Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
1. Il sistema metrico
POESIA E PROSA
In letteratura non ci sono contenuti destinati naturalmente alla poesia o
naturalmente alla prosa dipende da una convenzione letteraria, da un
consuetudine di scrittura.
Ad es:
-
REGOLE Sia prosa che poesia hanno le loro regole ( anche se la poesia sembra
averne di pi rigide, in realt c chi ha detto che pi vicina al linguaggio dei
bambini, mentre la prosa paradossalmente razionalmente pi costruita)
Regole della PROSA nella prosa classica la parte finale dei periodi era
regolata prosodicamente = curavano anche aspetto ritmico-fonico;
prosa presenta un suo grado di complessit intrinseco
nella prosa vanno ad esempio evitate allitterazioni, rime, ripetizioni di parole
(Flaubert sviene quando scopre una rima nella prima pagina di Madame Bovary)
POESIA deriva dal latino poesis (= deriva dal greco poiin, fare); verbo
generico
VERSO ha etimologia pi interessante, viene da vertere = tornare indietro;
questo succede perch il verso ripete, con variazioni; quindi = ripetizione
(dello stesso tipo metrico, ad esempio in una sequenza di endecasillabi sciolti, o
ripetizione di strofe nella canzone) ; in genere ripetizione sempre variazione,
mai successione dellidentico; quindi spesso la figura di suono ad essere
ripetuta ( successione di sillabe lunghe e brevi, ritmo, numero di posizioni)
PROSA contrario di verso; che va avanti diritto, senza interrompersi; prosa
procede, verso torna su s stesso
Problema = svincolare definizione di poesia dalla definizione di verso
Secondo Maria Corti, si deve prescindere dalla distinzione fra testi in versi e
testi non-in versi;
Deve entrare nel discorso la prosa darte = apparente prosa, che d parit di
diritti al suono e al senso, ai significanti e ai significati
Per :
Esistono poesie in cui limportanza del suono e del significante non sono pari a
quelli della prosa ( ad esempio certi xenia di Montale)
Si devono distinguere i testi solo formalmente poetici ( ad esempio le pubblicit)
da quelli veramente poetici questione riproposta allora nei termini del valore
estetico: non puoi paragonare una filastrocca ad un sonetto di Petrarca
Se lestetico non riguarda solo i testi letterari, bello e brutto possono comparire
anche nellextra-letterario
Se per letteratura intendiamo ci che il pubblico riconosce come tale,
possibile che la filastrocca non lo sia, ma tecnicamente rimane poesia->a meno
che non vogliamo riservare il termine poesia (// estetica neoidealista) ai
prodotti linguistici a cui si applica il giudizio del bello -> ma cos sposti solo la
questione, e poi cos ammetti che anche Dante e Petrarca potrebbero non
essere poesia
In conclusione:
Quadro complicato dalla vischiosit ( o persistenza) dei sistemi metrici nel corso
del tempo peso di una tradizione prolunga la sopravvivenza di certi tipi di
versificazione anche dopo che nella lingua sono scomparsi gli elementi sui quali
la metrica si era costruita
Es: passaggio dalla versificazione latina classica -> a quella ritmica mediolatina -> a
quella moderna
-
Metrica latina (// metrica greca) basata su opposizione sillabe lunghe- sillabe
brevi ( raggruppate in piedi: dattili, spondei, trochei), mentre non avevano ruolo
n laccento ( = in latino ha carattere non di intensit ma musicale) n il
numero di sillabe
In et tardo-imperiale perdita dellopposizione di quantit (Agostino confessa
di non saper distinguere vocali lunghe da quelle brevi) + trasformazioni
dellaccento
Conseguenza = disastro sul piano della versificazione, i poeti mettono di fila
piedi che non hanno per loro nessun valore metrico, e per farlo si basano solo su
nozioni scolastiche modo tipico per secoli di fare poesia -> errori aumentano,
maestri insegnano sistema metrico che nemmeno loro capiscono
Noi stessi siamo incapaci di sentire la metricit di un esametro pur
conoscendone le regole
Maestri del medioevo creano lettura di compromesso =
lettura metrica = sostituire sistema quantitativo con quello accentuale ; si
attribuisce a delle posizioni del verso un accento di intensit totalmente
estraneo al latino classico, che stravolge gli accenti naturali delle parole; in
questo modo crei un ritmo, cio nuova forma di metrica che sostituisca
loriginale
In origine era un espediente inventato per dare dimensione metrica ai classici
ma ebbe conseguenze sulla gestazione della versificazione moderna
Nascono cos ( sostituendo la quantit con il ritmo) i primi versi ritmici =
