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non sarei più riuscita a tacere il resto. E a quel punto lui sarebbe morto. Povero caro. E lui è davvero caro,
davvero caro, l'uomo più gentile che abbia mai incontrato.
“Quanto potrebbe valere il giorno dell'attacco e il piano di battaglia dei gai-jin?” Quel mattino Furansu-san le
aveva dato abbastanza dettagli da spingere anche l'acquirente più scettico a non badare a spese. Fujiko nel
frattempo non faceva che pensare alle parole di Raiko: “Una volgare donna di infimo rango della Casa del
Giglio ha sedotto il nostro signore gai-jin e l'ha allontanato da noi. L'ho richiamato qui a prezzo di grandi sforzi
facendo ricchi doni ai mediatori. Non fallire questa notte perchè potrebbe essere la tua ultima possibilità di
legarlo a noi con corde di seta. Usa qualsiasi mezzo, tutte le tecniche... anche la Luna dietro la Montagna”. Un
uomo che adoro ma che ho ingannato, pensò, ma dello stupro non ho colpa, l'aborto era necessario, gli orecchini
l'unico mezzo, la segretezza il solo modo per proteggere la mia vita, e però si è pur sempre trattato di un
inganno, un uomo che mi ama senza limiti, che rischia tutto per me mentre io lo inganno, lo derubo e arrivo alle
nozze impura e... “Gornt voleva parlarvi un momento in privato, se avete tempo.” Meikin assaggiò il delizioso
sushi e ne mangiò in notevole quantità per una donna così minuta. “Cameriere!” “Spiacente...” Si rivolse a
Meikin: “Molto spiacente, signora, voi siete una stimata cliente della nostra compagnia. Io, io...” con mano
tremante prese un foglietto dalla manica e glielo porse. Meikin si limitò a gettargli un'occhiata. Nel momento
stesso in cui aveva ricevuto il messaggio aveva controllato i suoi libri contabili per scoprire a quanto ammontava
il debito della sua filiale nei confronti di Meikin. Ovunque nel paese dieci capifamiglia formavano un'unità base
responsabile dei loro comportamento e dell'obbedienza alla legge, dieci di queste unità formavano un altro
gruppo altrettanto responsabile e così via fino all'ultimo legiferatore: il daimyo. In breve anche gli altri figli
prosperarono, come costruttori navali, commercianti di riso, sakè e birra, e i loro discendenti oggi possedevano
o controllavano in segreto una vasta rete di affari. Dopo alcuni anni ottenne che il ramo samurai della famiglia
assumesse il nome Shimoda. Ora gli Shimoda erano daimyo per diritto ereditario del piccolo ma ricco feudo che
“Certamente.” Gornt si alzò. “Quanto al mio contratto...” Nella loro cabina, Malcolm e Angélique osservavano
tenendosi per mano il turbolento comitato di ricevimento raccoltosi sul molo e capeggiato da Jamie McFay.
“Questo genere di informazioni potrebbe... potrebbe alleviare le sue sofferenze” disse annuendo saggiamente da
quel buon banchiere che era. “Nonché le vostre.” A tramonto la notizia si era diffusa in tutto l'Insediamento, la
Città Ubriaca e lo Yoshiwara. “Forse delle... delle informazioni,” McFay cercava di abituarsi a chiamarla in
quel modo e lo trovava difficile e forzato perchè gli faceva pensare a Tess Struan. In quei giorni quando pensava
a lei montava in collera. “Ha ragione a chiamarlo la bestia” disse. “Eccoci qua, signora Struan” disse Malcolm
abbracciandola. Lei lo baciò sussurrandogli: “Sì, mio caro marito, oh Malcolm, suona così strano, insolito, così
“Spiacente...” Si rivolse a Meikin: “Molto spiacente, signora, voi siete una stimata cliente della nostra
compagnia. Io, io...” con mano tremante prese un foglietto dalla manica e glielo porse. Meikin si limitò a
gettargli un'occhiata. “Soltanto i più importanti, e senza dubbio tu sei molto importante, la tua presenza onora
tutti noi. Certo è stato messo al corrente del tuo arrivo. La sua rete di informatori giunge ovunque, Meikin-chan,
ed è assolutamente fidato... oltre a essere il capo del Gyokoyama di Yokohama. E agli altri disse: “Andiamo in
ufficio il più in fretta possibile”. Lo shoya restava immobile in ginocchio. A tramonto la notizia si era diffusa
