Sei sulla pagina 1di 11

APPUNTI DI LINGUISTICA GERMANICA

VOCALISMO IN SILLABA TONICA (=ACCENTATA)

Prima legge fonetica

Triangolo vocalico indoeuropeo:

vocali brevi vocali lunghe

i u ī ū
e o ē ō
a ā

Triangolo vocalico germanico (II-I sec. a.C.):

vocali brevi vocali lunghe

i u ī ū
e ē ō
a

Evoluzioni: ie. /o/ > germ. /a/ ie. /a:/ (ā) > germ. /o:/ (ō)

Esempi: ie. * NOKT-, ie. * BHRĀTĒR


lat. nox, noctis lat. frāter
germ. * NAHT- germ. * BRŌÞAR
got. nahts got. brōþar
ags. neaht ingl. night ags. brōþer ingl. brother
aat. naht ted. Nacht aat. bruoder ted. Bruder
as. naht as. brōthar
aisl. nótt aisl. bróðir

Evoluzione dei dittonghi indoeuropei (II-I sec. a.C.):


ie. AI OI germ. AI ags. ā aat. ei, ē (avanti r, w, h, in posizione finale)
ie. AU OU germ. AU ags. ea aat. ou, ō (avanti h o qualsiasi dentale)
ie. EI germ. Ī ags. ī aat. ī
ie. EU germ. EU ags. eo aat. iu, io (eo)

Es.: ie. * OINOS “uno” ie. * ROUDHOS “rosso”


germ. * AINAZ germ. * RAUÐAZ
ags. ān ingl. one ags. read ingl. red
aat. ein ted. ein aat. rōt ted. rot

Evoluzione delle liquide e nasali sonanti indoeuropee (II-I sec. a.C.):


N.B. “sonante”: NON è una “consonante”. È un suono (una liquida o una nasale) che può costituire
nucleo di sillaba (cfr. ingl. button /bʌtṇ/, little /litḷ/; ted. leben /le:bṇ/, Esel /e:zḷ/)
ie. Ḷ , Ṛ , Ṃ , Ṇ > germ. ul , ur , um , un
Esempio: ie. * ṆS germ. * UNS got. uns aat. uns ags. ūs aisl. oss

1
Fenomeni del germanico comune

a) Innalzamento vocalico: germ. e > i

Cause:
- presenza di un’antica /i/ o /j/ nella sillaba seguente
- presenza del nesso nasale + consonante

Esempi: ie. * ESTÍ (“è”) germ. * IST(I) got. ist ags. is as. ist, is aat. ist aisl. es

Prestito dal lat. ment(h)a ags. mint as. minta aat. minza

b) Abbassamento vocalico: germ. u > o


germ. i > e

Causa: presenza di un’antica /a / nella sillaba seguente

Esempi: germ. * GULÐA- > germ. * GOLÐA- (“oro”) ags. e aat. gold
germ. * WIRAZ > germ. * WER- (“uomo”) ags. e aat. wer

N.B. In seguito al passaggio di germ. u > o il sistema vocalico germanico ritorna ad avere 5 vocali
brevi.

c) Allungamento vocalico: germ. -anh- > -āh-

Esempio: germ. * þanhta (“pensai”) got. þāhta ags. þōhte aat. dāhta

N.B. In seguito a questa evoluzione il sistema vocalico germanico ritorna ad avere 5 vocali lunghe.

d) Nascita di un nuovo fonema germanico: ē2

Esempio: ie. * KĒIR (“qui”) germ. *HĒ2R got. hēr ags. e as. hēr aat. hiar aisl. hér

Vocali lunghe e brevi all’inizio dell’era volgare:

i u ī ū
ē2
e o ō
ē1
a ā

ACCENTO

In ie. era mobile e musicale. Nella fase del ‘germanico comune’ diventa fisso (sulla sillaba
radicale) e intensivo (pronunciato con maggiore espirazione). Il mutamento d’accento ha varie
conseguenze, soprattutto nelle sillabe non radicali (diventate atone): indebolimenti nelle sillabe
atone; fenomeni di sincope e apocope. Il livellamento o la caduta di elementi distintivi in sillaba
atona (soprattutto finale) comporta trasformazioni del sistema morfologico (declinazione nominale
e coniugazione verbale): da strutture di tipo sintetico si passa a strutture di tipo analitico (con lo
sviluppo dell’uso di pronomi personali, articoli e preposizioni).