suonano come i versi classici letti come venivano insegnati nelle scuole, ma che
avevano al proprio posto gli accenti delle parole
Nel complesso: poesia latina medievale = serie continua di sperimentazioni
sulla base di tipi metrici ereditati dalla tradizione classica e continuamente
modificati fino a dare vita alla poesia moderna; storia della metrica formata
da adattamenti, combinazioni ibride ( non di fondazioni ex novo di principi di
base)
Rivoluzioni dei poeti non toccano quasi mai la relazione fondamentale fra
sistema metrico e sistema linguistico
Il nostro esempio era nascita dellaccento di intensit
Altra cosa che nasce: principio numerico equivalenza dei tempi sostituita
con equivalenza sillabica (= numero di posizioni, perch viene data la
preferenza ai metri classici che gi hanno un numero costante di sillabe per
effetto di determinate successioni di piedi quantitativi)
3. Il metro e il ritmo
FIGURE METRICHE =
regolano la divisione sillabica del verso
intervengono sulla divisione sillabica
le 4 figure metriche sono figure di segno opposto
variabilit il loro impiego varia a seconda delluso metrico dellepoca e dello
stile individuale: alcuni poeti sono rigidi, altri ( Dante), ammettono oscillazioni
sono 4:
a- dieresi due vocali contigue in una stessa parola contano come due
sillabe; spesso segnalata da due puntini sopra la prima vocale [ per serie di
limitazioni linguistiche sulla dieresi guarda pag. 93]
b- sineresi due vocali contigue in una stessa parola contano con una sola
sillaba; la si pu avere quando una vocale tonica segue a,o,e
c- dialefe vocale finale di una parola e vocale iniziale della parola dopo
appartengono a due posizioni distinte
d- sinalefe vocale finale di una parola e vocale iniziale della parola dopo
rientrano nella stessa posizione
da non confondere con lelisione = vocale finale della parola cade (=/
sinalefe, dove nessun suono viene soppresso)
c+ d = regolano incontri vocalici fra le parole; alcune restrizioni sul loro uso sono date
dalla sede dellaccento nelle parole interessate
Parole non da considerare in isolamento, perch vera unit fonetica di una lingua :
gruppo fonetico = piccolo insieme di parole, strettamente legate per senso e per
struttura morfosintattica
-
ictus = fenomeno prosodico che sottolinea alcune posizioni ( forti e semi forti) a
danno di altre (deboli)
-
pu cadere su posizioni:
a- precedute e seguite da almeno una ( e da non pi di due) posizioni deboli o
b- preceduta da almeno una ( e da non pi di due) posizioni deboli e seguita da
una pausa metrica
c- seguita da almeno una e da non pi di due posizioni deboli e preceduta da
una pausa metrica
come fenomeno prosodico, // accento -> quindi possibile, come per lui,
distinguere fra
a- ictus primario
b- ictus secondario ruolo importante nella testura ritmica di un verso, spesso
affidata loro la stessa metricit di una linea
frase ritmica individuata solo dalle pause metriche ( e non da quelle che delimitano il
gruppo fonetico, n da quelle logico-sintattiche) normale che la fine di un verso ( o
la cesura) cada allinterno di una sequenza di parole che ( in un contesto non metrico)
formerebbe un gruppo fonetico
spesso frasi ritmiche sono sfasate rispetto ad una teorica segmentazione in gruppi
fonetici spesso d luogo a veri e propri perturbamenti prosodici dellenunciato
Sono per sempre presenti ambiguit metriche e ritmiche linterpretazione di un
verso affidata a corretta applicazione delle figure metriche e ritmiche, ma quindi
molti versi sono ambigui; alcuni casi di ambiguit non possono proprio essere risolti, e
ci si deve aiutare con testi critici dellautore ( abbozzi, correzioni) ; altri poeti ( Dante)
ammettono oscillazione tale che rende spesso insicura ogni decisione
2. Il verso
-
Cesura =
pausa metrica ( per certi aspetti // pausa di fine-verso)
ha funzione determinante nella struttura metrico-ritmica del verso stesso
Pu essere realizzata foneticamente con pausa vera e propria, e con inflessione
melodica, o leggero allungamento della vocale finale
=/ pause sintattiche (eventualmente) presenti nel verso
Bisillabo
Dante affermava di non conoscere poeta che sperimentasse versi pi corti del
trisillabo;
1, 2, 3, 4, 7, 8 (nella maiore)
Applicando le regole sopra ( mai due ictus consecutivi, a meno che non siano
separati da cesura; mai pi di due posizioni deboli consecutive) ictus sono
minimo 4 e massimo 5 ( intendendo anche gli ictus deboli come ictus)
Esistono versi dautore = versi superiori allendecasillabo ( es: dodecasillabo) sono
