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Ma circa un mese più tardi da Satsuma vennero a Yokohama alcuni emissari di Sanjiro con un'offerta di pace
per sir William. Sanjiro ammetteva d'essere in torto, pagava il risarcimento chiesto, faceva i nomi degli
assassini, giurava amicizia ai gai-jin, attribuiva tutti i problemi al decadente shògunato e invitava i gai-jin nella
ricostruita Kagoshima per commerciare, discutere la modernizzazione in tutti i suoi aspetti e, tra l'altro, diceva:
“Perché quelle due puttane non se ne tornano a casa ad aspettare l'arrivo della lancia invece di costringerci a
rimanere qui al freddo?” “Questi due alloggeranno nella cabina del terzo ufficiale, gliela mostro io.” Jamie si
alzò e offrì la mano a Hiraga. “Fai un buon viaggio, scrivimi se vuoi, anche a Phillip... a Tairasama. Come ti ho
detto ti scriverò presso la mia banca, la Hongkong Bank nel Mall. Le istruzioni su come spedire e ricevere posta
sono nei fogli che ti ho dato. Non aspettare risposta prima di quattro mesi. Buona fortuna. A presto.” Si strinsero
la mano, poi Jamie fece lo stesso con Akimoto. Molto bene, pensò sorridendo tra sé. “Mai. Lei ridurrà anche
lui in polvere. E' stato il Vecchio Demone dagli occhi verdi a imporre lui e il fratello alla Nobil Casa. Si dice che
Tess tai-tai li odia perchè in realtà sono i figli bastardi della figlia del demone straniero missionario, una delle
molte amanti segrete del Demone dagli occhi verdi.” Il breve documento, privo delle solite frasi cerimoniali,
proveniva dal Roju, era firmato tairò Nori ed era sfrontatamente indirizzato Al Capo dei Gai-jin. Tyrer lo aveva
tradotto meglio che poteva rispettandone il tono e inserendovi qualche parola in più solo quando necessario: Il
Roju si congratula con voi e con gli altri gai-jin per come avete salvato le vostre vite e poco altro dall'incendio
appiccato da facinorosi rivoluzionari. “Questa sera o domani è lo stesso, ormai ho preso la mia decisione.”
Restarono a guardare le luci della lancia che si avvicinavano e dopo qualche istante riuscirono a distinguere la
sagoma di Jamie nella cabina. Cominciò a tremare, il cuore si mise a battere all'impazzata, respirava a fatica e
ogni parte di lui gli gridava di fuggire da quell'inferno che rappresentava tutto quello che lui odiava.
Era solo. “Mi dispiacerà perdervi, ora che ci siamo incontrate. “Ed ecco la lancia.” “E dove, altrimenti?”
mormorò Akimoto. “Marinaio!” gridò il capitano. “Falli entrare!” Hiraga e Akimoto si presentarono rispettando
le istruzioni di Jamie. Angélique agitò il braccio in un ultimo saluto, poi si avvicinò a Maureen che stava
“Questi due alloggeranno nella cabina del terzo ufficiale, gliela mostro io.” Jamie si alzò e offrì la mano a
Hiraga. “Fai un buon viaggio, scrivimi se vuoi, anche a Phillip... a Tairasama. Come ti ho detto ti scriverò
presso la mia banca, la Hongkong Bank nel Mall. Le istruzioni su come spedire e ricevere posta sono nei fogli
che ti ho dato. Non aspettare risposta prima di quattro mesi. Buona fortuna. A presto.” Si strinsero la mano, poi
Jamie fece lo stesso con Akimoto. “Aspetterò con voi, se lo desiderate. Meglio ancora, perchè non venite voi da
me? Andiamo nel mio appartamento ad aspettare il suo arrivo alla finestra. Sanjiro ignorò la richiesta
considerandola insolente. La settimana seguente lo squadrone al completo salpò con sir William e i suoi uomini
a bordo dell'ammiraglia. “E' triste che il Figlio Numero Uno Malcolm sia morto in quel modo.” Il volto
contorto in una smorfia, si lasciò sfuggire alcune imprecazioni che destarono lo stupore di quanti gli erano
vicini, non tanto per il linguaggio quanto perchè era uno scoppio di rabbia inaspettato. “Certo che sono
armati, sono samurai.” “Con l'equipaggio, dove se no?” “E meglio che glielo dica subito, è... è meglio.”
“Imparare cosa? Come fustigare un uomo a morte e vivere in questo letamaio per mesi? Hai visto come il
capitano se ne è andato senza neppure rispondere al nostro inchino? Andiamo... anche se dovessi tornare a riva a
nuoto!” Jamie aveva detto a Twornast la verità su Otami e il cugino perchè non voleva mettere l'amico nei guai
e gli aveva assicurato il rimborso del loro viaggio di andata e ritorno nel caso Tess non accettasse la sua
proposta: di anticipare loro il denaro per il viaggio e di munirli di prudenti lettere di presentazione in Inghilterra
e in Scozia in cambio di una compartecipazione del cinquanta per cento negli affari che gli avrebbero garantito
al loro ritorno. Angélique le diede un'occhiata e vedendo il suo volto addolcirsi capì d'essere stata dimenticata.
“Almeno un centinaio di sterline. Vale la pena rischiare?” Involontariamente finì sulla linea di tiro di un forte,
davanti a un obiettivo che i cannonieri avevano messo a fuoco da terra con la massima precisione; saltarono le
teste del capitano e del comandante, in piedi sul ponte accanto a Ketterer e sir William, e una palla da 10 pollici
esplose sul ponte uccidendo sette marinai e ferendo un ufficiale. “C'è ancora tempo” rispose Tyrer chiedendosi,
come anche Pallidar, quale fosse il contenuto della lettera di Angélique notificata da sir William che Hoag
portava a Hong Kong in risposta all'altra lettera, anch'essa segreta, che era stata consegnata quando si era saputo
che non portava in grembo il figlio di Malcolm. Con le due donne presto rimasero soltanto Chen e Vargas, che
conversavano tranquillamente in attesa di scaricare la lancia, se necessario e, sebbene non fosse stato loro
richiesto, di riaccompagnarle a casa. Quella donna è una vigliacca. “Almeno un centinaio di sterline. Vale la
pena rischiare?” “Accettiamo di fare quello che Anjin-sama vuole” rispose Hiraga con attenzione.
Com'è stato sciocco Edward a credere che avrei potuto diventarle amica. “Andate a chiamare... ah, eccolo,
credo di averlo visto.” Vedendo l'espressione dipinta sul volto del ministro gli uomini si ritrassero ammutoliti e
divennero tutt'orecchi. “Pallidar, radunate i dragoni, voglio che portiate un messaggio cordiale al governatore di
Kanagawa... subito.” Kagoshima era rasa al suolo, quasi tutte le batterie erano state danneggiate. La battaglia
continuò fino al tramonto. “Mi dispiacerà perdervi, ora che ci siamo incontrate. Così l'attacco venne respinto,
Ogama fu scacciato da Kyòto ed esiliato a Shimonoseki, nello stretto, a leccarsi le ferite, a giurare vendetta,
soprattutto ai danni del suo vecchio alleato Yoshi. E a prepararsi alla guerra. “Una ragazza deliziosa” disse
Hoag pensieroso.