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PRIMO SOCCORSO -

ASPETTI GENERALI
PRIMO SOCCORSO - DEFINIZIONE E IMPORTANZA
Il primo soccorso è l'insieme delle azioni che permettono di aiutare una o più
persone in difficoltà (ferita, o che si è sentita improvvisamente male), nell'attesa
dell'arrivo dei soccorsi qualificati (medico, infermiere o personale
dell'ambulanza).
Chi trova una persona priva di coscienza, ferita o in pericolo, o ad assistere ad
un incidente, deve innanzitutto valutare attentamente la sicurezza della scena,
per evitare di mettere ulteriormente in pericolo l'incolumità dell'infortunato e la
propria. Appena possibile, dopo aver compiuto una prima rapida valutazione
del (o degli) infortunati, è necessario effettuare una chiamata di emergenza per
attivare la catena del soccorso (in Italia: avvisando il 118).
Le operazioni che chiunque è obbligato a svolgere in questi casi sono
esclusivamente: avvisare le autorità spiegando in dettaglio dove ci si trova
e attendere l'arrivo dei soccorsi senza allontanarsi. In difetto si ravvisano
gli estremi del reato di omissione di soccorso. Oltre a ciò – se si hanno le
conoscenze necessarie – si potranno mettere in atto semplici manovre di primo
soccorso, aventi lo scopo di prevenire il peggioramento di ferite o malesseri, ed
in alcuni casi risolvere situazioni che mettono in pericolo la vita dell'infortunato.
Innanzitutto però è importante sapere cosa NON bisogna fare: troppo spesso
con l'ansia di voler fare qualcosa ad ogni costo, si rischia di peggiorare la
situazione anziché essere d'aiuto. Meglio evitare manovre o azioni viste in
TV, o che si conoscono per “sentito dire”.
Cosa NON bisogna fare
Non spostare l'infortunato a meno che non esistano motivi gravi per farlo.
Questo vale in modo particolare se può essersi verificata una caduta o altri
tipi di trauma che possono aver causato delle fratture di qualsiasi tipo: un
arto fratturato non immobilizzato, spostato bruscamente, può provocare
un'emorragia interna di tipo arterioso o lesioni ai tendini, mentre lo
spostamento di un infortunato che ha riportato lesioni alla colonna vertebrale
si traduce in danni permanenti o morte nel caso di lesione alle vertebre
cervicali.
Alcune altre cose da non fare mai:
correre rischi personali;
farsi prendere dal panico, col rischio di azioni inconsulte o poco ragionate
(tanto per fare qualcosa..)
agire senza il consenso dell'infortunato, salvo casi di grave necessità;
dare medicinali, effettuare diagnosi o eseguire manovre di competenza
medica;
considerare morto l'infortunato (solo un medico può constatare la morte)
Cosa bisogna fare
accertarsi che la scena sia sicura
cercare di capire la dinamica dell'incidente, che cosa è successo
allontanare le persone non indispensabili, o che possono essere d'intralcio
(i classici curiosi)
valutare l'infortunato, controllare immediatamente le funzioni vitali (se è
cosciente, se respira..)
rassicurare l'infortunato se è cosciente (soccorso psicologico)
evitare commenti sul suo stato anche se pare incosciente
chiamare il pronto intervento (118) qualora si ritenga necessario,
specificando chiaramente l'indirizzo e le modalità di accesso alla struttura.
praticare le manovre previste per l'urgenza e/o per la gravità, eseguire
immediatamente le manovre per la rianimazione se necessarie se la
situazione non è urgente fare il minimo indispensabile porre l'infortunato
nella posizione di attesa più idonea non lasciare l'infortunato da solo fino a
che non verrà affidato a persone competenti
ASPETTI LEGALI DEL PRIMO SOCCORSO
La legge italiana prevede pene severe per chi ignora una persona ferita o bisognosa d'aiuto:
Art. 593, Codice Penale - Omissione di soccorso.
“Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un‟altra persona incapace di
provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato
avviso all‟Autorità è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila. Alla stessa pena
soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo,
omette di prestare l‟assistenza occorrente o di darne immediato avviso all‟Autorità. Se da siffatta condotta del colpevole
deriva una lesione personale (c.p. 582 s.), la pena è aumentata (c.p. 64); se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.”
Si tratta di un reato che qualsiasi cittadino può commettere. Se si omette di prestare la necessaria assistenza alle persone
che si trovano ferite o in pericolo, o se si omette di dare avviso del ritrovamento stesso a chi è competente a prestare il
soccorso (in Italia, il servizio del 118 per il soccorso sanitario). La legge obbliga il cittadino a intervenire secondo il buon
senso, ma non lo obbliga ad intraprendere manovre delle quali non è sicuro, o che mettano in pericolo la sua persona o
quella di altri. In particolare non può mettere in atto manovre invasive (es. iniezioni) o di specifica competenza medica o
infermieristica (art. 348 c.p. esercizio abusivo di professione sanitaria). Non può per lo stesso motivo fare diagnosi
(decidere quale sia la patologia dell'infortunato). Se il soccorso viene prestato direttamente, il soccorritore lo fa a suo
rischio e pericolo. In altre parole deve cercare di proteggere la sua incolumità e deve anche assumersi la responsabilità
del suo intervento.
Se per disgrazia il soccorso prestato determinasse un peggioramento della situazione o un decesso, il soccorritore
incorrerebbe nei reati di lesioni personali colpose o peggio ancora di omicidio colposo. Il termine "colposo" indica una non
volontarietà della conseguenza negativa, di cui tuttavia è responsabile per negligenza o imperizia. Questo non significa
che è meglio “lavarsene le mani”: piuttosto occorre avere ben chiaro cosa fare e in che ordine, e soprattutto cosa non fare.
Significa avere il senso dei propri limiti, non voler strafare, fare quelle poche cose giuste, fondamentali e utilissime, e fatto
questo saper fermarsi e aspettare i soccorsi.
Art. 54 del Codice Penale - Stato di necessità
Mitiga i rischi per il soccorritore, stabilendo che non è punibile chi provoca un peggioramento
o un decesso dell'infortunato, se costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo
attuale di un danno grave alla persona, pericolo non da lui volontariamente causato né
altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo. In altre parole, se
l'infortunato è in grave pericolo di vita e non è possibile agire altrimenti, anche un soccorso
maldestro o un tentativo di soccorso è preferibile al lasciare l'infortunato a se stesso.
Naturalmente il criterio di stato necessità è soggettivo e viene valutato caso per caso. Inoltre,
l'intervento deve essere proporzionale al pericolo. Le manovre di rianimazione
cardiopolmonare in un infortunato che non respira rientrano comunque senz'altro in questa
categoria. Esistono varie situazioni possibili, in base al “tipo” di soccorritore che interviene:
soccorritore occasionale: il comune passante, chi si trova per caso ad assistere ad un malore
o incidente: il suo unico obbligo è quello di avvisare il 118, senza allontanarsi dall'infortunato
fino all'arrivo dei soccorsi
il conducente di un’autovettura che abbia provocato un incidente è obbligato a fermarsi,
prestare soccorso nei limiti delle sua capacità, avvisare e mettersi a disposizione delle autorità
un medico o infermiere, anche se fuori servizio, è obbligato a soccorrere direttamente
l‟infortunato, in base alle sue competenze
un volontario o professionista in servizio di soccorso (per esempio i Vds che svolgono servizio
in ambulanza) viene considerato “incaricato di pubblico servizio” ed è tenuto ad intervenire
secondo
le sue competenze
un volontario fuori servizio o anche un volontario in servizio diverso da quello di soccorso (e
quindi sprovvisto dell'attrezzatura di primo soccorso e autoprotezione necessarie) si
comporterà
come un soccorritore occasionale.
OBIETTIVO del BLS