casi isolati, esperimenti senza seguito
ha inizio gi nel 1400 -> Leon Battista Alberti; ma con risultati fallimentari si
cerca di super imporre alla lingua italiana un sistema di quantit che litaliano
Verso libero
3. Significanti e significati
La rima
Tensione semantica:
-
Gradi elevati di tensione semantica sono rari oltre la poesia parodica (e alcuni
recuperi nel 900), ma
Tensione semantica non mai completamente assente
Rimatori pi ricercati evitano rime desinenziali ( participi passati, gerundi)
variano categoria grammaticale delle parole rimanti
Rima + altre figure foniche pongono serie di delicati problemi interpretativi in sede di
analisi anche perch si devono considerare anche le figure foniche ( assonanza +
allitterazione) e quelle metrico-ritmiche
-
COBLAS CAPCAUDADAS: ultima rima della stanza uguale alla prima rima della
stanza successiva
COBLAS CAPFINIDAS: parola nellultimo verso di una stanza ripresa allinizio o
allinterno del primo verso della stanza seguente
BALLATA
- In origine era un genere per coro e solista
- Fondamentale presenza di un ritornello ( o ripresa) eseguito dal coro, cantato ad
apertura e alla fine di ogni stanza
- Ritornello = pu essere un:
a- Endecasillabo -> ballata piccola
b- Due endecasillabi / endecasillabo + settenario -> ballata minore
c- Tre endecasillabi -> ballata mezzana
d- Quattro endecasillabi / endecasillabi + settenari -> ballata grande
e- Nelle forme antiche compaiono altri tipi di verso
- STANZA // stanza di canzone, divisa in fronte e sirma
- Ma sirma deve ricalcare per numero e tipo di versi e per schema rimico il
ritornello, anticipandone una rima nellultimo verso o negli ultimi due versi
- BALLATA ARCAICA ballata con stanza indivisa
BALLLATA STRAVAGANTE ballata con ritornello superiore a 4 versi
MADRIGALE
- Due o tre unit di versi rimanti in vario modo + uno o due distici
- Versi sono tutti endecasillabi
- Dal 1500 in avanti madrigale ammette alternanza endecasillabi/ settenari =
struttura ancora pi libera
forme versificate istituzionali, fisse o variabili entro certi limiti, imposte nel corso
della tradizione letteraria
Si dividono in:
a- stichici :
endecasillabo sciolto -> si afferma a partire dal Cinquecento come verso epico,
didascalico, satirico; Ariosto lo usa nella forma sdrucciola, poi viene usato nel
teatro nella forma piana. Nell800 lo si usa in ogni genere, anche nella lirica
blank verse inglese -> pentametro giambico non rimato, introdotto da Surrey
b- strofici :
Generi poetici e generi metrici: rapporto sempre stato sfalsato, perch un genere
poetico si serve di pi generi metrici; un genere metrico serve pi di un genere poetico
Es: sonetto, che fin dal 200 ha affidati contenuti comici, realistici, orali, ecc
Sono pochi, di fatto, i generi metrici associati costantemente ai generi poetici, ad es:
-
quartina saffica sirventese, che per di fatto pu impiegare anche altri metri ,
come distico o terza rima
madrigale argomento amoroso
4. Il testo poetico
1) Metrica e sintassi
Discorso versificato -> pu essere sfasato rispetto a discorso piano virtuale, per
quanto riguarda:
-
Spezzatura alla cesura spezzatura particolare, frequente nei versi doppi; per
lendecasillabo, tecnica arcaica la coincidenza di una pausa logico-sintattica con la
pausa cesurale;
spezzatura nella strofa la spezzatura pu riguardare non solo unit minori del verso,
ma anche unit maggiori ( come la strofa), che costituiscono lo stesso dei confini
metrici. Confine della strofa quello pi violabile sarebbe eccezionale alla fine ad
es. di una stanza di una canzone, non trovare una pausa sintattica rappresentata da
un punto ; raro che la fine della strofa quindi sia un enjambement di massima intensit
problemi di esecuzione e di interpretazione:
enjambement pone due problemi:
1) esecuzione:
- sappiamo poco del modo in cui i testi poetici ( non destinati al canto) venivano
letti nei secoli passati; esecuzione dei testi cantati era invece questione di
gusto, di scelta soggettiva dei singoli lettori ( n ci aiuta capire come i
contemporanei leggono loro stessi, perch molto soggettivo; Ungaretti legge
in modo viscerale, Thomas legge in modo roboante)
- questione in sostanza insolubile per la poesia italiana, perch lettura
silenziosa
- diverso sarebbe il discorso sullenjambement nella poesia per musica ( / con
accompagnamento musicale) -> dovremmo chiederci il ruolo della melodia nel
sottolineare oppure coprire lo sfasamento fra unit di verso e unit sintattiche
(= enjambement)
