in provincia di Lecce ( 24 comuni), pari al 34,2% del totale; 38.840 ettari in provincia di Taranto (6 comuni), pari al 15,4% del totale. IL RETICOLO IDROGRAFICO: Il compito istituzionale primario del Consorzio di Bonifica lo svolgimento delle attivit di manutenzione ordinaria, esercizio, tutela e vigilanza del reticolo idrografico in gestione. Unattivit fondamentale per assicurare un ordinato assetto del territorio senza la quale le condizioni diventerebbero assai critiche con rischi idraulici elevati. La periodica manutenzione di fondamentale importanza per migliorare il deflusso dei corsi dacqua, per verificare lo stato di conservazione delle opere ed individuare le situazioni che necessitano di interventi di ripristino, per controllare e presidiare il territorio. Operare in questa maniera, ovvero a cicli programmati, assicura alle opere lunga durata e costante efficienza nonch un costo pi limitato per gli interventi di ripristino; pertanto la manutenzione periodica ad un opera ne assicura funzionalit ed economia di esercizio. Per manutenzione ordinaria sintendono tutte quelle attivit, previste nel programma annuale di sfalcio e trinciatura rasoterra delle sezioni di deflusso, alveo, sponde, pertinenze idrauliche, argini e camminamenti, nonch la rimozione del materiale depositato sul fondo di canali e fossi. A tali lavorazioni si devono aggiungere tutti gli interventi atti a garantire lefficienza degli delle paratoie presenti sul territorio. Lattivit ordinaria attualmente ancora non trova la copertura finanziaria dal ruolo di contribuenza, ma condizionata dai trasferimenti Regionali per competenza e ripartizione con gli altri Consorzi Commissariati. Commissariati.

Tale attivit, con la definitiva approvazione del piano di classifica e riparto, potr essere riprogrammata nei limiti della copertura finanziaria garantita dai ruoli di contribuenza in entrata. Essa sar effettuata direttamente con mezzi del Consorzio e dagli operai stagionali nonch, per alcuni interventi di particolare complessit che necessitano di attrezzature non in possesso dellEnte, da ditte abilitate con procedura di affidamento in appalto. Reticolo idrografico in gestione Reticolo idrografico di competenza suddiviso nei seguenti sottobacini:
Sottobacino Fasano- Ostuni N canali 37 Lunghezza ml. 86.818 Sottobacino Canale Reale N canali 3 Lunghezza ml. 59.889 Sottobacino Brindisi N canali 54 Lunghezza ml. 347.788 Sottobacino Palude Balsamo N canali 36 Lunghezza ml. 129.830 Sottobacino Veglie - Carmiano N canali 10 Lunghezza ml. 22.150 Sottobacino Asso N canali 9 Lunghezza ml. 40.238 Sottobacino Lo Canale N canali 2 Lunghezza ml. 7.552 Sottobacino Avetrana N canali 12 Lunghezza ml. 24.873 Sottobacino Palude Mascia - Cursio N canali 4 Lunghezza ml. 11.826

totali
N Canali 167 Lunghezza ml. 730.964

LIRRIGAZIONE NEL COMPRENSORIO DI BONIFICA ARNEO CON ACQUE REPERITE DALLA FALDA PROFONDA.

Caratteristiche della rete irrigua consortile fino allimpresa:


La particolarit della fonte di approvvigionamento ha portato ad una schematizzazione tipo degli impianti nei vari distretti irrigui. Infatti, lacqua viene prelevata da un campo pozzi e distribuita mediante condotte distributrici interrate, di vari diametri, in cemento amianto per quasi tutti i distretti, tranne per quelli realizzati negli anni novanta in p.v.c.. 5

La rete in cemento amianto, con un processo legato al reperimento delle risorse economiche, viene gradualmente sostituta dal P.V.C. e dal Polietilene, come del resto anche le colonne di idrante in ferro, a servizio dellutente.

Corpo dacqua distribuito allutenza.


Mediamente da 5 a10 lt.sec., 0,5 / 1 bar, con sistema turnato o in alcuni casi a domanda.

Utenza
I distretti irrigui in esercizio da anni hanno, cos come previsto, trasformato radicalmente lagricoltura del Comprensorio di Bonifica dellArneo. La pratica irrigua stata indirizzata verso colture industriali, ortive, florovivaistiche, arbustive ed arboree, con ripercussioni di notevole entit sulla produzione lorda vendibile e sulloccupazione del territorio interessato. Le dimensioni e le caratteristiche strutturali delle aziende agricole sono state determinanti nellorientare i produttori nelle scelte colturali. Emerge infatti unagricoltura moderna e competitiva diventata il principale bacino di produzione dei prodotti agricoli destinati alle industrie agroalimentari. Non pi, quindi, colture tradizionali ma colture industriali, ortaggi, florovivai, colture in serre insieme ad oliveti e vigneti ad alta specializzazione che hanno procurato e procurano non solo vantaggio diretto in agricoltura ma hanno attivato una serie di imprese a servizio del settore primario. stato cos incentivato uno spirito imprenditoriale agricolo che andato oltre la produzione ed in tutto il territorio del comprensorio si sono insediati piccoli e medi stabilimenti di lavorazione, trasformazione e confezionamento dei frutti della terra che contribuiscono in maniera efficace a valorizzare i prodotti recuperando valore aggiunto ed a creare ulteriori opportunit di lavoro.

La rete irrigua in esercizio:

LOCALIZZAZIONE IMPIANTO Progr. DISTRETTO IRRIGUO Provincia Comune Localit Superficie Catastale (Ha) Superficie Irrigua (Ha) Lunghezza Rete Irrigua (Km) 46,069 1,673 22,568 13,512 27,397 8,915 11,043 Particelle (n)

DATI IMPIANTO Comizi (n) Gruppi di consegna (n) Utenti (n) Corpo Idrico all'Idrante lt/sec. 10 10 10 10 10 10 10 Entrata in Esercizio (anno)

Distribuz. Turnata

1 2 3 4 5 6 7

ABATEMASI AMPLIAMENTO ABATEMASI PILOTA AGNANO FACHECHI 1 lotto AGNANO FACHECHI 2 lotto AGNANO FACHECHI 3 lotto ARCHIGNANO ARGENTONE FRASSANITO 2 lotto ARGENTONE FRASSANITO 3 lotto CAPUZZI

Taranto Taranto Lecce Lecce Lecce Taranto Taranto

Avetrana Avetrana Nard Nard Nard Manduria Avetrana Avetrana Erchie Manduria Leverano Veglie Salice Sal.no Guagnano Leverano Salice Sal.no Sava Erchie

Specchiaracina Papanni Motunato Abatemasi Fachechi Fachechi Fachechi-Pappo Archignano Argentone Frassanito Argentone Frassanito Capuzzi Fontanelle Mazzetta Gianperruccio Iacorizzo La Grava Lo Sole Li Cicci Macche Nuove Liti Grande Panaro Martano Refrigerio Meschinella Monte La Conca Monte La Conca Strazzati Tostine Tre Torri Trecento Tomoli

633,23 76,08 374,92 332,59 214,79 93,13 135,36

633,23 76,08 374,92 332,59 214,79 93,13 135,36

1171 205 886 349 313 208 319

10 1 7 4 13 4 3

431 65 363 180 278 87 100

750 128 364 139 180 109 261

si si si si si si si

1993 1973 1984 1978 1997 2003 1989

8 9

Taranto Lecce

116,16 271,17

116,16 271,17

20,427 16,339

362 881

8 6

139 298

278 427

10 10

si si

2001 1978

10 11 12 13 14

CASCIONE GIANPERRUCCIO IACORIZZO LA GRAVA LO SOLE

Lecce Lecce Lecce Taranto Brindisi

152,06 41,99 136,48 26,76 121,13

150,92 41,75 104,89 26,76 121,13

8,804 4,154 9,065 0,950 6,832

482 176 294 29 239

4 1 3 2 4

114 62 127 27 72

201 176 205 27 126

10 10 10 10 10

si si si si si

1989 1981 1983 2002 1998

15

MANDURIA NORD lotto "B"

Taranto

Manduria

533,47

545,83

55,026

1111

18

416

705

10

si

2000

16 17 18 19 20 21 22 23

MARTANO REFRIGERIIO MESCHINELLA MONTE LA CONCA 1 lotto MONTE LA CONCA 2 lotto SINFAROSA TOSTINE TRE TORRI TRECENTO TOMOLI totale

Brindisi Taranto Taranto Taranto Taranto Brindisi Brindisi Taranto

Ostuni Manduria Avetrana Avetrana Avetrana Erchie Erchie Avetrana

365,00 48,09 125,26 109,43 131,03 50,89 97,62 75,30 4.261,94

365,00 48,09 125,26 109,43 131,03 50,89 97,62 75,30 4.241,33

31,709 4,477 8,722 7,708 8,049 5,780 4,550 3,841 327,61

307 104 306 230 338 123 167 142 8.742,00

15 2 3 4 2 3 3 1 118,00

113 50 97 68 101 45 55 57 3.345,00

150 68 171 133 179 82 154 97 5.110,00

10 10 10 10 10 10 10 10

si si si si si si si si

2000 1999 1988 1992 1988 1997 1982 - 2001 1983

PROGRAMMA ANNUALE DELLE ATTIVITA PROGRAMMA 1 AUMENTARE LA SICUREZZA DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA MANUTENZIONE ORDINARIA E LA SORVEGLIANZA DEI CORSI DACQUA E DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA _______________________________________________________________________________ PIANO ANNUALE DI MANUTENZIONE ORDINARIA Gli uomini ed i mezzi del Consorzio lavorano quotidianamente in un territorio di Ha 252.98.14 e su una rete idraulica di 730 Km. Al reticolo succitato si sommano ulteriori Km di corsi dacqua non classificati ma inseriti nel reticolo significativo del Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) sui quali il Consorzio opera, a seguito di interventi di ripristino in modo non sistematico ma secondo un programma pluriennale. Il piano annuale di manutenzione ordinaria trova la sua massima attuazione nel periodo estivo autunnale ovvero dal mese di luglio al mese di ottobre. In tale periodo il parco macchine consortile, composto da 4 camion, 1 quadriciclo, 2 terne, 1 carrellone, 4 decespugliatori ed un eventuale mezzo dopera a nolo, effettua tutta una serie dinterventi al reticolo di competenza sfruttando, in rapida successione, la molteplicit dei macchinari in dotazione al fine di ridurre al massimo i tempi desecuzione e onseguentemente i costi. Durante i mesi invernali vengono svolte le attivit di manutenzione ai corsi dacqua arginati, ai quali pi facile accedere ed al contempo non viene creato disturbo alle attivit agricole presenti sul territorio. La stagione primaverile dedicata, anche per non arrecare danno allavifauna nidificante, alla cura e gestione dei tratti dei corsi dacqua che interessano i centri abitati ed i bacini a marea. La programmazione prevede, per tali tratti, pi attivit di sfalcio in ragione della ripresa vegetativa e la contestuale necessit di armonizzare ed inserire al meglio nellambito urbano circostante il corso dacqua.

