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Indicò il tavolo davanti alla finestra. Le tende erano aperte. “E quali?” Sentirono delle voci all'esterno. “Sei
pazza!” “Tutto Yoshiwara sa! Importante, vero?” Nemi era euforica. “Tra due giorni vengo alla Grande Casa
per inchinarmi alla tua futura oku-san.” Posso?” chiese sollevando il bicchiere. “Non vi manderà in tribunale e
vi darà dei soldi. Ammette di esservi debitrice.” Bene, e grazie per le preziose notizie su Anjo. Così Yoshi
assume ancora più importanza... “Vi prego di scusarmi, sire, non lo so” rispose Abeh al quale non era ancora
passata l'irritazione per essere stato scacciato da Anjo insieme ai suoi il giorno prima. “Il capitano delle guardie
del corpo del tairò è arrivato un minuto fa e mi ha ordinato... mi ha ordinato di riportarli a Kanagawa. Cosa devo
fare, sire? Immagino che prima li vogliate vedere.” “No, ho lasciato quella parte a Strongbow” rispose Gornt.
“E' meglio che vi racconti tutto dall'inizio. Dietro mio suggerimento siamo saliti insieme sulla pilotina senza
dare nell'occhio, escludendo dal piano Hoag perchè non sa tenere la bocca chiusa. Nel frattempo ho ancora il
“Preferirei parlarvene al mio ritorno, signora.” Lei aveva riso senza allegria. Immaginavo. Pensavo che ormai
mi conosceste abbastanza bene per non cercare di imporre a me e alla Struan certe condizioni. Volete rimandare
fino all'ultimo momento, cioè fino a quando avrò già dato l'assalto sia a Tyler che alla banca, e la Struan sarà
settimane, un mese, per vedere se ti piaccio? Ti prego...” “COSA?” “Hai litigato con Tess?” Il tairò era
arrivato con il seguito di guardie del corpo in un anonimo palanchino coperto. L'attentato contro di lui avvenuto
ad appena cento metri, l'attacco shishi sferrato contro lo shògun Nobusada, le diverse insidie cui era sfuggito
Yoshi, avevano indotto gli Anziani ad aumentare le cautele. Yoshi si era inchinato più profondamente degli altri
ridacchiando tra sé alla vista di Anjo piegato dal dolore e costretto a farsi aiutare. “Aspetta, lasciami finire. Non
volevo parlartene, mi è sfuggito. Mi dispiace moltissimo, giuro su Dio che non volevo dirti quello che è
successo tra me e lei, è la verità, non adesso che stavamo parlando sul serio... di noi, di me e di te. Per favore,
credimi, è la verità.” “So soltanto che i due gai-jin devono essere riportati a Kanagawa, sire. Quando gli ho
chiesto come è andata la visita il capitano mi ha risposto con insolenza: “Quale visita?” e se ne è andato.” Devo
assolutamente parlare con Nakama-Hiraga, pensava, appena lo avranno scovato. Dove diavolo sarà? “Maureen,
mi dispiace di averti mentito” disse non trovando di meglio, “ma... non sapevo che scusa accampare.”
Ufficialmente saremo nemici, ma in segreto saremo stretti alleati e se la Brock and Sons sparirà per sempre,
come prego Dio che accada, la vostra Rothwell-Gornt ne prenderà il posto.” “Dottore-sama dice che...” Il capo
dei gai-jin, sir William, non aveva una preferita e Serata ne aveva due che usava di tanto in tanto. La concubina
del capo dei mercanti si chiamava Nemi ed era una buona fonte di informazioni. Il dottore non andava allo
Yoshiwara. Perché? Meikin lo scoprirà... “So soltanto che i due gai-jin devono essere riportati a Kanagawa,
sire. Quando gli ho chiesto come è andata la visita il capitano mi ha risposto con insolenza: “Quale visita?” e se
ne è andato.” “Ho bussato alla tua porta senza ricevere risposta. Volevo soltanto parlare un pò, non avevo
sonno. Avevi detto di essere molto stanco.” Quanto sarà grave la malattia di quel cane? Spero mortale. Il
gigante riuscirà a curarlo con la sua magia o devo credere al dottore cinese che ha previsto per lui una morte
prossima? Secondo Inejin non sbaglia mai. “'Sera, signora, siete davvero fantastica.” Quando i singhiozzi si
furono acquietati grazie al tepore dell'abbraccio, Maureen sentì che Jamie le diceva parole dolci.