- importante capire che esiste sfasatura fra i due livelli e che resta insanabile
2) interpretazione:
- tecnica dellenjambement nella lirica moderna talmente diffusa che bisogna
andare cauti nel darle finalit stilistiche o espressive a tutti i costi
- serve in generale a movimentare la monotonia del periodo metrico -> forma di
variazione nella ripetizione
- oppure a rendere drammatico e affannoso un testo pieno di immagini ( es. Cos
nel mio parlar voglio esser aspro)
- oppure incrina la stessa struttura metrica del componimento (Pascoli, Gozzano)
- oppure endecasillabo con enjambement si fonde con un settenario che segue
( o con il primo membro di un altro endecasillabo) ritrovando la sua unit ritmica
( Leopardi) crea continuum ritmico
Alla fine -> enjambement fa parte della grammatica del verso italiano prima ancora
che della sua stilistica
2) Metrica e semantica
La scelta di usare il verso ha un suo significato astratto perch usare il verso =
trovarsi di fronte ad una poesia
Ma raro che interpretando un testo si tenga pi di tanto conto di questo, quasi
scontato dire che un endecasillabo connota un verso;
Casi di valorizzazione stilistica:
In generale ricordo a forme metriche rare o desuete ( tipo la sestina) non mai
stilisticamente neutrale + certe forme metriche sono in qualche modo
tradizionalmente connesse a determinati campi tematici ( per Dante la canzone deve
trattare per forza di contenuti di armi e amore)
Pi difficile quando, in una struttura data ( terzina, quartina) si possono cogliere
differenze nel modo di realizzarla, che sottolineano una diversa concezione estetica:
es: confronto canonico fra una quartina di Petrarca e una terzina di Dante:
1) Dante:
-
Procede per distribuzione delle unit: nei primi due versi di Solo et pensoso,
funzioni grammaticali sono incorniciate metricamente in figura di chiasmo
Elementi : si collocano in rapporti relazionali distribuiti su tutta la sequenza
Rima: funzione di distribuire verso nella figura strofica
Prodotto di Petrarca finito, rispetta in modo naturale un codice di attese deciso
a priori
Pubblico: limitato, comunit che si riconosce in valori affidi di costume e cultura
Coscienza professionale la gerarchia umanistica del sapere -> si vede negli
strumenti di lavoro: stabilit dei suoi circuiti culturali dar alle sue scelte il
valore di una DEONTOLOGIA
Narrativa letteraria
Narrativa naturale = racconto orale e improvvisato, che si pu registrare negli
ambienti pi disparati
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Alcune di queste parti possono anche essere assenti, ma in un racconto ben articolato
sono presenti tutte;
-
2.
-
Generi narrativi
Epica -> coincide con le origini letterarie ( in Grecia, Francia, Spagna)
Romanzo -> compare tardi in Grecia, dove era considerato un genere minore;
Storiografia, biografia, epistola erotica -> sono per prototipi di narrativa, prima
ancora della nascita del romanzo
Romanzo e racconto
Fin dalle origini della narrativa, si stabilisce questa opposizione fra romanzo
( lungo) e racconto (breve), che ancora oggi li distingue in base ad un elemento
apparentemente intrinseco (lunghezza)
Ma opposizione che non significa incompatibilit ( romanzo al suo interno pu
avere diversi racconti) o viceversa pi racconti possono strutturarsi in romanzo
o in un macrotesto
Differenza fondamentale nel genere breve: lettore/ascoltatore pu avere
controllo mnemonico totale ( o quasi) degli elementi narrativi presenti; nel
genere lungo: invece lettore/autore pu contemplare digressioni, elementi
ridondanti, non succede sempre cos
Differenza ulteriore -> modalit di ricezione; racconto (breve): pu essere letto
in una volta sola, mentre lettura/ascolto di un romanzo presuppone
normalmente delle pause ( per la sua estensione)
Entrambi sono : indipendenti dal contenuto (=/ epica, o tragedia o commedia,
che sono associati ad una materia, ad un registro, a dei personaggi precisi)
Romanzo combinabile con altri tipi testuali (lettera, diario, libro di memorie): tipi
extraletterari di cui la narrativa si servita per evitare che la narrazione risulti
artificiale (quindi per darle realismo)
Prosa e verso
- narrativa aperta anche dal punto di vista dellespressione:
- non sempre infatti romanzo/racconto si identificano con la prosa (ad es. la
novella ha le sue origini in metri francesi come loctosyllabes, cio in narrazioni
come i lais e i fabliaux)
- di fatto verso impiegabile per il racconto/romanzo cos come la prosa
applicabile al discorso libero
2. Epica e romanzo
