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9/03 FIN

SUPPORTO ALLE FUNZIONI VITALI


Pericolante
Dare maggiori chance al nostro pericolante di poter soppravvivere
Conoscenze scientifiche tendono ad evolvere nel tempo
È importante che l’assistente bagnante si aggiorni
Fumare la sigaretta fa battere il cuore più forte, se faccio assumere il fumo di sigaretta il cuore batte più forte. La nicotina
viene assorbita dall’intestino. Fino a non molto tempo fa le manovre di salvamento facevano
---registrazione:
Le nuove lineee guida prevedono che non è tanto importante che il pericolante respiri quanto piuttosto che sia il cuore
che batta, ci si concentra sul battito del cuore e non più sulla respirazione. Le linee guida talvolta cambiano molto ed è
compito dell’assistente bagnante tenersi aggiornato. Se non si è sempre aggiornati e si interviene con manovre che ad
oggi non sono più riconosciute come la miglior soluzione terapeutica, e succede qlcs, il giudice che indaga sull’accaduto
può indagare su di noi per negligenza.
Le linee guida vengono aggiornate ogni 5 anni. Se ci fossero delle modifiche bisognerebbe essere immediatamente
aggiornati. Ora ci si concentra molto sulle compressioni cardiache e quindi sul provare a mantenere la circolazione
sanguigna il più efficcace possibile rispetto alla respirazione.
Se non sei in grado di mantenere attiva (la circolazione sanguigna) la respirazione tramite insufflazioni puoi fare solo il
massaggio cardiaco. È stato visto che la % di persone che soppravvive facendo il massaggio cardiaco oppure facendo il
massaggio cardiaco + la respirazione è uguale. Quindi su 100 persone che hanno un infarto ne soppravvive il 30 %, sia che
tu faccia le insufflazioni sia che tu non le faccia.
È vero che soppravvive sempre il 30 % dei pazienti ma quelli che subiscono sia il massaggio cardiaco che le insuflazioni
soppravvivono meglio perché ricevono meno danni.
È compito dell’assistente bagnante scegliere la migliore opzione terapeutica. All’auchan facciamo il massaggio cardiaco e
fine, ma se stai lavorando come assistente bagnante come professionisti che devono intervenire per garantire la migliore
soluzione terapeutica devi fare anche le insufflazioni , se non le fai diventa negligenza. È importante distinguere tra il
personale laico, personale professionista e soccoritori avanzati (noi).

GLI ANELLI DELLA CATENA DELLA SOPPRAVIVENZA


Tutte le linee guida presentano dei passaggi fondamentali che vengono chiamati “gli anelli della catena della
soppravivenza”.
Quello va sempre fatto prima di tutto è chiamare i soccorsi, anche se siamo personale addetto alla sicurezza non siamo
personale medico poiché non possiamo fare una diagnosi. Dobbiamo trattare qualsiasi condizione non facile come
emergenza (= qualsiasi condizione che sta portando a morte il pericolante o che potrebbe determinare la morte nelle ore
successive).
È meglio chiamare i soccorsi anche più del dovuto.
- Fare immediatamente il massaggio cardiaco ed insufflazioni (quindi le manovre di ls) e poi se neccessario dobbiamo
scaricare il defibrillatore per far ripartire il cuore. Il defibrillatore permette una possibilità di soppravvivenza
estremamente elevata rispetto alle sole manovre di rianimazione cardio-polmonare. È importante poterlo appliccare.
Anche se non lo sai usare lo devi comunque avere nelle vicinanze e quindi devi andare a prenderlo.
- Lasci il pericolante al personale sanitario che lo portano all’ospedale

Il nostro compito è quello di evitare che il paziente muoia prima che arrivino i soccorsi. Tutte le manovre non sono per la
maggior parte risolutive. La cosa più importante è consegnare il pericolante ai soccorsi vivo.
I passaggi che possono portare una persona ad un arresto cardio-circolatorio:
l’assistente bagnante deve vedere alcuni segni caratteristici del pericolante e decidere come intervenire. Tutti i segni
carratteristici del pericolante sono legati a meccanismi di auto salva guardia.

Lipotimia o presvenimento, avviene quando al cervello arriva troppo poco ossigeno. Il cervello escogita tutti i metodi che
possono permettere al corpo di portare sangue verso il cuore. Dunque il cervello inizia a portare via il sangue da tutti gli
organi che non sono fondamentali per soppravvivere (tra cui pelle, fegato, reni intestino). Una persona che ha lipotimia ha
la pelle diventa completamente bianca perché essa si svuota di sangue, il corpo sta raccogliendo il sangue da tutti gli
organi per poterlo portare al cuore, in modo tale che il cuore abbia tanto sangue da portare verso l’alto e quindi per poter
ripristinare una quantità di ossigeno sufficiente al cervello. Per poter portare via sangue dalla pelle ci fa sudare = quando
sudiamo, il sudore evaporando raffredda la pelle e ciò fa si che i vasi della pelle si costringano.  il sangue abbandona la
pelle e va verso il centro del corpo. La persona lipotimica è generalmente pallida, sudata e fredda (sudorazione acida).
Lo tocchiamo sulle braccia e sentiamo che è bagnato e freddo = sta arrivando poco sangue al cervello. Il pericolante
subisce anche una perdita dell’equilibria in caso di lipotimia, la persona non va dritto e gli viene da cadere e se lo chiiamo
a voce alta lui si gira da una parte e dall’altra perché non capisce da dove viene la voce, se lo tocchiamo, non capisce se lo
stiamo toccando noi e dunque guarda in giro.
Quando la persona si sente stordita, sente i rumori come se fossero lontani, vede nero ai lati (visione ad occhio di bue) è
fredda ed è sudata + obnubilamento sensorio, polso debole lento ma respira = tipico caso di lipotimia = poco sangue al
cervello e poco ossigeno. Questa condizione non porta neccessariamemente alla morte ma il paziente potrebbe cadere e
se cade e sbatte la testa = problemone, viene chiamato “presvenimento” perché lo svenimento è il momento subito dopo
quando arriva troppo poco ossigeno al cervello, talmente poco che il cervello si spegne. Quando svengo il corpo si mette
in una condizione di salva-guardia perché quando una persona sviene e cade a terra, il cuore è allo stesso livello del
cervello, è molto facile per il cuore dunque pompare sangue al cervello e ripristinare la minima quantità di ossigeno che
permette al cervello di mantenerci vigili.

