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LEZIONE 6->L’ITALIANO NEOSTANDARD

La definizione di italiano neostandard è dibattuta -> secondo i manuali di Sabatini e Berruto l’italiano
neostandard è quella varietà in cui sono presenti tratti che una volta erano esclusi nello standard e vi è una
diminuzione della distanza tra lo scritto e il parlato. Sono presenti forme grammaticali o realizzazione di
frasi che non facevano parte dei canoni grammaticali dello standard e di conseguenza perdono la loro
marcatezza sociolinguistica poiché erano trattati come tratti marginali riservati allo substandard e che
adesso sono entrati a far parte dello standard.

Caratteristiche condivise dell’italiano neostandard :

• Avvicinamento del parlato allo scritto


• Perdita della marcatezza sociolinguistica
• Diffusione pan-italiana -> elementi che troviamo su tutto il territorio italiano

Come con le altre varietà di italiano, anche quella neostandard può essere analizzata sul livello fonologico,
morfosintattico, lessicale, testuale e pragmatico

Tra italiano standard e neostandard abbiamo una continuità sintattica e lessicale ma anche una
discontinuità cioè la caduta del modello letterario (italiano con determinate caratteristiche, usate solo nello
scritto con registri molto elevati, non c’è l’esclusività)

Se guardiamo l’asse cartesiano -> questa varietà è più vicina al colloquiale (diafasica), più sociale
(diastratico) e più variato (diatopico)

Fonologia

La pronuncia è basata sulla grafia -> quindi è ritenuto inutile imparare la lingua sui libri o apprendere
distinzioni solo per motivi etimologici (e ~ ɛ / o ~ ɔ)

• Neutralizzazione dell’opposizione fonematica delle vocali aperte e chiuse [ e ~ ɛ ] e [ o ~ ɔ ] > [ e = ɛ


] e [ o = ɔ ] -> tendenza a un sistema pentavocalico -> [ˈpeska ] ‘attività del pescare’ = [ˈpɛska ]
‘frutto’; [ ˈbot:e ] ‘recipiente’ = [ ˈbɔt:e ] ‘percosse’
• Allargamento delle strutture fonologiche accettabili -> con terminazioni consonantiche diverse
dallo standard -> [ m ], [ n ], [ l ], [ r ]: sport [ ˈspɔrt ]; jeans [ ˈʤins ]; stop [ ˈstɔp ] -> tendenza di
inclusione di forestierismi
• Abbandono di meccanismi eufonici -> che risultano arcaici soprattutto nello scritto ->preposizioni
articolate fuse es. per il-> pel; con il-> col; riduzione congiunzioni eufoniche es. Marco ed Anna ->
Marco e Anna (ma Marco ed Emanuela); la “i” prostetica -> es. iscritto>scritto
• Tendenza di evitamento di elisione e apocope -> es. l’età ch’avanza> l’età che avanza
• Realizzazione del raddoppiamento fonosintattico -> usato per ragioni enfatiche -> es. [ ˈva ˈbɛne ] >
[ ˈva ˈbbɛne ]

Morfosintassi

Sebbene la morfologia e la sintassi siano livelli molto resistenti nel cambiamento linguistico, nella
ristandardizzazione si verificano dei cambiamenti di strutture (e non solo di elementi)

Ristrutturazione del sistema nominale

Il nostro sistema pronominale è molto carico di differenziazioni e forme, tra cui alcune obsolete -> es.
eglino
pronomi personali soggetto -> quelli tonici hanno preso la funzione di soggetto

• Egli/esso -> lui es. egli vide lei -> lui vide lei
• Ella/essa -> lei es. ella vide lui -> lei vide lui
• Essi/esse ->loro es. i sistemi informatici stanno cambiando -> essi stanno cambiando

>estensione del pronome oggetto te al pronome soggetto tu (tipico al nord)-> soprattutto per
enfatizzazioni post verbali -> es. pensa te; es. hai ragione te