Alla fine anche la visione di Bachtin cade nella -> mitologizzazione (// Hegel e Lukcs)
problema occidentale,lessere ossessionato dal problema delle origini, alla fine ci si
immagina una sorta di unit primigenia da cui scaturiscono forme secondarie (in modo
discendente, ovviamente saranno frammentarie)
Quindi opposizione epica-romanzo ricalca una serie di grandi binarismi su cui si
costruita lidentit occidentale, dove il primo ha sempre carattere di originari et e
quindi superiorit (natura/cultura, pubblico/privato, oralit/scrittura,
maschio/femmina): epica qui il primo termine ( temi elevati e tipicamente maschili,
come guerra e azione eroica); romanzo invece genere di secondo grado, che nasce
quando la scrittura gi in atto e ricalca dimensione borghese (orientato su un
pubblico femminile)
EVOLUZIONE STORICA
- per molto tempo si pensato che il momento effettivo della nascita fossero
Pamela o Tom Jones , in realt ora si tende a tornare sempre pi indietro: spesso
Don Chisciotte (dissonanza eroe-mondo); altre volte ancora si considera il
romanzo antico (I. sec, in particolare Avventure di Cherea e Calliroe Caritone): non esisteva un termine romanzo nel mondo classico, ma esisteva
sicuramente quel genere con convenzioni molto chiare;
- gi nel romanzo greco infatti erano presenti tratti distintivi che la visione
hegeliano-lukacsiana considerava tipici del romanzo moderno:
1- secolarizzazione
2- individualismo
3- isolamento delleroe
4- dimensione privata e sentimentale
5- sincretismo culturale
Tutti elementi presenti gi nella commedia ellenistica di Menandro e ancora
prima nelle tragedie di Euripide ( definite infatti romanzesche)
- addirittura spesso molte delle caratteristiche particolari dellOdissea ( che
derivano probabilmente dalle epoche diverse di composizione) vengono
considerate in chiave proto romanzesca :
LOdissea come archetipo del romanzo
- poema secondo per eccellenza e secondario, viene ritenuto opera della
vecchiaia e modello pi adatto della commedia -> diventa quindi archetipo
ideale del romanzo
- a causa degli aspetti tematici: viaggio, avventura, affetti privati -> collegabili
alla cultura borghese
- a causa degli aspetti formali: narrazione incentrata sul singolo eroe, pi chiusa
e pi compatta rispetto allIliade
Forme aperte e forme chiuse: necessit di una storicizzazione
- opposizione epica-romanzo deve essere sempre storicizzata, e lo si capisce nel
rapporto aperto-chiuso
- infatti se Lukcs ( preso per un attimo come modello di pensiero
contemporaneo pi generale), afferma che lepica aperta (continuum organico
e omogeneo, flusso di eventi dotati di unorganicit intrinseca) mentre il
romanzo chiuso (discretum contingente-eterogeneo, incanalare la propria
materia disorganica in unarchitettura pi rigorosa)
- nei primi secoli della storia narrativa invece, rapporto inverso!! Romanzo
(identificato con il poema cavalleresco) forma aperta, pluralit e molteplicit;
epica invece modello chiuso, organico, unitario epica riletta tramite
Aristotele, che la assimilava alle regole della concentrazione e della selezione
drammatica
Nuove letture dellIliade:
- Iliade teoricamente rappresenterebbe = forma epica allo stato puro;
- in realt le letture recenti hanno messo in luce che ci sono punti di vista
differenti, che presente polifonia espressiva,e che lo stesso protagonista
Achille non incarna uno spirito collettivo ma vive la propria esperienza emotiva
in contrasto con i codici del mondo circostante
- un neopragmatista direbbe adesso che la comunit interpretativa crea il testo
-> quindi lIliade romanzesca
- in generale critica moderna ha riconsiderato le opere omeriche, non sono per
niente statiche ma sono frutto di tante contaminazioni culturali ( anche
orientali) -> stata lossessione occidentale per la ricerca delloriginario ( vedi
sopra) a descrivere lepica come un blocco monolitico e organico
Come tutti i generi, epica e romanzo non devono essere considerati entit fisse
e immutabili, ma due fasci di costanti transculturali che di epoca in epoca, e di
opera in opera, possono variare;
- ovviamente pi facile individuare costanti in un genere codificato come
lepica ( narrazione di imprese eroico-mitiche-storiche; linguaggio elevato e
sublime; enciclopedismo) che non nel romanzo ( dimensione privata e
sentimentale, forma aperta, identificazione patologica)
- soprattutto incrocio e interferenza fra questi due insiemi di costanti
individuano nel corso dei secoli la finzione narrativa
Incroci e contaminazioni:
