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MODULO 1

L’endometriosi: 
de nizione, fattori di
rischio ed eziopatogenesi
Dott.ssa Dora Caterina Pultrone
Laureata in Medicina e Chirurgia con specializzazione
in Ginecologia e Ostetricia. Diploma Master di II Livello
in Medicina Estetica
De nizione
L’endometriosi è una patologia ginecologica benigna, ad eziopatogenesi incerta, che
interessa il 10-12% delle donne in età fertile
La maggiore incidenza della malattia si registra tra i 25 e i 35 anni ma può comparire anche
in epoca adolescenziale (il 38% delle pazienti ha il primo episodio di dolore pelvico a circa 15
anni)
Si tratta di una malattia in ammatoria cronica e ricorrente, estrogenodipendente,
caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale (la mucosa che normalmente riveste
l’interno della cavità uterina) in siti ectopici, cioè al di fuori dell'utero
La maggior parte dei focolai ectopici si localizza a livello pelvico (interessando ovaie,
peritoneo, legamenti uterosacrali, cavo del Douglas e setto retto-vaginale) anche se, seppur
raramente, si possono ritrovare anche in zone extrapelviche

A livello macroscopico le aree di lesione si presentano in modo molto eterogeneo. Si


possono osservare millimetriche lesioni del peritoneo pelvico, cisti ovariche a contenuto
ematico (chiamate endometriomi), noduli retroperitoneali, estese zone di brosi e tenaci
aderenze

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


De nizione
L’endometriosi è una patologia ginecologica benigna, ad eziopatogenesi incerta, che
interessa il 10-12% delle donne in età fertile
La maggiore incidenza della malattia si registra tra i 25 e i 35 anni ma può comparire anche
in epoca adolescenziale (il 38% delle pazienti ha il primo episodio di dolore pelvico a circa 15
anni)
Si tratta di una malattia in ammatoria cronica e ricorrente, estrogenodipendente,
caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale (la mucosa che normalmente riveste
l’interno della cavità uterina)Approfondimento
in siti ectopici, cioè al di fuori dell'utero
La maggior parte dei focolai L’endometriosi
ectopici si localizza a livello
è una malattiapelvico (interessando
cronica ovaie, notevolmente
che compromette
peritoneo, legamenti uterosacrali, cavo del
sulla qualità diDouglas
vita dellaedonna,
setto retto-vaginale) anche se,da
essendo caratterizzata seppur
una
raramente, si possono ritrovare anche in zone
sintomatologia extrapelviche
molto dolorosa (rappresentata soprattutto da
dismenorrea, dispareunia e dolore pelvico cronico) e da un potenziale
A livello macroscopico le aree di lesione si presentano in modo molto eterogeneo. Si
impatto negativo sulla fertilità.
possono osservare millimetriche lesioni del peritoneo pelvico, cisti ovariche a contenuto
ematico (chiamate endometriomi), noduli retroperitoneali, estese zone di brosi e tenaci
aderenze

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


De nizione
Le zone di endometrio ectopico sono istologicamente identiche all’endometrio uterino (comprendono stroma e ghiandole) e sono
in grado di rispondere funzionalmente agli stessi stimoli ormonali.

Infatti ad ogni ciclo, le aree di endometriosi assumono atteggiamenti funzionali del tutto simili a quelli che si veri cano
nell'endometrio uterino, andando incontro a proliferazione, trasformazione secretiva, necrosi e sfaldamento mestruale. 

Mensilmente quindi il tessuto endometriale impiantato in sede anomala va incontro a un sanguinamento che comporta un
coinvolgimento ogistico dei tessuti circostanti, con conseguente formazione di tessuto cicatriziale.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


De nizione
Le zone di endometrio ectopico sono istologicamente identiche all’endometrio uterino (comprendono stroma e ghiandole) e sono
in grado di rispondere funzionalmente agli stessi stimoli ormonali.

Infatti ad ogni ciclo, le aree di endometriosi assumono atteggiamenti funzionali del tutto simili a quelli che si veri cano
nell'endometrio uterino, andando incontro a proliferazione, trasformazione secretiva, necrosi e sfaldamento mestruale. 

Approfondimento
Mensilmente quindi il tessuto endometriale impiantato in sede anomala va incontro a un sanguinamento che comporta un
coinvolgimento ogistico dei tessuti circostanti, con
Il sanguinamento conseguente
in queste formazione
zone ectopiche di tessuto
determina un cicatriziale.
processo
in ammatorio a carico degli organi interessati a cui consegue una
reazione brotica. Quando le aree di brosi diventano molto vaste, come
accade negli stadi più avanzati, si osserva un sovvertimento dell’anatomia
dell’apparato riproduttivo che comporta una compromissione della
fertilità della donna. Studi epidemiologici hanno osservato problemi di
infertilità nel 30-50% delle pazienti desiderose di gravidanza e affette da
endometriosi.

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Sintomatologia
Nel 20-25% dei casi l’endometriosi è asintomatica e viene diagnosticata casualmente durante un intervento di laparoscopia
eseguito, nella maggior parte dei casi, per un problema di infertilità

La sintomatologia dell’endometriosi è molto varia e complessa. L’eterogeneità delle sue manifestazioni è legata alla diversa
localizzazione ed estensione degli impianti

L’intensità del dolore non è in rapporto con l’ampiezza e la dimensione delle lesioni: infatti ci sono donne con endometriosi molto
sviluppata che riferiscono una modesta sintomatologia, mentre è possibile che piccole aree possono causare dolori molto intensi

I SINTOMI TIPICI LEGATI ALLA I SINTOMI LEGATI A LOCALIZZAZIONI


MALATTIA SONO: EXTRAGENITALI SONO:
dismenorrea severa (dolore durante il ematuria
ciclo mestruale) tenesmo rettale (in caso di localizzazione al
dispareunia profonda (dolore setto retto-vaginale)
durante i rapporti sessuali) disuria (dolore durante la minzione)
dolore pelvico cronico, non ciclico dischezia (dolore durante la defecazione)
infertilità altri (in rapporto alla speci ca localizzazione)

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Sintomatologia
Nel 20-25% dei casi l’endometriosi è asintomatica e viene diagnosticata casualmente durante un intervento di laparoscopia
eseguito, nella maggior parte dei casi, per un problema di infertilità

La sintomatologia dell’endometriosi è molto varia e complessa. L’eterogeneità delle sue manifestazioni è legata alla diversa
localizzazione ed estensione degli impianti

L’intensità del dolore non è inApprofondimento


rapporto con l’ampiezza e la dimensione delle lesioni: infatti ci sono donne con endometriosi molto
sviluppata che riferiscono una modesta sintomatologia, mentre è possibile che piccole aree possono causare dolori molto intensi
I sintomi più tipici dell’endometriosi sono il dolore e l’infertilità. In caso di
localizzazioni extragenitali possono associarsi sintomi intestinali o a carico
delle vie urinarie, a seconda della localizzazione della malattia.
L’endometriosi intestinale può manifestarsi con sintomi aspeci ci come
diarrea,
I SINTOMI TIPICI stipsi,ALLA
LEGATI dolore addominale diffuso, sanguinamento
I SINTOMI LEGATI Arettale,
LOCALIZZAZIONI
MALATTIA SONO:dischezia e raramente con un’ostruzione intestinale. NeiSONO:
EXTRAGENITALI casi di
interessamento vescicale le pazienti possono riferire dolore durante la
dismenorrea severa (dolore
minzione durante
ed ematuria. il
I sintomi ematuria
legati alle localizzazioni extragenitali
ciclo mestruale)
sono più frequentemente ciclici e perimestruali.
tenesmo rettale (in caso di localizzazione al
dispareunia profonda (dolore setto retto-vaginale)
durante i rapporti sessuali) disuria (dolore durante la minzione)
dolore pelvico cronico, non ciclico dischezia (dolore durante la defecazione)
infertilità altri (in rapporto alla speci ca localizzazione)

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Sintomatologia
Il tipo di sintomo, la sua frequenza e le sue caratteristiche variano
ampiamente tra le pazienti e ciò dipende dalla localizzazione ed estensione
delle lesioni endometriosiche. 
Il sintomo predominante è il dolore pelvico (presente nel 60% dei casi) che
tipicamente si manifesta sotto forma di dolore cronico oppure acuto
(quest’ultimo si presenta ciclicamente in occasione della mestruazione,
dell’ovulazione e dei rapporti sessuali).
Le pazienti con coinvolgimento di vescica o intestino riferiscono dolore
durante la minzione o l’evacuazione o sintomi intestinali aspeci ci, come
l’alvo alterno (periodi di stitichezza alternati a diarrea), gon ore addominale o
sensazione di mancato svuotamento intestinale, che vengono spesso
attribuiti alla “sindrome dell’intestino irritabile”. 
Nei rari casi di localizzazioni pleuro-polmonari si possono avere emottisi
perimestruali no ad arrivare a gravi complicazioni come lo pneumotorace. 
Questi sintomi possono cronicizzare tanto da accompagnare la donna per
tutto il periodo riproduttivo. Per questo motivo l’endometriosi viene de nita
una malattia cronica ed invalidante, che comporta elevati costi in termini di
salute sica e psichica, ripercuotendosi negativamente sulla qualità di vita
sessuale, sociale, familiare e lavorativa. 
Per questo motivo numerosi studi indicano che le donne affette da dolore
pelvico correlato all’endometriosi manifestano più frequentemente disturbi
legati all’ansia o alla depressione. 

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Sintomatologia
Il tipo di sintomo, la sua frequenza e le sue caratteristiche variano
ampiamente tra le pazienti e ciò dipende dalla localizzazione ed estensione
delle lesioni endometriosiche. 
Il sintomo predominante è il dolore pelvico (presente nel 60% dei casi) che
tipicamente si manifesta sotto forma di dolore cronico oppure acuto
Approfondimento
(quest’ultimo si presenta ciclicamente in occasione della mestruazione,
dell’ovulazione e dei rapporti sessuali).
Nonostante il 20-25% delle pazienti sia asintomatica, l’endometriosi è
Le pazienti con coinvolgimentotipicamente
di vescica ouna malattia
intestino cronica molto dolorosa. Si tratta spesso di un
riferiscono dolore
doloreoprofondo
durante la minzione o l’evacuazione e diffuso, aspeci
sintomi intestinali frequentemente
ci, come accompagnato da nausea,
vomito,
l’alvo alterno (periodi di stitichezza ansia ae diarrea),
alternati depressione.
gon Inoltre, questa sintomatologia
ore addominale o interferisce a
sensazione di mancato svuotamento vari livelli sulla sessualità
intestinale, e sulla fertilità
che vengono spesso spontanea della donna. Il sintomo
doloroso
attribuiti alla “sindrome dell’intestino pelvico può apparire aspeci co e rendere dif cile una diagnosi
irritabile”. 
differenziale, in quanto può essere attribuito a disturbi di diversa origine
Nei rari casi di localizzazioni pleuro-polmonari si possono avere emottisi
(ginecologici, gastrointestinali, urinari, muscoloscheletrici…). A causa della
perimestruali no ad arrivare a gravi complicazioni come lo pneumotorace. 
variabilità delle manifestazioni cliniche non è facile riconoscere la
malattia
Questi sintomi possono cronicizzare e spesso
tanto ciò comportalaun
da accompagnare notevole
donna per ritardo tra l’insorgenza dei
tutto il periodo riproduttivo. Persintomi
questoemotivo
la diagnosi.
l’endometriosi viene de nita
una malattia cronica ed invalidante, che comporta elevati costi in termini di
salute sica e psichica, ripercuotendosi negativamente sulla qualità di vita
sessuale, sociale, familiare e lavorativa. 
Per questo motivo numerosi studi indicano che le donne affette da dolore
pelvico correlato all’endometriosi manifestano più frequentemente disturbi
legati all’ansia o alla depressione. 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Storia
Nel Corpus Ippocraticum (l’insieme di testi di medicina attribuiti ad Ippocrate) del IV secolo a.C. venivano descritte frequenti
affezioni caratterizzate da dolori mestruali, ulcere uterine, infertilità e aderenze che possono essere collegate ai sintomi
dell’endometriosi
Per prevenire queste malattie i medici incoraggiavano le donne a sposarsi e ad avere gli in giovane età ritenendo che il ritardo
nell’ottenere la gravidanza potesse essere responsabile dello scatenarsi di questi sintomi. Le terapie messe in atto per
fronteggiare la malattia consistevano nell’applicazione di sanguisughe, camicie di forza, salassi, mutilazioni genitali e interventi
chirurgici 
Ai medici ippocratici va il merito di avere riconosciuto il dolore pelvico cronico come l’espressione di una patologia organica, e
come tale cercavano di trattarla
Al contrario, nel corso del Medioevo, le donne che lamentavano tali sintomi venivano colpevolizzate, ritenute affette da malattie
mentali che producevano dolori immaginari e venivano accusate di debolezza femminile, immoralità o isteria