>pronomi clitici -> si tende a uniformare le diverse forme dativali maschile, femminile e del plurale in unico
pronome sincretico “gli”

• A lui -> gli es. Ho visto Marco. Gli ho detto che


• A lei-> le es. ho visto Sofia. Gli ho detto che (al posto di “le ho detto che”)
• A loro -> loro es. ho visto Marco ed Elisa. Gli ho detto che (Al posto di “ho detto loro che”)

>estensione del pronome clitico “ci” -> diventa morfema con valore rafforzativa

• Es. Averci -> oggi non posso venire. C’ho da fare


• Es. tenerci -> ci tengo molto a te

In alcuni casi il pronome critico ha sviluppato una vera “specializzazione semantica” del verbo (verbi
pronominali)

Es. starci -> essere d’accordo; es. volerci -> occorrere, essere necessario; es. entrarci -> avere a che fare

>alcuni verbi hanno la tendenza a portarsi con sé un clitico desemanticizzato con valore rafforzativo->
spesso per indicare una forte partecipazione emotiva o di interesse

• Es. dativo etico -> oggi mi sono riletto il manuale di diritto penale (che due palle); mi prenda queste
medicine
• Es. ne ridondante -> di questo ne parleremo in un altro momento (standard-> di questo parleremo
in un altro momento)

Pronomi dimostrativi -> anche il sistema dei pronomi dimostrativi è stato semplificato.

>Prevalenza ed estensione di “questo/quello” al posto di ciò (funzione neutra) -> es. quello (ciò) che dici
non mi interessa; es. questo (ciò)che dici non mi interessa *

*cio che che dici non mi interessa -> troppo aulico e letterario

> riduzione del paradigma questo/codesto/quello -> a questo e quello

• Questo (vicino a chi parla) > questo


• Codesto (vicino a chi ascolta)
• Quello (lontano da chi parla e da chi ascolta) quello

*codesto è rimasto solo nel toscano -> marcatezza diatopica

Il pronome “questo” è spesso utilizzato con aferesi -> es. questo>sto

>perdita del valore deittico di “quello” -> sostituisce spesso l’articolo determinativo realizzando i tratti
semantici “+ definito + dato)-> es. bullismo e disturbi alimentari sono quei (=i) problemi che riguardano
soprattutto i giovani

>estensione della forma “cosa” come pronome interrogativo-> al posto di “che cosa” -> es. che cosa
dici?>cosa dici?
>sostituzione di “il quale” con “che” e “da cui” (nelle forme oblique) -> es. l’uomo di cui (del quale) parli è
mio padre

Altri fenomeni morfosintattici

>Riduzione della gamma di congiunzioni subordinanti -> tendenza alla semplificazione

• Poiché,siccome -> perché


• Affinchè, acciochè -> perché
• Sebbene, quantunque -> anche se

>Nuove forme interrogative-> come mai non mi hai risposto? Com’è che non sei venuto alla festa?

>giustapposizione del modificando + modificatore -> nome + [ Ø ] + nome -> omissione della preposizione

• Es. la legge 2018 (la legge del 2018)


• Es. decreto sicurezza (decreto per la sicurezza)

O anche giustapposizioni semplici -> es. indagine pilota, donna poliziotto, uomo ragno

>diffusione di espressioni di intensificazione

• Es. prefissazione con stra-, ultra- super- ->es. stragrande,ultrarapido, supermulta


• Es. suffissazione di sostantivi con -issimo -> es.partitissima, poltronissima
• Es. ripetizione di sostantivi -> es. una vacanza vacanza!

