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DENOTAZIONE e CONNOTAZIONE
Il SIGNIFICANTE di una parola non è altro che la parola stessa, la quale può avere
un SIGNIFICATO che è la cosa che ci viene comunicata tramite la parola.
Il SIGNIFICATO è:
La connotazione è colei che attribuisce quindi più significati alle parole facendo si
che la poesia sia POLISEMICA (con più significati interpretabili)
IO LIRICO e INTERLOCUTORE
IO LIRICO nella poesia lirica è colui che parla e che esprime i propri sentimenti (si
può paragonare al narratore della narrativa) e va distinto dall' autore che è la
persona che scrive l'opera.
L'io lirico può avere lo stesso punto di vista dell'autore, oppure uno
completamente diverso.
IL LINGUAGGIO FIGURATO
Le PAROLE CHIAVE sono quelle parole che riassumono significati più vasti,
costituiscono quindi la chiave di lettura.
I CAMPI SEMANTICI sono insiemi di parole o espressioni affini per significato che
rimandano a un unico concetto.
Nella lirica è riccorente l'uso di campi semantici opposti.
LE FIGURE RETORICHE...
Il significato profondo di una poesia si esprime attraverso l'uso di FIGURE
RETORICHE , cioè espressioni che attribuiscono alle parole un signifcato diverso
da quello letterale (connotativo) Esse inoltre rendono più accativante il testo,
potenziano il messaggio e catturano l'attenzione del lettore.
LA METRICA (significante)
La metrica studia le tecniche e i componenti della scrittura poetica.
Essa studia difatti il verso, gli accenti, la rima, le figure di suono, e le strofe.
I VERSI
I VERSI , ovvero le righe che compongono le strofe, sono le unità
fondamentali delle composizioni poetiche.
I versi si classificano a seconda del numero di sillabe, o per meglio dire a
seconda del numero della sillaba in cui è posizionato l' ACCENTO
PRINCIPALE o TONICO.
Il nome del verso "deriva" dalla sillaba successiva a quella i cui è posizionato
l'accento principale.
Perciò un verso endecassillabo avrà l'accento principale sulla
10° sillaba e si chiamerà tale anche se fosse di 10 o 12 sillabe. L'importante è che
l'accento principale si trovi sulla 10° sillaba!
A seconda della posizione della sillaba con l'accento principale è
però possibile classificare tre tipologie di versi:
VERSO PIANO quando l'ultima parola del verso ha l'accento sulla penultima
sillaba (accento sulla 10° = endecasillabo, con 11 sillabe). caso normale
VERSO SDRUCCIOLO quando l'ultima parola del verso ha
l'accento sulla terzultima sillaba (accento sulla 10° =
endecasillabo, con 12 sillabe). +1
VERSO TRONCO quando l'ultima parola del verso ha l'accento
sull'ultima sillaba (accento sulla 10° = endecasillabo, con 10
sillabe). -
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Fusione e scissione delle sillabe
Non è facile per i poeti far tornare i conti delle sillabe. Essi adottano quindi dei
sistemi per farli tornare tramite la fusione e la scissione delle sillabe. Questo è
possibile solo considerando il verso come un'unica parola, cosa che bisogna
sempre fare quando lo si divide in sillabe.
SILLABE
Due sillabe si possono unire in una sola quando una parola finisce
per vocale o apostrofo e la successiva inizia per vocale.
SINALEFE
Due vocali all'interno di una stessa parola che formerebbero due
sillabe separate grazie alla SINERESI sono unite in un' unica
sillaba.
SCISSIONE DI SILLABE
Quando la prima di due vocali confinanti (di due parole diverse) è
accentata, per mettere in evidenza il primo termine, le vocali
vanno in sillabe separate. DIALEFE
Analogamente due vocali all'interno di una parola possono formare due sillabe
diverse. In tal caso la scissione è indicata da due puntini posti sulla prima vocale.
DIERESI
LE RIME
Due parole si dicono in rima quando sono identiche a partire
dall'accento principale compreso (anchesso deve essere uguale)
LA DISPOSIZIONE ANOMALA DELLE RIME
RIMALMEZZO quando una parola all'esterno di un verso fa rima
con una all'interno di un'altro.
passata è la tempesta
odo augelli far festa, e la gallina…
RIMA INTERNA quando l'ultima parola di un verso fa rima con
una all'interno del verso medesimo.
L sciabordare delle lavandare
o
RIMA IPERMETRA si ha quando una parola piana (accento sulla
penultima sillaba) fa rima con una parola sdrucciola (accento
sulla teruzultima sillaba).
Nelle crepe del suolo o su la véccia spiar le file
rosse di formiche ch'ora si rompono ed ora
s'intrecciano a sommo di minuscole biche
E il pino ha un suono, e il
mirto altro suono
CONSONANZA si ha quando due parole, dall'accento principale
in poi, hanno le consonanti uguali ma le vocali diverse.
Poi tra il cantare delle raganelle
Guizzò sui campi un raggio lungo e gialle