PRIMO SOCCORSO
2. IL FUOCO
3. IL FORNO
4. CUCINA TRAPPER
5. COME SI MONTA LA TENDA
6. NODI
7. LEGATURE
8. CORDE
9. ATTREZZI
10. ORIENTAMENTO
11. SEGNALAZIONI
12. BUSSOLA
13. CARTINE
14. PERCORSO RETIFICATO
15. SCHIZZO PANORAMICO
16. ASTROLABIO
17. COSTRUZIONI AL CAMPO
18. IL CAMPO
19. EQUIPAGGIAMENTO
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1. PRIMO SOCCORSO
primo soccorso
Se non esistono particolari traumi cranici sono dovute ad una caduta della pressione
arteriosa (la minima scende al di sotto dei 60 mm di mercurio) la quale non è più in
grado di trasportare al cervello un'adeguata quantità di sangue e quindi di ossigeno. La
loro risoluzione consiste quindi nel favorire il ritorno del sangue al cervello. Si
distinguono due forme di perdita di coscienza: le forme di perdita parziale (dette
lipotimie) e le forme in cui la perdita di coscienza è totale (collassi o sincopi). Anche
se questa distinzione non si riflette poi sulle prime procedure di soccorso, ne
conserviamo la distinzione. Attenzione che non si tratti di un diabetico. Quando una
persona sviene, ed ancor più quando la si ritrova già svenuta può essere importante far
attenzione che non si tratti di diabetico in crisi ipoglicemica (generalmente questa
persona dispone di un tesserino che informa di tale condizione). Una crisi ipoglicemica
può essere facilmente superata somministrando dello zucchero.
Lipotimia
E' caratterizzata da senso di mancamento, pallore, sudorazione abbondante, nausea; il
polso si mantiene buono. La coscienza non viene perduta completamente. Le cause sono
numerose e vanno dalla fame, all'eccessiva fatica, alle emozioni, ad un ambiente
surriscaldato etc. La lipotimia viene avvertita dalla persona stessa che spesso
provvede da sola ad assumere la posizione sdraiata per evitare il rischio di perdere
completamente la coscienza.
Collasso o sincope
E' caratterizzato da perdita di coscienza completa e transitoria. Il tutto in genere
avviene in maniera rapida ed improvvisa senza segni premonitori. La persona al suo
risveglio non ricorda e si domanda cosa gli sia accaduto. Numerose sono le cause che
possono provocare un collasso: un forte dolore, la vista del sangue, una forte
emozione, la vista di una frattura esposta etc.
Cosa fare
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1 - Sdraiare la persona sulla schiena cercando che la testa sia più bassa del corpo:
tenere leggermente sollevate le gambe.
2 - Slacciare gli indumenti stretti (cravatte, reggiseno, cinture dei calzoni, gonne).
3 - Applicare impacchi freddi sulla fronte ed alle tempie.
4 - Se la persona si trova in ambiente chiuso aprire le finestre e far circolare aria.
Possibilmente agitare un giornale sul viso.
5 - Una volta che la persona ha ripreso conoscenza è importante che rimanga sdraiata.
Non somministrare alcolici. Può essere utile somministrare una bevanda tiepida
zuccherata.
Colpo di calore
Lo shock
Si tratta di uno stato di depressione organica generale con caduta della pressione
arteriosa che si può manifestare anche a distanza di alcune ore dalla causa che l'ha
provocato. Lo stato di shock si può verificare in persone che hanno subito una forte
emozione, un trauma violento, un trauma interno, un'emorragia, un'ustione, un
congelamento, che hanno utilizzato certi farmaci (barbiturici, diuretici,
vasodilatatori), o sono state punte da insetti verso cui sono allergiche.
Sintomi
A seconda dell'intensità dei sintomi lo shock si può manifestare nei seguenti stadi,
espressione di un aggravarsi della condizione:
Cosa fare
Piccole ferite
Il principio base del trattamento di una ferita è l'allontanamento del materiale
estraneo che può provocare infezione e l'arresto dell'emorragia.
1 -Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone.
2 -Detergere la ferita con acqua corrente, eventualmente sapone, al fine di togliere lo
sporco.
3 -Se si tratta di una ferita da punta, con una leggera pressione, favorire il
sanguinamento al fine di portare lo sporco in superficie.
4 -Schegge o piccoli frammenti possono venir rimossi con una pinzetta o con aghi
sterilizzati (fatti bollire o passati alla fiamma e poi fatti raffreddare). non rimuovere
grossi frammenti o frammenti penetrati in profondità. Per pulire una ferita sporca da
terra, sabbia etc ci si può aiutare con una garza sterile o uno spazzolino da denti
morbido.
5 -Lavare ulteriormente la ferita con acqua corrente e lasciare che si asciughi all'aria.
6 -Se i lembi di una ferita sono aperti unirli con un cerotto.
7 -Fasciare la ferita con garze e cerotti, soprattutto se si trovano in sedi
particolarmente esposte al rischio di sporcarsi.
8 -Tenere la ferita in osservazione al fine di evitare la comparsa di infezioni.
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2 - Se si deve trasportare la persona traumatizzata, oltre a fermare l'emorragia,
cercare di fissare l'oggetto, applicando attorno ad esso una garza robusta o un panno,
o tenendolo fermo creando una piccola "impalcatura" (ad esempio un bicchiere di
carta) che lo conservi immobile durante il trasporto.
3 - Se sono interessati gli arti immobilizzarli durante il trasporto.
Attenzione! una ferita può anche nascondere lesioni d'altro tipo come ad esempio
fratture. Se la o le ferite interessano il viso ed il collo il trauma che le ha provocate
può avere causato danni alla colonna vertebrale. La persona traumatizzata va pertanto
trattata come nei traumi alla colonna vertebrale.
Contusioni
Una contusione si verifica quando una parte del corpo viene colpita da un corpo largo o
smusso che provoca uno schiacciamento. La pelle superficialmente rimane integra, ma i
tessuti molli sottostanti possono essere danneggiati. In particolare il sangue può
uscire dai vasi, piccoli e meno piccoli, e formare una raccolta tra i tessuti (ematoma).
1 - Sulla parte contusa applicare immediatamente del ghiaccio (questa procedura va
bene anche se la contusione ha interessato delle articolazioni).
2 - Sistemare la persona traumatizzata in modo che la parte contusa si trovi sopra il
cuore (per circa un quarto d'ora se la contusione è lieve, un'ora o più se la contusione
è ampia).
3 - Se dopo 24 ore la contusione rimane dolorante e gonfia applicare impacchi caldi e
umidi.
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- continuare la respirazione senza mai piegare all'indietro la testa della persona
- una volta ripristinata l'attività respiratoria comportarsi come nel punto precedente.
Bocca
Un trauma che coinvolge la bocca determina in genere un abbondante sanguinamento
tale da impressionare spesso sia la persona infortunata che i soccorritori. E'
necessario mantenersi calmi e provvedere a bloccare l'emorragia. Nei traumi della
bocca inoltre è necessario che la persona interessata eviti di ingerire il sangue causa
di nausea e vomito. Si può ottenere ciò facendo sedere la persona con il capo
leggermente inclinato verso l'avanti.
Denti
In caso di perdita di un dente in un trauma può essere utile:
- fermare il sanguinamento della gengiva applicando un fazzoletto o un tampone di
garza e premendo;
- recuperare il dente il più presto possibile ed immergerlo, possibilmente, in un
bicchiere di latte freddo senza lavarlo con acqua (se il reimpianto avviene entro 90
minuti c'è il 50% di possibilità di successo);
- recarsi immediatamente da un dentista o al pronto soccorso con il dente.
Naso
Epistassi
Consiste nella fuoriuscita di sangue dal naso. Molto frequente nei traumi al naso ed
alla testa può comunque avvenire per cause non traumatiche come raffreddori,
pressione alta, influenza etc.
Epistassi spontanea
Nel bambino
L'epistassi non provocata da traumi è frequente nel bambino dove non desta alcun
allarme.
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Per bloccarla
far sedere il bambino con la testa in avanti e la bocca aperta al fine di evitare che il
sangue venga inghiottito. Tenere premute le narici per circa 10 minuti. Può essere
utile porre del ghiaccio sulla fronte. Se dopo 10 minuti di compressione l'emorragia
non si è arrestata, premere le narici per altri 10 minuti. Una volta arrestata
l'emorragia evitare di soffiare il naso per qualche ora.
Nell'adulto
Un'epistassi non giustificata da traumi può destare preoccupazione ed è pertanto
necessario risalire alla causa (ipertensione, cardiopatie, terapia anticoagulante, etc).
Evitare di bloccare immediatamente l'emorragia soprattutto se la persona è affetta
da ipertensione. Se ne consiglia il trasporto al Pronto Soccorso. Ad ogni modo per
bloccare bloccare un'epitassi anche nell'adulto seguire le procedure riportate in
precedenza. La testa va tenuta in avanti; le narici compresse. Invitare la persona a non
deglutire il sangue.
Occhio
Un'emergenza a carico dell'occhio può interessare lo sportivo per molteplici fattori.
Nelle righe seguenti ci occupiamo dei seguenti tre aspetti:
- Contusioni e ferite
- Presenza di corpi estranei
- Effetti delle radiazioni solari.
Regole generali
- E' bene che un occhio ferito o contuso con un corpo estraneo di difficile rimozione
rimanga immobile per evitare che venga graffiata o lacerata la congiuntiva, ossia la
sottile membrana che riveste l'occhio esternamente.
- Per evitare che un occhio si muova è necessario coprirli entrambi perché essi si
muovono in parallelo e l'occhio sano rimasto scoperto trascinerebbe nei suoi movimenti
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quello traumatizzato.
- gli occhi vanno bendati senza provocare pressioni anche quando vi è emorragia.
Orecchio
Possono interessare lo sportivo i traumi coinvolgenti l'orecchio esterno e traumi
interni.
Traumi esterni
I traumi esterni possono danneggiare il padiglione dell'orecchio sino a determinarne
un completo distacco. Il trattamento d'urgenza rientra nel trattamento generale delle
ferite: tamponare la ferita (in caso di completo distacco recuperare la parte recisa) e
recarsi al pronto soccorso.
Traumi interni
La fuoriuscita di un liquido chiaro e/o di sangue dal condotto uditivo dopo un trauma
può significare la frattura della base cranica.
Contusione cranica
Avviene tutte le volte che si batte il capo contro un corpo solido o un corpo solido
colpisce il cranio. Si può manifestare un lieve stato di shock con breve perdita di
coscienza (può durare alcuni minuti), con ripresa completa delle funzioni.
Cosa fare
Il pericolo maggiore è il rischio di insorgenza tardiva di un'emorragia intracranica.
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Tale emorragia non avendo la possibilità di espandersi verso l'esterno, a causa della
rigidità della calotta cranica, può determinare compressione del cervello. E' buona
norma quindi tenere in osservazione la persona interessata da una contusione cranica e
farla visitare da un medico.
Commozione cerebrale
Si intende per commozione cerebrale un complesso di sintomi che vengono subito dopo
un violento scuotimento dei centri nervosi a causa di azioni meccaniche dirette o
indirette, brusche e violente che si esercitano a carico del cranio. Se in qualche caso
la commozione cerebrale può portare al coma ed anche alla morte nella maggior parte
dei casi regredisce in maniera completa in un tempo più o meno lungo.
Sintomi
1 - Perdita della coscienza immediatamente dopo il trauma (può durare da qualche
istante a qualche giorno)
2 - Rilasciamento muscolare completo
3 - Abolizione dei riflessi
4 - Pallore del volto
Differenze rispetto allo shock: mentre nello shock esiste uno stato di coscienza anche
se obnubilato ed il polso è lento (bradicardico) nel commozionato si ha una perdita
totale di coscienza.
Cosa fare
1 - Liberare la persona da ogni indumento che gli rende difficile la respirazione.
2 - Fare assumere una posizione adatta con la testa sempre declive, il capo deve
essere sempre in un piano più basso rispetto al torace affinché una maggior quantità
di sangue possa affluire al cervello ed al fine di evitare che la persona craniolesa
ingurgiti, ostruendo le vie aeree superiori, sostanze estranee come il sangue
proveniente da lesioni interne, materiale vomitato, eventuali apparecchi di protesi
dentaria etc, rischiando in tal caso la morte per soffocamento. Se si dovesse
intervenire con la respirazione artificiale è bene praticare quella bocca a bocca al fine
di evitare che manovre di compressione toracica possano provocare danni ai polmoni a
causa di fratture costali (in questo tipo di traumatizzati c'è sempre il rischio che
altre zone dell'organismo siano state coinvolte).