Quando una persona sta per svenire NON va mai fatta sedere, il raggiungimento della posizione orrizzontale va sempre
facilitato, a volte le persone che stanno per svenire non vogliono stendersi perché hanno paura di svenire se si stendono
ma comunque come prima cosa vanno fatte stendere. Tengo a mente che la persona potrebbe svenire da un momento
all’altro, lo si sostiene con le braccia, lo si adagia a terra tenendogli sempre la testa. Gli si fa appoggiare la testa a terra. Se
la persona è molto più grande di noi ci mettiamo dietro lui e piano piano lo mettiamo a terra, provo a sorreggerlo e se
sento che sta per cadere l’importante è che io mantenga la testa che è l’unica che non deve sbattere. La «necessità di
cadere» è un meccanismo di protezione, va sempre facilitato e mai ostacolato. Devo facilitare quello che sta cercando di
fare il mio corpo: fare arrivare sangue al cervello  quello che si fa è alzare le gambe = hanno tanto muscolo, se c’è tanto
muscolo c’è anche tanto sangue. Bisogna alzarle di 45 gradi oppure 30 cm oppure mi inginocchio di fianco al pericolante
mantenendo una gamba a squadra appoggio le sue gambe sulla mia e continuo a monitorarlo per capire se sviene e se
non si ripiglia chiamo il 118.
Se faccio alzare le gambe a squadra, la persona sviene perché il sangue corre velocemente verso il cuore, noi abbiamo
come delle molle/sensori (a livello dell’arco aortico, a liv. delle arterie che portano il sangue al cervello) che sentono la
pressione arrivare, e arriva così tanta pressione che c’è il rischio che qualche vaso all’interno del cervello si rompa.
Quando il nostro cervello che ancora sta funzionando dice che è meglio svenire piuttosto che avere l’emorragia
intracranica e per risolvere questa situazione che abbiamo creato esso abbassa ancora di più la pressione. Alzare troppo le
gambe fa svenire subito la persona
1° cosa da fare quando la persona perde coscienza, anche se per 3 secondi, chiamo immediatamente i soccorsi
Tutti i sintomi del pericolante sono legati a meccanismi di auto-salvaguardia
Il pericolante NON deve mai stare seduto quando vengono fatte tutte queste manovre, perché se sta seduto è molto
probabile che svenga.
Compito dell’assistente bagnante è saper riconoscere correttamente la perdita di coscienza. Lo svenimento/perdita
coscienza è dato da 2 cose:
1) Stato di veglia, quando lo chiamo e non mi sente. Persona svenuta e chiamo subito il 118
2) Non è orientato nel tempo e nello spazio, significa che il cervello sta ricevendo troppo poco ossigeno e la persona non è in
grado di capire i segnali che provengono dall’esterno. Anche se il pericolante mi risponde ma cose prive senso  è
svenuto e chiamo il 118. Dò informazioni se si tratta di bambino, donna incinta, uomo di 60 anni…

Se il signore mi sente quando lo chiamo lo metto in posizione anti-schock (con le gambe un po’ alzate) ma continuo a
monitorare la situazione (è possibile che ci sia una perdita di coscienza in un momento successivo)
se non risponde e quindi non è cosciente, allerto i soccorsi e chiamo il 188, meglio se lo faccio chiamare al collega e io
intanto faccio le manovre così posso eseguirle senza distrarmi.
Prima di eseguire tutte le manovre, quando la peronsa è svenuta è neccessario allineare il corpo del pericolante (in
posizione supina), perché se mi devo muovere attorno al paziente e le sue braccia sono lungo il corpo e le gambe sono
unite mi è più facile muovermi e anche perché rischio meno di pestargli un braccio o una gamba, evito quindi di fare danni
al pericolante. Lavoro meglio.

NON si valutano più


- i segni di circolo-motore = una volta quando il pericolante muoveva le mani/sbatteva i piedi allora voleva dire che in realtà
è viglie ma NON è vero. Quando sveniamo e abbiamo un arresto circolatorio andiamo in acidosi che determina contrazioni
involontarie dei muscoli = abbiamo dei crampi/spasmi. Questi spasmi muscolari in realtà sono privi di significato.
Semplicemente il sangue diventa troppo acido e quindi i muscoli si contraggono involontariamente, non vuol dire che il
paziente sta respirando ma l’opposto. L’acidosi determina degli spasmi muscolari privi di significato.
- Polsi periferici = una volta si cercavano la carotide, l’arteria per provare a sentire il battito cardiaco. Ma se una persona è
svenuta la pressione è estremamente bassa, già è difficile riconoscere il polso periferico quando la persona ha una
pressione normale ed è vigile, figuriamoci quando una persona ha una pressione 70 di massima.

Per capire se una persona ha un arresto cardiaco valuto la respirazione


- Se il cuore si ferma dopo qualche istante ci sarà anche un arresto respiratorio/ si ferma anche la respirazione
- Se è annegato (respirazione si ferma) allora anche il cuore dopo qualche secondo smetterà di battere
Valutiamo esclusivamente la respirazione e se non c’è vuol dire che il paziente è in arresto cardio-circolatorio = si è
fermato anche il cuore.

VALUTAZIONE DELL’ATTIVITà RESPIRATORIA:


fare il cosidetto “GAS”: guardo, ascolto e sento. Per valutare se la persona respira si mettono 2 dita sotto il mento, la mano
sulla testa e si tira indietro il più possibile la testa (Si fa la cosidetta iper-estensione), in questo modo le vie aeree (bronchi,
trachea) sono più libere e l’aria che esce più facilmente è più facile da percepire
se la gabbia toracica si apre/espande (in piscina si vede, si è tutti in costumess) in supermercato taglio/tolgo la maglia per
scoprire il torace, mi avvicino con l’orrecchio alla bocca per sentire il rumore della respirazione e sento se l’aria mi colpisce
la faccia per 10 secondi. Una persona tranquilla respira più o meno ogni 7-8 secondi. 10 secondi è il tempo in cui io
presumo di sentire UNA respirazione.
iL problema è che se l’ambiente è rumoroso, i rumori della respirazione diventano difficili da percepire, la barba fa da
scudo e riduce la superficie sensibile al respiro, provare a spostarsi. Non dobbiamo confondere respiri agonici (ovvero
gasping) = significa che la persona non solo non sta respirando ma sta per morire. O sentiamo una bella respirazione o
continuiamo. Ma è molto difficile sentire una respirazione. Se il tipo non è in arresto cardiaco reagirà.

Se respira lo metto in posizione laterale di sicurezza se non respira devo ri-allertare i soccorsi, 2 chiamate al 118:
La prima volta  per dire che la persona è svenuta. Spesso mandano l’ambulanza senza medico.
Se la persona è anche in arresto cardio-circolatorio (non respira) arriva anche l’auto medica, più veloce dell’ambulanza e
dentro c’è anche il medico con il defibrillatore. È importante dare questi due segnali : è svenuto, + controllo la
respirazione e se non respira (arresto cardio circolatorio) = mandate soccorsi.

LA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA:


ha lo scopo di mettere la persona sul lato con la testa iper estesa in modo tale che la persona non inghiotti la propria
lingua e si soffochi. Quando la persona è svenuta tende ad avere la perdita della tonicità dei muscoli della parte delle vie
aeree superiori e quindi la lingua potrebbe ricadere all’interno delle vie respiratorie e soffoccarle. In più quando uno è
svenuto può avvevnire una sciallorea = incremento massivo della produzione di saliva  se uno non è di lato inizia a
sbavare e tutta la saliva ricade all’interno dei bronchi e potrebbe essere che essenso svenuto non abbia lo stimolo della
tosse e si annega nella saliva che blocca la respirazione. È importante metterlo di lato per far si che la lingua non ricada
ll’indietro e che la saliva fuori-esca e nel mentre continuiamo a monitorarlo. Appena ci sembra che sia svenuto lo
mettiamo a pancia in su e gli facciamo gas. Questa posizione va cambiata di lato ogni 15/30 minuti anche se respira,
questo perché quando siamo in questa posizione la pressione è molto bassa e quindi il sangue tende a correre verso il
basso e quando lo mettiamo di lato il sangue inizia ad andare giù e si crea un edma, se noi lo lasciamo sempre dallo stesso
lato, quando ritorna a casa avrà un lato tutto blu.

SE NON RESPIRA: si fanno le manovre di rianimazione cardiopolmonare


- Non respira: faccio 5 insufflazioni
- Sviene: faccio 30 compressioni + 2 insufflazioni per 5 volte e dopo faccio gas
Nel caso in cui pensiamo che la persona si trovi in quella situazione per una causa asfittica (= si è soffoccato), allora in tal
caso faccio prima 5 insufflazioni.
Se penso che la persona abbia avuto un problema cardiaco, parto dal cuore e faccio 32 per 5 volte.
Se penso che il problema della persona non è il cuore ma la respirazione inizio dai polmoni e faccio 5 insufflazioni + 32 per
5 volte. Se una persona è asfittica può essere che facendo 5 insufflazioni, già esse permettono al corpo di riprendersi
facilmente.