- EPICA -> progressiva deformazione romanzesca, grazie soprattutto
allintroduzione della tematica delleros (da Apollonio Rodio, a Chrtien de
Troyes, fino ad Ariosto e a Tasso)
- ROMANZO -> costellato di continui richiami allepica; allinizio per nobilitare un
genere ancora bastardo, oppure al contrario per sottolineare perdita di una
dimensione ideale e sublime (Satyricon, Don Chisciotte), oppure per
trascendere la dimensione romanzesca ormai egemone ( in epoca moderna) ->
Guerra e pace di Tolstoj, oppure per dare forma alle sperimentazioni
novecentesche (Joyce- Ulysse)
- i grandi romanzieri si lasciano ispirare dai fatti attorno a cui ruota la coscienza
collettiva -> romanzi in alcuni casi sono tipo antecedenti diretti del reportage
Scandalo che fu il romanzo nel campo della letteratura // scandalo della
fotografia nelle arti visive illusione di contatto diretto con la realt
anche la visione opposta a questa ( romanzo sarebbe soddisfacimento di un
bisogno di evasione fantastica) stessa istanza letteraria
sociologia della letteratura ha eletto il romanzo ad oggetto ideale di indagine
1. Fabula e intreccio
Distinzione risale ai formalisti russi, fondamentale nellanalisi del racconto
-FABULA= elementi costitutivi del racconto, materiali di base per la costruzione
dellintreccio; serie degli eventi considerata cronologicamente e secondo nessi
causali
- INTRECCIO= arrangiamento, nel testo, degli elementi della fabula; contenuto
non segue necessariamente una logica causale-temporale ( che infatti insolita
nei testi narrativi di ogni epoca e tradizione)
- Es nellOdissea poema comincia quando sono gi passati 10 anni dalla
caduta di Troia, Ulisse prigioniero di Calipso; eventi che precedono vengono
narrati gradualmente, episodi centrali raccontati alla corte di Alcinoo, mentre
avvenimenti successivi alla presa di Troia vengono rievocati, separatamente, da
Nestore e da Menelao su richiesta di Telemaco -> ordine reale degli eventi
sovvertito e confuso nel poema: non c loro dispiegarsi lineare ma si ha un
intreccio
- a volte intreccio deve rispondere a regole precise es. romanzo giallo :
evento iniziale deve essere ricostruito solo alla fine
- FLASHBACK = uno dei procedimenti di incastro del passato nel presente; lo
stesso personaggio ricorda o racconta vicende passate; es: racconto di Ulisse ad
Alcinoo, oppure pu essere lo stesso autore che apre digressione e ci informa
sugli antefatti o sui precedenti di un personaggio ( es: monaca di Monza,
Manzoni)
- pu essere per generalmente ricondotto ( lintreccio) a generale fenomeno
dello sfasamento = fra unit formali e unit di contenuto ( es: enjambement,
verso non termina con pausa di senso, quindi si ha tensione fra unit metrica e
unit linguistica); mancata coincidenza quindi, che riguarda non solo la poesia
ma anche la prosa ( es: capitoli di un romanzo)
Intreccio va quindi inteso come arrangiamento formale del contenuto della fabula
Distinzione fabula-intreccio analizzata dai principali indirizzi della narratologia, ad
esempio
Anche Propp ( che conduce analisi morfologica delle fiabe) e Bdiet ( uno dei
primi esperimenti di narratologia) compiono analisi narratologiche che hanno
finalit comparative
Analisi narratologica quindi: strumento per lo studio letterario ( ma anche per
lo studio antropologico), ma solo a condizione che non venga praticata fine a s
stessa, perch un procedimento di astrazione che fa scomparire il testo nella
sua individualit
Per analizzare un testo in maniera pi coerente possibile quindi si devono
confrontare i vari livelli, mettendo a fuoco le specificit di ogni singolo testo,
senza annullare tute le differenze a favore degli elementi in comune
Sistema di personaggi
Apparentemente, personaggio trova la sua origine nel testo, nelle funzioni e nei
ruoli archetipici del racconto
Ma potremmo domandarci se esiste, se ha una vita oltre il testo, se gli si pu
attribuire esistenza ( ovviamente non vera e propria, non persona in carne ed
ossa) -> il lettore deve completare la figura del personaggio, che un
Successione degli eventi della storia ( come noi la ricordiamo) lineare, segue il
prima e il dopo; se ci viene detto La regina mor, e il re mor di dolore la
successione rispettata dal discorso; se ci viene detto La regina mor di dolore
perch il re era morto abbiamo sfasamento ( anacronia) fra ordine dei fatti e
ordine in cui ci vengono riferiti
DURATA
-
Scena = tempo del racconto coincide con tempo della storia; soluzione di taglio
teatrale ( si capisce dal nome), romanzo nella sua storia lo ha praticato sempre
