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“Almeno un centinaio di sterline. Vale la pena rischiare?” Il destino delle donne non è felice. Come vorrei
essere a bordo dell'Atlanta Belle, tornarmene a casa e non essere mai venuta, mai venuta fin qui! Me ne andrò in
ogni caso, non appena potrò. L'ho deciso.” All'alba del quinto giorno sotto una pioggia torrenziale tre navi a
vapore di proprietà satsuma ma di costruzione straniera vennero catturate al largo della città e affondate. A
mezzogiorno tutte le batterie di terra aprirono il fuoco, l'ammiraglio Ketterer ordinò di rispondere. Guidate
dall'ammiraglia, le navi della flotta si inoltrarono in quelle acque sconosciute. Per il Giappone niente era stato
risolto. “Il signor McFay garantisce per voi, Otami-sama, per il vostro comportamento fino a Londra. Accettate
di ubbidirmi, di rimanere a bordo se ve lo ordinerò, di scendere a terra e tornare quando ve lo dirò e fino
all'arrivo a Londra, e di ubbidirmi come se fossi il vostro capo, il vostro daimyo?” “Dove? Santo cielo, che
vista d'aquila avete, io la distinguo a stento.” Angélique strinse il braccio di Maureen in modo amichevole.
“Sono certa che voi e Jamie...” Vide che l'altra era impallidita. “Non temete, Maureen, andrà tutto per il meglio,
ne sono sicura.” † Domani il Governatore di Kanagawa vi manderà 500 coolie per aiutarvi nell'evacuazione da
Yokohama, chiaramente annunciata dagli dèi e confacente ai desideri che l'Imperatore vi ha espresso più volte.
“Sì. Ho spiegato loro che a bordo tu sei come un re, un daimyo. Ti devono ubbidire e devono rimanere a bordo
fino a quando non li sbarcherai a Londra. Ma Johnny, trattali come gentiluomini. Ne sarai ricompensato.”
Twornast rise.
Il tempo peggiorò. Nella baia le campane battevano l'ora. In mare aperto, oltre il promontorio, Edward era a
bordo dell'Atlanta Belle in veste di emissario diretto alla conquista di Hong Kong. Un viaggio di sola andata per
entrambi. “Sì, signore, di una bellezza fuori dal comune.” Entrambi osservarono la banchina che si allontanava.
“Siete mai stato in India, Edward?” Angélique esitò. “Io aspetterei di vedere la lancia e poi me ne andrei.”
“Perdonatemi, devo andare. Sissignore?” gridò. “Aspetterò con voi, se lo desiderate. Meglio ancora, perchè non
venite voi da me? Andiamo nel mio appartamento ad aspettare il suo arrivo alla finestra. Angélique era confusa.
“Bene, buon viaggio e buona fortuna” disse Angélique, ancora malinconica e insieme illuminata da un leggero
sorriso. “Abbi cura di te!” Lasciato sir William, nella solitudine del suo appartamento si era abbandonata ancora
una volta alle lacrime. Ho pianto troppo in questi giorni, aveva pensato, da dove verranno tutte queste lacrime?
Poi, quando l'emicrania le era passata, aveva ripreso a considerare la situazione con chiarezza. Così l'attacco
venne respinto, Ogama fu scacciato da Kyòto ed esiliato a Shimonoseki, nello stretto, a leccarsi le ferite, a
giurare vendetta, soprattutto ai danni del suo vecchio alleato Yoshi. E a prepararsi alla guerra. Cominciò a
tremare, il cuore si mise a battere all'impazzata, respirava a fatica e ogni parte di lui gli gridava di fuggire da
quell'inferno che rappresentava tutto quello che lui odiava. La Pearl prese il suo posto. Maureen l'abbracciò,
poi si girò a guardare l'Atlanta Belle. Cominciò a tremare, il cuore si mise a battere all'impazzata, respirava a
fatica e ogni parte di lui gli gridava di fuggire da quell'inferno che rappresentava tutto quello che lui odiava.
“Sì, in paradiso. Non importa, devo ricambiarti almeno un paio di vecchi favori, lo farò.” “Quali carte?”
L'ho giudicata una megera fin dal primo momento che l'ho sentita nominare, e la mia impressione è stata
confermata dagli avvenimenti successivi; per quanto mi sforzassi lei evitava persino di rivolgermi la parola,
disapprovava tutto di me. E' una megera e basta. Anche se ha soltanto trentasette anni, per me lei è e sarà sempre
Megera Struan. “Sissignore, a proposito...” Com'è stato sciocco Edward a credere che avrei potuto diventarle
amica. “No, mai. Ma l'India è il paese più bello del mondo, il migliore tra quelli in cui gli inglesi possano
vivere. Voi siete soprattutto inglese, vero?” Hoag già immaginava l'arrivo nella casa della famiglia di Arjumand,
i dintorni bruni e polverosi, l'alto recinto che nascondeva un giardino fresco e verdeggiante, il suono dell'acqua
della fontana mescolato alle risate che inondavano l'edificio principale e le casette della servitù. Ciò deve
bastare. La serata era piacevole. Ritrovato il controllo di sé era scesa e aveva rivisto Gornt in privato. Si erano
detti tutto quello che dovevano dirsi e la sua forza, la sua sicurezza e il suo amore avevano fugato in lei ogni
cattivo pensiero.