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Storia
Nel Corpus Ippocraticum (l’insieme di testi di medicina attribuiti ad Ippocrate) del IV secolo a.C. venivano descritte frequenti
affezioni caratterizzate da dolori mestruali, ulcere uterine, infertilità e aderenze che possono essere collegate ai sintomi
dell’endometriosi
Per prevenire queste malattie i medici incoraggiavano le donne a sposarsi e ad avere gli in giovane età ritenendo che il ritardo
nell’ottenere la gravidanza potesse essere responsabile dello scatenarsi di questi sintomi. Le terapie messe in atto per
Approfondimento
fronteggiare la malattia consistevano nell’applicazione di sanguisughe, camicie di forza, salassi, mutilazioni genitali e interventi
chirurgici  Il termine “isteria” deriva dal termine greco hysteron, che signi ca utero:
infatti
Ai medici ippocratici va il merito dii avere
medici ai tempi di ilIppocrate
riconosciuto ritenevano
dolore pelvico cronicoche proprio
come questo
l’espressione di una patologia organica, e
organo fosse la causa di tutte le malattie delle donne. Dalla ne del
come tale cercavano di trattarla
Medioevo e per tutto il Seicento i sintomi tipici dell’endometriosi venivano
Al contrario, nel corso del Medioevo,
considerati le donne che lamentavano
come stregoneria taliutilizzati
e furono sintomi come
venivano colpevolizzate,
prova conclamata ritenute affette da malattie
mentali che producevano dolori immaginari
di possessione e venivanoL’atteggiamento
demoniaca. accusate di debolezza femminile,
medievale di immoralità o isteria
colpevolizzazione della donna ha in uenzato no ai nostri giorni il modo
in cui le pazienti comunicano i propri disagi in famiglia e addirittura al
proprio medico, temendo di non essere prese sul serio. La limitata
consapevolezza e la sottovalutazione di queste problematiche rivestono
un ruolo importante nel ritardo diagnostico tipico della malattia.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Storia
La malattia endometriosica fu descritta per la prima volta nella storia della medicina nel 1860 da Karl Von Rokitansky che la
identi cò al microscopio
Il termine 'endometriosi' fu utilizzato per la prima volta nel 1925 in un articolo pubblicato da John Sampson, un ginecologo
statunitense che divenne famoso per i suoi contributi scienti ci allo studio delle cause e delle manifestazioni cliniche della
malattia
Sampson elaborò nel 1921 la «teoria delle mestruazioni retrograde», con cui cercava di spiegare l’eziologia dell’endometriosi. Aveva
teorizzato che l’unica spiegazione per cui la mucosa uterina potesse raggiungere le ovaie o il peritoneo fosse attraverso un usso
retrogrado del sangue mestruale attraverso le tube

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Storia
La malattia endometriosica fu descritta per la prima volta nella storia della medicina nel 1860 da Karl Von Rokitansky che la
identi cò al microscopio
Il termine 'endometriosi' fu utilizzato per la prima volta nel 1925 in un articolo pubblicato da John Sampson, un ginecologo
statunitense che divenne famoso per i suoi contributi scienti ci allo studio delle cause e delle manifestazioni cliniche della
malattia
Sampson elaborò nel 1921 la «teoria delle mestruazioni retrograde», con cui cercava di spiegare l’eziologia dell’endometriosi. Aveva
Approfondimento
teorizzato che l’unica spiegazione per cui la mucosa uterina potesse raggiungere le ovaie o il peritoneo fosse attraverso un usso
retrogrado del sangue mestruale attraverso le tube
Questa teoria nasceva da alcune osservazioni che Sampson aveva rilevato
nel corso di interventi chirurgici laparotomici effettuati durante o subito
dopo le mestruazioni: si accorse che in 9 donne su 10 si osservava una
fuoriuscita di sangue mestruale dalle tube che si riversava nel peritoneo,
probabilmente a causa di contrazioni dissinergiche del muscolo uterino.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Localizzazione
Gli impianti di endometrio ectopico si possono trovare: 
 all’interno dell’utero, nello spessore della parete del miometro (endometriosi interna)
negli organi pelvici, quali ovaie, legamenti uterini, setto retto-vaginale, tube (endometriosi pelvica)
 in organi e tessuti situati al di fuori dello scavo pelvico (endometriosi extrapelvica)

ENDOMETRIOSI ESTERNA ENDOMETRIOSI INTERNA


Il tessuto endometriale ectopico si ritrova Si parla di endometriosi interna o
in sede extrauterina adenomiosi quando l’endometrio ectopico
Si può localizzare in varie sedi anatomiche, si sviluppa nel contesto del miometrio (la
a livello pelvico o extrapelvico parete muscolare dell’utero)

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Localizzazione
Gli impianti di endometrio ectopico si possono trovare: 
 all’interno dell’utero, nello spessore della parete del miometro (endometriosi interna)
negli organi pelvici, quali ovaie, legamenti uterini, setto retto-vaginale, tube (endometriosi pelvica)
Approfondimento
 in organi e tessuti situati al di fuori dello scavo pelvico (endometriosi extrapelvica)
L'adenomiosi è una malattia uterina benigna in cui le ghiandole
endometriali e lo stroma sono presenti nel miometrio uterino:
nonostante venga spesso identi cata con il termine di «endometriosi
interna», non deve essere confusa con l'endometriosi vera e propria,
ENDOMETRIOSI ESTERNA ENDOMETRIOSI INTERNA
de nita come la presenza di tessuto endometriale al di fuori dal viscere
Il tessuto endometriale ectopico
uterino. Queste duesicondizioni
ritrova Si parla
patologiche sono di endometriosi
quindi due entità interna o
in sede extrauterina
separate anche se possono coesistere nel 10% adenomiosi quando l’endometrio ectopico
delle pazienti.
Nell'adenomiosi,
Si può localizzare si sviluppa
il tessuto endometriale ectopico
in varie sedi anatomiche, tendenel contesto
a indurre undel miometrio (la
aumento
a livello pelvico parete muscolare
di volume diffuso dell'utero (allargamento
o extrapelvico globulare dell’utero)
dell'utero).
La presentazione clinica dipende dall’estensione e dalla localizzazione
della malattia ed è variabile tra pazienti totalmente asintomatiche a
donne che riferiscono dolore e sanguinamenti uterini anomali.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Localizzazione
L’ovaio e il peritoneo sono le zone più frequentemente interessate dalla malattia (il coinvolgimento ovarico si ritrova nel 17-44%
delle pazienti con endometriosi). 
Possiamo distinguere:
lesioni ovariche (endometriomi ovarici)
lesioni peritoneali super ciali
lesioni peritoneali profonde (DIE: Deep In ltrating Endometriosis)

Molto frequentemente i vari tipi di lesione sono coesistenti in quanto derivano tutte dallo stesso meccanismo eziopatogenetico.

Si parla di DIE (endometriosi profonda in ltrante) quando l’endometrio ectopico in ltra il tessuto per più di 5 mm oltre la
super cie del peritoneo. Si riscontra nel 20% delle pazienti e l’organo più frequentemente coinvolto è l’apparato gastro-enterico,
in particolare il retto.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Localizzazione
L’ovaio e il peritoneo sono le zone più frequentemente interessate dalla malattia (il coinvolgimento ovarico si ritrova nel 17-44%
delle pazienti con endometriosi). 
Possiamo distinguere:
lesioni ovariche (endometriomi ovarici)
Approfondimento
lesioni peritoneali super ciali
A livello pelvico le zone più frequentemente colpite, oltre all'ovaio, sono le
lesioni peritoneali profondetube,
(DIE:ilDeep
cavo In del ltrating
Douglas,Endometriosis)
i legamenti utero-sacrali, il setto retto-vaginale e
il peritoneo. Al di fuori dalla pelvi le isole endometriosiche possono essere
Molto frequentemente i vari tipi di lesione sono coesistenti in quanto derivano tutte dallo stesso meccanismo eziopatogenetico.
ritrovate a carico di qualsiasi organo addominale: nella parete del retto e
del sigma,
Si parla di DIE (endometriosi profonda in nell'appendice
ltrante) quando e nel cieco, nel collo
l’endometrio dell'utero,
ectopico in ltrainil vagina,
tessutonella
per più di 5 mm oltre la
vulva, anel
super cie del peritoneo. Si riscontra livello
20%ombelicale, pleurico,
delle pazienti polmonare,
e l’organo ureterale, renale,
più frequentemente a carico
coinvolto è l’apparato gastro-enterico,
in particolare il retto. dei linfonodi inguinali e pelvici e in corrispondenza di cicatrici
laparotomiche ed episiotomiche. In base all'estensione e alla
localizzazione delle lesioni la malattia viene classi cata in quattro gradi
diversi:
- I stadio: endometriosi minima
- II stadio: endometriosi lieve
- III stadio: endometriosi moderata
- IV stadio: endometriosi severa

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Prevalenza
La reale prevalenza dell’endometriosi resta ancora oggi sconosciuta, principalmente a causa della dif coltà nel diagnosticare la
malattia.
Le ragioni di questa complessità sono attribuiti a questi fattori: 

i sintomi spesso sono aspeci ci, per cui la malattia viene sospettata più dif cilmente e tardivamente
alcune pazienti sono asintomatiche
la diagnosi de nitiva di endometriosi viene posta in seguito all’esame istologico su prelievo bioptico. Quindi per la sua
identi cazione è necessario sottoporre la paziente ad una indagine invasiva
Si stima una latenza media di 6-7 anni dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi. 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Prevalenza
La reale prevalenza dell’endometriosi resta ancora oggi sconosciuta, principalmente a causa della dif coltà nel diagnosticare la
malattia.
Le ragioni di questa complessità sono attribuiti a questi fattori: 

i sintomi spesso sono aspeci ci, per cui la malattia viene sospettata più dif cilmente e tardivamente
Approfondimento
alcune pazienti sono asintomatiche
la diagnosi de nitiva di endometriosi
La malattiaviene postadif
è molto in seguito all’esame istologico
cile da diagnosticare. su prelievo
Nonostante bioptico.
si tratti di una Quindi per la sua
identi cazione è necessario delle
sottoporre la paziente
patologie ad una indagine
ginecologiche più diffuseinvasiva
è dif cile de nirne l'esatta
prevalenza
Si stima una latenza media di 6-7 a causa sia della
anni dall’insorgenza presenza
dei sintomi di diagnosi. 
alla forme asintomatiche, sia
dell'esistenza di endometriosi "microscopiche" o sottoperitoneali che
sfuggono alla diagnosi. L’incidenza (ovvero i nuovi casi di endometriosi
che si osservano in una popolazione nel corso di un anno) è pari, a
seconda degli studi, a circa lo 0,2-0,5%. In Italia, nel 2004, una rilevazione
del Census Bureau ha evidenziato che la malattia potrebbe interessare
2.902.873 di donne su una popolazione di 58.057.477.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Prevalenza
Secondo stime dell’ ONU sono affette da endometriosi circa 3 milioni di
donne in Italia, 14 milioni in Europa e 150 milioni nel mondo.
In particolare si riscontra:
nel 10-12% circa della popolazione femminile in età fertile
nel 35-50% delle donne che riferiscono dolore pelvico cronico, infertilità o
entrambe (40% delle donne con subfertilità/sterilità e circa 60% delle donne
con dolore pelvico cronico)
l’età media al momento della diagnosi è 25-35 anni. Si riscontra raramente
prima del menarca e tende a regredire dopo la menopausa

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Prevalenza
Secondo stime dell’ ONU sono affette da endometriosi circa 3 milioni di
donne in Italia, 14 milioni in Europa e 150 milioni nel mondo.
In particolare si riscontra:
nel 10-12% circa della popolazione femminile in età fertile
nel 35-50% delle donne che riferiscono dolore pelvico cronico, infertilità o
entrambe (40% delle donne con subfertilità/sterilità e circa 60% delle donne
con dolore pelvico cronico) Approfondimento
l’età media al momento della diagnosi
Sono sempreè 25-35 anni. Si riscontra
più numerosi gli studiraramente
e le ricerche che evidenziano una
prima del menarca e tende amaggiore
regredireincidenza
dopo la menopausa
della malattia nei territori maggiormente esposti a
fattori inquinanti, soprattutto quelli con azione di interferenti endocrini
(soprattutto diossina).

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Fattori di rischio
Sono stati condotti numerosi studi con l’obiettivo di identi care quali siano i fattori, individuali o ambientali, in grado di comportare
una maggiore incidenza di endometriosi.
Si sono valutati due gruppi di fattori di rischio: 
1. prevenibili (elementi comuni che possono essere modi cabili con interventi sullo stile di vita). Si sono presi in considerazione: la
dieta, l’attività sica, la disposizione del tessuto adiposo corporeo, l’assunzione di alcol, il fumo, l’esposizione a sostanze tossiche e
l’assunzione di contraccettivi orali
2. non prevenibili (elementi che non possono essere modi cati): si riferiscono alla storia ostetrico-ginecologica (età del menarca,
parità, caratteristiche del ciclo mestruale, altre patologie ginecologiche), all’età e a fattori genetici (familiarità per endometriosi) 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Fattori di rischio
Sono stati condotti numerosi studi con l’obiettivo di identi care quali siano i fattori, individuali o ambientali, in grado di comportare
una maggiore incidenza di endometriosi.
Si sono valutati due gruppi di fattori di rischio: 
1. prevenibili (elementi comuni che possono essere modi cabili con interventi sullo stile di vita). Si sono presi in considerazione: la
Approfondimento
dieta, l’attività sica, la disposizione del tessuto adiposo corporeo, l’assunzione di alcool, il fumo, l’esposizione a sostanze tossiche e
l’assunzione di contraccettivi orali
Verranno analizzati i principali fattori di rischio alla luce degli studi
2. non prevenibili (elementi che non possono
scienti ci noraessere modi cati): si riferiscono alla storia ostetrico-ginecologica (età del menarca,
disponibili:
parità, caratteristiche del ciclo mestruale, altre patologie ginecologiche), all’età e a fattori genetici (familiarità per endometriosi) 
1. storia ostetrico-ginecologica
2. storia familiare
3. stato socio-economico
4. stile di vita (alcol, caffeina, fumo, attività sica intensa)
5. alimentazione
6. composizione corporea
7. esposizione ad agenti tossici
8. attività sica
9. contraccettivi orali

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Fattori di rischio ostetrico-ginecologici

FATTORI ASSOCIATI AD AUMENTO DEL RISCHIO

Menarca precoce 
Menopausa tardiva
Nulliparità
Brevi cicli mestruali  
Flusso mestruale abbondante

