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Lettorato elementare di metrica

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NOZIONI INTRODUTTIVE

Prosodia = parte della fonetica che tratta della quantit delle sillabe e dellaccentazione delle
parole

Metrica = analisi descrittiva della struttura dei versi


Lettura prosastica

Cynthia prima suis miserum me cepit ocellis (PROP. I, 1, 1)

Ibitis Aegaeas sine me, Messalla, per undas (TIB. I, 3,1)

Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris (VERG. Aen. I, 1)

vitaque cum gemitu fugit indignata sub umbras (VERG. Aen. XII, 952)


Lettura metrica

C y n t h i a p r i m a s u i s m i s e r u m m e c e p i t o c e l l i s

I b i t i s A e g a e a s s i n e m e , M e s s a l l a , p e r u n d a s

A r m a v i r u m q u e c a n o , T r o i a e q u i p r i m u s a b o r i s

v i t a q u e c u m g e m i t u f u g i t i n d i g n a t a s u b u m b r a s


Catena fonosillabica o sandhi

C y n - t h i - a - p r i - m a - s u - i s - m i - s e - r u m - m e - c e - p i - t o - c e l - l i s

I - b i - t i - s A e - g a e - a s - s i - n e - m e - M e s - s a l - l a - p e - r u n - d a s

A r - m a - v i - r u m - q u e - c a - n o - T r o i - i a e - q u i - p r i - m u - s a - b o - r i s

V i - t a - q u e - c u m - g e - m i - t u - f u - g i - t i n - d i g - n a - t a - s u - b u m - b r a s


PROSODIA

Italiano: accento intensivo o quantitativo
Latino e greco: accento melodico o qualitativo

Tenere sempre distinta lunghezza di vocale e lunghezza di sillaba, data dalla lunghezza della
vocale e dalla presenza (sillabe chiuse) o assenza (sillabe aperte) di consonanti dopo di essa.
Le consonanti poste nella sillaba prima della vocale non hanno valore per definire la lunghezza di
sillaba.

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- Dittonghi: in latino esistono solo dittonghi discendenti: au ae oe. Le vocali contigue che possono
fare sinizesi, cio essere contate come sillaba unica, sono: ei eo eu ui ea ie ua ue uo

- Sillabe interne aperte
Regola generale: vocalis ante vocalem corripitur.
Ma ci non avviene:
per la di fo nelle forme prive di r (febam di contro a feri);
per la desinenza -us del genitivo di molti pronomi (illius, alterius, istius ecc.: in molti casi
peraltro i poeti abbreviano la i di questa desinenza);
per la della desinenza arcaica di genitivo della I decl. (per es. patri);
per la della des. - dei nomi della quinta decl., ma solo se preceduta da vocale (dii, ma ri).

- Sillabe finali aperte
Hanno vocale lunga tutti i monosillabi in vocale, tranne le enclitiche.
-a finale LUNGA tranne che nei nom. acc. e voc., in qui, it
-i finale generalmente LUNGA ancipite (cio pu essere misurata talora lunga e talora
breve) nel dat. dei pronomi personali (mihi, tibi, sibi), in ibi e ubi
-o finale generalmente LUNGA nel nom. sing. della III decl. (per es. homo, virgo), nella
prima persona sing. di voci verbali (per es. amo, dico, ma solo sino ad Ovidio) nellabl. del
gerundio, in molti avverbi pu essere usata come breve
-u finale LUNGA.
-e finale BREVE tranne che nellabl. della V decl., nellimperativo della II con., nella
maggior parte degli avverbi derivati da agg. della seconda classe

-Sillabe finali chiuse
Hanno vocale breve tutte le sillabe finali in consonante diversa da -s
Le sillabe finali in -s:
-as ha vocale LUNGA
-es ha vocale LUNGA tranne che nel nom. dei temi in dentale della III decl. (come miles,
dives) e nella voce es da sum
-os ha vocale LUNGA, tranne che in comps (gen. comptis)
-is ha vocale BREVE tranne che nel dat. e abl. pl. della I e della II decl., nella des.
dellaccusativo pl. della III decl. (-is = -es), nel nom sing. sincopato da -ts (per es. Quirs da
Quirts), nella seconda pers. sing. dellindicativo pres. dei verbi della IV e dei composti di fio,
nella seconda pers. sing. del cong. pres. di sum e dei suoi composti, di volo, nolo, malo, in vis
(seconda pers. dellindicativo pres. di volo), anche quando fa parte di un composto (quamvis,
quivis ecc.)
us ha vocale BREVE tranne che nel gen. sing. e nom. acc. voc. pl. della IV decl., nel nom.
sing. dei nomi della III decl. con tema in (quando la u lunga al genitivo: senects,
senecttis, tells, tellris ecc.)

