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“Ma signore, non credete...

“E' morto papà.” La sua tristezza la commosse. Non le era difficile piangere; riusciva a farlo a comando, fin

dall'infanzia, poiché aveva imparato molto presto quale effetto facessero le lacrime sugli adulti, soprattutto sugli

zii. E per provocarle le bastava pensare alla madre morta dando alla luce suo fratello. Il cuore gli batteva forte e

la felicità gli aveva fatto dimenticare il dolore. Ma le sue dita non erano così abili e faticò a rompere il sigillo.

“Io lo odio.” “Non m'importa. Ha ucciso maman, l'ha uccisa!” Mi addolora dirti che tuo padre è morto

vaneggiando, inebetito dal whisky. Deve aver corrotto un servo per farselo comprare. Hiraga prese stancamente

posto. † “Non ci voglio pensare. Né... né al resto.” Si asciugò gli occhi. “Raccontami tutto.” “Primo: forse un

giorno potremo aver bisogno di scambiarci informazioni personali o pericolose in una lettera privata. Non devi

mai dimenticare che gli scritti possono essere sempre letti da occhi nemici. Norbert Greyforth della Brock and

Sons, principale rivale della Struan, osservava con il cannocchiale McFay, a un centinaio di metri dalla riva.

McFay si rese conto d'essere spiato ma non se ne curò.

“Guarirò, te lo giuro.” Sentì un tuffo al cuore: “E' tutto? Nessun postscriptum?” E' una donna giovane, a

trentotto anni ha ancora una bella figura malgrado i sette figli ed è il sostegno di noi tutti, capace di superare

ogni difficoltà, ogni tempesta, anche l'amara, eterna ostilità che la divide da suo padre, maledetto Tyler Brock...

anche la tragedia dell'anno scorso, quando i poveri gemelli Rob e Dunross annegarono al largo di Shek-O dove

abbiamo la casa delle vacanze. E adesso il povero papà. Quanti morti. Quando avvicini la carta come ho fatto

adesso apparirà lo scritto.” Accese un altro fiammifero e con grande serietà bruciò un angolo del foglio.

“Meglio farsi dare un'occhiata, neh?“ “E' la casa offrirà da bere a tutti” gridò un altro. “Benone, avremo un

matrimonio tutto nostro all'Insediamento, il nostro primo matrimonio.” “Scusa, Hiraga-san, ma sei proprio certo

che si trattasse del principe Yoshi?” chiese uno dei samurai mori.Capitolo 11  
Ritengo che sia per voi assai meglio evitare di presenziare all'incontro odierno insieme al generale e ai ministri.

Siamo completamente circondati da centinaia, per non dire migliaia, di samurai armati fino ai denti. Gli tese la

lettera. “Stento a credere che un uomo come il principe Yoshi corra il rischio di uscire dal castello scortato da

poche guardie soltanto per incontrare qualche puzzolente gai-jin, anche se travestito. E' troppo intelligente, e di

certo sa di essere nell'obiettivo degli shishi subito dopo lo shògun e prima del traditore Anjo.” Quell'infame lo

saprà presto, se non ne è già venuto a conoscenza, pensò, e sentì un brivido di paura. “Grazie.” “Ecco,

monsieur, ma non beffatevi di questa giovane fanciulla indifesa.” “Grazie” disse Struan rinfrescato. I servi si

inchinarono rispettosamente e scomparvero. Gli diede un altro bacio lieve, ma questa volta sulle labbra, pieno

di promesse. Gli occhi di Angélique si riempirono nuovamente di lacrime perchè una fantasticheria improvvisa

l'aveva fatta identificare con la madre che scriveva al figlio.

Il nostro agente a Parigi mi ha scritto che lo zio della ragazza, tale Michel Richaud, ha fatto bancarotta subito

dopo la sua partenza e adesso si trova nella prigione dei debitori. Altri fatti: suo padre frequenta cattive

compagnie, ha ingenti debiti di gioco e racconta agli intimi che presto rappresenterà tutti i nostri interessi

francesi, ho ricevuto a questo proposito la tua lettera dei quattro nella quale, presumo dietro istigazione della

ragazza, me lo raccomandi, non rappresenterà mai niente per noi, è insolvente. Un altro dei suoi segreti: entro

l'anno diventerai suo genero. Ridicolo, sei troppo giovane per il matrimonio, e non potrei immaginare un'unione

peggiore. Separatamente o in combutta, quei due stanno cercando di metterti in trappola, figlio mio. Agisci con

circospezione e diffida degli inganni femminili.   Ritengo che sia per voi assai meglio evitare di presenziare

all'incontro odierno insieme al generale e ai ministri. Siamo completamente circondati da centinaia, per non dire

migliaia, di samurai armati fino ai denti. “Ce l'aspettavamo, sì.” “Nient'altro che cattive notizie, temo: la guerra

civile americana si sta inasprendo. Ci sono state decine di migliaia di morti... battaglie a Shiloh, Fair Oaks, in
dozzine di posti, un'altra a Bull Run con l'esercito dell'Unione... decimato. “Un sacco di cose. “Nient'altro che

cattive notizie, temo: la guerra civile americana si sta inasprendo. Ci sono state decine di migliaia di morti...

battaglie a Shiloh, Fair Oaks, in dozzine di posti, un'altra a Bull Run con l'esercito dell'Unione... decimato.