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Piccole emergenze dell'apparato muscolo-scheletrico
Crampi muscolari
Consistono in improvvise contrazioni dolorose di un muscolo che sopraggiungono
mentre viene eseguito un esercizio fisico oppure a letto, quando si cambia posizione o
anche in assoluto riposo.
Cosa fare
- Porre il muscolo interessato in posizione allungata ed indurre alternativamente
stiramenti e rilassamenti
- Quando il muscolo è in stiramento massaggiarlo
- Riscaldare la parte con un bagno tiepido o acqua calda.
- Coscia: far sedere la persona, con una mano sollevare la gamba interessata, con
l'altra fletterla premendo sul ginocchio; massaggiare la coscia.
Nella maggior parte dei casi si tratta di leggere sollecitazioni meccaniche che si
limitano ad un dolore più o meno intenso privo di conseguenze. In alcuni casi, come ad
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esempio in presenza di lussazioni o fratture, il danno può essere rilevante ed è
necessario che le persone occasionalmente presenti all'incidente debbano prestare i
primi soccorsi.
Strappi muscolo-tendinei
Si verificano quando vengono danneggiati i legamenti che tengono uniti i muscoli alle
ossa. Si verificano in seguito ad un movimento scoordinato, a sforzi improvvisi non
preceduti da un adeguato riscaldamento. Il grado di gravità di uno strappo è
proporzionale al dolore avvertito.
Cosa fare:
- Mettere la parte a riposo
- Se si tratta di braccio o gamba, tenerli sollevati al fine di favorire il deflusso dei
liquidi e quindi diminuire o evitare gonfiori
- Applicare ghiaccio o comunque compresse fredde
- Dopo 24 ore si può applicare campresse calde che accelerano la guarigione.
Distorsioni
Si verificano quando in un qualche incidente (un urto contro un ostacolo improvviso, un
movimento brusco etc.) le superfici di un'articolazione si allontanano
MOMENTANEAMENTE tra loro. Ovviamente i tessuti molli quali: la capsula, i
legamenti, i muscoli, vengono sollecitati e possono subire delle lesioni dolorose.
Sintomi
La persona avverte un forte dolore in corrispondenza dell'articolazione interessata.
Quest'ultima non presenta modificazioni particolari ad eccezione, talora, di un leggero
gonfiore, i movimenti vengono conservati anche se spesso, a seconda dei danni
provocati ai tessuti, possono risultare molto dolorosi. Applicare ghiaccio.
Lussazioni
Nelle lussazioni le superfici di contatto delle articolazioni (superfici articolari) a
causa di trauma subito vengono allontanate tra loro in maniera permanente ed è
necessario l'intervento del medico per poterle far ritornare a posto.
Sintomi
L'articolazione interessata ha perduto il suo normale profilo; le parti coinvolte
assumono posizioni spesso innaturali. I movimenti vengono interdetti ed il dolore è
molto forte soprattutto se contemporaneamente si sono verificate delle lesioni ai
tessuti molli (capsula, legamenti, muscoli, tendini).
Cosa fare
Una lussazione va curata e rimessa a posto nel più breve tempo possibile da persona
esperta. I primi soccorsi devono provvedere a far assumere alla persona interessata
una posizione normale senza provocarle eccessivi dolori o aggravare il danno subito.
Applicare ghiaccio al fine di prevenire il gonfiore. In assenza del medico la persona va
accompagnata al pronto soccorso cercando di immobilizzare la parte interessata al
fine di evitare che le vibrazioni del trasporto aumentino il dolore.
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Le fratture
Diagnosi di frattura
Non sempre la diagnosi di frattura è immediata in particolare per le persone
inesperte. Molto spesso è solo la radiografia in grado di risolvere il problema. Si può
sospettare la presenza di una frattura quando è presente uno o più dei seguenti
sintomi:
1 - dolore in corrispondenza dell'osso o dell'articolazione, accompagnato da
sensazione di cedevolezza
2- durante il trauma la persona coinvolta ha percepito uno schiocco, il "crac" che in
genere accompagna le fratture
3 - la zona colpita è gonfia, bluastra o fa male soprattutto se viene toccata o se la
persona si muove
4 - la persona non riesce a muovere la parte traumatizzata
5 - la parte colpita assume una posizione non naturale o appare deformata
6 - l'arto che ha subito il trauma appare più corto o più lungo dell'altro
7 - si percepiscono rumori e sensazioni di scricchiolii muovendo la parte
traumatizzata.
Cosa fare
1 - Valutare le condizioni generali della persona coinvolta e controllare polso e
respirazione. Se necessario e conoscendone le procedure effettuare la respirazione
artificiale.
2 - In caso di frattura esposta o di emorragia cercare di arrestare l'emorragia
tamponando la ferita con garza o panno pulito, senza toccare le ossa e non cercare mai
di intervenire su di esse. Non lavare nè medicare la ferita.
3 - Evitare movimenti prima che vengano immobilizzate le parti fratturate. Ciò evita il
rischio di lacerazioni ai tessuti (a causa dei monconi delle ossa fratturate), di dolore,
di aggravare l'emorragia e favorire lo shock.
4 - Provvedere ad immobilizzare la parte fratturata (con la cosìddetta steccatura)
senza cercare di modificarne la posizione, al fine di alleviare il dolore e di impedire
che le ossa fratturate possano danneggiare nervi, vasi sanguigni e muscoli.
5 - Far sì che l'infortunato venga trasportato il più presto possibile ad un pronto
soccorso.
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ferita venga spostata al fine di evitare il rischio di danni ai tessuti vicini ed
aumentare il dolore. L'immobilizzazione dovrebbe avvenire con apposite stecche
metalliche o di legno o con speciali involucri di plastica. Non disponendo di questo
materiale va bene qualunque supporto che consenta di raggiungere l'obiettivo di
tenere assolutamente fermo l'arto: giornali, coperte arrotolate attorno all'arto,
manici di scopa, ombrelli, bastoni vari, rami d'albero puliti dalle fronde etc. Cercare
che queste "stecche d'emergenza" siano più lunghe dell'arto interessato. In assenza
anche di questi supporti immobilizzare l'articolazione su di un'altra parte del corpo (il
torace per l'arto superiore, la gamba sana per l'arto inferiore etc.). Una volta
applicate le stecche vanno fissate con bende, garze, cinghie etc; in loro assenza con
qualunque materiale a disposizione (cravatte, strisce di tela, corde etc.). Prima di
provvedere alla steccatura è opportuno appoggiare sulla parte fratturata
un'imbottitura realizzata con qualsiasi materiale morbido (pezze di stoffa, coperte,
asciugamani etc.). ATTENZIONE! Nel fissare la steccatura è opportuno valutare che
essa non impedisca, perchè troppo stretta, la circolazione del sangue. Se le dita
diventano pallide o bluastre o se l'infortunato sente formicolii all'arto coinvolto è
bene sospettare che la steccatura sia troppo stretta. In questo caso allentarla.
Arti superiori
Mano
Numerosi sono i traumi a carico delle parti della mano. Essi possono interessare il
palmo, il dorso, il pollice, le articolazioni delle dita, etc. Come norma porre subito del
ghiaccio. Per il trasporto dell'infortunato sostenere l'avambraccio con un fazzoletto
attorno al collo e se necessario bloccare la mano incidentata con il palmo fissato ad un
sostegno. In caso di lesione ad un dito non è necessario effettuare la steccatura, anzi,
in caso di distorsione può risultare pericoloso.
Come immobilizzare la mano in presenza o sospettando delle fratture
- Posizionare l'avambraccio in modo che formi quasi un angolo retto con il braccio e
con la mano leggermente più alta del gomito. Il palmo della mano piatto sul sostegno
verso il basso.
- Fasciare la mano ed il braccio con una imbottitura.
- Steccare la mano assieme all'avambraccio.
-Legare il braccio attorno al collo della persona.
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Polso
Il meccanismo traumatico avviene molto spesso per caduta sul palmo della mano.
Osservare se esistono deformità o tumefazioni nel qual caso si può sospettare la
presenza di fratture ed ogni movimento è inopportuno. In loro assenza effettuare una
serie di movimenti a mano libera e facendo opporre resistenza. In assenza di dolore
fasciare e porre del ghiaccio.
Come immobilizzare il polso in presenza o sospettando delle fratture
- Posizionare l'avambraccio in modo che formi un angolo retto con il braccio. La mano
deve essere leggermente più alta del gomito. Il palmo rivolto verso il torace con il
pollice verso l'alto
- Fasciare l'avambraccio con una imbottitura e steccarlo.
-Legare il braccio attorno al collo della persona.
Avambraccio
L'avambraccio è composto dalle ossa ulna e radio (il radio è dalla parte del pollice)
In caso di frattura dell'avambraccio occorre applicare due stecche ai lati
dell'avambraccio, dal gomito alla mano, in modo da immobilizzare l'arto. Sostenerlo
con un fazzoletto attorno al collo e, se necessario, bloccare il braccio attorno al
torace con un secondo fazzoletto.
Corretta fasciatura al collo
1 - Appoggiare sul petto della persona una fascia triangolare come ad esempio un
fazzoletto da testa, una camicia etc.
2 - Steccare il braccio o la parte lesa secondo le modalità in precedenza riportate.
3 - Sistemare il braccio piegato quasi ad angolo retto, sul torace (la mano deve essere
circa 10 cm sopra il gomito).
4 - Portare l'angolo superiore della fascia attorno al collo, sollevare l'angolo inferiore
e legarlo a quello superiore, possibilmente in posizione laterale al fine di evitare che
dia noia al collo.
5 - L'angolo laterale va piegato sopra il gomito e fissato con una spilla o annodato
(vedi figura).
Gomito
Cenni di anatomia: corrisponde all'articolazione ulna/radio dell'avambraccio con
l'omero del braccio
Il gomito è un'articolazione continuamente sollecitata da movimenti ed è sede
frequente di distorsioni, lussazioni e fratture. Osservando l'articolazione si può
facilmente osservare tumefazioni. In caso di lussazione si può osservare come
l'avambraccio sporga oltre l'angolo retto formato con il braccio.
Cosa fare
In caso di necessità di trasferimento della persona traumatizzzata bloccare braccio
e/o avambraccio lasciando l'articolazione nella posizione assunta dopo il trauma. E'
molto importante controllare il polso (numero di pulsazioni e consistenza).
Se il gomito è piegato
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E' sufficiente farlo sostenere da una fascia attorno al collo e tenerlo accostato al
torace per mezzo di una seconda fascia.
Se il gomito è disteso
- Ripiegare un asciugamano e metterlo sotto l'ascella in modo da fare uno spessore di
alcuni centimetri che lo tenga separato dal corpo.
- Steccare il braccio lasciando il gomito steso; alternativamente avvolgere un cuscino
attorno al braccio bloccandolo con spille, cerotti o fasce.
- Braccio
Cenni di anatomia: è composto da un solo osso l'OMERO che si articola con l'ulna ed il
radio (a livello del gomito) e con la scapola (a livello della spalla).
Cosa fare
- Ripiegare un asciugamano e posizionarlo sotto il cavo ascellare
- Appoggiare il braccio contro la parete toracica, posizionando l'avambraccio in modo
da formare un angolo retto con il braccio.
- Steccare il braccio nella parte esterna (con un giornale, un legno, ecc.) tenendolo
legato con due legature poste una sopra ed una sotto la sospetta frattura.
- Sostenere il braccio al collo con una piccola fasciatura
- Con una seconda fascia fermare il braccio vicino al torace
ATTENZIONE! Una volta effettuata le operazioni sopra riportate è bene controllare
di non aver interrotto la circolazione (rilevare la regolarità del polso, l'assenza di
formicolii; se necessario allentare la fasciatura).
Spalla
Cenni di anatomia: la spalla costituisce un'articolazione complessa cui partecipano
l'omero (l'osso che va a costituire il braccio), la clavicola (l'ossicino che collega la
spalla anteriormente allo sterno) e la scapola (l'osso piatto, posto nella parte
posteriore del torace). Sulla spalla si scaricano tutte le sollecitazioni del braccio ed in
parte del torace e pertanto sono frequenti le distorsioni, le lussazioni e le fratture.
In caso di grave lussazione o di frattura se è necessario provvedere al trasporto della
persona traumatizzata cercare di immobilizzare l'arto nella posizione in cui si viene a
trovare dopo il trauma. Qualora sia necessario tenere sollevata la spalla (come ad
esempio nel caso della frattura della clavicola) mettere sotto l'ascella qualche cosa di
morbido (un cuscino, del cotone, un indumento arrotolato etc). Il braccio va
immobilizzato (per mezzo di un fazzoletto) in posizione verticale (come nelle figure
riportate in precedenza) e l'avambraccio deve formare un angolo retto.
