Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
a cura di
Tarcisio Balbo, Nicola Badolato, Lorenzo Bianconi
MA
SG=Sillabe grammaticali
SM=Sillabe metriche
Cen-to sma-nie io sen-to ad-dos-so
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 SG
Versi doppi:
1 2 3 4 5 6 7
1 2 3 4 5 6 7 8 9
1 2 3 4 5 6 7
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Pietro Metastasio
Demofoonte
Uscita piana
• Nell’uso italiano, la misura standard del verso viene
definita sulla base dell’“uscita piana” (detta anche
parossitona): l’ictus cade
sulla penultima sillaba del verso,
mentre l’ultima sillaba è atona
• 1fug–2gir 3vor–4ré– 5i
Uscita tronca
• Detta anche ossitona:
l’ultimo ictus cade sull’ultima sillaba;
nel caso in specie, il quinario – verso che reca
obbligatoriamente un ictus in quarta posizione –
ha solo quattro sillabe (“manca”, per così dire, la
quinta sillaba)
Felice Romani
Norma
Versi ad accenti fissi (parisillabi)
• Per alcuni metri, si è storicamente
cristallizzato un tipo accentuativo
prevalente, caratterizzato
da una disposizione standardizzata
degli ictus
Decasillabo
• Ha come ultima sillaba tonica la nona
• Nella tradizione italiana, la sua forma prevalente è
quella con accenti fissi sulla terza, sesta
e nona sillaba
[spondeo o
trocheo]
EBREI
Va', pensiero, sull'ali dorate,
va' ti posa sui clivi, sui colli,
ove olezzano libere e molli
l'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
di Sïonne le torri atterrate... (dieresi)
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d'ôr dei fatidici vati
perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
ci favella del tempo che fu!
O simìle di Sòlima ai fati (diastole)
traggi un suono di crudo lamento,
o t'ispiri il signore un concento
che ne infonda al patire virtù!
Ottonario
• Ha come ultima sillaba tonica la settima
• Nella tradizione italiana, il tipo prevalente è quello
con accenti fissi in terza e settima posizione
Ho un gran péso sulla tésta,
in quest’ábito m’imbróglio;
se vi pár la scusa onésta,
Kaimakán esser non vóglio,
• Ho tésta balzána,
son d’índol viváce,
scherzáre mi piáce,
mi piáce brillár.
Giovanni Ruffini, Don Pasquale
Quinario
• Ha come ultima sillaba tonica la quarta
• Un primo accento può cadere
sulla prima o sulla seconda sillaba
versi lirici
[Versi sciolti, recitar cantando – Atto I]
L’Orfeo (Striggio-Monteverdi; Mantova 1607)
Orfeo
Rosa del ciel, vita del mondo, e degna
Prole di lui che l'Universo affrena,
Sol, che'l tutto circondi e'l tutto miri
Da gli stellanti giri:
Dimmi, vedesti mai
Di me più lieto e fortunato Amante?
Fu ben felice il giorno,
Mio ben, che pria ti vidi,
E più felice l'hora
Che per te sospirai,
Poi ch'al mio sospirar tu sospirasti;
Felicissimo il punto
Che la candida mano
Pegno di pura fede a me porgesti.
Se tanti cori havessi
Quant'occhi ha il ciel eterno e quante chiome
Han questi colli ameni il verde maggio,
G. Kratzenstein-Stub, Orfeo ed
Tutti colmi sarieno e traboccanti
Euridice (1806)
Di quel piacer ch'oggi mi fa contento.
[Canzonetta in ottonari – Atto II]
Ritornello Ritornello
Orfeo
Vi ricorda, o boschi ombrosi, Vissi già mesto e dolente,
De’ miei lunghi aspri tormenti, Or gioisco e quegli affanni
Quando i sassi ai miei lamenti Che sofferti ho per tant'anni
Rispondean, fatti pietosi? Fan più caro il ben presente.
Ritornello Ritornello
G. Kratzenstein-Stub, Orfeo ed
Euridice (1806)
[Aria in terza rima – Atto III]
Strofa Lassa
Raggruppamento di versi Tipo di strofa formata da un
secondo uno schema numero variabile di versi
prestabilito (fisso). eguali (isometrici).
Il modello strofico
comprende di solito il tipo e
la quantità dei versi
impiegati, l’uso e la
collocazione delle rime.
[rime] [sezioni]
§ = verso sdrucciolo
x = verso tronco
§
a
§
a
§
b
b
x
§
c a
c b
x a
x
b
c
c
x
Norma, Terzetto - finale I
[due lasse]
6
16
[strofe polimetriche]