PRESIDIO E SORVEGLIANZA DEL TERRITORIO ___________________________________________________________________________________ ___________ Il personale del Consorzio svolge, con la sua presenza quotidiana sul territorio, unazione costante di sorveglianza sui corsi dacqua e le opere annesse: Le caratteristiche degli eventi atmosferici che hanno interessato negli ultimi tempi il nostro territorio ed i fini istituzionali dellEnte hanno evidenziato la necessit di effettuare, con il proprio personale, una costante opera di controllo e monitoraggio sul Comprensorio al fine di essere tempestivamente informati di eventuali imminenti situazioni di pericolo sul territorio che potrebbero essere causa di rischio per la popolazione, in modo particolare presidiando i siti a pi elevata criticit. La capillare presenza sul territorio consente inoltre di sensibilizzare i cittadini in merito alle distanze da tenere in occasione della costruzione di nuove opere private ovvero di recinzioni ecc e questo costante dialogo permette, in maniera indiretta, di preservare i corsi dacqua e la loro accessibilit. Attualmente, da parte del personale del Consorzio, vengono effettuati turni settimanali di reperibilit con un tecnico sempre disponibile ad interfacciarsi con la Protezione Civile in occasione di eventi climatici sfavorevoli. PROGRAMMA 2 METTERE IN SICUREZZA E RIDURRE IL RISCHIO IDRAULICO DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI STRUTTURALI: MANUTENZIONE STRAORDINARIA E NUOVE OPERE _______________________________________________________________________________ Il Consorzio esegue per conto di Enti pubblici (quali Comuni, Province, Regione, Autorit di bacino) anche lavori pi complessi che gli vengono affidati in virt delle competenze e delle esperienze acquisite: in particolare si tratta di interventi pubblici di bonifica, di difesa del suolo e di sistemazione idraulica; riparazione di argini; riprese di smottamenti; opere di regolazione e sistemazione dei corsi d'acqua. Molti Enti, infatti, ritengono pi vantaggioso avvalersi del Consorzio, perch negli anni si specializzato nella messa in sicurezza dei corsi d'acqua e a questa si dedica interamente. Per far ci, lUfficio Tecnico del Consorzio, anche attraverso la collaborazione di professionisti esterni, cura tutte le fasi della realizzazione degli interventi che servono a ridurre il rischio 9

idraulico del territorio (casse di espansione, consolidamento ed adeguamento di argini, etc), dalla progettazione fino alla sua esecuzione, ricevendo per questo appositi finanziamenti, per la maggior parte provenienti da stanziamenti della L.183/89 ed altri mirati alla mitigazione del rischio idraulico. PROGETTO 2.1 NUOVE OPERE E PROGETTAZIONI IN CORSO Opere di mitigazione del rischio idraulico BACINO ASSO Il Consorzio di Bonifica Arneo stato individuato Ente Attuatore degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio idraulico del Canale Asso. La soluzione progettuale proposta dal Consorzio Bonifica Arneo per mitigare prima ed eliminare dopo il rischio idraulico al territorio, nasce dal presupposto di base per il quale il bacino del torrente Asso per sua natura un bacino di tipo endoreico il cui recapito finale costituito dal sistema di voragini presenti nella aree a nord del centro Abitato. Ad avvalorare il principio per il quale il bacino del canale Asso per sua natura un bacino endoreico che ha come proprio recapito finale la zona delle vore, lo studio idraulico condotto con un modello bidimensionale ha evidenziato che la superficie interessata dallallagamento oltre a quella limitrofa al centro urbano, questultima legata essenzialmente allinsufficienza idraulica del canale, proprio quella delle vore che risulta la pi depressa dellintero bacino. Sulla base di detto principio, quindi, si individuata una soluzione progettuale che ha come obiettivo quello di recapitare le acque provenienti dallintero bacino verso la zona delle vore evitando di attraversare il centro urbano per il mezzo del canale in cemento armato esistente. In dettaglio si prevede la realizzazione di un canale deviatore in grado di far transitare lintera portata, pari a 228,75 m3/s con origine in corrispondenza della zona di insediamento dellimpianto di depurazione a servizio dellarea industriale. Detto canale proseguir in direzione nord-ovest sino al congiungimento con il canale dellAsso posto in prossimit della Masseria Manieri. A tal proposito si prevede la realizzazione, in corrispondenza della sezione di inizio, di un opera idraulica di sbarramento che devi lintera portata di piena transitante nel canale Asso verso il nuovo canale deviatore, lasciando quindi il canale esistente a servizio solo dellabitato di Nard. A partire dal congiungimento con il canale dellOsso (anchesso afferente al sistema delle vore e collegato alla vora Colucce) si prevede di rettificare il percorso del canale esistente adeguando la sezione al transito della portata due centennale. 10

Terminato detto tratto, si prevede la realizzazione di un canale che metta direttamente in collegamento le due vore Manieri con il canale Paduli. Oltre alla realizzazione del nuovo canale deviatore, in considerazione della permeabilit dei terreni circostanti larea della vore riscontrabile immediatamente al di sotto della coltre vegetale, si prevista la realizzazione di opere per lo smaltimento delle portate meteoriche nel sottosuolo. Il sistema di smaltimento stato, pertanto, concepito per consentire linfiltrazione della portata determinata da un evento meteorico con tempo di ritorno di 200 anni. In tal senso si prevista la realizzazione di vasche che fungano sia da vasche di laminazione che per lo smaltimento delle acque meteoriche mediante trincee disperdenti scavate al fondo. Infine si prevede la sistemazione delle vore (Parlatano, Manieri 1 e Manieri 2) al fine di migliorare la loro capacit di smaltimento. Con tale soluzione, peraltro, lattuale tracciato del canale Asso, con il suo scolmatore a mare, rimarrebbe a servizio del bacino residuo e del centro abitato che potrebbe sversare le acque di drenaggio, peraltro cospicue, senza alcuna interferenza con il resto del sistema. Ulteriore aspetto esaminato nellanalisi della soluzione progettuale quello riguardante la mitigazione del rischio idraulico e le sue fasi di modifica e attenuazione in relazione alla realizzazione degli interventi. Con riferimento alla soluzione progettuale analizzata si evince come, con riferimento allattuale perimetrazione definita dallAutorit di Bacino, la modifica e la eliminazione del rischio idraulico per labitato di Nard ha inizio gi con la realizzazione del canale deviatore e dellopera di disconnessione idraulica da realizzarsi in corrispondenza dellimpianto di depurazione. In questo caso possibile procedere alla realizzazione del canale da monte in quanto esso va a connettersi con il reticolo idrografico esistente. Infatti, con la realizzazione di dette opere sar possibile deviare tutta la portata transitante nel canale Asso verso la zona delle vore (ovvero il recapito finale del bacino endoreico) determinando gli allagamenti solo nelle aree poste a nord del centro abitato. Successivamente, dando corso anche alla realizzazione delle vasche di smaltimento e alla sistemazione delle vore sar possibile anche eliminare gli allagamenti nelle campagne. Il primo lotto in esecuzione, prossimo al collaudo ed alla successiva funzionalit. Per il 2, 3, 4 e 5 lotto sono in corso le attivit progettuali definitive con la conseguente richiesta di finanziamento.

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STUDI DI FATTIBILIT In questa fase della programmazione, tenuto conto delle attivit ricognitive e progettuali gi in corso, si optato per lanalisi di alcuni, pi significativi canali, ai fini della individuazione delle opere necessarie alla riduzione del rischio idraulico e per leliminazione delle criticit esistenti. Analogamente si proceder per i canali rimasti nelle successive attivit di programmazione. Alcuni di questi corsi d acqua incidono lungo il loro percorso anche su centri abitati e infrastrutture viarie di primaria importanza e, in condizioni di piena, possono creare allagamento delle zone limitrofe al canale con situazioni altamente rischiose per la pubblica incolumit. Le mappe di tali rischi, cosi come previsto da normativa, sono riportate dagli atti Autorit di Bacino della Puglia relative a tutto il territorio Pugliese. Nell ambito del territorio di competenza del Consorzio di Bonifica dell Arneo sono stati effettuati degli studi sui singoli canali che lo attraversano al fine di rilevare le condizioni piu critiche; nel presente documento si riportano una serie di schede monografiche relative ad alcuni canali, che evidenziano le condizioni di criticit e propongono interventi di sistemazione idraulica con lintento di mitigare il rischio idraulico sulla base delle valutazioni condotte secondo le disposizioni del P.A.I. e delle linee guida contenute nel seguente documento. Gli studi sono stati svolti tenendo presente le indicazioni dellAutorit di Bacino della Regione Puglia, istituita con L. R. n. 19 del 9 dicembre 2002, la quale ha approvato il Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.), come stralcio del Piano di Bacino di cui alla Legge 183/89, il 30 novembre 2005. I canali esaminati sono: - per la provincia di Brindisi: Canale Patri (con particolare riferimento al tratto interno allabitato del Comune di Brindisi). Canale Lamasanta Canale Villanova Canale Difesa di Malta Canale Reale Canale Ostuni Rosa Marina - per la Provincia di Lecce: Canale Lo Canale Canale Bellanova 12 della

Bacino

Canale Patri Canale Lamasanta Canale Villanova (tratto di monte) Canale Villanova (tratto di valle) Canale Difesa di Malta Canale Reale Canale Ostuni- Rosa Marina ( Canale Lamacornola) Canale Ostuni- Rosa Marina ( Canale Pilone) Canale Ostuni- Rosa Marina ( Canale Fiume di Rosa Marina) Canale Lo Canale Canale Bellanova

Caratteristiche fisiche dei bacini A L (Km2) (Km) 12.80 7.50 4.38 6.00 1.70 2.40 8.27 204.82 14.10 2.15 20.50 27.00 43.60 1.70 3.40 7.40 49.40 15.00 3.20 19.10 6.70 5.80

imedia 0.6 % 0.19 % 0.03 % 0.04 % 0.47 % 0.03 % 0.1 % 0.15 % 0.2 % 0.09 % 0.03 %

tempo di ritardo, portata al colmo di piena per i tempi di ritorno impiegati nello studio Tr Q30 Q200 Q500 Bacini (h) (m3/s) (m3/s) (m3/s) Canale Patri Canale Lamasanta Canale Villanova(monte) Canale Villanova(valle) Canale Difesa di Malta Canale Reale Canale Ostuni- Rosa Marina Canale Lo Canale Canale Bellanova 3.61 1.90 1.18 0.63 1.57 11.14 7.64 2.80 3.88 32.00 5.86 4.83 34.62 9.69 128.96 39.63 40.53 60.42 52.13 13.10 9.67 79.81 19.42 223.85 81.30 80.22 113.17 62.29 17.23 12.31 105.81 56.13 272.93 93.45 101.83 141.27

obbiettivi

Rilevate le criticit dei canali sono stati individuati gli interventi atti alla riduzione del rischio idraulico con tempi di ritorno a 200 anni. 13

Individuazione dei costi di intervento

quadro economico totale relativo ai singoli canali oggetto di studio di fattibilit: Canali Provincia di Brindisi Canale Patri Canale Lamasanta Canale Villanova Canale Difesa di Malta Canale Reale Provincia di Lecce Canale Lo Canale Canale Bellanova TOTALE 4.320.000.00 3.490.000.00 7.810.000,00 74.310.000,00 4.520.000,00 1.950.000,00 1.620.000,00 1.880.000.00 44.530.000,00 12.000.000,00 66.500.000,00 Costo totale Costo totale per provincia

Canale Ostuni- Rosa Marina

Sono state gi attivate le progettazioni preliminari e definitive al fine dellacquisizione dei finanziamenti e successiva attuazione.

