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Con le due donne presto rimasero soltanto Chen e Vargas, che conversavano tranquillamente in attesa di

scaricare la lancia, se necessario e, sebbene non fosse stato loro richiesto, di riaccompagnarle a casa.

“Avete sentito di... di...” Tyrer non riuscì a pronunciare il nome di Fujiko, era una sofferenza bruciante che lo

trascinava in abissi per lui inesplorati. “Non credo di sentirmela di affrontarlo adesso” mormorò Maureen.  

Non importa, pensò cupo in quell'ora di tramonto. “Sono vestiti, ma come si possono indossare cose tanto

rigide? Senza le spade mi sento nudo.” “La nave è della Struan, a lei il viaggio non costerebbe niente.” Così

l'attacco venne respinto, Ogama fu scacciato da Kyòto ed esiliato a Shimonoseki, nello stretto, a leccarsi le

ferite, a giurare vendetta, soprattutto ai danni del suo vecchio alleato Yoshi. E a prepararsi alla guerra.

“Sistematevi qui e non fatevi vedere in giro, il signor McFay non vuole che vi riconoscano. Dopo Hong Kong

sarà più facile.” Chen ridacchiò stringendosi nel caldo soprabito imbottito. Alzò gli occhi alla luna che apparve

per un istante tra le nuvole. La folla si stava allontanando dalla banchina. Accanto a Maureen Angélique

guardava la Belle, e la lancia che scompariva nell'oscurità. “E' triste che il Figlio Numero Uno Malcolm sia

morto in quel modo.”

E quando tornerà? chiese sir William. E Yoshi replicò: organizzerò ogni cosa al più presto, scavalcando il

tairò, se sarà necessario, è tanto malato, pover'uomo, sebbene sia pur sempre il tairò. Nel frattempo posso

considerare che la mia richiesta in vista dei nostri futuri accordi verrà soddisfatta al più presto e che il mio

consiglio sarà tenuto in considerazione? Nessuna nave fu danneggiata gravemente e le sole perdite furono

quelle subite a bordo dell'ammiraglia. Quella notte Kagoshima bruciò com'era bruciata Yokohama. La folla si

stava allontanando dalla banchina. Accanto a Maureen Angélique guardava la Belle, e la lancia che scompariva

nell'oscurità. Quella donna è una vigliacca. “Sissignore, a proposito...” Non importa, pensò cupo in quell'ora di

tramonto. All'alba, con un vento di burrasca e pioggia torrenziale, l'ordine di Ketterer di tornare a Yokohama

suscitò le proteste di sir William e lo scontento degli equipaggi.


Sforzandosi di apparire forte disse: “Di fronte a una circostanza tanto terribile il mio vecchio era solito... una

mia sorella è morta di morbillo a sette anni, era una bambina molto bella, le volevamo tutti bene... Ketterer

riteneva d'aver vinto: la città era stata bruciata, Sanjiro umiliato e, cosa più importante, la flotta non aveva subito

danni; era stato il maltempo a costringerli a tornare, sostenne. “E dove, altrimenti?” mormorò Akimoto.

“Perdonatemi, devo andare. Sissignore?” gridò. “E un peccato che Malcolm sia morto” disse con voce roca. “La

vita è strana, vero? Non si sa mai cosa può accadere.” Tyrer annuì. Non aveva mai visto Pallidar tanto depresso.

Quell'uomo gli piaceva, quindi cercò di essere cordiale. “Qualcosa non va, amico?” Era solo. Era nel suo

rifugio al castello di Edo e dall'alto vedeva tutta la città, il cielo con le striature rosso sangue, qualche fuoco qui

e là che illuminava la discesa delle tenebre.