Persona che sta nuotando e ad un certo punto va sott’acqua è asfittico o no ?


- se un ragazzo dopo aver avuto un crampo va sott’acqua, probabilmente era stanco e non si è sentito bene è andato sotto
e si è annegato parto con le ventilazioni = 5 insufflazioni.
- Se invece la persona sta nuotando si ferma e sta sott’acqua evidentemente si è fermato il cuore e lui è svenuto
= dobbiamo valutare la situazione  se una persone mentre si fa la doccia cade a terra, sicuramente il problema è il cuore
= parto dal massaggio cardiaco, se c’è una fuga di cloro in sala macchine = uno si soffoca = causa asfittica = iniziamo con
l’insufflazione  il problema è che ha respirato cloro e si è soffocato.
Causa asfittica = parto con la respirazione

Non posso mai smettere per più di 10 secondi di fare il masssaggio cardiaco, ogni volta che smetto di fare il massaggio
cardiaco o le insufflazioni, la pressione del pericolante torna a scendere. Se ci metto più di 10 secondi è come se io non
avessi fatto un ciclo completo, se faccio per 35 volte 30 compressioni e 2 insufflazioni e poi ci metto più di 10 secondi per
ripartire, è come se non avessi fatto nulla; e se ci metto più di 20 secondi è come se non avessi fatto nulla, tutti i 10 min
che ho fatto prima non servono a niente.  Fare il massaggio cardiaco a livello fisico è molto impegnativo, ecco perché si
chiamano i soccorsi.
In servizio devo avere l’ambu che ci permette di non entrare in contatto direttamente con la bocca del pericolante:
evitiamo che l’aria che esce dalla persona che sta male ci entri in bocca. E inoltre tramite l’ambu iper-estendere la testa è
più facile e soprattutto l’aria che buttiamo dentro è aria non respirata, l’aria che respiriamo ha il 20 di O2 circa, ma se noi
la mettiamo dentro la nostra bocca e poi soffiamo all’interno del pericolante l’aria che buttiamo fuori non è al 20% ma
al 12/13 % di ossigeno, ma con l’ambu l’aria ha il 20 per cento. In più l’ambu ha una valvola dove si può attaccare l’O2, si
può aprire l’ossigeno completamente e in tal caso il pericolante respira O2 al 100%. Quando gli facciam le insufflazioni tra
le 30 e 30 compressioni lui sta un tot senza respirare ma almeno la quantità di O2 che gli diamo gli permette di ossigenare
in modo potente il sangue.

SE NON HO L’AMBU IN SERVIZIO POSSO EVITARE DI FARE LE INSUFFLAZIONI ?


L’assistente bagnante non è soccoritore laico, ma soccoritore esperto e deve assicurarsi all’apertura di un impianto che ci
siano tutti i dispositivi che permettono di poter intervenire in modo adeguato. Se manca l’ambu non è colpa di chi non ce
lo ha fornito, ma nostra che abbiamo deciso di prendere in carico il rischio di aprire una struttura non avendo tutti i
dispositivi neccessari per legge per fare il nostro lavoro. Quando ci rendiamo conto che nella struttura non c’è l’ambu è
scrivere al responsabile della struttura che le l’ambu non fa più presa, le corde sono rotte…

la legge prevede che negli impianti sportivi e nelle strutture recettive con alto n° di frequentatori ci debba essere il
defibrillatore, perché il massaggio cardiaco da solo, dà una chance leggera di soppravvivenza in più rispetto a non fare
nulla. In linea generale, uno perde il 10% di possibilità di soppravvivenza ogni minuto che passa e nessuno interviene.
Dopo 9 min che una persona che è distesa per terra e nessuno interviene, uno ha generalmente il 10% di chances di
soppravvivere, perciò dobbiamo intervenire subito e velocemente.
Se faccio il massaggio cardiaco do una chance migliore che però non è tanto più elevata, a 9 minuti non muore il 90% ma il
70% della gente.
Con il defibrillatore la possibilità di soppravvivenza arriva dal 70 all’80 %, l’utilizzo del defibrillatore è generalmente
risolutivo, nel senso che il 90% dei problemi cardiaci sono trattati dal defibrillatore.
Il massaggio cardiaco non risolve la soluzione ma semplicemente mantengo la persona in vita.
Ha senso continuare a fare il massaggio cardiaco per 30/40 min e bisogna continuare a farlo per 2 motivi:
1) Non siamo medici e non possiamo diagnosticare la morte. Non potendo dire che il paziente è morto devo continuare a
fare le manovre del massaggio cardiaco anche quando il pericolante è palesemente morto fino a quando non lo dice il
medico.
2) Se il paziente è palesemente morto e noi continuiamo a fare il massaggio cardiaco, alcuni organi ricevono comunque un
po’ di O2 e soppravvivono. Non lo facciamo più per il pericolante ma per altra gente che potrebbe ricevere organi e tessuti
dal donatore. Magari diamo la vita a qualcun altro.

Il defibrillatore funziona come una scatola nera perché registra i suoni ambientali, quindi percepisce se stiamo facendo il
massaggio cardiaco e devo anche stare attento a quello che dico.

Disturbi della termoregolazione, sono quelli legati al fatto che il corpo non riesce ad assorbire calore a sufficienza e tende
ad accumulare o perdere troppo calore (assideramento o congelamento)
I disturbi legati all’accumulo del calore sono
- colpo di sole: disturbo legato al fatto che il sole picchia in maniera eccessiva sulla testa. Mi metto la maglietta ma non
tengo il cappello durante il giorno in cui il sole batte sulla testa e la scatola cranica diventa calda, il cervello si scalda
esso è fatto di proteine e grassi. Quando il cervello si rende conto che la temperatura è troppo elevata, prova ad
abbassarla sudando. Possiamo anche avere il corpo all’ombra ma la testa al sole, la testa diventa calda ma a sudare è tutto
il corpo. Per provare a raffreddare il cervello sudiamo dapertutto, quindi la persona che ha un colpo di sole ha la cute
fredda e bagnataè completamente bombo e ha pelle fredda perché il corpo sta provando a dissipare calore per
raffreddare il cervello

Come distinguere colpo di sole dalla lipotimia?


- La persona che ha subito il colpo di sole, generalmente è una che è stata al sole. In piscina è difficile avere un colpo di sole
a maggio o ad ottobre,devo avere una giornata estiva priva di nuvole con un sole potente che capita nelle ore centrali della
giornataalle 8 del mattino è lipotimia e non colpo di sole
- Di solito il paziente che ha avuto un colpo di sole è foto-fobico (=gli dà fastidio la luce)  devo portare via il pericolante
dal sole e devo raffreddare velocemente il cervello, perché se esso si scalda troppo inizia a funzionare male = il paziente di
punto in bianco vomita, perde conoscenza, si caga addosso, ha le allucinazioni o può avere un attacco epilettico. Quindi il
colpo di sole è sempre un’emergenza medica = se c’è il colpo di sole devo chiamare il 118
come raffreddo la testa?
Mettere il ghiaccio sulla testa è sbagliato perché le ossa non trasmettono calore se mettiamo il ghiaccio sulla testa
raffreddiamo il cuoio capelluto e i capelli ma non le ossa. Quindi devo prendere quello che ho di molto freddo
(ghiaccio/calippo) e dopo averlo avvolto in un panno (affinchè non sia a diretto contatto con la pelle) lo metto ai lati del
collo = in tal modo il sangue che dalle carotidi sta per andare dentro il cervello si raffredda = quindi raffreddiamo
attivamente il cervello. Colpo di sole  freddo concentrato ai lati del collo e NON sulla nuca perché le carotidi non
passano da là.
Poi continuo a monitorare il pericolante perché è vero che lo sto raffreddando ma non è detto che in quel momento ho
risolto la situazione, infatti può essere che alcune zone del cervello si raffreddino bene e altre invece ci mettano più tempo
e magari sono ancora calde. Potrebbe essere che dopo 10 minuti che abbiamo messo il ghiaccio sul collo la persona abbia
un attico epilettico e muoia. Perciò dobbiamo continuare a monitorare e chiamare il 118.
I più esposti ai colpi di sole sono: anziani (generalmente hanno pochi capelli), calvi, bambini  è importante mantenere il
cappello.

