terminazione di due o più manifesto parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso in testi poetici.
Assonanza Forma di rima imperfetta, fame
consistente nel chiudere pane due o più versi successivi con parole contenenti le stesse vocali a cominciare da quella accentata fino alla fine, mentre le consonanti sono diverse.
Consonanza Accordo delle sillabe finali, mare
che forma la rima; talora dolore s’intende per c. l’uguaglianza delle sole consonanti nella terminazione di due parole contrapposta all’assonanza in cui sono identiche solo le vocali.
Omoteleuto L’omoteleuto è una figura
retorica che consiste in due o più parole vicine o in posizioni simmetriche che terminano con lo stesso suono o con un suono simile.
Ossimoro Figura retorica consistente ghiaccio bollente
nell’accostare nella medesima locuzione parole che esprimono concetti contrari.
Antitesi Figura retorica consistente chi la vuole cotta e chi la
in un accostamento di vuol cruda parole o di concetti contrapposti, che acquistano maggior rilievo dalla vicinanza e dalla disposizione per lo più simmetrica.
Stilema In stilistica, tratto, elemento
di stile che caratterizza uno scrittore, o anche una scuola o un’epoca letteraria
Anafora Figura retorica che consiste
nel ripetere, in principio di verso o di proposizione, una o più parole con cui ha inizio il verso o la proposizione precedente.
Epifora Nella retorica classica, la
ripetizione delle medesime parole alla fine di più versi o di più membri di un periodo
Poliptoto Figura retorica che consiste
nel riprendere in frasi successive di un periodo una parola, di solito la prima, della frase iniziale (o anche nel riprendere la parola nella frase stessa) mutando il caso o il genere o il numero.
Chiasmo Figura retorica, consistente Ovidio è il terzo, e l’ultimo è
nell’accostamento di due Lucano membri concettualmente paralleli, in modo però che i termini del secondo siano disposti nell’ordine inverso a quelli del primo, così da interrompere il parallelismo sintattico
Parallelismo In retorica, procedimento
consistente nel dare rilievo allo sviluppo di un’idea mediante una disposizione simmetrica di brevi concetti, per lo più in coppia
Figura Etimologica Figura retorica per cui nello selva selvaggia
stesso verso o nella stessa frase si accostano due termini che condividono la stessa radice etimologica.
Paronomasia Figura retorica che consiste amore amaro
nell’accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato
Similitudine In retorica, figura che
consiste nel paragonare due o più oggetti o fenomeni sulla base di una caratteristica che li accomuna. Ha il nesso esplicito.
Metafora Paragone tra elemento con
nesso sottinteso
Allegoria Figura retorica, per la quale
si affida a una scrittura (o in genere a un contesto, anche orale) un senso riposto e allusivo, diverso da quello che è il contenuto logico delle parole: l’a. dell’«Amorosa visione» del Boccaccio; le a. della «Divina Commedia». Diversamente dalla metafora, la quale consiste in una parola, o tutt’al più in una frase, trasferita dal concetto a cui solitamente e propriamente si applica ad altro che abbia qualche somiglianza col primo, l’allegoria è il racconto di una azione che dev’essere interpretata diversamente dal suo significato apparente.
Iperbole In retorica, figura
consistente nell’esagerare per eccesso (è un secolo che aspetto!; te l’ho detto, te l’ho ripetuto mille volte), o per difetto (berrei volentieri un goccio di vino)
Apostrofe Figura retorica per la quale
chi parla interrompe d’un tratto la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a persona, anche assente, a cui non era prima diretta, appello al lettore.
Rima interna Parole che rimango ma che
non sono collocate alla fine del verso. Nello stesso verso
Rima al mezzo La rima (detta anche rima
interna) tra la parola finale di un verso e una parola posta nel mezzo di un altro verso, generalmente del successivo.
Rima ipermetra Parole in rima che non … porta
hanno il medesimo numero … sopportano di sillabe dopo la vocale accentata, ciò avviene quando una delle due parole è sdrucciola
Climax Il termine indica una
sequenza di vocaboli collocati tra loro in modo che vi sia una notevole intensificazione e amplificazione del significato per creare una progressione ascendente/discendente che accresce la carica semantica del discorso.
Anastrofe Si ha quando due o più inatteso è giunto l’amore e
parole sono disposte in se n’è andato modo invertito rispetto all’ordine sintattico consueto.
Iperbato Inserimento di una o più vidi il volto della fanciulla
parole nella frase in modo stupito da dividere due elementi che dovrebbero rimanere uniti.