-Consonanti
La consonante h non fa posizione.
Come in italiano, i gruppi consonantici formati da muta (p b c g t d) seguita da liquida (l r) di solito
non si dividono nella scansione in sillabe (pa-trem; e-bri-us); tuttavia permessa la sillabazione
distinta: te-ne-brae, ma anche te-neb-rae
Il gruppo qu e il gruppo gu preceduto da nasale sono dei digrammi e pertanto la u non ha valore
prosodico: aequum = ae-quum bisillabico, non ae-qu-um; pinguis = pin-guis, non pin-gu-is
La i iniziale di parola seguita da vocale (iungo; vale anche nei composti, come coniugem) o
intervocalica (maiorem) semiconsonante, quindi non fa sillaba a s e chiude la sillaba precedente:
iun-go, con-iu-gem, m-io-rem (come fosse mai-io-rem)
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METRICA

Elementum (Paul Maas) = unit minima della struttura metrica in latino e greco. Principali
elementa: breve

; longum

(una lunga, ma anche due brevi); anceps X (una lunga, una breve o
due brevi); biceps

(una lunga o due brevi); indifferens (una lunga o una breve: lelemento
finale dei versi)

Piede = unit base del ritmo; costituito da una sequenza regolare di sillabe lunghe e brevi
- dattilo


- spondeo
- trocheo


- giambo


- anapesto


- cretico

..... e molti altri ancora

Metro = unit di misura del verso, equivale al piede (es. dattilo) o formato da due piedi
(dipodia, es. giambo)

Ictus vocale = accento intensivo posto per convenzione sulla sillaba lunga dei piedi latini, cos
da trasformare il ritmo originario da qualitativo ad intensivo, rendendolo quindi percepibile
allorecchio. In latino e in greco non esisteva


Struttura dellesametro



La sostituzione delle due brevi con la lunga nei bicipitia di solito evitata nel V piede

Sinalefe = mancata percezione della quantit di una sillaba finale uscente in vocale, in
dittongo o in -m (sempre preceduta da vocale) se seguita da una parola iniziante con vocale
oppure con h-.

monst rum horrendum i nf orme i ngens, cui l umen adempt um (VERG. Aen. III, 658)
mons-tr(um)hor-ren-d(um)i n-f or-m(e)i n-gens-cui -l u-me-na-demp-t um

quod si i n eo spati o at que ant e act a aetat e f uere (LUCR. I, 234)
quod-s(i )i -ne-o-spa-t i (o)at -qu(e)an-t (e)ac-t (a)ae-t a-t e-f u-e-re

Kart hago, It ali am cont ra Ti beri naque l onge (VERG. Aen. I, 13)
Kar-t ha-g(o)I-t a-li -am-con-t ra-Ti -be-ri -na-que-l on-ge

acci pi t e hanc ani mam meque hi s exsol vi t e curi s (VERG. Aen. IV, 652)
ac-ci -pi -t (e)hanc-a-ni-mam-me-qu(e)hi s-ex-sol -vi-t e-cu-ri s

gnat um ant e ora pat ris, pat rem qui obt runcat ad aras (Verg. Aen. II, 663)
gna-t (um)an-t (e)o-ra-pa-t ri s-pat -rem-qu(i )ob-t run-ca-t a-da-ras
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Sinizesi = Fusione di due vocali consecutive allinterno di parola

It ali am f at o prof ugus Lavi ni aque veni t (VERG. Aen. I, 2)
I-t a-l i -am-f a-t o-pro-f u-gus-La-vi -nia-que-ve-ni t

uvescunt , eaedem di spansae i n sol e serescunt. (LUCR. I, 306)
u-ves-cun-t eae-dem-di s-pan-s(ae)i n-so-l e-se-res-cunt.