COLPO DI CALORE = quando c’è il caldo umido. Il vapore trasmette molto più calore /energia rispetto all’aria secca. Non è
neccessario che ci sia un calore molto elevato, il colpo di calore può avvenire anche con temperature relativamente miti
ma si sviluppa quando c’è tanta umidità, può avvenire anche all’interno delle piscine. Hai caldo, provi a sudare (quindi ti
raffreddi) ma fuori è così umido che non riesci a sudare. La persona che non riesce a raffreddarsi ha la cute asciutta, calda,
rossa paonazza. In tal caso si dovrebbe portare la persona in un posto fresco ed asciutto, in questa situa il suo corpo inizia
a sudare da solo e a raffreddarsi da solo. Se questo non è possibile o non è sufficiente (per esempio se non lo puoi portare
dalla segretaria dove c’è il condizionatore) devi prendere dei panni (ex accappatoio) e li bagni in acqua fresca (e NON
fredda, se fosse fredda i capillari si stringono e il sangue che era caldo sulla superficie va dentro. Dentro eravamo già caldi
= diventa freddo fuori ma dentro è ancora più caldo) e ci avvolgo la persona, in tal modo l’acqua fresca estrae calore e la
cosa migliora.
Il colpo di sole = ghiaccio ai lati del collo, è prevedibile
Colpo di calore = acqua fresca un po’ dapprtutto, NON è prevedibile.

Congestione malessere che può essere anche estremamente intenso ma che non porta a morte. È quando la persona
dopo un abbondandante pasto si immerge in acqua o beve bevande fredenon succede nulla. Il problema è che il
paziente che subisce la congestione ha la sensazione di “morte iminente”, cioè è convinto di morire da un momento
all’altro = è una sorta di squilibrio nervoso. Fisicamente non sta rischiando la morte quindi si sta lì e lo si rincuora, gli si
mette un asciugamano sulle spalle per farlo sentire un po’ più protetto e si aspettano 5/10 minuti aspettando che gli passi
tutto. La persona probabilmente si sentirà peggio di quello che ha un colpo di sole o un colpo di calore ma in realtà basta
dargli supporto.

IDROCUZIONE =è molto grave-- Quando mi immergo in acqua molto fredda o quando il salto tra la temperatura del mio
corpo e quello dell’acqua è molto elevato--soprattutto se ciò si accompagna ad un’azione molto veloce (es. faccio un tuffo)
e ad una botta sulle zone sensibili (testicoli per i maschi //seno per le donne). Questo determina una scarica dei nervi che
può determinare il blocco cardiaco. La persona si tuffa in acqua e gli si ferma il cuore. Si può prevenire l’idrocuzione
facendo fare la doccia prima di entrare in acqua,oltre per gli aspetti igienici, abbasso la temperatura corporea le docce
sono sempre fredde perché così quando mi tuffo il mio corpo è già un po’ +freddo.

TRAUMI OSSEI E MUSCOLARI


- Fratture = se prendo un colpo forte e mi si rompe un osso non posso fare nulla. Posso avere vari tipi di fratture:
1) Frattura composta: tanto male ma le ossa sono attaccate come prima
2) Frattura scomposta: i due tromponi si sono staccati. L’arco acquisisce una forma strana.
3) Distacco osseo: ossa rompendosi vengono esposti all’esterno
in tutti i casi non si stecca, non si fascia, non si immobilizza. Al massimo si fa in modo che l’arto non si muova troppo.
Ma se si suppone una frattura alla colonna vertebrale, non muovere nulla, non fare nulla, chiamare subito i soccorsi con
urgenza.
Se abbiamo una frattura ossea mettiamo il ghiaccio sopra e sotto la ferita
Se la frattura è esposta, quindi l’osso esce dalla pelle, in tal caso non si mette il ghiaccio sopra, non si disinfetta anche se la
ferita è zozza perché se mettiamo del disinfettante su un osso esposto, dentro c’è il midollo osseo la persona ha molto
male e mandiamo in letrosi il midollo osseo = muore
Quello che possiamo fare è prendere una garza sterile, apriamo il sachetto sterile e tiriamo fuori una garza con i guanti
tentando di toccarli il meno possibile e la adagiamo piano piano sulla ferita in modo tale che non si sporchi ulteriormente
ma non la puliamo. Ciò che possiamo fare è anche mettere il ghiaccio sopra e sotto la ferita, ha 2 aspetti il ghiaccio: dà
sollievo e stringe i vasi. Quando abbiamo una frattura, le ossa spaccano le vene e le arterie che sono attorno perché si
muovono.
In qualsiasi trauma che abbiamo adoperiamo sempre il ghiaccio tranne nel caso di Crampi e Contratture (patologie legate
alla iper-contrazione muscolare)= si trattano con il Caldo ----tutto il resto si tratta con il ghiaccio

EMORRAGIE:
mi taglio, ho un’emorragia e la prima cosa che devo fare è mettere i guanti. Devo usare solo garze sterili, NO cotone per
trattare le ferite perché rilascia i pelucchi, in ospedale dovranno riaprire la ferita per togliere i pelucchi.
Che sia venosa o arteriosa, si porta sempre la ferita al di sopra del cuore, così la persona è più bassa.
Per tamponare la ferita, si usano le garze sterili: si mette un pacchetto di garze sopra la ferita e premiamo.
Nel caso di emorragia venosa si preme con forza, in quelle arteriose si preme fino a quando non ne possiamo più, il più
forte possibile. Le emorragie arteriose fanno più fatiche a chiudersi perché le arterie sono molto elastiche e la pressione è
più elevata rispetto al ramo venoso e i lembi non combaciano mai.
Quando il pacchetto di garze è tutto inibito di sangue non vanno tolte tutte le garze perché sennò strappiamo il coagulo. Il
sangue esce e coagulando, coagula il tessuto e anche parte della garza, se togliamo tutte le garze strappiamo il coagulo e il
paziente riparte a sanguinare. Quindi togliamo tutte le garze tranne quelle che sono a diretto contatto con la ferita,
prendiamo delle garze nuove e le mettiamo sulle garze sporche.
Il laccio emostatico va messo negli archi solo dove c’è un osso. Non va mai messo nell’avambraccio e nella gamba