PREVENIRE IL DANNO ANOSSICO CEREBRALE


NELLA PERSONA IN CUI RISULTANO
COMPROMESSE UNA O PIU’ FUNZIONI VITALI:

☞ coscienza
☞ respirazione
☞ circolo

MEDIANTE…

☞ pronto riconoscimento
☞ attivazione precoce del 118
☞ supporto del respiro e del circolo
PERCHE’ IL BLS ?
BLS perché una persona che ha perso coscienza, non
respira e non ha circolo non da’ ossigeno al cervello
con danni che dopo qualche minuto sono permanenti !

DANNO ANOSSICO CEREBRALE

• inizia dopo circa 5’


di assenza di circolo

• col passare dei minuti si


hanno lesioni cerebrali
irreversibili
CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA

Allertamento BLS Defibrillazione ALS


precoce 118 precoce precoce precoce
PRIMO SOCCORSO -
Cenni di anatomia e
fisiologia
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
DELL’APPARATO RESPIRATORIO

L’apparato respiratorio ha la funzione di riossigenare il sangue


che ritorna dagli organi periferici ed eliminare l’anidride
carbonica (CO2 ) che si accumula in periferia.

Esso è composto da:

Alte vie respiratorie bocca, naso, faringe, laringe

Basse vie respiratorie trachea, bronchi, polmoni


CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
DELL’APPARATO RESPIRATORIO

FARINGE

LARINGE
TRACHEA

BRONCHI

POLMONI
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
DELL’APPARATO RESPIRATORIO

ALTE VIE RESPIRATORIE

NASO e RINOFARINGE

LINGUA

BOCCA e OROFARINGE

LARINGE (CORDE VOCALI)

TRACHEA
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
DELL’APPARATO RESPIRATORIO

Respirazione: inspirazione Respirazione: espirazione


O2 CO2
ALVEOLI POLMONARI

CIRCOLAZIONE POLMONARE
SANGUE

Il sangue è un organo deputato al trasporto di


Ossigeno e nutrienti dal cuore verso la periferia
attraverso i Globuli Rossi che legano l’ossigeno
cedendolo quando arrivano nei Capillari dei diversi
organi.

Il sangue ha poi il compito di rimuovere dagli organi


periferici la CO2 e riportarla nel polmone dove viene
eliminata con la respirazione.
APPARATO CARDIO-RESPIRATORIO

TRASPORTO DI OSSIGENO AI TESSUTI


BLS: la sequenza
“ABC” della Rianimazione
Cardiopolmonare

AIRWAY (pervietà vie aeree)

SEGNI DI
B REATHING(respirazione)
CIRCOLO

C IRCULATION(circolo)
VALUTAZIONE

CHIAMA E SCUOTI

STATO DI COSCIENZA

1. COMUNICA AL 118 CHE IL PAZIENTE NON E’


SE LA VITTIMA COSCIENTE
NON E’ 2. POSIZIONA IL PAZIENTE E SCOPRI IL
COSCIENTE TORACE

3. ASSICURA LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE


Se la respirazione è presente:
- metti la vittima in posizione laterale di sicurezza
- controlla che continui a respirare

Posizione laterale di sicurezza (PLS)

Se la PLS deve essere mantenuta per più di 30’,


cambiare lato
VALUTAZIONE STATO DI COSCIENZA

Se, valutando lo stato di coscienza, la persona non risponde e non


si muove il Soccorritore deve:

ALLERTARE IL 118
AIRWAY (pervietà vie aeree)