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OPERE IRRIGUE INTERVENTO PER LOTTIMIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DELLA DISTRIBUZIONE IRRIGUA NEGLI IMPIANTI IN ESERCIZIO DEL CONSORZIO ARNEO, FINALIZZATO A FRONTEGGIARE LA CRISI IDRICA. E indubbio che i primi ed i principali beneficiari di un intervento di ottimizzazione degli impianti irrigui collettivi non possano che essere gli agricoltori. Lagricoltura nellarea di tipo intensivo, orientata al mercato e strettamente dipendente dallirrigazione, a causa della irregolare distribuzione delle piogge durante il corso della stagione colturale. A livello aziendale i metodi micro-irrigui sono quelli pi frequentemente utilizzati dagli agricoltori, mentre lirrigazione a pioggia e a micro-getti ancora utilizzata in circa il 20% dellarea irrigua consortile. Dallattenta analisi effettuata dai tecnici del Consorzio e da una serie di interviste ad agricoltori e tecnici locali, emerso che la modalit di distribuzione irrigua adottata dallEnte Gestore considerata poco adeguata rispetto ai sistemi di coltivazione prevalenti, sia in termini di portate e di frequenza della stessa, ma anche per ci che riguarda le pressioni disponibili agli idranti. Infatti gli agricoltori fanno spesso ricorso allutilizzo di pompe di spinta a valle dei punti di consegna, dal momento che la pressione disponibile agli idranti non sempre sufficiente per ladeguato esercizio degli impianti irrigui ad aspersione e a micro-portata di erogazione. Molti degli agricoltori ritengono che la distribuzione irrigua programmata dal Consorzio risulti restrittiva e spesso non in grado di soddisfare i fabbisogni irrigui colturali e le esigenze aziendali, sia in termini di volumi erogati che di turni di erogazione. Attraverso gli interventi di ottimizzazione programmati si potr passare in azienda dallattuale gestione irrigua turnata ad una gestione irrigua flessibile, consistente nel fornire allagricoltore il pieno controllo della frequenza, della portata e della durata della distribuzione irrigua. Il controllo della distribuzione irrigua esercitato a livello aziendale potr, inoltre, contribuire sensibilmente a ridurre irrigazioni eccessive, non uniformi o inadeguate. Un recente studio condotto dallIstituto Agronomico Mediterraneo (D. Zaccaria e N. Lamaddalena) ha evidenziato che, attraverso una programmazione irrigua simulata su diverse colture ortive, agrumi e vite, in caso di RDS, si verificano irrigazioni eccessive durante la prima parte del ciclo colturale e situazioni di deficit idrico, invece, nella seconda parte della stagione. 15

Dalla modalit RDS scaturisce un volume netto applicato di 468 mm e risulta una perdita relativa di resa colturale del 13,5% dovuta a deficit idrico. Sempre lo stesso studio pervenuto alle conclusioni che, nel caso in cui gli agricoltori potessero accedere ad una modalit di distribuzione irrigua del tipo FDS, le irrigazioni verrebbero gestite in maniera pi efficace e i volumi netti di applicazione risulterebbero ridotti a 437 mm con situazioni di deficit idrico trascurabili e, di conseguenza, con perdita di resa colturale irrilevante. Pertanto, in caso di utilizzo di modalit FDS, risultano tranquillamente evitate sia le situazioni di deficit, che di eccesso idrico e, quindi, anche le perdite relative di resa produttiva. In definitiva, questi nuovi criteri di distribuzione, realizzati con limpiego di apparecchiature che consentano una maggiore flessibilit allazienda nelluso dellacqua, non possono che portare ad un aumento della produzione agricola, ad una riduzione dei consumi e, conseguentemente, ad un contenimento dei costi. Ricadute sullacquifero sotterraneo Come in precedenza riportato, lattuale distribuzione irrigua programmata dal Consorzio risulta restrittiva e spesso non in grado di soddisfare i fabbisogni irrigui colturali e le esigenze aziendali, sia in termini di volumi erogati che di turnazione. Per effetto di questa situazione, negli ultimi 10 anni, un cospicuo numero di agricoltori ha sviluppato, negli impianti irrigui in esame, fonti di approvvigionamento idrico di tipo aziendale attraverso la perforazione di pozzi in numero molto elevato (INEA) per mezzo dei quali loro emungono volumi considerevoli di acqua durante la gran parte della stagione irrigua. Pertanto, il notevole incremento del numero di agricoltori, che utilizzano acqua prelevata da pozzi irrigui aziendali, rappresenta la reazione, da parte loro, alla scarsa flessibilit della distribuzione irrigua collettiva. Ci avviene anche nei casi in cui lacqua distribuita dalla rete comprensoriale risulti meno onerosa per gli agricoltori, rispetto al prelievo da falda sotterranea. Numerose ricerche condotte in aree costiere hanno dimostrato che il sovrasfruttamento degli acquiferi sotterranei determina abbassamenti del livello idrico e apre la strada allintrusione marina, fenomeno che a sua volta causa un deterioramento qualitativo della falda. Dal momento che le opere irrigue consortili sono ubicate ad una distanza media di 9-10 km dalla costa del Mar Ionio, il fenomeno dellintrusione marina nellacquifero sotterraneo avviene tutto lanno e diviene pi pronunciato nei periodi di emungimento intensivo dalla falda, che sono la primavera e lestate. 16

Lacquifero sotterraneo, con il suo ingente corpo idrico, rappresenta una importante risorsa per il territorio; pertanto, lintrusione marina divenuta un problema reale per lo sviluppo sociale ed economico di tutta larea. In definitiva, la realizzazione dellintervento in esame consentir il passaggio dallattuale modalit di distribuzione dellacqua, utilizzata dallente gestore e rappresentata da una gestione irrigua aziendale turnata, ad una nuova modalit, che prevede la gestione irrigua finalizzata a massimizzare le rese colturali. Tale obiettivo sar raggiungibile solo con una distribuzione irrigua pi flessibile che garantisca la riduzione del prelievo di acqua dalla falda sotterranea e, quindi, la limitazione dellintrusione marina nella stessa. Inoltre, con una azione mirata da parte del Consorzio, si potr giungere alla chiusura di alcuni pozzi realizzati dai privati negli impianti irrigui collettivi.

obbiettivi del progetto


Il progetto di ottimizzazione proposto consentir una serie di vantaggi per lEnte. In particolare: il passaggio dalla gestione irrigua turnata alla gestione irrigua flessibile, permettendo allagricoltore il pieno controllo della frequenza, della portata e della durata della distribuzione irrigua; riduzione dei volumi stagionali; riduzione degli emungimenti da falda; migliore programmazione della gestione irrigua consortile; migliore efficienza ed efficacia dellattivit di Assistenza Tecnica agli utenti; modulare la fornitura irrigua a seconda delle esigenze aziendali; maggiore controllo e sorveglianza delle opere irrigue consortili; riduzione delle spese per il personale addetto alla distribuzione irrigua; risparmio per spese imputabili al consumo di forza motrice per minore emungimento; migliorare la qualit del rapporto di collaborazione tra Consorzio ed agricoltori. Ponendo come obiettivo primario lottimizzazione del servizio di irrigazione pubblica, adeguando la fornitura di acqua alle esigenze specifiche dei metodi irrigui adottati dagli operatori agricoli, senza per questo compromettere lefficienza e la funzionalit degli impianti pubblici realizzati con schemi ben definiti, il Consorzio, al fine di risolvere i problemi connessi:

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1. Ad un equa ripartizione dei volumi idrici tra gli agricoltori in generale e soprattutto a coutenti dello stesso gruppo di consegna; 2. Allindividuazione di strumenti che inducano gli utenti ad un prelievo di acqua compatibile con le risorse disponibili; 3. Allindividuazione di strumenti che migliorino lefficienza della distribuzione scongiurando il ricorso alla turnazione trai settori (soccorso) di uno stesso impianto o tra distretti contigui e, di conseguenza disservizi e danni per lutenza; 4. Alla tutela della risorsa idrica, gi a rischio, della falda profonda; intende ammodernare gli impianti irrigui in esercizio mediante la semplice sostituzione dei gruppi di consegna meccanici (idranti) con gruppi elettronici che permettano di risolvere , in maniera concreta, i problemi innanzi riportati. Apparecchiature Occorrenti Nelle tabelle a margine sono sintetizzati tutti i dati tecnici relativi allutenza , alla superficie ed ai gruppi di consegna disaggregati per distretti. La proposta motivata sia per la parzializzazione raggiunta che per la specializzazione colturale, elementi questi che incidono pesantemente sulla gestione ordinaria dellesercizio irriguo. Inoltre su questo territorio sono stati raccolti una massa di dati estremamente utili per la scelta delle strategie di gestione da adottarsi in situazioni critiche che, se ulteriormente approfondite con i dati di dialogo delle schede elettroniche dei nuovi gruppi di consegna, costituiranno un bagaglio di informazioni sul comportamento dellutente,unico nel suo genere.

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Distretto irriguo

Superficie Catastale (Ha)

Superficie Irrigua domanda (Ha)

Lunghezza Rete Irrigua (Km)

Particelle (n)

Comizi (n)

Gruppi di consegna Dn.100 (n)

Utenti (n)

Corpo Idrico all'Idrante lt/sec.

Utenza semplice

Utenza multipla)

ABATEMASI AMPLIAMENTO

633,23

633,23

46,069

1171

10

431

750

10

2 3 4 5 6 7

ABATEMASI PILOTA AGNANO FACHECHI 1 lotto AGNANO FACHECHI 2 lotto AGNANO FACHECHI 3 lotto ARCHIGNANO ARGENTONE FRASSANITO 2 lotto ARGENTONE FRASSANITO 3 lotto CAPUZZI

76,08 374,92 332,59 214,79 93,13 135,36

76,08 374,92 332,59 214,79 93,13 135,36

1,673 22,568 13,512 27,397 8,915 11,043

205 886 349 313 208 319

1 7 4 13 4 3

65 363 180 278 87 100

128 364 139 180 109 261

10 10 10 10 10 10

116,16

116,16

20,427

362

139

278

10

271,17

271,17

16,339

881

298

427

10

10 11 12 13 14

CASCIONE GIANPERRUCCIO IACORIZZO LA GRAVA LO SOLE

152,06 41,99 136,48 26,76 121,13

150,92 41,75 104,89 26,76 121,13

8,804 4,154 9,065 0,950 6,832

482 176 294 29 239

4 1 3 2 4

114 62 127 27 72

201 176 205 27 126

10 10 10 10 10

15

MANDURIA NORD lotto "B"

533,47

545,83

55,026

1111

18

416

705

10

16 17 18 19 20 21 22 23

MARTANO REFRIGERIIO MESCHINELLA MONTE LA CONCA 1 lotto MONTE LA CONCA 2 lotto SINFAROSA TOSTINE TRE TORRI TRECENTO TOMOLI totale

365,00 48,09 125,26 109,43 131,03 50,89 97,62 75,30 4.261,94

365,00 48,09 125,26 109,43 131,03 50,89 97,62 75,30 4.241,33

31,709 4,477 8,722 7,708 8,049 5,780 4,550 3,841 327,61

307 104 306 230 338 123 167 142 8.742,00

15 2 3 4 2 3 3 1 118,00

113 50 97 68 101 45 55 57 3.345,00

150 68 171 133 179 82 154 97 5.110,00

10 10 10 10 10 10 10 10 3.000,00 1.000,00 *

*utenze fino a 4 prese dislocate nel comprensorio

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Riepilogo apparecchiature per ammodernare i distretti su indicati:

Gruppo di consegna automatizzato Dn 100 Tessera elettronica di prelievo standard Tessera elettronica di prelievo multipla Tessera elettronica polivalente Interfaccia di programmazione tessere Software gestionale Apparecchiatura per la registrazione portata e pressione Interfaccia portata e pressione al PC Software di gestione portata e pressione Pc da tavolo Pc portatili Stampanti

3.345 3.000 1.000 23 3 1 60 1 1 5 23 23

TOTALE COSTO INTERVENTO

4.999.950,00

Lintervento stato gi finanziato nellambito del Piano Irriguo Nazionale con Decreto Commissario ad Acta Ex Agensud n 269 in data 31/12/2012, con risorse CIPE n 92/2010. Attualmente sono in corso le procedure di affidamento.

RIUSO IN AGRICOLTURA DEI REFLUI DEPURATI AI FINI IRRIGUI STUDIO DI FATTIBILITA Lirrigazione del terreno agricolo costituisce una delle principali applicazioni di riutilizzo dei reflui affinati e ben si inserisce nellopera di salvaguardia ambientale secondo le pi recenti tendenze. In particolare il riutilizzo di acque reflue trattate in agricoltura si pone come pratica preferenziale di riutilizzo nelle aree del bacino mediterraneo dove si osservano condizioni di scarsit dei deflussi naturali superficiali e ridotti regimi piovosi.