INFARTO:
è una condizione legata al fatto che arriva poco ossigeno al cuore. Non c’è una sintomatologia chiara: il paziente sente un
dolore, di solito sordo, che non sa dirci bene dove si trova (se è al centro del petto, verso lo stomaco o verso la schiena)
ma il dolore è di tipo opprimente e siccome il cuore pompa poco sarà lipotimico (freddo e sudato) + il sangue al livello del
circolo venoso polmonare stagna =quindi i polmoni si riempiono di acqua.
Non va messo in posizione anti-schock perché lo annegheremo nei suoi liquidi, ma va messo in posizione semi-seduta
(disteso con il torace leggermente alzato) e lo teniamo in tale posizione, così l’acqua va tutta su una parte del polmone
(bassa) ma la parte alta rimane libera, quindi il pericolante riesce comunque ad ossigenare il sangue.
Lo monitoriamo e appena perde cosciente facciamo le 30 compressioni e le insufflazioni fino a che non arrivano i soccorsi.
Può succedere che le persone che abbiano questa Iper-tensione polmonare quando parlano è come se avesseero acqua in
gola. Non va distesa la persona sennò si annega quindi la posizione anti-shock va sempre bene meno nel caso
dell’infarto del miocardio perché si crea l’ENDEMA POLMONARE

30/03

Patologia epilettica può essere di vario tipo:


convulsioni, se il paziente ha una crisi epilettica metterlo in una posizione in cui non si può fare male, se il sogg ha farmaci
dobbiamo chiedergli quando deve prendere il farmaco
Buccolam  farmaco + usato per gli epilettici, prendiamo la siringa, tiriamo fuori e verifichiamo che non sia scaduto, lo
mettiamo tra le gengive e le guance poi somministriamo mezza fiala da una parte e mezza da un’altra oppure stessa cosa
ma con pastiglia. Attendere i 4/5 min che ci dirà il cliente, quando la crisi passa mettiamo il tipo sul lato
Iniezione si fa quando il paziente va in shock anafilattico = condizione di crollo della pressione sanguigna che si
accompagna alla perdita di coscienza e all’arresto cardiaco  la persona che lo sa ha sempre le siringhe dietro.
Ogni penna ha una quanitità di adrenalina diversa, togliere le sicure, Massaggiamo la parte in modo che l’adrenalina entri
in circolo, Chiudiamo l’ago perché sennò possiamo rischiare di ferirrci
CRISI ASMATICA: bentolin adrenalina si attacca ai bronchi, bisogna inspirare e poi buttare fuori

SHOCK ANAFILATTICO  dall’allergia


Shock cardiogeno  cuore
Shock emorragico = perdita di sangue esterna e interna, il cuore non ha sangue da pompare

IL RUOLO I COMPITI DELL’ASS BAGN


La prima cosa che fa è prevenire l’incidente e le condizioni di pericolo
È uno specialista della sicurezza in acqua
Ha compiti specifici e non demandabili dunque deve essere presente e facilmente riconoscibile, ha un compito che non
può essere dato a qualcun altro.
Non è un pubblico ufficiale = non possiamo imporre la nostra volontà sulle altre persone. Non possiamo obbligare le
persone a fare ciò che riteniamo opportuno anche in situa di pericolo
È l’unica qualifica professionale non sportiva rilasciata dalla FIN
La maglietta del bagnino è il suo distintivo se non la hai vieni multato

Bambini smarriti  avvisare tutti gli altri nelle vicinanze, aprire docce e bagni, se non si trova devo chiudere lo
stabilimento o la piscina = nessuno può entrare o uscire finchè non lo trovo

Leggi e regolamenti:
Leggi e circolari ministeriali prevedono la figura dell’ass bagn, ne stabiliscono la presenza obbligatoria in ogni struttura di
balneazione aperta al pubblico.
L’ass bagn.
 Ha la responsabilità della sicurezza dei bagnanti: ne risponde in prima persona sia sotto l’aspetto civile che penale
 Ha il dovere di mantenere al meglio la forma fisica e l’abilità tecnica con costanti allenamenti e periodici corsi di
aggiornamento. Se non ti aggiorni = imperizia, magari c’erano norme più adatte ma non le sapevi

Art.106: per la zona riservata agli impianti per i tuffi debbono essere osservate le seguenti norme:
a) Sia i trampolini che le piattaforme debbono essere rivestiti di una stuoia di fibre di cocco

Art. 107: la capacità del pubblico di una piscina deve essere calcolata in relazione o al volume dell’acqua, nella misura di 1
bagnante per ogni m.cubo, o alla superificie dello specchio dell’acqua, nella misura di mq. 2 per ogni bagnante.

Le piscine hanno una capienza massima. Dobbiamo calcolare quanta gente può entrare
1 per ogni metro cubo/ 2 bagnanti per ogni mq
La capienza della piscina la calcolo contanto 2 persone per ogni metro quadro.
La capienza complessiva della piscina si calcola sul caso peggiorativo di tutte le persone che entrano e vanno in acqua
contemporaneamente
piscina da 50mt 50 : 2 = 25 persone che possono entrare in acqua
Ma non posso fare uscire le persone
La superficie complessiva del solarium (=quello che sta attorno alla piscina) deve essere non minore del doppio di quella
dello specchio d’acqua, perché le persone che escono devono potersi anche muovere.
Le piscine devono avere un passaggio obbligato dove si accendono le docce e permettono il lavaggio della persona. È
importante ed obbligatoria la doccia per 2 motivi:
1) La maggior parte di batteri sono presenti nella superficie del nostro corpo e una rapida doccia permette di eliminarne una
buona quantità e quindi consumare meno cloro
2) Ci raffrescano, se siamo molto accaldati ci portano ad una temperatura più idonea e quindi si evita l’idrocuzione 
entriamo in acqua da caldi ma l’acqua è fredda tanto che l’impatto mi crea un blocco cardiaco.

NORMA:
il servizio di salvataggio deve essere disimpegnato da un assistente bagn. quando il numero di persone
contemporaneamente presenti nello spazio di attività è superiore alle 20 unità o in vasche con specchi d’acqua di
superficie superiore a 50mq. Deve essere disimpegnato da almeno 2 ass. bagnanti per vasche con specchi d’acqua di
superficie superiore a 400mq.
Nel caso di vasche adiacenti e ben visibili tra loro va calcolato sommando le superfici delle vasche ed applicando
successivamente il rapporto ass bagn/superfici d’acqua in ragione di 1 ogni 500mq.
Per vasche oltre 1000 mq dovrà essere aggiunto un assistente bagn ogni 500mq.

5x2mq= 10mq e ci entrano 5 persone = non serve ass bagnanti


10 x 10 = 100 mt quadri divido per due e ottengo 50, quindi ho 50 persone che contemporaneamente possono entrare
in acqua.
Superficie(lato x lato) : 2 per capire quante persone possono entrare in acqua/capienza massima
Se la superficie è tale per cui dentro ci stanno meno di 20 persone allora non serve l’ass bagn
Un ass. bagnante quando supero le 20 unità/50mq, Quando superficie supera i 400mq allora servono 2 ass bagn (25 x y >
supera i 400mq = 2 ass bagn). + poi ne aggiungo uno ogni 500mq.
Se ho una vasca piccola e una un po’ +grande, faccio la somma delle 2 vasche e metto un numero di bagnini pari alla
superficie totale, ciò è vero ma gli ass bagn devono poter correre da una parte all’altra. Non posso avere una piscina
piccola poi un muro e poi una piscina grande perché devono avere ben visibili entrambe le piscine.
Aggiungo uno ogni 500 mq sopra i 400mq. A 900mq ne servono 3

Piscine ad uso pubblico: tutte le piscine il cui accesso presupponga l’acquisto di un biglietto, quota o altro, nonché quelle
di accesso gratuito ma poste al servizio di comunità quali strutture ricettive.
Piscine ad uso privato: quelle facenti parte di unità abitative e/o complessi condominiali residenziali il cui uso, sotto la
responsabilità del proprietario, sia limitato ai componenti della famiglia o ai loro ospiti.