Aferesi = Annullamento della e- delle voci es o est del verbo esse quando una vocale finale (o
vocale+m) seguita da esse; le due sillabe a contatto si fondono in una sola

nec deus hunc mensa, dea nec di gnat a cubi l i est (VERG. buc. IV, 63)
nec-de-u-shunc-men-sa-de-a-nec-di g-na-t a-cu-bi -l i (e)st

met iri se quemque suo modul (o) ac pede verum (e)st i (HOR. , ep. I, 7, 98)
me-t i -ri -se-quem-que-su-o-mo-du-l (o)ac-pe-de-ve-rum (e)st


Iato = due sillabe non realizzano la sinalefe quando sarebbe possibile (iato semplice).

sed dum abest quod avemus, i d exsuperare vi det ur (LUCR. III, 1082)
sed-du-ma-best -quo-da-ve-mu-si -dex-su-pe-ra-re-vi -de-t ur

et sucus pecori et l ac subduci t ur agni s (VERG. buc. III, 6)
et-su-cus-pe-co-ri -et -l ac-sub-du-ci -t u-rag-ni s

In pi, la vocale che non si annulla nello iato pu abbreviarsi per estensione della norma
vocalis ante vocalem corripitur (iato prosodico)

clamassent ut l i t us Hyl Hyl omne sonaret (VERG. buc. VI, 44)
cla-mas-sen-t ut -l i -tu-shy-l -hy-l -om-ne-so-na-ret


Caduta del la -s fi nal e preceduta da vocal e breve e seguita da consonante i n et
arcai ca (si no a Lucrezi o)

nos sumus Romani qui fui mus ante Rudi ni (ENN. ann. i nc. 525)
nos-su-m(s)-Ro-ma-ni -qui -f -i -mu-san-t e-Ru-di -ni
(si noti qui anche la prosodi a arcaica di fui mus)

quo mi nus quo mi ssum est veni at f i ni que l ocet se (LUCR. I, 978)
quo-mi -n(s)-quo-mi s-sum(e)st -ve-ni -at -f i -ni -que-l o-cet -se
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Particolarit metriche e stilistiche dellesametro

Esametri spondaici
c a r a d e u m s u b o l e s m a g n u m I o v i s i n c r e m e n t u m (VERG. buc. IV, 49)

ca-ra - de-um-su-bo-les - mag-num - Io-vis - in-cre-men-tum
i l l a r u i t q u a l i s c e l e r e m p r o p e T h e r m o d o n t a (PROP. IV, 4, 71)

il-la - ru-it - qua-lis - ce-le-rem - pro-pe - Ther-mo-don-ta

Esametri fluidi
O c e a n ( u m ) i n t e r e a s u r g e n s A u r o r a r e l i q u i t (VERG. Aen. XI, 1)

Esametri pesanti
s p a r s i s h a s t i s l o n g i s c a m p u s s p l e n d e t e t h o r r e t (ENN. sat. 15 V.)


Le cesure

Cesura (taglio) o incisione: il ricorrere della fine di parola allinterno del piede
Dieresi (separazione): la coincidenza di fine di parola e di fine di piede

Cesura tritemmere o semiternaria = cade dopo il terzo mezzo piede (o terzo elemento), cio dopo
il longum del secondo piede. Spesso si accompagna alla eftemimere
Sicelides // Musae //, paulo // maiora canamus

Cesura del secondo trocheo (o tritemimere femminile) = cade fra le due sillabe brevi del secondo
piede dattilico
Arma virumque // cano // Troiae // qui // primus ab oris

Cesura pentemmere o semiquinaria = cade dopo il quinto mezzo piede (o il quinto elemento),
cio dopo il longum del terzo piede

Cesura del terzo trocheo (o pentemimere femminile) = cade fra le due sillabe brevi del terzo dattilo
prmttt, prsudt // t mrctr gllm (HOR., ep. I, 7, 81)

Cesura eftemmere o semisettenaria = cade dopo il settimo mezzo piede (o settimo elemento),
cio dopo il longum del quarto piede

Dieresi bucolica = cade dopo il quarto piede
ccpt t slvr ibt prr.| ll Phlpp (HOR. ep.I, 7, 66)


