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”
Twomast vide il guizzo d'ira e ne prese nota. “Siete d'accordo?”
“Quali carte?” “Sì, grazie, caro. Torna presto.” Gornt le baciò la mano. Prese un lungo respiro, si fece
coraggio e si avviò. Posso esservi di aiuto?” Non le perdonerò mai ciò che ha fatto e scritto. Illegittimo, eh?
Non dimenticherò neppure questo, e io e il mio Malcolm saremo vendicati per tutte le sofferenze che ci ha
inflitto. “No, mai. Ma l'India è il paese più bello del mondo, il migliore tra quelli in cui gli inglesi possano
vivere. Voi siete soprattutto inglese, vero?” Hoag già immaginava l'arrivo nella casa della famiglia di Arjumand,
i dintorni bruni e polverosi, l'alto recinto che nascondeva un giardino fresco e verdeggiante, il suono dell'acqua
della fontana mescolato alle risate che inondavano l'edificio principale e le casette della servitù.
“Dallo Yoshiwara?” “No” sospirò. “Lo sopporterò! Lo sopporterò per sonno-joi. Dobbiamo affrontarlo per
sonno-joi, cugino, ma qualsiasi cosa accada moriremo da samurai, scriveremo le nostre poesie di morte, le
scriveremo subito, adesso, poi niente altro avrà importanza nella vita...” Alle loro spalle, sul lungomare, i fanali
erano accesi e anche le luci nelle grandi dimore e nei magazzini non danneggiati dall'incendio. Da qualche parte
un gruppo di uomini cantava. Nella Legazione francese Vervene stava suonando il flauto. Maureen non
distoglieva gli occhi da Jamie. Dopo un altro cenno lui sali sul ponte. “Tyrer!” Portava la cartella ufficiale dei
dispacci del governo di Sua Maestà e in tasca aveva la traduzione redatta all'ultimo momento alla quale avrebbe
invece voluto dedicare molta più attenzione. Affrettò il passo. La tempesta si fece ancora più violenta.
Sopraggiunse Hoag. Indossava ancora la divisa da chirurgo macchiata sulle maniche e sul petto di sangue
rappreso, e ansimando trascinava pacchi e valigie e il cilindro. “Credevo di non farcela. Perché ridete?”
“Sì, grazie, caro. Torna presto.” Gornt le baciò la mano. Gli doleva la testa come mai prima d'allora, non
aveva avuto il tempo di cenare né di pensare a Hiraga e a Fujiko, non si era occupato d'altro che di lavorare.
Intorno a mezzanotte Tyrer finalmente riuscì a lasciare la Legazione per dirigersi verso la banchina della Struan.
Siamo tutte uguali, heya? Tu donna montagna”.” “Con l'equipaggio, dove se no?” “Se qualcuno vi aggredisce
difendetevi a pugni fino al mio arrivo. Li avviserò: cinquanta frustate per chiunque ci provi. Ma non dovrete
essere voi a cominciare, capito?” Pallidar si soffiò il naso perchè soffriva ancora di un forte raffreddore. “No.
Restate, ve ne prego. Da sola non ce la farò. Restate.” L'imbarcazione si trovava ormai a meno di cinquanta
metri dal molo. “Mettili in una cabina almeno fino a Hong Kong, non voglio che li riconoscano.” Johnny
Twomast disse: “Posso metterli nella cabina del terzo ufficiale, ha due cuccette. Chen ridacchiò stringendosi nel
caldo soprabito imbottito. Alzò gli occhi alla luna che apparve per un istante tra le nuvole. “Che cosa diavolo
gli succede?” Tyrer gli si avvicinò e gli raccontò dell'ultimatum. “Mio Dio, allora non c'è da stupirsene. Che
sfrontatezza!
Intorno a mezzanotte Tyrer finalmente riuscì a lasciare la Legazione per dirigersi verso la banchina della
Struan. “E se voi...” Angélique scosse il capo disarmata e la guardò. Maureen alzò lo sguardo e si
rispecchiarono l'una nell'altra riconoscendosi entrambe sconvolte dall'orrore, dalla repulsione e dall'ira. Per
qualche istante rimasero paralizzate, poi Angélique si riprese, Maureen dopo un attimo seguì il suo esempio e
scoppiarono a ridere insieme. “Va bene, va bene, cosa c'è di tanto urgente?” Mentre il commissario prendeva
diligentemente nota sul suo libro del plico consegnatogli Tyrer lanciò un'occhiata a sir William che, avvicinatosi
a una lampada, scorreva il foglio. “Penso che... be', preferisco aspettare qui.” Angélique la prese con fermezza
per un braccio. “Di che si tratta? “La nave è della Struan, a lei il viaggio non costerebbe niente.” “Sì. Ho
spiegato loro che a bordo tu sei come un re, un daimyo. Ti devono ubbidire e devono rimanere a bordo fino a
quando non li sbarcherai a Londra. Ma Johnny, trattali come gentiluomini. Ne sarai ricompensato.” Twornast
rise. Con le due donne presto rimasero soltanto Chen e Vargas, che conversavano tranquillamente in attesa di
scaricare la lancia, se necessario e, sebbene non fosse stato loro richiesto, di riaccompagnarle a casa. Angélique
le diede un'occhiata e vedendo il suo volto addolcirsi capì d'essere stata dimenticata. Posso esservi di aiuto?”
