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1.1 Le origini
(GABELLOTTO SICILIANO)
(SALVATORE RIINA)
E’ ovvio quindi che la mafia fino alla fine degli anni settanta,
quando questa situazione iniziò a cambiare, lo stato non
voleva che si parlasse.
Negli anni seguenti, pertanto, grazie alla debolezza della
repressione, la mafia prospera in tutti i settori dell’
economia. Si comincia a parlare di mafia dei supermercati, di
mafia degli appalti e subappalti, di mafia dei negozianti, di
mafia delle tangenti… come se esistesse una miriade di
organizzazioni, una accanto all’ altra. Come se la mafia non
fosse indivisibile.
La verità evidentemente è un’ altra. E’ sufficiente
soffermarsi un attimo sulla grande guerra di mafia per
capire il carattere unitario di Cosa Nostra. L’ origine di tale
guerra risale agli inizi degli anni Settanta, quando alcune
famiglie realizzano vere e proprie fortune grazie al traffico di
stupefacenti. Gaetano Badalamenti, all’ epoca uno dei pochi
grandi boss in libertà, getta le basi del commercio con gli
Stati Uniti. Salvatore Riina, il corleonese se ne accorge, ecco
gettati i presupposti per lo scatenamento della guerra di
mafia.
La guerra si concluse con l’ eliminazione sistematica di tutti
coloro che sono considerati ostili alle mire di supremazia dei
Corleonesi e dei loro alleati. Da tale spaventoso bagno di
sangue, costato diverse centinaia di morti, Cosa Nostra è
uscita con una struttura come mai prima di allora rafforzata,
compatta, compartimentata, rigidamente gerarchica e
clandestina. I ribelli e i più recalcitranti erano stati eliminati
uno dopo l’ altro.
(STRAGE DI CAPACI )
(GIULIO ANDREOTTI)
Il sostituto procuratore di
Palermo è considerato uno
degli allievi di Paolo
Borsellino e si lamenta e
spiega la caduta di tensione
nella lotta alla mafia.
(ANTONIO INGOIA)
CON ONORE
(FIORDALISO UMBERTO)