Ass bagn non è richiesto nelle piscine riabilitative (tuutavia il responsabile della sicurezza può decidere di mettere un
bagnino nel caso in cui c’è il rischio che il disabile possa cadere) e non serve nemmeno negli impianti termali (in realtà non
nuoti ma sei fermo) ma in generale viene messo perché uno potrebbe avere un attacco cardiaco per la temperatura molto
elevata.
Nelle vasche la presenza dell’ass bagn deve essere continuativa, il nostro sguardo deve stare sempre sull’acqua (per
esempio non posso andare a fare i biglietti all’ingresso a meno che non sia fuori dove c’è la piscina).
NON può non avere tutto lo specchio d’acqua assegnato non visibile
Nel locale di primo soccorso che deve essere presente in tutte le strutture al chiuso devono essere disponibile le
attrezzature per la rianimazione e l’intervento, i prisidi di primo impiego e le attrezzature di primo intervento devono
risultare completemante disponibili ed immediatamente utilizzabili, in garanzia. Cerotti devono essere chiusi, le garze
sterili devono essere in un sacchetto chiuso e in garanzia.

Se la segreteria mi fa entrare troppa gente e supero la capienza massima devo bloccarla/bloccare l’ingresso, dico mi spiace
se esce qlcn ti faccio entrare e se non ascoltano chiamo le forze dell’ordine. Non posso superare la capienza massima
perché diventa pericoloso. In caso di infrazione del regolamento chiamo le forze dell’ordine.

REGISTRI E REGISTRAZIONI:
nella conferenza stato-regioni disciplina alcune materie di competenza strettamente regionale, (la sanità è regionalizzata),
c’è la parte relativa alle piscine che oltre ad essere fonte di divertimento lo sono anche di malattie. La conferenza stato-
regioni ha requisito i requisiti fisici chimici che deve avere l’acqua per ritenersi balneabile e di cui l’ass bagn si deve fare
garante.
Deve essere sempre riportato il registro della temperatura, mantenuto a disposizione dell’autorità che controlla e anche
aggiornato costantemtente, che deve essere tale da permettere lo svolgimento idoneo dell’attività che propongo. Non
deve essere né troppo fredda, né troppo calda (sennò uno fa una sincope)
piscine coperte: 24-30 gradi
Piscine coperte dei bambini = fino ai 32
Nelle piscine scoperte si permette un’escursione più ampia perché è difficile mantenere costante la temperatura.

Acqua di immissione = acqua che entra dalle bocchette ///acqua presente nella vasca
L’acqua che esce deve avere determinate caratteristiche al fine di garantire che tutta l’acqua presente nella vasca ne abbia
un’altra.
Corso di nuoto = 27-28 gradi ma NO 32
Corso baby può essere anche fino ai 33 gradi
Ph dell’acqua tra i 6.5 e i 7.5, questo è importante per l’attività del cloro, e se scende sotto i 6.5 quindi diventa troppo
acido sentiamo pizzicare la bocca e gli occhi, nel caso dell’acidità il cloro diventa meno attivo quindi è come se ci fosse
meno cloro. Nel caso in cui il Ph diventi +alto, quindi sopra i 7.5 e va verso 8 succede la sapurificazione della cute e delle
mucose, l’acqua tende ad emulsionare come se fosse sapone, la pelle diventa molto viscida e gli occhi bruciano, quando il
ph diventa molto alto il cloro diventa più attivo. Quindi anche il cloro combinato aumenta molto, poi puzziamo.
Cloro libero attivo e Cloro combinato
Il cloro è il componente chimico che maggiormente viene adoperato per la disinfezione dell’acqua.
Una volta si usava la varrichina che disinfetta tutto ma ha un’odore terribile
Oggi si adoperano dei composti organici del cloro, sono molecole organiche formate da CO2 (o carbonio?) che hanno
anche atomi di cloro.
Il cloro totale = prendo 1kg di cloro e lo butto nella psicina. Un po’ alla volta l amia molecola organica spara fuori cloro,
quindi non avrò più un kg di cloro totale, ma avrò del cloro che è lì che non agisce e una parte di cloro che agisce, quindi 9
etti di cloro che ancora non si è attivato e un etto (100g) di cloro attivo. Questo cloro attivo è quello che si combina con
tutte le proteine che si trovano in giro e ammazza i batteri. Quando il cloro si attacca a queste sostanze per distruggerle si
lega alle proteine formando il cloro combinato.
Quindi ho il cloro totale che è quello che butto dentro che si dividerà poi in cloro attivo che si degraerà in cloro combinato.
Quindi ala fine avrò un tot di cloro attivo e un tot di cloro combinato
Io voglio che il cloro attivo (che è quello in grado di disinfettare) rimanga tra 0.7 e 1.5 mg/L o bpm di cloro.
[Questo lo vado a calcolare con la pastiglietta che cambia colore e mi dice quanto cloro attivo è presente.]
Il cloro combinato è quella parte di cloro che ha già reagito con il batterio/la pelle/sporcizia o quello che è e ha denaturato
le proteine quindi forma le cloroamine che sono quelle che danno il tipico odore di cloro.
Quando entriamo in una piscina dove c’è molto odore di cloro vuol dire che c’è tanto cloro combinato, quando esso è
elevato i sogg asmatici iniziano a tossire, altri starnutiscono, si grattano …
Quindi noi vogliamo mantenere alto entro i limiti di 0.7 e 1.5 bpm il cloro attivo ma il cloro combinato dee stare sotto lo
0.4.
Se il cloro combinato è troppo alto:
1.Quando viene portata fuori acqua dalla piscina tramite gli stiori, una parte dell’acqua viene gettata e una parte di acqua
viene ripristinata ad acqua vivente quindi un po’ alla volta allontano acqua sporca e vengono buttate fuori cloramine e
anche cloro libero. Queste cloroamine possono anche evaporare ma esse possono diventare anche troppo alte e se
superano lo 0.4, e il meccanismo di tolgo l’acqua e metto acqua pulita non funziona, la piscina diventa non balneabile.
Se vediamo crescere le cloroamine durante la giornata e la sera arrivano a 0.35, buttiamo fuori 1/3 di acqua della piscina
fuori durante le ore notturne e poi faccio riempire la piscina e scaldare la vasca qst lavoro è energeticamente costoso
perché butto via dell’acqua ceh ha anche del cloro per poi riempirla di nuovo e scaldarla. Ma in tal modo io butto via
cloroamine.
2. un’altra cosa che si può fare ma è qlcs che danneggia le piastrelle e che quindi non si fa così frequentemente è
l’iperclorazione o clorazione brake, vedo le cloroamine a 0.5 e alla sera prendo una padilata di cloro e glie ne butto dentro
così tanto che le cloroamine con tutto quel cloro si spaccano ed evaporano quindi alla mattina la vasca è priva di esse. Ma
il problema è che, essendo che ci ho buttato dentro tanto cloro, sono a 2.5 bpm di cloro libero. Quindi quando si fa
l’iperclorazione l’acqua diventa non balmneabile.
Il tecnico alla mattina deve fare in modo che l’acqua ritorni balneabile.
Iperclorazione = acqua diventa non balneabile

!!SE LE CLORAMINE(cloro legato ad un azoto) SONO ALTE COSA FACCIO ?


Vado a buttare via più acqua e poi a ripristinare acqua, quindi butto via più acqua e ne metto dentro di nuova
completamente se vedo che non ne esco fuori faccio l’iperclorazione che però è rischiosa perché significa che poi il
tecnico la mattina alle 5 deve andare a sistemare l’acqua.
L’ass bagnanti deve fare i controlli o visionare i parametri che ha preso il tecnico perché sono sotto sua responsabilità,
quindi sei tu che hai la responsabilità di dire ai bagnanti se possono entrare in acqua o meno.