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Anche nella nostra regione la possibilit di riutilizzare in agricoltura le acque reflue civili ed industriali, previo trattamento di depurazione e recupero della qualit secondo i parametri recentemente codificati dalla legislazione regionale , rappresenta un indirizzo strategico se si considera che si sta assistendo: ad un continuo trend di crescita dellagricoltura irrigua che, occupa una posizione sempre pi rilevante negli scenari di sviluppo del Mezzogiorno, implicando una crescente domanda dacqua; al conseguente sfruttamento incontrollato della risorsa idrica sotterranea, fonte privilegiata di approvvigionamento per lagricoltura, che comporta una crescente salinizzazione delle acque dolci degli acquiferi costieri, specie nel territorio del Salento. Alle precedenti considerazioni immediate si aggiungano gli ulteriori benefici del riuso, legati ad aspetti quali: riduzione dello spreco sia in termini di risorsa che economico, legato al fatto di fornire acqua con caratteristiche di potabilit ad utenti che potrebbero ricevere acque di qualit inferiore, con possibilit di liberare altre risorse di maggior qualit verso usi pi nobili; maggiore apporto di azoto e fosforo delle acque reflue rispetto a fonti convenzionali di approvvigionamento, con conseguente riduzione dei fabbisogni di concimazione e, ovviamente, minor apporto di tali sostanze nellambiente idrico; riduzione degli scarichi inquinanti, inquadrando il non scarico come un reale beneficio ambientale. A partire da queste prime considerazioni, ci si posti in questo lavoro il problema di individuare allinterno del territorio di competenza del Consorzio di Bonifica Arneo quelle situazioni che potessero prestarsi per condizioni geografiche, ambientali e colturali nonch per la vicinanza di impianti di depurazione ad unipotesi di riuso irriguo. Nel seguito si procede preliminarmente ad un inquadramento del sistema irriguo a livello regionale e nel dettaglio del Consorzio irriguo dellArneo, procedendo poi a sviluppare alcune ipotesi di riuso di acque reflue di alcuni depuratori ricadenti allinterno del territorio dellArneo. Sulla base delle considerazioni prima esposte si pu capire come possa risultare strategico reperire allinterno del territorio consortile risorse irrigue alternative a quelle prelevate dalla falda: in particolare si fa riferimento alla disponibilit offerta dalle acque reflue degli impianti di depurazione. La tabella seguente riporta lelenco degli impianti di depurazione che ricadono allinterno del Comprensorio e la relativa potenzialit.

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IMPIANTO GALLIPOLI SQUINZANO NARDO' PORTO CESARIO COPERTINO GALATONE ARADEO NOVOLI SALICE SALENTINO CARMIANO AVETRANA MANDURIA TORRICELLA OSTUNI FASANO FORCATELLE FRANCAVILLA FONTANA LATIANO MESAGNE TORCHIAROLO SAN PIETRO VERNOTICO SANDONACI SAN PANCRAZIO SALENTINO ORIA
TORRE SANTA SUSANNA -ERCHIE

Q MEDIA (m3/h) 667 254 264 260 568 167 81 91 224 138 70 403 83 273 365 678 44 240 64 88 129 166 794 775

CAROVIGNO BRINDISI FIUME GRANDE

Per alcuni di questi impianti (Carovigno, Copertino, Torchiarolo, San Pietro, Torre S. Susanna e Oria, San Pancrazio Salentino) sono stati approfonditi gli aspetti relativi al riuso in termini di interventi necessari sugli impianti per gli adeguamenti alla normativa per il riuso, individuazione del comprensorio irriguo di destinazione (esistente o da attrezzare), e delle relative opere necessarie per la messa in esercizio. Si visualizza in tabella il comprensorio del Consorzio di Bonifica dell Arneo con la localizzazione degli impianti oggetto di tale studio:

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riepilogo dei Costi degli interventi per il riuso delle acque reflue
Impianto
APANI AVETRANA COPERTINO TORCHIAROLO- SAN PIETRO VERNOTICO - CELLINO TORRE SSANTA SUSANNA ORIA ERCHIE SAN PANCRAZIO SALENTINO

Costo totale in
17. 110. 000,00 2 .795. 000,00 5.338.800,00 11. 000. 000,00 12 .315. 000,00 1. 500.000,00

TOTALE

50.058.800,00

Sono state gi attivate le progettazioni preliminari e definitive al fine dellacquisizione dei finanziamenti e successiva attuazione.

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Studio di fattibilit RECUPERO AMBIENTALE ED UTILIZZO DI RISORSE IDRICHE NON CONVENZIONALI NEL COMUNE DI S.DONACI NEL SISTEMA PALUDE BALSAMO Larea denominata Palude Balsamo una zona vasta circa 37 ha che ricade allinterno del Comune di San Donaci (BR), interessata da fenomeni di impaludamento stagionali, piuttosto frequenti e di significativa estensione. Con il presente studio di fattibilit si sono individuate alcune soluzioni progettuali finalizzate ad accumulare risorsa idrica con differenti finalit cercando nel contempo di ridurre e/o eliminare i fenomeni di allagamento. Con lo studio sono state individuate pi soluzioni che si differenziano per la destinazione finale di questo accumulo, che, come si vedr in seguito, nel primo caso viene impiegato per il riuso in agricoltura, nel secondo per creare una zona umida, nel terzo caso per favorire la ricarica della falda. Nellottica di massimizzare il recupero di risorsa ai fini irrigui, stata parallelamente sviluppata, laddove possibile, unipotesi di riuso dei reflui degli impianti di depurazione di San Donaci e San Pancrazio, il cui recapito finale sempre larea della palude. Le soluzioni individuate sono state sviluppate utilizzando le differenti professionalit presenti nel raggruppamento al fine di inquadrare il problema sia sotto laspetto pi prettamente ingegneristico, che anche geologico, dinserimento ambientale e dinquadramento normativo. La palude del Balsamo sottende un vasto bacino endoreico, esteso per circa 12.000 ha, che interessa oltre al territorio di San Donaci quelli di San Pancrazio e Guagnano, sviluppandosi con forma allungata secondo la direttrice NO-SE per una lunghezza di circa 25 km. Lorografia del bacino mostra lassenza di rilievi di una qualche importanza, con quote comprese tra 85 m e 37 m s.l.m. e con pendenze sempre dolci fino alla zona pi depressa della palude. La linea spartiacque, che passando attraverso San Donaci chiude a Nord e ad Est il bacino, prospiciente un pendio leggermente acclive. La chiusura verso Ovest del bacino corre lungo una linea ondulata fino all'estremit Sud dello stesso, in prossimit di masseria Monteruga (100 m s.l.m.). Tutto il bacino tributario si articola essenzialmente in tre sottobacini disposti ad anfiteatro attorno allarea pi depressa: le acque giungono al centro del bacino attraverso una rete di canali artificiali e compluvi naturali. La morfologia di questa rete caratterizzata da una serie di rivoli naturali paralleli che scendono ripidamente in direzione N-S dal confine N-NE del bacino per sparire, ai piedi del rilievo, in numerosi piccoli inghiottitoi parzialmente interriti. Solo in presenza di precipitazioni di una certa intensit, quando si supera la capacit di assorbimento di queste strutture carsiche, le acque ruscellano e sono 24

convogliate in un ampio compluvio, con direzione NO-SE fino ad un canale artificiale di bonifica, che, raccolta una parte di acque di pioggia del comune di San Donaci, si versa in un canale anulare. Quest'ultimo, descrivendo un anello sul fondo tabulare della depressione, raccoglie le acque di altri tre canali che drenano altrettanti sottobacini. In particolare le acque meteoriche, oltre che per afflusso diretto, penetrano nella palude attraverso gli affluenti del circondariale canale Cona da Nord, Canale della Lamia da Sud-Ovest e canale Iaia da Sud, mentre vengono smaltite attraverso la Vora Grande, posta ad Est e attraverso un sistema di sedici pozzi di assorbimento scavati sul fondo del canale circondariale. Un funzionamento particolare presenta il Canale 14 bocche, posto a sud est, realizzato intorno agli anni 50 proprio come intervento di bonifica dellagro di San Donaci, che ordinariamente un immissario dellarea della palude; quando la quota di allagamento raggiunge la curva di livello 37,5, per, si innesca un vero e proprio travaso verso la Vora Stripponi, sita in agro di Campi Salentina, e quindi il canale diviene un emissario. Infine, anche unaliquota dellacqua trasportata dal Canale Cona viene deviata lungo il percorso verso la Vora Pennetta. Le aree soggette ad allagamento sono essenzialmente comprese tra le quote 36 e 37,5 m s.l.m.m. e in particolare la palude racchiusa tra le curve di livello 36 e 37 m. Nella tabella seguente si riporta lestensione delle aree di allagamento e il corrispondente volume alle diverse quote dello specchio liquido: Quote [m] 36 37 38 Aree [mq] 9 000 558 727 2 263 451 Volumi [mc] 20 800 396 696 1 788 126

tabella 1: aree e volumi di allagamento per lanno tipico

In particolare gli eventi meteorici di un anno tipico (per il cui significato idrologico si rimanda alla specifica relazione) provocano fenomeni di allagamento che possono raggiungere unestensione anche di 60 ha. Confluiscono nellarea della palude anche gli scarichi di due presidi depurativi: le acque scaricate dallimpianto di depurazione di San Donaci arrivano nellarea della palude attraverso il Canale Cona, mentre quelle dellimpianto di depurazione di San Pancrazio attraverso il Canale della Lamia. Il canale circondariale, come tutti i canali affluenti, presenta una profondit media dellordine del metro e risulta modestamente arginato sia verso le aree interne alla palude che verso quelle esterne. 25

Questa circostanza da un lato durante gli eventi meteorici favorisce gli allagamenti delle zone limitrofe alla palude per esondazione dei canali, dallaltro, a valle dellevento meteorico, determina fenomeni di ristagno con permanenza delle condizioni di impaludamento per limpossibilit dellacqua di rifluire, allinterno del canale. Lo stato attuale di manutenzione delle opere di raccolta e assorbimento in generale compromesso: i canali presentano quasi ovunque una forte invasione della vegetazione, anche a causa degli scarichi degli impianti di depurazione dei comuni di San Donaci e di San Pancrazio, mentre sia le vore che i pozzi a causa di fenomeni di interrimento hanno di fatto esaurito la loro capacit di assorbimento. Tale condizione, unitamente alla natura endoreica del bacino descritto, favorisce i fenomeni di impaludamento dellarea delimitata dal canale circondariale e dei terreni limitrofi, durante eventi meteorici di una certa intensit. Finalit del presente lavoro definire gli interventi necessari a bonificare le aree di impaludamento rendendo nel contempo disponibili risorse idriche non convenzionali, di origine meteorica e/o provenienti dagli scarichi degli impianti di depurazione di San Donaci e di San Pancrazio. Il volume annuo complessivo che bisogna allontanare dallarea della palude per escludere fenomeni di allagamento relativamente allanno tipico, ammonta a 1.500.000 m3, a fronte dei circa 1.900.000 m3 di precipitazione. Le soluzioni proposte per utilizzare le risorse idriche del bacino e, contemporaneamente, bonificare larea soggetta ad allagamenti con particolare riguardo alla zona della palude del Balsamo, sono tutte finalizzate al soddisfacimento del fabbisogno del comprensorio irriguo ed a ridurre e/o eliminare il verificarsi di allagamenti, in particolare impedendo lesondazione del canale circondariale e dei suoi immissari, favorendo nel contempo differenti ipotesi di accumulo dellacqua allinterno dellarea della palude. In particolare le ipotesi di riuso in agricoltura della risorsa recuperata consentirebbero di attivare le infrastrutture irrigue esistenti presso il Comprensorio Veglie Salice Zona 2 e mai entrate in esercizio per la mancanza di risorsa, altrimenti soggette ad un inevitabile e progressivo degrado. Obiettivi: - prevedere un accumulo nel sottosuolo delle acque meteoriche, realizzando nellarea della palude un sistema di infiltrazione delle acque, dimensionato per lo smaltimento delle piogge relative ad un evento pluviometrico con periodo di ritorno trentennale, sempre abbinato al sistema di finissaggio con bacini fitodepurativi dedicato agli scarichi degli impianti di depurazione di San Donaci e San Pancrazio.