di pi, diventando drammatico ( Henry James aveva come imperativo
drammatizza)
Monologo interiore = stessa coincidenza fra tempo della storia e tempo del
racconto
Estensione = tempo del racconto ha durata maggiore del corrispondente
segmento di storia un effetto di rallentamento , raro nella narrativa che si
verifica quando il narratore riferisce, analizza pensieri, intuizioni e sensazioni del
protagonista -> romanzo poliziesco americano (= hard boiled), dove si
accompagna ad una poetica visiva e cinematografica e i gesti e le azioni
vengono narrate minuziosamente in tutte le loro fasi; oppure nel nouveau
roman francese
Pausa = tempo della storia si ferma del tutto, mentre il racconto mette a fuoco il
suo spazio tramite similitudini ( epica) o tramite descrizioni (romanzo classico)
Esempio di alternanza pausa-estensione: epifania del ricordo di Proust
Frequenza = altro tipo di rapporto possibile fra tempo del racconto e tempo
della storia; le sono legate diversi effetti (ritorno ossessivo su un evento,
monotonia..) ; Chatman la sintetizza distinguendo i tipi:
a- Singolativo : singola rappresentazione narrativa di un singolo momento della
storia ( ieri mi sono coricato presto)
b- Singolativo multiplo : diverse rappresentazioni, ciascuna corrispondente a
tipo diverso della storia ( luned mi sono coricato presto, marted mi sono
coricato presto, mercoled mi sono coricato presto)
c- Ripetitivo : molte rappresentazioni narrativa dello stesso momento della
storia ( ieri mi sono coricato presto, ieri mi sono coricato presto, ieri mi sono
coricato presto)
d- Iterativo: una singola rappresentazione discorsiva di molti momenti della
storia ( tutti i giorni della settimana mi sono coricato presto)
In genere si suppone che il tempo della storia sia antecedente a quello del
racconto, cio che la storia sia collocata al passato, quindi narrata al passato
( addirittura i romanzi di fantascienza, che pur spesso parlano del futuro, sono
narrati al passato) in realt ci sono esempi di -> narrazioni al presente
( romanzo americano del 900, nouveau roman, oppure Giovanni e le mani di
Fortini)
Weinrich propone distinzione sui tempi verbali :
- Tempi delo sfondo = ( tipicamente imperfetto)
- Tempi del primo piano = (tipicamente passato remoto)
La loro distinzione non coincide con differenza stasi-azione / continuitdiscontinuit, ma riguarda messa a fuoco della materia: se dici cera il sole o
ci fu il sole, la seconda ti da lidea di unazione conclusa; ad entrambi si
contrappongono i
- Tempi commentativi = ( presente, futuro, passato prossimo) ->
rappresentazione degli atteggiamenti e delle considerazioni del narratore
Concezione del tempo pu essere diversa da una narrazione allaltra
4. La voce
Distinzione autore narratore:
Chi parla allinizio del Circolo Pickwick di Charles Dickens? Non Dickens, perch noi
distinguiamo fra persona fisica e soggetto dellenunciazione; paradossalmente la voce
la nostra, ma -> chi legge un romanzo non si ritiene il soggetto dellenunciazione,
ma pensa a qualcuno che gli sta parlando = narratore, sua la voce, lui che
incontriamo alle soglie del romanzo, rappresenta nel romanzo il nostro doppio, e lui
stesso il doppio dellautore
- Spesso distinzione autore-narratore e lettore narratario resa esplicita ->
Decameron, la cui cornice riproduce la situazione narrativa stessa in cui noi
leggiamo;
- Nella Coscienza di Zeno -> Zeno stesso racconta scrivendo la propria biografia;
personaggio Zeno di fatto si duplica, a noi non sembra strano perch sappiamo
che il romanzo collocato in un orizzonte psicoanalitico, ma si riconducono
comunque ad una possibilit implicita nel discorso narrativo
Io posso immaginare di scrivere:
- Amleto disse a Ofelia di andare in convento; evento mediato dalla voce che
sta narrando la vicenda diegesi
- Amleto disse a Ofelia: Vai in convento seconda parte pezzo di realt;
- Dare direttamente la parola ai personaggi ( incarnati da attori) , rappresentano
sulla scena le parole e le azioni prescritte dal copione = mimesi
Distinzione mimesi diegesi risale a Platone e Aristotele -> ripresa da Henry James che
distingue fra showing e telling ; in ogni caso non mai antitesi rigida
Classificazione di Chatman proposta nel 1978
- Rappresentazione mediata in modo minimo ( non registra nulla al di l delle
parole e dei pensieri che i personaggi stessi verbalizzano) [ es: Coscienza di
Zeno, parole e pensieri verbalizzati sono addirittura gi scritti] intenzione