ALLINEAMENTO SU PIANO RIGIDO


E SCOPERTURA DEL TORACE
AIRWAY (pervietà vie aeree)

ISPEZIONE E PULIZIA DEL CAVO ORALE

APERTURA DELLA BOCCA CON POLLICE


E INDICE DELLA MANO
(MANOVRA A BORSELLINO)

RIMUOVERE SOLO CORPI ESTRANEI VISIBILI


AIRWAY
(pervietà vie aeree)

RIMOZIONE DI
SECRETI:
svuotamento manuale ed
aspirazione

la rotazione del capo


permette il defluire dei
liquidi ingeriti
(annegamento)
AIRWAY
(pervietà vie aeree)

IPERESTENSIONE
DELLA TESTA e
SOLLEVAMENTO DEL
MENTO
B REATHING(respirazione)

VALUTAZIONE AZIONE

-G uardo: se il torace del paziente si espande


-A scolto: eventuali rumori della respirazione
-S ento: sulla guancia del soccorritore se esce aria

Durante la manovra di GAS cercare anche segni di circolo


Movimenti, Respirazione, Tosse

10 secondi contando a voce


B REATHING(respirazione)

Posizione corretta per manovra di GAS e ricerca dei segni di circolo

10 secondi contando a voce


C IRCULATION(circolo)

B+C vanno eseguiti contemporaneamente contando per 10


secondi ad alta voce

VALUTAZIONE DEL POLSO CAROTIDEO


Se il paziente respira ma devi allontanarti

garantisce la pervietà delle vie


aeree nel paziente:

- incosciente
- che respira
- che ha polso
- che deve essere abbandonato
per soccorrere altre persone o
per chiamare i soccorsi
• SE LA VITTIMA HA POLSO E SEGNI DI CIRCOLO, MA
NON RESPIRA: EFFETTUARE 10 – 12 ATTI
RESPIRATORI/MIN.
• CONTROLLARE IL POLSO CAROTIDEO ED I SEGNI DI
CIRCOLO OGNI 10 INSUFFLAZIONI (CIRCA 1 MINUTO)
VENTILAZIONE ARTIFICIALE

SENZA MEZZI AGGIUNTIVI

• BOCCA A BOCCA

• BOCCA - NASO

CON MEZZI AGGIUNTIVI

• BOCCA - MASCHERA

• SISTEMA PALLONE - MASCHERA


VENTILAZIONE BOCCA A BOCCA

2 INSUFFLAZIONI DELLA DURATA DI 1” CIASCUNA


VENTILAZIONE BOCCA A BOCCA

Ogni insufflazione deve essere

intervallata da una pausa espiratoria

con “spinzamento” del naso per

facilitare l’espirazione.
VENTILAZIONE BOCCA - MASCHERA

Le Pocket Mask sono


utili per evitare il contatto
diretto con l’infortunato
avendo un filtro sul boccaglio.

Nel caso di un soccorritore


la ventilazione può essere
eseguita di lato come per il
bocca a bocca.
VENTILAZIONE PALLONE - MASCHERA

Rappresenta lo standard
per la ventilazione nel BLS

Quando si utilizza con O2


è da preferire l’aggiunta
del Reservoir per ! la %
di O2 erogata.
VENTILAZIONE PALLONE - MASCHERA

Rappresenta lo standard per la


ventilazione nel BLS
Quando si utilizza con O2è da preferire
l’aggiunta del Reservoir per > la %
di O2 erogata.
VENTILAZIONE A 2 SOCCORRITORI

Può essere utile in


aggiunta alla cannula
oro-faringea per i
pazienti difficili da
ventilare (obesi,
mento sfuggente, con
barba, edentuli).
PERCENTUALE DI OSSIGENO EROGATA

1. PALLONE – POCKET MASK 21%

2. PALLONE + O2 (10-12 L/MIN): 40/50%

3. PALLONE + O2 (10-12 L/MIN)


+ RESERVOIR: 80/90%
Ventilazione durante i cicli di RCP

• Fare 2 insufflazioni di 400-600 ml


(circa mezzo pallone adulto)

• Contare il numero dei cicli

• Durata insufflazione: 1 secondo

CONTROLLARE SEMPRE CHE IL TORACE


DEL PAZIENTE SI ESPANDA
Ventilazione in caso di paziente in apnea
(respiro assente,ma segni di circolo presenti)

• Fare 10 insufflazioni di 400-600 ml


(circa mezzo pallone adulto) al minuto

• Ogni minuto ricontrollare i segni di circolo

• Durata insufflazione: 1 secondo

CONTROLLARE SEMPRE CHE IL TORACE


DEL PAZIENTE SI ESPANDA
CAUSE PIU’ FREQUENTI di
VENTILAZIONE INEFFICACE o di COMPLICANZE

INCOMPLETA ADERENZA
DELLA MASCHERA
IPOVENTILAZIONE
INSUFFICIENTE
IPERESTENSIONE DELLA TESTA

INSUFFLAZIONE TROPPO DISTENSIONE


RAPIDA O BRUSCA GASTRICA
Se il paziente non respira
e non sono presenti segni di circolo

• Attività respiratoria assente


• Segni di circolo assenti

AVVISARE IL 118 PER CONFERMA ACR E


INIZIARE IL MASSAGGIO CARDIACO
MASSAGGIO CARDIACO

Punto di repere:
al centro del torace, lungo la
linea intermammellare

Appoggiare il palmo di una mano


sopra l'altra, ed intrecciare
le dita per mantenerle
sollevate in modo che non
comprimano le coste.
MASSAGGIO CARDIACO
MASSAGGIO CARDIACO
POSIZIONE PER IL MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO
TECNICA DI COMPRESSIONE
1. COMPRIMERE LO STERNO VERSO LA COLONNA di 1/3
DELLO SPESSORE DEL TORACE (4 - 5 cm. nell’adulto medio)