“Sai bene quanto sia parsimoniosa. Ma non importa, la decisione tocca a lei. Se non coprirà le spese incasserò il
tuo assegno a Londra. Sei sicuro che i tuoi giapponesi abbiano capito che mi devono ubbidire?”
Arjumand sarà là, pensò, oh, come spero di riuscire a raggiungerlo anch'io. Angélique esitò. “Io aspetterei di
vedere la lancia e poi me ne andrei.” “Sì. Non è divertente” le fece eco Maureen in tono greve. “Mi sento...
adesso voglio andare a casa. Pensavo di riuscire ad accettare lo Yoshiwara, Jamie non è diverso dagli altri
uomini, ma non posso, ora lo so. Non posso accettare una vita in cui... in cui ci sia lo Yoshiwara, e ci sarà
sempre, perchè, Angélique, tra un paio di anni arriveranno i bambini e qualche anno dopo il nostro uomo,
chiunque sia, si stancherà di noi e noi saremo vecchie, con i capelli grigi e sdentate e, chiunque sia, lui ci
volgerà le spalle. “Imparare cosa? Come fustigare un uomo a morte e vivere in questo letamaio per mesi? Hai
visto come il capitano se ne è andato senza neppure rispondere al nostro inchino? Andiamo... anche se dovessi
tornare a riva a nuoto!” Sissignore, scusate, signore, all'istante, signore”. Vargas aveva nostalgia dei sei figli
lasciati con le due mogli a Macao in attesa di potersi permettere di costruire una casa per sé e la famiglia a
Yokohama. “Che ne dite della signora tai-tai e di quel Gornt di Shanghai? Riuscirà a farle ottenere più denaro?”
La lancia vuota di ritorno dalla Belle stava attraccando. Tyrer vide che Jamie non era a bordo. Il nostromo si
sporse dalla cabina e gridò: “Tutti a bordo!”. Il tempo peggiorò. “Niente. Be', no... niente di preoccupante. E'
che... che oggi non ho visto Jamie nemmeno per un istante, era molto occupato e... io avevo qualcosa di
importante...” Si interruppe.
Sanjiro ignorò la richiesta considerandola insolente. La settimana seguente lo squadrone al completo salpò con
sir William e i suoi uomini a bordo dell'ammiraglia. “Con l'equipaggio, dove se no?” “Ayeeyah” sussurrò
disgustato Chen nel dialetto del Quarto Villaggio che lui e Vargas parlavano correntemente. Angélique agitò il
braccio in un ultimo saluto, poi si avvicinò a Maureen che stava aspettando accanto alla lampada. “Tra
mezz'ora, Phillip” cominciò sir William quasi strabico per la rabbia, “Tra mezz'ora voglio che traduciate per me
la risposta e in modo molto accurato, per Dio.” Maureen piangerà e scalpiterà e giurerà di voler partire ma non
partirà, lo farà soffrire ma perdonerà i suoi peccati pur non dimenticandoli e resterà, resterà perchè lo ama.
Come siamo sciocche noi donne! “Sì, grazie, caro. Torna presto.” Gornt le baciò la mano. “Sì, lo è, non me ne
dimenticherò e sarò di ritorno prima di quanto tu creda.” Affinché gli altri intorno a loro sentissero disse a voce
alta: “Mi incaricherò dei vostri acquisti, non temete”. Siamo tutte uguali, heya? Tu donna montagna”.”
Edward mi fa bene, pensò guardandolo, anche se non potrà mai sostituire il mio Malcolm, ma non importa.
“Pensavo che il titolo passasse ad Albert di Shanghai.” Jamie aveva detto a Twornast la verità su Otami e il
cugino perchè non voleva mettere l'amico nei guai e gli aveva assicurato il rimborso del loro viaggio di andata e
ritorno nel caso Tess non accettasse la sua proposta: di anticipare loro il denaro per il viaggio e di munirli di
prudenti lettere di presentazione in Inghilterra e in Scozia in cambio di una compartecipazione del cinquanta per
cento negli affari che gli avrebbero garantito al loro ritorno. Chen ridacchiò stringendosi nel caldo soprabito
imbottito. Alzò gli occhi alla luna che apparve per un istante tra le nuvole. “Sì, signore, di una bellezza fuori dal
comune.” Entrambi osservarono la banchina che si allontanava. “Siete mai stato in India, Edward?” Com'è stato
sciocco Edward a credere che avrei potuto diventarle amica. Sanjiro ignorò la richiesta considerandola
insolente. La settimana seguente lo squadrone al completo salpò con sir William e i suoi uomini a bordo
dell'ammiraglia.