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Il dimensionamento delle opere necessarie per consentire lutilizzo in agricoltura delle acque provenienti dal finissaggio dei reflui . Per quanto attiene le opere necessarie per consentire lutilizzo delle acque di ricarica della falda, intese come accumulo sotterraneo, gli interventi consisterebbero in un potenziamento dellattuale sistema di emungimento gi attivo nel comprensorio individuato, in virt della maggior disponibilit garantita dal sistema dinfiltrazione, sempre nellottica di mantenere positivo il bilancio complessivo della ricarica. In tal senso saranno previsti interventi finalizzati alla realizzazione di un sistema di monitoraggio delle acque dinfiltrazione, in termini qualitativi e quantitativi, indispensabile per una corretta programmazione dei maggiori emungimenti. Di seguito si riportano le caratteristiche dimensionali delle opere a progetto: L [m] Impianto acque reflue sollevamento 3 200 Hg [m] 35 Q [l/s] 65 DN [mm] 350 J [m/km] 1.75 H Htot [m] [m]

5.60 40.60

tabella 2: caratteristiche dimensionali impianti di sollevamento a progetto Sar, infine, necessario procedere ad unaccurata campagna di razionalizzazione degli emungimenti allinterno del Comprensorio irriguo di destinazione. opere di mitigazione degli impatti: interventi paesaggistici Lidea progettuale sviluppata per gli interventi relativi alla fitodepurazione, pi che mitigare gli impatti nellarea della Palude Balsamo attraverso una serie di interventi risarcitori, si prefigge di servirsi delle opere ivi previste per impostare un parco per il tempo libero, sulla base di un progetto di ingegneria idraulica applicata al territorio, con finalit ludico naturalistiche, costruendo intorno allacqua e ai suoi sinuosi percorsi, nel lungo processo di purificazione, un itinerario ricreativo che parte dalla citt. Una lunga pista ciclabile segue e attraversa tutti i percorsi che le acque compiono dal momento in cui entrano nel Canale Circondariale fino a quando non scompaiono, opportunamente depurate, nel sottosuolo a ricarica della falda o accumulate nel bacino esistente. La pista ciclabile prende lavvio dalla periferia del Comune di San Donaci, in corrispondenza del parco Urbano adiacente allarea cimiteriale; una volta raggiunto il Canale Circondariale lo attraversa in tre punti (nei pressi del Canale Lamia, della Vora Grande e del Depuratore) ed entra nella palude seguendo un percorso serpeggiante, lungo i 9 bacini di fitodepurazione; larea interna alla palude accessibile anche ai pedoni mediante alcuni ponticelli/passerelle in legno, oltre che lungo un sentiero 27

separato da quello ciclabile, opportunamente ombreggiato e provvisto di piazzole di sosta ogni 200 m circa, dotate di panchine e tavolini in pietra per soste pi o meno prolungate e assistite. Questo itinerario si snoda allinterno della Palude ad una quota rispetto al fondo di circa + 2.00 m e per una larghezza di m 10.00 (sulla parte rastremata); sar tutto alberato con piante di alto fusto e protetto (compreso il percorso strettamente ciclabile) da staccionata e siepi perimetrali-longitudinali; in alcuni punti sar attraversato dalla condotte che travasano lacqua da un bacino allaltro seguendo un processo di fitodepurazione monitorato, anche da alcune torri di avvistamento e controllo che presiederanno su tutta la palude, ubicate in punti strategici. Laccessibilit nellarea della Palude tra i vari canali che lattraversano garantita da una serie di ponticelli-passerelle che consentono il passaggio pedonale al suo interno, oltre che dal percorso in rilevato utilizzabile sia dai pedoni che dai cicli; i medesimi ponticelli garantiscono lattraversamento del Canale Circondariale in sette punti monitorati da altrettante torri che controllano anche i canali interni. Per la soluzione C, oltre ai suddetti interventi relativi alla zona dei bacini di fitodepurazione, prevista anche la piantumazione di oasi di verde, composte di alberi ad alto fusto disseminate nella Palude tuttintorno ai bacini dinfiltrazione. Per quanto attiene la soluzione B larea sar dotata di un centro informativo in cui venga predisposto un museo e/o fornisca servizi di nolo di materiali utili alla fruizione dellarea stessa. Lungo largine del lago naturale saranno previsti percorsi pedonali con segnaletica, punti di sosta e punti attrezzati per losservazione degli uccelli in grado di aumentare il valore ricreativo e didattico dellarea umida costruita. Tutto il limite arginale sar delimitato da staccionate in legno. A protezione delle sponde verranno utilizzati sistemi a materasso di tipo Reno, che, a differenza delle opere in cemento armato, consentono una perfetta integrazione col paesaggio circostante. Infatti, la capacit drenante dei materassi favorisce la crescita di vegetazione spontanea di tipo erbaceo ed arboreo, tipica delle zone umide. Inoltre, in quanto drenante, questo tipo di rivestimento permette un adeguato moto di filtrazione per lo scambio con le falde freatiche laterali, indispensabile per la vita dei terreni circostanti e per il mantenimento di quella naturale depurazione biologica delle acque. Sar curata anche la distribuzione e la configurazione degli accessi allarea. I disturbi allavifauna saranno minimizzati con accessi controllati a certe zone e con accorgimenti progettuali come la progettazione di isole per la nidificazione.

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SOLUZIONE C CREAZIONE SISTEMA SMALTIMENTO Scavo di trincee circolari in sezione obbligata Scavo ristretto canali collegamento Trasporto e sistemazione in cava Stabilizzazione pareti geomembrana Stabilizzazione pareti geomembrana Trivellazione pozzi Sistemazioni idrauliche (pulizia canali e vore, attraversamenti canali, arginature pozzi, ecc) Sistemazione area (piantumazione specie arboree, passerelle lignee, ecc.) BACINI FITODEPURAZIONE Scavo a sezione obbligata Formazione di rilevati con materiale di scavo Compattazione rilevati Impermeabilizzazione fondo area umida Collegamenti idraulici Piantumazione area umida Razionalizzazione sistema di emungimento Comprensorio Veglie Salice Zona 2- Distretto Nord Realizzazione sistema di monitoraggio Sistemazione area (piste ciclabili, panchine, punti di osservazione, piantumazione, passerelle lignee, ecc.)

Totale 87.500 15.000 71.900 3.956 5.000 28 mc mc mc mq mq cad

C.U. 11,50 11,50 4,00 4,00 4,00 7.000,00 300.000,00 500.000,00

Costo totale 1.006.250 172.500 287.600 15.826 20.000 196.000 300.000 500.000 2.498.176 431.250 211.140 300.000 150.000 225.000 1.000.000 300.000 500.000 3.117.390

- corpo corpo

Totale sistema smaltimento 37.500 mc 30.600 mc 30.600 75.000 mc mq corpo 75.000 cad/mq corpo corpo corpo 11,50 6,90 4,000 150.000,00 3,00 1.000.000,00 300.000,00 500.000,00

Totale fitodepurazione IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO Attrezzamento impianto di solevamento Realizzazione condotta premente

1.000.000 corpo 1,00 ml 400,000 Totale impianto sollevamento Totale soluzione C

1.000.000 1.280.000 2.280.000 7.895.566 4.036.369

Totale somme a disposizione soluzione C di cui per Espropriazioni Imprevisti Spese generali I.V.A

740.000 394.778 1.036.268 1.865.322

Totale investimento soluzione C in c.t. 11.932.000

La progettazione preliminare e definitiva sar attivata al fine dellacquisizione dei finanziamenti e successiva attuazione.

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Progettazione Irrigazione Salento PROGETTO IRRIGAZIONE SALENTO Parte realizzata Nellambito dello schema generale di irrigazione del Salento, riguardante ladduzione e la distribuzione idrica ad uso irriguo nei comprensori di competenza del Consorzio di Bonifica di Arneo, il Progetto IRRIGAZIONE SALENTO rappresenta uno schema a breve termine di adduzione e distribuzione idrica suddiviso secondo tre lotti esecutivi di intervento, che inquadrato nel pi generale progetto di utilizzazione a lungo periodo. Si premette che le opere della "prima canna" dellacquedotto del Sinni hanno uno sviluppo complessivo di circa 130 Km. dalla fonte di alimentazione (Invaso Montecotugno) sino alla sezione terminale del 3 Tronco presso il "Nodo Idraulico di Monteparano", da cui con il successivo 1 Lotto del 4 Tronco Sinni ha inizio la tratta, di competenza del Consorzio Speciale per la Bonifica di Arneo, dello sviluppo complessivo di circa 56 Km., che dalla Vasca di Regolazione di Monteparano, che costituisce il collegamento fra il 3 Tronco, il 4 Tronco e linvaso di Pappadai, trasferisce acque per irrigazione sino al territorio del comune di Leverano. In testa allo schema idrico stato realizzato "lInvaso Pappadai". LInvaso Pappadai, concepito allorigine per compensare la richiesta di punta, e quindi quale volano dello schema irriguo posto a valle, andato viepi assumendo le funzioni di serbatoio di accumulo invernale a causa delle paventate ristrettezze delle risorse idriche, presiedendo al funzionamento dello schema Jonico Sinni per la parte che riguarda la irrigazione delle aree del "Salento" per la quale sono state realizzate, con i piani annuali della Legge 64 e con i fondi FIO 84, FIO85 e FIO 88, gran parte delle opere di adduzione e di distribuzione irrigua (1, 2 e 3 Lotto Irrigazione Salento). A tal fine si ritenuto utile laumento della capacit del serbatoio, che ha portato la capienza dellinvaso da 13.300.000 mc a 19.910.000 mc, sufficienti ad irrigare circa ha. 9000 gi attrezzati ubicati nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce. Il volume di argilla risultante dallo scavo stato utilizzato per risanare zone inutilizzabili e pericolose identificate nelle numerose cave dismesse di calcarenite situate nel territorio a Sud di Fragagnano. Il funzionamento prevede l'accumulo "a gravit" delle acque provenienti dal 3 trono della condotta del Sinni e la reimmissione in sollevamento delle acque invasate nell'adduttore del Sinni verso la rete del Salento 4 tronco. 30

Dalla Vasca di Regolazione di Monteparano ha origine ladduttore del "Sinni IV Tronco 1 Lotto" costituito, allinizio, da un tronco in galleria artificiale lungo 1,3 Km e, successivamente, da una tubazione DN 3000 in cemento armato precompresso dello sviluppo di Km. 15,1 che trasferisce la portata necessaria all'irrigazione del Salento e giunge sino al "Nodo idraulico di Sava". Il Nodo idraulico di Sava formato dallinsieme di opere di seguito elencate: - Torre piezometrica, quale collegamento idraulico tra il "Sinni IV Tronco 1 Lotto" e "Irrigazione Salento 1 Lotto" (Fio 84 - 85), realizzata nellambito dei lavori previsti col progetto 14/422 (Agensud) Opere di derivazione e miscelazione del Chidro e della vasca di Monteparano. - Vasca posta a valle della torre su richiamata, con funzioni di rifasamento e regolazione idraulica rispettivamente dei due tronchi in arrivo e in partenza; - Opere ed apparecchiature di sezionamento, regolazione e by-pass delle portate. La vasca situata a valle della torre piezometrica stata realizzata nellambito dei lavori di "Irrigazione Salento 1 Lotto" (FIO 84 - 85). Presso il "Nodo idraulico di Sava", dalla Torre piezometrica ha origine ladduttore del progetto "Irrigazione Salento-1 Lotto" (FIO 84 - 85) costituito da una condotta DN 3000 mm. in c.a.p. della lunghezza di Km. 16,3, che giunge sino al "Nodo idraulico di Avetrana", ove dalla Torre piezometrica di Avetrana tramite la condotta di ripartizione del DN 1600 mm., viene derivata la portata necessaria allalimentazione estiva della vasca di compenso (di San Paolo) e quindi della rete di distribuzione a servizio di 5.850 Ha. irrigui attrezzati nei Comuni di Avetrana, S. Pancrazio, Salice Salentino, Erchie, S. Donaci e Guagnano. Presso il "Nodo idraulico di Avetrana" dalla Torre piezometrica ha origine l'adduttore del progetto "Irrigazione Salento 2 Lotto - 1 e 2 Stralcio" costituito, da una condotta DN 2500 mm. in c.a.p. della lunghezza complessiva di 16,4 Km., che attraversa il "Nodo idraulico di Monteruga" al Km. 6,9 e giunge sino al "Nodo idraulico di Zanzara". Presso il "Nodo idraulico di Monteruga" dalla Torre piezometrica viene derivata la portata necessaria allalimentazione estiva della vasca di compenso e della rete di distribuzione sotto sollevamento a servizio di 3.070 Ha. irrigui attrezzati nei Comuni di Salice Salentino, Nard e Veglie. Dal "Nodo idraulico di Zanzara" ha origine ladduttore del progetto Irrigazione Salento 3 Lotto 1 parte 1 stralcio costituito, da una condotta DN 2500 mm. in c.a.p. della 31