2
Dal germanico alle lingue germaniche

a) Evoluzione di ē1

Nelle lingue germaniche occidentali e settentrionali ē1 ha un esito più aperto:

ags. /æ:/ (ǣ) aat. /a:/ (ā)

Esempio: ie. * DHĒ- germ. *DĒ1 - ags. dǣd aat. tāt (“azione”)

b) Metafonia

La metafonia è il mutamento di timbro della vocale radicale per influsso di suoni presenti nella
sillaba successiva. A seconda del suono che provoca il mutamento avremo:
1. metafonia palatale: causata dalla presenza di /i/ o /j/ nella sillaba atona.
2. metafonia labiale: causata dalla presenza di /u/ o /w/ nella sillaba atona.

La metafonia palatale è attestata ampiamente in ags. e in aisl; in aat. e in as. interessa solo /a/
(“metafonia primaria”); non è attestata in gotico. Provoca un innalzamento o una anteriorizzazione
della vocale tonica (breve o lunga).

iy u
eö o
a

Esempi:
/a/ > /e/ germ. * SATJAN got. satjan aisl. setia ags. settan as. settian aat. sezzan
/u:/ > /y:/ > /i / germ. * MŪSIZ ags. mӯs ingl. mice

N.B. /i/ e /y/ hanno lo stesso luogo di articolazione: /i/si pronuncia con le labbra distese; /y/ con le labbra
arrotondate. Lo stesso vale per le vocali /e/ - /ö/.

c) Frattura

È un fenomeno comune all’ags. e all’aisl. con esiti diversi. In ags. le vocali palatali brevi /i, e, æ/
della sillaba radicale si ‘frangono’ quando sono seguite dalla fricativa velare sorda <h> /x/ oppure
dal nesso liquida + consonante (/l, r/ + C). Esiti:

(germ. /a/ >) /æ/ > <ea> /eə/ /e/ > <eo> /eə/ /i/ > <io> /iə/

Gli esiti della frattura in ags. non sono dittonghi (in cui vengono pronunciate entrambe le vocali),
ma ‘pseudo-dittonghi’: viene pronunciata la vocale anteriore (/e, i/), seguita da un suono vocalico
intermedio di timbro velare (/ə/).

Esempi:
(/a/ >) /æ/ > ea germ. * NAHT- ags. neaht aat. naht
/e/ > eo germ. * HERT- ags. heorte aat. herza
/i/ > io germ. * HERÐIJAZ > * HIRÐIJAZ north./kent. hiorde aat. hirti

3
CONSONANTI

LABIALI DENTALI PALATALI VELARI


BILABIALE LABIODENT ALVEOLARE INTERDENT
SR SON SON SRD SON SRD SON SON SRD SON SRD SON SRD SON SON
D ASP ASP ASP
OCCLUSIVE
p b bh t d dh k g gh
FRICATIVE
β f v s z θ ð ʃ ʒ x γ
AFFRICATE
ts dz tʃ dʒ
NASALI
m n
LATERALI
l
VIBRANTI
r
APPROSSIMANTI
j w

4
CONSONANTISMO

Sistema delle OCCLUSIVE indoeuropee:

Sorde Sonore Sonore aspirate


Labiali P B BH
Dentali T D DH
Velari K G GH

Prima rotazione consonantica o Legge di Grimm (400-200 a.C.):

Le occlusive ie. si trasformano in germ. mutando il modo di articolazione, ma mantenendo il luogo


di articolazione.

a) ie. occlusive sorde > germ. fricative sorde


/p/ /f/
/t/ /θ/ grafia: <Þ> <th>
/k/ /x/ grafia: <h>

b) ie. occlusive sonore > germ. occlusive sorde


/b/ /p/
/d/ /t/
/g/ /k/

c) ie. occl. sonore aspirate > 1) germ. occlusive sonore (posizione iniziale; dopo nasale)
2) germ. fricative sonore (altre posizioni)
1) occl. sonore 2)fricative sonore
h
/b / /b/ /β/ grafia: < b>
/dh/ /d/ /ð/
/gh/ /g/ /γ/ grafia: <g>

