Per identificare il numero di sillabe in un verso è necessario contare le sillabe fino all’ultima sillaba
tonica. La sillaba è una nozione linguistica complessa che viene definita come un’unità ritmica della
catena parlata ed è costituita da consonanti e semiconsonanti intorno ad un nucleo vocalico.
Un verso può essere
Piano: se dopo l’ultima sillaba tonica ne possiede una atona.
Tuttavia, c’è da specificare che non sempre la sillabazione grammaticale coincide con quella
metrica.
In questo verso abbiamo 11 sillabe grammaticali e 11 sillabe metriche, dunque sillabe grammaticali
e sillabe metriche coincidono.
“Voi c’* as-col-ta-te__in ri-me spar-se il suó-no” (F. Petrarca)
In questo verso abbiamo 13 sillabe grammaticali ma 11 sillabe metriche in quanto ci sono due
figure metriche, due sinalefi.
Per denominare i versi è necessario contare le sillabe metriche e sapere dove cade l’accento tonico
della parola in clausola. Un verso si definisce quindi non a partire dal numero di sillabe ma dalla
posizione dell’ultima sillaba tonica. Questo è un computo sillabico che deriva dalla metrica
provenzale e francese antica in cui si denominavano i versi a partire dalla posizione dell’ultima
sillaba tonica. Infatti, quello che in italiano è oggi l’endecasillabo, in Francia era un decasillabo in
quanto la sillaba tonica cadeva sulla decima sillaba del verso.
In base all’accento ritmico definiremo quindi:
SETTENARIO: un verso che può essere formato da 7 sillabe e ha un accento ritmico che
cade obbligatoriamente sulla sesta sillaba
“L’* al-be-ro a cui ten-dé-vi”
OTTONARIO: un verso che può essere formato da 8 sillabe e ha un accento ritmico che
cade obbligatoriamente sulla settima sillaba
“Chi vuol es-ser lie-to sí-a
del do-man non v’* è cer-téz-za”
NOVENARIO: un verso che può essere formato da 9 sillabe e ha un accento che cade
obbligatoriamente sull’ottava sillaba
“E s’* a-pro-no i fio-ri not-túr-ni”
DECASILLABO: un verso che può essere formato da 10 sillabe e ha un accento che cade
obbligatoriamente sulla nona sillaba
“S’* o-de a de-stra u-no squil-lo di tróm-ba”
ENDECASILLABO: un verso che può essere formato da 11 sillabe e ha un accento che cade
obbligatoriamente sulla decima sillaba
“Nel mez-zo del cam-min di no-stra ví-ta”
Il computo sillabico non è poi così ovvio quando due o più vocali sono consecutive. esistono
dunque le figure di metrica che servono a contare correttamente le sillabe di un verso e quindi a
determinarne il tipo. Le figure metriche sono 4:
SINALEFE: La sinalefe è una figura metrica della fusione del corpo metrico tra due vocali
contigue atone: vocale terminale di parola e vocale iniziale di parola successiva finiscono
per costituire un’unica sillaba.
“Ei fu sic-co-me im-mó-bi-le (settenario sdrucciolo: sesta sillaba tonica e due atone che seguono)
Da-to il mor-tal so-spí-ro (settenario piano: sesta sillaba tonica e una atona che segue)
DIALEFE: La dialefe è una figura metrica secondo cui due vocali contigue di cui una tonica,
quella terminale di parola e quella iniziale della parola successiva, non si fondono e non
costituiscono un’unica sillaba.
“E tu che se’ co-stì a-ni-ma ví-va” (endecasillabo piano: decima sillaba tonica e una atona che segue)
DIERESI: La dieresi è una figura metrica secondo cui la vocale debole (non accentata) di un
dittongo ascendente (es. ie, ia, io, uo, ua, ue ) costituisce sillaba a parte e viene segnalata
tramite due puntili sulla vocale
Grammatica: “For-se per-ché del-la fa-tal quie-te” Dittongo ascendente íe, la I e la E
non si separano
Metrica: “For-se per-ché del-la fa-tal quï-é -te” (endecasillabo piano: decima sillaba
tonica e una atona che segue)
SINERESI: La sineresi è una figura metrica secondo cui due vocali contigue che formano
uno iato (due vocali forti che si considerano due sillabe separate) si fondono in un’unica
sillaba.
Grammatica: “Ed og-gi nel-la Tro-a-de in-se-mi-na-ta” Iato oa, la O e la A si separano
Metrica: “Ed og-gi nel-la Troa-de in-se-mí-na-ta” (endecasillabo sdrucciolo: decima sillaba
tonica e una atona che segue)