Tuttavia aveva detto a Hiraga che mandarlo a chiamare o andare a farsi visitare costituiva un grosso pericolo:

“Potrei essere seguito, non possiamo rischiare con tutte le spie che circolano in questa roccaforte Toranaga”. “E

se vuoi discutere ancora ti ricorderò che ti ho già anticipato lo stipendio di sei mesi per le spese del funerale di

tua nonna, il suo secondo funerale a voler essere precisi.” Uno dei servitori ridacchiò ma Ah Tok finse di non

vederlo. “Se lo dici tu, tai-pan.” Usò il titolo con delicatezza perchè era la prima volta che si rivolgeva a lui in

quel modo, e intanto non lo perdeva d'occhio.

Appoggiò con mano tremante il foglio sulla fiamma nuda e lo guardò bruciare, poi polverizzò le ceneri, spense

la candela e la scagliò sul pavimento, si riadagiò in preda a una forte nausea, con il cuore in tumulto. Come osa

indagare sul conto di Angélique e della sua famiglia senza chiedermelo! “Buon Dio, Phillip, due uomini sono

più che sufficienti” gli aveva detto sir William. Come hai fatto a scriverlo?” La porta si spalancò senza

preavviso e Ah Tok entrò reggendo un vassoio con il tè. “Neh hoh mak, padrone” disse con un sorriso che

mostrava i due denti d'oro di cui andava tanto fiera. “Dormito bene padrone?” Malcolm rispose in un ottimo

cantonese fluente: “Smettila di parlare in modo incomprensibile”. Diffida del nostro amico Dmitri Syborodin.

Abbiamo scoperto che è un agente segreto di quel rivoluzionario, il presidente Lincoln, e non un sudista come

dichiara. Diffida di Angélique Richaud...   Mandate un segnale ai ministri invitandoli a raggiungermi al più

presto. “Grazie, madre” disse Malcolm in cantonese usando l'abituale titolo onorifico con cui per tradizione ci

si rivolgeva alla persona che accudiva e proteggeva il padrone e lo teneva tra le braccia fin dalla prima infanzia.
Adesso è arrivato e tu sei tai-pan, così il male si trasforma in bene. Più tardi ti porterò un tè speciale che ho

comprato solo per te e che curerà la tua malattia.” L'esperienza del giorno prima, il breve viaggio da Kanagawa,

gli era bastata. “Primo: forse un giorno potremo aver bisogno di scambiarci informazioni personali o pericolose

in una lettera privata. Non devi mai dimenticare che gli scritti possono essere sempre letti da occhi nemici.

Grazie a Dio niente ha mai toccato mamma, né le epidemie o le febbri, né il passare degli anni o l'aria insalubre.

I due servitori cantonesi che l'avevano seguita nella stanza portavano asciugamani e acqua calda per lavare

Struan. Ah Tok ordinò loro di chiudere la porta. “La padrona vuole guardare?” chiese indicando Angélique.  

Restarono a guardarlo bruciare in silenzio. Schiacciò poi le ceneri sotto il piede calzato in un minuscolo

stivaletto. “Quando sarai tai-pan non ti dovrai fidare di nessuno” disse. E inspiegabilmente aggiunse:

“Nemmeno di me”.

McFay stringeva tra le mani due buste, una aperta e l'altra ancora sigillata, “'Giorno Jamie.” Gabriel

Nettlesmith lo intercettò e, abbandonando il gruppetto di mercanti assonnati in attesa delle loro barche, gli si

avvicinò.   “E il braccio?” Si tratta della mia vita, e se l'anno prossimo voglio sposare Angélique la sposerò.

La tua devota madre.” “E' triste... ma... tai-pan della Nobil Casa, però, posso essere la prima a congratularmi?”

Gli fece una riverenza degna di un re e tornò a sedersi compiaciuta di se stessa. Malcolm la guardava in modo

strano. “Non c'è molto da dire. Papà è morto. I funerali si sono svolti tre giorni fa e io devo tornare subito a

Hong Kong.” “Grazie, madre” disse Malcolm in cantonese usando l'abituale titolo onorifico con cui per

tradizione ci si rivolgeva alla persona che accudiva e proteggeva il padrone e lo teneva tra le braccia fin dalla

prima infanzia. “Per amor di Dio, sbrigatevi!”

L'aveva svegliata con delicatezza. “Eh? Ti fanno male gli occhi, figlio?” Tutti, ad eccezione di un gruppo di

shishi intenti ad armarsi. “Ora, Malcolm, leggi la lettera di tua madre per favore e io resterò seduta qui accanto
a te.” Quando avvicini la carta come ho fatto adesso apparirà lo scritto.” Accese un altro fiammifero e con

grande serietà bruciò un angolo del foglio.   Una scazzottata tra ubriachi e qualche bottiglia rotta, poi i due

uomini erano stati allontanati dal circolo dove avevano fatto ritorno un'ora dopo accolti da un chiassoso

benvenuto. Ci saranno sempre segreti per noi. Di alcuni tuo padre e io non ti metteremo e conoscenza fino a

quando non sarai diventato tai-pan. Io ne terrò per me alcuni che non racconterò a tuo padre e altri che non

racconterò a te. “Ma Angélique” rispondeva sempre la zia in tono piagnucoloso, “il piccolo Gerard è il tuo

unico fratello, non ne avrai mai un altro nemmeno se quel buono a nulla di tuo padre si risposasse, perchè in

questo caso sarebbe soltanto un fratellastro.

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