2. RILASCIARE TOTALMENTE LA PRESSIONE

3. COMPRESSIONE: RILASCIAMENTO = 1:1

4. MANTENERE IL REPERE DURANTE IL RILASCIAMENTO

5. FREQUENZA DI COMPRESSIONE: 100 AL MINUTO


ALTERNARE 30 COMPRESSIONI
TORACICHE A 2 VENTILAZIONI (un ciclo)
CAMBIO TRA DUE SOCCORRITORI

ALLA PROSSIMA
CAMBIO!!
- Il MCE è faticoso
- Il MCE eseguito
correttamente
sostituisce solo il 20%
della funzione normale
del cuore…

CHIEDERE E DARE CAMBI


REGOLARI PRIMA DI
ESSERE ESAUSTI!!!
CAMBIO DEL RUOLO DEI SOCCORRITORI

VA EFFETTUATO OGNI 5 CICLI (CIRCA 2


MINUTI)

- deve avvenire durante l’esecuzione delle 2


ventilazioni

-il leader (chi è alla testa) effettua le ultime 2


insufflazioni,
- poi si sposta al fianco della persona e inizia
le 30
- compressioni

- colui che massaggiava si sposta alla testa per ventilare


SOCCORRITORE “A” Effettua il mce

SOCCORRITORE “B” Effettua le ventilazioni e


conta i cicli 30:2

“A” Chiede il cambio

“B” OK

A” termina il ciclo e ne ricomincia un altro

SOCCORRITORE “B” lascia la posizione per ventilare e si prepara al mce sull’altro lato ripetto al
soccorritore “A” toraciche sulle 30 previste...
SOCCORRITORE “A” individua il punto delle compressioni e riprende immediatamente il mce
SOCCORRITORE “B” si prepara a ventilare ed al termine delle 15 compressioni effettuate da “A”
ventila per 2 volte
ALGORITMO BLS

Sicurezza ambientale NO Contatta C. O. 118


SI

FASE A Valutazione stato di coscienza


NO

• Chiama 118
FASE B e C • Posiziona / Allinea / Scopri il torace
• Ispezione della bocca / Iperestenzione della testa

• GAS (10 secondi)


• Segni di Circolo

Respiro e segni di Respiro presente Respiro assente e


circolo assenti
segni di circolo presenti

RCP : avvisa 118 e compressioni toraciche /


insufflazioni rapporto 30/2 Ventilare il paziente: 10 min.
Respirazione assistita con
Continuare fino alla ricomparsa di evidenti segni di vita O2 o posizione laterale di Controllare segni di circolo ogni minuto
o all’arrivo del DAE o dell’ALS sicurezza
PRIMO SOCCORSO PER LE CRISI EPILETTICHE
CRISI TONICHE CLONICHE
Una crisi convulsiva o tonica clonica comincia quando qualcuno perde conoscenza, s’irrigidisce
inaspettatamente, cade a terra e comincia ad essere colto da convulsioni.

Come prestare aiuto:

Rimani vicino alla persona – stai calmo.


Prendi nota dell’ora/durata della crisi.
Proteggi la persona da lesioni - togli qualunque oggetto pesante dall’area in cui si trova.
Metti qualcosa di morbido sotto la sua testa. Allenta i capi di vestiario troppo stretti
Sposta con delicatezza la persona su di un fianco – non appena sarà possibile, per aiutarla a respirare
Cerca di comunicare con la persona per assicurarti che abbia effettivamente ripreso conoscenza.
Rassicurala
Tieni lontano i curiosi
Non limitare i movimenti della persona.
Non cercare di mettere frorzatamente nulla dentro la bocca.
Non dare alla persona acqua, pillole o cibo fino a quando non sarà pienamente cosciente.
Dopo che la crisi si è conclusa, la persona dovrebbe essere messa sul suo fianco sinistro. Ricordati
che esiste il lieve rischio che la persona possa vomitare una volta terminata la crisi, prima che abbia
pienamente ripreso coscienza. Perciò, la testa dovrebbe essere collocata in modo che il vomito possa
essere espulso dalla bocca senza venire inalato.
Rimani con la persona fino a quando si sarà ripresa (da 5 a 20 minuti).
PRIMO SOCCORSO PER LE CRISI EPILETTICHE
CRISI TONICHE CLONICHE
Una crisi convulsiva o tonica clonica comincia quando qualcuno perde conoscenza, s’irrigidisce
inaspettatamente, cade a terra e comincia ad essere colto da convulsioni.
Chiama un’ambulanza col numero 118 se:

la crisi ha una durata attiva superiore a minuti o un secondo attacco

segue subito dopo.

la persona non ha riacquistato conoscenza entro minuti dalla conclusione

della crisi.

la crisi avviene nell’acqua.

la persona si è fatta male.

la persona è incinta o ha il diabete.

sai, o credi, che sia stato il primo attacco epilettico sofferto dalla

persona. se sei in dubbio.


PRIMO SOCCORSO PER LE CRISI EPILETTICHE

Crisi complesse parziali


Durante questo tipo di crisi la persona può apparire inerte e confusa. Possono essere
presenti movimenti automatici come lo schioccare delle labbra, farneticazioni, oppure
movimenti automatici della mano. La persona può esibire un comportamento inopportuno che
può essere scambiato per intossicazione da alcol o droghe.