Particolarit prosodiche legate a cesure e dieresi

Iato in cesura
q u d s t r t t q u s p / / n m c ( a ) n g n t m r t r ? (VERG. Aen. IV, 235)
t v d ( i ) t p r , / / t m m l s b s t l t r r r (VERG. buc. VIII, 42)

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Allungamento in cesura
n o n t e n u l l i s / / e x e r c e n t n u mi n i s i r a e (VERG. georg. IV, 453)
mn v n c t m r : / / t n s c d m s m r (VERG. buc. X, 69)
p c t r b s / / n h n s s p r n t c n s l t x t (VERG. Aen. IV, 64)
t m s c M r c r ( u m) d l q u t r / / c t l m n d t (VERG. Aen. IV, 222)

Iato e allungamento in cesura
s n c t ( a ) d v s n m / / t q u ( e ) s t s n s c c l p (VERG. Aen. XII, 648)


Il pentametro

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Struttura del distico elegiaco

||



I a m m o d o i a m p o s s i m c o n t e n t u s v i v e r e p a r v o
n e c s e m p e r l o n g a e / / d e d i t u s e s s e v i a e (TIB. I, 1, 25-26)


Tibullo, I, 1, 1-24
D i v i t i a s a l i u s f u l v o s i b i c o n g e r a t a u r o
E t t e n e a t c u l t i i u g e r a m u l t a s o l i ,
Q u e m l a b o r a d s i d u u s v i c i n o t e r r e a t h o s t e ,
Ma r t i a c u i s o m n o s c l a s s i c a p u l s a f u g e n t :
Me m e a p a u p e r t a s v i t a t r a d u c a t i n e r t i , 5
D u m m e u s a d s i d u o l u c e a t i g n e f o c u s .
I p s e s e r a m t e n e r a s m a t u r o t e m p o r e v i t e s
R u s t i c u s e t f a c i l i g r a n d i a p o m a m a n u ;
N e c s p e s d e s t i t u a t , s e d f r u g u m s e m p e r a c e r v o s
P r a e b e a t e t p l e n o p i n g u i a m u s t a l a c u . 1 0
N a m v e n e r o r , s e u s t i p e s h a b e t d e s e r t u s i n a g r i s
S e u v e t u s i n t r i v i o f l o r i d a s e r t a l a p i s ,
E t q u o d c u m q u e m i h i p o m u m n o v u s e d u c a t a n n u s ,
L i b a t u m a g r i c o l a e p o n i t u r a n t e d e o .
F l a v a C e r e s , t i b i s i t n o s t r o d e r u r e c o r o n a 1 5
S p i c e a , q u a e t e m p l i p e n d e a t a n t e f o r e s ,
P o m o s i s q u e r u b e r c u s t o s p o n a t u r i n h o r t i s ,
T e r r e a t u t s a e v a f a l c e P r i a p u s a v e s .
V o s q u o q u e , f e l i c i s q u o n d a m , n u n c p a u p e r i s a g r i
C u s t o d e s , f e r t i s m u n e r a v e s t r a , L a r e s . 2 0
T u n c v i t u l a i n n u m e r o s l u s t r a b a t c a e s a i u v e n c o s ,
N u n c a g n a e x i g u i e s t h o s t i a p a r v a s o l i .
A g n a c a d e t v o b i s , q u a m c i r c u m r u s t i c a p u b e s
C l a m e t i o m e s s e s e t b o n a v i n a d a t e .
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Lucrezio, II, 1-54
S u a v e , m a r i m a g n o t u r b a n t i b u s a e q u o r a v e n t i s
e t e r r a m a g n u m a l t e r i u s s p e c t a r e l a b o r e m ;
n o n q u i a v e x a r i q u e m q u a m s t i u c u n d a v o l u p t a s ,
s e d q u i b u s i p s e m a l i s c a r e a s q u i a c e r n e r e s u a v e s t .
s u a v e e t i a m b e l l i c e r t a m i n a m a g n a t u e r i 5
p e r c a m p o s i n s t r u c t a t u a s i n e p a r t e p e r i c l i ;
s e d n i h i l d u l c i u s e s t , b e n e q u a m m u n i t a t e n e r e
e d i t a d o c t r i n a s a p i e n t u m t e m p l a s e r e n a ,
d e s p i c e r e u n d e q u e a s a l i o s p a s s i m q u e v i d e r e