Metonimia È la sostituzione di una sudate carte
parola con un’altra in base a un rapporto di vicinanza logica. - causa - effetto - contenente - contenuto - concreto - astratto - strumento - chi lo adopera - autore - opera - materia - oggetto
Sineddoche È la sostituzione di una
parola con un’altra in base a un rapporto di quantità. - una parte - tutto - singolare - plurale - genere - specie
Epifrasi Una figura retorica di tipo
sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare fuori di un segmento discorsivo compatto una parola o un altro segmento che ne farebbe parte e che rimane comunque unito dalla congiunzione “e”
Ipallage Figura retorica che consiste dare i venti alle navi
nel riferire a un termine quel che è proprio di un altro termine della stessa frase
Enallage Figura grammaticale che cammino lento
consiste nell’uso di una parte del discorso invece di un’altra (per lo più l’aggettivo per l’avverbio), o nello scambio di due forme verbali; per es.: E cominciommi a dir soave e piana (Dante), per soavemente e pianamente; oppure te lo dico domani, ritorno fra una settimana, per dirò, ritornerò. Anche, spec. nella terminologia retorica delle lingue classiche, sinon. di ipallage
Sincope caduta di un suono o di un
gruppo di suoni all’interno di una parola
Fonosimbolismo In linguistica, procedimento
di creazione di parole e di espressioni che suggeriscono con il suono stesso il senso, l’immagine, il fatto o la condizione che vogliono significare; è quindi sinon. di onomatopea, ma con accezione più ampia.
Rima Ricca Quando l’identità della
terminazione di due espressioni si estende a uno o più fonemi che precedono la vocale accentata, come in “colore-dolore”
Rima siciliana Si chiama rima siciliana la morire - cadere
rima di "i" con "e" chiusa e distrutto - sotto di "u" con "o" chiusa.
Paradosso È un procedimento logico in Posso resistere a tutto
cui la premessa è la fuorché alla contraddizione. conclusione del discorso sono in contraddizione tra loro.
Adynaton Figura retorica, frequente
soprattutto nella poesia classica, mediante la quale si dichiara possibile l’avverarsi di un fatto, a patto che si verifichi prima un altro fatto ritenuto impossibile o assurdo, venendosi così ad affermare indirettamente l’impossibilità del primo.
Iperbole È una forma di te l’ho già detto un milione di
esagerazione di un concetto volte per eccesso o per difetto tale da renderlo inverosimile.
Iterazione Ripetizione di una o più
parole all’interno del testo senza una disposizione precisa.
Anadiplosi Consiste nella ripresa
all’inizio di un verso della stessa parola (o gruppo di parole) che si trova alla fine del verso precedente.
Callida Iunctura Orazio utilizza spesso la
callida iunctura (accostamento insolito), ovvero prende parole quotidiane che, accostate a termini a cui non vengono mai legate, assumono un significato totalmente diverso da quello letterale
Simbolo È un elemento concreto a bilancia è simbolo di
cui si attribuisce la giustizia possibilità di evocare o di significare un valore ulteriore, più ampio e più astratto rispetto a quello che normalmente rappresenta.
Frase fatta Espressione fissa ripresa da
più autori.
Litote Figura retorica che consiste non ricco
nella formulazione attenuata di un giudizio o di un’idea attraverso la negazione del suo contrario.
Antifrasi Figura retorica che consiste
nell’esprimersi con termini di significato opposto a ciò che si pensa, o per ironia o per eufemismo.
Enumerazione Consiste nella successione
di termini o enunciati di varia estensione, che possono essere coordinati tra loro per asindeto o per polisindeto.
Parodia Travestimento burlesco di
un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo.
Eufemismo Figura retorica che consiste ”andarsene” per dire morire
nel sostituire, per scrupolo morale, per riguardi sociali o altro, l’espressione propria e usuale con altra di significato attenuato Onomatopea In linguistica, modo di arricchimento delle capacità espressive della lingua mediante la creazione di elementi lessicali che vogliono suggerire acusticamente, con l’imitazione fonetica, l’oggetto o l’azione significata.
Allitterazione Ripetizione, spontanea o
ricercata (per finalità stilistiche o come aiuto mnemonico), di un suono o di una serie di suoni, acusticamente uguali o simili, all’inizio (più raram. all’interno) di due o più vocaboli successivi.
Reticenza Consiste in un’interruzione
improvvisa di un discorso, segnalata dai puntini di sospensione , che ha la funzione di lasciare intuire al lettore ciò che viene taciuto. La reticenza è usata per omettere dettagli scabrosi o delicati di un discorso, oppure per insinuare dubbi, minacce, promesse…
Hysteron Proteron
Ritratto paradossale = ritratto di un personaggio in cui si presentano le sue virtù e i suoi vizi.