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- persistenza e spazialità
- contestualità
- risoluzione
- portata
- ricchezza
- relazionalità tra mittente e
destinatario
Esempi di parlato: frammentarietà
(3) […] mentre quello di prima era- una cos- più- diciamo
medioborghese, ecco… poi man mano che si va in alto nelle
classi sociali, eh, c’è un tipo di- dialetto romano nolto più
raffinato… che non si riconosce a prima vista, ma però si
sente che è rimano, insomma, no,,, e questo non lo saprei fare,
cioè di tipo di sapore intellettuale… ecco… diciamo, no… però
questo non, eh, cioè sarebbe […][Berruto, 1993]
Grammatica del parlato spontaneo
(Contesto extralinguistico)
Prossemica
◦ codice che utilizza lo spazio in funzione comunicativa (distanza
tra gli interlocutori)
Gestualità
◦ comprende la mimica e l’insieme dei gesti nel corpo
Pause
◦ sono fattori che garantiscono unità e coerenza al discorso
Tratti sovrasegmentali
◦ caratteristiche prosodiche del parlato: intensità (più forte nelle
sillabe accentate), ritmo (soffermarsi su determinate sillabe),
intonazione (l’alternarsi di diversi toni con cui parliamo)
Deitticità / Deissi
◦ legame di ogni enunciato con il contesto extralinguistico
◦ leggio
Parlato Spontaneo / Deissi
Deittici sono tutti gli elementi che
possono realizzare il legame di ogni
enunciato al contesto extralinguistico
◦ gesti ostensivi (es. Prendi!)
◦ elementi linguistici tramite i quali possiamo
determinare
1. lo spazio (questo, quello, lì, qui, vicino, lontano, ma
anche verbi come andare e venire)
2. il tempo (ora, dopo, ieri, fra un secondo…)
3. i protagonisti della comunicazione (i pronomi
personali, ma anche le desinenze verbali)
Deissi: contesto linguistico
(soprattutto scritto)
Se i deittici rimandano al contesto linguistico,
si dicono coesivi.
◦ questo, quello, suddetto, predetto, il primo, il secondo,
quest’ultimo
Possono avere valore
◦ anaforico (cioè di ripresa di quanto è stato
detto)
es. Sei stato bravo; questo non vuol dire che tu non
possa migliorare
◦ cataforico (cioè di anticipazione di quanto è
stato detto)
es. Solo questo volevo dirti: fai attenzione quando
attraversi.
Lo scritto privilegia uno stile dominato
soprattutto dalla forte coesione testuale e
sintattica
Il parlato privilegia uno stile dominato
dalla semantica e dalla pragmatica (l’uso
della lingua all’interno di situazioni reali)
Grammatica del parlato
Deitticità
Presupposizione
◦ con cui si allude alle conoscenze condivise
◦ es. Di che umore è oggi?
Chi parla dà il massimo rilievo alle
informazioni con l’aiuto di intonazione e
sintassi
Segnali discorsivi
Presupposizione
(4) A: [Rivolta a C, appena arrivata]: Come ti è
andato?
C: bene… bene benissimo [a B] ciao B… l’esame
di filologia
B: Ah, come è andato? […]
C: lui ti fa una domanda a piacere […] [Berruto,
1993]
Segnali discorsivi
formule di attenuazione
◦ per dire, diciamo, in un certo senso
formule di esitazione
◦ mhm, vediamo, beh, insomma
formule di semplificazione
◦ mettiamo, diciamo
formule di riformulazione della frase
◦ voglio dire, cioè
formule di controllo dell’avvenuta ricezione (ossia
feedback)
◦ mi senti? no? capito? vero? non trovi?
demarcativi (parole o locuzioni che hanno la funzione di
aprire o chiudere il discorso, la conversazione)
◦ come va? che si dice? A presto e i saluti in generale
Tema e Rema
Il contenuto di una frase è strutturato in
tema e rema (topic e comment)
Il tema è ciò di cui si parla
Il rema è ciò che si dice riguardo al tema.
Es. Tema / Rema
Alfredo (tema) è andato a scuola (rema)