Collo e schiena
Il pericolo dei traumi che coinvolgono collo e schiena è dovuto al fatto che essi
possono provocare lesioni al midollo spinale. Una persona con la spina dorsale
traumatizzata è comunque una persona a rischio per quanto riguarda lesioni che
possono derivare anche da una maldestra assistenza.
Quali sono i sintomi?
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- Dolore alla schiena o al collo;
- Paralisi o indebolimento di un braccio o di una gamba
- Intorpidimento o formicolio di un braccio o di una gamba
Se la persona è incosciente il sospetto di questo tipo di fratture è d'obbligo.
Cosa fare quando si prestano i primi soccorsi a persone con queste tipo di traumi?
1 - Quando non si deve rimuovere la persona traumatizzata:
- Quando non si trova in immediato pericolo di vita a causa di un pericolo ambientale
imminente (come ad es. il traumatizzato si trova all'interno di un'auto in fiamme,
incombe una valanga etc.)
- Quando le sue condizioni fisiche non destano preoccupazioni immediate: la
respirazione è normale, le pulsazioni sono regolari; non sta vomitando.
Cosa fare?
- Non ruotare la schiena, il collo, la testa
- Cercare di prevenire lo schock coprendo la persona
- Immobilizzare la persona nell'esatta posizione in cui si trova per mezzo di
asciugamani arrotolati, cuscini etc. tenuti poi fermi da materiali pesanti (pietre,
mattoni etc).
- Chiamare l'assistenza medica
2 - Quando è necessario rimuovere la persona traumatizzata:
- Quando il traumatizzato si trova in pericolo di vita per fiamme, esplosioni, frane
etc., aiutati da più soccorritori (almeno 4) girare la persona su di un'asse rigida. In
assenza di un'asse il traumatizzato può essere girato su di una coperta assicurandosi
che la testa ed il collo rimangano fermi.
Come ultima speranza il soccorritore può intervenire da solo.
- trascinando il traumatizzato per i piedi se la superficie è liscia;
- trascinando il traumatizzato per le spalle, se la superficie è irregolare o se il
traumatizzato si trova su scale.
- Quando si trova a faccia in giù in una pozzanghera, fango etc
E' necessario girare la persona sul dorso facendosi aiutare da più persone: una deve
tenere la testa ed il collo; una le spalle; una il bacino; una le gambe. Se si ha un numero
inferiore di soccorritori di certo uno tenga la testa e il collo, un altro le gambe. In
caso alternativo se il soccorritore si trova da solo, trascini il traumatizzato per le
spalle, tenendo immobilizzata la testa tra le braccia.
- Quando la persona traumatizzata non respira, non ha pulsazioni ed è a faccia in giù
Per girare il traumatizzato utilizzare le procedure sopra descritte. Se il soccorritore
è solo può girare il traumatizzato come ultima risorsa.
- La persona traumatizzata si trova supina ma rischia di soffocare per vomito o
emorragia
E' neccessario girare il traumatizzato su di un fianco; la testa deve poggiare su di una
superficie (il braccio della stessa persona). Per girare la persona un solo soccorritore
non è sufficiente: è necessaria la presenza di più soccorritori che operino in sincronia.
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- Fatta assumere la posizione ottimale ed eliminate le condizioni di rischio è
necessario immobilizzare il traumatizzato (vedere le righe precedenti).
Arti inferiori
Piede e caviglia
La diagnosi fra una brutta distorsione e una frattura in questa sede può essere
difficile. In ogni caso, poichè anche in presenza di una distorsione è controindicato
camminare, i primi aiuti sono uguali per entrambi
- Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
- Appoggiare la gamba, dall'incavo del ginocchio sino al tallone, su di un supporto
morbido come ad esempio una coperta ripiegata o un cuscino. Ripiegare i lembi della
coperta o del cuscino sopra la gamba in modo che essa ne venga avvolta. Fissare
questo supporto con dei lacci o bende.
- Il piede va tenuto possibilmente sollevato al fine di diminuire il gonfiore (è utile
applicare del ghiaccio).
Gamba
Cenni di anatomia. E' composta da due ossa: la tibia ed il perone che in alto si
articolano con la rotula, ed il femore per formare il ginocchio; in basso con le ossa del
piede per formare la caviglia.
In caso di frattura
Una diagnosi di frattura delle due ossa che compongono la gamba (tibia e perone) è
spesso facilitata dal fatto che la gamba assume una posizione non naturale (ad
esempio guardando l'infortunato disteso si può vedere come il piede interessato non è
in linea con il ginocchio).
Cosa fare
- Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
- La gamba, dall'incavo del ginocchio sino al tallone, va appoggiata su di un supporto
morbido come ad esempio una coperta ripiegata od un cuscino. Ripiegare i lembi della
coperta o del cuscino sopra la gamba in modo che essa ne venga avvolta. Fissare
questo supporto con dei lacci o bende.
- La gamba va steccata ai due lati partendo dalla coscia. Si consiglia di usare tre
stecche: una posta sotto il polpaccio e le altre due ai lati.
- In assenza di stecche usare una coperta, legando la gamba sana a quella fratturata.
N.B.
- Poichè lo stinco (la parte anteriore della gamba) è coperto solo da un sottile strato
di tessuti molli è possibile che le fratture in questa sede siano aperte e quindi si
possano vedere i monconi dell'osso fratturato. E' necessario ricordare quanto esposto
a pag. 53 a proposito delle ossa esposte.
- Controllare periodicamente la presenza e la regolarità delle pulsazioni della caviglia
fratturata, il colore delle dita e l'eventuale formicolio denunciato dalla persona
19
traumatizzata. Se necessario allentare le legature. Nel caso che la gamba fratturata
venga legata a quella sana è bene controllare le pulsazioni alla caviglia anche di
quest'ultima.
Ginocchio
Cenni di anatomia: costituisce l'articolazione tra la tibia e perone della gamba, il
femore della coscia ed un piccolo osso, la rotula. La frattura può coinvolgere la rotula
o le altre ossa che partecipano alla formazione del ginocchio. In caso di frattura della
rotula la gamba assume spesso una posizione non naturale. Prima di steccare una
gamba con la rotula fratturata cercare di raddrizzare la gamba con molta delicatezza
e senza toccare il ginocchio. Se questa manovra provoca dolore lasciare il ginocchio
piegato.
Come immobilizzare un ginocchio piegato
- La persona infortunata deve rimanere distesa sulla schiena o sul lato sano.
- Farle piegare il ginocchio sano parallelamente a quello infortunato
- Sistemare tra i polpacci e le cosce una imbottitura (le ginocchia devono rimanere
libere e distanti).
- Legare tra loro le due gambe a metà del polpaccio e della coscia
- Applicare del ghiaccio sul ginocchio al fine di ridurre il gonfiore
- Controllare il polso di entrambe le caviglie e l'intorpidimento delle dita dei piedi
Come immobilizzare un ginocchio disteso
- Avvolgere un asse di circa 10 cm con un'imbottitura lunga tutta la gamba, fino al
calcagno.
- Riempire gli incavi sotto le caviglie e il ginocchio
- Legare l'asse alla gamba all'altezza della caviglia, sopra e sotto il ginocchio e nella
parte alta della coscia.
- Applicare del ghiaccio sul ginocchio
- Controllare le pulsazioni a livello della caviglia, l'intorpidimento delle dita: allentare i
nodi se necessario.
Anca e coscia
Cenni di anatomia: la coscia è formata dal femore; quest'osso si articola con l'ileo,
osso che contribuisce a formare il bacino. L'anca corrisponde ad una zona composta
dall'articolazione del femore e dalla parte di bacino corrispondente. Nei traumi che
coinvolgono anca e coscia generalmente la gamba interessata appare più corta
dell'altra ed il piede è piegato verso l'esterno. In caso di lussazione, ossia di
fuoriuscita del femore dall'articolazione, la coscia è ruotata verso l'interno. In caso
di frattura del femore se la persona traumatizzata è un giovane il dolore avvertito al
momento della frattura è acuto; al contrario nelle persone anziane il dolore avvertito
può anche essere leggero.
Immobilizzazione della coscia
Lussazione e frattura vanno trattate allo stesso modo
- la persona deve restare distesa
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- se la gamba è ripiegata cercare di distenderla con molta attenzione e delicatezza, se
questa manovra provoca dolore, far ripiegare la gamba sana parallelamente a quella
traumatizzata (vedere paragrafo seguente).
- Sono necessarie due stecche: una deve essere lunga almeno dal bacino al calcagno;
l'altra dall'inguine al calcagno. Avvolgerle con materiale morbido (coperte)
- Far passare sotto la gamba traumatizzata alcune strisce di stoffa, almeno 7, (non
muovere la gamba ma spingerle sotto con un bastoncino) di lunghezza sufficiente a
legare le due stecche una volta posizionate. Disporle lungo l'intera lunghezza della
gamba (caviglia, ginocchio, sopra il ginocchio etc.) comunque non sopra la zona
fratturata.
- Appoggiare le stecche (quella più lunga al fianco; quella più corta all'interno)
- Legarle saldamente evitando che facciano male in corrispondenza della zona
fratturata, controllando le pulsazioni alle caviglie.
Se non si dispone di stecche
- Ripiegare una coperta e porla tra le gambe
- Legare assieme le gambe.
1. esaminare la situazione
2. accertarsi se la vittima ha subito un trauma
3. accertarsi dello stato di coscienza della vittima
4. accertarsi che il soggetto abbia le vie aeree libere e che respiri
5. accertarsi che il cuore batta
6. verificare la portata di eventuali emorragie
Dopo aver effettuato una prima indagine per stabilire sommariamente la patologia e
quindi l'urgenza e la conseguente tipologia di intervento, si effettuano le seguenti
procedure:
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1. evitare nel modo più assoluto di nuocere al paziente effettuando manovre
incongrue (non sottoporre il paziente a movimenti o scosse inutili.
2. eliminare l'azione della causa dell'infortunio ponendo particolare
attenzione al rischio cui ci si espone eventualmente.
3. provvedere a slacciare gli indumenti che possano costituire ostacolo alla
respirazione.
4. adottare la posizione antishock (1). o la posizione laterale di sicurezza (2).
5. provvedere ad avvisare il soccorso specializzato richiedendo l'intervento
dopo aver valutato lo stato del soggetto.
6. non premere, schiacciare o massaggiare quando vi è il sospetto di lesioni
profonde.
7. non dare bevande se non si è sicuri che il paziente sia in piena coscienza
Questo è lo schema base che viene normalmente utilizzato dai V.D.S. (Volontari Del
Soccorso) della C.R.I. per ogni intervento. Un soccorritore se dovesse trovare una
persona che, per es., stia dormendo all’aperto, non può avvicinarsi e posarle una mano
sul polso o sulla carotide (metodo più comunemente usato) per sentirne il battito, e
poi, se ha avuto la fortuna che il soggetto avesse il sonno pesante, controllare che
abbia le vie aeree libere e che respiri. La prima cosa fondamentale da fare sarebbe
verificare lo stato di coscienza della persona, e questo:
Inoltre, è necessario prima accertarsi che le vie aeree siano libere (ed eventualmente,
se possibile, liberarle) e che sia presente il respiro. In caso contrario intervenire
facendo 2 insufflazioni, poi verificare se il cuore batte (sentendo il battito
carotideo). Se il battito cardiaco fosse assente, intervenire con 15 compressioni
sternali. Continuare il ciclo (2 insufflazioni/15 compressioni) per 4-5 volte (durata di
circa 1 minuto). Verificare successivamente i parametri vitali al contrario (prima
battito cardiaco; se assente, continuare rianimazione; se presente, controllare il
respiro). Se il respiro non dovesse riprendere, continuare le insufflazioni; in caso di
ripresa mettere in Posizione Laterale di Sicurezza (se le condizioni del soggetto lo
permettono), oppure intervenire con manovra di sublussazione della mandibola o di
estrazione della lingua (in caso di sospetto trauma cervicale).
LA POSIZIONE ANTI-SHOCK
Il concetto medico" di shoch può essere riassunto come una riduzione momentanea di
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tutte le funzioni fisiche e psichiche.
I sintomi:
In genere si distinguono 5 situazioni in cui
si può verificare lo shock. • pallore al viso
• dita delle mani bluastre
1. incidenti mediogravi e gravi, • sudorazione fredda
2. emorragie medioforti e forti • battito cardiaco accelerato o
3. in caso di insufficenza cardiaca rallentato
4. avvelenamenti • respirazione accelerata (simile alla
5. perdita di liquidi (dissenteria, tifo) respirazione dei cani)
Annegamento
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In acqua potete trascinarlo verso riva, da riva potete allungargli un ramo, una corda
ecc..
1. Uno dei tanti modi per riportare a riva un pericolante è quello di avere un
braccio libero e con le gambe che battono a forbice.