lunghezza di Km. 6,6 che giunge sino al Nodo di derivazione T7 ove viene derivata la portata necessaria allalimentazione della rete di distribuzione a servizio di 700 Ha. irrigui attrezzati nei Comuni di Nard, Leverano e Copertino. La Regione Puglia con deliberazione n 4170 del 29.10.1993, modificata ed integrata dalla successiva n 4787 del 7.12.1993 approv il completamento della programmazione di riserve FERS previste nel Quadro Comunitario di Sostegno Pugliese e finanzi, tra laltro, l'intervento relativo alla realizzazione delle "Opere integrative atte ad assicurare lagibilit funzionale dellinvaso Pappadai", comprendente le seguenti opere: - Impianto di sollevamento; - Torre di presa; - Forestazione. Il C.I.P.E., con delibera n 52 del 21.04.1999 e n 135 del 6.08.1999, ammise a finanziamento, ai sensi della legge 208/98, il progetto proposto dal Consorzio Bonifica Arneo, relativo ai "Lavori per la realizzazione delle opere di completamento del Nodo idraulico di Monteparano e delle opere di completamento del Nodo idraulico di Sava". Le opere di completamento del Nodo di Monteparano gi previste nel progetto generale erano: - Torre piezometrica al termine delladduttore "Macchia delle Caselle -Monteparano", da collegare direttamente alla vasca di regolazione di Monteparano; - Condotta di convogliamento degli scarichi della torre piezometrica e della vasca di regolazione di Monteparano. Le opere di completamento del Nodo idraulico di Sava gi previste nel progetto generale, consistevano, nel collegamento principale tra la torre di disconnessione gi realizzata e la vasca di regolazione anchessa realizzata, mediante la costruzione di due condotte DN 2200 mm. su cui sono montate linsieme delle apparecchiature di sezionamento, misura e regolazione della portata e dei livelli, e manufatto per alloggiamento delle apparecchiature. Il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali con Decreto di concessione n 67 del 10.10.2000 approv il progetto delle <Opere di Regolazione del Sistema idrico Irrigazione Salento Nodi di Avetrana, Monteruga e Zanzara>. Nell'ambito del progetto fu previsto di intercettare la linea in pi punti, a valle delle torri piezometriche per eliminare i fenomeni di moto vario, in fase di chiusura della condotta. Tale soluzione progettuale consente di agevolare le operazioni di svuotamento di un tratto di condotta in caso di interventi di manutenzione mantenendo in esercizio le altre tratte. 32

Le opere previste furono: 1) Nodo idraulico Avetrana: chiusura a valle - camera di manovra e seconda Torre Piezometrica; 2) Nodo idraulico di Monteruga: chiusura a valle - camera di manovra e seconda Torre Piezometrica; 3) Nodo idraulico di Zanzara: Torre di Linea, chiusura a valle - camera di manovra, seconda Torre Piezometrica, condotta di scarico delle torri e vasca di laminazione con pozzi assorbenti; 4) Sistemazione aree di servizio; 5) Manutenzione adduttore "Irrigazione Salento" 1, 2 e 3 lotto. Le sopra citate opere dello schema si possono, sinteticamente cos elencare: - Invaso di Montecotugno ed opere connesse; - Adduttore Sinni 1, 2 e 3 Tronco da Montecotugno a Monteparano; - Torre piezometrica di Monteparano; - Vasca di regolazione di Monteparano; - Condotta di collegamento DN 1600 dalla vasca di Monteparano allInvaso Pappadai; - Invaso Pappadai; - Adduttore Sinni IV Tronco 1 lotto dalla vasca di regolazione di Monteparano a Sava; - Torrino di derivazione Sava; - Vasca di regolazione Sava; - Adduttore Irrigazione Salento 1 Lotto da Sava ad Avetrana; - Torri piezometriche di Avetrana; - Vasca di compenso S.Paolo; - Impianto di sollevamento Centonze; - Aree irrigue attrezzate Irrigazione Salento 1 Lotto Ha 5850; - Adduttore Irrigazione Salento 2 Lotto da Avetrana a Zanzara (Leverano); - Torri piezometriche di Monteruga; - Vasca di compenso di Monteruga; - Aree irrigue attrezzate Irrigazione Salento 2 Lotto Ha 3070; - Torri piezometriche di Zanzara; - Adduttore Irrigazione Salento 3Lotto 1^parte 1stralcio da Zanzara a Nodo T7; 33

- Aree irrigue attrezzate Irrigazione Salento 3 Lotto 1^ parte 1 stralcio Ha 700. In conclusione e sinteticamente il sistema costituito da: - Invaso Pappadai; - Condotta adduttrice; - Aree irrigue; - Opere di regolazione. Le opere sono state ultimate e collaudate. Per linvaso del Pappadai sono attualmente in corso le operazioni di collaudo ex art 14 D.P.R. 1363/59. Nellinvaso presente un volume dacqua di circa 9.000.000 di mc. Per il 2013 si prevede il collaudo completo dellinfrastruttura e la possibile entrata in esercizio del sistema. Per il completamento del sistema Irrigazione Salento sono stati programmati i seguenti interventi: Irrigazione Salento 2 lotto completamento- comprensorio di Nard, Leverano, Salice, Salentino, Veglie. CARATTERISTICHE DELLINTERVENTO E DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI Descrizione sommaria delle opere Il presente progetto, da esprimere a livello di definitivo, riguarda un complesso di opere funzionali comprendente una rete irrigua di ripartizione e di distribuzione a servizio di circa 2247 ha catastali suddivisi in 81 comizi calibrati su 26 ha con un corpo idrico individuale di 11 lt/sec. La distribuzione del corpo idrico allutente utilizzatore finale sar del tipo turnato. Superficie topografica 2.437 Ha Superficie catastale 2.247 Ha Superficie irrigabile 2.135 Ha Parametri irrigui: Dotazione per 24 ore sullHa irrigabile Orario di esercizio 12 ore Corpo dacqua 11 lt/sec 34 0,21 lt/sec ha irrigabile

Comizio

26 ha irrigabili 1920 mc/ Ha irrigabile 560 mc/ Ha irrigabile

Volume stagionale unitario per Ha irrigabile Volume unitario nel mese di punta Stagione irrigua Sviluppo condotte: Condotte ripartitrici dal DN 1200 al DN 500 Condotte distrettuali dal DN 600 al DN 280 Condotte comiziali dal DN 180al DN 140 Opere darte Principali: Apparecchiature idrauliche; Aprile Settembre

8,3 Km 19,3 Km 104,2 Km

Strada di servizio alla condotta ripartitrice principale; Attraversamenti stradali; Manufatti di scarico, sfiato, nodi idraulici; Distribuzione automatica del corpo idrico allutente utilizzatore.

Importo dellintervento 17.000.000,00 progr. 2015


- Irrigazione Salento 3 Lotto comprensorio di Nard , Leverano Copertino , Galatone e Galatina. CARATTERISTICHE DELLINTERVENTO E DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI Descrizione sommaria delle opere Il presente progetto, da esprimere a livello di definitivo, riguarda un complesso di opere funzionali comprendente una rete irrigua di ripartizione e di distribuzione a servizio di circa 2119 ha catastali suddivisi in 76 comizi calibrati su 28 ha con un corpo idrico individuale di 14 lt/sec. La distribuzione del corpo idrico allutente utilizzatore finale sar del tipo turnato. Superficie topografica 2.561 Ha Superficie catastale 2.397 Ha Superficie irrigabile 2.325 Ha Parametri irrigui: Dotazione per 24 ore sullHa irrigabile Orario di esercizio 12 ore 35 0,25 lt/sec ha irrigabile

Corpo dacqua Comizio

14 lt/sec 1970 mc/ Ha irrigabile

28 ha irrigabili 560 mc/ Ha irrigabile

Volume stagionale unitario per Ha irrigabile Volume unitario nel mese di punta Stagione irrigua Sviluppo condotte: Condotta adduttrice DN 2500 in c.a.p. Condotta adduttrice DN 1600 in c.a.p. Condotta adduttrice DN 1000 in c.a.p. Aprile Settembre

14,8 Km 7,15 Km 1.24 Km 33,80 Km 187,10 Km

Condotte ripartitrici e distrettuali dal DN 800 al DN 140 Condotte comiziali dal DN 180al DN 140 Opere darte Principali:

Piezometro sfiorante di derivazione T7 per le portate sfiorate in moto vario, manufatto in cemento armato a sezione circolare con diametro interno mt. 12,00 ed esterno 14 mt. , altezza mt. 50,00 sul piano campagna; Impianto di sollevamento in adiacenza al Piezometro sfiorante di derivazione T7, con n 3 pompe ad asse verticale da lt/sec 160 cad. , pi una di riserva; Casa di guardia; Vasca di laminazione delle portate di sfioro con capacit mc. 5.000 c.a.; Torrino Piezometrico di Nard, in localit Case Rosse al termine della condotta ripartitrice, costituito da una torre in cemento armato di sezione circolare del diametro interno di mt. 12,00 ed esterno di mt. 14,00, del tutto analogo al T7 con unaltezza dal piano campagna di mt. 37,00; Camera e manufatto di manovra di Nard ospitante le apparecchiature idrauliche ed elettromeccaniche di regolazione della portata per adeguare il valore della portata transitante a quello dei fabbisogni variabili; Vasca di compenso giornaliero con un volume utile di mc. 5.600 c.a., compreso tra le quote 67,00 e 70,80 mt. s.l.m. ; consente lo stoccaggio di 14 ore di della massima portata di afflusso e lalimentazione per circa 8 ore della rete di distribuzione; Impianto di sollevamento attrezzato con tre pompe ad asse orizzontale, pi una di riserva, della portata di 70 lt/sec. Cad. 36

Piezometro di Neviano costituito da una torre in cemento armato di sezione circolare del diametro interno di mt. 8,00 ed esterno di mt. 9,60, con unaltezza dal piano di fondazione di mt. 33,50 ed unaltezza da piano di spiccato di mt. 29,50; Vasca terminale di Neviano, posta nella stessa area del torrino, con un volume complessivo di mc. 7.100 c.a., compresa tra le quote 75,00 e 78,00 s.l.m. ; Lsoglia sfiorante di troppo pieno posta a quota 79,00 s.l.m. rende disponibile un ulteriore volume di mc. 2.400 per la laminazione delle portate di sfioro del torrino piezometrico posto a monte; Impianto di sollevamento Neviano-Campolatini, il manufatto ospita quattro pompe ad asse verticale, di cui una di riserva, della portata di lt/sec. 330 cad; Vasca di compenso giornaliero di Campolatini con un volume utile di mc. 38.000 c.a, consente lo stoccaggio di circa 12 ore della max portata di afflusso e lalimentazione per circa 8 ore della rete di distribuzione con afflusso nullo; Impianto di sollevamento Campolatini, ospita due differenti stazioni di pompaggio: la prima attrezzata con quattro pompe ad asse verticale, di cui una con funzione di riserva, della portata ciascuna di lt/sec. 230 a servizio di n 4 distretti irrigui, lo stesso impianto predisposto per accogliere ulteriori due pompe che consentono di aumentare la potenzialit dello stesso ai fini di future maggiorazioni della richiesta irrigua; la seconda stazione posta a servizio di un solo distretto che posto a quote pi elevate, attrezzato con quattro pompe ad asse verticale, di cui una con funzione di riserva, della portata ciascuna di 42 lt/sec., anche questo impianto predisposto per accogliere ulteriori due pompe che consentono di aumentare la potenzialit dello stesso ai fini di future maggiorazioni della richiesta irrigua; Torrino piezometrico di Campolatini, il manufatto posto nei pressi della stazione di sollevamento, costituto da una torre di cemento armato con sezione circolare del diametro interno di mt.4,50 ed esterno di mt. 5,40 che porta in sommit una vasca anchessa di sezione circolare del diametro interno di mt. 8,00 ed altezza di mt. 4.50 della capacit di 150 mc.; laltezza totale del manufatto di circa 39,00 mt. dal piano di fondazione unatezza di mt. 36,50 dal piano di spiccato Vasca di laminazione delle portate di sfioro Campolatini, non ha funzione di compenso ma solo di regolazione e carico, ha una capacit di c.a mc. 5.000 ed realizzata in escavo ; Apparecchiature idrauliche; Camere e manufatti di manovra; Strade di servizio alla condotta adduttrice principale; Attraversamenti stradali; 37 e con

Manufatti di scarico, sfiato, nodi idraulici; Condotte adduttrici e ripartitrici; Distribuzione automatica del corpo idrico allutente utilizzatore.