FATTORI ASSOCIATI A RIDUZIONE DEL RISCHIO

Multiparità
Uso di contraccettivi orali
Menopausa

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Fattori di rischio ostetrico-ginecologici

Approfondimento
FATTORI ASSOCIATI AD AUMENTO DEL RISCHIO
L’endometriosi è una malattia che riguarda le donne in età fertile. Si
Menarca precoce 
presenta molto raramente prima del menarca e tende a regredire con la
Menopausa tardiva menopausa. Gli studi volti a ricercare un’associazione tra anamnesi
Nulliparità mestruale e diagnosi di endometriosi rivelano un maggior rischio nelle
donne esposte ad un maggior numero di cicli mestruali (nulliparità, brevi
Brevi cicli mestruali   cicli mestruali, menarca precoce e menopausa tardiva), che si riduce con
la diminuzione dei livelli di estrogeni (multiparità, contraccettivi orali e
Flusso mestruale abbondante
menopausa). Questi studi epidemiologici quindi confermano l’estrogeno-
dipendenza di questa patologia. Per quanto riguarda l’anamnesi ostetrica
i dati epidemiologici suggeriscono che la parità sia inversamente
associata al rischio di endometriosi e questo potrebbe esser dovuto a due
motivi:
FATTORI ASSOCIATI A RIDUZIONE DEL RISCHIO
il maggiore numero di gravidanze si accompagna a minore numero di
Multiparità mestruazioni
Uso di contraccettivi orali l’alto livello di progesterone associato alla gravidanza sembra
Menopausa ostacolare lo sviluppo della malattia

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi CORSO FAD


2. Fattori di rischio: storia familiare  
Si è osservata una tendenza alla familiarità e una maggiore prevalenza
dell'endometriosi nelle parenti di primo grado di donne affette rispetto alla
popolazione generale 
La suscettibilità allo sviluppo della malattia è in uenzata da molteplici
fattori genetici e ambientali e la componente genetica sembra incidere per
il 51%
Il modello di trasmissione è sconosciuto ma probabilmente si tratta di
un'ereditarietà di tipo poligenico, nella quale vari loci genetici
interagiscono tra loro e con l'ambiente
Sono stati condotti studi sul DNA di famiglie in cui almeno due sorelle, in
seguito ad una laparoscopia, hanno avuto una diagnosi di endometriosi allo
stadio III e IV e si sono  analizzati i geni implicati nel metabolismo del
galattosio e nella detossi cazione della diossina. Da questi studi si evince
che alcuni agenti ambientali potrebbero interagire con i geni ed essere
quindi cofattori nello sviluppo della malattia. A conferma di questa teoria
alcune evidenze sperimentali rivelano che nelle scimmie rhesus
l'esposizione alla diossina e alle radiazioni ionizzanti induce la comparsa di
focolai endometriosici (anche nella specie umana si è osservato che i livelli
di diossina nelle donne affette è maggiore rispetto ai controlli). Inoltre si è
inoltre rilevato che l' incidenza e la severità delle lesioni è maggiore proprio
in Belgio, la zona con il maggior tasso di inquinamento da diossina nel
mondo

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


2. Fattori di rischio: storia familiare  
Si è osservata una tendenza alla familiarità e una maggiore prevalenza
dell'endometriosi nelle parenti di primo grado di donne affette rispetto alla
popolazione generale  Approfondimento
La suscettibilità allo sviluppoUn
della malattia
team è in uenzata
internazionale da molteplici
di scienziati nel 2017 ha condotto un importante
fattori genetici e ambientali e la componente
studio geneticaconfrontando
su donne europee sembra incidere perdi 166 pazienti con
il DNA
il 51% endometriosi confermata istologicamente nel corso di un intervento
chirurgico e ma
Il modello di trasmissione è sconosciuto 150 probabilmente
donne senza la si malattia.
tratta diI ricercatori hanno individuato
due regioni
un'ereditarietà di tipo poligenico, del genoma
nella quale vari lociassociate
genetici ad un aumentato rischio di
endometriosi. La prima e più forte si trova sul cromosoma 7 (regione che
interagiscono tra loro e con l'ambiente
potrebbe essere coinvolta nella regolazione dei geni vicini, coinvolti nello
Sono stati condotti studi sul sviluppo
DNA di famiglie
dell'uteroin cui
e delalmeno due sorelle,interno).
suo rivestimento in La seconda variante
seguito ad una laparoscopia,genetica
hanno avuto una
è stata diagnosi
trovata sul di endometriosi
cromosoma allo al gene WNT4, coinvolto
1, vicino
stadio III e IV e si sono  analizzati i geni implicati
nel metabolismo nel ormoni
degli metabolismoe nellodel
sviluppo e funzionalità del tratto
galattosio e nella detossi cazione della diossina.
riproduttivo femminile. Da Daquesti studi
questo si evince
studio si evidenzia che il contributo
che alcuni agenti ambientaligenetico
potrebbero interagire
sembra esserecon i geni ed essere
maggiormente rilevante nelle forme più gravi
quindi cofattori nello sviluppo della
della malattia.
malattia. A conferma della
L’importanza di questa teoria
genetica viene sottolineata anche dal
alcune evidenze sperimentali rivelanoche
riscontro cheilnelle scimmie
rischio rhesus
di endometriosi è collegato all'etnia: diversi studi
l'esposizione alla diossina e alle radiazioni
hanno ionizzanti
riportato un aumentoinduce dila comparsa
nove volte del di rischio nelle donne
focolai endometriosici (anche nella specie
asiatiche umana
rispetto si è osservatofemminile
alla popolazione che i livellibianca europea-americana.
di diossina nelle donne affette è maggiore rispetto ai controlli). Inoltre si è
inoltre rilevato che l' incidenza e la severità delle lesioni è maggiore proprio
in Belgio, la zona con il maggior tasso di inquinamento da diossina nel
mondo

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


3. Fattori di rischio: stato socio-economico  
Gli studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione tra l’endometriosi e una condizione socio-economica medio/alta. 
Il rischio di ammalarsi risulta maggiore nelle donne con più alta posizione sociale e disponibilità economica, con grado d’istruzione
più elevato e abitudini e stili di vita ad esso correlati.
Relativamente a ciò si deve però considerare che:
donne di maggiore status socio-economico sono generalmente più consapevoli ed attente al loro stato di  salute, e soprattutto hanno
le possibilità economiche per sottoporsi a maggiori accertamenti e controlli clinici
molti dei fattori di rischio suggeriti per l'endometriosi (la storia riproduttiva, la massa corporea, l'attività sica e la dieta) sono
condizioni correlabili al grado d’istruzione e alla condizione socio-economica

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


3. Fattori di rischio: stato socio-economico  
Gli studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione tra l’endometriosi e una condizione socio-economica medio/alta. 
Il rischio di ammalarsi risulta maggiore nelle donne con più alta posizione sociale e disponibilità economica, con grado d’istruzione
più elevato e abitudini e stili di vita ad esso correlati.
Approfondimento
Relativamente a ciò si deve però considerare che:
La presa di coscienza della propria sofferenza da parte delle donne è
donne di maggiore status socio-economico sono generalmente più consapevoli ed attente al loro stato di  salute, e soprattutto hanno
legato anche ad un problema culturale: troppo spesso infatti si tende a
le possibilità economiche per sottoporsi a maggiori accertamenti e controlli clinici
considerare il dolore mestruale come un fenomeno siologico, quasi
molti dei fattori di rischio suggeriti
normale,perda
l'endometriosi
tenere a bada(lacon
storia
unriproduttiva, la massa corporea,
uso, a volte intensivo, di l'attività sica e la dieta) sono
condizioni correlabili al gradoantin
d’ istruzione e alla
ammatori condizioneci.socio-economica
e antidolori Si stima che la metà degli anni che
intercorrono tra inizio dei sintomi e la diagnosi (circa 7) siano impiegati
per acquisire la consapevolezza che i forti dolori mestruali non siano una
condizione normale con cui le donne devono necessariamente convivere.
Il primo passo per una diagnosi tempestiva parte proprio dal
riconoscimento della donna di avere una problematica. Da qui iniziano gli
di accertamenti clinici (dalla visita ginecologica, all’ecogra a no alla
laparoscopia) che richiedono alcuni anni per poter nalmente arrivare
alla corretta diagnosi. In questo scenario è inoltre fondamentale
l’attitudine del medico nell’ ascoltare il racconto di sofferenza della
paziente e la sua capacità clinica di formulare il primo sospetto
diagnostico della malattia.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


4. Fattori di rischio: ruolo di alcol, caffeina,
attività sica intensa e fumo
Sono stati condotti vari studi per valutare se stile di vita e abitudini voluttuarie (fumo, consumo di
alcolici) possano in qualche modo in uenzare insorgenza, patogenesi e progressione
dell’endometriosi. 
Fumo: il fumo di sigaretta è in grado di alterare la steroidogenesi ed è noto il suo effetto negativo
sulla fertilità. Nelle donne fumatrici si osserva riduzione della concentrazione di 17 beta-estradiolo
per aumento del catabolismo epatico ad opera di metaboliti della nicotina  e una riduzione dei
livelli di progesterone per effetto tossico sulle cellule della granulosa. Inoltre possieda un forte
effetto in ammatorio che potrebbe innescare una sovraespressione genica pro-in ammatoria.
Sebbene sia ben noto che il fumo aumenti lo stato in ammatorio e alteri l'equilibrio ormonale, una
meta-analisi ha concluso che ci sono poche prove per collegare il fumo di tabacco all'endometriosi,
anche nel caso di un elevato numero di sigarette giornaliero
Alcol: relativamente al consumo di alcolici, gli studi sono controversi. L'alcol aumenta l'attività
aromatasica (riducendo i livelli sierici di testosterone e aumentando quelli degli estrogeni) e può
interagire con la produzione ipo saria dell’ ormone LH, con conseguente aumento di estradiolo.
Inoltre l'assunzione di alcol nel lungo periodo aumenta la produzione di citochine pro-
in ammatorie. Una meta analisi del 2013 aveva evidenziato un rischio aumentato, soprattutto in
relazione alla dose di alcolici assunta giornalmente. Al contrario un lavoro del 2019 non ha mostrato
associazioni signi cative
Caffè: nelle donne che soffrono di endometriosi la caffeina, soprattutto quando assunta in dosi
elevate, è sempre stata sconsigliata in quanto sospettata di incrementare i livelli di estrogeni

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


4. Fattori di rischio: ruolo di alcol, caffeina,
attività sica intensa e fumo
Sono stati condotti vari studi per valutare se stile di vita e abitudini voluttuarie (fumo, consumo di
alcolici) possano in qualche modo in uenzare insorgenza, patogenesi e progressione
dell’endometriosi. 
Fumo: il fumo di sigaretta è in grado di alterare la steroidogenesi ed è noto il suo effetto negativo
sulla fertilità. Nelle donne fumatrici si osserva riduzione della concentrazione di 17 beta-estradiolo
per aumento del catabolismo Approfondimento
epatico ad opera di metaboliti della nicotina  e una riduzione dei
livelli di progesterone per effetto tossico sulle cellule della granulosa. Inoltre possieda un forte
Le abitudini
effetto in ammatorio che potrebbe voluttuarie
innescare in grado di stimolare
una sovraespressione genica la sintesi
pro-in degli steroidi
ammatoria.
sessuali
Sebbene sia ben noto che il fumo aumentano
aumenti teoricamente
lo stato in ammatorio il rischio
e alteridil'equilibrio
malattie ginecologiche
ormonale, una
meta-analisi ha concluso cheormono-dipendenti,
ci sono poche provecome l'endometriosi.
per collegare il fumoNonostante ciò recenti studi in
di tabacco all'endometriosi,
anche nel caso di un elevato merito
numero alla
di correlazione tra caffeina, intensa attività sportiva, fumo e alcol
sigarette giornaliero
non hanno evidenziato signi cative associazioni con lo sviluppo e
Alcol: relativamente al consumo di alcolici, gli studi sono controversi. L'alcol aumenta l'attività
l’evoluzione della malattia.
aromatasica (riducendo i livelli sierici di testosterone e aumentando quelli degli estrogeni) e può
interagire con la produzione ipo saria dell’ ormone LH, con conseguente aumento di estradiolo.
Inoltre l'assunzione di alcol nel lungo periodo aumenta la produzione di citochine pro-
in ammatorie. Una meta analisi del 2013 aveva evidenziato un rischio aumentato, soprattutto in
relazione alla dose di alcolici assunta giornalmente. Al contrario un lavoro del 2019 non ha mostrato
associazioni signi cative
Caffè: nelle donne che soffrono di endometriosi la caffeina, soprattutto quando assunta in dosi
elevate, è sempre stata sconsigliata in quanto sospettata di incrementare i livelli di estrogeni