2. Se siete a riva, stando bene aggrappati ad un albero o arbusto,
allungategli un ramo o corda o asciugamano. Fate molta attenzione quando
l'issate a riva!
Dibattendosi, potrebbe trascinarvi in acqua.
3. Per rianimarlo, metterlo a pancia in giù, possibilmente con la testa più
bassa del resto del corpo per far defluire l'acqua ingerita. Poi, se
l'infortunato non ha ripreso a respirare normalmente, effettuare la
RESPIRAZIONE ARTIFICIALE e MASSAGGIO CARDIACO
Assideramento
Avvelenamento
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2. Successivamente, provocare il vomito; questo, comunque dovrebbe venire
spontaneo ed è utilissimo per lavare lo stomaco, specialmente se le
sostanze velenose sono state ingerite da poco. attenzione. non provocare
il vomito nei casi di avvelenamento da acidi, alcali forti, cherosene,
varechina, lisciva, benzina o trementina.
3. Nel caso di avvelenamento per inalazione da gas o da prodotti tossici,
trascinare, appena possibile l'infortunato all'aperto e, nell'attesa
dell'ambulanza, praticare la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE
Colpi di sole
L'insolazione o colpo di sole, si può manifestare dopo lunghe esposizioni ai raggi solari,
l'aspetto dell'infortunato colpito da insolazione si presenta con pelle caldissima e
secca, accompagnata da vertigini, rapida respirazione e, talvolta, confusione,
confusione mentale.
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2. IL FUOCO
il fuoco
Si può riconoscere uno Scout dal suo fuoco. Non puoi sperare di valere qualcosa nella
cucina all'aperto se non sei capace di accendere e di mantenere il tipo di fuoco più
adatto alle tue necessità. Non preparare fuochi troppo grandi, tutto ciò che ti occorre
è un fuoco di grandezza giusta, che sviluppi abbastanza calore per cuocere il tuo cibo,
ma senza nello stesso tempo cuocere anche te.
Per cucinare ti occorrono due tipi di fuochi: uno rapido e ardente per far bollire
l'acqua, l'altro che bruci lentamente e senza fumo, mantenendo un calore costante,
per cucinare le vivande.
Scegli la legna adatta:
Tipi di Fuochi
Ci sono fuochi che scaldano e fuochi che illominano. Al campo hai bisogno di tutti e
due: il calore del fuoco della cucina per nutrirti e la luce viva del fuoco da campo per la
sera. Fare un fuoco più adatto a scaldare o uno più adatto a illuminare dipende dal tipo
di legna che usi e dalla forma del focolare.
Nella tua vita scout, poi, ti troverai in tante situazioni differenti e dovrai accendere il
fuoco in luoghi spesso molto diversi uno dall'altro; ogni volta dovrai saper utilizzare il
tipo di fuoco più adatto a quella circostanza.
Fuoco a piramide
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Si accende con ogni tempo, fornisce calore e luce, però disperde calore e consuma
legna. Riscalda in maniera irregolare. Devi alimentarlo costantemente. È adatto per il
fuoco da campo. È la base per l'accensione di ogni fuoco.
Fuoco a trincea
Ha un ottimo tiraggio e può essere alimentato regolarmente con rami lunghi. È stabile
per mettervi pentole grosse e consente anche di metterne due o più, una accanto
all'altra. Devi qrientarlo esattamente secondo il vento perchè diventa poco efficace
se il vento cambia direzione. Inoltre richiede un terreno sufficientemente compatto,
altrimenti, se la trincea È poco solida, non sostirne bene la pentola.
Fuoco a croce
È una variante del fuoco in trincea, puoi utilizzarlo se il vento cambia frequentemente
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direzione. Consuma legna e non è facile nè da regolare, nè da alimentare, nè per
disporvi sopra le pentole.
Fuoco polinesiano
È un fuoco tipico dei popoli della Polinesia. Fai un buco nel terreno e ricoprilo sul fondo
e sui lati con pietre piatte. In caso di pioggia, puoi coprirlo con uno strato di terra. Il
fuoco polinesiano riscalda bene, mantiene il calore, non risente assolutamente del
vento ma è poco pratico da alimentare.
Si accende facilmente e dà molta luce. Brucia bene e con ogni tempo. È ottimo per il
fuoco da campo e per riscaldare. Richiede una preparazione accurata, ha bisogno di
molta legna e deve essere alimentato costantemente.
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Fuoco a riflettore
Fuoco in scarpata
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Fuoco alla "trupper"
Ha un buon tiraggio, ma risente molto dei cambiamenti del vento. È adatto per la
cucina individuale. Scava una trincea larga 30 cm e lunga 50, orientata in modo che il
vento vi soffi dentro.
Fuoco a capanna
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Serve per cucinare con più pentole contemporaneamente.
È orientabile secondo il vento. È pulito e rapido, però produce fumo, perchè i due
tronchetti laterali devono essere di legno verde, per evitare che brucino troppo
velocemente.
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3. IL FORNO
Il forno è molto utile e ti ripaga abbondantemente del lavoro fatto per costruirlo. Con
un forno potrai cucinare arrosti, fare la pizza e anche preparare dolci.
Con il bidone
Con le pietre
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Se nella zona vi sono grosse pietre piatte, potrai utilizzarle per fabbricare un ottimo
forno. Per cuninarvi, accendi il fuoco all'interno di esso. Fai formare la brace e,
quando non c'è più fiamma, introduci i cibi a cuocere. Metti un coperchio davanti
all'apertura del forno, per non far disperdere il calore.
Sicuramente chi è stato per un buon periodo in reparto avrà sentito parlare qualche
volta della cucina trappeur e chissà cosa ha pensato la prima volta che ha sentito
questo nome...
I trappeur erano gli antichi pionieri del west, che avevano un tipico
modo di cucinare i cibi. La caratteristica principale di questa cucina è il
non uso di pentole, infatti i cibi vanno cotti sulla brace e, importante,
non sulla fiamma viva.
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Perciò è indispensabile che per ottenere una perfetta cottura bisogna realizzare una
brace come si deve utilizzando legna grossa e aspettando che si consumi bene. Il
focolare deve essere preparato con delle grosse pietre piatte attorno in modo che
facciano da riflettore per il calore. Le pietre le potete anche sistemare in modo da
creare un supporto per poggiare spiedi o altro che vi possa servire per cuocere il cibo.
Quando preparate il fuoco, dovete stare attenti a fare una brace della giusta
temperatura, cioè che non sia nè troppo calda (farebbe cuocere i cibi fuori per
lasciarli crudi dentro), nè troppo fredda (non cuocerebbe nulla). Poiché sicuramente
non avrete con voi un termometro, esiste un "trucchetto" per rendervi conto del
calore della brace.
Accostate il palmo della mano alla brace e controllate quanto tempo riuscite a stare
contando lentamente i secondi. Se i secondi vanno da 6 a 8 allora il calore sarà basso e
la temperatura sarà circa fra i 120° e i 175°. Se invece riuscite a starci 4-5 secondi il
calore è medio e la temperatura fra 175° e 200°. Se i secondi sono 2-3 il calore è alto
e la temperatura di circa 200°-230°. Infine se riuscite a starci per 1 secondo o meno
allora il calore sarà alto e la temperatura sui 230°-360°.
Poiché per la cucina trappeur il calore ideale è medio-alto regolatevi nell'alimentazione
della brace.
Ricette trappeur
Uova alla trappeur. Secondo il metodo di cucina trappeur l'uovo può essere cotto
in diversi modi, ovviamente senza l'uso alcun pentolame. Vediamo quali sono.
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Eh già con la cucina trappeur si possono fare anche le uova. Qualcuno dirà: "Ma come?
senza pentole, padelle...?". Si proprio così; i metodi per cucinare le uova alla trappeur
sono più di uno: allo spiedo, sotto la cenere, al piatto.
Uovo allo spiedo
Prendi un uovo e, con la punta di un coltello, fai due piccoli fori alle estremità
longitudinali dell'uovo. Tenendolo in posizione orizzontale fate passare uno spiedo
sottile e appoggiatelo su delle forcelle che avrete preparato sulla brace. Lasciatelo
cuocere per circa 3 minuti, dopodiché potete prenderlo e gustarlo condendo a vostro
piacere.
Uovo sotto la cenere
Prendi un uovo, perfora leggermente la sua sacca d'aria e ponilo a cuocere sotto la
brace per 2 minuti circa.
Uovo al piatto
Scegli una pietra piatta e falla riscaldare sotto la brace ardente. Non appena è
rovente toglila dal fuoco (con un bastone), puliscila rapidamente e rompi l'uovo sopra
di essa. La cottura sarà quasi istantanea...
Le uova con la cucina trappeur si possono cuocere anche in altri modi, accoppiati con
patate, cipolle, ecc. Prossimamente troverete anche queste ricette...
Fra le tante ricette trappeur ora ci occupiamo di "salsicce ripiene", un piatto ricco,
gustoso, apprezzabile specialmente col freddo invernale, quando stare vicino ad una
brace calda è davvero piacevole.
Per ogni persona occorrono: 1 salsiccia, formaggio (a vostra scelta), pancetta di
maiale.
Preparazione
Prendete una salsiccia e tagliatela longitudinalmente, ma non fino in fondo.Quindi
riempitela con il formaggio, chiudete e avvolgete la salsiccia nella pancetta e fissatela
con degli stuzzicadenti.
Dopo mettete la salsiccia in uno spiedino e ponete a cuocere sulla brace per circa 10-
15 minuti.
Patate ripiene. Inauguriamo una serie di ricette di cucina trappeur con questa,
particolarmente gustosa, ricca ed energetica...
La gara di cucina
Ad ogni campo estivo la gara di cucina è uno dei momenti più attesi: quello in cui i
ragazzi metteranno alla prova le proprie capacità culinarie. Alcuni consigli per
affrontarla al meglio.
La gara di cucina è un'esperienza del campo che molti gruppi scout hanno per
tradizione.
Eccovi alcuni consigli per affrontarla nel migliore dei modi.
Già prima di partire pensate e decidete il vostro menu, possibilmente provando prima i
vari piatti.
Portate con voi un piccolo ricettario fatto anche da voi stessi con le vostre ricette
migliori, in modo da non restare spiazzati se gli alimenti da cucinare sono prestabiliti.
Distribuite bene i compiti all'interno della squadriglia: chi cucina, chi prepara il fuoco,
chi si occupa della coreografia, ecc...
Assicuratevi prima di partire per il campo di avere con voi tutto il materiale di cucina
necessario.
Portate insieme al materiale spezie particolari a vostro piacimento: possono sempre
tornare utili.
Infine se realizzate un forno da campo sarete un passo più avanti degli altri per tutte
le cose che potete fare.
Con un attrezzo del genere al campo si possono fare faville alla gara di cucina,
realizzando piatti speciali !
Chissà quante volte al campo non avete potuto realizzare una ricetta che vi piaceva
perché era da cuocere in forno. Ma perché non portarsi il forno al campo ?
Sarebbe una buona idea ed ecco come realizzarla.
I tipi di forno realizzabili sono due.
1° tipo
Prendete un bidone di latta o di lamiera, tagliate via il coperchio da
un solo lato e dividetelo in due: una metà leggermente più grande
dell'altra.
Dopo prendete la metà più grande (quella che userete come sotto) e fate dei fori per
infilarvi successivamente degli alari, che legherete agli incroci con del filo di ferro.
Nel vano sotto gli alari accenderete il fuoco.
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Nell'altra metà praticate un foro per infilarvi un pezzo di grondaia
(non di plastica ovviamente) che farà da canna fumaria. Infine
createvi un piane estraibile di cottura da porre sopra gli alari e usate
il coperchio del bidone come sportello di chiusura.
Per utilizzare il forno accendete il fuoco nel vano sottostante gli alari e, dopo aver
fatto una brace, potete infornare i vostri cibi stando attenti alla temperatura.
2° tipo
Prendete un bidone di latta da 50 L e
da un solo lato tagliate il coperchio,
ma non completamente in modo da
restare attaccato e funzionare come
chiusura.
Creategli all'interno un piano di
cottura tramite una griglia o altro.
Scegliete al campo un luogo con terra
dove piazzarlo, preferibilmente un
terreno argilloso poiché mantiene meglio il calore. Fate un
fosso stretto e lungo (più del bidone) e mettete attorno delle pietre su cui
appoggerete la "pancia" del bidone. Quindi incominciate a creare tutto attorno al
bidone un muro di pietre formando dietro una canna fumaria (come nella figura
sottostante). Così fatta la struttura procedi a ricoprire tutto con un impasto di fango
e sterpaglie verdi in modo da ricoprire tutti i buchi fra le pietre. Dopodiché coprite
tutto con terra. Nello spazio che vi è rimasto sotto (il fosso che avete scavato) verrà
fatto il fuoco che riscalderà tutto l'ambiente. Prima di infornare i cibi aspettate che
si riscaldi per bene attendendo circa 20 minuti; inoltre, importante, regolate voi
l'alimentazione in base alla temperatura, che deve essere media sennò rischiate di
bruciare i vostri piatti.
