“E la confessione? Dovete confessarvi. Domenica andate in chiesa e...” “Oh mio Dio, André, credete che io
sia una sciocca e bigotta inglese?” reagì Angélique. “Sarò di ritorno dopo pranzo. Fatti trovare, per favore, così
faremo un pò di conversazione e mi racconterai ancora del Giappone. Come si dice in giapponese?” Hiraga gli
suggerì la traduzione. Tyrer la trascrisse sul quaderno degli esercizi, ormai zeppo di parole e intere frasi, e la
ripetè più volte. Quando stava per congedare Hiraga improvvisamente gli chiese: “Che cosa vuol dire “ronin”?”.
Era una bella giornata e la baia era punteggiata di navi. I mercanti convergevano verso il circolo. “Oh, salve,
André! Sono contento di vedervi. Era una bella giornata e la baia era punteggiata di navi. I mercanti
convergevano verso il circolo. “Oh, salve, André! Sono contento di vedervi. Si favoleggiava di tempeste, terre
ghiacciate e deserti, ci si raccontava di viaggi nei luoghi più remoti dell'Impero, in Nuova Zelanda, in Africa e in
Australia, di cui erano state esplorate soltanto le zone costiere, o nel Selvaggio West americano e canadese;
storie sulla California e la Corsa all'Oro del '48 e viaggi in Spagna, Francia o nell'America russa, Dmitri aveva
navigato lungo la costa occidentale americana, poco esplorata, da San Francisco fino in Alaska, in terra russa, e
ciascuno raccontava delle stranezze che aveva visto, delle ragazze che aveva sedotto e delle guerre di cui era
stato testimone. Buon vino, liquori, pipe, tabacco della Virginia, qualche bicchierino al circolo, poi le preghiere
e a letto. “E' piccante da friggere i coglioni. Buono però. Ne volete assaggiare un pò?” “E la confessione?
“Sarò di ritorno dopo pranzo. Fatti trovare, per favore, così faremo un pò di conversazione e mi racconterai
ancora del Giappone. Come si dice in giapponese?” Hiraga gli suggerì la traduzione. Tyrer la trascrisse sul
quaderno degli esercizi, ormai zeppo di parole e intere frasi, e la ripetè più volte. Quando stava per congedare
Hiraga improvvisamente gli chiese: “Che cosa vuol dire “ronin”?”. “No” rispose Malcolm. “Bene.” Sir
William decise di rimandare le sue preoccupazioni sulla Bakufu, i Roju e l'intransigenza dell'ammiraglio a un
altro momento. “Mio Dio, povera Angélique, poverina, che tremenda esperienza” riuscì a mormorare André
profondamente colpito. Un altro pezzo del mosaico trova il suo posto, pensò. Sir William, Seratard e Struan
avevano deciso di comunicare la notizia dell'intervento chirurgico del dottor Hoag al minor numero di persone
possibile. E Angélique non doveva esserne informata perchè secondo i due dottori la notizia avrebbe avuto
un'influenza negativa sulla sua salute. Jamie McFay alzò le spalle. “Sissignore, certo.” “Chiedere. Chiedi se
l'appuntamento di domani è sicuro.” “Ho dimenticato di raccontarvi un particolare. Quando mi sono svegliata la
piccola croce che portavo al collo da quando ero bambina era sparita. L'ho cercata ovunque senza trovarla.”
“Piccante, Jamie.” Lunkchurch sputò un pezzo di osso di pollo sul pavimento coperto di segatura. “Ho fatto
persino il bis.” Tyrer chiamò un inserviente che passava ma il giovane, un ragazzo coi dentoni radi, fece finta di
Già il giorno prima aveva riferito al dottor Hoag che quell'inconveniente si era verificato di nuovo e il medico
gli aveva detto di non preoccuparsi. “Allora perchè sembri preoccupato?” Tanto sola e fiduciosa nel ritorno del
suo uomo. “E' piccante da friggere i coglioni. Buono però. Ne volete assaggiare un pò?” “Calmati!” gridò. “Il
soldato ha ragione. I samurai spaventano la gente! “Interessante.” McFay finì il suo curry e gridò per farsene
portare un'altra porzione. “In cambio non lo dirò ad anima viva.“ Quella mattina si era svegliata presto ed era
rimasta a letto a riflettere per l'ennesima volta sul suo piano. “Canaglia” mormorò sir William. Poi vide
l'espressione impietrita di Tyrer, che fino a quel momento era rimasto dietro le sue spalle. “Farete bene a tenere
la bocca chiusa. Ve lo hanno insegnato?” La porta si richiuse. “E' piccante da friggere i coglioni. Buono però.
