Sei sulla pagina 1di 5

Chen ridacchiò stringendosi nel caldo soprabito imbottito.

Alzò gli occhi alla luna che apparve per un istante


tra le nuvole.

“Sì, lo è, non me ne dimenticherò e sarò di ritorno prima di quanto tu creda.” Affinché gli altri intorno a loro

sentissero disse a voce alta: “Mi incaricherò dei vostri acquisti, non temete”. “No” disse Hiraga superando il

disgusto. “Abbiamo ottenuto un miracolo, siamo sfuggiti alla Bakufu e a Yoshi e veniamo mandati nella terra

dei nemici in veste di ospiti. Potremo spiare i loro segreti e imparare come distruggerli.” † Hiraga e Akimoto si

guardarono intorno in silenzio. La cabina era più simile a un armadio che a un appartamento, vi si stava a

malapena in piedi in due. All'alba, senza indugi malgrado il tempo inclemente, ai morti venne data sepoltura in

mare e alle navi un nuovo schieramento. Conduceva la flotta la Eutylus. Quella notte ancora una volta la flotta si

ancorò fuori dal tiro dei cannoni giapponesi, tutte le navi intatte, il morale alto, abbondanza di munizioni di

riserva. La sua esca era un incontro con lo shògun, incontro che si sarebbe svolto al ritorno di questi da Kyòto.

Prese un lungo respiro, si fece coraggio e si avviò. “Una ragazza deliziosa” disse Hoag pensieroso. La lettera

diceva: “Perché quelle due puttane non se ne tornano a casa ad aspettare l'arrivo della lancia invece di

costringerci a rimanere qui al freddo?”

Così la bara inviata a Hong Kong con la Prancing Cloud conteneva davvero la salma di Malcolm Struan e,

come sir William aveva ordinato, quella che Hoag, Angélique, Jamie e Skye avevano sepolto in mare conteneva

invece il corpo dell'indigeno. “Capisco, Anjin-sama” rispose Hiraga che in realtà aveva capito soltanto in parte.

“Forse dovrei... no, non posso. E' troppo...” Ma circa un mese più tardi da Satsuma vennero a Yokohama alcuni

emissari di Sanjiro con un'offerta di pace per sir William. Sanjiro ammetteva d'essere in torto, pagava il

risarcimento chiesto, faceva i nomi degli assassini, giurava amicizia ai gai-jin, attribuiva tutti i problemi al

decadente shògunato e invitava i gai-jin nella ricostruita Kagoshima per commerciare, discutere la

modernizzazione in tutti i suoi aspetti e, tra l'altro, diceva: Malcolm Struan, il tai-pan che non fu mai tale. La
sua vita come quella di chi insegue un miraggio nel deserto. Ritrovato il controllo di sé era scesa e aveva rivisto

Gornt in privato. Si erano detti tutto quello che dovevano dirsi e la sua forza, la sua sicurezza e il suo amore

avevano fugato in lei ogni cattivo pensiero. Immediatamente la Pearl venne inviata a Kagoshima da Sanjiro con

una richiesta ufficiale di scuse, di riparazione e di consegna, o quantomeno identificazione, degli assassini. “Lei

è perfetta per lui, era tempo che si sposasse e sarebbe stato bello se avesse avuto qui i suoi bambini.”

“Bene, ma a bordo non voglio armi. Dovete consegnarmi tutte le spade, le pistole e i coltelli. Ve li restituirò.”

Twomast vide il guizzo d'ira e ne prese nota. “Siete d'accordo?” Fine Il motore faceva vibrare il pavimento e le

paratie aumentando il loro disagio, lo spazio era angusto, lo sgradevole odore di carbone bruciato e di olio, l'aria

stantia e le cuccette malconce li opprimevano. “Ed ecco la lancia.” “No, mai. Voi siete stato a Parigi?”

All'alba, senza indugi malgrado il tempo inclemente, ai morti venne data sepoltura in mare e alle navi un nuovo

schieramento. Conduceva la flotta la Eutylus. Quella notte ancora una volta la flotta si ancorò fuori dal tiro dei

cannoni giapponesi, tutte le navi intatte, il morale alto, abbondanza di munizioni di riserva. “Voi due venite con

me” disse Twomast. Fece strada lungo un corridoio e aprì una porta. Angélique le diede un'occhiata e vedendo

il suo volto addolcirsi capì d'essere stata dimenticata.

Piano piano, senza far rumore, si allontanò lieta di rimanere sola. Sopraggiunse Hoag. Indossava ancora la

divisa da chirurgo macchiata sulle maniche e sul petto di sangue rappreso, e ansimando trascinava pacchi e

valigie e il cilindro. “Credevo di non farcela. Perché ridete?” Verso il tramonto la Perseus si incagliò sotto il

fuoco nemico ma la Pearl riuscì a trarla in salvo senza perdite. Ma circa un mese più tardi da Satsuma vennero a

Yokohama alcuni emissari di Sanjiro con un'offerta di pace per sir William. Sanjiro ammetteva d'essere in torto,

pagava il risarcimento chiesto, faceva i nomi degli assassini, giurava amicizia ai gai-jin, attribuiva tutti i

problemi al decadente shògunato e invitava i gai-jin nella ricostruita Kagoshima per commerciare, discutere la
modernizzazione in tutti i suoi aspetti e, tra l'altro, diceva: Il pavimento si inclinò di nuovo quando fu tirata su

un'ancora e Hiraga andò a finire contro le cuccette. Si sedette su quella più in basso. “Credi che riusciremo a

dormire su questa roba?” “Non accadrà mai.” Questione di karma. “Bene, buon viaggio e buona fortuna” disse

