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' Poesia

La poesia Perché ricorrere in versi?

La poesia è fonte di cultura Dare musicalità, un ritmo specifico alla


Per poesia intendiamo tutto ciò che è lettura e scrittura È più facile, da
scritto in versi (anche i poemi epici) ricordare e da leggere
La poesia è la forma più antica di Ha un effetto carino ha chi lo legge
letteratura che abbiamo (prima ancora
della prosa, arriva la poesia)
È diverso parlare di poesia come genere
letterario e di poesia come espressione in
versi.
Il testo poetico è un testo in versi basato
su un utilizzo specifico della parola
• utilizza e combina le parole non solo in
base al significato ma anche alla loro
capacità di evocare immagini ed emozioni
• la poesia infatti comunica i sentimenti di
chi scrive e suscita sentimenti al lettore

Perché si fa poesi?
La poesia è una necessità dell’uomo di È importante leggere in metrica perché

esprimersi l’autore si esprime con un certo ritmo

La scrittura varia dalle situazioni e da chi per dare anche un significato specifico -

deve leggere ciò che viene scritto per questo è importante leggere in

I libri di poesia non vengono acquistati in maniera corretta

grande quantità nonostante tutti i giorni Leggere correttamente è anche una

noi, per esempio, ascoltiamo canzoni che in fonte di rispetto per l’autore che ha

un certo senso richiamano la forma della scritto la poesia poiché ha scelto per

poesia. motivi precisi come scriverla, che termini

Alla base della poesia troviamo anche la usare, il ritmo, la metrica etc.

matematica (metrica, numero di versi) dietro alla maniera in cui è scritta la


poesia c’è uno studio da parte
dell’autore, il quale vuole trasmettere il
suo messaggio in modo preciso (con una
precisa musicalità etc.)
Come si lege la poesi?
La poesia è fatta sia per essere letta sia per essere guardata
Guardare una poesia è importante per capire altre cose di essa (struttura...)
Attraverso la poesia si vuole trasmettere anche un significato connotativo Le poesie
presentano 2 modi di lettura:
1. Con significato CONNOTATIVO - quel qualcosa in più che io do - un valore emotivo, simbolico,
carico di emotività e figure retoriche
2. Con significato DENOTATIVO - significato letterale (da definizione del dizionario)
La metrica
Ogni poesia presenta una melodia: per La metrica italiana è ACCENTUATIVA
creare questa melodia i poeti seguono una • è basata sulla successione di sillabe
serie di regole che servono per costruire la accentate (toniche) e non accentate (atone)
forma della poesia e per determinare il La metrica classica, latina e greca era
ritmo di questa. QUANTITATIVA
L’insieme delle norme su cui si basa la • era basata sulla successione delle sillabe che
scrittura poetica si chiama METRICA potevano essere brevi o lunghe Nel medioevo
la metrica è anche l’insieme delle regole c’è stato il passaggio da metrica
relative al ritmo e alla struttura dei versi quantitativa a quella accentuativa

Le siabe
La sillaba è l’unità di misura del verso Come fare il contegio metric?
italiano (e della poesia)
Per fare la divisione in sillabe metriche ci sono delle regole
Le sillabe metriche possono essere
specifiche (basarsi sulla tecnica di figure metriche):
diverse rispetto alle sillabe
Figure metriche in parole diverse
grammaticali
• Sinalefe - la vocale finale di una parola e la vocale iniziale
Le sillabe servono per stabilire la
della parola successiva sono unite in una sola sillaba
misura di un verso (che viene chi am
• Dialefe - permette di mantenere separate la vocale finale
ato anche metro da cui viene la
di una parola e quella iniziale della parola successiva
parola metrica)
Figure metriche nella stessa parola
Per eseguire correttamente la
• Sineresi - permette di considerare come dittongo
divisione in sillabe metriche occorre
un’unione di vocali che grammaticalmente non lo sarebbe
tener conto di 2 elementi: figure
(più vocali in una parola rimangono insieme)
metriche e la posizione dell’accento
• Dieresi - due vocali vicine all’interno di una parola vengono
sull’ultima parola del verso
considerate come due sillabe distinte (sulla vocale sono

Le regole dove si “tagliano” le parole presenti due puntini)