Nel corso di un attacco complesso parziale potresti dover guidare con gentilezza
la persona in modo che eviti gli ostacoli e si allontani da luoghi pericolosi.
Non appena la crisi si conclude, cerca di comunicare con la persona offrendogli il
tuo sostegno, e chiedendole se si sente bene.
Chiama un’ambulanza se la persona non comincia a riprendersi dopo 15 minuti.
Crisi tipo assenza
L’assenza causa perdita della coscienza per un breve periodo. La persona ha lo
sguardo fisso nel vuoto, gli occhi possono arrovesciarsi verso l’alto e tremolare. Può
essere scambiato con il sognare a occhi aperti. Accorgiti che si è verificata una
crisi epilettica, rassicura la persona e ripeti le informazioni che potrebbero non
essere state comprese durante l’attacco.
FERITA

interruzione traumatica della continuità della cute

Abrasioni ed escoriazioni

✔ Ferite con corpo estraneo (oggetto conficcato

o frammenti)

✔ Ferite senza corpo estraneo (da taglio, di

punta, da arma da fuoco,lacero-contuse)

1) lavarsi le mani prima


2) indossare se possibile dei dispositivi
AUTOPROTEZIONE:

di protezione
nel caso vi sia rischio di
3) attenzione se abbiamo a nostra
contatti con ferite (e in
volta delle ferite
genere con liquidi biologici) è
4) lavarsi accuratamente le mani dopo
opportuno seguire delle
5) non toccarsi occhi, capelli, bocca,
precauzioni igieniche e di
altre parti del corpo prima di
prevenzione:
essersi lavati
FERITA

cosa fare

1) rimuovere gli indumenti se necessario


2) valutare la sede, l'estensione, la profondità, altre
lesioni associate..
3) lavare con acqua corrente
4) coprire con garze sterili

cosa non fare


1) non usare tintura di iodio o disinfettanti colorati
2) non usare polveri o pomate
3) non usare cotone idrofilo
4) IN CASO DI FERITA CON CORPO ESTRANEO: NON
muoverlo, lasciarlo in sede e cercare di stabilizzarlo
EMORRAGIE

1) In base al tipo di vaso


(arteriose, venose, capillari)
2) In base alla sede del
sanguinamento (o percorso):
(esterne, interne, esteriorizzate)
EMORRAGIE

L'emorragia arteriosa consiste nella fuoriuscita di sangue da un vaso arterioso. Essa, poiché interessa vasi di

diametro particolarmente largo e vede il sangue fuoriuscire a pressione estremamente elevata, ha scarse

probabilità di coagulare spontaneamente, cioè di fermarsi in virtù dei normali meccanismi "riparatori"

prontamente attivati dall'organismo. Vi sono tre caratteristiche distintive peculiari che devono indicarti

immediatamente la presenza di un’emorragia arteriosa, guidandoti correttamente al suo riconoscimento:

          il sangue esce a fiotti, in modo zampillante

il ritmo di fuoriuscita è sincrono a quello del battito cardiaco;

      il colore del sangue è rosso vivo (come si fa a vederlo con scarsa luce? Bohh).

Le due caratteristiche sono dovute al fatto che il sangue scorre sotto la ritmica e forte pressione impressa

dall’azione della pompa cardiaca.

Il colorito rosso acceso è dovuto alla particolare ricchezza in ossigeno del sangue arterioso.
EMORRAGIE

 L'emorragia esterna venosa rappresenta la fuoriuscita del sangue da un vaso venoso.


          Ricorre con maggiore frequenza rispetto all'emorragia arteriosa, dato il decorso prevalentemente
superficiale delle vene nei riguardi delle rispettive arterie.
          La riconosci individuando la presenza delle tre seguenti caratteristiche:
          l'uscita del sangue avviene continuamente e non a fiotti;
          il flusso è lento e si espande "a macchia d'olio";
          il colore del sangue è rosso scuro.
          Le prime due caratteristiche sono dovute al fatto che nel settore venoso della circolazione il sangue
scorre a bassa pressione, con un flusso che risente molto meno della ritmica azione della pompa cardiaca.
          Il colorito rosso scuro è proprio del sangue povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica.
          La maggior parte delle vene tagliate si chiude subito e abbastanza facilmente. Ma ciò non deve trarti in
inganno, perché, qualora il vaso sanguinante sia più grosso e profondo, l'emorragia assume gli stessi caratteri di
pericolosità propri dell’emorragia arteriosa.
          Il problema peculiare delle emorragie venose coinvolgenti vasi di maggior calibro, come quelli del collo, è
determinato dal fatto che una grossa vena aperta tende a risucchiare corpi estranei e bolle d'aria (emboli), i
quali possono fermarsi a livello del microcircolo cardiaco, polmonare e cerebrale, determinando spesso la morte
del paziente.
EMORRAGIE
PRIMO SOCCORSO IN CASO DI EMORRAGIA ESTERNA

          Il miglior modo di combattere l'insorgenza dello shock, situazione clinica spesso irreversibile, è cercare di
prevenirlo.
          Pertanto, quando già ad occhio nudo l'emorragia si riveli abbondante, non tardare nel porre subito il
paziente in posizione di autotrasfusione.
          Essa consiste nello stendere il paziente in posizione supina e nel tenergli sollevate le gambe (per
mantenerle sollevate userai ciò che c'è a portata di mano).
          In questa posizione assicuri il miglior apporto possibile di sangue al cuore e al cervello del paziente.
          Subito dopo aver provveduto a sistemare il paziente nella posizione di autotrasfusione, cerca di arrestare
l'emorragia utilizzando una o più delle seguenti metodiche.
EMORRAGIE
PRIMO SOCCORSO IN CASO DI EMORRAGIA ESTERNA

1) compressione diretta e sollevamento dell'arto

2) applicare bendaggio
compressivo
EMORRAGIE
PRIMO SOCCORSO IN CASO DI EMORRAGIA ESTERNA