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5. LA TENDA
Scegli il posto più adatto. Togli le pietre, i rovi e tutto ciò che
può tagliare, pungere, macchiare.
Metti il sopratelo.
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Regola la tensione dei tiranti in maniera che la tenda non faccia
pieghe o grinze ed i fianchi verticali della tenda stiano bene in
piedi.
6. NODI
Saper fare i nodi è una delle nozioni fondamentali per la vita scout. Non c'è lavoro di
pionieristica e non c'è momento di vita all'aperto in cui essi non vengano richiesti: dal
nodo per il tirante della tenda a quello per issare la bandiera, dal nodo per costruire la
cucina al campo a quello per il passaggio alla marinara.
Un nodo fatto bene è un nodo che resiste a tutti gli sforzi e che è facile da sciogliere.
Un nodo fatto male, invece, si scioglie al minimo sforzo oppure rimane così stretto da
non riuscire pi6ugrave a scioglierlo.
Ma, oltre a ciò, i nodi vanno imparati bene perchè sono importantissimi in tutte le
operazioni di salvataggio. Una vita umana può dipendere da un nodo ben fatto. Per
lanciare un cappio solido a chi sta per annegare, o per calare qualcuno dalla finestra di
una casa che va a fuoco, occorre avare pratica e sapere fare il nodo giusto in pochi
istanti.
Impara i nodi, esercitandoti con una fune o con una corda. Non adoperare spago o lacci
perchè nel momento in cui avrai veramente bisogno di quel nodo ci sarà bisogno di
saperlo fare con una corda vera e non con uno spago. Nodi di Base
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Nodo semplice
Per appesantire l'estremità di una corda, o per evitare che essa fuoriesca da un anello
o da una carrucola, o per fare una corda per arrampicata.
Per unire due corde di uguale spessore. Non va usato per forti pesi.
Per unire due corde, anche di spessore differente, adatto anche per forti pesi. Per
fabbricare una rete ( da cui prendere il nome). Nel caso di corde di spessore
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differente, è la corda più piccola che va incrociata perchè la trazione la fa
immobilizzare contro la corda grossa. Con due corde dello stesso spessore il nodo
della rete &egarve più sicuro del nodo piano.
Per unire due corde di uguale spessore, specialmente se umide. Si scioglie facilmente
anche se le corde sono bagnate.
I due nodi semplici devono incastrarsi uno nell'altro e non opporsi uno contro l'altro.
Per unire due estremità di funi di uguale spessore, in particolare se sono sfrangiate.
Utile per i lacci emostatici.
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Nodo di rosetta
È un caso particolare di nodo piano. Si disfa facilmente tirando i capi liberi della
corda.
Nodo di carrick
Carrick in irlandese significa roccia e questo nodo, molto solido, serve per unire corde
di almeno 20 mm di diametro, sottoposte a sforzi considerevoli. Il nodo di carrick va
completato con due piccole legature a fascia. In caso contrario, sotto trazione il nodo
si aggroviglia e non serve a nulla.
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Ha gli stessi impieghi del bolina semplice, ma è molto più efficace perchè ha due anelli
che sostengono meglio una persona.
Si fa come la bolina semplice, ma la corda messa doppia. Ha gli stessi impieghi del
bolina semblice e di quello doppio, ma la sua efficacia è ancora maggiore, perchè gli
anelli per sostenere la persona sono tre.
Può servire come sedile, come nodo di ancoraggio, o per accorciare una corda.
Utilissimo in caso di soccorso.
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Nodi di Ancoraggio e nodo galera
Nodo scorrevole. È utile per costruire una scala a pioli, per fare un pacchetto, per
impedire al tappo di uscire del collo di una bottiglia.
È il più semplice dei nodi di ancoraggio, è molto soido ed è facile e rapido da sciogliere.
Serve per legare una fune a un palo e come nodo iniziale per le legature.
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Nodo di Prusik
È un nodo derivato da quello a bocca di lupo, ha gli stessi usi e serve anche come nodo
di sicurezza per ancorarsi con una certa elasticità a un'altra corda.
Per fissare un tirante a un piccheto, o per ancorare una corda a un'altra già tesa, o a
un palo.
Serve per ancorare un oggetto, per iniziare una legatura, per legare un carico da
trascinare o da issare, ad esempio una fascina di legna.
Nodo dell'evaso
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Per scendere e per recuperare la corda subito dopo.
Per accorciare di poco una corda o per impedire che essa si sfili da un anello o da una
carrucola. Per fare una corda per arrampicate.
Nodo margherita
Per accorciare o per tendere una corda sottoposta a tensione costante, senza
tagliarla e senza staccarne le estremità. Per rinforzare un tirante logorato.
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Serve come fermafazzoletto. Se lo stringi fino in fondo, puoi farne un portachiavi o
un bottone.
7. LE LEGATURE
Ti occorree quindi:
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Legatura quadrata
Legatura diagonale
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8. LE CORDE
Corde e cordini sono materiali molto adoperati dagli Scouts e quindi è opportuno
conoscere bene le possibilità e sapere quali sono le attenzioni necessarie per
mantenerli in piena efficienza.
Una buona corda deve avare un'ottima resistenza, un'ottima flessibilità, deve
resistere bene al logoramento e deve pesare poco.
Materiali Le corde vengono fabbricate con vari materiali ( canapa, sisal, nylon, fibre
sintetiche, ecc. ). Le corde di piccola sezione sono in genere in cotone, lino, o sisal,
mentre le corde più grosse sono di canapa o di nylon. Utilizzare una corda di un
materiale piuttosto che di un altro dipende dall'uso che devi farne.
Le corde più usate dagli Scouts sono generalmente quelle di canapa, che costano meno
di quelle in nylon, hanno una buona resistenza ma con l'umidità si accorciano e si
ammuffiscono. Le corde in nylon non marciscono, non si accorciano con l'umidità anzi
tendono ad allungarsi, però sono molto elastiche e quindi non si riesce a tenerle bene.
Per questo motivo non sono adatte per costruire un ponte canadese o un passaggio alla
marinara.
Tipi
Le corde possono essere ritorte oppure intrecciate. Il filo o trefolo è la parte più
elementare della corda, ottenuto torcendo fra loro parecchie fibre di canapa. Un
certo numero di trefoli attorcigliati insieme formano un legnuolo e tre o più legnuoli
attorcigliati fra loro formano una corda ritorta.
Manutenzione
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Il luogo migliore per conservare le corde è in un locale areggiato,
lontane dall'umidità. Le corde vanno tenute arrotolate
correttamente, im maniera che siano sempre pronte in caso di
necessità.
Dopo l'uso fai asciugare bene corde e cordini per evitare che
marciscano ( comunque è sempre bene evitare che una corda
L'Accetta
Al campo l'accetta è uno strumento Indispensabile per tagliare la legna per il fuoco,
per appuntire un palo, per fare un'intacca. È necessario, però, saperla adoperare,
infatti l'accetta "morde" chi non la conosce. L'accetta è composta da un ferro e da un
manico di legno. Il ferro è in acciaio e il manico è fissato ad esso per mezzo di un
cuneo di legno infilato a forza. Non usare mai un'accetta che abbia il manico non ben
sistemato o che si muove, perchè il ferro potrebbe staccarsi e ferire seriamente
qualcuno. In questo caso, prima di adoperare l'accetta, inserisci un nuovo cuneo in
legno. Non adoperare invece nè chiodi, nè viti perchè rovinano il manico, il quale dopo
un pò tende a staccarsi di nuovo. L'accetta migliore per i lavori di pionieristica è quella
chiamata canadese, che ha il manico con una doppia curvatura per tenere bene in mano
l'attrezzo.
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Una buona accetta deve essere abbastanza pesante, in maniera da lavorare con il suo
stesso peso, ma non troppo pesante da stancare il braccio di chi la usa.
Per uno Scout va bene un ferro del peso di 600-700 grammi e un manico lungo 30-35
cm.
Accette più leggere o più pesanti, o con un manico più lungo, affaticano maggiormente
il braccio. Il peso del ferro però non basta, infatti in una buona accetta il ferro e il
manico devono essere equilibrati e allineati. Controlla anche la prolunga del tagliere
passi per l'estremità del manico. Come affilarla L'accetta va tenuta sempre ben
affilata. Puoi farlo in diversi modi:
Il Segaccio
Quindi ripeti lo stesso tipo di affilatura, limando il lato sinistro di ogni dente, poi
capovolgi il segaccio e lima il lato destro.
Durante il trasporto proteggi sempre la lama con uno straccio o con una stecca di
legno con un incavo.
10.ORIENTAMENTO
Materiale di squadriglia per un'attività di esplorazione.
Ogni squadriglia che si rispetti deve avere fra il proprio materiale anche quello per la
topografia, da contenere in una sacca apposita.
- bussola
- righello
- squadra
- goniometro
- compasso
- matita
- gomma
- biro
- pastelli e pennarelli di almeno tre colori diversi ben distinguibili fra loro
- carta millimetrata
- carta da lucido.
La bussola. Impariamo a conoscere questo importante strumento che sta alla base
della topografia. Non tutti i modelli sono adatti alle attività scout, scopriamo
quelli idonei a noi.
52
e per mirare un oggetto preciso.
Un altro modello è la bussola che ha l'ago magnetico immerso in un liquido che ne
impedisce le improvvise oscillazioni e con il quadrante con i gradi ben visibile; in
genere è tutto attaccato ad un pezzo di plastica trasparente. Questo tipo di bussola è
adatta più che altro per la cartografia perché permette di essere appoggiata sulla
cartina consentendo di vedervi attraverso, ma non garantisce precisione nella lettura
degli angoli azimutali.
Infine c'è la "bussola goniometrica italiana": la più adatta per le attività scout e la più
precisa. Questo modello è caratterizzato da un quadrante con gradazione interna ed
esterna, l'ago magnetico immerso in un liquido che ne attutisce le oscillazioni, un
coperchio con collimatore, un mirino con lente di ingrandimento per leggere gli indici di
gradazione. Poi ci sono modelli "più avanzati" di questo tipo, che hanno anche indici
luminosi fosforescenti, bottone di fissaggio del coperchio e dell'ago magnetico e altri
accessori.
L'azimut di un punto P è l'angolo che ha per vertice l'osservatore e per lati due
semirette che passano una per il NORD e l'altra per il punto P.
Attraverso l'azimut possiamo determinare esattamente la direzione di un punto
mediante l'uso della bussola (quindi sempre in relazione al nord magnetico).
Determinare l'azimut di un punto
Per calcolare l'azimut di un punto con la bussola dobbiamo: porre la bussola col
coperchio metallico ribaltabile in posizione verticale e con il vetrino di ingrandimento
ribaltato sul vetro del quadrante. Impugnare la bussola infilando il pollice nell'anello di
maneggio e portandola all'altezza degli occhi. Quindi collimiamo, cioè miriamo il punto
di cui dobbiamo determinare la posizione attraverso la linea di fede, e osserviamo
attraverso il vetrino di ingrandimento il valore della graduazione interna che appare in
corrispondenza della linea di collimazione. Il valore che leggiamo sarà il nostro azimut.
Determinare l'azimut in una carta topografica
Per misurare l'azimut di un punto presente sulla cartina topografica occorre il
goniometro. Per prima cosa si deve prendere sulla cartina il punto dal quale si ha
intenzione di misurare l'azimut e poi si traccia con la matita una linea che congiunge
questi due punti. Poi si traccia una retta nella direzione del NORD passante per il
punto di osservazione e si misura con il goniometro l'angolo formato da queste due
linee: il valore trovato è l'angolo azimutale.
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avere il Nord.
• CON L'OROLOGIO
• CON LE STELLE
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1. SEGNALAZIONI
segnalazioni e ...
IL MORSE. Può essere molto usato per trasmettere con bandierine, o con un
fischietto, o con segnali luminosi (di notte: pile, lanterne, fiamma; di giorno: con il sole
per mezzo di specchi).
Le bandierine
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Le bandierine da segnalazione devono essere quadrate ( 50 X 50 cm ), per metà
bianche e per metà rosse, divise diagonalmente. Ciascuna di esse sarà legata ad un
bastoncino. Le bandierine sono il sistema più semplice per imparare a segnalare e a
ricevere.
Per il Semaforico ogni lettera è indicata da una differente posizione delle bandierine.