Sistema delle occlusive e fricative germaniche derivate dalla prima rotazione consonantica

occl. sorde occl. sonore fricative sorde fricative sonore


Labiali /p/ /b/ /f/ /β/
Dentali /t/ /d/ /θ/ /ð/
Velari /k/ /g/ /x/ /γ/

5
Legge di Grimm: esempi

a) ie. occlusive sorde > germ. fricative sorde


ie. * PISK- > germ. * FISKAZ ‘pesce’

L’occlusiva labiale sorda dell’indoeuropeo diventa in germanico fricativa labiale sorda.


L’occlusiva labiale sorda dell’indeuropeo si conserva in latino piscis e poi in italiano pesce.

germ. * FISKAZ > ags. fisc /fiʃ/ (che continua nell’inglese moderno fish)
germ. * FISKAZ > aat. fisk (che continua nel tedesco moderno Fisch /fiʃ/)
In germanico il nesso SK non subisce mutazione

Cfr. it. piede ingl. foot ted. Fuß


it. padre ingl. father ted. Vater
it. pelle ingl. fell ted. Fell

N.B. Non subiscono la mutazione i nessi SP, ST, SK (occlusiva sorda preceduta da sibilante s–).
Esempio: ie. * STER- germ. * STERNŌN ingl. star ted. Stern

a) ie. occlusive sorde > germ. fricative sorde


ie. * TRĒYES > germ. * ÞRĪZ ‘tre’

L’occlusiva dentale sorda dell’indoeuropeo diventa in germanico fricativa interdentale sorda.


L’occlusiva dentale sorda dell’indoeuropeo si conserva in latino tres e poi in italiano tre.

germ. * ÞRĪZ > ags. þrēo /θ/ (che continua nell’inglese moderno three)

a) ie. occlusive sorde > germ. fricative sorde


ie. * ḰM̥TÓM > germ. * HUNDAN ‘cento’

L’occlusiva velare sorda dell’indoeuropeo diventa in germanico fricativa velare sorda.


L’occlusiva velare sorda dell’indeuropeo si conserva in latino centum e poi in italiano cento.

germ. * HUNDAN > ags. hund /x/ (che continua nell’inglese moderno hundred)
germ. * HUNDAN > aat. hunt /x/ (che continua nel tedesco moderno huntert)

6
b) ie. occlusive sonore > germ. occlusive sorde
ie. * DUO- > germ. * TWA- ‘due’

L’occlusiva dentale sonora dell’indoeuropeo diventa in germanico occlusiva dentale sorda.


L’occlusiva dentale sonora dell’indoeuropeo si conserva in latino duo e poi in italiano due.

germ. * TWA- > ags. twegen (che continua nell’inglese moderno two).

In aat. invece l’occlusiva sorda dentale ereditata dal germanico subisce la mutazione
consonantica alto-tedesca con esito zwene (che continua nel tedesco zwei)

Cfr. it. dieci ingl. ten


it. domare ingl. tame
it. dente ingl. tooth

b) ie. occlusive sonore > germ. occlusive sorde


ie. * DHEWB- > germ. * DEUPAZ ‘profondo’

L’occlusiva labiale sonora dell’indoeuropeo diventa in germanico occlusiva labiale sorda.


L’occlusiva labiale sonora dell’indoeuropeo si conserva nel lituano dubùs ‘fondo’.

germ. * DEUPAZ > ags. deop (che continua nell’inglese moderno deep).

b) ie. occlusive sonore > germ. occlusive sorde


ie. * GEL- > germ. * KALDAZ ‘freddo’

L’occlusiva velare sonora dell’indoeuropeo diventa in germanico occlusiva velare sorda.


L’occlusiva velare sonora dell’indoeuropeo si conserva in latino gelidus e in italiano gelido.

germ. * KALDAZ > anglico (dialetto ags.) cald (che continua nell’inglese moderno cold).
germ. * KALDAZ > aat. kalt (che continua nel tedesco moderno kalt).