• Elisione - elido significa togliere qualcosa, nell’elisione viene tolta una vocale e aggiunto
l’accento (l’elisione crea un’UNICA sillaba)
• Troncamento - una parola viene troncata per diminuire il numero di sillabe nel verso
Il numero di sillabe metriche varia anche a seconda della parola finale del verso
Claificzione dei versi
I versi di definiscono in base al numero di sillabe metriche
Il più piccolo verso è chiamato bisillabo e il più grande si chiama endecasillabo (11 sillabe)
In poesia uno degli elementi più importanti è la cadenza, il ritmo con cui vengono dati dagli
accenti (aiuta a ricordare, avere un tono preciso)
La tipologia di verso dipende dalla tipologia dell’ultima parola di cui è composto il verso Ci sono 3
tipologie di versi:
Versi PIANI - versi che terminano con una parola piana (con l’accento sulla penultima sillaba)
Versi TRONCHI - versi che terminano con una parola tronca (con l’accento sull’ultima sillaba)
Versi SDRUCCIOLI - versi che terminano con una parola sdrucciola (con l’accento sulla terzultima
sillaba)
L’italiano è per il 90% una lingua piana, ovvero dove l’accento delle parole cade sulla penultima
sillaba

Come nominare i vers?


Bisogna guardare dove cade l’ultimo accento tonico del verso non interessano le sillabe che
arrivano dopo l’ultimo accento
il numero del nome del verso (es. ENDECASILLABO = 11) è uno in PIU’ rispetto a dove cade
l’ultimo accento
esempio: se l’accento cade sulla sesta sillaba, il verso viene chiamato SETTENARIO (6+1)

Versi liberi e versi sciolti


Quando le strofe sono composte da versi di varia lunghezza e
senza rime fisse si parla di «versi liberi»
Nel caso di componimenti formati da versi endecasillabi privi
di rime fisse si parla di «versi
(endecasillabi) sciolti»

I versi liberi sono frequenti nella poesia


L'enjambement
L'enjambement («scavalcamento») è un procedimento stilistico che consiste nel dividere un
gruppo sintattico intimamente unito tra la fine di un verso e l'inizio del verso successivo

L'enjambement è di solito impiegato per rallentare il ritmo o evidenziare una parola

• Enjambement tra soggetto e verbo:


vedi, in questi silenzi / in cui le cose s 'abbandonano e sembrano
vicine (E Montale)l
• Enjambement tra verbo e complemento oggetto:
L'albero a cui tendevi la pargoletta mano (G. Carducci)
• Enjambement tra aggettivo e sostantivo (per fare un
significato più forte)
Ma sedendo e mirando, interminati / spazi di là da quella, e
sovrumanil silenzi, e profondissima quiete (G. Leopardi)
La rima
È l’identità di suoni tra 2 o più parole a partire dall’ultima sillaba accentata
2 parole rimano quando sono uguali le lettere dall’accento tonico in poi (città-con
à: sarà)
Ha funzione musicale, mette in rapporto più parole e i loro significati, ha funzione strutturale
(serve a dare la forma e schema metrico alla poesia)
Le rime danno origine a diversi schemi ritmici, per come si combinano tra loro
gli schemi vengono indicati con lettere dell’alfabeto (a lettere uguali corrispondo
rime uguali)
Versi lunghi con lettere maiuscole (ABAB / AABB) Versi brevi con lettere minuscole (abc abc)

baciata: AABB
Alternata: ABA
incrociata o chiusa: ABBA
Incatenata: ABA BCB CDC
Invertita: ABCCBA
Replicata: ABCABC

Rime particolari
Rima ipermetra Rima interna

Tra una parola piana e una sdrucciola la cui Tra due parole che si trovano all'interno
sillaba finale è computata nel verso successivo dello stesso verso o di due versi consecutivi

Sorridile, guardala; appressati,


a mamma, ch'ormai non ha più Ecco, ferma e sconvolta, come

per vivere ancora un poco ancor essa, dissepolta da un fango di altri evi

che il poco di fiato che hai tu (Pier Paolo Pasolini, Serata romana)

(Giovanni Pascoli, // sogno della vergine)


Rima al mezzo

Tra la parola finale di un verso e la parola del verso successivo che precede la cesura

Odi greggi belar, muggire armenti


gli altri uccelli contenti || a gara insieme.
(Giacomo Leopardi, II passero solitario)

Rime imperfee
Le rime imperfette legano parole che, dalla vocale tonica in poi, hanno uguali
solo le vocali о solo le consonanti

Si parla in questo caso di assonanza Si parla in questo caso di consonanza

mortale e limitare uscire e vedere

...delle oche - le voci


O ti compiango, che sei senza velo,
bambine dietro il fitto
volteggi sopra un ramo maledetto
delle canne - felici
e percuoti le donne di pensiero;
dell'oro che le inghiotte
(Alda Merini, O ti compiango, che sei senza velo)
(Toti Scialoja, Con l'afa arriva il tonfo)
La strofa
La strofa è un insieme di versi di Una poesia è formata da più strofe.
numero fisso legati da uno
schema di rime. In genere la strofa corrisponde a un'unità di
I versi che compongono la contenuto.
strofa possono essere tutti
dello stesso tipo o di tipologie Il passaggio da una strofa all'altra è di norma segnalato
diverse graficamente da uno spazio bianco

Tipi di strofe
I componimenti poetici
La forma metrica di un componimento poetico è determinata dalla combinazione di versi, rime e strofe

I tipi di componimento codificati dalla tradizione lirica italiana sono numerosi: I più utilizzati dai
poeti sono il sonetto e la canzone.