Per il Morse una bandierina sollevata indica il punto, due bandierine la linea. Per
evitare che la bandierina si attorcigli sul bastone, devi tenere il braccio leggermente
flesso e dare un movimento rotatorio al polso, facendo descrivere alla bandierina una
specie di otto, mentre la alzi e la abbassi. Quando segnali,devi fare sempre molta
attenzione allo sfondo che hai alle tue spalle che anche intorno a te ci siano persone o
cose in movimento.
Oltre i 300 metri le bandierine non sono più visibili ad occhio nudo. Per le trasmissioni
in Morse puoi aumentare la portata fino 500 m, rendendo rigide le bandierine. Puoi
ottenere questo cucendo dei piccoli triangoli ai quattro angoli di ciascuna bandierina e
inserendo in essi due bastoncini, in diagonale. In questo modo le bandierine sono
maggiormente visibili a distanza, ma la trasmissione diviene un po' più lenta e un po'
più faticosa per il segnalatore. Infatti il movimento è diverso: non devi alzare ed
abbassare le bandierine ma, essendo due quadrati rigidi, metterai le mani agli incroci
dei bastoncini e terrai le bandierine faccia a faccia davanti a te, mostrandone una o
due, a seconda se vuoi trasmettere un punto o una linea ( in pratica devi fare il
contrario del movimento che fa il suonatore di piatti di una banda musicale ). Per
aumentare ancora la distanza puoi utilizzare binocoli o canocchiali. I pannelli di
segnalazione Un altro sistema per aumentare la distanza di trasmissione è di usare, al
posto delle bandierine, dei pannelli di segnalazione con bandiere molto più grandi di
quelle normali. Il suono Il sistema sonoro più utilizzato per trasmettere il Morse è il
fischietto, ma si può adoperare il cicalino, o anche piccoli tamburi e simili.
Il morse con il fischiettoè molto più veloce di quello a vista, però supera distanze
molto minori ed è disturbato da vento e da eventuali rumori. Richiede maggiore
concentrazione ma in compenso &grave più sicuro, infatti la memoria registra più
fedelmente e in modo più duraturo un segnale Morse sonoro rispetto a un segnale
Morse visivo.
I tipi di fischietto più adatti sono quelli piuttosto stretti, con una pallina all'interno e
una fessura piccola, i quali emettono un suono udibile a maggiore distanza e che
richiedono anche una minore quantità di fiato, per trasmettere ( quando il messaggio è
lungo e la differenza si fa sentire... ).
Quando segnali con il fischietto non inviare ad esso una serie di "soffiate", ma tieni
tappatoil fischietto con la lingua. Poi gonfia le gote e togli la lingua per intervalli più
lunghi o più brevi, a seconda che tu voglia trasmettere una linea o un punto. Come
mezzo sonoro puoi adoperare anche un cicalino comandato da un tasto. Puoi costruirlo
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da solo, così come il tasto relativo, ed è utile per esercitarti in sede, o per
trasmettere da un locale a un altro, montando il ronzatore con dei fili di prolunga. La
luce Puoi segnalare con la luce di notte, utilizzando una torcia elettrica, o un fuoco, o
dei pannelli luminosi, oppure di giorno, utilizzando i raggi del sole Segnalazioni
notturne La torcia elettrica dovrà essere sufficientemente potente, dovrà avere la
luce di colore bianco, dovr&agrve essere tenuta ben puntata nella giusta direzione ( a
questo scopo è molto utile un treppiede ) e sarà comandata da un tasto facile da usare
e che non si inceppi.
Per mantenere un punto di riferimento nel buio della notte, durante la trasmissione
occorre mettere a circa 1 metro dal segnalatore una seconda torcia elettrica, di
colore rosso o arancione e di intensità minore di quella usata per la trasmissione. Nei
dintorni di chi trasmette non dovrà esservi nessun'altra luce, ferma o in movimento.
Invece di una torcia elettrica puoi utilizzare un vecchio faro di automobile alimentato
da una batteria. Il faro, con la sua intensità luminosa, ti consentirà di superare
distanze molto maggiori di quelle di una torcia elettrica. Puoi trasmettere con fuoco
nascondelo con un telo spesso e sufficientemente ampio.Abbassandoil telo per periodi
più o meno lunghi trasmettendo linee e punti.
Devi fare molta attenzione alla regolarità di cadenza della trasmissione. Per questo
motivo occorre che un incaricato della stazione trasmittente conti i secondi durante i
quali il fuoco è visibile e dia dei comandi secchi e precisi ( "giù", "su" ) ai due Scouts
incaricati di abbassare e di alzare il telo. La cadenza di trasmissione dovrà essere
costante: il tempo della linea sarà tre volte quello del punto, gli intervalli fra una
lettera e l'atra saranno ben marcati e quelli fra due parole saranno ancora più lunghi.
Se la trasmissione è lunga, di tanto in tanto andrà dato il cambio agli addetti al telo.
Un altro sistema per segnalare di notte con il fuoco, è di avere due fuochi invece di
uno solo, sufficientemente distanziati fra loro ( 4m per trasmettere a 300-500 m di
distanza ). Scoprirai un solo fuoco per segnalare il punto e tutti e due per segnalare la
linea. Il fuoco, o i fuochi, possono essere sostituiti da lanterne, ma la portata sarà
minore. Segnalazioni diurne Puoi segnalare con la luce anche di giorno servendoti di
uno specchio o, meglio ancora, di un eliografo, un apparecchio che indirizza la luce del
sole per mezzo di specchi e la trasmette in un punto stabilito.
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IL SEMAFORICO. E' molto più veloce e meno faticoso del Morse. Veniva usato in
marina per trasmettere da una nave all'altra. Può essere trasmesso quasi solamente
con le bandierine. E' poco visibile per trasmissioni a grandi distanze. Non è utilizzabile
di notte. Prima di trasmettere dei numeri devi fare il segno "numerico" . Poi, prima di
riprendere a trasmettere le lettere, devi trasmettere il segno "lettere".
Segnale di
INIZIO
TRASMISSIONE
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La radio
Una radio ricetrasmittente può essere utilizzata sia per segnalare in Morse, che in
fonia, cioè per parlare a viva voce. Quando utilizzi una radio per trasmettere o per
ricevere, mettiti in un luogo aperto, che ti consenta la migliore qualità di trasmissione.
Non metterti vicino a linee elettriche o a costruzioni metalliche. Quando trasmetti a
viva voce, per essere ben compreso parla con una cadenza castante, leggermente più
lenta della velocità normale di conversazione. Pronuncia bene ogni parola e articola
chiaramente. Lascia il tempo di scrivere qualche appunto a chi ti sta ascoltando.
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La durata di una trasmissione radio deve essere ridotta al minimo, quindi prima di
parlare pensa bene a cosa dovrai dire ed evita le chiacchiere inutili.
Potenza e comprensione
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2. LA BUSSOLA
La bussola è los trumento più semplice per
determinare la direzione del Nord o una qualsiasi
direzione.
• Coperchio;
• Specchietto;
• Collimatore o mirino;
• Linea di collimazione
• Cerchio graduato
• Punto di riferimento
• Ago magnetico
• Scala graduata.
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incrociano è il punto in cui ci troviamo.
3. LE CARTINE
Prima di iniziare a parlare di topografia in senso tecnico, è giusto conoscere le basi
della topografia, questo perché renderà più facile il modo di approccio all'argomento.
Vi consiglio di non saltare a piè pari questa parte, perché la topografia è un argomento
difficile, ed è questa l'unica ragione per la quale prenderemo questo argomento da
molto distante.
Meridiani: i meridiani non fanno altro che unire tutti i punti che hanno nello stesso
momento il mezzogiorno. I meridiani sono delle circonferenze tutte uguali che passano
per i due poli e sono numerari da 0 a 360 gradi.
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Paralleli: I paralleli sono anche loro delle circonferenze, le quali intersecano la
superficie terrestre nei piani perpendicolari all'asse. La differenza tra meridiani e
paralleli è il fatto che i paralleli hanno delle dimensioni variabili e diventano via via più
piccoli quando si avvicinano ai poli. Essi sono sono numerati infatti da 0 a 90 gradi.
LE CARTE GEOGRAFICHE
Sezioni, Mappe, Piante e Piani: sono carte meno diffuse la cui scala
varia tra 1:10000 e 1:2000. Il loro uso di solito è accompagnato dal
contemporaneo uso delle cartine topografiche.
CARTINE TOPOGRAFICHE
Tutto ciò che abbiamo intorno,case, boschi, fiumi, etc.,noi lo vediamo al naturale.
Volendo disegnare il tutto, dobbiamo logicamente farlo in proporzioni ridotte. Questa
proporzione è detta Scala.
Ad esempio se noi abbiamo una cartina 1:25000, vorrà dire che un metro misurato
sulla carta corrisponderà a 25000 metri sul terreno, un decimetro corrisponderà a
2500 metri sul terreno, un centimetro corrisponderà a 250 metri sul terreno e per
finire un millimetro corrisponderà a 25 metri.
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Per facilitare i nostri calcoli sarebbe cosa buona e giusta costruirsi una tabella dove
trovare facilmente a quanti metri corrisponde un centimetro grafico. Il modo per
farlo è semplice: basta separare con una virglo le ultime due cifre della scala:
Per ricavare da una carta la distanza tra due punti posti in linea retta fra loro basta
moltiplicare i centimetri misurati sulla carta per l'equivalente valora grafico della
cartina.
Supponendo che la distanza misurata sia di 11 centimetri e che la scala della cartina
sia 1:25000, si avrà che la distanza è: 11x250= 2750 metri.
Ricordate che questo metodo è possibile utilizzarlo solo per misure rettilinee.
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I simboli topografici: ferrovie e strade, ferrovie, ponti.
Ferrovie
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Ferrovia a scartamento ridotto, tranvia in sede propria, funicolare
Strade
Strada larga 6 m
Strada rotabile in costruzione
Carreggiabile Carrareccia
Mulattiera Sentiero
Per chi vuole imparare ad orientarsi leggendo una carta topografica è indispensabile
avere la padronanza delle curve di livello, dette anche isoipse.
Le curve di livello sono delle linee chiuse che rappresentano tutti punti che hanno la
stessa quota di altezza e risultano tanto più tortuose quanto è più irregolare il rilievo.
Quindi sezionando per esempio un terreno con alcuni dislivelli otteniamo delle curve di
livello.
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Otteniamo questa curva di livello a 0 m:
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4. IL PERCORSO RETIFICATO
Percorso rettificato e schizzo topografico
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5. SCHIZZO PANORAMICO
schizzo panoramico
Per disegnare uno schizzo panoramico dobbiamo prima di tutto costruirci prima un "visore", con un carto
robusto oppure con un pezzo di compensato. In seguito dobbiamo suddividere il visore in riquadri con filo
bianco e riportare poi sul foglio da disegno la stessa quadrettatura, disegnata a matita sottile.
Metteremo al visore una cordicella che passeremo dietro al collo e che ci aiuterà a tenerlo sempre alla
stessa distanza dagli occhi.
Infine individueremo alcuni punti caratteristici del paesaggio (case, alberi isolati, vette, campanili) e
inizieremo da essi il nostro schizzo. Questo ci aiuterà tutte le volte che dovremo allineare di nuovo il
nostro visore.
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6. ASTROLABIO
Il suo nome deriva dall’arabo e significa circa cercatore di stelle. Come saprete, gli
Arabi diedero un notevole impulso alla scienza dell’astronomia; nella loro necessità di
conquista e di commercio dovevano vedersela spesso con la navigazione, ed in alto
mare gli unici riferimenti sono i corpi celesti. Per questo i loro studi in campo
astronomico furono molto progrediti e raggiunsero eccellenti risultati, ponendo le basi
scientifiche alla moderna astronomia (ancora oggi, quasi tutti i nomi delle stelle sono
gli stessi assegnati loro molti secoli fa dagli astronomi arabi). I primi astrolabi erano
in grado di fornire ai naviganti approssimate informazioni sulla loro posizione in mare;
gli europei ne perfezionarono l’uso, ma nonostante ciò, tale strumento cadde in disuso
perché poco preciso per più avanzate tecniche di navigazione. Gli Arabi navigarono per
lo più nel Mediterraneo, che è relativamente piccolo, ed un errore nel punto nave
provocava pochi inconvenienti: qualche giorno di ritardo e niente più. Navigare nei
grandi oceani, invece, era tutt’altra cosa: un errore di rotta su un lungo percorso
poteva causare pericolose permanenze in mare (c’era il problema dei viveri) o
addirittura naufragi su coste sconosciute. Per questo motivo, ai giorni nostri, a bordo
delle navi gli astrolabi sono scomparsi, sostituiti dal sistema satellitare chiamato
GPRS. Ma prima dell’ingresso di questa tecnologia, vi era il sestante (che serve a
misurare l’altezza degli astri sull’orizzonte), il cronometro (che permette di conoscere
la propria longitudine) e le effemeridi (un libro su cui sono riportati tutti i dati
astronomici dei principali corpi celesti e che con il sestante ed il cronometro
permettono di calcolare il punto nave con ottima precisione). Ma per le esigenze di un
osservatore impegnato in una caccia alle stelle (che sa perfettamente dove si trova e
non corre il rischio di arenarsi) l’astrolabio rimane un amico insostituibile nella ricerca
dei corpi celesti.