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Fattori di rischio: alimentazione
L’in ammazione e lo stress ossidativo rivestono un ruolo cruciale nell’insorgenza e nella progressione dell’endometriosi e dei sintomi
correlati: infatti nel liquido peritoneale di queste pazienti si ritrovano elevati livelli di PGE2, mediatrice del processo in ammatorio. 
È noto come l’alimentazione sia implicata in alcuni processi come la modulazione dell’in ammazione, il metabolismo delle
prostaglandine e la ciclicità mestruale. Per questo motivo alcuni studi si sono concentrati nella valutazione del ruolo svolto dai nutrienti
come fattori di rischio o fattori di protezione nei confronti dell’endometriosi.
Gli studi esistenti sulla nutrizione suggeriscono che la dieta sia un fattore di rischio potenzialmente modi cabile anche se non si
evincono chiare raccomandazioni scienti che, né viene suggerita una speci ca alimentazione. 
Una recente review, esaminando quanto disponibile in letteratura conclude che la scarsità di dati scienti ci e la variabilità dei risultati
dei lavori speci ci impediscono di affermare l’esistenza di associazione tra una particolare dieta ed l’endometriosi. Quindi al momento
sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere il ruolo preciso dell’in uenza dei prodotti alimentari nello sviluppo della malattia.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Fattori di rischio: alimentazione
L’in ammazione e lo stress ossidativo rivestono un ruolo cruciale nell’insorgenza e nella progressione dell’endometriosi e dei sintomi
correlati: infatti nel liquido peritoneale di queste pazienti si ritrovano elevati livelli di PGE2, mediatrice del processo in ammatorio. 
È noto come l’alimentazione sia implicata in alcuni processi come la modulazione dell’in ammazione, il metabolismo delle
prostaglandine e la ciclicità mestruale. Per questo motivo alcuni studi si sono concentrati nella valutazione del ruolo svolto dai nutrienti
come fattori di rischio o fattori di protezione nei confronti dell’endometriosi.
Gli studi esistenti sulla nutrizione suggeriscono che la dieta sia un fattore di rischio potenzialmente modi cabile anche se non si
Approfondimento
evincono chiare raccomandazioni scienti che, né viene suggerita una speci ca alimentazione. 
Una recente review, esaminando Il ruolo
quantoimportante
disponibilesvolto dall’in ammazione
in letteratura conclude nelle
che laprincipali patologie
scarsità di dati scienti ci e la variabilità dei risultati
dei lavori speci ci impedisconocroniche ha stimolato
di affermare l’esistenzala ricerca sull’in uenza
di associazione della
tra una nutrizione
particolare e delle
dieta varie
ed l’endometriosi. Quindi al momento
sono necessarie ulteriori ricerche tipologie di dieta sugli
per comprendere indici preciso
il ruolo in ammatori.
dell’in In generale
uenza un’alimentazione
dei prodotti alimentari nello sviluppo della malattia.
mirata ad ottenere un effetto antiin ammatorio e una risposta glicemica
stabile prevede il consumo di frutta e verdura, olio di pesce, latticini ricchi
di calcio, vitamina D, acidi grassi omega 3 e omega 6 nella corretta
proporzione, tonutrienti (con potenzialità antin ammatorie e
antiossidanti) e alimenti integrali. Al contrario un’alimentazione ricca di
acidi grassi trans, alcol e carne rossa produce un effetto pro-
in ammatorio.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Fattori di rischio: alimentazione
La dieta mediterranea, caratterizzata da un alto rapporto tra acidi grassi monoinsaturi (MUFA) e saturi (SFA), da un’abbondante
percentuale di frutta e verdura, cereali integrali, legumi e un corretto rapporto tra acidi grassi omega 3 e omega 6, ha mostrato di
possedere un effetto antin ammatorio migliore rispetto ad altri modelli dietetici tipici del Nord America e del Nord Europa,
pertanto è stata proposta come modello dietetico utile per ridurre l’in ammazione nelle patologie in ammatorie croniche come
l’endometriosi
Sono in corso studi per valutare il ruolo della dieta chetogenica, sfruttando il suo effetto anti-in ammatorio: seppure in assenza
di trial clinici randomizzati la riduzione degli indici in ammatori e della sintesi periferica di estrogeni da parte dell’aromatasi
supportano teoricamente l’utilizzo di questo protocollo in queste pazienti
Le basi molecolari della dieta chetogenica a cui attribuire un effetto bene co nell’endometriosi sono da attribuire a:
la riduzione dell’espressione di COX 2
la diminuzione quantitativa del tessuto adiposo, in grado di ridurre l’attività aromatasica e gli estrogeni periferici
il β-idrossibutirrato, corpo chetonico con funzioni di signaling, è in grado di inibire l’attivazione dell’in ammasoma NLRP3,
modulando ef cacemente l’in ammazione

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Fattori di rischio: alimentazione
La dieta mediterranea, caratterizzata da un alto rapporto tra acidi grassi monoinsaturi (MUFA) e saturi (SFA), da un’abbondante
percentuale di frutta e verdura, cereali integrali, legumi e un corretto rapporto tra acidi grassi omega 3 e omega 6, ha mostrato di
possedere un effetto antin ammatorio migliore rispetto ad altri modelli dietetici tipici del Nord America e del Nord Europa,
pertanto è stata proposta come modello dietetico utile per ridurre l’in ammazione nelle patologie in ammatorie croniche come
l’endometriosi
Sono in corso studi per valutare il ruolo della dieta chetogenica, sfruttando il suo effetto anti-in ammatorio: seppure in assenza
Approfondimento
di trial clinici randomizzati la riduzione degli indici in ammatori e della sintesi periferica di estrogeni da parte dell’aromatasi
supportano teoricamente l’utilizzo di questo
Nonostante sianoprotocollo in ulteriori
necessarie queste pazienti. 
ricerche per comprendere
l’in uenza degli
Le basi molecolari della dieta chetogenica a cuispeci ci alimenti
attribuire sul rischio
un effetto bene co globale di malattia lasono da attribuire a:
nell’endometriosi
rieducazione alimentare sembra essere uno strumento promettente
la riduzione dell’espressione nella
di COX 2
prevenzione e nel trattamento dell'endometriosi. Viene
la diminuzione quantitativa delraccomandata un’alimentazione
tessuto adiposo, equilibrata
in grado di ridurre e varia.
l’attività Si raccomanda
aromatasica una
e gli estrogeni periferici
dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, alimenti ricchi di omega 3,
il β-idrossibutirrato, corpo chetonico
moderando con funzioni
il consumo di signaling,
di prodottiè ricchi
in grado di inibire
di acidi grassi l’attivazione dell’in
trans-insaturi, e diammasoma NLRP3,
modulando ef cacemente l’in ammazione
carne rossa e alcol. Può essere utile l'integrazione con N-acetilcisteina,
vitamina D e resveratrolo, curcumina e altre sostanze antiossidanti.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


6. Fattori di rischio: composizione corporea    
Sono stati condotti studi epidemiologici per stabilire se esistesse un’associazione tra l’indice di massa corporea (BMI) e
l’endometriosi, che hanno fornito risultati non univoci.
La maggioranza dei lavori mostrano comunque una relazione inversa tra l’indice di massa corporea (BMI) e il rischio di sviluppare la
malattia: l’endometriosi sembra essere più frequente nelle donne con basso indice di massa corporea.
La correlazione potrebbe essere spiegata da questi fattori:
si riscontra una maggiore dif coltà diagnostica nelle donne sovrappeso o obese
le pazienti con maggior indice di massa corporea hanno più frequentemente uno status socio-economico inferiore, fattore che si
associa a minore frequenza di riscontro della malattia
il maggior peso si correla ad altri fattori protettivi per l’endometriosi, come un maggior numero di gravidanze e irregolarità del
ciclo mestruale

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


6. Fattori di rischio: composizione corporea    
Sono stati condotti studi epidemiologici per stabilire se esistesse un’associazione tra l’indice di massa corporea (BMI) e
l’endometriosi, che hanno fornito risultati non univoci.
La maggioranza dei lavori mostrano comunque una relazione inversa tra l’indice di massa corporea (BMI) e il rischio di sviluppare la
malattia: l’endometriosi sembra essere più frequente nelle donne con basso indice di massa corporea.
La correlazione potrebbe essere spiegata da questi fattori:
si riscontra una maggiore difApprofondimento
coltà diagnostica nelle donne sovrappeso o obese
le pazienti con maggior indiceUno di studio
massa ha corporea
riportatohanno più
che le frequentemente
donne unopiù
con uno stadio status socio-economico
avanzato di inferiore, fattore che si
associa a minore frequenza di riscontro
malattia della malattia
tendono ad avere un BMI ancora più basso rispetto alle donne
il maggior peso si correla ad con
altrimalattia più lieve.per
fattori protettivi Inoltre due studi hanno
l’endometriosi, riportato
come un maggiorun'associazione
numero di gravidanze e  irregolarità del
ciclo mestruale inversa tra le dimensioni corporee dell'infanzia e adolescenza e il rischio
di insorgenza di endometriosi, in accordo con l'associazione osservata tra
BMI dell’adulto e rischio di malattia. Sono necessari ulteriori studi per
confermare questa correlazione e svelarne le basi siopatologiche.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


7. Fattori di rischio: esposizione ad agenti tossici
La possibilità che agenti inquinanti contribuiscano allo sviluppo dell’endometriosi è oggetto di
studio da oltre 20 anni e sia l'OMS nel 1998 che la Scienti c Commitee on Food dell'Unione Europea
nel 2000 hanno incluso l'endometrio tra gli obiettivi più sensibili all'esposizione a numerosi
inquinanti.
Il primo composto che ha suscitato grande interesse è la diossina (TCDD), un sottoprodotto di
processi di combustione e incenerimento. Appartiene ad un gruppo di sostanze de nite POPs
(Persistent Organic Polluttants), un gruppo di inquinanti diffusi nell’ambiente sotto forma di
pesticidi, prodotti industriali e sottoprodotti di reazioni di combustione.
Ai POPs sono stati attribuiti molti effetti tossici, in quanto sono in grado di interferire con il sistema
endocrino ed immunitario agendo come interferenti endocrini ed immunosoppressori.
La tossicità di questi composti sembra correlata al loro legame con il recettore arilico (AhR) espresso sia sull’endometrio che sulle
cellule immunitarie, in grado di attivare numerosi geni tra cui il citocromo P450  e scatenare una risposta simil in ammatoria in
grado di interferire con la normale siologia dell’endometrio e del sistema immunitario. Questa condizione può consentire sviluppo
e persistenza del tessuto endometriale nella cavità peritoneale.
L’associazione tra diossine, inquinanti ambientali ed endometriosi è attualmente studiata da numerosi ricercatori, con dati nora
contrastanti (legati anche alle diversità di conduzione degli studi). È stato suggerito che l'esposizione a livelli elevati di policlorobifenili,
diossina, esteri ftalati, bisfenolo A e inquinanti organoclorurati e per uorochimici possa svolgere un ruolo nello sviluppo e
progressione della malattia.
Gli studi che supportano questa associazione non hanno ancora messo in evidenza il chiaro meccanismo patogenetico. Alcune teorie
sul meccanismo d'azione attraverso il quale questi inquinanti siano coinvolti nell'insorgenza della malattia includono la generazione di
stress ossidativo, che può modulare l'attività immunologica o alterare l'omeostasi ormonale.
L'interazione tra una varietà di composti sici e chimici ambientali può potenzialmente promuovere la malattia nelle donne con una
suscettibilità individuale.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


7. Fattori di rischio: esposizione ad agenti tossici
La possibilità che agenti inquinanti contribuiscano allo sviluppo dell’endometriosi è oggetto di
studio da oltre 20 anni e sia l'OMS nel 1998 che la Scienti c Commitee on Food dell'Unione Europea
nel 2000 hanno incluso l'endometrio tra gli obiettivi più sensibili all'esposizione a numerosi
inquinanti.
Il primo composto che ha suscitato grande interesse è la diossina (TCDD), un sottoprodotto di
Approfondimento
processi di combustione e incenerimento. Appartiene ad un gruppo di sostanze de nite POPs
(Persistent Organic Polluttants), Launconnessione fra diossinediffusi
gruppo di inquinanti e endometriosi
nell’ambientevenne messa
sotto forma in di
luce per la
prima volta dadiuna
pesticidi, prodotti industriali e sottoprodotti pubblicazione
reazioni scienti ca del 1993, in cui la ricercatrice
di combustione.
Sherry Rier e i suoi colleghi riportarono che scimmie rhesus esposte
Ai POPs sono stati attribuiti molti effetti tossici, inaquanto
quotidianamente diossinesono in gradoanni
per quattro di interferire
sviluppavanocon il sistema
endocrino ed immunitario agendo come interferenti
l’endometriosi, con una endocrini
frequenzaed immunosoppressori.
e una gravità proporzionali alla dose.
La tossicità di questi composti L’esposizione
sembra correlataai POPS è inevitabile
al loro legame con inilquanto sono
recettore ubiquitari,
arilico stabili e
(AhR) espresso
persistenti
sia sull’endometrio che sulle cellule nell’ambiente
immunitarie, in grado e nei componenti
di attivare dellageni
numerosi catena
tra alimentare.
cui il
citocromo P450  e scatenare una L’alimentazione
risposta simil rappresenta
in ammatoria la maggiore
in grado difonte di assunzione
interferire di queste
con la normale
siologia dell’endometrio e delsostante
sistema inquinanti
immunitario. (circa il 90%)
Questa e per questo
condizione puòmotivo sonosviluppo
consentire state e
intraprese
persistenza del tessuto endometriale azioni
nella normative
cavità a livello comunitario e internazionale per
peritoneale.
Gli studi che supportano questa cercare di ridurre
associazione non il loro impatto
hanno ancora ambientale e sanitario.
messo in evidenza il chiaro
meccanismo patogenetico. Alcune teorie sul meccanismo d'azione attraverso il quale questi
inquinanti siano coinvolti nell'insorgenza della malattia includono la generazione di stress ossidativo,
che può modulare l'attività immunologica o alterare l'omeostasi ormonale.
L'interazione tra una varietà di composti sici e chimici ambientali può potenzialmente promuovere
la malattia nelle donne con una suscettibilità individuale.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