PUNTI DI COMPRESSIONE PER FERMARE UN EMORRAGIA

ESEMPIO: emorragia femorale


EPISTASSI (sangue dal naso)

reclinare il capo in avanti per far defluire il sangue, comprimere la narice


interessata, eventualmente impacchi con ghiaccio
COS'E' IL TRAUMA:


! Lesione di una parte dell'organismo prodotta


! da una causa esterna in modo rapido e
! violento
! Può riguardare (tra l'altro...):
! • l'apparato scheletrico (fratture)
! • le articolazioni (distorsioni, lussazioni)
! • il sistema muscolare (strappi, stiramenti)
! • la cute (ferite, abrasioni...)
EPIDEMIOLOGIA

! il trauma è la principale causa di morte per la popolazione fino a


40 anni di età (la quarta complessivamente...), causa frequente,
inoltre, di invalidità e di elevati costi sanitari e sociali
Incidenti stradali...
...Incidenti sul lavoro...
...Incidenti domestici...
...Incidenti dello sport...
PRIMO SOCCORSO NEL POLITRAUMA

● AUTOPROTEZIONE
● MECCANISMO DELLA LESIONE
● VALUTAZIONE PRIMARIA (A – B – C – D - E)
● CHIAMATA DI SOCCORSO AL 118
● VALUTAZIONE SECONDARIA
● SOCCORSO PSICOLOGICO, ASSISTENZA
● ATTESA DEI SOCCORSI QUALIFICATI
SICUREZZA!!!

Nel soccorrere un traumatizzato è particolarmente


importante l'autoprotezione: è facile immaginare che lo
stesso evento che gli ha causato l'infortunio possa essere
pericoloso anche per noi.
La sicurezza deve essere oggetto di un'attenzione continua:
una situazione che al momento sembri sicura può in realtà in
un secondo momento diventare pericolosa (rischio evolutivo)
MECCANISMO DELLA LESIONE
(DINAMICA)

Importante è anche capire la dinamica dell'incidente: è utile comunicare


con precisione l'accaduto al personale dell'ambulanza o del Pronto
Soccorso. E' stato investito da un auto o è caduto da solo? Indossava la
cintura di sicurezza? E' inciampato o è caduto a causa di un malore
precedente? E' caduto da quale altezza?

Comunicare queste informazioni nella CHIAMATA AL 118


VALUTAZIONE PRIMARIA – A
Coscienza, pervietà delle vie aeree,
immobilizzazione della testa

A – oltre a valutare la coscienza (senza muoverlo!!!) e la pervietà delle vie aeree


– come in ogni infortunato – occorre evitare movimenti, soprattutto del capo,
che possano aggravare la lesione già presente.
Togliere quanto può ostruire la respirazione (terra, sangue, saliva...); Sé è prono
o di lato lasciarlo senz'altro com'è

MANTENERE IMMOBILIZZATA
MANUALMENTE LA TESTA...
Evitare movimenti dell'infortunato

NON RIMUOVERE IL CASCO! ...


... se non in casi estremi, per manovre di rianimazione, e
SOLO se in due ed entrambi addestrati a farlo!!!
VALUTAZIONE PRIMARIA – B
 B – valutate eventuali alterazioni della
Respira (si, no, come?) respirazione, soprattutto come conseguenza di
traumi toracici. Nel caso iniziate la BLS

C – valutate la circolazione: eventuali segni di shock,


VALUTAZIONE colorito pallido, cute fredda e sudata. Tamponate
PRIMARIA – C
rapidamente eventuali emorragie arteriose (sangue
Circolo (cute, emorragie)
rosso vivo, che esce a fiotti)

VALUTAZIONE PRIMARIA – D
 D - Chiedete se ha perso i sensi, se si ricorda cosa


Deficit neurologico è successo, osservate se si dimostra confuso o
disorientato. Una perdita di coscienza anche
breve, o un'alterazione della stessa, è da
considerarsi un'aggravante
VALUTAZIONE
PRIMARIA – E E – scoprire le parti del corpo dove si sospetta
Esposizione e protezione un'emorragia o una lesione da valutare; nello
termica stesso tempo coprire e proteggere dal freddo
CHIAMATA DI SOCCORSO AL 118:

comunicando il luogo, il tipo di incidente, il


numero di feriti, le loro condizioni (cosciente?
respira?), se esistono condizioni di pericolo...

Se incosciente, non respira, gravi emorragie,


grave incidente ... parametri vitali alterati...
... interrompere la valutazione per chiamare
subito il 118
VALUTAZIONE SECONDARIA

ESAME dalla TESTA ai PIEDI: per


identificare lesioni, ferite, emorragie.

SOCCORSO PSICOLOGICO
restare vicino alla persona ferita, parlandogli,
rassicurandola (sono stati avvisati I soccorsi),
controllando che non peggiori...
Può avere come complicanze

lo SHOCK e significative
INFEZIONI.
Classificazione delle ustioni

Le ustioni vengono
classificate in base alla
PROFONDITA’
e vengono distinte in 3
GRADI a seconda degli
strati della pelle
interessati:
Ustione di I grado

• Superficiale
• Si ha arrossamento cutaneo
(eritema – es. eritema solare)
• Tipo di dolore: Vivo e urente,
particolarmente sensibile al
tatto.
• Prognosi: guarisce facilmente
Primo soccorso

• Porre la parte
colpita sotto
l’acqua o
applicare ghiaccio
Ustione di II grado

• Interessa più strati profondi della


pelle
• Spesso presenza di bolle e
vescicole dette FLITTENE, in cui è
trasudato liquido plasmatico.
• Tipo di Dolore: Molto Intenso.
• Rischio Infettivo: Elevato!
Come ci si comporta

• Dipende molto dall’estensione.