“Se mai doveste prendere il comando, George, spero che vi dimentichiate di essere un medico.” Poi...” Poi gli
prese la mano e la infilò con la sua nella tasca del cappotto. “Sei carino, Jamie, è la verità, io ti amo e...” Stava
per dire: e non ti chiedo di dirmelo finché non ti sentirai pronto, ma si trattenne e si allontanò da quel precipizio.
“Sei un vero tesoro.” “Ti credo, non preoccuparti, Tess mi ha scritto, ha mantenuto la parola, mi ha mandato i
soldi, più di quanti ne abbia mai posseduti, e comunque abbastanza per cominciare, e tutto per merito tuo.” Il
viso di Maureen si bagnò di lacrime per il rimorso. “Ma dimostra che Tess è disposta a scendere a patti, è
evidente che sono riuscito a convincerla che deve ringraziare anche voi. Sono stato ai patti. Vincerete.”
“Rientra nelle mie mansioni.” Come gli altri MacStruan si chiedeva che cosa le avesse scritto Tess:
nell'Insediamento giravano le voci più disparate, persino che le avesse ordinato di lasciare l'Asia o che l'avesse
incolpata di omicidio. Il volto di lei non tradiva alcunché salvo un'ombra di malinconia. gai-jin sono
intrappolati e la loro flotta non rappresenta più una minaccia, Sanjiro è condannato a morte per mano dei gai-jin
e Ogama se ne sta soddisfatto a Kyòto. Dopo che avrò spiegato al Consiglio la parte che gli compete nel grande
piano lo shògun Nobusada riceverà l'ordine di tornare alla sua legittima dimora di Edo, e dovrà tornarci solo,
perchè la sua ostile moglie lo raggiungerà “dopo qualche giorno” cioè mai, ma di questo particolare, tranne che
a Ogama, non parlerò a nessuno. “Perché ne siete tanto sicuro?” Strongbow è quasi morto dallo spavento e ha
raccontato più in fretta che poteva della Pearl, del duello, di come ho salvato Jamie uccidendo Norbert, di come
hanno trovato Malcolm, ha detto tutto quello che sapeva, e di quanto voi foste in stato di shock.
“Voi due potreste fare amicizia senza per questo smettere di essere in competizione. Era un caro amico di mio
marito, e anche mio e di Jamie.” Ieri sera Marlowe e Pallidar se ne sono accorti, fin troppo! Quel bastardo di
Settry non l'ha lasciata sola un minuto, ma non mi sono offeso perchè è bastato un mio cenno e lei è subito corsa
da me. Compiaciuto, le strinse il braccio. Lei rispose con il suo sorriso enigmatico che tanto gli piaceva, simile
a quello indimenticabile di Monna Lisa, visto al Louvre durante un viaggio a Parigi. Per calmare i nervi tornò al
tavolo e riprese l'esercizio di calligrafia. “E andato tutto molto bene, mi sembra” cominciò lui parlando a sua
volta sottovoce, “ma non ne sono completamente sicuro, Angélique, Tess sarebbe un'ottima giocatrice di poker.
Come eravamo d'accordo, durante il nostro primo incontro ho accennato alle informazioni sulla Brock in mio
possesso ripetendo più volte e in modi diversi che eravate stata voi a mandarmi da lei. Anche se...” Chen
aspettava con un'espressione scura. “Sì.” Tra loro scese un silenzio glaciale. Il rumore delle tegole e delle
imposte agitate dal vento, le campane della chiesa, i fischi delle ciminiere nel porto e i cani che abbaiavano in
lontananza sembravano arrivare da un altro pianeta. Sconcertato si guardò in giro. Non era lei. Quella risata
proveniva dal corridoio insieme ad altre voci. Sollevò la mano per suggerire che l'ospite era alto di statura e se
Yoshi si accigliò. “Questa “ernia” è permanente?” Non appena furono soli, Angélique disse sottovoce: Questo
è più o meno tutto, Angélique, oltre al fatto che ha deciso di rimandare qui Hoag con una lettera per voi.” Il
bourbon adesso gli sembrava più gradevole. “L'ha letta davanti a voi?” Lo abbiamo trovato il mattino dopo la
prima notte di nozze...”. “Potreste portarlo qui con la Prancing Cloud.” La ricerca nello Yoshiwara era più
difficile, perchè non vi si poteva girare armati e non era possibile entrare nelle case se non ricorrendo alla forza,
con il rischio di scatenare un incidente internazionale. Se avesse dato un ordine del genere i samurai di guardia
alle porte del quartiere avrebbero insistito per fare lo stesso. “Hai dormito bene?” Gornt li osservò con calma,
ma i suoi occhi erano soprattutto per lei. “Grazie. State ancora lavorando?”