L'invenzione del sonetto è attribuita al Di origine provenzale e originariamente


poeta siciliano Giacomo da Lentini (1210 destinata al canto, la canzone è uno dei più
ca.-1260 ca.) antichi e solenni componimenti della lirica
italiana
Il sonetto è la forma metrica più
classica e diffusa della poesia
italiana.

La differenza
Penso e ripenso: - Che mai pensa l'oca
gracidante alla riva del canale?

Pare felice! Al vespero invernale


protende il collo, giubilando roca. 2 quartine
Salta starnazza si rituffa gioca:

né certo sogna d'essere mortale


né certo sogna il prossimo Natale
14 endecasillabi
né l'armi corrusc anti della cuoca.

- O pápera, mia candida sorella,


tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s'è pensato 2 terzine
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l'esser cucinato non è triste,

triste è il pensare d'esser cucinato


(Guido Gozzano, La via del rifugio)
Chiare, fresche et dolci acque
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra Piede
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque Fronte
Stanza
(con sospir' mi rimembra) (strofa) di
Piede endecasillabi
a lei di fare al bel fiancho colonna;
e settenari
herba et fior' che la gonna Chiave O

leggiadra ricoverse concatenatio


Lo schema metrico della prima
co l'angelico seno;
stanza si ripete uguale nelle
aere sacro, sereno,
strofe Successive
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: Sirma

date udienza insieme


a le dolenti mie parole extreme.
Se tu avessi ornamenti quant'hai
voglia, potresti arditamente
Congedo o commiato
uscir nel bosco, e gir infra la gente
(Francesco Petrarca, Canzoniere)

La cazone leopardiana O moderna


Nel corso dei secoli la canzone subi un processo di semplificazione che culminò
con l'opera di Giacomo Leopardi

Le strofe sono di lunghezza variabile


I versi - endecasillabi e settenari - sono variamente combinati
Le rime non seguono uno schema fisso
La parola
Denotzione e conotzione

Le parole, oltre ad avere un significato letterale e oggettivo, possono assumere, in determinati


contesti, anche sfumature di ordine soggettivo

Significato denotativo Significato connotativo

Significato letterale e oggettivo Significato soggettivo: insieme delle emozioni,


delle immagini, degli effetti che la parola è in
grado di evocare

Organo anatomico preposto al Cuore Coraggio, generosità, sentimento,


funzionamento dell'apparato affetto, amore, impegno
cardiocircolatorio

Uso proprio e figurato


Le parole possono essere utilizzate in senso proprio o in senso figurato

Uso proprio della parola Uso figurato della parola

Quando alla parola si Quando alla parola si attribuisce un


attribuisce il suo significato diverso da quello che ha
significato denotativo comunemente; questo trasferimento
di significato è basato sui tratti
connotativi della parola

Il paziente ha subito un intervento di cuore È un uomo di cuore


Le figure retoriche
Per potenziare le proprietà estetiche ed espressive delle parole, i poeti ricorrono ad alcuni
procedimenti stilistici e tecnici chiamati figure retoriche

È possibile suddividere le figure retoriche in 4 gruppi

Le figure semantiche Le figure logiche

Similitudine Allegoria
Metafora Ironia
Analogia Litôte
Metonimia Antitesi
Sineddoche Ipèrbole
Sinestesia Reticenza o aposiopèsi
Ossimoro
Antonomasia

Le figure sintattiche Le figure sonore

Anâstrofe Allitterazione
Ipèrbato Onomatopea
Anafora
Chiasmo
Ellissi
Climax
Ipallage
Le figure semantiche
Le figure semantiche o figure retoriche di significato o traslati sfruttano le potenzialità
semantiche delle parole

Sono basate su un trasferimento di significato (uso figurato)

Similitudine: Consiste nel paragonare tra loro immagini, cose, concetti ecc.. È introdotta da: «come».
«simile a» ecc.. Nelle forme più articolate sono individuabili una protasi («come...») e un'apodosi («cosi...»)

Metafora: Consiste nel rappresentare una realtà non con il termine che le è proprio, ma con un altro
che ha con il primo un rapporto di somiglianza. È una similitudine implicita (senza «come». «simile a» ecc.)