7
c) ie. occl. sonore aspirate > germ. occlusive sonore
ie. * BHRÉHTĒR - > germ. * BROÞER ‘fratello’

L’occlusiva labiale sonora aspirata dell’IE diventa in germanico occlusiva labiale sonora.

germ. * BROÞER > ags. broþor (che continua nell’inglese moderno brother).
germ. * BROÞER > aat. bruoder (che continua nel tedesco moderno Bruder).

c) ie. occl. sonore aspirate > germ. occlusive sonore


ie. * DHEWB- > germ. * DEUPAZ ‘profondo’

L’occlusiva dentale sonora aspirata dell’IE diventa in germanico occlusiva dentale sonora.

germ. * DEUPAZ > ags. deop (che continua nell’inglese moderno deep).

c) ie. occl. sonore aspirate > germ. occlusive sonore


ie. * ǴHH₂ÉNS - > germ. * GANS ‘oca’

L’occlusiva velare sonora aspirata dell’IE diventa in germanico occlusiva velare sonora.

germ. * GANS > ags. gōs (che continua nell’inglese moderno goose).
germ. * GANS > aat. gans (che continua nel tedesco moderno Gans).

8
Dal germanico alle lingue germaniche occidentali

a) Esito di germ. /ð/: > /d/

La fricativa sonora dentale /ð/ diventa occlusiva sonora dentale /d/. In aat. la /d/ si trasforma in
occlusiva sorda dentale /t/ per effetto della mutazione consonantica altotedesca.

Esempio: germ. * MŌÐER aisl. móðir


Germ. occ.: ags. mōdor as. mōdar afris. mōder aat. muoter (con /d/ > /t/)

b) Geminazione (raddoppiamento consonantico): in particolare avanti /j/

Nelle lingue germ. occidentali tutte le consonanti, esclusa la vibrante (/r/), dopo vocale breve si
geminano, in particolare avanti /j/.

germ. * BIÐJAN “chiedere”


got. bidjan
ags. biddan (con /ð/ > /d/) inglese to bid (“ordinare”)
aat. bitten (con /d/ > /t/) tedesco bitten
aisl. biðia

c) Palatalizzazione

Fenomeno comune all’ags. e all’antico frisone. In presenza di vocali palatali (i e æ) e della


semivocale palatale /j/ le occlusive velari /k/ e /g/ subiscono una palatalizzazione.

Esempi: /k/ > /tʃ / gr. kirikē ags. cirice /tʃiritʃe/ ingl. church ted. Kirche
/g:/ > /dʒ/ germ. * BRUGJŌ ags. brycg /bridʒ/ ingl. bridge ted. Brücke

Subisce la palatalizzazione anche il nesso germ. /sk/ che diventa / ʃ /


(non solo in presenza di vocali palatali).

Esempi: germ. *SKAL ags. sceal /ʃæl/ ingl. shall


germ. *FISKAZ ags. fisc /fiʃ/ ingl. fish

passaggio germ. a > æ + palatalizzazione

germ. * DAGAZ /g/ > /j/ ags. dæg /dæj/ ingl. day

ags. tac ted. Tag

9
APPROFONDIMENTI

La legge di Grimm

La ‘legge di Grimm’ o ‘Prima rotazione consonantica’ prende in considerazione la trasformazione che hanno
subito le occlusive indoeuropee «in un periodo compreso fra il 400-200 a.C., cioè nell’epoca non
documentata del protogermanico. Infatti, i prestiti dal celtico in germ., entrati attorno al V sec. a.C., hanno
fatto in tempo a passare attraverso questo fenomeno fonetico; un es. è l’elemento celtico –rix, -rigis che
forma molti nomi propri come Vercingetorige (da una radice i.e. *REG-, cfr. lat. rex, regis “re”), questo
compare nel got. reiks “capo”, e nei nomi propri germ. in –rik (cfr. Teodorico); in questo caso è avvenuto il
passaggio G > k [Definire SEMPRE il modo, il luogo e il tratto di articolazione dei fonemi descritti]. Prestiti
più tardi, come quelli entrati dal latino un germ. nel primo secolo a.C. e d.C., non presentano più la prima
mutazione consonantica, che aveva evidentemente già cessato di operare; si veda, ad es., il lat. Caesar che
passa nel got. kaisar “imperatore”, ted. Kaiser, con /k/ inalterato”» (Francovich Onesti, La Filologia
germanica, p. 57). Con la Prima mutazione consonantica, le occlusive ie. in germ. mutano il modo di
articolazione, ma mantengono il luogo di articolazione; i mutamenti consonantici studiati dalla Legge di
Grimm vedono la formazione, in germanico, di fricative sorde e sonore.