Un’altra cosa che si può formare e utilizzare è l’ozono che agisce in 2 modi, è un forte ossidante.
Le piscine che adoperano ozono lo usano assieme al cloro perché così risparmiano un po’, dato che l’ozono costa
tantissimo. Le radiazioni/raggi ultra-violette disinfettano e spaccano le cloramine, quindi è un metodo per rendere l’acqua
più salubre.
Acido cianurico = composto organico del cloro che viene buttato dentro l’acqua che serve per fare in modo che questi
rilascino cloro pian pianino
CLORO LIBERO + CLORO COMBINATO + TEMPERATURA

Se qualcuno è testardo…
Il modo migliore per contenere il cliente esuberante è ringraziarlo per il suggeriemnto o dire “mi hanno detto di questo
problema e stiamo provando a risolvere”. Generalmente per sgonfiare queste persone può essere utile ripetere
esattamente ciò che ci hanno detto, quando ripeto ad una persona la stessa cosa che lui mi ha detto mettendoci rabbia o
altro, io glie la ripeto/espongo senza metterci tutto ciò.
L’ass bagn non può fare delle scelte arbitrarie perché non è un pubblico ufficiale.
Quando mi iscrivo c’è sempre il regolamento che è un contratto
Il regolamento è un contratto quindi la persona che entra implicitamente lo ha acettato anche se non ha firmato. Quando
entri in una struttura e non rispetti il regolamento infrangi il contratto in ambito prettamente civile, quindi io ho la forza
civile di dire questa cosa non la devi fare perché hai firmato un contratto. Se infrange una regola che è riportata sul
contratto posso chiamare le forze dell’ordine per allontanarlo se ritengo che il suo comportamento sia pericoloso per gli
altri bagnanti.
È compito del bagnante attenersi scrupolosamente a quanto dice l’ass bagnante. La mia responsabilità è legata a quanto
riportato sul regolamento che devo conoscere.

Responsabilità civile  è quella parte della normativa che tratta i rapporti economicamente rilevanti tra le parti. Es.
quando mi sposo firmo un contratto, se rompo un contratto devo pagare. La resp civile è attinente alle norme giuridiche
che disciplinano gli atti ed i comportamenti dei provati nei loro reciproci rapporti socialmente ed economicamente
rilevanti.
Responsbailità penale è attinente alla violazione di precise norme che descrivono i reati e le relative pene.
si tocca il diritto alla salute. Se non intervengo e do meno chances di vita ad un pericolante, quello che ho fatto rientra
all’interno della resp. penale che vuol dire sia pagare ma in casi +gravi arresto. In alcuni casi il porcesso penale si può
concludere dicendo “l’Ass bagn non voleva fare del male e per sta volta gli metto in ambito civile il risarcimento del
danno.” Quando succede qlcs nel penale, generalmente non si viene condannati a liv penale ma il risarcimento dei danni
in ambito civile può essere cospicuo.

Quando si commette un reato, la prima cosa che fa il giudice è andare a vedere quale è il profilo psicologico del reato =
dolo, colpa e preterintenzionalità.
Il dolo è quando io ottengo esattamente il risultato che mi ero prefissato, dunque è secondo l’intenzione. L’evento è il
risultato ricercato di un’azione o dall’omissione di un’azione (rappresentazione/volontà)
Preritenzionalità: quando è al di là dell’intenzione (=volevo farlo, ma non così tanto)
Generalmente siamo condannati per colpa (quando non lo volevo fare), essa viene divisa a seconda di quale è la causa:
negligenza, imprudenza, imperizia.
Per negligenza intendiamo l’omesso compimento di un’azione doverosa
Imperizia = non essere abili sul piano teorico pratico all’esercizio della mansione. Con il brevetto sei abile sul piano
teorico mentre sul piano pratico vieni coperto dal certificato medico. Se ti scade il certificato medico non puoi lavorare
perché non è stato verificato se sei efficciente sul piano fisico per poter garantire la mansione assegnata.
Imprudenza = metto in atto un’azione che non si dovrebbe fare, fare qlcs che dovrei evitare.

Usare tutte le cure e cautele per espletare al meglio il proprio compito di ass bagn. Andando oltre la diligenza media del
buon padre di famiglia
Fatto salvo.
- Il caso fortuito (elemento imprevisto imprevedibile)
- La forza maggiore (durante il salvataggio passa un barchino e ci tira sotto tutti e due)

Art 2043: Risarcimento del fatto illecito.


Qualunque fatto colposo o doloso, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a
risarcire il danno
Spetta al danneggiato dimostrare un nesso di casualità tra il danno patito ed il comportamento tenuto dal responsabile e
che lo stesso sia dovuto a danno o colpa
Se faccio il massaggio cardiaco ad una persona che è tanto fragile e gli causo la rottura delle costole non sono tenuta a
risarcire la rottura perché è un danno giusto. MA mettere il disinfettante su una frattura esposta è un danno ingiusto e lo
devo risarcire. Ma è chi è stato ferito che deve dimostrare il nesso di casualità tra quello che abbiamo fatto e il danno che
ha ricevuto .
Se faccio la manovra di liberazione e per sbaglio gli tiro una manata e gli spacco un dente lo devo risarcire perché è un
danno ingiusto. Dunque tutti i danni che possono derivare dall’appliccazione della procedura insegnata non vengono
risarciti, ma tutto quello che esula da ciò insegnato ma che facciamo per salvare il pericolante non va risarcito ma l’errore
che non avrei dovuto commettere va risarcito.

Rapporto di casualità Deve esserci una correlazione tra ciò che ho fatto io e il danno, deve esserci immediatezza tra la
mia azione e il danno causato. Non impedire un evento che sarebbe dannoso equivale a cagionarlo, quindi se io non
guardo l’acqua e una persona si annega è come se io cadessi annegato = il caso non è colposo ma doloso. È colpa mia
perché so che se non guardo l’acqua qlcn può morire.

- Se lavoro con bimbi e si fanno male, ne rispondo io perché sono sotto la mia tutela e anche se il minore cagiona ad altri un
danno ne rispondo io perché in tal caso sono io il genitore.
- Se uno vuole fare apnea in piscina ma non dovrebbe farlo non puoi fermarlo, gli consigli di non farlo(ma puoi anche non
farlo, NON sei obbligato, non glielo puoi probire perché NON sei pubblico ufficiale ) e poi sono cazzi suoi, si prende il tipo
la responsabilità non tu. È importante però che se vedo che ha problemi con apnea devo intervenire velocemente e in
modo efficcace secondo normativa.

Obblighi contrattuali: leggi, regolamenti, ordini, discipline


Obblighi extra-contrattuali = (non sono riportati all’interno del contratto ma sono impliciti) diligenza, perizia, prudenza

FISIOPATOLOGIA DELL’ANNEGAMENTO, LE ASFISSIE E LE SINCOPI


Asfissia (5 INSUFFLAZIONI nella rianimazione cardio-polmonare qualsiasi sia la causa prima delle 32 nel caso di sogg
asfittico)= il sogegtto non riesce a respirare quindi ossigeno non arriva agli organi. È l’ostruzione meccanica delle vie,
soffocamento che conduce ad una riduzione dell’ossigeno agli organi e quindi danno agli organi più sensibili portando
alla…
SINCOPE = perdita di conoscenza dovuta ad un ridotto apporto di ossigeno al cervello, preannunciata dalla lipotimia.
Un soggetto prima diventa asfittico e poi ha la sincope cioè perde coscienza.
Annegamento = è una forma di asfissia acuta dovuto all’occupazione dello spazio alveolare (parte sotto del polmone) da
parte di acqua, e che porta a morte entro 24h dall’evento. Quindi il sogg non è annegato perché è andato sott’acqua e ha
bevuto acqua ma è un sogg che muore entro 24h perché ha avuto un’asfissia acuta legata all’innondamento delle vie
aeree inferiori da parte dell’acqua.