Sir William rise. “L'ho pensato anch'io, ma detto questo qual è la vostra opinione?” “Avanti! “Le
pubblicazioni devono rimanere affisse per tre domeniche consecutive, non te ne ricordi?” “Rientra nelle mie
mansioni.” Come gli altri MacStruan si chiedeva che cosa le avesse scritto Tess: nell'Insediamento giravano le
voci più disparate, persino che le avesse ordinato di lasciare l'Asia o che l'avesse incolpata di omicidio. Il volto
di lei non tradiva alcunché salvo un'ombra di malinconia. Scese il silenzio. Babcott disse con noncuranza:
“Gomen nasai, Yoshi-sama, non si trattano così gli ospiti. “Vi assicuro, signora, sarà un prezzo che pagherete
volentieri, lo giuro sul mio onore e sulla mia parola di gentiluomo.” Tess lo aveva fissato in viso. “E io vi
assicuro, signor Gornt, che se mi farete un gioco, un doppio gioco o un triplice gioco io vi renderò sommamente
infelice, oltre a farvi diventare persona non gradita in Asia e in tutto l'impero. Lo giuro sul mio onore e sulla mia
parola di tai-pan della Nobil Casa...” “Le avete detto questo?” chiese Angélique frastornata. “Il vostro
“Avete davvero usato la parola “marito”? E l'ha lasciata passare?” “Cristo” mormorò Tyrer. “Che cosa accadrà
nei due casi?” Sir William alzò le spalle. “Dobbiamo aspettare anche noi. Adesso andate, Phillip. George,
preferite un whisky o un brandy? Vorreste mettermi al corrente, se non siete troppo stanco?” “Non devi
scusarti, caro, non ci credevo neppure io subito dopo. “Dannazione, George” mormorò guardingo Tyrer, “non
cacciamoci nei guai, non so come si dice “stregone”, tanto meno so tradurre tutte queste sfumature, per Dio,
siate più semplice.” “Hai detto questo a Tess?” “Avanti! Questo è più o meno tutto, Angélique, oltre al fatto
che ha deciso di rimandare qui Hoag con una lettera per voi.” Il bourbon adesso gli sembrava più gradevole.
“Hai dormito bene?” “Sono subito da te, cara” rispose Jamie distratto. Stava allegando la nota di pagamento di
Tess Struan alla lettera con la quale comunicava alla sua banca di Edimburgo di essersi messo in società con lo
shoya. “Tralasciamo per un attimo questo argomento. Qual è il prezzo, signor Gornt?” Una folata di vento
costrinse entrambi a tenere fermi i cappelli, poi lei continuò: “Noi... ci siamo messe a litigare, non scordare che
questo accadeva molti giorni prima che si sapesse della morte di suo figlio. Un litigio terribile, Jamie. Siamo
balzate tutte e due in piedi e io ho perso le staffe, ti saresti vergognato di me, ho usato le peggiori parolacce di
papà”.
“Sì, ma in questo momento non ha nessuna importanza, lasciatemi proseguire. Io...” Phillip Tyrer, che si era
rialzato a fatica, ignorò la guardia svenuta e balbettò in giapponese: “Per favore scusate, Yoshi-sama, ma
Dottore-sama e io ci inchiniamo da stranieri. Educati, si? Lui non intendeva fare male. Dottore-sama dice, per
favore scusate, l'uomo non è morto ma...”. Dopo aver invano cercato la parola si portò una mano sul capo.
“Invece io devo subire il suo odio? Mon Dieu, Edward, ditemi la verità.” Non appena furono soli, Angélique
disse sottovoce: “E' un rischio.” Babcott lanciò un'occhiata a sir William e non aggiunse altro. La decisione non
toccava a lui. Nell'eventualità avrebbe accettato l'iniziativa e come tutti nell'Insediamento avrebbe anche
insistito per partecipare alla spedizione. Si alzò. Perché no? Il tempo non manca, pensò Gornt soddisfatto di
essere il padrone di casa e ancor più soddisfatto di se stesso. Quante cose non ho raccontato, le migliori, ma non
potrò dirle a lei. “E sarebbe?” Sollevò la mano per suggerire che l'ospite era alto di statura e se ne andò
sbattendo come al solito la porta. Il rischio era minimo: se il governo dell'Unione avesse conosciuto
ufficialmente la destinazione finale del cotone avrebbe dovuto impedirne l'esportazione facendolo sequestrare,
perchè pur essendo la Gran Bretagna in apparenza neutrale, la maggior parte degli inglesi erano attivi alleati
della Confederazione.