L’estensione è infatti altro


parametro fondamentale per
classificare le ustioni.
Regola del Nove
o di Wallace
Adulto:
Testa e collo: 9%
Tronco: ant. 18% - post. 18%
Arti superiori: 9% ciacuno
Arti inferiori: 18% ciascuno
Genitali: 1%

Bambino - variazioni:
Testa:18%
Arti inferiori: 14% ciascuno
Se più di 1/3 del corpo è ustionato si
ha PERICOLO DI MORTE!!
Il pericolo di morte è dato da:
Notevole perdita di liquidi che può portare a
SHOCK
• Blocco renale per aumento lavoro del rene
nell’eliminazione delle sostanze di rifiuto
• Morte per anuria!!

Il rischio infettivo aumenta in


modo esponenziale
Ustione di II grado
PICCOLE DIMENSIONI
lunghezza di una moneta da 2 €

Primo soccorso

Si
No
• Possono essere curate in casa
• Non bucare mai le flittene
• Raffreddare con acqua fredda
• Non strappare via parti di
vestiario rimaste
• Sfilare orologi, anelli, attaccate alla pelle
bracciali nelle parti colpite ustionata

• Se si rompono le flittene lasciarle


nella loro sede, disinfettarle come
una normale ferita e coprirle con
garza sterile
Ustione di II grado
GRANDI DIMENSIONI

Come ci si comporta
Si No
• Ospedalizzazione immediata • Non bucare mai le
preferibilmente in centro flittene
specializzato
• Non usare pomate
• Prima del trasporto olii, disinfettanti,
immergere in acqua fredda ecc.
• coprire con garza sterile • Non dare da bere
alcolici
Ustione di III grado
• Necrosi della pelle. A seconda dell’agente che l’ha
causata, avremo:

• - CARBONIZZAZIONE (Calore Secco)


• - MACERAZIONE (Calore Umido)
• - CAUSTICAZIONE

• Tipo di Dolore:
• Assente. L’ustione coinvolge generalmente le
terminazioni nervose creando un danno ed
interrompendo la sensibilità dolorifica.
• Restitutio ad Integrum: NON COMPLETA! Le
cicatrici possono interferire con l’attività funzionale
(se per es. colpiscono un arto).
• Come si cura:
• OSPEDALIZZAZIONE
IMMEDIATA in un centro
specializzato (importante per non
perdere tempo prezioso).
L’ustione di III GRADO, se molto estesa, va considerata


La GRAVITA’ di un’ustione si
determina sulla base:

1) AGENTE CAUSALE Volto: occhi e vie aeree


2) PROFONDITA’
Torace addome schiena: limitano
3) ESTENSIONE movimenti respiratori
4) ETA’ DEL SOGGETTO
Genitali e natiche: aumenta pericolo
5) MALATTIE PREGRESSE infezioni
6) INDUMENTI
Articolazioni: cicatrici possono
INDOSSATI
ridurre mobilità
7) REGIONI DEL CORPO
CONDOTTA DA TENERE DI FRONTE
ALL’INCIDENTE

• SCOPO PRIMARIO:
• LIMITARE IL TEMPO DI CONTATTO
DELL’AGENTE USTIONATE

• RICORDA CHE L’ALTA TEMPERATURA DANNEGGIA LA PELLE PERCHE’


SUPERA LA RESISTENZA TERMICA DELLE CELLULE (MAX 45° C)

• GLI INCIDENTI DA CALORE SECCO E DA CALORE UMIDO SI


VERIFICIANO CON PIU’ FREQUENZA IN FAMIGLIA E SUL LAVORO
Come comportarsi

• USTIONE PROVOCATA DAL FUOCO

• Se il soggetto ha gli abiti • Se l’evento si è svolto al chiuso


impedirgli di correre fuori perché l’aria
in fiamme, impedirgli di alimenta le fiamme
correre
Soffocare le fiamme avvolgendolo in
un cappotto… NON togliere i
vestiti bruciati
… o in in una coperta o tappeto
che possono
essere
attaccati alla
pelle.
Raffreddare la
… e rotolandolo al suolo
parte con acqua

ATTENZIONE AI TESSUTI
SINTETICI!!
Come comportarsi

• USTIONE PROVOCATA DA LIQUIDO CALDO


Raffreddare il soggetto sia
immergendolo in acqua fredda sia Lo strato degli abiti più aderenti
dirigendogli un getto di acqua non va toccato per evitare di
strappare via la pelle

Solo se ha molti abiti addosso togliergli


quelli più superficiali per impedire che il
tessuto imbevuto di acqua bollente formi un
impacco
Primo soccorso

• In caso di ustione grave il soggetto deve


sempre essere trasportato con urgenza in
Ospedale meglio in un Centro
Specializzato dove verrà trattato in
ambiente asettico
– lo shock
– L’infezione
– prevenzione del tetano
Limitarsi a fare lo stretto
indispensabile
Vale la regola meglio non fare che fare male
• Allertare Ospedale dando informazioni
sull’agente ustionante, sul grado e estensione,
dati del soggetto
• Raffreddare la zona ustionata con acqua
• Coprire l’ustione con tessuto sterile
• Durante tale operazione evitare di parlare,
alitare o tossire inprossimità della zona ustionata
• Posizione antishock coperto
• Controllo delle funzioni vitali
USTIONE ELETTRICA
• Si accompagna spesso a complicanze generali legate
all'attraversamento del corpo da parte della corrente elettrica.
• Alcuni organi, ed in particolare il cuore, possono essere danneggiati
da questo passaggio
• Si potrà avere: ustione nel punto d'ingresso della corrente, ustione
nel tragitto della corrente, ustione nel punto in cui esce, possibili
aritmie o arresto cardiaco, arresto dell'attività respiratoria
DISTINGUIAMO
• FOLGORAZIONI – Contatto
con un conduttore di
elettricità