Né Sanjiro era stato ucciso; la voce che si riferiva a una sua eventuale caduta era stata diffusa dalle spie di

Yoshi. Ma ciò non aveva grande importanza, Yoshi sapeva di aver compiuto un gigantesco balzo verso il futuro:

adesso era il solo a controllare le Porte, benché si trattasse di una lieve superiorità. “Sì, dovrei arrivarvi il mese

prossimo.” Il volto poco attraente del dottore si aprì in un sorriso. “Non vedo l'ora, venitemi a trovare, vi

piacerà.” Pallidar disse: “Non è escluso, mi hanno appena comunicato che sono stato trasferito proprio

nell'Hindu Kush, nella zona di frontiera, al passo di Khaiber”. “Consegnale la mia lettera non appena arriverai a

Hong Kong.” “Mai. Lei ridurrà anche lui in polvere. E' stato il Vecchio Demone dagli occhi verdi a imporre lui

e il fratello alla Nobil Casa. Si dice che Tess tai-tai li odia perchè in realtà sono i figli bastardi della figlia del

demone straniero missionario, una delle molte amanti segrete del Demone dagli occhi verdi.” Ciò lo rasserenò e

lo calmò; pensare a lei gli fece ricordare Meikin e il suo ultimo desiderio: “Un bagno e indumenti puliti. Per

favore”. “Gli dèi quel giorno erano distratti” disse Chen saggiamente. Forse vincerò, forse no.
“Ma se ci aggrediscono?” Il breve documento, privo delle solite frasi cerimoniali, proveniva dal Roju, era

firmato tairò Nori ed era sfrontatamente indirizzato Al Capo dei Gai-jin. Tyrer lo aveva tradotto meglio che

poteva rispettandone il tono e inserendovi qualche parola in più solo quando necessario: Il Roju si congratula

con voi e con gli altri gai-jin per come avete salvato le vostre vite e poco altro dall'incendio appiccato da

facinorosi rivoluzionari. E pensò al senso di amicizia e di pace che tutti emanavano grazie alla loro fede nel

cielo della vita, morte e rinascita, nel susseguirsi di reincarnazioni dalle quali infine la misericordia dell'Infinito

lì avrebbe liberati concedendo loro il Nirvana, il Luogo della Pace Suprema. Il tempo peggiorò. Molto bene,

pensò sorridendo tra sé. “E meglio che glielo dica subito, è... è meglio.” Sebbene ne parlasse con indifferenza,

Pallidar odiava l'idea di partire per l'India. Troppi morti in quell'inferno, troppi assassinii, proiettili vaganti e

pugnali che sbucavano dal buio, pozzi avvelenati e nessuna gloria, soltanto la fatica di combattere e di salvarsi

la pelle in un paesaggio di rocce aspre e deserte dove cresceva solo la morte. Se MacStruan me la chiederà gli

assicurerò la mia collaborazione. Infine vorrei invitarvi a fare attenzione al nuovo direttore della Brock, Edward

Gornt. E' un uomo coraggioso ma un rivale pericoloso.

Kagoshima era rasa al suolo, quasi tutte le batterie erano state danneggiate. Secondo Chen della Nobil Casa

adesso è lei il tai-pan, e lui sa quello che dice.” “Sistematevi qui e non fatevi vedere in giro, il signor McFay

non vuole che vi riconoscano. Dopo Hong Kong sarà più facile.” Dopo un'ultima leggera stretta alla sua mano

sali con disinvoltura sul ponte scivoloso e fu a bordo. Il nostromo suonò la sirena, spinse i comandi indietro a

tutta forza e la lancia retrocedette. Gornt salutò con il braccio, poi, per non tradirsi, entrò nella cabina. “Tra

mezz'ora, Phillip” cominciò sir William quasi strabico per la rabbia, “Tra mezz'ora voglio che traduciate per me

la risposta e in modo molto accurato, per Dio.” “Quali carte?” Non le perdonerò mai ciò che ha fatto e scritto.

Illegittimo, eh? Non dimenticherò neppure questo, e io e il mio Malcolm saremo vendicati per tutte le sofferenze
che ci ha inflitto. “Di che cosa stavate parlando?” chiese Tyrer. Non gli era sfuggito l'improvviso cambiamento

di umore di Pallidar.

