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Climax (in senso classico) giustapposizione di membri che amplificano uno stesso concetto in senso
ascendente o discendente (ANTICLIMAX)
boccaccio decameron
Tanto disse e tanto pregò e tanto scongiurò, che //anafora
ella, vinta, con lui paceficò
Una superficie, un'ombra, un fantasma, un sogno
Epanadiplosi: Si ripete alla fine di un segmento testuale (periodo; verso;strofa) l'elemento con cui
esso comincia.
Struttura a cornice. Incornicia una struttura di senso compiuto che inizia e termina con la stessa
forma o essema
vita nuova
Vede perfettamente onne salute
chi la mia donna tra le donne vede
Anafora-anadiplosi-epifora la differenza sta nella posizione
E. Montale, Satura
Può darsi
[…] //anafora con variazioni
Può darsi o dirsi //allitterazione paranomasia (accostamento di parole che sono foneticamente come
molto simili ma di significato molto diverso es. Dalle stella alle stalle)
Anafora x...x...x... : Ripetizione di uno stesso elemento all'inizio di più unità sintattiche o metriche
successive, spesso omogenee nella costruzione formale (c'è solo quando abbiamo un inizio di
segmenti di senso compiuto) Poesia inizio verso o cesura di metà verso
“Ripetizione anaforica” punto 15 dossiè (e ironia)
P. Levi Alzarsi
Sognavamo nelle notte feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo
(anafora con variazione)
Figura etimologica: sognare un sogno, vivere una vita...
Secondo Lepschy è la figura che meglio rappresenta l'organizzazione del testo poetico, il suo
consistere in parallelismi (ai vari livelli: fonologico, lessicale, grammaticale, metrico), il costante e
necessario ritorno agli elementi equivalenti. (appunti su antitesi e anafora su Gerusalemme
liberata)
Paronomasia giustapposizione di parole simili nella sostanza fonica, ma diverse nel significato
Chi dice donna dice danno, tradurre è un po' tradire, onori e oneri,
spendere e spandere (Anche dittologia)
E. Montale Nel sonno da La bufera
[...]L'errore che recinge
Le tempie e il vago orror dei cedri smossi
Dall'urlo della notte […]
Poliptòto: Una parola viene ripetuta nello stesso enunciato con funzioni sintattiche i caratteristiche
flessive diverse
Michelangelo rime
Vorrei voler, Signor, quel ch'io non voglio
Figura etimologica: Accosta nello stesso enunciato o in enunciati consecutivi parole che hanno in
comune una stessa radice (non per forza l'oggetto del verbo) lessicale, La forma più comune e
quella detta “oggetto interno”
Vivere la vita, sognar un sogno
In retorica non solo quando si ha un oggetto interno,
G.Gozzano
Belli i belli occhi strani della bellezza ancora //belli belli → tautologia (che non facciamo a lezione)
D'un fiore che di sfiora e non avrà domani //fiore sfiora
Dittologia: un unico pensiero è formulato attraverso due sinonimi o due parole di significato affine
coordinate. Intensifica il concetto: lo rafforza (da Petrarca spesso a fine verso)
Dante Rime
Ahi angosciosa e dispiegata lima
A. Poliziano
E ritorna a sua dea, lieta e gioiosa
FIGURE PER ACCUMULAZIONE
Enumerazione: serie di parole (o sintagmi o proposizione) giustapposte l'una all'altra in forma di
elenco. Può essere coordinata per asindeto o sindetica mente
– Enumerazione caotica (“tipica” del 900) es. Punto 18 dossie
Endiadi (non serve ricordarlo per l'esame perché non è troppo importante) formula un unico
concetto scindendolo nei due o più elementi che lo compongono. Il binomio nome-aggettivo, per
esempio, è sostituito fa due termini coordinati
Petrarca
onde vanno a gran rischio uomini et arme //sbagliato dire che è personificazione
Epiteto: aggettivo (o nome) accostato ad un sintagma nominale con il compito di qualificarlo. Può
trasmettere informazioni più o meno pertinenti e importanti
Concetti affini
Enallage: scambio di funzioni tra parole es. Le mura dell'alta Roma (attribuzione di un aggettivo
non al termine a cui logicamente sarebbe connesso)
Ipallage: subordina un epiteto ad un sostantivo diverso da quello al quale si riferisce logicamente
(lega un aggettivo a un elemento a cui non dovrebbe essere assegnato)
(Impiego di un aggettivo al posto di un avverbio)
Parlare chiaro (chiaramente), lavorare duro (duramente)
Montale e Foscolo usano l'ipallage come “ricordo” dei testi classici
Zeugma (in greco gioco di buoi): consiste nel far dipendere da un unico predicato due membri tra
loro non omogenei. Le parole vengono “aggiogate” in un unica costruzione sintattica, quando
avrebbero reggenze diverse
Aggiogare due complementi a un verbo che potrebbe tenerne uno solo
Dante inferno
parlar e lagrimar vedrai insieme
Asindeto: Ellissi della congiunzione tra parole frasi sintagmi collegati sintatticamente
G.Leopardi
un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato (per isolare e marcare gli aggettivi)
Figure di pensiero
Contribuiscono ad organizzare i contenuti del discorso
Ossìmoro Accostamento di elementi termini concetti che tra di loro sono logicamente sentito come
contrari, non compatibili
Epifonema; sentenza collocata in conclusione di un segmento testuale che la motiva e da cui deriva
direttamente (sentenziosa, proverbiale)
Paragone
→ Comparazione Il confronto è reversibile mio fratello è alto come me
Preterizione: annuncia esplicitamente che nel seguito si eviterà di parlare di un dato argomento. In
realtà mette in evidenza ciò che si afferma di non voler dire
Hysteron Proteron: presenta una sequenza in un ordine inverso a quello che sarebbe naturale dal
punto di vista logico o cronologico. Appartiene a elocuzio, inventio e anche alle figure di pensiero
Non chiede all'esame a cosa appartengono le figure (ma quelle in verbus.... si)
Apostrofe: atto di rivolgersi direttamente ad una persona o cosa personificata lontana nel tempo o
nello spazio e diversa dal destinatario del discorso. Si passa dalla terza alla seconda persona.
E' il luogo canonico per gli interventi d'autore
Figure che riguardano il suono (non comprese in Laughberg)
Assonanza
Consonanza
Onomatopea → imitazione dei suoni naturali in espressioni del linguaggio articolato (trascritte
secondo le convenzioni delle singole lingue) es. Miagolare, ululare...
Paronomasia
*per avere una climax gli elementi devono essere tra loro assonanti