Ne volete assaggiare un pò?” “E voi, prediligete qualche casa? Siete in buoni rapporti con una mama-san?”
“Grazie.”
McFay gli lanciò un'occhiata penetrante. “Sotto la protezione di Sua Maestà britannica, eh?” Sapeva che erano
le quattro senza bisogno di guardare l'orologio a muro. A bordo delle navi cominciava il primo gaettone di due
ore, quello dalle quattro alle sei; il secondo sarebbe durato dalle sei alle otto e i successivi erano di quattro ore
ciascuno, fino all'indomani alla stessa ora. Apparve Hiraga accompagnato da due furenti militari britannici che
imbracciavano i fucili a baionetta. Hitaga, cereo per la rabbia, era malconcio e pieno di lividi, senza turbante e
cappello e con il kimono stracciato. Il sergente lo spinse nella stanza con violenza e salutò. Sapeva che erano le
quattro senza bisogno di guardare l'orologio a muro. A bordo delle navi cominciava il primo gaettone di due ore,
quello dalle quattro alle sei; il secondo sarebbe durato dalle sei alle otto e i successivi erano di quattro ore
ciascuno, fino all'indomani alla stessa ora. Lasciò spuntare le prime lacrime. “Per favore, aiutatemi.” “Non
ditegli niente. Niente. Chi altro ne è al corrente?” Turbato André la scrutò da capo a piedi, ma lei si limitò ad
abbassare il capo sulla scrivania e a scrivere, incurante della sua brama. “Se gli verranno fatte le domande
giuste quel tipo si rivelerà una miniera d'oro. Vi ha detto da dove viene?” Da Choshu, credo che abbia detto
così. “Non dovete farlo!” Tyrer non era più tanto soddisfatto di sé. Dovrei rivolgermi a quelle due streghe?
Hiraga scosse il capo e gli raccontò l'accaduto, poi gli parlò di Tyrer e della scoperta dell'inimicizia tra francesi
e inglesi. Tuttavia le dita mi suggeriscono che siete un grande uomo di spada, il migliore che io abbia mai
servito. Represse uno sbadiglio. “Vorrei parlare con lui in privato.” L'inserviente tornò in cucina brontolando e
non appena vi giunse si sbellicò dalle risate nel pandemonio che vi regnava. “Fay della Nobil Casa è scoppiato
come un barile di petardi quando gli ho messo il roastbeef sotto il nasone fingendo che fosse curry. Ayeeyah”
disse tenendosi la pancia dal ridere. Angélique sollevò una mano: “Lo giuro su Dio”. “Grazie, signore, grazie
di avermi concesso udienza” balbettò. Questa sera ti concederai una buona cena, una bottiglia di champagne
con un amico divertente e andrai a letto presto. Non maledire Fujiko, presto farai di nuovo l'amore con lei. Ed
era quasi sempre riuscito a usarle a vantaggio della sua causa: la Francia, la rivoluzione, libertà fraternità
uguaglianza, oppure l'imperatore Luigi Napoleone o chiunque altro fosse in auge in quel momento, e
“Ecco” disse Angélique porgendogli il foglio. “Non benissimo. Volevo parlarvi anche di questo.” Presero
posto a un tavolo d'angolo nella sala fumosa, soffocante e gremita di mercanti. Indicò con il cucchiaio
Nettlesmith, il direttore del “Yokohama Guardian”, che già li stava guardando con interesse. Uno schizzo di
curry macchiò la tovaglia. “Se Zia Willie legge il vostro segreto sul giornale darà in escandescenze.” A Tyrer
era passata la fame. Con grande disagio disse: “Io... è vero, abbiamo aiutato un dissidente a scappare da Edo.