Importo dellintervento 96. 96.500.000,00 programmazione programmazione 2015


Progettazioni con fondi FERS - Intervento di miglioramento del canale "Asso" quale recapito finale degli agglomerati urbani di Maglie consortile, Galatone, Copertino (LE) Intervento finanziato in 924.350,00 Modulazione di Attuazione Anno 2013 187.350,00 Anno 2014 737.000,00 - Miglioramento canale circondariale "Palude Balsamo" Intervento finanziato in 800.000,00 Modulazione di Attuazione Anno 2013 800.000,00 - Miglioramento canale "Torriso" Intervento finanziato in 980.000,00 Modulazione di Attuazione Anno 2013 100.000,00 Anno 2014 880.000,00 - Progetto di utilizzazione delle acque reflue provenienti dagli impianti di affinamento dei comuni di S. Pancrazio Sal.no e S. Donaci con la rete irrigua del Consorzio di Bonifica dell'Arneo Intervento finanziato in 2.500.000,00 Modulazione di Attuazione Anno 2013 423.360,37 Anno 2014 2.075.639,63

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- Canale "Infocaciucci" - intervento di miglioramento sui recapiti finali degli impianti di depurazione dei comuni di S. pietro V.co e Torchiarolo Intervento finanziato in 1.630.000,00 Modulazione di Attuazione Anno 2013 127.400,00 Anno 2014 1.502.600,00 - Intervento di miglioramento del canale "Reale" quale recapito finale degli agglomerati urbani di Ceglie Messapica, Francavilla F.na e Latiano (BR) Intervento finanziato in 4.400.000,00 Modulazione di Attuazione Anno 2013 246.581,28 Anno 2014 4.153.418,72

PROGETTO 2.2 Opere di MANUTENZIONE STRAORDINARIA ___________________________________________________________________________________ ___________ Il Consorzio di Bonifica ha sempre presentato annualmente alla Regione Puglia il Piano di Manutenzione Straordinaria in cui si proponevano, in ordine di criticit, una serie di interventi di manutenzione straordinaria utili a migliorare il deflusso delle acque di alcuni corsi dacqua classificati tra le OO.II. e/o di bonifica nel comprensorio di bonifica. Parallelamente, ai fini di una corretta regimazione del reticolo dellintero comprensorio, si riteneva comunque importante la programmazione di una manutenzione relativa a quello minore, non classificato ma evidenziato nel P.A.I. Alcuni degli interventi previsti nel PMS, nel corso degli anni, sono stati effettuati sfruttando finanziamenti regionali mentre altri sono stati inseriti, come richiesta, in altre programmazioni finanziarie (es. Fers). Nel corso del 2012 sono stati ricensiti tutti i corsi dacqua afferenti il territorio di competenza del consorzio , e sulla base delle priorit segnalate, il consorzio ha provveduto ad un riesame

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delle necessit di sicurezza idraulica individuando una serie di interventi prioritari da realizzare sul reticolo maggiore e minore. Il Consorzio ha individuato 167 corsi dacqua e gli interventi proposti sono sostanzialmente mirati al recupero della sezione di deflusso. In dettaglio sono previste le seguenti categorie di lavorazione: Taglio rasoterra prevalentemente di cespugliati arborei; Sboscamento e/o taglio di piante d'alto fusto presenti in alveo; Scavo di risagomatura e/o riprofilatura della sezione di deflusso Per ogni corso dacqua stato redatto un computo metrico estimativo. In alcuni computi metrici estimativi, sono stati previsti, in maniera sommaria, interventi puntuali per far fronte a fenomeni erosivi particolarmente evidenti realizzando opere di difesa di sponda ovvero tecniche di ingegneria naturalistica e comunque conformi alla normative di settore. PROGETTO 2.3 INTERVENTI DI SOMMA URGENZA ___________________________________________________________________________________ ___________ Il Consorzio realizza costantemente interventi puntuali di somma urgenza, individuati a seguito di segnalazioni da parte di altri Enti, di consorziati o del proprio personale tecnico. Durante eventi di piena si possono verificare cedimenti spondali o altri dissesti idrogeologici provocando situazioni di pericolo sia per il corso dacqua, in quanto ulteriori fenomeni possono aggravare la situazione e innescare eventuali esondazioni, sia per i terreni limitrofi e le persone. In particolare, il Consorzio esegue interventi di difesa eseguendo ringrossi e rialzi arginali e ripulitura dellalveo e delle sponde e tutte quelle attivit mirate al ripristino della funzionalit dellasta fluviale dei corsi dacqua. LESPERIENZA E LE CAPACITA DEL CONSORZIO AL SERVIZIO DEL TERRITORIO ___________________________________________________________________________________ ___________ Nel corso degli ultimi anni il Consorzio Bonifica Arneo ha sottoscritto accordi e convenzioni per la progettazione e la realizzazione di importantissimi interventi di messa in sicurezza del territorio e riduzione del rischio idraulico.

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E auspicabile ed opportuno sviluppare ulteriormente e rafforzare la collaborazione istituzionale attraverso protocolli ed intese legati ad una analisi condivisa dei problemi territoriali di interesse comune e delle possibili soluzioni. Occorre garantire innanzi tutto un flusso di informazioni reciproco fra Consorzio e Comuni ricadenti del comprensorio di bonifica: Gli accordi con i Comuni potrebbero riguardare vari aspetti tra i quali: - la pianificazione urbanistica: studi idraulici di supporto alla redazione degli strumenti urbanistici - le problematiche di interesse comune: studio ed esecuzione diretta di interventi specifici di regimazione delle acque, ripristino, manutenzione straordinaria - i servizi da svolgere: progettazione e realizzazione di opere pubbliche di messa in sicurezza e riduzione del rischio idraulico, manutenzione fossi allinterno dei centri abitati (competenza comunale) Da sottolineare che, diversamente dai Comuni e le Province, i Consorzi di Bonifica non sottostanno alla disciplina del patto di stabilit: individuare il Consorzio quale ente attuatore degli interventi potrebbe consentire notevoli semplificazioni in termini di tempi e procedure di realizzazione degli investimenti per la messa in sicurezza del territorio. PROGRAMMA 3 LA SOSTENIBILITA COME SFIDA DEL FUTURO: QUALITA, ENERGIE RINNOVABILI ED ACQUA _______________________________________________________________________________ In un momento di forti e rapide trasformazioni economiche e sociali provocate da una crisi economica che non ha paragoni dal dopoguerra indispensabile ricalibrare la missione dei Consorzi in modo da farli percepire come strutture utili in quanto svolgono una concreta attivit di prevenzione e di tutela della sicurezza del territorio, efficienti perch riescono ad utilizzare in modo ottimale le risorse disponibili e moderne perch fanno dellinnovazione, dellambiente, della cura del rapporto con i consorziati, della crescita professionale dei dipendenti il loro modo di agire. Il Consorzio di Bonifica Arneo con la sua struttura tecnica intende attrezzarsi per dare il proprio contributo al territorio nel quale opera, affinch la ripresa della crescita economica avvenga nel segno della sostenibilit e della Green Economy. Questo richiede un nuovo e pi impegnativo sforzo da parte del Consorzio per affrontare le

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sfide del futuro: salvaguardia e utilizzazione delle risorse idriche, ricerca di comportamenti ecoefficienti e sviluppo delle energie pulite, certificazioni che inneschino un processo di miglioramento continuo delle proprie azioni. e dellefficienza dellEnte. PROGETTO 3.1 QUALITA ED INNOVAZIONE ___________________________________________________________________________________ ___________ Il Consorzio di Bonifica Arneo intende essere una realt attiva che lavora per garantire una qualit territoriale ottimale e sempre migliorativa, in ottemperanza alla legislazione vigente ed in sintonia con i principi dello sviluppo sostenibile. In questo senso diventa fondamentale avvalersi progressivamente di un Sistema di Gestione Certificato quale strumento per promuovere una migliore organizzazione interna che accresca lefficienza. Attraverso lacquisizione della Certificazione di Qualit si potr pertanto: garantire la conformit alla normativa vigente; migliorare lorganizzazione in un ottica di razionalizzazione del personale; migliorare il servizio reso allutenza con lindividuazione e la gestione delle procedure aziendali, per avere: ottimizzazione dei tempi (risparmio economico), controllo dei rischi (diminuzione ulteriore degli infortuni), riduzione dei consumi energetici (rispetto dellambiente e risparmio economico), oltre ad un miglioramento della qualit dellattivit grazie ad un constante controllo; aumentare il coinvolgimento del personale, rendendolo consapevole ed informato rispetto agli obiettivi del Consorzio, agli aspetti ambientali e di sicurezza, accrescendo lo spirito di appartenenza allorganizzazione; misurare il proprio operato per un miglioramento continuo; fornire un requisito di distinzione e migliorare la propria immagine nei confronti dellopinione pubblica; lavorare con pi trasparenza.

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Il Consorzio dovr continuare ad investire nellinnovazione tecnologica: prioritario risulta dotarsi di adeguati sistemi di gestione della banca dati cartografica, in modo da renderla facilmente aggiornabile, PROGETTO 3.2 ENERGIE RINNOVABILI ___________________________________________________________________________________ ___________ Le fonti energetiche rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico, idroelettrico..) stanno vivendo una stagione di grande sviluppo a livello mondiale, assumendo un peso sempre maggiore nella produzione energetica. Queste fonti energetiche, oltre ad essere inesauribili, sono ad impatto ambientale nullo in quanto non producono n gas serra n scorie inquinanti da smaltire. Negli ultimi anni la quota mondiale percentuale di energia prodotta tramite queste fonti molto aumentata ed stimato che le fonti energetiche rinnovabili saranno gli unici settori energetici ad avere una forte crescita in termini di fatturato, numero di occupati ed energia prodotta. Dunque questa tipologia di produzione energetica si configura come la vera innovazione del prossimo futuro. Il Consorzio di Bonifica Arneo per mantenere in funzione gli impianti di sollevamento degli impianti di irrigazione utilizza grandi quantit di energia elettrica. PROGETTO 3.3 ACQUA ___________________________________________________________________________________ ___________ Lacqua rappresenta una risorsa essenziale che condiziona lo sviluppo e la qualit della vita di un territorio. Nel mondo, negli ultimi 30 anni, linquinamento, laumento della popolazione e in alcuni casi la siccit hanno ridotto del 40% le risorse idriche disponibili. Oggi il diritto allacqua sconosciuto alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale. La Direttiva Europea sulle Acque si fonda sulle proposizione fondamentale che lacqua non un prodotto commerciale al pari degli altri, bens un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale. Ci evidenzia la predominante considerazione dellacqua come risorsa naturale e non gi come bene da cui trarre profitti. 43

Le norme europee sono quindi univocamente finalizzate a garantirne la protezione ed una utilizzazione sostenibile. Il ciclo dellacqua un problema molto complesso affidato per segmenti, nellambito regionale, a numerosi soggetti (enti locali, istituzioni, societ di gestione), ognuno dei quali programma e disciplina luso della risorsa secondo le rispettive competenze. Fatte salve le disposizioni contenute negli strumenti generali di programmazione e tutela delle risorse idriche occorre che il territorio si riappropri e rimetta al centro della discussione il tema dellacqua. Ci al fine di capire quello che ogni soggetto programma, di comprendere levoluzione delle problematiche legate alla qualit e alle disponibilit idriche, di analizzare i fabbisogni di un determinato territorio, di concertare soluzioni concrete ed integrate. Predisporre un vero e proprio Piano di Azione per lAcqua significa necessariamente considerare i temi del risparmio, delluso razionale, della lotta agli sprechi, del riciclo e riutilizzo della risorsa, della necessit di diminuire i prelievi di falda, della realizzazione di invasi per luso plurimo (idropotabile, irriguo, difesa del territorio, produzione energetica, ecc) capaci di accumulare lacqua nei periodi piovosi e rilasciarla nelle stagioni siccitose, di attivazione di sistemi per la ricarica degli acquiferi, del controllo e prevenzione dellinquinamento. Il tutto finalizzato sia ad individuare progetti ed interventi che garantiscano una corretta ed equilibrata programmazione e gestione della risorsa, sia a verificare le opportunit di finanziamento contenute nei programmi europei, nazionali e regionali. Il Consorzio di Bonifica Arneo, in virt del fatto che si occupa istituzionalmente di risorse idriche, sia dal punto di vista della difesa dal rischio idraulico sia in relazione allutilizzo irriguo, potrebbe svolgere un ruolo propulsivo ed operativo di questo percorso, mettendo a disposizione le proprie competenze e strutture tecniche per coordinare i soggetti preposti al governo e alla gestione della risorsa idrica a 360 gradi. 4. ELENCO DEGLI OBBIETTIVI PRINCIPALI 2013 AUMENTARE LA SICUREZZA DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA MANUTENZIONE ORDINARIA E LA SORVEGLIANZA DEI CORSI DACQUA E DELLE OPERE DI DIFESA IDRAULICA OBBIETTIVI - Ottimizzare il Piano di Manutenzione Ordinaria facendo in modo di concludere il 90% dei lavori entro il mese di Novembre - Diminuire i guasti ed i fermi delle macchine operatrici 44