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ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO:
- Fare una normale fotocopia della parte con i disegni delle costellazioni (A)
- Unire le due parti con una piccola vite munita di dado o chiodino
- L’astrolabio è ultimato.
1. Guardate la scala delle date sull’elemento (A); fate ruotare l’elemento (B) sino a
portare le 24 in corrispondenza della data prescelta.
2. L’immagine che appare nella finestra dell’elemento (B) raffigura la porzione della
volta celeste visibile all’ora prescelta dell’osservatore. Vi sarete resi conto che i punti
cardinali indicati ai bordi della finestra del cielo visibile sono apparentemente
sbagliati (l’EST è a sinistra) ma se opererete come indicato in precedenza vi
accorgerete che tutto andrà a posto.
4. Tenete l’astrolabio davanti a voi e ruotatelo in modo che il NORD sia rivolto verso
SUD.
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7. LE COSTRUZIONI AL CAMPO
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La Cambusa
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Altare
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Costruiamo un'Antenna
L'antenna è una delle costruzioni che danno il tono di pionieristica del tuo campo
estivo.
Puoi farla in maniera molto semplice, oppure, se ne sei capace, in maniera più
elaborata.
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Costruiamo una Capanna
Una capanna ti sarà molto utile come rifugio di fortuna in caso di maltempo quando non
hai la tenda, o come base per osservare gli animali selvatici, o anche per avere più
spazio al campo dove sistemare persone o materiale.
Scegli un luogo asciutto, riparato dal vento e possibilmente protetto da alberi o da
grossi cespugli.
Lega solidamente fra di loro i pali che dovranno sorreggere la tua capanna e coprila
con foglie o con mazzetti legati di erba lunga. Affianca strettamente tra di loro gli
elementi della copertura e legali bene, per evitare che la pioggia entri, o che il vento
porti via la tua capanna.
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Costruiamo una Torretta
Costruire una torretta richiede un progetto ben studiato nei minimi dettagli e un
lavoro di realizzazione ben fatto e ben curato. In compenso è un lavoro che, una volta
terminato, ti darà grandi soddisfazioni.
Una torretta ti potrà servire per un'attività di segnalazione, o per la sorveglianza
antincendio, o per l'osservazione di animali selvatici, o per tante altre attività.
Le torrette più semplici sono quelle piramidali, con una base larga e solida. Le giunzioni
possono essere fatte con legature. Se la torretta dovrà rimanere sul posto per essere
utilizzata anche in seguito, dovrai costruirla in froissartage, con cavicchi in legno
oppure con chiavarde in ferro.
Puoi fabbricare una torretta quasi interamente al suolo e poi issarla verticalmente.
questo sistema di lavoro ti facilita molto la realizzazione, però ti costringe ad essere
molto preciso nel disegno del progetto, se non vuoi correre il rischio di spiacevoli
scoperte una volta che la torretta sarà messa in posizione verticale.
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Il Portale
Posto all'ingresso dei campi, semplice e significativo, con l'emblema della Squadriglia.
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ATTREZZI
1. Doppio metro;
2. Segaccio;
3. Trivelle (una grossa da 40 mm, una piccola da 20
mm)
4. Scalpello;
5. Raspa;
6. Piana: per scortecciare e piallare;
7. Accetta;
8. Lima triangolare: per affilare l'accetta;
9. Succhiello;
10. Mazzetta.
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8. IL CAMPO
Organizzazione
Preparare un campeggio non significa soltanto saper prevedere i pericoli che possono
pregiudicare l'integrità fisica dei partecipanti, ma anche allestire un programma che
tenga conto delle esigenze fisiche e spirituali di ogni singolo del gruppo. Non è
semplicemente qualcosa atto a riempire delle giornate che altrimenti sarebbero vuote.
Infatti al campo i partecipanti passano molto più tempo in gruppo che non durante le
attività del sabato, perciò si dovrebbe mettere l'accento più sulla vita in comune e
sull'esperienza vissuta assieme che non sull'apprendimento. Questa deve essere
un'esperienza positiva per i partecipanti, allora bisogna che tutto sia organizzato alla
perfezione. Si può quindi improvvisare? Prima di rispondere prova a riflettere: con
cosa giochi improvvisando? Con dei ragazzi, il loro corpo, il loro spirito, la loro anima...
Ecco per questo uno scadenzario che potrà dare una mano nella preparazione di un
campo, una traccia che potrà evitare grossolane dimenticanze.
Ricognizione dei luoghi (anche dei possibili pericoli), possibilmente nello stesso periodo
dell'anno in cui avrà luogo il campo, informarsi sul clima.
Raccogliere informazioni in merito alla casa o al luogo del campo (vedi "Rapporto di
ricognizione dei luoghi" in fondo al capitolo), verificare con le autorità del luogo se c'è
l'autorizzazione a campeggiare.
Fare la prenotazione per la casa o il terreno.
Inserire le date del campo nel calendario sezionale.
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Fare una ricognizione dettagliata con tutti gli animatori e stabilire come disporre il
campo. Se tale ricognizione è compiuta in un giorno di pioggia, potrà dare utili
informazioni.
Firmare il contratto di affitto della casa o del terreno (vedi i vari "Contratti
d'affitto" in fondo al capitolo); leggere attentamente tutti i punti prima di firmarlo
ed assicurarsi per iscritto la possibilità di annullare la prenotazione un mese o 15
giorni prima del campo.
Prenotare le installazioni (palestre, ecc.) e il materiale necessario.
Preparare un piano finanziario dettagliato.
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partecipante e sull'indirizzo dei genitori durante il periodo del campo (vedi "Foglio
medico") e la tassa di partecipazione con la polizza di versamento.
Redigere la lista definitiva dei partecipanti e dei monitori e verificare che ci siano
tutte le informazioni richieste.
Sarebbe buona cosa che il capo campo possieda un libro di bordo sul quale figurino:
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subito al proprietario i danni o guasti riscontrati all'arrivo. Si
evita così il rischio di dover pagare danni causati da altri.
Durante il campo
Tener presente il programma stabilito ed essere pronti ad
intervenire, se necessario con modifiche
adeguate.Organizzare la visita dei genitori in dettaglio
(animazione, segnaletica, posteggi, ...).
Dopo il campo
Riunire i partecipanti per:
Rimettere in ordine, pulire e riparare il materiale prima
dell'inizio dell'attività di settembre.
Fare il bilancio delle esperienze e dei lavori fatti al campo.
Fare un bilancio con gli animatori.
Organizzare eventualmente una serata di chiusura (diaporama
o film) con i genitori.
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Pubblicare qualche articolo sulle riviste scout (La scolta, Fiordaliso) o sui quotidiani.
Allestire il conteggio finale del campo (utile/perdite).
Ringraziare per iscritto i donatori ed i collaboratori esterni.
Per un campo sotto tenda, la scelta del luogo è un fattore importante sia per le
possibilità che offre per lo sviluppo del tema prescelto e per il conseguente sviluppo
del programma, sia per questioni di sicurezza. Gli aspetti geo-climatici di una regione
sono tra i primi da tenere in considerazione.
Zona
Se possibile scegliere un bosco rado o un margine di bosco esposto a sud-est (il sole
mattutino asciuga rapidamente le tende umide), ci sarà ombra nelle ore di massima
insolazione e protezione dal vento. Evitare però alberi isolati (attirano i fulmini).
Badare alla direzione generale del vento (importante per quando si tratterà di
piazzare il campo).
Nelle valli incassate, evitare il fondovalle (strati di aria fredda, mancanza di sole) e
scegliere terrazzi esposti a sud.
Evitare la vicinanza di città o strade molto trafficate (una strada carrozzabile o un
accesso per veicoli deve comunque trovarsi nelle vicinanze per le urgenze).
Nei pressi dei boschi ci sono più possibilità di trovare materiale per costruzioni
(autorizzazione per il taglio e la raccolta del legname) e per corse d'orientamento o
altre attività.
Evitare le zone protette, le riserve naturali e i parchi.
Ricercare mete attrattive per escursioni e imprese; osservare le prescrizioni
cantonali e comunali per campeggi fuori dalle zone previste (raid, ...).
Non trascurare mai la ricchezza artistica, storica e culturale della zona in quanto
l'educazione alla persona deve aiutare a comprendere l'oggi inserito nel passato della
storia (chiese, affreschi, castelli, grotte sotterranee, musei, ...).
Studiare le caratteristiche del terreno. Deve essere permeabile; evitare terreni
argillosi (meglio se la ricognizione viene fatta in un giorno di pioggia).
Immediati dintorni
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Presenza di acqua potabile e legna da ardere.
Sistemate il campo lontano da centri abitati, fabbriche, ... ma vicino ad una fattoria
(non a un ristorante).
Se il campo confina con campi di fieno o colture è meglio delimitare l'area del campo
con un nastro per evitare lo "sconfinamento".
Osservazioni generali
Il campo deve dare al gruppo un senso di sicurezza (per es.: l'accostamento con il
bosco).
Cercare un posto con delimitazioni naturali, se dovessero mancare possono essere
create dagli stessi partecipanti. Non scegliere un luogo troppo stretto, il panorama dà
un senso di libertà (fattore psicologico positivo). Per campi con partecipanti
giovanissimi occorre un luogo d'attendamento con visione d'assieme.
Sarà molto difficile trovare un luogo che soddisfi tutte le particolarità richieste. E
allora???... Premunitevi e organizzatevi per affrontare le difficoltà.
La ricognizione
L'ideale per fare il sopralluogo sarebbe nello stesso periodo in cui si svolgerà il campo
e dovrebbero partecipare tutti gli animatori che saranno presenti al campo, così sarà
molto più semplice preparare le attività conoscendo i luoghi dove queste saranno
svolte. Facendo la ricognizione in un giorno lavorativo potrete trovare più facilmente
le persone da contattare (cancellerie comunali, ...); anche un giorno di pioggia può darvi
molte informazioni utili ed evitarvi sorprese durante il campo. Ricordate di informarvi
presso la cancelleria comunale su eventuali ordinanze e regolamenti particolari (tasse
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di soggiorno, divieto di accendere fuochi, ...). Maestri, segretari comunali e parroci
possono dare molte informazioni utili sul luogo del campo e i suoi dintorni.
Alla riunione dedicata alla scelta del tema avrete così una base su cui discutere,
ognuno avrà poi sviluppato già qualcosa e la discussione sarà sicuramente molto più
redditizia ed animata.
Spunti per raccogliere l'idea per il tema possono scaturire da più parti, non si
pretende di essere esaustivi proponendo una lista. Ma se avete delle difficoltà a
trovare un tema per il vostro campo, vi potete aiutare con uno dei seguenti metodi:
1.Una cassetta delle proposte aperta a tutti dove esse vengono introdotte in forma
anonima. In un secondo tempo si riassumono le proposte in ordine alfabetico, a fianco
di ogni proposta si metterà una cifra corrispondente alle volte che questo tema è
stato "gettonato". Si lascia appesa all'albo la lista per una o due settimane e poi si
discutono tutte le proposte. L'accettazione dell'idea per il tema del campo dovrebbe
avvenire per acclamazione e non per votazione, in modo da non avere persone
scontente che rischiano di essere meno motivate.
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esposizione delle idee non si deve ragionare troppo, occorre lasciar lavorare la
fantasia e lanciarsi nelle proposte. Chi ascolta deve astenersi da qualsiasi commento
orale o gestuale, questo per favorire l'espressione di ognuno senza timore di essere
giudicato. Se qualcuno riflette troppo salta il proprio turno, deve essere proprio una
sequenza di proposte che i moderatore deve annotare.
Nella seconda fase le proposte saranno scritte sulla lavagna ed osservate da tutti. Si
comincerà solo allora a discuterle secondo le decisioni del moderatore. Si partirà
eliminando quelle utopiche, altre appena svolte, oppure quelle palesemente troppo
costose. Ridotta la lista si analizzeranno una per una quelle che risulteranno più
interessanti dai presenti fino a arrivare alla scelta definitiva del tema.
3.Catena di idee. Partire da una parola ed a turno ognuno aggiunge qualcosa di legato.