8. Fattori di rischio: stile di vita e attività sica
Praticare una regolare attività sica ha molti effetti bene ci per le pazienti affette da
malattie in ammatorie.
I bene ci derivano dalla:
riduzione dei livelli estrogenici biodisponibili
aumento dei livelli di SHBG
riduzione dell’iperinsulinemia
aumento dei livelli di citochine con proprietà antin ammatorie e antiossidanti
stimolazione della circolazione sanguigna e del usso di ossigeno e nutrienti
riduzione dello stress
rilascio di endor ne, dotate di una potente attività analgesica 
riduzione dello stress ossidativo
Sono stati condotti alcuni lavori per stabilire il ruolo dell’attività sica come fattore di
rischio o protettivo nei confronti dell’endometriosi ma i risultati non sono ancora
conclusivi, né si conosce il reale impatto del regolare movimento sul decorso della
malattia.
È stato ipotizzato che l’intensa attività sica (livelli agonistici) potrebbe stimolare la
proliferazione endometriale aumentando i livelli di estrogeni e di fattore di crescita
insulino-simile-1, mentre l'esercizio a intensità moderata potrebbe avere un effetto
protettivo, riducendo lo stato in ammatorio e lo stress ossidativo.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


8. Fattori di rischio: stile di vita e attività sica
Praticare una regolare attività sica ha molti effetti bene ci per le pazienti affette da
malattie in ammatorie.
I bene ci derivano dalla:
riduzione dei livelli estrogenici biodisponibili
aumento dei livelli di SHBG
riduzione dell’iperinsulinemia
Approfondimento
aumento dei livelli di citochine con proprietà antin ammatorie e antiossidanti
Sebbene molte evidenze suggeriscano un ruolo bene co dell’attività
stimolazione della circolazione sanguigna e del usso di ossigeno e nutrienti
sica, le recenti meta-analisi non supportano l’ipotesi in modo conclusivo.
riduzione dello stress In generale rimane la raccomandazione di praticare una vita attiva, utile
per
rilascio di endor ne, dotate di l’incremento
una della analgesica 
potente attività produzione di citochine con proprietà antiossidanti
e antin ammatorie.
riduzione dello stress ossidativo
Sono stati condotti alcuni lavori per stabilire il ruolo dell’attività sica come fattore di
rischio o protettivo nei confronti dell’endometriosi ma i risultati non sono ancora
conclusivi, né si conosce il reale impatto del regolare movimento sul decorso della
malattia.
È stato ipotizzato che l’intensa attività sica (livelli agonistici) potrebbe stimolare la
proliferazione endometriale aumentando i livelli di estrogeni e di fattore di crescita
insulino-simile-1, mentre l'esercizio a intensità moderata potrebbe avere un effetto
protettivo, riducendo lo stato in ammatorio e lo stress ossidativo.

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9. Fattori di rischio: contraccettivi orali
I dati disponibili sull’associazione tra assunzione di contraccettivi orali ed endometriosi sono contrastanti.
In alcuni studi il rischio di sviluppare la malattia è risultato inferiore tra le donne che assumevano contraccettivi orali combinati (COC).
Il potenziale ruolo protettivo potrebbe essere attribuito a vari fattori:
il miglioramento dei sintomi, soprattutto della dismenorrea, che si osserva durante l’utilizzo dei COC potrebbe portare una
mancata diagnosi in queste pazienti (minori esigenze di visite ginecologiche)
la quantità di usso mestruale si riduce notevolmente durate l’assunzione dei COC: ciò potrebbe determinare una riduzione della
quantità di cellule endometriali re uenti in cavità addominale
le formulazioni ormonali dei COC contengono progestinici, i quali sono una terapia riconosciuta per l’endometriosi
Al contrario, in altri studi caso-controllo, si è evidenziato un rischio aumentato nelle donne che assumevano i contraccettivi. 
Questo risultato si può spiegare in base a queste considerazioni:
nonostante la riduzione dell’intensità del usso ad ogni ciclo, le donne che assumono i COC hanno
spesso un numero di cicli mestruali annui superiore rispetto alle altre donne (che comporta quindi
un maggior numero di occasioni di re usso trans-tubarico)
nonostante la soppressione della sintomatologia dolorosa l’assunzione di estrogeni e progesterone
perpetua la sopravvivenza degli impianti endometriosici presenti, seppure in forma atro ca. Alla
sospensione della terapia si veri cherebbe una riattivazione di queste isole di tessuto con la
conseguenza della ripresa di malattia che no ad allora era silente
In relazione ai risultati disponibili è stato perciò suggerito che i COC sopprimano temporaneamente
l’endometriosi ma il precedente utilizzo potrebbe aumentare il rischio di malattia.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


9. Fattori di rischio: contraccettivi orali
I dati disponibili sull’associazione tra assunzione di contraccettivi orali ed endometriosi sono contrastanti.
In alcuni studi il rischio di sviluppare la malattia è risultato inferiore tra le donne che assumevano contraccettivi orali combinati (COC).
Il potenziale ruolo protettivo potrebbe essere attribuito a vari fattori:
il miglioramento dei sintomi, soprattutto della dismenorrea, che si osserva durante l’utilizzo dei COC potrebbe portare una
mancata diagnosi in queste pazienti (minori esigenze di visite ginecologiche)
la quantità di usso mestruale si riduce notevolmente durate l’assunzione dei COC: ciò potrebbe determinare una riduzione della
quantità di cellule endometriali re uenti in cavità addominale
Approfondimento
le formulazioni ormonali dei COC contengono progestinici, i quali sono una terapia riconosciuta per l’endometriosi
I risultati contrastanti di questi lavori si spiegano con le frequenti
Al contrario, in altri studi caso-controllo,
distorsionisistatistiche
è evidenziato un rischio
dovute aumentato
soprattutto al fattonelle donnefarmaci
che questi che assumevano i contraccettivi. 
Questo risultato si può spiegare sopprimono proprio
in base a queste la sintomatologia dolorosa, la quale è alla base della
considerazioni:
richiesta di consulto e accertamenti medici da parte delle pazienti.
nonostante la riduzione dell’intensità del usso ad ogni ciclo, le donne che assumono i COC hanno
spesso un numero di cicli mestruali annui superiore rispetto alle altre donne (che comporta quindi
un maggior numero di occasioni di re usso trans-tubarico)
nonostante la soppressione della sintomatologia dolorosa l’assunzione di estrogeni e progesterone
perpetua la sopravvivenza degli impianti endometriosici presenti, seppure in forma atro ca. Alla
sospensione della terapia si veri cherebbe una riattivazione di queste isole di tessuto con la
conseguenza della ripresa di malattia che no ad allora era silente
In relazione ai risultati disponibili è stato perciò suggerito che i COC sopprimano temporaneamente
l’endometriosi ma il precedente utilizzo potrebbe aumentare il rischio di malattia.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Eziopatogenesi
Nel corso degli anni sono state proposte e studiate numerose teorie per spiegare l’eziopatogenesi dell’endometriosi. 
Verranno analizzate le teorie più accreditate:

Teoria del re usso tubarico Teoria dell'estensione


di sangue mestruale diretta (disseminazione
(teoria dell’impianto) chirurgica)

ENDOMETRIOSI
Teoria della metaplasia Teoria della
dell’epitelio di origine metastatizzazione linfatica
celomatica o mulleriana ed ematica

Teoria 
Teorie immunitarie
genetica-epigenetica

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


Eziopatogenesi
Nel corso degli anni sono state proposte e studiate numerose teorie per spiegare l’eziopatogenesi dell’endometriosi. 
Verranno analizzate le teorie più accreditate:

Approfondimento
Teoria del re usso tubarico Teoria del re usso tubarico
Le teorie proposte si dividono tra quelle che suggeriscono uno sviluppo
di sangue mestruale di sangue mestruale
della patologia in situ, attraverso fenomeni di metaplasia celomatica, e
(teoria dell’impianto) (teoria dell’impianto)
quelle che ne fanno risalire l'origine alla disseminazione dell'endometrio
in sedi ectopiche, con meccanismi quali la mestruazione retrograda, la
disseminazione linfatica e/o vascolare e l'invasione endometriale diretta.
Nonostante le numerose teorie ENDOMETRIOSI
proposte, le cause e i meccanismi
patogenetici sono tuttora in discussione. Si ritiene che l’insorgenza della
Teoria della metaplasia Teoria della
malattia possa essere la conseguenza di una serie complessa di eventi
dell’epitelio di origine metastatizzazione linfatica
che includono una predisposizione genetica, anomalie del sistema
celomatica o mulleriana ed ematica
immunitario, fattori anatomici e in uenze ambientali. Le varie teorie
agirebbero quindi tutte insieme come concause.

Teoria 
Teorie immunitarie
genetica-epigenetica

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Teoria del re usso tubarico di sangue mestruale
(trasporto retrogrado tubarico dell’endometrio)
La teoria del trasporto retrogrado tubarico è stata formulata nel 1927 da Sampson e attualmente rimane l’ipotesi eziopatogenetica
più accreditata. 
Secondo questa teoria gruppi di cellule endometriali vitali, sfaldate al momento della mestruazione, re uiscono nella cavità
addominale attraverso le tube e sarebbero in grado di impiantarsi sul peritoneo (soprattutto su tube, ovaie, cavo del Douglas e setto
retto-vaginale).
In seguito le cellule iniziano a proliferare sotto lo stimolo ciclico degli estrogeni ovarici.
Infatti l’endometrio ectopico risponde agli stimoli ormonali al pari dell’endometrio presente nella cavità uterina, assumendo quindi
atteggiamenti proliferativi e funzionali compreso lo sfaldamento ed il sanguinamento in epoca mestruale. 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Teoria del re usso tubarico di sangue mestruale
(trasporto retrogrado tubarico dell’endometrio)
La teoria del trasporto retrogrado tubarico è stata formulata nel 1927 da Sampson e attualmente rimane l’ipotesi eziopatogenetica
più accreditata. 
Secondo questa teoria gruppi di Approfondimento
cellule endometriali vitali, sfaldate al momento della mestruazione, re uiscono nella cavità
addominale attraverso le tube e sarebbero in grado di impiantarsi sul peritoneo (soprattutto su tube, ovaie, cavo del Douglas e setto
La prima domanda che ci si pone riguardo la patogenesi è sull’origine
retto-vaginale).
delle ghiandole endometriali e dello stroma che costituiscono la base
In seguito le cellule iniziano a proliferare
della lesionesotto lo stimolo
ectopica. ciclico
Diverse deglisono
ipotesi estrogeni
state ovarici.
proposte a partire dal
1870, alcune
Infatti l’endometrio ectopico risponde di solo ormonali
agli stimoli interesse al
storico ed altre oggi considerate
pari dell’endometrio le piùcavità uterina, assumendo quindi
presente nella
plausibili;compreso
atteggiamenti proliferativi e funzionali tuttavia, nessuna teoria èed
lo sfaldamento in ilgrado di spiegare in
sanguinamento completamente
epoca mestruale. 
la patogenesi dell'endometriosi e di tutte le diverse presentazioni della
malattia. Sampson sosteneva che la spiegazione più ovvia del motivo per
cui la mucosa uterina potesse raggiungere ovaio e peritoneo fosse
attraverso un usso retrogrado del contenuto mestruale attraverso le
tube. Egli aveva direttamente osservato, nel corso di alcune laparotomie
programmate nel periodo mestruale, la presenza di sangue fuoriuscire
dalle estremità mbriche delle tube e di tessuto endometriale nel lume
tubarico.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Teoria del re usso tubarico di sangue mestruale
(trasporto retrogrado tubarico dell’endometrio)
Varie osservazioni tendono a convalidare quest’ipotesi:
il trasporto retrogrado di cellule endometriali vitali è stato effettivamente dimostrato
le sedi di maggior frequenza della patologia sono le ovaie e il Douglas, ossia quelle più facilmente raggiungibili da parte di cellule
re uite
frammenti di endometrio prelevati dal sangue mestruale sono in grado di proliferare in coltura e sono stati ritrovati nel uido
peritoneale della maggior parte delle donne
sono stati condotti esperimenti in cui la cervice uterina di scimmia veniva dislocata in modo tale da condurre il sangue mestruale
direttamente nel cavo peritoneale e si è dimostrato il successivo sviluppo della malattia
l’endometriosi si riscontra con maggiore incidenza nelle donne con ostruzioni congenite delle vie di de usso del sangue
mestruale
l’endometriosi insorge più frequentemente nelle donne con menarca precoce, cicli brevi, ussi abbondanti o prolungati e lunghi
periodi senza concepimenti, quindi nei casi di maggiore esposizione pelvica alle cellule endometriali re uite, con aumentata
probabilità di impianto
è stata evidenziata l'assenza di lesioni endometriosiche sia ovariche che peritoneali in pazienti sottoposte a legatura tubarica, e
una signi cativa riduzione delle recidive in pazienti sottoposte ad ablazione endometriale nel corso di un intervento laparoscopico
per endometriosi

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Teoria del re usso tubarico di sangue mestruale
(trasporto retrogrado tubarico dell’endometrio)
Varie osservazioni tendono a convalidare quest’ipotesi:
il trasporto retrogrado di cellule endometriali vitali è stato effettivamente dimostrato
le sedi di maggior frequenza della patologia sono le ovaie e il Douglas, ossia quelle più facilmente raggiungibili da parte di cellule
re uite
Approfondimento
frammenti di endometrio prelevati dal sangue mestruale sono in grado di proliferare in coltura e sono stati ritrovati nel uido
peritoneale della maggior parte delle donne
Dagli
sono stati condotti esperimenti in studi
cui laècervice
emerso che le di
uterina donne con veniva
scimmia menarca precoce,
dislocata in cicli
modo brevi
taleeda condurre  il sangue mestruale
mestruazioni
direttamente nel cavo peritoneale abbondanti
e si è dimostrato hanno un sviluppo
il successivo rischio più elevato
della di sviluppare
malattia
l’endometriosi, ponendo l’attenzione sul maggior numero di
l’endometriosi si riscontra con maggiore incidenza nelle donne con ostruzioni congenite delle vie di de usso del sangue
mestruazioni: questi dati, oltre e confermare l’estrogeno-dipendenza
mestruale
della malattia, supportano l’ipotesi del re usso retrogrado nell’eziologia
l’endometriosi insorge più frequentemente
della stessa nelle donne con menarca precoce, cicli brevi, ussi abbondanti o prolungati e lunghi
periodi senza concepimenti, quindi nei casi di maggiore esposizione pelvica alle cellule endometriali re uite, con aumentata
probabilità di impianto
è stata evidenziata l'assenza di lesioni endometriosiche sia ovariche che peritoneali in pazienti sottoposte a legatura tubarica, e
una signi cativa riduzione delle recidive in pazienti sottoposte ad ablazione endometriale nel corso di un intervento laparoscopico
per endometriosi

