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Richiami giuridici.
La servitù prediale è un onere che grava su un fondo a favore di u altro
fondo appartenente a diverso proprietario,o più esattamente è una
limitazione al godimento di un fondo voluta o imposta a favore di un altro
fondo,di solito confinante.
Il fondo su cui grava la servitù,si dice servente mentre l’altro,cioè il fondo
a favore del quale si determina la servitù,viene chiamato dominante.
Con la costituzione della servitù il proprietario del fondo dominante
diviene titolare di un diritto reale di godimento sul fondo servente.
Le servitù si distinguono nelle seguenti specie:
Apparenti:sono quelle che si manifestano con l’esistenza di opere
visibili e permanenti necessarie al loro esercizio,come l’acquedotto.
Non apparenti:sono quelle che non si manifestano con opere
visibili,ma consistono in un divieto,come il divieto di fabbricare
sopra un fondo o oltre una determinata altezza.
Continue:sono quelle che si esercitano senza che intervenga il fatto
dell’uomo,come per esempio l’acquedotto.
Discontinue:sono quelle il cui esercizio richiede il fatto dell’uomo,
come per esempio il passaggio.
Affermative:sono quelle che consentono al proprietario del fondo
dominante di fare qualcosa sul fondo servente.
Negative:sono quelle che consistono in un divieto imposto al
proprietario del fondo servente di fare determinate opere nel
proprio fondo.
Permanenti :con durata superiore a 9 anni.
Temporanee:con durata inferiore a 9 anni.
Le servitù prediali si possono costituire:
Volontariamente:quando si costituiscono liberamente su base
contrattuale,per testamento o per usucapione.
Coattivamente:quando la legge attribuisce al proprietario di un fondo
il diritto di ottenere la costituzione di una servitù a carico del fondo di
un altro proprietario,anche contro la volontà di questi.
Per usucapione:ma soltanto se si tratta di servitù apparenti;
l’ usucapione è il mezzo mediante il quale si acquista la proprietà di
un bene immobile o di un diritto reale di godimento su cosa altrui in
base al possesso continuo,non violento e non clandestino per 20
anni.
Per destinazione del padre di famiglia.
Servitù di scarico.
La servitù di scarico coattivo viene imposta dalla legge quando si vogliono
scaricare acque sovrabbondanti,che il vicino non consente di ricevere nel
suo fondo,o anche acque impure,o quando il passaggio viene chiesto allo
scopo di prosciugare o bonificare un terreno.
Per quanto riguarda lo scarico coattivo di acque sovrabbondanti e
impure,per quelle da prosciugamento o fognatura,l’indennità viene
commisurata analogamente a quanto stabilito per le servitù di
acquedotto.
Ind.=V0+Tr/r+¼(V1+Tr1/r)+D+Fp/Ac+Vss
Dove:
ind. = indennità
V0 = valore di mercato della superficie occupata dalla proiezione della
condotta.
Tr/r = il valore di capitalizzazione dei tributi relativi a tutta la superficie
occupata dalla proiezione della condotta.
¼ (V1+Tr/r) = ¼ del valore di mercato della superficie necessaria per il
passaggio,e del valore di capitalizzazione dei tributi dovuti relativi alla
stessa superficie necessaria per il passaggio.
D = i danni eventuali derivanti dall’intersecazione del fondo.
Vss = valore del soprassuolo.
Fp/Ac = frutti pendenti o anticipazioni colturali.
Ind. =V0+Tr/r+½(V1+Tr/r)+D+Fp/Ac+Vss
Dove:
Ind. = indennità
V0 = valore di mercato della superficie sottratta alla coltivazione con
l’alveo del canale
Tr/r = il valore di capitalizzazione dei tributi relativi a tutta la superficie
occupata dall’alveo del canale
½(V1+Tr/r) = ½ del valore di mercato della superficie occupata dalla terra
di riporto e dai materiali di spurgo del canale e del valore di
capitalizzazione dei tributi relativi alla superficie occupata dalla terra di
riporto e dai materiali di spurgo dell’acquedotto
D = i danni eventuali derivanti dall’intersecazione del fondo
Vss = valore del soprassuolo
Fp/Ac = frutti pendenti o anticipazioni colturali