e r r a r e a t q u e v i a m p a l a n t i s q u a e r e r e v i t a e , 1 0
c e r t a r e i n g e n i o , c o n t e n d e r e n o b i l i t a t e ,
n o c t e s a t q u e d i e s n i t i p r a e s t a n t e l a b o r e
a d s u m m a s e m e r g e r e o p e s r e r u m q u e p o t i r i .
o m i s e r a s h o m i n u m m e n t e s , o p e c t o r a c a e c a !
q u a l i b u s i n t e n e b r i s v i t a e q u a n t i s q u e p e r i c l i s 1 5
d e g i t u r h o c a e v i q u o d c u m q u e s t ! n o n n e v i d e r e
n i h i l a l i u d s i b i n a t u r a m l a t r a r e , n i s i u t q u i
c o r p o r e s e i u n c t u s d o l o r a b s i t , m e n t e f r u a t u r
i u c u n d o s e n s u c u r a s e m o t a m e t u q u e ?
e r g o c o r p o r e a m a d n a t u r a m p a u c a v i d e m u s 2 0
e s s e o p u s o m n i n o : q u a e d e m a n t c u m q u e d o l o r e m ,
d e l i c i a s q u o q u e u t i m u l t a s s u b s t e r n e r e p o s s i n t
g r a t i u s i n t e r d u m , n e q u e n a t u r a i p s a r e q u i r i t ,
s i n o n a u r e a s u n t i u v e n u m s i m u l a c r a p e r a e d e s
l a m p a d a s i g n i f e r a s m a n i b u s r e t i n e n t i a d e x t r i s , 2 5
l u m i n a n o c t u r n i s e p u l i s u t s u p p e d i t e n t u r ,
n e c d o m u s a r g e n t o f u l g e t a u r o q u e r e n i d e t
n e c c i t h a r a e r e b o a n t l a q u e a t a a u r a t a q u e t e m p l a ,
c u m t a m e n i n t e r s e p r o s t r a t i i n g r a m i n e m o l l i
p r o p t e r a q u a e r i v u m s u b r a m i s a r b o r i s a l t a e 3 0
n o n m a g n i s o p i b u s i u c u n d e c o r p o r a c u r a n t ,
p r a e s e r t i m c u m t e m p e s t a s a d r i d e t e t a n n i
t e m p o r a c o n s p e r g u n t v i r i d a n t i s f l o r i b u s h e r b a s .
n e c c a l i d a e c i t i u s d e c e d u n t c o r p o r e f e b r e s ,
t e x t i l i b u s s i i n p i c t u r i s o s t r o q u e r u b e n t i 3 5
i a c t e r i s , q u a m s i i n p l e b e i a v e s t e c u b a n d u m e s t .
q u a p r o p t e r q u o n i a m n i h i l n o s t r o i n c o r p o r e g a z a e
p r o f i c i u n t n e q u e n o b i l i t a s n e c g l o r i a r e g n i ,
q u o d s u p e r e s t , a n i m o q u o q u e n i l p r o d e s s e p u t a n d u m ;
s i n o n f o r t e t u a s l e g i o n e s p e r l o c a c a m p i 4 0
f e r v e r e c u m v i d e a s b e l l i s i m u l a c r a c i e n t i s ,
s u b s i d i i s m a g n i s e t o p u m v i c o n s t a b i l i t a s ,
o r n a t a s a r m i s s t l a t t a s p a r i t e r q u e a n i m a t a s ,
h i s t i b i t u m r e b u s t i m e f a c t a e r e l i g i o n e s
e f f u g i u n t a n i m o p a v i d a e m o r t i s q u e t i m o r e s 4 5
t u m v a c u u m p e c t u s l i n c u n t c u r a q u e s o l u t u m .
q u o d s i r i d i c u l a h a e c l u d i b r i a q u e e s s e v i d e m u s ,
r e v e r a q u e m e t u s h o m i n u m c u r a e q u e s e q u a c e s
n e c m e t u u n t s o n i t u s a r m o r u m n e c f e r a t e l a
a u d a c t e r q u e i n t e r r e g e s r e r u m q u e p o t e n t i s 5 0
v e r s a n t u r n e q u e f u l g o r e m r e v e r e n t u r a b a u r o
n e c c l a r u m v e s t i s s p l e n d o r e m p u r p u r e a i ,
q u i d d u b i t a s q u i n o m n i s s i t h a e c r a t i o n i s p o t e s t a s ,
o m n i s c u m i n t e n e b r i s p r a e s e r t i m v i t a l a b o r e t ?