Fissazione dell’accento e indebolimento

La fissazione dell’accento nella sillaba radicale ha comportato dei mutamenti che hanno influenzato anche le
sillabe successive, destinate a indebolirsi oppure a cadere. È proprio l’indebolimento delle sillabe atone a
provocare fenomeni di caduta quali la sincope (interno parola) o l’apocope (fine parola). Il livellamento o la
caduta di elementi distintivi in sillaba atona (soprattutto finale) comporta trasformazioni del sistema
morfologico (declinazione nominale e coniugazione verbale). Questo comporta il passaggio da strutture di
tipo sintetico a strutture di tipo analitico (con lo sviluppo dell’uso di pronomi personali, articoli e
preposizioni).

10
PRECISAZIONI

Sillaba: è una unità di struttura fonologica in cui uno o più suoni sono pronunciati con una sola emissione di
voce. La sillaba è costituita da un nucleo (vocale, dittongo, sonante), cui possono essere associate una o più
consonanti. Esempi: a, ai, la, al, dal.

Vocale: è un suono la cui articolazione comporta il passaggio libero dell’aria attraverso il canale di
fonazione e la vibrazione delle corde vocali.

Dittongo: è una unità bifonematica formata dall’unione di due vocali.

Semivocale (o semiconsonante): è un suono la cui articolazione mostra le caratteristiche delle vocali


(mancanza di significativa costrizione del flusso dell’aria), ma che ricorre nella posizione di margine
sillabico anziché di nucleo.

Consonante: è un suono nella cui articolazione l’aria espirata incontra degli ostacoli.
Le consonanti vengono definite in base al modo di articolazione:
- occlusive: la fuoriuscita dell’aria è completamente bloccata dal contatto tra due o più parti degli organi
fonatori; il suono è prodotto dopo la riapertura dell’occlusione.
- fricative: gli organi fonatori si avvicinano (senza chiudersi completamente); l’aria passa attraverso il
restringimento provocando un rumore di ‘frizione’.
- affricate: a una prima fase occlusiva (ma inesplosa) segue subito una fricativa.
- nasali: l’aria espirata fuoriesce dalle cavità nasali.
- liquide: il flusso dell’aria che attraversa il condotto orale non subisce forti ostacoli. Possono essere laterali
(l’aria espirata esce lateralmente rispetto alla lingua che ostruisce il canale centrale) o vibranti
(l’articolazione avviene tramite vibrazioni di un organo fonatorio mobile, come la lingua o l’uvula).
Le consonanti si distinguono anche per il luogo di articolazione: labiali, dentali, palatali, velari ecc.
Infine, in base ai gradi di articolazione si distinguono le consonanti:
- sonore: prodotte con vibrazione delle corde vocali.
- sorde: prodotte senza vibrazione delle corde vocali.
- aspirate: prodotte con un rumore fricativo laringale prima del suono vocalico seguente

Sonante: è un suono che può costituire nucleo di sillaba.

Radice: è l’elemento di una parola che veicola il significato. Alla radice vengono aggiunti elementi che
veicolano informazioni grammaticali. Per esempio, la radice am- (che esprime il significato ‘amore’) si
trova in una serie di parole che appartengono alla stessa sfera semantica: amore, amico, amicizia,
amichevole, amabile, amatore, amatorio, amatoriale, amare, amante, amato, amiamo, ameranno, innamorato
ecc.

11

Potrebbero piacerti anche