in tutto l'Insediamento, la Città Ubriaca e lo Yoshiwara. “Certamente, signora Struan.” “Struan deve redigere
immediatamente un testamento conforme al codice napoleonico, occupatevene! Dio solo sa quali sporchi trucchi
cercherà di giocare sir William a favore o più probabilmente contro queste nozze e qualunque cosa dica, la
nostra posizione sarà questa: il matrimonio è legale. Tuttavia dobbiamo insistere perchè si conformi alla legge
francese! Mandate a chiamare padre Leo, celebrerà una cerimonia come si deve la prossima settimana... Mon
Dieu, guardate quei cretini!” Angélique e Struan erano stati travolti dalla folla. Con crescente difficoltà
cercavano di aprirsi un varco tra gli uomini che si protendevano per baciare la sposa, come era nel loro diritto, e
quelli che cercavano di trattenerli. Non è vero, ho cercato di raccontargli una parte della storia, la parte degli
orecchini, ma ogni volta la sua felicità mi ha travolto e me l'ha impedito perchè voleva raccontarmi di sua madre
e delle sue lettere, di Paradiso Skye, di padre Leo e del prete inglese, dell'ammiraglio e sir William, di come era
stato messo alle corde ma alla fine aveva vinto... “Ho avuto la meglio su tutti, mia adorata moglie. “Strano,
Raiko-chan.” Meikin sistemò un pettine tra i capelli. Agli inizi del 1600, con l'entusiastica approvazione dello
shògun Toranaga, questa mama-san aveva progettato un quartiere chiuso nel quale in futuro si sarebbero dovute
trovare tutte le case di piacere di Edo, da quelle di più alto livello a quelle più infime, a quell'epoca i postriboli
erano sparsi ovunque nella città, e lo aveva chiamato Yoshiwara, il luogo dei giunchi, dall'area che Toranaga le
aveva concesso.
Al circolo, intanto, Lunkchurch e Grimm, al solito su posizioni opposte, avevano cominciato a picchiarsi e
come sempre erano stati scaraventati sul marciapiede. “Forse delle... delle informazioni,” E per quanto siano
uomini disgustosi consentono alti guadagni mentre il costo dell'acqua calda, degli asciugamani puliti e dei
profumi è rimasto basso.” “No. Non una parola. Ma la ragazza mi piace e faccio quello che posso per aiutarla.
Sì, è strano che non ce ne parli, vero?” Raiko sorseggiò il suo brandy incantata dal calore che scorreva nelle sue
vene e dal grande piacere di intrattenersi con la sua più vecchia e fidata amica. A quel punto lo sentì chiamare
dal pianterreno, e con una voce talmente felice: “Angel, svelta, è tempo di andare... svelta!”. I quattro uomini
incominciarono a correre. “Phillip, guardate che tutto fili liscio e portatemi Struan in ufficio all'istante.” Il
congratulazioni.” Tyrer era contento di andarsene: doveva ancora vedersi con Hiraga per terminare un breve
dispaccio diretto al tairò Anjo prima di poter attraversare il ponte per incontrare Fujiko. Dopo il consiglio di
guerra del mattino tra sir William e Seratard, durante il quale erano stati definiti gli ultimi dettagli del futuro
bombardamento e della campagna punitiva contro Edo, André gli aveva sussurrato: “Fujiko muore dal desiderio
di vedervi, è tutto sistemato. “Domani pomeriggio sarò felice di andare da lui” rispose Malcolm. Era stato
davvero negligente? Non proprio, aveva pensato all'epoca McFay come la maggior parte della gente: le tempeste
in quella stagione dell'anno scoppiavano improvvise, si era trattato di uno sfortunato incidente. La porta venne
socchiusa e Vargas si affacciò facendo un cenno a McFay e sussurrandogli qualcosa. Ma lei era Tess Struan
della Nobil Casa. Il vero errore del nostromo, pensò con tristezza, era stato di sopravvivere ai tre bambini.
“Gornt voleva parlarvi un momento in privato, se avete tempo.” Non hai bisogno di cambiarti perchè ho
incaricato Ah Soh di preparare i tuoi bagagli che si trovano già a bordo.” Rimasto solo, Malcolm non si sforzò
più di nascondere la fatica. McFay cercava di abituarsi a chiamarla in quel modo e lo trovava difficile e forzato
perchè gli faceva pensare a Tess Struan. In quei giorni quando pensava a lei montava in collera.