Virgilio, Bucoliche IV, 1-30
S i c e l i d e s M u s a e , p a u l o m a i o r a c a n a m u s .
n o n o m n i s a r b u s t a i u v a n t h u m i l e s q u e m y r i c a e ;
s i c a n i m u s s i l v a s , s i l v a e s i n t c o n s u l e d i g n a e .
U l t i m a C u m a e i v e n i t i a m c a r m i n i s a e t a s ;
m a g n u s a b i n t e g r o s a e c l o r u m n a s c i t u r o r d o . 5
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i a m r e d i t e t V i r g o , r e d e u n t S a t u r n i a r e g n a ,
i a m n o v a p r o g e n i e s c a e l o d e m i t t i t u r a l t o .
t u m o d o n a s c e n t i p u e r o , q u o f e r r e a p r i m u m
d e s i n e t a c t o t o s u r g e t g e n s a u r e a m u n d o ,
c a s t a f a v e L u c i n a ; t u u s i a m r e g n a t A p o l l o . 1 0
T e q u e a d e o d e c u s h o c a e v i , t e c o n s u l e , i n i b i t ,
P o l l i o , e t i n c i p i e n t m a g n i p r o c e d e r e m e n s e s ;
t e d u c e , s i q u a m a n e n t s c e l e r i s v e s t i g i a n o s t r i ,
i n r i t a p e r p e t u a s o l v e n t f o r m i d i n e t e r r a s .
i l l e d e u m v i t a m a c c i p i e t d i v i s q u e v i d e b i t 1 5
p e r m i x t o s h r a s e t i p s e v i d e b i t u r i l l i s
p a c a t u m q u e r e g e t p a t r i i s v i r t u t i b u s o r b e m .
A t t i b i p r i m a , p u e r , n u l l o m u n u s c u l a c u l t u
e r r a n t i s h e d e r a s p a s s i m c u m b a c c a r e t e l l u s
m i x t a q u e r i d e n t i c o l o c a s i a f u n d e t a c a n t h o . 2 0
i p s a e l a c t e d o m u m r e f e r e n t d i s t e n t a c a p e l l a e
u b e r a n e c m a g n o s m e t u e n t a r m e n t a l e o n e s ;
i p s a t i b i b l a n d o s f u n d e n t c u n a b u l a f l o r e s .
o c c i d e t e t s e r p e n s e t f a l l a x h e r b a v e n e n i
o c c i d e t ; A s s y r i u m v u l g o n a s c e t u r a m o m u m . 2 5
A t s i m u l h r u m l a u d e s e t f a c t a p a r e n t i s
i a m l e g e r e e t q u a e s i t p o t e r i s c o g n o s c e r e v i r t u s ,
m o l l i p a u l a t i m f l a v e s c e t c a m p u s a r i s t a
i n c u l t i s q u e r u b e n s p e n d e b i t s e n t i b u s u v a
e t d u r a e q u e r c u s s u d a b u n t r o s c i d a m e l l a . 3 0