Analogia: Consiste nell'accostare immagini in apparenza prive di rapporto logico rispetto alla
metafora, il rapporto di somiglianza tra le immagini è meno immediato

Metonimia: Consiste nel sostituire un termine con un altro legato al primo da un rapporto di tipo

qualitativo (lo scambio riguarda tipicamente: l'autore per l'opera, l'astratto per il concreto e

viceversa, la causa per l'effetto e viceversa, il contenente per il contenuto)

Sinèddoche: Consiste nel sostituire un termine con un altro legato al primo da un rapporto di tipo
quantitativo (lo scambio riguarda tipicamente: la parte per il tutto e viceversa, il singolare per il

plurale e viceversa, la specie per il genere e viceversa, la materia per l'oggetto)

Sinestesia: Consiste nell'accostare parole appartenenti a sfere sensoriali


differenti (vista + udito, tatto + gusto, vista + gusto ecc.)

Ossimôro: Consiste nell'accostare parole che esprimono concetti contrari

Antonomâsia: Consiste nell'indicare un personaggio famoso attraverso un nome comune o una


perifrasi; oppure nell'impiegare il nome proprio di un personaggio celebre (c di una cosa) per indicare un

individuo (o una cosa) dalle caratteristiche simili


Le figure logiche
Le figure logiche, dette anche figure retoriche di pensiero o metalogismi, agiscono sul
messaggio della frase, modificandone o arricchendone il significato complessivo

Allegoria: Consiste nell'affidare a un messaggio un senso nascosto e allusivo diverso da quello


letterale: è una metafora continuata

Ironia: Consiste nell'affermare il contrario di ciò che si pensa

Litôte: Consiste nell'affermare un concetto negando il concetto contrario

Antitesi: Consiste nell'accostare concetti o immagini di senso opposto

Si distingue dall'ossimoro perché l'opposizione non riguarda due singole parole, bensì due idee.

Ipèrbole: Consiste nell'esagerare per eccesso o per difetto un'immagine o un concetto.

Reticenza o aposiopèsi: Consiste nell'interrompere il discorso dando l'impressione di non voler o di

non poter proseguire, ma lasciando intendere ciò che non viene detto.

Graficamente la reticenza è segnalata dai puntini di sospensione


Le figure sintaiche
Le figure sintattiche, dette anche metatassi, si basano sull'alterazione della struttura sintattica della frase

Consentono di dare risalto ed espressività alle parole

Anastrofe: Consiste nell'invertire l'ordine abituale di termini successivi costituenti un sintagma the
(nome/aggettivo, verbo/complemento oggetto ecc.)
• Eccezion fatta
Vita natural durante
...e il vento ce lo disse / che rapisce de gli uomini i sospir

Ipèrbato
Consiste nel separare due termini sintatticamente legati interponendo
tra essi una o più parole
• ...l'ira de' greci petti e la virtute (= l'ira e la virtute de' petti greci)

Anafora: Consiste nel ripetere una o più parole all'inizio di versi successivi
• Per me si va ne la città dolente
• per me si va ne l'etterno dolore
• Per me si va tra la perduta gente

Chiasmo: Consiste nella disposizione incrociata di due Parallelismo: Contrario del Chiasmo,
coppie di elementi, secondo lo schema ABBA consiste nel disporre in modo
• Un angelo a casa a scuola un diavolo simmetrico i vari elementi del la frase,
allo scopo di conferire equilibrio e
ordine al test poetico
Un angelo A casa
- s’aduna voglioso, si perde tremante
(manzoni)
A scuola Un diavolo

Ellissi: Consiste nell'omettere alcuni elementi della frase che si possono facilmente sottintendere (per
esempio il verbo)
• cielo a pecorelle, pioggia a cantinelle

Climax: Consiste nel disporre parole o gruppi di parole «a scala», cioè in ordine di intensità crescente
(climax o climax ascendente) o decrescente (anticlimax o climax discendente)
Attenzione: il sostantivo «climax» è femminile (la climax)
• Si lamenta, piange, strilla (climax ascendente)

Ipallage: Consiste nell'attribuire una parte del discorso a un termine diverso da quello al quale
sarebbe semanticamente riferito
Si tratta spesso dello spostamento dell'aggettivo dalla parola cui semanticamente si riferisce a
un'altra parola della frase.
• L'orma preistorica dell'animale (= l'orma dell'animale preistorico)
Le figure sonore
Le figure sonore, dette anche fonetiche, sfruttano l'aspetto acustico e ritmico delle parole

Consentono di creare suggestioni musicali, di riprodurre


suoni, di intensificare immagini

Allitterazione: Consiste nel ripetere un suono o una serie di suoni all'inizio o all'interno di più
parole contique

Onomatopea: Consiste nel riprodurre un suono o un verso di animale attraverso un, gruppo di
lettere (miao, bau, drin ecc.) o un'intera parola (chicchirichi, miaglio ecc.)

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