L’intensificazione dipende dallo stato emotivo del parlante

>ammissibilità e diffusione dell’accordo ad sensum -> cioè l’accordo non è grammaticale ma secondo il
senso generico delle parole -> es. la grande pluralità delle fonti di finanziamento garantiscono (garantisce)…

>cambiamento di categorie grammaticali (metaplasmo) -> da avverbio ad aggettivo -> es.


gratis,bis,niente,no, bene usati come aggettivi

• Es. biglietto gratis


• Es. corsa bis
• Es. niente animali in questo locale
• Es. giornata no
• Es. gente bene

Per altri aggettivi è frequente l’uso avverbiale -> es. mangiare sano, es. correre veloce

>il che polivante -> quando il “che” viene usato oltre al suo uso standard di congiunzione come mezzo per
unire una frase principale a una frase subordinata

• Es. relative temporali -> dal giorno che (in cui) ti ho visto, non ti ho più dimenticato
• Es. “che” enfantizzante,esclamativo,interrogativo -> che sogno che ho fatto! Che, mi aiuti allora?
• Es. “che” esplicativo-consecutivo -> tu vai avanti che (siccome, visto che) sai la strada
• Es. “che” consecutivo-presentativo-> io sono una donna tranquilla che sta in casa
• Es. “che” nelle completive pseudorelative -> li vedo che (mentre) scendono; ti vedo che vai

>Dislocazione -> italiano è caratterizzato dall’ordine SVO ma nel parlato spontaneo un elemento della frase
viene messo in rilievo attraverso la dislocazione a destra o a sinistra (topicalizzazione)

• Es. la valigia, l’ho preparata -> dislocazione a sinistra


• Es. l’ho preparata, la valigia -> dislocazione a destra
>Tema sospeso-> struttura in cui un elemento della frase con ruolo tematico non ha nessuna relazione
sintattica con gli altri elementi della frase -> es. La spesa, questa volta vai tu al supermercato

>c’è presentativo ->struttura che introduce un sintagma nominale che viene specificato da una pseudo-
relativa -> c’è un ragazzo che gioca in giardino

Info 1 info 2

Questa costruzione serve a evitare che la frase contenga troppa informazione nuova. Il c’è presentativo
introduce una prima informazione che diventa l’argomento della frase pseudo-relativa

>frase scissa -> struttura che introduce un sintagma nominale accompagnata dal verbo essere-> es. è
Francesca che non fa un cazzo

>sostantivizzazione di aggettivi -> tipici nel linguaggio giornalistico e massmediatico dove prevale la sintesi-
>es. il privato (la sfera privata); il nucleare (il problema dell’energia nucleare); il vissuto (le esperienze di
vita)

Tempo, modo e aspetto del sistema verbale->Alcuni tempi sono caduti in disuso

>estensione del dominio dell’imperfetto

• Es. imperfetto di cortesia -> volevo un chilo di pane


• Es. imperfetto controfattuale -> la spesa? Gliela facevo io volentieri (gliela avrei fatta io)
• Es. imperfetto dell’irrealtà -> se me lo dicevi, lo facevo (se me lo avessi detto, lo avrei fatto)
• Es. imperfetto della progettualità -> cosa fai domani? Mah andavo al museo
• Es. imperfetto ludico -> io ero il re e tu la regina
• Es- futuro nel passato -> Marco viene alla festa? Si, mi aveva detto che veniva

>espansione del passato prossimo -> fenomeno molto presente nel settentrione-> ma questo fenomeno è
in espansione in tutto il territorio grazie ai mass media perché molti di essi sono concentrati al nord.

In alcuni casi il passato prossimo viene reso con il futuro anteriore->es. fra un mese ho fatto gli esami> fra
un mese avrò fatto gli esami

>uso del presente al posto del futuro -> es. l’anno prossimo vado (andrò) in Inghilterra; es. Vengo domani!
(verrò) -> anche in funzione enfatica

>morte del congiuntivo -> in recessione soprattutto con alcuni verbi come pensare, credere

>aspetto del verbo ->in italiano la deissi temporale prevale su quella aspettuale (duratività, puntualità)-> in
molti italiani regionali sono nate numerose perifrasi che rendono la categoria dell’aspetto

Es. stare + gerundio

• Aspetto durativo -> es. Chiara sta preparando una torta


• Aspetto trasformativo-> es. sta nascendo una nuova moda

Nell’italiano neostandard l’uso delle perifrasi è nettamente in estensione grande all’influenza dell’inglese.