dellautore implicito si manifesta nella sua totalit
- Rappresentazione che, oltre alle azioni verbali, rende conto anche di azioni non
verbali (= anche di processi interiori, come sentimenti ed emozioni, verbalizzati
dal narratore senza commenti)
- Rappresentazione che rende evidente la presenza del narratore; casi in cui il
narratore ci d informazioni su ambienti, avvenimenti, offrendo al lettore
spiegazioni supplementari che rendono meglio comprensibile la scena in corso
[Tolstoj, Guerra e pace]
- Rappresentazione in cui il narratore interpreta, giudica, fa riferimento allatto
stesso della narrazione ( semplice coloritura, oppure riflessione
mentale/filosofica, oppure intervento diretto del narratore che apostrofa un
personaggio, o autoriferimento)
Quando leggo, chiaro che la voce narrante non si rivolge direttamente a me;
spesso incontro infatti narratario, lettore fittizio, immagine miniaturizzata dal
pubblico replicata nel testo (es. felice brigata del Decameron Dottor S. di
Zeno); uditore lettore interno al testo, specie di personaggio anche se spesso
estraneo alla storia ( narratario)
Anche dove non c un narratario, esiste comunque un lettore implicito : lopera
si rivolge a lui, e prefigura di lui certi comportamenti ( es. lettore implicito della
Commedia assiste a drammatica ascesa morale e religiosa che sa di essere
chiamato a compiere); io come lettore posso decidere se assumere questi
comportamenti oppure assumere solo sul piano provvisorio dellimmaginazione
le vesti del lettore implicito
Tratti di queste due figure ( narratario e lettore implicito) sono definite dalla
definizione di punto di vista e di altre tecniche narrative e hanno sfumature e
tipologie molto varie ( narratario pu essere palese ma esterno alla storia,
oppure interno alla storia) [es. nel Cherea e Calliroe Caritone, assemblea del
popolo siracusano che ascolta le vicende commovendosi e appassionandosi
raffigurazione delleffetto auspicato sul pubblico/ sperimentazione del
Novecento andata avanti fino a un tipo di narrazione particolarissimo come
quella in seconda persona ]
Narratore se spiega, interpreta, d informazioni, caratterizzato da un
onniscienza editoriale; evoca di fronte a s un narratario con cui rapportarsi ( se
non lo fa, non pu comunque fare a meno di un lettore implicito che condivide
la sua visione del mondo); tutto questo avviene attraverso la mediazione
dellopera, che non deve prevaricare -> tra autore e lettore si deve instaurare
patto narrativo = se ne deve assumere consapevolezza e facendo questo non si
viola lautonomia del testo, ma lo si realizza come oggetto di esperienza
Punto di vista
Questi tre tipi di narrazione non hanno mai forma pura in una narrazione: si
confondono spesso ( narratore onnisciente rivela qualcosa ai lettori); la stessa voce
pu farsi portatrice di punti di vista diversi
Al punto di vista sono collegate anche le -> modalit con cui il narratore riporta i
discorsi dei personaggi:
Tecniche narrative
-
Narratore eterodiegetico (3, 4) -> non esclude luso della prima persona
( Virgilio)
Allinterno dello stesso racconto possono esserci slittamenti di voce =
metadiegesi ( racconto di secondo grado) [Odissea, Omero lascia la parola ad
Ulisse che racconta i propri viaggi]
Distinzione fra:
-
Questa distinzione viene violata nel caso della metalessi = figura narrativa presente
quando si finge che il poeta operi gli effetti che canta (Virgilio fa morire Didone)
tecnica particolare:
situazione iniziale
complicazioni e peripezie attraverso cui si sviluppa intrigo
ritardi (suspense) e sorprese ( colpi di scena)
acme della tensione ( spannung) -> fili sparsi del racconto si riannodano e storia
si risolve
risoluzione
ma questo schema non intrinseco alla narrativa, anzi ci sono tentativi di abbandono
totale di trama e personaggi tendenza del romanzo del 900 alla destrutturazione
sperimentale; richiama lattenzione sulla pluralit tipologica dei generi narrativi,
ponendo accanto ai modelli tradizionali/realistici dell800 dei modelli
antiromanzeschi
Analisi sui fondamenti antropologici dellimmaginazione narrativa, dovrebbe chiarire
termini quali: mito, fiaba, romance, novel..
Spesso facendo questo si trova di fronte ad un binario sterile, in realt dallaltro lato la
narratologia recente trova applicazioni in psicologia e neuroscienze
( neuronarratologia, Calabrese)
Letteratura narrativa si rifrange in una molteplicit di generi e sottogeneri, che
richiedono lavoro del lettore: disponibilit ad assumere attitudini diverse per ogni