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Teoria del re usso tubarico di sangue mestruale
(trasporto retrogrado tubarico dell’endometrio)
È stato dimostrato che la mestruazione retrograda si veri ca in quasi il 90% delle donne, mentre l’endometriosi ha una prevalenza
molto più bassa (circa il 10% delle donne in età fertile).
Si ipotizza quindi che siano necessari altri fattori (genetici, immunitari ormonali) per determinare lo sviluppo della malattia.
Questa teoria spiega in modo soddisfacente le localizzazioni endopelviche e endovaginali ma non giusti ca la comparsa della
malattia in sedi extrapelviche come il polmone, la pleura, la vulva, il tratto urinario e nel decorso del nervo sciatico.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


1. Teoria del re usso tubarico di sangue mestruale
(trasporto retrogrado tubarico dell’endometrio)
È stato dimostrato che la mestruazione retrograda si veri ca in quasi il 90% delle donne, mentre l’endometriosi ha una prevalenza
molto più bassa (circa il 10% delle donne in età fertile).
Si ipotizza quindi che siano necessari altri fattori (genetici, immunitari ormonali) per determinare lo sviluppo della malattia.
Questa teoria spiega in modo soddisfacente le localizzazioni endopelviche e endovaginali ma non giusti ca la comparsa della
malattia in sedi extrapelviche come il polmone, la pleura, la vulva, il tratto urinario e nel decorso del nervo sciatico.
Approfondimento
L'eterogeneità dell'endometriosi e i diversi contesti in cui si sviluppa
suggeriscono che un unico modello eziopatogenetico non sia suf ciente
per spiegare la sua complessa patogenesi.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


2. Teoria dell'estensione diretta
(disseminazione chirurgica) 
Questa teoria nasce dall’osservazione che, seppur raramente, si possono
ritrovare noduli endometriosici in zone come:
cicatrici laparotomiche, dopo interventi di apertura della cavità uterina
(come miomectomia e metroplastica)
localizzazioni vulvo-perineali, in seguito a colpoperineoplastiche, plastiche
del collo uterino e biopsie endometriali
disseminazioni peritoneali, in caso di rottura di un endometrioma con
fuoriuscita del suo contenuto in corso di chirurgia laparoscopica o
laparotomica
Al contrario sembra che l’endometrio gravidico mostri una minore capacità di
impiantarsi in sedi ectopiche, come dimostra il minore riscontro di lesioni
endometriosiche sulle cicatrici chirurgiche dopo taglio cesareo, perineorra a
post parto e nel punto di in ssione dell’ago per un’amniocentesi.
Esperimenti condotti su animali hanno confermato la possibilità di induzione
iatrogena di endometrio ectopico tramite trapianto meccanico. 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


2. Teoria della estensione diretta
(disseminazione chirurgica) 
Questa teoria nasce dall’osservazione che, seppur raramente, si possono
ritrovare noduli endometriosici in zone come:
cicatrici laparotomiche, dopo interventi di apertura della cavità uterina
(come miomectomia e metroplastica)
localizzazioni vulvo-perineali, in seguito a colpoperineoplastiche, plastiche
Approfondimento
del collo uterino e biopsie endometriali
disseminazioni peritoneali, inL'endometriosi
caso di rotturaextra-pelvica in una cicatrice
di un endometrioma con chirurgica della parete
fuoriuscita del suo contenutoaddominale è un'entità
in corso di chirurgia rara che è difo cile da diagnosticare. Il sospetto si
laparoscopica
laparotomica pone quando una donna in età fertile lamenta un nodulo doloroso con
ricorrenza «ciclica» a carico di una cicatrice dovuta a precedente
Al contrario sembra che l’endometrio gravidico mostri una minore capacità di
procedura ostetrica o ginecologica (la diagnosi è confermata con una
impiantarsi in sedi ectopiche, come dimostra il minore riscontro di lesioni
biopsia dopo aver escluso altre condizioni come ernie incisionali, ascessi o
endometriosiche sulle cicatrici chirurgiche dopo taglio cesareo, perineorra a
granulomi da sutura).
post parto e nel punto di in ssione dell’ago per un’amniocentesi.
Esperimenti condotti su animali hanno confermato la possibilità di induzione
iatrogena di endometrio ectopico tramite trapianto meccanico. 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


3. Teoria della metastatizzazione linfatica o ematica
La teoria delle metastasi benigne è l’ipotesi più plausibile per spiegare le
localizzazioni al di fuori della cavità peritoneale che non possono essere
raggiunte tramite il trasporto retrogrado. 
Secondo questa teoria le cellule endometriali si disseminerebbero in siti a
distanza sfruttando la circolazione linfatica ed ematica. 
Le localizzazioni extragenitali delle malattia si sono osservate nelle seguenti
sedi:
polmoni e pleura
intestino
muscoli scheletrici
plesso sacrale
nervo sciatico
spazio subaracnoideo
fegato
reni, ureteri e vescica

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


3. Teoria della metastatizzazione linfatica o ematica
La teoria delle metastasi benigne è l’ipotesi più plausibile per spiegare le
localizzazioni al di fuori della cavità peritoneale che  non possono essere
raggiunte tramite il trasporto retrogrado. 
Secondo questa teoria le cellule endometriali si disseminerebbero in siti a
distanza sfruttando la circolazione linfatica ed ematica. 
Le localizzazioni extragenitali delle malattia si sono osservate nelle seguenti
sedi:
polmoni e pleura
Approfondimento
intestino
Per alcune localizzazioni a distanza, quali ad esempio, quelle pleuriche, si
muscoli scheletrici
è pensato ad una metastatizzazione dell'endometrio normale per via
plesso sacrale linfatica o, nei rarissimi casi di localizzazione polmonare, di
nervo sciatico metastatizzazione di endometrio in fase mestruale per via venosa.

spazio subaracnoideo
fegato
reni, ureteri e vescica

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


4. Teoria della metaplasia celomatica 
È la teoria più antica, formulata nel 1919 da Meyer secondo cui in alcune pazienti residuerebbero nel peritoneo cellule embrionali
derivate dall’epitelio celomatico (simili a quelle che formano i dotti di Muller, da cui derivano utero e salpingi). Dopo il menarca,
sotto l’effetto della stimolazione estrogenica, queste isole si trasformerebbero in tessuto endometriale.
Inoltre le cellule celomatiche sono progenitrici sia della cellule endometriali sia peritoneali e possono andare incontro ad un
processo di trasformazione (metaplasia) da un tipo all'altro a seguito di uno stimolo (tossico o in ammatorio).
Quest’ipotesi può spiegare quei casi particolari rappresentati dal riscontro di endometriosi:
in pazienti con agenesia utero-vaginale
in pazienti prepuberi
nel contesto di cisti dermoidi
in donne che non hanno ciclo mestruale
nella vescica e nella prostata di uomini sottoposti a terapia estrogenica (in questi casi si trattava
di pazienti affetti da carcinoma prostatico in trattamento con clorotrianisene, un estrogeno non
steroideo. Si pensa che i focolai endometriosici possano derivare da resti di cellule mulleriane
sviluppatisi da residui embrionali di abbozzi genitali come l’utricolo prostatico e l’appendice
testis)
in tutti gli organi con tessuti di derivazione mesoteliale, come le cavità pleuriche o il diaframma
(il tessuto celomatico infatti partecipa all’organogenesi anche di questi apparati)

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


4. Teoria della metaplasia celomatica 
È la teoria più antica, formulata nel 1919 da Meyer secondo cui in alcune pazienti residuerebbero nel peritoneo cellule embrionali
derivate dall’epitelio celomatico (simili a quelle che formano i dotti di Muller, da cui derivano utero e salpingi). Dopo il menarca,
sotto l’effetto della stimolazione estrogenica, queste isole si trasformerebbero in tessuto endometriale.
Inoltre le cellule celomatiche sono progenitrici sia della cellule endometriali sia peritoneali e possono andare incontro ad un
processo di trasformazione (metaplasia) da un tipo all'altro a seguito di uno stimolo (tossico o in ammatorio).
Quest’ipotesi può spiegare quei casi particolari rappresentati dal riscontro di endometriosi:
Approfondimento
in pazienti con agenesia utero-vaginale
Il peritoneo e l’endometrio condividono l'origine embrionale comune,
in pazienti prepuberi
cioè l'epitelio celomatico. La teoria della metaplasia celomatica sostiene
nel contesto di cisti dermoidiche l'endometriosi derivi dalla metaplasia delle cellule che rivestono il
peritoneo viscerale e addominale in seguito a vari stimoli di natura
in donne che non hanno ciclo mestruale
ormonale, ambientale o infettiva. Questa teoria può fornire spiegazioni ai
nella vescica e nella prostatacasi
di uomini sottoposti che
di endometriosi a terapia estrogenica
non sono (in questispiegati
adeguatamente casi si trattava
dalla teoria
di pazienti affetti da carcinoma prostatico
delle in trattamento
mestruazioni retrogradecon clorotrianisene,
così un estrogeno in
come i casi di endometriosi non
siti
steroideo. Si pensa che i focolai endometriosici
ectopici possano derivare da resti di cellule mulleriane
come i polmoni.
sviluppatisi da residui embrionali di abbozzi genitali come l’utricolo prostatico e l’appendice
testis)
in tutti gli organi con tessuti di derivazione mesoteliale, come le cavità pleuriche o il diaframma
(il tessuto celomatico infatti partecipa all’organogenesi anche di questi apparati)

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Alterazioni immunitarie
Esistono evidenze che alterazioni del sistema immunitario (relativo sia
all’immunità cellulo-mediata che a quella umorale) contribuiscano alla
patogenesi dell’endometriosi. 
Nella maggior parte delle donne il re usso mestruale nella pelvi non è
suf ciente per sviluppare lesioni endometriosiche clinicamente evidenti, in
quanto le cellule re uite sono prontamente attaccate dalle cellule Natural
Killer, fagocitate dai macrofagi e vanno incontro rapidamente ad apoptosi.
Al contrario nelle donne che sviluppano la patologia il sistema immunitario
non è in grado di eliminare ef cacemente  il tessuto endometriosico re uito
che riesce a impiantarsi e a proliferare.
Nelle pazienti con endometriosi si è rilevato che:
1. le cellule endometriali esprimono antigeni anomali che impediscono un
adeguato riconoscimento da parte del sistema immunitario
2. il mesotelio peritoneale risponde in maniera anomala alle cellule
endometriali re uite con la produzione di molecole di adesione e di fattori
favorenti l’angiogenesi e la chemiotassi 
La conseguenza è la mancata risposta immunitaria citotossica e l’adesione
al mesotelio delle cellule endometriali sopravvissute, provocando una
reazione in ammatoria che porta all’attivazione dei macrofagi con rilascio
abnorme di fattori immuno-soppressivi, fattori di crescita e fattori
promuoventi l’angiogenesi, responsabili della crescita dell’endometrio
re uito.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Alterazioni immunitarie
Esistono evidenze che alterazioni del sistema immunitario (relativo sia
all’immunità cellulo-mediata che a quella umorale) contribuiscano alla
patogenesi dell’endometriosi. 
Nella maggior parte delle donne il re usso mestruale nella pelvi non è
suf ciente per sviluppare lesioni endometriosiche clinicamente evidenti, in
quanto le cellule re uite sono prontamente
Approfondimento attaccate dalle cellule Natural
Killer, fagocitate dai macrofagi e vanno incontro rapidamente ad apoptosi.
Una sorveglianza immunitaria difettosa sembra essere il fattore in grado
Al contrario nelle donne che sviluppano la patologia il sistema immunitario
di favorire la capacità dell'endometrio desquamato di trasformarsi in una
non è in grado di eliminare ef cacemente  il tessuto endometriosico re uito
vera e propria zona di lesione. Le cellule ectopiche non sono rimosse dalle
che riesce a impiantarsi e a proliferare.
cellule immunitarie scavengers (macrofagi e linfociti T) in quanto sono in
Nelle pazienti con endometriosi si è rilevato
grado che:la sorveglianza immunitaria. Di conseguenza i
di eludere
frammenti
1. le cellule endometriali esprimono endometriali
antigeni anomali che giunti nel cavo peritoneale
impediscono un riescono a
sopravvivere alle difese
adeguato riconoscimento da parte del sistema immunitario dell’organismo, si attaccano alla super cie e
successivamente invadono e modi cano la membrana
2. il mesotelio peritoneale risponde in maniera anomala
peritoneale. Questa alle cellule
adesione costituisce un potente stimolo pro-
endometriali re uite con la produzione
in ammatorio di molecole
in gradodi
diadesione
innescaree una
di fattori
reazione ogistica sia acuta che
favorenti l’angiogenesi e la chemiotassi 
cronica.
La conseguenza è la mancata risposta immunitaria citotossica e l’adesione
al mesotelio delle cellule endometriali sopravvissute, provocando una
reazione in ammatoria che porta all’attivazione dei macrofagi con rilascio
abnorme di fattori immuno-soppressivi, fattori di crescita e fattori
promuoventi l’angiogenesi, responsabili della crescita dell’endometrio
re uito.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Alterazioni immunitarie
Nelle pazienti si sono osservate varie alterazioni immunitarie:
de cit dell’immunità cellulare
soppressione dell’attività delle cellule Natural Killer (insuf ciente numero ed attività, il cui decremento è correlabile con lo stadio
di malattia)
alterata maturazione e funzione dei macrofagi peritoneali
alterazioni della composizione del uido peritoneale: si riscontra una compromissione dell’attività immunosoppressiva, aumento
dei leucociti e delle citochine pro-in ammatorie e maggiore volume totale del liquido libero in cavità
L’aumento dei livelli di numerose citochine e fattori di crescita secreti sia dalle cellule immunitarie che endometriali, sembrano
promuovere l’impianto e la crescita di endometrio ectopico inducendo la proliferazione e l’angiogenesi (mediata dal fattore di
crescita VEGF, Vascular Endothelium Growth Factor, presente nel uido peritoneale)