Virgilio, Eneide XII, 919-952
C u n c t a n t i t e l u m A e n e a s f a t a l e c o r u s c a t ,
s o r t i t u s f o r t u n a m o c u l i s , e t c o r p o r e t o t o 9 2 0
e m i n u s i n t o r q u e t . m u r a l i c o n c i t a n u m q u a m
t o r m e n t o s i c s a x a f r e m u n t n e c f u l m i n e t a n t i
d i s s u l t a n t c r e p i t u s . u o l a t a t r i t u r b i n i s i n s t a r
e x i t i u m d i r u m h a s t a f e r e n s o r a s q u e r e c l u d i t
l o r i c a e e t c l i p e i e x t r e m o s s e p t e m p l i c i s o r b i s ; 9 2 5
p e r m e d i u m s t r i d e n s t r a n s i t f e m u r . i n c i d i t i c t u s
i n g e n s a d t e r r a m d u p l i c a t o p o p l i t e T u r n u s .
c o n s u r g u n t g e m i t u R u t u l i t o t u s q u e r e m u g i t
m o n s c i r c u m e t u o c e m l a t e n e m o r a a l t a r e m i t t u n t .
i l l e h u m i l i s s u p p l e x o c u l o s d e x t r a m q u e p r e c a n t e m 9 3 0
p r o t e n d e n s e q u i d e m m e r u i n e c d e p r e c o r i n q u i t ;
u t e r e s o r t e t u a . m i s e r i t e s i q u a p a r e n t i s
t a n g e r e c u r a p o t e s t , o r o ( f u i t e t t i b i t a l i s
A n c h i s e s g e n i t o r ) D a u n i m i s e r e r e s e n e c t a e
e t m e , s e u c o r p u s s p o l i a t u m l u m i n e m a u i s , 9 3 5
r e d d e m e i s . u i c i s t i e t u i c t u m t e n d e r e p a l m a s
A u s o n i i u i d e r e ; t u a e s t L a u i n i a c o n i u n x ,
u l t e r i u s n e t e n d e o d i i s . s t e t i t a c e r i n a r m i s
A e n e a s u o l u e n s o c u l o s d e x t r a m q u e r e p r e s s i t ;
e t i a m i a m q u e m a g i s c u n c t a n t e m f l e c t e r e s e r m o 9 4 0
c o e p e r a t , i n f e l i x u m e r o c u m a p p a r u i t a l t o
b a l t e u s e t n o t i s f u l s e r u n t c i n g u l a b u l l i s
P a l l a n t i s p u e r i , u i c t u m q u e m u u l n e r e T u r n u s
s t r a u e r a t a t q u e u m e r i s i n i m i c u m i n s i g n e g e r e b a t .
i l l e , o c u l i s p o s t q u a m s a e u i m o n i m e n t a d o l o r i s 9 4 5
e x u u i a s q u e h a u s i t , f u r i i s a c c e n s u s e t i r a
t e r r i b i l i s : t u n e h i n c s p o l i i s i n d u t e m e o r u m
e r i p i a r e m i h i ? P a l l a s t e h o c u u l n e r e , P a l l a s
i m m o l a t e t p o e n a m s c e l e r a t o e x s a n g u i n e s u m i t .
h o c d i c e n s f e r r u m a d u e r s o s u b p e c t o r e c o n d i t 9 5 0
f e r u i d u s ; a s t i l l i s o l u u n t u r f r i g o r e m e m b r a
u i t a q u e c u m g e m i t u f u g i t i n d i g n a t a s u b u m b r a s .
Lettorato elementare di metrica
9
Appendice: i metri della lirica e del teatro

La metrica catulliana e oraziana
Nelle raccolte poetiche di Catullo e di Orazio, oltre a numerosi componimenti in esametri o in
distici elegiaci, ne sono conservati altri in metri lirici, direttamente derivati da quelli greci.
Loro caratteristica quella di basarsi sul principio isosillabico e non isoprosodico. In altri termini,
mentre in un esametro vale lequivalenza

(e quindi il numero totale delle sillabe pu variare e


non predefinito), nei metri lirici

(e quindi ogni verso ha sempre un numero fisso di sillabe).


La scansione metrica quindi molto pi facile.
Riportiamo qui solo alcuni dei principali versi e delle principali strofe:
endecasillabo falecio x x


arida modo pumic(e) expolitum (CAT. 1, 2)
saffico minore o endecasillabo saffico


ille mi par esse deo videtur (CAT. 51, 1)
trimetro giambico scazonte (zoppicante) o coliambo x


fulsere quondam candidi tibi soles (CAT. 8, 3)
gliconeo x x

x
magna progenies Iovis (CAT. 34, 6)
ferecrateo x x


amniumque sonantum: (CAT. 34, 12)
asclepiadeo maggiore


tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi quem tibi (HOR. car. I, 11, 1)
strofe saffica tre endecasillabi saffici e un adonio (

