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  Il testamento di tuo padre ti conferma erede e tai-pan, ma affinché la successione sia legale deve avvenire

con una cerimonia alla quale, secondo il legato del tuo amato nonno, io e il compratore Chen dovremo

presenziare in qualità di testimoni. Sistema dunque i nostri interessi in Giappone come avevamo stabilito e torna

appena puoi. “Per amor di Dio, sbrigatevi!” “Ce l'aspettavamo, sì.” Malcolm, hai un aspetto decisamente

migliore, vuoi qualcosa?” “Là” disse con aria scherzosa facendosi aria con un fazzoletto. “Si, vi sposerò

monsieur Struan, ma soltanto se voi...” esitò prima di aggiungere: “soltanto se vi riprenderete in fretta, se mi

obbedirete senza mai discutere, se avrete teneramente cura di me, se il vostro amore per me non avrà limiti, se

costruirete un castello sul picco di Hong Kong e un palazzo sugli Champs Elysées, se allestirete un bastimento

come letto nuziale, una stanza per i bambini tutta d'oro, e ci troverete una proprietà in campagna di un milione di

ettari!”. “Tornerò dopo, chèri.” Struan si limitò ad annuire con un sorriso e poi tornò a fissare assorto la lettera.

“Mi devi un tael d'argento per le medicine.“ Malcolm, hai un aspetto decisamente migliore, vuoi qualcosa?”

Gli tese la lettera. Si tratta della mia vita, e se l'anno prossimo voglio sposare Angélique la sposerò. Quattro

anni prima, in occasione del suo sedicesimo compleanno, la madre l'aveva portato sul picco per parlargli:

“Ormai sei abbastanza grande per venire a conoscenza di alcuni segreti della Nobil Casa. “Sì.” Ori si sforzò di

sorridere e indicò tra i cespugli il samurai con l'arco e una freccia avvelenata già incoccata. “Ma tocca a lui fare

la guardia, non a me.” Cercava con difficoltà di rifare la fasciatura alla spalla; la carne intorno alla ferita aveva

assunto una tonalità scarlatta, doleva ed era diventata sensibilissima. L'ammiraglio stava già gridando verso la

porta chiusa. Come osa commettere un errore tanto grossolano! Di qualsiasi colpa si siano macchiati i suoi

parenti, Angélique non è colpevole. “Meglio farsi dare un'occhiata, neh?“


Lui le afferrò la mano con amore. La busta scivolò sul pavimento. La raccolse aggrottando la fronte. “Perché

sei così triste?” L'ammiraglio aprì la lettera. Indossava una lunga camicia da notte di flanella e un berretto con

le nappe. In quei minuti che precedevano l'alba era immersa nel più profondo silenzio; clienti e cortigiane,

mama-san, cameriere e inservienti dormivano.   “Ci saresti d'intralcio. Non puoi venire con noi. Tu te ne torni a

Kanagawa.” “Grazie.”  

Io ne avevo solo sette allora, ma da quel giorno non ho mai smesso di pensare alla morte, avevo capito che

cosa significasse e che era senza ritorno. “Grazie, madre” disse Malcolm in cantonese usando l'abituale titolo

onorifico con cui per tradizione ci si rivolgeva alla persona che accudiva e proteggeva il padrone e lo teneva tra

le braccia fin dalla prima infanzia. “Un sacco di cose.   “Con... ehm... i saluti di sir William, signore.” Tutto il

resto te lo racconterò a voce. Grazie a Dio ha finito di soffrire, ma sono stati i Brock, il mio stramaledetto padre

e mio fratello Morgan, che non ci danno pace e gli hanno fatto venire quei colpi...  

Lo sfiorò con dolcezza come una nuvola profumata e poi sedette. “Facciamo colazione insieme?” McFay

distolse l'attenzione da lei. “Tornerò dopo aver sistemato le cose. Ne parlerò anche con George Babcott.”

Quando la porta fu richiusa Angélique accarezzò la fronte di Struan. Tutto il resto te lo racconterò a voce.

Grazie a Dio ha finito di soffrire, ma sono stati i Brock, il mio stramaledetto padre e mio fratello Morgan, che

non ci danno pace e gli hanno fatto venire quei colpi... Tai-pan, adesso sono tai-pan della Nobil Casa. Hiraga

entrò passando dalla veranda. “Salve John, dov'è l'ammiraglio? Un dispaccio urgente da sir William. La

Legazione è circondata da migliaia di bastardi musi gialli.” “Salve John, dov'è l'ammiraglio? Un dispaccio

urgente da sir William. La Legazione è circondata da migliaia di bastardi musi gialli.” † Struan aveva sentito

soltanto la prima frase di quel discorsetto. Benché non lo cogliesse impreparato, la notizia sembrò colpirlo con

violenza nel fianco già ferito. Era allo stesso tempo felice e triste, entusiasta che infine fosse giunto il momento
di dirigere la compagnia, che da anni ormai si stava indebolendo e tuttavia era stata tenuta a galla dalla madre

che dietro le quinte aveva persuaso, convinto, guidato e aiutato il padre nei tempi difficili. “Se i giapponesi

intendono fregarci non basterà l'intera guarnigione a proteggervi. Il messaggio dev'essere consegnato a Ketterer

e voi glielo consegnerete. Arrivederci!” I samurai erano tornati in silenzio poco prima dell'alba e Tyrer fu

costretto a passare in mezzo a loro come sir William poche ore prima. Oh, ma sono seria, pensò, felice adesso

che lui le sorrideva.

“Oh be', vedete...” Fammi il favore, raggiungimi a colazione. Scusa ma adesso non posso fermarmi.” Benché

la flotta fosse a Edo, nel porto l'attività sembrava frenetica; le lance che facevano servizio per una cinquantina di

mercantili andavano e venivano senza sosta, e altre circondavano il postale. Jamie era stato come sempre il

primo a ritirare la posta e sbarcare; lo faceva in parte per principio e in parte per convenienza dato che i prezzi di

alcuni prodotti essenziali potevano fluttuare in modo considerevole a seconda delle notizie arrivate con la posta.

Ora Struan protese la lettera della madre verso la fiamma della candela. Le parole comparvero nitide: “No,

grazie. Entra, siediti pure. Sei magnifica. Hai dormito bene?” “Ora, Malcolm, leggi la lettera di tua madre per

favore e io resterò seduta qui accanto a te.” Restarono a guardarlo bruciare in silenzio. Schiacciò poi le ceneri

sotto il piede calzato in un minuscolo stivaletto. “Quando sarai tai-pan non ti dovrai fidare di nessuno” disse. E

inspiegabilmente aggiunse: “Nemmeno di me”. Benché fossero soltanto le otto era già uscito incontro al

postale, che arrivava ogni quindici giorni alle prime luci dell'alba, a ritirare la posta, i dispacci e gli ultimi

giornali, che il mio assistente cinese stava già ammucchiando su un carretto. “Ti prego.” Angélique lo guardò

con occhi scherzosi. Come hai fatto a scriverlo?” Giardini ben tenuti circondavano l'ambiente principale e le

casette sopraelevate a una stanza, riservate agli ospiti di riguardo desiderosi di solitudine.

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