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


5. Alterazioni immunitarie
Nelle pazienti si sono osservate varie alterazioni immunitarie:
de cit dell’immunità cellulare
soppressione dell’attività delle cellule Natural Killer (insuf ciente numero ed attività, il cui decremento è correlabile con lo stadio
di malattia)
alterata maturazione e funzione dei macrofagi peritoneali
alterazioni della composizione del uido peritoneale: si riscontra una compromissione dell’attività immunosoppressiva, aumento
dei leucociti e delle citochineApprofondimento
pro-in ammatorie e maggiore volume totale del liquido libero in cavità
L’aumento dei livelli di numerose citochine
È stato e fattori
dimostrato chedil'endometrio
crescita secreti sia dalle
eutopico cellule
delle donne immunitarie
con che endometriali, sembrano
promuovere l’impianto e la crescita di endometrio
endometriosi ectopico
differisce signi inducendo
cativamente la proliferazione e l’angiogenesi
dai controlli sani. Queste (mediata dal fattore di
crescita VEGF, Vascular Endothelium Growth Factor,
cellule endometriali presente
sono nel uido
più resistenti peritoneale)
all'attacco immunitario cellulo-
mediato, e possiedono maggiore capacità proliferativa e maggiore
espressione dell'aromatasi, con conseguente aumento delle
concentrazioni di estrogeni. Queste alterazioni possono essere il risultato
di fattori genetici ereditati o acquisiti.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


6. Familiarità
Si è osservata una maggiore prevalenza dell'endometriosi nelle parenti di primo grado di donne affette rispetto alla popolazione
generale. Gli studi dimostrano che il rischio è circa sei volte maggiore quando la donna ha una parente di primo grado con una
forma grave di malattia
Gli studi di associazione genomica (GWAS) hanno identi cato otto regioni genomiche con una forte evidenza di associazione con
il rischio di endometriosi soprattutto nelle pazienti con stadi più avanzati di malattia (III e IV)
Il modello di trasmissione è sconosciuto ma probabilmente si tratta di un'ereditarietà di tipo poligenico, nella quale vari loci
genetici interagiscono tra loro e con l'ambiente per dare origine ad un fenotipo patologico
Sono implicati polimor smi nei geni coinvolti nei processi di disintossicazione (soprattutto dalla diossina), i recettori degli
estrogeni, le citochine, le proteine immunomodulatorie, fattori di crescita e angiogenetici
La componente genetica sembra incidere nello comparsa della malattia per il 51% mentre il rimanente 49% dipende dalle
interazioni tra geni e ambiente. Le due componenti possono innescare la malattia interagendo fra loro, oppure
indipendentemente

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


6. Familiarità
Si è osservata una maggiore prevalenza dell'endometriosi nelle parenti di primo grado di donne affette rispetto alla popolazione
generale. Gli studi dimostrano che il rischio è circa sei volte maggiore quando la donna ha una parente di primo grado con una
forma grave di malattia
Gli studi di associazione genomica (GWAS) hanno identi cato otto regioni genomiche con una forte evidenza di associazione con
il rischio di endometriosi soprattutto nelle pazienti con stadi più avanzati di malattia (III e IV)
Il modello di trasmissione è sconosciuto ma probabilmente si tratta di un'ereditarietà di tipo poligenico, nella quale vari loci
Approfondimento
genetici interagiscono tra loro e con l'ambiente per dare origine ad un fenotipo patologico
La componente ereditaria dell’endometriosi è stata evidenziata da
Sono implicati polimor smi nei geni coinvolti nei processi di disintossicazione (soprattutto dalla diossina), i recettori degli
numerosi studi. Una forte evidenza di ereditarietà è emersa dagli studi su
estrogeni, le citochine, le proteine immunomodulatorie, fattori di crescita e angiogenetici
gemelle, che mostrano una concordanza più alta in gemelle monozigoti
La componente genetica sembra rispetto a gemelle
incidere nellodizigoti.
comparsa Lo studio più ampio,
della malattia perbasato su 3096ilgemelle
il 51% mentre rimanente 49% dipende dalle
australiane,
interazioni tra geni e ambiente. ha riportato possono
Le due componenti un aumento doppio
innescare la del rischio di endometriosi
malattia interagendo fra loro, oppure
indipendentemente nelle gemelle monozigoti rispetto alle coppie gemellari dizigotiche,
evidenziando che la componente genetica contribuisca alla variabilità
fenotipica nell'endometriosi per il 51%. Questi risultati sull'ereditabilità
sono serviti come punto di partenza per l'identi cazione dei loci di
suscettibilità e di potenziali geni responsabili.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


6. Familiarità
L’endometriosi è una malattia complessa causata da una combinazione di molteplici fattori, genetici e ambientali. 
Le varianti genetiche ereditarie associate all’endometriosi conferiscono una suscettibilità genetica per sviluppare la malattia, ma i
fattori ambientali e lo stile di vita giocano anch’essi un ruolo importante, sia mediante interazione con i fattori genetici, sia
indipendentemente.

GENETICA FATTORI AMBIENTALI


51% 49%

ENDOMETRIOSI

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


6. Familiarità
L’endometriosi è una malattia complessa causata da una combinazione di molteplici fattori, genetici e ambientali. 
Le varianti genetiche ereditarie associate all’endometriosi conferiscono una suscettibilità genetica per sviluppare la malattia, ma i
fattori ambientali e lo stile di vita giocano anch’essi un ruolo importante, sia mediante interazione con i fattori genetici, sia
indipendentemente.
Approfondimento

I meccanismi biologici all’origine dell’endometriosi rimangono ad oggi


scarsamente compresi. Alcuni studi caso-controllo, studi di associazione
genome-wide (GWAS) e meta-analisi hanno portato all'identi cazione di
GENETICA loci che aumentano il rischio di malattia, fornendo nuove informazioni FATTORI AMBIENTALI
sui
51% 49%
meccanismi patogenetici. In particolare, GWAS in diverse serie di
campioni ha identi cato polimor smi a singolo nucleotide (SNP) che
sono direttamente o indirettamente implicati in alcuni processi come il
rimodellamento della matrice, la regolazione del ciclo cellulare, l'adesione
cellulare, l'in ammazione eENDOMETRIOSI
lo stress ossidativo. Tuttavia, i dati relativi a
queste varianti genetiche spiegano solo circa il 5% della componente
ereditaria della malattia.

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7. Teoria genetica-epigenetica
Secondo questa teoria, elaborata da Koninckx nel 2019, la predisposizione all’endometriosi viene ereditata alla nascita  a causa di
un insieme di mutazioni a livello genetico ed epigenetico. Questa base di partenza può dare origine a microscopiche lesioni
sottili che vengono considerate una condizione para siologica
L’evoluzione di queste microscopiche lesioni no allo sviluppo della malattia endometriosica vera e propria (caratterizzata dalla
presenza di lesioni tipiche, cisti ovariche o lesioni profonde) avviene quando un ulteriore accumulo di mutazioni genetiche ed
epigenetiche oltrepassa una determinata soglia
Per realizzare le condizioni necessarie per l’attivazione della malattia endometriosica è importante il ruolo svolto da alcuni
componenti ambientali (sostanze tossiche, diossina), personali (caratteristiche del uido peritoneale ereditato alla nascita),
immunologiche e lo stress ossidativo. Questi fattori sono responsabili dell’ulteriore accumulo di mutazioni (genetiche ed
epigenetiche)

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7. Teoria genetica-epigenetica
Secondo questa teoria, elaborata da Koninckx nel 2019, la predisposizione all’endometriosi viene ereditata alla nascita  a causa di
un insieme di mutazioni a livello genetico ed epigenetico. Questa base di partenza può dare origine a microscopiche lesioni
sottili che vengono considerate una condizione para siologica
L’evoluzione di queste microscopiche lesioni no allo sviluppo della malattia endometriosica vera e propria (caratterizzata dalla
Approfondimento
presenza di lesioni tipiche, cisti ovariche o lesioni profonde) avviene quando un ulteriore accumulo di mutazioni genetiche ed
epigenetiche oltrepassa una determinata soglia
Le mutazioni genetiche sono errori che riguardano direttamente il
Per realizzare le condizioni necessarie per l’attivazione
genoma, mentre le modi della malattia
cazioni endometriosica èvariazioni
epigenetiche causano importante il ruolo svolto da alcuni
componenti ambientali (sostanze tossiche, diossina),
nell’espressione dei geni personali (caratteristiche
pur non alterando del uido
la sequenza del peritoneale ereditato alla nascita),
immunologiche e lo stress ossidativo. Questiquesta
DNA. Secondo fattoriteoria
sono responsabili
tutte le donnedell’ulteriore
nascono con accumulo di mutazioni
un insieme di (genetiche ed
epigenetiche) “difetti genetici-epigenetici “e questo spiega la predisposizione  ad
alcune condizioni patologiche come infertilità, l’eclampsia ed
endometriosi. A questa base genetica, si sommano urante la vita altri
«incidenti genetici» causati dall’inquinamento, dallo stress ossidativo,
dalle infezioni, dall’ immunodepressione e dall’esposizione a sostanze
tossiche che saranno determinanti nel promuovere l’evoluzione delle
lesioni microscopiche sottili verso la formazione di lesioni tipiche, cistiche
o profonde. 

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Comorbidità
Numerosi condizioni patologiche, a livello pelvico ed extrapelvico, si presentano con maggiore frequenza nelle pazienti con
endometriosi.
Gli studi hanno evidenziato associazioni con:
patologie caratterizzate da dolore cronico come cistite interstiziale, sindrome dell’intestino irritabile, vulvodinia, bromialgia. In
questo contesto sembrano importanti le alterazioni delle strutture deputate alla genesi dei segnali dolorosi e l’iperattività
mastocitaria
malattie autoimmunitarie (LES, psoriasi, artrite reumatoide, malattia in ammatoria cronica intestinale)
patologie allergiche e asma 
patologie psichiatriche come depressione, ansia e disordine bipolare. È necessario comprendere meglio le cause della
comorbidità fra endometriosi e disturbi psichiatrici: l’associazione può essere spiegata da cause comuni, come elementi genetici
o altri fattori intervenuti nelle fasi precoci della vita o fattori ambientali, ma anche dalle conseguenze psicologiche
dell’endometriosi stessa (soprattutto legate al dolore cronico e all’ infertilità)
malattia coronarica e aterosclerotica. Gli studi pubblicati hanno suggerito che le donne con endometriosi avevano un rischio
più alto di malattia coronarica e infarto del miocardio. Ci sono diverse  possibili spiegazioni per questa associazione, compresi
elevati livelli di fattori in ammatori, marcatori di stress e lipoproteina a bassa densità B. Tutti questi fattori possono avere un ruolo
anche nella patogenesi delle malattie aterogene

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Comorbidità
Numerosi condizioni patologiche, a livello pelvico ed extrapelvico, si presentano con maggiore frequenza nelle pazienti con
endometriosi.
Gli studi hanno evidenziato associazioni con:
patologie caratterizzate da dolore cronico come cistite interstiziale, sindrome dell’intestino irritabile, vulvodinia, bromialgia. In
questo contesto sembrano importanti le alterazioni delle strutture deputate alla genesi dei segnali dolorosi e l’iperattività
mastocitaria
Approfondimento
malattie autoimmunitarie (LES, psoriasi, artrite reumatoide, malattia in ammatoria cronica intestinale)
patologie allergiche e asma 
L’endometriosi e le sindromi associate sottendono nella maggioranza dei
patologie psichiatriche come casidepressione,
un quadro in ansia e disordine
ammatorio bipolare.
di base. È necessario
Relativamente comprendere con
all’associazione meglio le cause della
comorbidità fra endometriosi le emalattie
disturbiautoimmunitarie
psichiatrici: l’associazione può essere
sono in corso studi dispiegata
follow-up dapiù
cause comuni,
ampi per come elementi genetici
o altri fattori intervenuti nellecapire
fasi precoci della
se queste vita o fattori
malattie ambientali,
abbiamo in comune ma meccanismi
anche dalle conseguenze
siopatologicipsicologiche
dell’endometriosi stessa (soprattutto
che portino legate
alla al dolore
loro cronico e all’manifestazione.
contemporanea infertilità) Questi lavori
potrebberoGli
malattia coronarica e aterosclerotica. essere
studiutili per lo sviluppo
pubblicati di nuovi farmaci
hanno suggerito non ormonali,
che le donne con endometriosi avevano un rischio
più alto di malattia coronarica come gli immunomodulatori,
e infarto del miocardio. Ci sono per diverse
la cura l'endometriosi.
 possibili spiegazioni per questa associazione, compresi
elevati livelli di fattori in ammatori, marcatori di stress e lipoproteina a bassa densità B. Tutti questi fattori possono avere un ruolo
anche nella patogenesi delle malattie aterogene.