Nella confusione che segui Maureen lo raggiunse. “Phillip, quando torna Jamie?” “Sì, signore, di una bellezza
fuori dal comune.” Entrambi osservarono la banchina che si allontanava. “Siete mai stato in India, Edward?”
Sopraggiunse Hoag. Indossava ancora la divisa da chirurgo macchiata sulle maniche e sul petto di sangue
rappreso, e ansimando trascinava pacchi e valigie e il cilindro. “Credevo di non farcela. Perché ridete?” Quando
vedremo la lancia avremo tutto il tempo di scendere ad accoglierla.” Angélique agitò il braccio in un ultimo
saluto, poi si avvicinò a Maureen che stava aspettando accanto alla lampada. “Avete sentito di... di...” Tyrer non
riuscì a pronunciare il nome di Fujiko, era una sofferenza bruciante che lo trascinava in abissi per lui inesplorati.
“No, mai. Voi siete stato a Parigi?” Immediatamente la Pearl venne inviata a Kagoshima da Sanjiro con una
richiesta ufficiale di scuse, di riparazione e di consegna, o quantomeno identificazione, degli assassini. Sette
giorni più tardi, dietro sua richiesta, Yoshi incontrò sir William e gli altri ministri a Kanagawa e cercò di
blandirli, soddisfatto che Anjo fosse caduto nella sua trappola ma stupefatto che i gai-jin non avessero levato le
ancore nemmeno dopo la devastazione che avevano subito. La Pearl prese il suo posto.
Il destino delle donne non è felice. Come vorrei essere a bordo dell'Atlanta Belle, tornarmene a casa e non
essere mai venuta, mai venuta fin qui! Me ne andrò in ogni caso, non appena potrò. L'ho deciso.” “Perdonatemi,
devo andare. Sissignore?” gridò. Immediatamente la Pearl venne inviata a Kagoshima da Sanjiro con una
richiesta ufficiale di scuse, di riparazione e di consegna, o quantomeno identificazione, degli assassini. Jamie
aveva detto a Twornast la verità su Otami e il cugino perchè non voleva mettere l'amico nei guai e gli aveva
assicurato il rimborso del loro viaggio di andata e ritorno nel caso Tess non accettasse la sua proposta: di
anticipare loro il denaro per il viaggio e di munirli di prudenti lettere di presentazione in Inghilterra e in Scozia
in cambio di una compartecipazione del cinquanta per cento negli affari che gli avrebbero garantito al loro
ritorno. Sopraggiunse Hoag. Indossava ancora la divisa da chirurgo macchiata sulle maniche e sul petto di
sangue rappreso, e ansimando trascinava pacchi e valigie e il cilindro. “Credevo di non farcela. Perché ridete?”
“Andate a chiamare... ah, eccolo, credo di averlo visto.” Vedendo l'espressione dipinta sul volto del ministro gli
uomini si ritrassero ammutoliti e divennero tutt'orecchi. “Pallidar, radunate i dragoni, voglio che portiate un
messaggio cordiale al governatore di Kanagawa... subito.” “Se ci riuscirà sarà per il suo profitto, non certo per
quello della tai tai. Cosa ci sarà scritto su quelle carte?” “Per favore, sir William” si affrettò a dire Tyrer prima
che il ministro se ne andasse, “non ho avuto il tempo di parlarvene prima ma ho acconsentito alla richiesta di
due studenti giapponesi che vogliono viaggiare e visitare l'Inghilterra di salire a bordo. Mi hanno salvato la vita
“Proprio così. Cosa devo fare?” Sulla banchina il nostromo gridò: “Ultima chiamata per la Belle, tutti a
bordo!”. “Quel “Fiore del Mattino” crede che un giorno diventerà la Jami tai-tai.” “No, non credo, cara
Angélique. E' che, è solo che...” Maureen esitò ancora, poi esplose: “Oh, Dio, non volevo infastidirvi, ma oggi
pomeriggio la sua amante, l'amante di Jamie, è venuta a trovarmi”. “Di che cosa stavate parlando?” chiese
Tyrer. Non gli era sfuggito l'improvviso cambiamento di umore di Pallidar. Sentì che le lacrime gli solcavano il
viso ma non se ne preoccupò. Si allontanò verso la spiaggia e finalmente solo con le onde e il cielo e la notte si
abbandonò al pensiero di Fujiko e la ricordò con immensa passione, poi sigillò quel ricordo nel segreto del suo
cuore. Era nel suo rifugio al castello di Edo e dall'alto vedeva tutta la città, il cielo con le striature rosso sangue,
qualche fuoco qui e là che illuminava la discesa delle tenebre. “No, mai. Ma l'India è il paese più bello del
mondo, il migliore tra quelli in cui gli inglesi possano vivere. Voi siete soprattutto inglese, vero?” Hoag già
immaginava l'arrivo nella casa della famiglia di Arjumand, i dintorni bruni e polverosi, l'alto recinto che
nascondeva un giardino fresco e verdeggiante, il suono dell'acqua della fontana mescolato alle risate che