Dio mi è testimone, lo so che lo avrei ucciso dicendogli la verità, e una volta cominciato a parlare so anche che
non sarei più riuscita a tacere il resto. E a quel punto lui sarebbe morto. Povero caro. E lui è davvero caro,
davvero caro, l'uomo più gentile che abbia mai incontrato. Tremò al pensiero della sua testa infilzata su una
lancia, insieme spaventata e affascinata. Yuriko era già stata immortalata nelle stampe ukiyo-e del Mondo
Fluttuante e il suo nome era diventato il favorito delle geishe e ben presto sarebbe stata l'eroina di un dramma
del teatro Noli. “Forse delle... delle informazioni,” “Domani pomeriggio sarò felice di andare da lui” rispose
Malcolm. “Non è un cattivo uomo, ma a volte penso che la malattia lo faccia diventare matto. Almeno lei è al
corrente del peggio e accetta che lui sia il suo karma.” “Ringraziatelo, ma aspettate ancora un secondo prima di
andarvene.” Al piano superiore Angélique giocherellava soprappensiero con la vera, seduta di fronte allo
specchio. Era la prima volta in tutta la giornata che poteva godere di qualche attimo di solitudine. Era sposata
per la legge degli uomini ma non per quella di Dio, era sposata con un uomo che aveva ingannato e corteggiato
e incoraggiato a innamorarsi di lei. “Certamente.” Gornt si alzò. “Quanto al mio contratto...” Se non fosse
sopravvissuta un'altra mama-san avrebbe preso il suo posto e la banca avrebbe usato i suoi beni per patrocinare
la sostituzione.
La baraonda era generale. E Meikin accettò la bevanda tiepida da una zelante cameriera. Gli affari devono
andare bene, pensò notando i costosi arredi di quell'isolata e sicura dimora entro le mura delle Tre Carpe.
Vorrei congratularmi... posso baciare la sposa?” Senza aspettare la risposta la baciò fraternamente, e lei
ricambiò l'abbraccio con un profondo sospiro di sollievo. “Ti ringrazio. Sono lieta che gli affari ti vadano bene,
Raikochan.” Al piano superiore Angélique giocherellava soprappensiero con la vera, seduta di fronte allo
specchio. Era la prima volta in tutta la giornata che poteva godere di qualche attimo di solitudine. “La vostra
reputazione è ottima, shoya.” Più tardi aveva sentito parlare per caso della richiesta assai poco ortodossa di
Raiko. Era stato facile accordarsi: Raiko era una vecchia amica che conosceva e stimava da anni, dall'epoca in
cui erano state prima maiko insieme e poi cortigiane. “Gli accordi sono sempre soddisfacenti?” Erano state due
maiko inseparabili, amanti in giovinezza e sempre confidenti. Dio mi è testimone, lo so che lo avrei ucciso
dicendogli la verità, e una volta cominciato a parlare so anche che non sarei più riuscita a tacere il resto. E a quel
punto lui sarebbe morto. Povero caro. E lui è davvero caro, davvero caro, l'uomo più gentile che abbia mai
incontrato.
Vorremmo restare un pò soli”. Meikin non aveva mai incontrato lo shoya ma ne aveva sentito parlare dal suo
funzionario del Gyokoyama come di un uomo integro, perciò replicò con il tono cortese ed entusiasta che si
addiceva a un'eminente mama-san della più grande città del mondo e si complimentò con lui per lo stato delle
cose nello Yoshiwara e per quel poco che aveva visto del villaggio. Ma senza prestargli attenzione tutti si
affrettarono nell'ufficio come bambini intenti a un gioco e si lasciarono cadere sulle poltrone. Tutti eccetto
Malcolm. Che cosa devo fare? . “Tè o sakè?” domandò Raiko. Fino a quando il cliente non si sarà
addormentato, si ingiunse. Lo shoya restava immobile in ginocchio. “Siete sempre intenzionato domani a
darmi le informazioni di cui ho bisogno, vero?” In realtà conosceva tutte le cifre scritte in quel libro a memoria
e non avrebbe avuto alcuna necessità di consultarlo. Non c'era motivo di preoccuparsi. “Soltanto i più
importanti, e senza dubbio tu sei molto importante, la tua presenza onora tutti noi. Certo è stato messo al
corrente del tuo arrivo. La sua rete di informatori giunge ovunque, Meikin-chan, ed è assolutamente fidato...
oltre a essere il capo del Gyokoyama di Yokohama. Gli era stato necessario, e ancora lo era, fingere di essere
sgomento e timoroso per il fatto di dover portare quelle cattive notizie, mentre in realtà era felice di essere vivo