Asfittico = non passa aria


Sincope = perdita di conoscenza
Annegamento = morte entro 24h a causa dell’acqua

Vie aeree = naso e bocca + faringe, laringe, trachea che si divide in 2 bronchi e va a livello dei polmoni tramite i bronchioli,
all’interno dei polmoni ci sono gli alveoli che sono dei sacchi dove la si ramifica nei bronchioli (a livello dei polmoni)
e arriva negli alveoli. All’interno dei polmoni ci sono gli alveoli. Il nostro sangue venoso è ricco di anidride carbonica l’aria
ne ha poca e quindi la CO2 tende ad uscire e andare fuori. Il sangue venoso è povero di ossigeno mentre l’aria che
respiriamo/inspiriamo è ricca di ossigeno al 21% ed esso va dentro il sangue secondo gradiente da dove ce n’è di più a
dove ce n’è di meno.
Faringe, laringe, trachea, bronchi (2 uno a dx e uno a sx), bronchioli, alveoli

Perdita di coscienza in acqua


 può avvenire contemporaneamente all’immersione: decesso per cause estranee (muori vai in acqua e ti trovano in
acqua morto ma perché sei morto prima), idrocuzione (violenta stimolazione indiretta dei contri bulbari), perdita
di conoscenza per altre cause
 dopo l’immersione: nuoto inefficiente, sindrome ipossica ipercapnica

Idrocuzione = mi butto velocemente in acqua che magari è molto fredda = sbalzo di pressione e mi becco una pacca sulle
palle o sul seno e questo determina il blocco cardio-respiratorio = smetto di respirare = si abbassa l’O2 divento ipossico =
vado in sincope e perdo coscienza
Nuoto inefficiente = sei in acqua ma scarse capacità oppure condizioni ambientali avverse (corrente ecc)
Sindrome ipossica (= poco O2) ipercapnica = vorrei respirare ma non posso, ossigeno va giù si combina e poi si produce
anidride carbonica che rimane nel sangue e non viene liberata. Ipercapnica = tanta anidride carbonica. Ipossica = tanto
ossigeno.
L’anidride carbonica è un acido quindi quando buttano dentro CO2 diventa acido carbonico che è importante perché
quando facciamo attività fisica va su CO2 nel sangue che è acido carbonico e ci stimola respirazione.
Ma se noi non possiamo respirare e quindi non possiamo eliminare la CO2, l’anidride carbonica rimane acido carbonico e
ci acidifica il sangue e ciò si chiama acidosi respiratoria = non riesco ad eliminare la CO2, che rimane sotto forma di acido,
e quindi ho acido nel sangue.
Se faccio un esercizio senza respirare va su l’acido lattico nel sangue , quindi da una parte non eliminiamo la CO2 che si
accumula sotto forma di acido e dell’altra parte si produce acido lattico quindi mi trovo in una condizione di acidosi per cui
il sangue è diventato tanto acido. E quando il sangue diventa estremamente acido si va in coma e ciò fa si che io non riesca
più a mantenere uno stato di coscienza.
- Non respiro
- Non elimino O2
- Mi rimane CO2 che diventa acido
- E quando il Ph è troppo acido perdo la possibilità di respirare tutto ciò accade durante l’annegamento

FASI DELL’ANNEGAMENTO (forma di asfissia acuta che porta la morte del sogg in 24h)
1. andiamo sott’acqua e tratteniamo il respiro (chiusura volontaria della glottide e cerchiamo di non fare entrare acqua nel
naso se coscienti)
2. quando non riusciamo più a trattenere il respiro l’acqua inonda la bocca ma esiste uno stimolo interiore di salvaguardia
per cui la glottide si chiude e ingurgitiamo l’acqua = Ingestione di grandi quantità d’acqua  la butti nello stomaco.
L’acqua non passa per le vie aeree ma per l’esofago per poi arrivare allo stomaco. Beviamo fino a quando lo stomaco è
così dilatato che ci fa vomitare.
3. vomito (acqua ingerita + acido che avevo in stomaco + ciò che avevo mangiato)
4. boccheggiamento e conseguente inondazione delle vie aeree inferiori (reinspiro l’acqua con il mio vomito) dopo aver
vomitato l’anima mi viene spontaneo come riflesso tirare dentro aria immediatamente. Ma il fatto di inspirare l’acqua
estremamente acida che brucia i bronchi e bronchioli mi da ancora meno chance di sopravvivere perché fa si che i miei
polmoni siano ancora più infiammati. Il boccheggiamento avviene entro i primi 5 minuti, quando il sogg va in
boccheggaimento può morire per annegamento ma se riesco ad intervenire prima probably lo riesco a salvare-
Quindi il tempo limite per intervenire sono 5 minuti ma meglio 3, pochi min per salvarlo dal momento di difficoltà.
5. morte
1) Apnea
2) Ingestione acqua = mi bevo una vagonata di acqua perché così evito che vada nei polmoni
3) Lo stomaco si gonfia e quindi vomito
4) Boccheggiamento  devo intervenire prima del boccheggiamento

Ma è meno rischioso l’annegamento in acqua dolce o salata ? è peggio e più rischioso annegarsi in acqua DOLCE !!!!
**la pellicina degli alveoli fa si che le sostanze vadano da una parte all’altra secondo gradiente.
IN ACQUA SALATA: Il nostro sangue contiene sale e anche l’acqua salata lo contiene, in acqua salata l’acqua passa da
dentro il nostro corpo all’acqua di mare che è dentro nei polmoni (?)  la fisica vuole portare le due soluzioni alla stessa
concentrazione. Negli alveoli (funzionano come una membrana semi-permeabile) è l’acqua che si sposta e non il sale, c’è
tanto sale nei polmoni ma poco sale dentro il sangue e l’acqua dal sangue va dentro ai polomni  i polmoni si riempiono
ancora di più d’acqua e si viene a creare un edema polmonare. Questo determina che il sangue perde acqua e diventa
+concentrato e se diventa +concentrato il suo volume è +basso e quindi la nostra pressione si abbassa = ipotensione e
ipossia. Il mio cuore fa una fatica tremenda per buttare fuori il sangue perché la pressione è molto bassa e il sangue si
concentra, si fa fatica a rianimare uno che ha la pressione bassa dopo il boccheggiamento.

IN ACQUA DOLCE: niente sale dentro i polmoni ma tanto sale nel sangue L’acqua passa dai polmoni dentro il sangue
quindi avrò una emodinuzione quindi il mio sangue si riempie di acqua e ciò ha degli effetti. Il sangue è diluito e quindi ci
sono meno emoglobine e globuli rossi e questo crea iporvolemia = è come se avessimo la pressione alta
Ho il sangue che si diluisce e la pressione che diventa alta, il problema è che una volta che il sangue è tanto diluito e quindi
la concentrazione di sale dentro il sangue è bassa succede che l’acqua tende a passare dentro i globuli rossi che hanno
sulla loro membrana una loro pellicina, quindi passa l’acqua dentro i globuli rossi che si rigonfiano tanto che l’emoglobina
va fuori dal globulo rosso stesso. Quindi l’emoglobina va nel sangue una volta che nel sangue non funziona più. Se ha
bevuto tanta acqua o è stato molto tempo sott’acqua i globuli rosso esplodono.
La persona diventa ipossica perché non riusciamo a rianimarla poiché non vi è niente che aggrappi l’O2 . Quindi se si
annega in acqua dolce la rianimazione diventa molto inefficace.

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