)
o lingua sed torpet, tenuis sub artus
o


o flamma demanat, sonitu suopte
o


o tintinant aures geminae, teguntur
o


o lumina nocte
o

(CAT. 51, 9-12)


strofe alcaica due endecasillabi alcaici (x

), un enneasillabo (x


) e un decasillabo (

)
o Vides ut alta stet nive candidum
o x


o Soracte nec iam sustineant onus
o x


o silvae laborantes geluque
o x


o flumina constiterint acuto
o

(HOR. car. I, 9, 1-4)


Dipartimento Augusto Rostagni Universit di Torino
10
La metrica dei testi scenici
I testi scenici latini a noi giunti per tradizione diretta sono essenzialmente le commedie di Plauto e
di Terenzio (III-II sec. a.C.) e le tragedie di Seneca (I sec. d.C.). In essi si riscontrano, in generale,
parti recitate (deverbia), in metri giambici o trocaici, e parti cantate (cantica), in numerosi versi.
Oltre che per la distanza cronologica, questi testi sono tuttavia metricamente molto diversi tra loro a
causa del genere di appartenenza: i testi comici (e soprattutto Plauto), infatti, sono caratterizzati da
una metrica pi variegata e cangiante, mentre le tragedie senecane mostrano un uso pi compassato
dei versi.

I deverbia
Quanto alle parti recitate, esse rispondono ad alcune regole generali:
- Norma di Ritschl (non valida per gli anapesti) la prima breve di un elemento bisillabico non
pu essere realizzata da sillaba breve finale di polisillabo (divieto di elementum strappato)
- Norma di Hermann-Lachmann (non valida per gli anapesti) le due brevi di un elemento
bisillabico non possono essere realizzate da sillabe finali di polisillabo (divieto delle due brevi
finali)
- Norma delle sedi con licenza le due norme precedenti non valgono nel II elementum di tutti i
versi e nel X di alcuni
- Norma di Fraenkel-Thierfelder-Skutsch (valida per anapesti, giambi e trochei) un longum
non pu essere bisillabico se preceduto da due brevi strappate

Versi giambici
Il metro pi usato nelle parti recitate certamente il giambo nella forma del trimetro o senario (non
mancano tuttavia versi con diverso numero di sillabe). I poeti scenici arcaici usano il senario
giambico (ia
6
), che appare come
x x x x x


Pi compassato il trimetro giambico (ia
t
) senecano, in cui non solo lXI, ma anche il III e il VII
elementum sono brevia:
x


I versi giambici (e trocaici) ubbidiscono alla legge di Bentley-Luchs, che vieta

(ovvero
vieta fine assoluta di polisillabo nellultimo longum se lanceps che lo precede composto da
sillaba breve, per evitare la sensazione di un finale anticipato di verso, due sillabe prima). Sono di
conseguenza permesse le soluzioni


Il trimetro comico ubbidisce inoltre alla legge di Meyer (divieto di fine assoluta di polisillabo nel
IV e nellVIII elementum di ia
6
, se lelemento che precede lungo o bisillabico), mentre quello
tragico ubbidisce alla legge di Lange-Strzelecki, che vieta una sillaba breve finale di polisillabo in
IX sede (...

)

Ecco un esempio di trimetri giambici (SEN. Oed. 1-5).
I a m n o c t e T i t a n d b | s e x p u l s a r e d i t
e t n u b e m a e s t u m s q u a l i d ( a ) e x r t u r i u b a r ,
l u m e n q u e f l a m m a t r i s t e l u c t f c a g e r e n s
p r o s p c | t v | d p e s | t e s o | l a t a s | d o m o s ,
s t r a g e m q u e q u a m n o x f e c i t o s t e n d e t d i e s .

I cantica
I cantica senecani sono per lo pi in anapesti o in versi lirici di tipo oraziano. Molto pi complessa
la struttura di quelli arcaici, per i quali ci limitiamo a riportare, a scopo puramente informativo, la
Lettorato elementare di metrica
11
trascrizione di un esempio plautino (Pseud. 574-592, tratto da C. QUESTA, La metrica di Plauto e di
Terenzio, Urbino 1995, pp. 336-337) in anapesti, cretici, trochei, bacchiaci e reiziani.

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