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“I have a dream...

Martin Luther King aveva un sogno: l'uguaglianza tra gli uomini. Sostenitore della non violenza, è
stato leader della lotta per i diritti dei neri d'America. Per le sue battaglie, vince il Nobel per la pace
nel 1964. Martin Luther King nasce il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, negli Stati Uniti. Riceve
un’educazione religiosa. A 18 anni diventa un predicatore della Chiesa Battista, una corrente della
religione cristiana. Durante gli studi, conosce le teorie sulla non violenza del leader politico indiano
Gandhi, e ne rimane affascinato. Nel 1954 è nominato pastore della città di Montgomery, in
Alabama.

Negli Stati Uniti, in questo periodo, è molto forte la discriminazione razziale. In Alabama, la
situazione è particolarmente critica: ai neri è vietato o limitato l'ingresso in molti locali e mezzi
pubblici. Primo dicembre 1955: Rosa Parks, una donna nera, rifiuta di cedere il posto a un bianco su
un autobus di Montgomery e viene arrestata. Come forma di protesta contro quest’ingiustizia,
Martin Luther King organizza il boicottaggio dei mezzi pubblici cittadini. I neri di Montgomery
aderiscono in massa. Nessuno di loro salirà sugli autobus per 381 giorni: una strategia che si rivela
vincente. Nel 1956 le discriminazioni razziali sui mezzi pubblici di Montgomery vengono abolite.
Questo episodio trasforma Martin Luther King in un simbolo della lotta per i diritti dei neri.

Nel 1963 Luther King viene arrestato per aver preso parte a una manifestazione di protesta. Il 28
agosto a Washington pronuncia il famoso discorso che inizia con le parole “I have a dream”, “Io ho
un sogno”. Il sogno di Martin Luther King: la convivenza pacifica di bianchi e neri. Nel 1964, a 35
anni, Martin Luther King riceve il premio Nobel per la pace. E’ l’uomo più giovane ad aver mai
ricevuto questo riconoscimento. Negli anni successivi Luther King continua le battaglie civili
contro la povertà e per il diritto di voto ai neri. È sempre più popolare, ma è anche un uomo
scomodo, nemico di chi osteggia l’integrazione tra le razze. Il 4 aprile 1968, a Memphis, Martin
Luther King viene ucciso con un colpo di fucile da un pregiudicato di nome James Earl Ray. Non si
scoprirà mai se l’assassino aveva dei mandanti. La morte precoce trasforma Martin Luther King in
un martire della causa dei neri. Da quel momento, la lotta per l’uguaglianza prosegue nel suo nome.

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