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Qualità di vita delle pazienti con endometriosi 
Le pazienti affette da endometriosi hanno spesso una qualità di vita grevemente compromessa da importanti sofferenze siche e
psichiche dovute alla sintomatologia persistente, agli effetti collaterali delle terapie mediche e gli esiti degli interventi chirurgici.
Tutto questo compromette severamente la possibilità di una normale vita lavorativa, affettiva e di relazione.
La severa sintomatologia dolorosa cronica comporta una complessiva perdita di benessere generale e impatta negativamente su
ogni ambito di vita della paziente. Oltretutto la malattia si presenta quasi esclusivamente in età giovanile, ripercuotendosi su tre
aspetti importanti della vita: lavoro, sessualità e fertilità. 
Le pazienti vivono un disagio psichico che spesso si presenta sotto forma di stato depressivo vero e proprio, che deriva dalla
dif coltà nella comunicazione delle proprie problematiche in ambito familiare, lavorativo e spesso anche ai medici, per la paura di
non essere credute o di subire una banalizzazione del loro problema. La malattia può arrivare ad alterare l’immagine corporea delle
donne tanto da causa una perdita dell’autostima, determinando sensi di colpa e isolamento sociale. La perdita dell’autostima
sembra essere il fattore che maggiormente in uenza l’insorgenza della depressione.

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Qualità di vita delle pazienti con endometriosi 
Le pazienti affette da endometriosi hanno spesso una qualità di vita grevemente compromessa da importanti sofferenze siche e
psichiche dovute alla sintomatologia persistente, agli  effetti collaterali delle terapie mediche e gli esiti degli interventi chirurgici.
Tutto questo compromette severamente la possibilità di una normale vita lavorativa, affettiva e di relazione.
La severa sintomatologia dolorosa cronica comporta una complessiva perdita di benessere generale e impatta negativamente su
ogni ambito di vita della paziente. Oltretutto la malattia si presenta quasi esclusivamente in età giovanile, ripercuotendosi su tre
Approfondimento
aspetti importanti della vita: lavoro, sessualità e fertilità. 
Le pazienti vivono un disagio psichico che spesso si presenta sotto forma di stato depressivo vero e proprio, che deriva dalla
Gli alti tassi di ricoveri ospedalieri, di interventi chirurgici, e l’incidenza di
dif coltà nella comunicazione delle proprie problematiche in ambito familiare, lavorativo e spesso anche ai medici, per la paura di
comorbidità rendono l’endometriosi uno dei più costosi problemi di
non essere credute o di subire una banalizzazione del loro problema. La malattia può arrivare ad alterare l’immagine corporea delle
salute pubblica e una malattia altamente invalidante per le donne. Per
donne tanto da causa una perdita dell’autostima, determinando sensi di colpa e isolamento sociale. La perdita dell’autostima
affrontare al meglio il problema del dolore cronico e dei disturbi della
sembra essere il fattore che maggiormente in uenza l’insorgenza della depressione.
sfera sessuale è fondamentale l’importanza di una presa in carico della
paziente a 360°, in un’ottica multidisciplinare che tenga conto
dell’interazione reciproca e costante tra fattori organici, psicologici e
sociali. Gli sforzi per migliorare la gestione clinica delle pazienti con
endometriosi, portando ad una diagnosi tempestiva e alla gestione
ef cace dei sintomi e delle complicanze, dovrebbero diventare una
priorità della sanità odierna.

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L’impatto sociale della malattia
L’endometriosi è una malattia dal forte impatto sociale legato alla riduzione
della qualità di vita e agli ingenti costi sanitari. 
In Europa si stima una spesa annua di 30 miliardi di euro per congedi
lavorativi legati alla malattia.
Il dolore pelvico cronico è una delle caratteristiche più tipiche ed è un
sintomo talmente invalidante da pesare sul sistema sanitario 1400 euro annui
in media a persona tra farmaci, ricoveri e diagnostica.
Le donne dichiarano mediamente di perdere 5 giorni di lavoro al mese a
causa dei sintomi dolorosi. Lo studio europeo EAPPG (Endometriosis All Party
Parlamentary Group) ha evidenziato come molte donne hanno dovuto
adattare la propria vita lavorativa a questa malattia evidenziando che: 
il 14% delle pazienti ha ridotto il proprio orario lavorativo
il 14% ha abbandonato o perso il lavoro o richiesto il pre-pensionamento
il 40% teme di parlare della propria malattia al datore di lavoro per paura
delle conseguenze
il 48% riferisce una ridotta produttività

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L’impatto sociale della malattia
L’endometriosi è una malattia dal forte impatto sociale legato alla riduzione
della qualità di vita e agli ingenti costi sanitari. 
In Europa si stima una spesa annua di 30 miliardi di euro per congedi
lavorativi legati alla malattia.
Il dolore pelvico cronico è una delle caratteristiche più tipiche ed è un
sintomo talmente invalidante da pesare sul sistema sanitario 1400 euro annui
in media a persona tra farmaci,Approfondimento
ricoveri e diagnostica.
Le donne dichiarano mediamente di perdere
Le donne 5 giorni
affette di lavoro
da dolore al mese
cronico dovutoa ad endometriosi presentano
causa dei sintomi dolorosi. Lo studio
un tassoeuropeo EAPPG (Endometriosis
di occupazione All Party
più basso rispetto a donne senza storia di
Parlamentary Group) ha evidenziato come molte
endometriosi, donnerispetto
ma anche hanno adovuto
donne con endometriosi asintomatica.
adattare la propria vita lavorativa a questa
In Italia malattia
le donne conevidenziando che: 
diagnosi conclamata di endometriosi sono circa 3
milioni
il 14% delle pazienti ha ridotto e, secondo
il proprio uno studio condotto nel 2009, i costi annuali per i
orario lavorativo
ricoveri ospedalieri dovuti a questa malattia
il 14% ha abbandonato o perso il lavoro o richiesto il pre-pensionamento ammontano a circa 54
milioni di euro.
il 40% teme di parlare della propria malattia al datore di lavoro per paura
delle conseguenze
il 48% riferisce una ridotta produttività

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


L’impatto sociale della malattia: il ruolo del ritardo
diagnostico
Frequentemente si giunge alla diagnosi di endometriosi dopo un lungo e dispendioso percorso, che viene vissuto con molta
sofferenza, generando spesso gravi ripercussioni psicologiche per la donna. 
Il ritardo diagnostico spesso è molto rilevante: per molte pazienti dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi passano circa 7-10 anni. 
La conseguenza della tardiva individuazione e cura è la progressione della malattia e quindi il suo riconoscimento in uno stadio
più avanzato. Ciò determina un notevole rischio per la salute delle pazienti e un aumento dei costi sostenuti dal sistema sanitario
nazionale per l’accertamento di malattia.
Nel periodo di ricerca della diagnosi le pazienti si sottopongono a molti esami diagnostici e trattamenti, spesso non necessari e privi
di bene ci, i quali oltre alla possibilità di causare effetti avversi, aumentano ulteriormente i costi sanitari.
Il ritardo diagnostico e la dif coltà nel giungere alla corretta diagnosi possono essere attribuiti alla:
complessità del quadro anamnestico, all’ampio spettro di sintomi (che spesso sono aspeci ci) e al coinvolgimento multi organo 
mancata presa di coscienza in ambito sociale
La spesa che le pazienti sostengono negli anni di affannosa ricerca della diagnosi è stimata mediamente tra i 500 e i 2500 euro
annui. 

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


L’impatto sociale della malattia: il ruolo del ritardo
diagnostico
Frequentemente si giunge alla diagnosi di endometriosi dopo un lungo e dispendioso percorso, che viene vissuto con molta
sofferenza, generando spesso gravi ripercussioni psicologiche per la donna. 
Approfondimento
Il ritardo diagnostico spesso è molto rilevante: per molte pazienti dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi passano circa 7-10 anni. 
Il tempo medioeper
La conseguenza della tardiva individuazione cura laèdiagnosi arriva dopo
la progressione anche
della dieci eanni
malattia dall’inizio
quindi dei
il suo riconoscimento in uno stadio
più avanzato. Ciò determina un sintomi:
notevolesembra
rischioche
peroccorrano circapazienti
la salute delle quattro eanni prima chedei
un aumento la paziente
costi sostenuti dal sistema sanitario
nazionale per l’accertamento di consulti il medico e altri quattro anni per l'identi cazione e la conferma
malattia.
della diagnosi, dopo una media di circa cinque medici consultati.
Nel periodo di ricerca della diagnosi
Pertantole pazienti si sottopongono
la diagnosi de nitiva arriva a molti esami diagnostici
tardivamente a seguitoedi trattamenti,
una spesso non necessari e privi
di bene ci, i quali oltre alla possibilità di causare effetti
ricerca diagnostica lungaavversi, aumentano
e dispendiosa. Una ulteriormente
pronta diagnosi i costi
e unsanitari.
trattamento
Il ritardo diagnostico e la dif coltà nel giungeretempestivo sono importanti
alla corretta in quanto
diagnosi possono possono
essere migliorare
attribuiti alla: la
qualità di vita
complessità del quadro anamnestico, e prevenire
all’ampio spettro l’infertilità.
di sintomiÈ molto importante
(che spesso che le ci)
sono aspeci donne, n
e al coinvolgimento multi organo 
dall’adolescenza, vengano istruite e imparino che la presenza di intenso
mancata presa di coscienza dolore
in ambito sociale
durante la mestruazione e i rapporti sessuali non è la normalità e
non deve
La spesa che le pazienti sostengono negli essere
anni sopportato
di affannosapassivamente. Esiste ancora
ricerca della diagnosi molta
è stimata mediamente tra i 500 e i 2500 euro
annui.  disinformazione in materia, tanto che nella maggior parte dei casi i forti
dolori avvertiti dalle donne, soprattutto nei primi giorni del ciclo
mestruale, sono ricondotti ad una causa di tipo psicologico.

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Riconoscimento sociale della malattia
Nel 2004 il Parlamento Europeo emana la «Written Declaration on Endometriosis» con cui sollecita gli stati membri a prendere
provvedimenti su scala europea in merito a formazione ed informazione sull’endometriosi che  viene considerata una malattia
sociale. In questo documento è stato evidenziata la scarsa conoscenza della patologia, non solo tra le pazienti, ma anche tra i
medici, con gravi ritardi nella diagnosi e nella scelta di una terapia appropriata e il grandissimo impatto economico e sociale, con
costi diretti e indiretti annui valutati attorno ai 30 miliardi di euro
Nel 2006, la commissione igiene e sanità del Senato ha svolto un'indagine conoscitiva (chiamata «Il fenomeno dell'endometriosi
come malattia sociale») mirata a fotografare la situazione italiana con l'obiettivo di quanti carne l'impatto economico e di fornire
elementi di conoscenza e orientamento per l'adozione di politiche pubbliche alla luce delle linee guida europee e mondiali: la
patologia è stata ampiamente descritta in merito alle caratteristiche cliniche, alle principali dif coltà diagnostiche e alle potenziali
terapie
Nel 2017 l’endometriosi viene inserita nei LEA e viene riconosciuta come malattia «cronica e invalidante» negli stadi clinici
più avanzati (“moderato o III grado” e “grave o IV grado") riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di
alcune prestazioni specialistiche di controllo. Attualmente si stimano circa 300.000 esenzioni

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Riconoscimento sociale della malattia
Nel 2004 il Parlamento Europeo emana la «Written Declaration on Endometriosis» con cui sollecita gli stati membri a prendere
provvedimenti su scala europea in merito a formazione ed informazione sull’endometriosi che  viene considerata una malattia
sociale. In questo documento è stato evidenziata la scarsa conoscenza della patologia, non solo tra le pazienti, ma anche tra i
medici, con gravi ritardi nella diagnosi e nella scelta di una terapia appropriata e il grandissimo impatto economico e sociale, con
costi diretti e indiretti annui valutati attorno ai 30 miliardi di euro
Nel 2006, la commissione igiene e sanità del Senato ha svolto un'indagine conoscitiva (chiamata «Il fenomeno dell'endometriosi
Approfondimento
come malattia sociale») mirata a fotografare la situazione italiana con l'obiettivo di quanti carne l'impatto economico e di fornire
L’endometriosi
elementi di conoscenza e orientamento perèl'adozione
una patologia a carattere
di politiche cronico,
pubbliche molto
alla luce invalidante, in
delle linee guida europee e mondiali: la
patologia è stata ampiamente grado di determinare
descritta unacaratteristiche
in merito alle scarsissima qualità di vita
cliniche, alleeprincipali
di minaredif l’intero
coltà diagnostiche e alle potenziali
terapie percorso esistenziale di coloro che ne soffrono e delle loro famiglie. La
malattia costringe le donne che ne sono affette a modi care il proprio
Nel 2017 l’endometriosi viene inserita nei LEA e viene riconosciuta come malattia «cronica e invalidante» negli stadi clinici
stile di vita, rimodulando le proprie abitudini sia nei rapporti sociali che
più avanzati (“moderato o III grado” e “grave o IV grado") riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di
nella vita lavorativa e privata. Oggi si inizia a pensare che anche nella
alcune prestazioni specialistiche di controllo. Attualmente si stimano circa 300.000 esenzioni
sindrome mestruale caratteristica delle adolescenti, accompagnata da
forti dolori e da disagio generale, ci possa essere una componente di tipo
endometriosico, che, se opportunamente riconosciuta e trattata,
potrebbe ridurre il rischio sterilità.

L’endometriosi: de nizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi MODULO 1


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