Angélique, ancora malinconica e insieme illuminata da un leggero sorriso. “Abbi cura di te!” Lasciato sir

William, nella solitudine del suo appartamento si era abbandonata ancora una volta alle lacrime. Ho pianto

troppo in questi giorni, aveva pensato, da dove verranno tutte queste lacrime? Poi, quando l'emicrania le era

passata, aveva ripreso a considerare la situazione con chiarezza. Si diresse subito verso il commissario di bordo

per evitare l'inevitabile scoppio d'ira. Il commissario, un uomo basso di statura e irascibile, era ancora preso

d'assalto da una lunga coda di persone che si contendevano la sua attenzione. “E' ridicolo, Maureen, e al tempo

stesso non è ridicolo per niente.”

“Abbi cura di te, signora.” Il suo ardore gli conferiva un aspetto da ragazzino. All'alba del quinto giorno sotto

una pioggia torrenziale tre navi a vapore di proprietà satsuma ma di costruzione straniera vennero catturate al

largo della città e affondate. A mezzogiorno tutte le batterie di terra aprirono il fuoco, l'ammiraglio Ketterer

ordinò di rispondere. Guidate dall'ammiraglia, le navi della flotta si inoltrarono in quelle acque sconosciute.

“Imparare cosa? Come fustigare un uomo a morte e vivere in questo letamaio per mesi? Hai visto come il

capitano se ne è andato senza neppure rispondere al nostro inchino? Andiamo... anche se dovessi tornare a riva a

nuoto!” Il breve documento, privo delle solite frasi cerimoniali, proveniva dal Roju, era firmato tairò Nori ed

era sfrontatamente indirizzato Al Capo dei Gai-jin. Tyrer lo aveva tradotto meglio che poteva rispettandone il

tono e inserendovi qualche parola in più solo quando necessario: Il Roju si congratula con voi e con gli altri gai-

jin per come avete salvato le vostre vite e poco altro dall'incendio appiccato da facinorosi rivoluzionari. Quasi

subito Yoshi fu messo al corrente dell'offerta dalla spia Inejin e ne fu terribilmente dispiaciuto. Non aveva
previsto né immaginato quella mossa che capovolgeva gli equilibri del potere. “Consegnale la mia lettera non

appena arriverai a Hong Kong.” Sebbene ne parlasse con indifferenza, Pallidar odiava l'idea di partire per

l'India. Troppi morti in quell'inferno, troppi assassinii, proiettili vaganti e pugnali che sbucavano dal buio, pozzi

avvelenati e nessuna gloria, soltanto la fatica di combattere e di salvarsi la pelle in un paesaggio di rocce aspre e

deserte dove cresceva solo la morte. So che è una grande scommessa, signora Struan, ma Otami è un ragazzo

molto intelligente, gode di ottime relazioni e rappresenta il futuro del Giappone. Nel caso voi non foste

d'accordo vi prego di dedurre il costo del loro viaggio dal generoso dono che mi avete concesso. Albert

MacStruan si sta comportando bene, i vostri beni e i vostri immobili non sono stati danneggiati dall'incendio e

tutto fa presagire un futuro roseo.

Perché quel sorriso? E che cosa nasconde? si chiese. E' tanto duro, eppure... Quel giovane ha qualcosa di

strano. E' destinato a diventare re o regicida? Edward mi fa bene, pensò guardandolo, anche se non potrà mai

sostituire il mio Malcolm, ma non importa. “Quelle che Lun ha visto mentre Willum tai-pan le bruciava nel suo

camino. Quelle di Naso Aguzzo. Dew neh loh moh che Lun non sappia leggere il francese. Lun ha detto che

Willum tai-pan era sconvolto.” “E dove, altrimenti?” mormorò Akimoto.   Nella confusione che segui

Maureen lo raggiunse. “Phillip, quando torna Jamie?” Non importa, gli dèi ci giocano dei brutti tiri, sempre che

gli dèi esistano. Ma dèi o no le cose non cambiano, è l'imponderabile a rendere la vita ciò che è. Ketterer

riteneva d'aver vinto: la città era stata bruciata, Sanjiro umiliato e, cosa più importante, la flotta non aveva subito

danni; era stato il maltempo a costringerli a tornare, sostenne. Malcolm Struan, il tai-pan che non fu mai tale.

La sua vita come quella di chi insegue un miraggio nel deserto.

Il tempo peggiorò. Varcò l'ingresso del palazzo Struan passando sotto lo stemma con il Leone Rosso di Scozia

e il Drago Verde cinese e imboccò l'ampio scalone diretta nel suo appartamento.   Angélique esitò. “Io
aspetterei di vedere la lancia e poi me ne andrei.” “No” disse Hiraga superando il disgusto. “Abbiamo ottenuto

un miracolo, siamo sfuggiti alla Bakufu e a Yoshi e veniamo mandati nella terra dei nemici in veste di ospiti.

Potremo spiare i loro segreti e imparare come distruggerli.” “Penso che... be', preferisco aspettare qui.”

Angélique la prese con fermezza per un braccio. “Di che si tratta? Ricorderò le parole del legato.

Potrebbero piacerti anche