Non posso dirvi altro. Una maitresse.” Lui la fissò, la sua voce calma e la sua fermezza lo lasciavano interdetto.
Tyrer versò solennemente il tè per entrambi, vi aggiunse latte e zucchero e sorseggiò con sollievo la rovente
infusione scura. “Adesso va meglio.” Hiraga lo imitò. Dovette fare uno sforzo per non sputarlo subito: era
troppo caldo e aveva un sapore disgustoso. “Mi dispiace, ho giurato di mantenere il segreto.” Anche Tyrer stava
sudando, e non soltanto perchè in Asia nelle stagioni calde fosse normale. “Ecco, signore.” Hiraga lo scacciò.
L'insegna, posta all'esterno del negozio stipato di merci di ogni tipo ma deserto, annunciava la residenza e
l'ufficio di Ichi Ryoshi, lo shoya, mercante di riso e banchiere, l'agente del Gyokoyama a Yokohama. Il
Gyokoyama era uno zaibatsu, cioè un gruppo di famiglie unite da interessi commerciali. Molto potente a Edo e a
Osaka, riuniva mercanti di riso, distillatori di birra e sakè e, soprattutto, banchieri. “Dobbiamo avvisare
“Sì, signore. Nakama lo chiama governo illegale.” Accanto alla Legazione britannica c'erano la Legazione
americana, olandese, prussiana e francese. Quella sera, nel suo appartamento alla Legazione francese, Angélique
si stava preparando con l'aiuto di Ah Soh. “Al diavolo la prudenza” ribatté furente sir William. “E' ovvio che
riceveremo istruzioni di procedere come io, ripeto, io vi sto suggerendo di fare. “State scherzando, ma perchè
uno scherzo del genere?” “Attento. Qui mi faccio chiamare Nakama Otami.” La sua sorpresa cedette il posto a
un grande sorriso: dopo aver compromesso una signorina illibata, Struan avrebbe dovuto legarsi
immediatamente a lei col matrimonio se voleva continuare a chiamarsi gentiluomo. Poi fu raggiunto dal
capocuoco che lo prese a schiaffi con violenza. “Sentitemi bene, tu, fornicatore da strapazzo, e tutti gli altri,
finché Chen della Nobil Casa non ve lo dirà non dovete tormentare i demoni stranieri della Nobil Casa. Ma non
posso imporglielo perchè non mi ascolta e quando la notizia della festa del suo fidanzamento sarà arrivata a
Hong Kong...” McFay alzò gli occhi al cielo. “Ayeeyah! Pioverà merda da qui fino a Edo.” Nonostante la
gravità del tono di McFay, Tyrer rise. “Deve essere già successo perchè una puzza così non l'avevo mai sentita.
Dovrei rivolgermi a quelle due streghe? Impossibile! Mi odiano e sono mie nemiche. “Vorrei tenerlo con me,
signore, naturalmente con la vostra approvazione, perchè è un ottimo insegnante e sono sicuro che potrà esserci
utilissimo.” “No, dannazione! Non sono stato chiaro? Quando arriverà l'ordine metterò a fuoco il Giappone se
necessario, ma prima non sparerò un colpo.” Sir William arrossì. “La vostra riluttanza a mettere in atto la
politica di Sua Maestà anche con i mezzi più irrisori è inconcepibile.” “Tu allora sei un ronin, un fuorilegge?”
“Eeeh, spiacente di aver turbato la vostra armonia, signore, vi prego di scusarmi, molto spiacente. Ah, così va
meglio, scusatemi ancora. Stavate dicendo, signore? Civilizzare la Cina? Come voleva fare il dittatore
Nakamura? E' possibile?” “Benissimo. Andate dalla vostra mama-san questa sera stessa e fatevi dare la
medicina che usano da queste parti.” “André è al corrente di quello che quest'uomo vi ha detto?”