Lessico e formazione delle parole -> negli ultimi decenni c’è stata una larga accettazione di termini
altamente marcati sugli assi diatopici, diafasici e diastratici. Nell’italiano neostandard hanno perso la loro
marcatezza e vengono usati anche per usi non enfatici.

>locuzioni nominali paragergali -> sostantivi che hanno preso il posto di avverbi quantificatori, negazioni o
esclamazioni -> es. un mondo, un sacco, un tubo, un mucchio, un cavolo, un corno…
• Es. ieri sera mi sono divertita un mondo! -> (molto,moltissimo ->avverbio quantificatore)
• Es. non ho capito un tubo di quello che hai detto ->(nulla, niente -> negazione)

>riduzione degli allotropi -> es. giovane (giovine)

>forestierismi -> subiscono un’alterazione semantica (di significato) o formale (morfologizzazione)

Es. golf (in inglese è uno sport) -> in italiano capo di abbigliamento -> golfino (alterazione semantica +
morfologica)

• Es. optional (in inglese è aggettivo) -> in italiano è un sostantivo


• Es. goal (in inglese) -> in italiano adattato a gol
• Es. leader (in inglese solo tratto umano) -> in italiano si usa anche con tratto umano -> es. azienda
leader

Altri esempi -> fan, email, slide, badge, meeting, nickname, no comment, internet, chat (chattare)

>espansione di alcune classi suffissali -> durante i meccanismi e i processi di formazione delle parole si
osservano alcune tendenze

• Suffissati nominali -ista ->

es. ambientalista ->adesione a un movimento o attiene a qualche attività


Es vetrinista -> nome di mestiere
Es. casinista -> caratteristica di chi fa o si occupa di qualcosa
• Suffissati nominali -ismo -> es. decisionismo; es. benaltrismo; es. complottismo
• Suffissati nominali -zione e -mento

Spesso sinonimi ma “-zione” pone l’attenzione sull’azione e il processo mentre “-mento” sul risultato ->
es.regolamento~regolazione;

• suffissati verbali in “-izzare” -> es. concretizzare; es. polverizzare


• suffissati aggettivali in “-ale” -> es. contrattuale

>espansione di alcune classi prefissali in crescita nel neostandard

• Es. interculturale
• Es. televoto
• Es. euroscettico
• Es. supertestimone
• Es. minimanovra
• Es. postverbale

>espansione di sigle e abbreviazioni

• Es. sigle -> effebiai (FBI), la cia, la Nato, il miur


• Es. abbreviazioni -> es. frigo, prof, juve,tele
Eufonia -> effetto piacevole prodotto da un suono o più suoni che si incontrano -> in italiano le lettere più
utilizzate per eufonia solo la “d”, la “r” e la “i”.

Elisione -> scomparsa della vocale finale di una parola di fronte all’iniziale vocalica della seguente per
evitare lo iato -> es. l’eroe invece di lo eroe

Apocope -> soppressione di una vocale, consonante o sillaba alla fine di una parola

Deittico -> in linguistica quel fattore che serve a situare l’enunciato nel tempo e nello spazio e a precisare
chi sia il soggetto parlante e quello ascoltante)

Giustapposizione -> composizione di parole fondata sul semplice allineamento senza che ci sia un rapporto
di subordinazione dell’una all’altra a un’unità sintattica sottintesa

Modificatore -> elemento in un sintagma che modifica il significato dell’elemento principale a cui dipende

Metaplasmo -> il passaggio di una parola da una categoria morfologia all’altra

Presentativo -> introduce un’entità portandola all’attenzione dell’interlocutore

Esplicativo -> diretto a chiarire, a rendere perfettamente comprensibile

Controfattuale -> contrario ai fatti-> e se? Se solo avessi?

Allotropo-> variante di parola che mantiene lo stesso significato

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