- Rinnovare il parco mezzi del Consorzio attraverso lacquisto di nuovi mezzi ; - Migliorare lorganizzazione del Servizio di manutenzione; METTERE IN SICUREZZA E RIDURRE IL RISCHIO IDRAULICO DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI STRUTTURALI: MANUTENZIONE STRAORDINARIA E NUOVE OPERE OBBIETTIVI - Concludere la progettazione esecutiva ed espletare le procedure di gara delle opere di messa in sicurezza del territorio; - Espletare la progettazione esecutiva, la gara per laffidamento dei lavori e linizio degli stessi per le opere di manutenzione straordinaria - Programmare e realizzare in economia diretta gli interventi inclusi nel Programma di Manutenzione Straordinaria 2013-2015 GARANTIRE LAPPROVIGIONAMENTO E LA RAZIONALE UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE AD USO IRRIGUO OBBIETTIVI - Realizzare in economia diretta gli interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui - Progettare gli interventi di miglioramento dellefficienza degli impianti ed attivarsi per ottenere i finanziamenti relativi ; - Avviare lutilizzazione delle acque dellinvaso Pappadai; - Realizzare una indagine sui bisogni delle aziende agricole e sul gradimento del servizio irriguo.

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Elenco annuale 2013

ELENCO DEGLI INTERVENTI CHE SI INTENDONO REALIZZARE NEL TRIENNIO 2013 - 2015 SE FINANZIATI

Riepilogo Interventi
Interventi di manutenzione di opere pubbliche di bonifica con finanziamento Regionale Opere con finanziamento Ministeriale Opere idrauliche e di bonifica per la mitigazione del rischio idraulico Interventi per il riuso in agricoltura delle acque reflue affinate Opere pubbliche con finanziamento REGIONALE - FERS Totale (in )

Annualit 2013
(in )

Annualit 2014
(in )

Annualit 2015
(in )

Totale
nel triennio
(in )

A)

1.991.550,32

9.869.719,94

12.150.000,00

24.011.270,26

B)

1.337.945,00

8.112.005,00

125.432.000,00

134.881.950,00

C)

3.554.721,61

36.043.000,00

59.420.000,00

99.017.721,61

D)

0,00

12.315.000,00

28.110.000,00

40.425.000,00

E)

1.885.091,65

9.348.258,35

0,00

11.233.350,00

8.769.308,58

75.687.983,29

225.112.000,00

309.569.291,87

Totale interventi nel triennio: Annualit 2013 Annualit 2014 Annualit 2015 8.769.308,58 75.687.983,29 225.112.000,00

309.569.291,87

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A) Interventi con finanziamento Regionale Prov. Lecce Manutenzione ordinaria per il ripristino della funzionalit idraulica del bacino imbrifero dell' "Asso" in agro di Nard, Galatone e Galatina

609.132,23

Lavori di manutenzione straordinaria delle reti irrigue relative al settore 8 dell'impianto irriguo Agnano-Fachechi 1 Lotto DDS 21072010

428.009,98

Totale Prov. Lecce Prov. Brindisi Lavori di manutenzione ordinaria del canale "Patri" e "Inferno" in agro di Brindisi

1.037.142,21

143.950,00

Lavori di manutenzione ordinaria del canale "Giancola" in agro di Brindisi

139.650,00

Lavori di manutenzione ordinaria per il ripristino della funzionalit idraulica del canale "Ponte Grande" in agro di Brindisi (Perizia recupero economie)

55.883,00

Lavori di ripristino e miglioramento della funzionalit del bacino idrografico compreso tra i canali "Mangiamuso" e "Lama d'Antelmi"in agro di Ostuni - localit Villanova ( 1.150.000,00) 239.925,11

Tot. Provincia di Brindisi

579.408,11 47

Prov. Taranto

Lavori di manutenzione del canale "MarullaCecena collettore di scarico dell'Invaso Pappadai in agro di Fragagnano

100.000,00

Ripristino funzionalit idraulica e messa in sicurezza del canale "Mascia" in agro di Lizzano e Torricella

275.000,00

Provincia di Taranto

375.000,00

Riepilogo manutenzione ordinaria e straordinaria per provincia


Provincia di Lecce Provincia di Brindisi Provincia di Taranto

Annualit 2013
1.037.142,21 579.408,11 375.000,00

1.991.550,32 Sommano annualit

B) interventi con finanziamento Ministeriale 48

Prov. LE-BR-TA Intervento per l'ottimizzazione, controllo e misura della distribuzione irrigua negli impianti in esercizio del Consorzio Arneo, finalizzato a fronteggiare la crisi idrica (4.999.950,00)

1.337.945,00

Riepilogo opere con finanziamento Ministeriale


Provincia di Lecce Provincia di Brindisi Provincia di Le, Br e Ta Sommano annualit

Annualit 2013
0,00 0,00 1.337.945,00 1.337.945,00

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C) Opere idrauliche e di bonifica per la MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO Prov. Lecce Intervento di ripristino del canale "Asso" nel territorio di Nard

50.000,00

Intervento mitigazione del rischio idraulico all'abitato di Nard - 1 Lotto Esecutivo (6.000.000,00) 3.357.721,61

Provincia di Lecce Prov. di Brindisi Intervento di mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico nei comuni di Oria e Villa Castelli per la sistemazione idraulica del canale Reale

3.407.721,61

147.000,00

Provincia di Brindisi

147.000,00

Riepilogo opere idrauliche e di bonifica per la Mitigazione del Rischio Idraulico


Provincia di Lecce Provincia di Brindisi Provincia di Taranto Sommano annualit

Annualit 2013
3.407.721,61 147.000,00 0,00 3.554.721,61

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E) Opere pubbliche con finanziamento REGIONALE - FERS Prov. Lecce Intervento di miglioramento del canale "Asso" quale recapito finale degli agglomerati urbani di Maglie consortile, Galatone, Copertino (LE)

187.350,00

Provincia di Lecce Prov. Brindisi

187.350,00

Miglioramento canale circondariale "Palude Balsamo" (800.000,00) 800.000,00

Miglioramento canale "Torriso" (980.000,00) 100.400,00 Progetto di utilizzazione delle acque reflue provenienti dagli impianti di affinamento dei comuni di S. Pancrazio Sal.no e S. Donaci con la rete irrigua del Consorzio di Bonifica dell'Arneo

423.360,37

Canale "Infocaciucci" - intervento di miglioramento sui recapiti finali degli impianti di depurazione dei comuni di S. pietro V.co e Torchiarolo

127.400,00

Intervento di miglioramento del canale "Reale" quale recapito finale degli agglomerati urbani di Ceglie Messapica, Francavilla F.na e Latiano (BR)

246.581,28

Provincia di Brindisi

1.697.741,65

51

Riepilogo opere con finanziamento Fers


Provincia di Lecce Provincia di Brindisi Sommano annualit

Annualit 2013
187.350,00 1.697.741,65 1.885.091,65

Riepilogo Interventi
Interventi di manutenzione di opere pubbliche di bonifica con finanziamento Regionale Opere con finanziamento Ministeriale Opere idrauliche e di bonifica per la mitigazione del rischio idraulico Interventi per il riuso in agricoltura delle acque reflue affinate Opere pubbliche con finanziamento REGIONALE - FERS Totale (in )

Annualit 2013
(in )

A) B) C) D) E)

1.991.550,32 1.337.945,00 3.554.721,61 0,00 1.885.091,65 8.769.308,58

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Interventi a totale carico dellEnte


N.d'ord. DESCRIZIONE Manutenzioni in amministrazione diretta, con operai e mezzi d'opera del Consorzio, per interventi di somma urgenza e di manutenzione ordinaria delle opere idrauliche (canali, voragine ecc.) e per la manutenzione ordinaria delle opere in ferro, civili ed idrauliche degli impianti irrigui (Salento 1 ,2 e 3 lotto, invaso Pappadai compresa la manutenzione della sistemazione a verde ecc.): A) A1) 8.000,00 A2) A3) A4) A5) A6) A7) B) B1) B2) B3) C) 2 Invaso Pappadai - "Vigilanza Nodo Idraulico di Monteparano" Del. Comm. 159/07 14.000,00 Invaso Pappadai - Gestione rete di monitoraggio , Del Comm.259/11 canone annuale 36.500,00 Invaso Pappadai - Manutenzione rete strumentale e monitoraggio diga Pappadai 30.000,00 Invaso Pappadai - Manutenzione ordinaria Invaso Pappadai - Custodia Invaso Pappadai - Controllo attivit Radon Costo operai (n 2 squadre composta da n 1 oper ai specializzati, n 2 operai comuni, n 1 escavatorista o n 1 meccanico condutt ore) Consumi ( gasolio, olio idraulico, benzina, ecc.) Manutenzione mezzi Attrezzature per operai (d.p.i. pale, zappe, tagliaerba, ecc.) Canoni attraversamenti 200.000,00 40.000,00 30.000,00 20.000,00 15.000,00 40.000,00 20.000,00 6.000,00 Invaso Pappadai - Erogazione risorsa idrica per invaso sperimentale Invaso Pappadai - Canone annuale Ministero infrastrutture Direzione Dighe 190.000,00 SPESA PREVISTA

Manutenzione ordinaria a totale carico del Consorzio da affidare in appalto: - Canali di bonifica dell'agro Brindisino - Canali di bonifica nell'agro di Lecce - Canali di bonifica nell'agro di Taranto 150.000,00

Immagazzinamento e manutenzione delle pompe dell'impianto Chidro E.I.P. contratto annuale Impresa Costa di Castellaneta. TOTALE

5.000,00 804.500,00

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SPESE PER LA PROGETTAZIONE, INGEGNERE CAPO, COLLAUDI, VIGILANZA STATALE, REGIONALE, ECC.

N.d'ord.

DESCRIZIONE

SPESA PREVISTA

Spese commissione di collaudo ex art.lo 14 D.P.R. 01.11.59 n 1363 - invaso Pappadai- del. Comm 290/08 Spese per collaudo lavoro modellamento Pappadai decreti 6/98 e 56/09 Spese per collaudo lavoro nodi idraulici Avetrana, Monterruga, Zanzara 25.000,00 3.000,00

70.000,00

28.000,00

4 5

incentivi progettazione Costo n 1 unit tecnica con contratto a progett o Incarichi professionali per consulenze geologiche, ecc. Verifica sismica invaso Pappadai Spese per il funzionamento dispositivi tecnici e aggiornamento software Corsi di aggiornamento personale tecnico TOTALE

15.000,00 15.000,00

160.000,00

4.000,00

5.000,00 297.000,00

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- SPESE PER L'ACQUISTO DI MACCHINARI PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA A TOTALE CARICO

N.d'ord.

DESCRIZIONE

SPESA PREVISTA

1 2 3

BIOTRITURATORE compatto su ruote

10.000,00

Macchina portatile per movimentazione / sollevamento paratoie per emergenza elettrica Acquisto n 2 Autovetture

5.000,00 14.679,21

TOTALE

29.679,21

Riepilogo spese a totale Carico dellEnte: 1 Manutenzione in Amministrazione diretta 2 spese per la progettazione, ingegnere capo, collaudi, vigilanza statale, regionale, ecc. 3 spese per l'acquisto di macchinari per la manutenzione ordinaria a totale carico Totale

804.500,00 297.000,00

29.679,21

1.131.179,21

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