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Può accadere che alcuni creditori facciano domanda dopo il termine dei 30gg, queste prendono il
nome di domande tardive che possono essere depositate entro 12 mesi dal deposito del decreto che
rende esecutivo lo stato passivo. Il creditore potrà essere ammesso solo se il ritardo è dovuto da una
causa a lui non imputabile, ad esempio la non conoscibilità della procedura per motivi esterni.
La vendita dei beni mobili e immobili avviene secondo le modalità indicate dal curatore nel
programma di liquidazione. Si richiede soltanto che siano prescelte procedure competitive,ovvero le
aste giudiziarie e che ne sia data massima informazione, allo scopo di consentire la partecipazione
di tutti gli interessati.
La vendita dei singoli beni è disposta solo quando risulta prevedibile che la vendita dell'intera
azienda, di suoi rami non consenta un maggiore soddisfacimento dei creditori.
LA RIPARTIZIONE DELL'ATTIVO Una volta venduto tutto, le somme che si rendono via via
disponibili sono ripartite fra i creditori ed in questa sede acquista rilievo la distinzione fra crediti
prededucibili (della massa), crediti privilegiati, crediti chirografari e crediti postergati.
Le somme che spettano ai creditori talvolta sono assegnate loro con periodiche ripartizioni parziali,
cui segue una ripartizione finale, esse non possono superare l'80% delle somme disponibili, almeno
il 20% deve essere accantonato per eventuali imprevisti, come ad esempio una domanda tardiva.
Sono, inoltre, trattenute le somme necessarie per le spese della procedura.