Com'è stato sciocco Edward a credere che avrei potuto diventarle amica. Saremo vendicati di quella megera.

Chiuse la porta. “Sono vestiti, ma come si possono indossare cose tanto rigide? Senza le spade mi sento nudo.”

Edward mi fa bene, pensò guardandolo, anche se non potrà mai sostituire il mio Malcolm, ma non importa.

Dopo aver mormorato alcune parole incomprensibili diede le spalle alla folla. “Di che cosa stavate parlando?”

chiese Tyrer. Non gli era sfuggito l'improvviso cambiamento di umore di Pallidar. “Per favore, sir William” si

affrettò a dire Tyrer prima che il ministro se ne andasse, “non ho avuto il tempo di parlarvene prima ma ho

acconsentito alla richiesta di due studenti giapponesi che vogliono viaggiare e visitare l'Inghilterra di salire a

bordo. Mi hanno salvato la vita ieri notte, spero che vada bene.”

A Kyòto, nel momento in cui Ogama di Choshu seppe che Kagoshima era stata distrutta, e Sanjiro, si diceva,

ucciso, sferrò nottetempo un attacco a sorpresa, nome in codice Cielo cremisi, per riprendere il totale possesso

delle Porte e cadde in un'altra trappola escogitata da Yoshi. Immediatamente Yodo di Tosa e tutti i daimyo si

unirono a Yoshi contro Ogama ritenendo che fosse preferibile uno shògunato debole a un Ogama onnipotente e

solo contro tutti. “Con l'equipaggio, dove se no?” “Che cosa può aver detto Naso Aguzzo dalla tomba?” Chen

alzò le spalle. “Guai per la signora tai-tai. Forse riguardavano la Luna Nera, eh?” “Gli dèi quel giorno erano

distratti” disse Chen saggiamente. Con le due donne presto rimasero soltanto Chen e Vargas, che conversavano

tranquillamente in attesa di scaricare la lancia, se necessario e, sebbene non fosse stato loro richiesto, di

riaccompagnarle a casa.   “Sì. Non è divertente” le fece eco Maureen in tono greve. “Mi sento... adesso voglio

andare a casa. Pensavo di riuscire ad accettare lo Yoshiwara, Jamie non è diverso dagli altri uomini, ma non

posso, ora lo so. Non posso accettare una vita in cui... in cui ci sia lo Yoshiwara, e ci sarà sempre, perchè,
Angélique, tra un paio di anni arriveranno i bambini e qualche anno dopo il nostro uomo, chiunque sia, si

stancherà di noi e noi saremo vecchie, con i capelli grigi e sdentate e, chiunque sia, lui ci volgerà le spalle. “E

se voi...” Angélique scosse il capo disarmata e la guardò. Maureen alzò lo sguardo e si rispecchiarono l'una

nell'altra riconoscendosi entrambe sconvolte dall'orrore, dalla repulsione e dall'ira. Per qualche istante rimasero

paralizzate, poi Angélique si riprese, Maureen dopo un attimo seguì il suo esempio e scoppiarono a ridere

insieme. A Kyòto, nel momento in cui Ogama di Choshu seppe che Kagoshima era stata distrutta, e Sanjiro, si

diceva, ucciso, sferrò nottetempo un attacco a sorpresa, nome in codice Cielo cremisi, per riprendere il totale

possesso delle Porte e cadde in un'altra trappola escogitata da Yoshi. Immediatamente Yodo di Tosa e tutti i

daimyo si unirono a Yoshi contro Ogama ritenendo che fosse preferibile uno shògunato debole a un Ogama

onnipotente e solo contro tutti. “Una fine davvero tragica quella di Malcolm, non credete?” Ma Gornt non era

più al suo fianco. Si guardò intorno e vide che era uscito sul ponte e che volgendo le spalle a Yokohama stava

guardando la Belle, a capo scoperto, con il vento che gli scompigliava i capelli.

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