• FULMINAZIONI – da scariche elettriche


atmosferiche
Conseguenze della folgorazione
Varie e di varia gravità in relazione a:
• Tensione della corrente (dai 220 Volt alle alte
tensioni)
• Resistenza del corpo al passagio della corrente: acqua
e metalli diminuiscono la resistenza
• Percorso della corrente: dal punto di contatto a quello
di uscita può attraversare organi vitali
• Natura della corrente:
– Corrente alternata contrazione dei muscoli
» (anche muscoli respiratori e cardiaco)
– Corrente continua anche elettrolisi del sangue
Effetti della folgorazione
• Effetto calorico
– ustioni limitate al punto di entrata e di uscita (marchio elettrico)
– lesioni non dolorose e non sanguinanti
• Azione sulla muscolatura scheletrica
– Può essere scaraventato a distanza con fratture e lesioni
conseguenti
– Può rimanere attaccato alla fonte per effetto della contrattura
muscolare
– Può avere scosse di tipo convulsivo
– Se contrattura muscoli respiratori

ARRESTO RESPIRATORIO
• Azione sul sistema nervoso con perdita di sensi e
respiro conservato

• Azione sul sistema nervoso e arresto del respiro


– Danni al bulbo e paralisi dei muscoli respiratori

• Azione sul sistema cardiocircolatorio con arresto


cardiaco o turbe più o meno gravi del ritmo, della
pressione ecc.
Come comportarsi

AUTOPROTEZIONE!!

Prima di tutto assicurarsi che la


corrente elettrica sia interrotta

AUTOPROTEZIONE!!

Mai toccarlo. Se non si è riusciti a


staccare la corrente allontanare la
vittima con un bastone
Primo soccorso

• Quando ci potremo avvicinare alla vittima, eseguire


immediatamente la sequenza BLS
• Se incosciente e respira: pls
• Se funzioni vitali assenti: RCP
RICORDA –
LA SEQUENZA ABC DEL BLS PUO’ RISULTARE
DIFFICOLTOSA PER LA GESTIONE DELLE VIE
AEREE A CAUSA DELLA POSSIBILE
CONTRAZIONE DEI MUSCOLI
Manovre Disostruzione

MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PER ADULTI


OBIETTIVI CHIAVE
Manovre Disostruzione

➢Identificare una situazione in cui sia


CO
necessaria una disostruzione

NV
ON E
➢Disostruire le vie aeree da un corpo

GI E NZ
estraneo

NE D I
➢Attivare il sistema di emergenza 118

V I
quando indicato
Cause:
Manovre Disostruzione

- Negli adulti l’ostruzione delle vie aeree è


molto spesso causata dal cibo, più raramente

CO
da altri oggetti portati alla bocca (tappino della
penna, ecc.)

NV
- Evento abitualmente testimoniato da altre

ON E
persone presenti

GI E NZ
NE D I
V I
Ostruzione delle Vie Aeree
Manovre Disostruzione

Ostruzione da corpo estraneo:

CO
OSTRUZIONE PARZIALE

• dispnea, tosse, sibili respiratori

NV
ON E
OSTRUZIONE COMPLETA

GI E NZ • impossibilità a parlare, respirare, tossire


• segnale universale di soffocamento (mani al collo)

NE D I
• rapida cianosi
• possibile rapida perdita di coscienza

V I
Ostruzione delle Vie Aeree
Manovre Disostruzione
SOGGETTO COSCIENTE

1. se l’ostruzione è parziale incoraggiare la vittima

CO
a tossire Non fare altro

2. se l’ostruzione è completa la vittima diventa

NV debole, smette di tossire o respirare:

ON E
• dare subito 5 colpi interscapolari
con via di fuga laterale

GI E NZ
• se i colpi non hanno effetto,

NE D I
effettuare 5 manovre di Heimlich
(compressioni addominali

V I
sottodiaframmatiche) in piedi

Continuare alternando 5 colpi interscapolari


a 5 compressioni addominali sottodiaframmatiche.
Ostruzione delle Vie Aeree
Manovre Disostruzione
Quando ci si ferma?

• se a vittima espelle il corpo estraneo.

• se la vittima perde conoscenza:


1. iniziare il protocollo BLS come segue:
2. accompagnare a terra l’infortunato
3. chiamare aiuto ed allertare il sistema di emergenza 118
• eseguire 30 CTE (Compressioni Toraciche Esterne)
• controllare il cavo orale (rimuovere corpi estranei solo se
affioranti)
• tentare 2 insufflazioni bocca a bocca
• anche se non efficaci, continuare con RCP 30:2,
controllando il cavo orale tra compressioni e ventilazioni
Ostruzione delle Vie Aeree
Manovre Disostruzione

Manovre di AUTOSOCCORSO se ci si trova da soli:


1. se l’ostruzione è parziale cercare di tossire

Non fare altro

2. se l’ostruzione è completa è possibile effettuare la manovra di


Heimlich anche su sé stessi :
•Se una persona sta soffocando per un corpo
estraneo in trachea e nessuno va in suo aiuto, può
chiudere la mano destra a pugno ed afferrarla con
la mano sinistra, comprimendo nello stesso punto
visto sopra.

• Oppure usare lo spigolo o il bordo di un tavolo o


la spalliera di una sedia per comprimere nella
stessa zona, come mostrato nella foto a fianco.

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