Esempio: dormire - sotto le stelle - montagna - lago - ruscello - pineta - ecc. Oppure:
correre - cavalli - carretto - bighe - romani - galli.
Al termine del secondo giro di parole si può valutare se c'è una buona idea o meno,
eventualmente si ripete il gioco per due o tre volte.
4.Stimoli. Il capo branca o il capo sezione procurano una serie di riviste, dei libri o
dei giornali da sfogliare. A coppie li si guardano per trovare delle idee da proporre,
quindi si ritaglia il titolo, l'articolo oppure una foto o un disegno e lo si appende
all'albo. Fissato un tempo per la ricerca (ad esempio 10 - 15 minuti), si passa
all'osservazione e alla discussione di quanto trovato.
5.Mini campo o sopralluogo che origina il tema. Si sceglie la zona in cui si vorrebbe
campeggiare nella prossima estate e si organizza un fine settimana per gli animatori.
Si farà in modo di poter visitare tre o quattro possibili luoghi diversi per campeggiare
(un pascolo aperto, un bosco rado, un terreno alla periferia del comune, un vecchio
alpe, ecc.). Durante il mini campo si osserverà la natura dei luoghi, la disposizione del
terreno e si cercherà di immaginare cosa sarebbe bello realizzare in ognuno dei luoghi
visitati.
Vedendo e discutendo direttamente sul posto possono nascere delle proposte molto
interessanti e soprattutto veramente adatte ad essere realizzare in pratica.
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Per redigere questo alfabeto basta darsi del tempo, da soli od in équipe.
Non crediamo possibile stabilire una regola per la scelta del tema. Se si vuol vivere un
tema particolare (zattera, vita sull'alpe, ...) è chiaro che occorre pensare prima a cosa
si vuol realizzare e poi cercare il luogo adatto. Questo comporta la scelta del tema già
in settembre!
Si possono così trovare le soluzioni giuste per tempo, ma vi è però il pericolo di dover
rinunciare a qualche idea (per divieti o problemi pratici). Se si opta per la scelta del
luogo si ha il vantaggio di poter scegliere il tema sul terreno. Si parte così dal
concreto e si progettano attività e costruzioni ben precise, con già visualizzata la
collocazione loro destinata.
Prepariamo il programma
A queste esigenze dobbiamo fondere quelle del metodo del Movimento Scout: la
progressione personale, la vita in gruppo, i giovani guidano i giovani, il gioco,
intraprendere qualcosa assieme, la vita nella natura, la Legge e la Promessa; non
dimenticandoci delle cinque relazioni (con sé stessi, con il proprio corpo, con gli altri,
con le cose e la creatività personale, per cercare di dare un senso spirituale alla vita).
Se, invece, lasciamo troppa libertà al ragazzo, senza dargli alcuna attività costruttiva,
potremmo trovarci in seri guai. Infatti il ragazzo farà di tutto pur di occupare il
proprio tempo, incurante dei pericoli e delle responsabilità che ha il Capo Campo.
Tendete perciò a una via di mezzo, tenendo conto anche dello sfogo del ragazzo e
presentate le attività in modo allettante e interessante. Il ragazzo deve recepire il
messaggio divertendosi.
Il Budget
Per ogni campo occorre elaborare un budget dettagliato, almeno due o tre mesi prima,
in modo da poter stabilire la tassa dei partecipanti e prevedere l'ammontare delle
spese.
94
Il preventivo
sopralluogo: non deve costituire più del 5% delle spese del campo
vitto: cercate le cose meno care, ma non dimenticatevi dei negozi del paese che vi
ospita
attrezzature e tende: ricordatevi che non durano in eterno, si può prevedere una
somma pari a circa il 10% del valore da
tassa dei partecipanti: si ottiene dalla differenza delle spese totali e le entrate
prevedibili, diviso per il numero di partecipanti.
Per avere un preventivo più verosimile conviene ricalcolarlo poco prima del campo
quando sono conosciuti il numero esatto di partecipanti e tutte le attività.
La contabilità
Benché, quali animatori, sia per noi di fondamentale importanza organizzare al meglio
le attività è bene dare uno sguardo anche alle finanze e a come presentare i conti al
cassiere. Faciliteremo il suo compito non obbligandolo a lunghi e faticosi calcoli.
Bisogna scegliere una persona che sia il responsabile della contabilità al campo, egli
deve tenere nota di tutte le entrate e le uscite, indicandole giornalmente nel
librocassa. Deve anche conservare tutte le ricevute in modo ordinato. Verificando più
volte durante il campo la situazione finanziaria, si potrà stabilire se offrire un
dessert in più o in meno.
I contanti
Per motivi di sicurezza è meglio non tenere al campo grosse somme, ma solo il denaro
necessario per le spese giornaliere. Oggi non è più un problema trovare un bancomat o
usare gli chèques postali (in questo caso ritirate per tempo la "cartolina rosa" al
vostro ufficio postale, riempitela, ci vuole la firma del titolare del conto e di chi
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incasserà i soldi al campo; poi riconsegnatela in posta per la verifica delle firme, essa
verrà poi spedita all'ufficio postale del luogo del campo).
Il consultivo
La pioggia al campo
Al momento della preparazione del campeggio, bisogna pensare anche alla pioggia. Ad
ogni campeggio può piovere anche alcuni giorni di seguito, ma spesso si pensa solo ai
giorni di bel tempo senza prevedere la pioggia. Un temporale è passeggero: si mette un
impermeabile e si costruiscono dei canaletti attorno alle tende, lavoro considerato
inutile fino a quel momento. Qualche ora più tardi il sole asciugherà tutto.
È utile ricordare che non si dovrebbero montare le tende in avvallamenti o conche che
potrebbero diventare laghetti. Un piccolo ruscello idilliaco vicino al campo è il luogo
ideale per giochi, costruzioni (ponti, dighe, pozze, ...). Ma attenzione! questo ruscello
può anche trasformarsi in poco tempo in un fiume (dopo un temporale), allagare il
campo e... portarvi via tutto. Al momento della scelta bisogna informarsi presso gli
abitanti sul corso d'acqua che è nei paraggi del campo.
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campeggiate nei dintorni o sotto una diga comunicatelo tempestivamente al
responsabile del bacino.
Abiti asciutti
Gli esploratori che indossano abiti bagnati si raffreddano. È importante stare attenti
che i ragazzi non mettano solo un maglione sopra la camicia bagnata o un impermeabile
sugli abiti umidi. L'abito che si trova vicino alla pelle deve essere asciutto, altrimenti
si ha freddo. Questo gli esploratori lo dimenticano spesso o trovano più semplice non
cambiarsi. Se non curiamo questo aspetto con la dovuta attenzione, dovremo
prepararci a curare raffreddori, influenze ed altro.
È evidente che in un giorno di pioggia si possa approfittare per dormire più a lungo ed
eventualmente recuperare la stanchezza accumulata o per fare un torneo di carte in
tenda durante il pomeriggio. Ma se la pioggia non cessa si deve provvedere ad un
programma adatto al brutto tempo. È impensabile di rimanere in tenda o in casa per
uno, due o tre giorni di fila perché fuori è bagnato.
Ecco alcuni esempi per occupare in maniera costruttiva una giornata di pioggia:
pista con punti: mettere i punti in luoghi coperti (fermata bus, stazione, porticato
della chiesa, tettoia o cortile coperto di una scuola, cascina, ...)
escursioni in città o nel villaggio: visita a un museo, castello, ... (scegliendo in base agli
interessi dei ragazzi per non demoralizzare chi ci guida).
gimcana in casa con i punti sparsi nella casa e con eventualmente l'ultimo punto
all'esterno per uscire e cambiare aria
Le costruzioni
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Le tende di pattuglia dovrebbero avere una tettoia (avantetto della tenda o
costruzione con i quadrati militari) per riparare il materiale e gli abiti.
La cucina da campo deve sempre essere coperta e funzionante anche sotto un diluvio;
il morale scende subito a zero se si mangiano cibi freddi tremando dal gelo.
Bisognerebbe avere una tenda di soggiorno o refettorio dove sia possibile mangiare
tutti assieme all'asciutto. La si può sfruttare anche per dei giochi restando tutti
assieme ed evitando di poltrire tutto il giorno nella propria tenda.
Ogni campo dovrebbe disporre di un rifugio di soccorso nel quale si possa trasferire
subito in caso di necessità tutto il campo. Questo potrebbe essere una capanna, un
alpe, una cascina vuota, una palestra, ...; ottimo sarebbe se si potesse utilizzarlo anche
solo per asciugare i vestiti.
Lo smontaggio
Mettere i sacchi all'asciutto, così da avere ancora abiti asciutti per il rientro.
Lupetti ed esploratori non necessari allo smontaggio o alle pulizie dovrebbero poter
giocare in un luogo asciutto (sala d'aspetto, ...).
Le tende verranno smontate per ultimo e stese ad asciugare ancora lo stesso giorno.
Il controllo del materiale e la pulizia del terreno devono essere fatti ugualmente.
Campo itinerante
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recuperare e le piccole pause non bastano. La pausa sul mezzogiorno dovrebbe
permettere a loro di giocare e di distrarsi. Se si è in cammino per diversi giorni,
bisognerebbe raggiungere il bivacco non dopo le 16.00, per poter montare le tende,
cucinare, organizzare una partita a calcio o un fuoco. Se i partecipanti sono affaticati,
sorgeranno velocemente dei conflitti o dei litigi. In un campo itinerante, ogni secondo
o terzo giorno, dovrebbe comprendere un'attività diversa dal camminare, ciò per
distrarre i partecipanti e per cambiare loro le idee.
Un campo all'estero
Un campo all'estero è una grande opportunità per ogni scout, infatti oltre a scoprire
una nuova cultura e nuovi fantastici paesaggi si possono conoscere e praticare nuove
attività tipiche del luogo che ci ospita. La preparazione di un campo all'estero è però
più lunga e impegnativa.
Per viaggi individuali all'estero dove si voglia indossare la divisa scout, si deve
possedere una lettera di raccomandazione che può essere ottenuta presso il
segretariato a Berna. Si ricorda inoltre che per ogni contatto con scout stranieri si
100
deve passare attraverso i commissari internazionali (questo è l'iter in uso presso le
due associazioni mondiali). Se esistono già relazioni con scout stranieri si può
prendere contatto direttamente con loro a patto di informare sempre il commissario
internazionale.
Comportamento ad un campo
Eccovi alcune regolette per una buona convivenza con la comunità che vi ospita:
Per concludere eccovi alcune raccomandazioni che, parafrasando alcuni suoi scritti e
pensieri, vi dà direttamente B.P.:
Ai lupetti voglio dire che la cosa più importante è il loro sorriso. Non vi lamentate se il
budino si è attaccato o se qualche altro lupetto si è seduto sul vostro pane e
marmellata. E mi raccomando ... quando Akela vi dirà che è ora di dormire, chiudete gli
occhi e fate del vostro meglio; non tenete tutti gli altri svegli ballando la tarantella
sul letto o facendo a cuscinate con i vostri vicini.
Infine dirò due parole agli animatori. Il campo è per voi una responsabilità molto
importante. Ricordate che vi rendete garanti della sicurezza, comodità e salute dei
ragazzi. Imparate come debbono essere fatte le cose; preparate per tempo tutto il
programma, curate ogni dettaglio, non lasciate nulla al caso, per quanto umanamente
possibile preparatevi contro ogni emergenza o incidente.
Fate attenzione a queste cose, e poi ... godetevi fino in fondo tutti i momenti di
felicità che il campo non mancherà di offrirvi!
Campo in casa
• Indirizzo esatto:
• Località:
• CAP:
• Carta naz. n:.
• Nome della carta:
• Coordinate:
• Proprietario/gerente:
• Nome e cognome: Tel.:
• Indirizzo:
• Nome dell'alloggio: Tel.:
• Posizione dell'edificio: Accesso:
• Stabile indipendente o fa parte di un complesso:
• Dormitorio:
• Numero camere:
• Numero letti:
• Ci sono coperte (quante):
• Federe:
• Cucina:
• Stufa:
• gas / elettrica / legna:
102
• Numero placche:
• Forno: Numero teglie:
• Frigorifero / congelatore:
• Contenuto litri:
• Utensili (casseruole / posate / stoviglie) in numero sufficiente:
• Asciugapiatti / spugnette / detersivo:
• Sacchi dei rifiuti (tassa):
• Dispensa:
• Servizi igienici:
• Docce:
• Gabinetti:
• Lavabi:
• Locali diversi:
• Locale soggiorno:
• Refettorio (posti):
• Locale ufficio:
• Locale per materiale:
• Locale essiccatoio:
• Locale per scarpe/sci:
• Abbiamo a disposizione tutta la casa:
• Piazzale / dintorni (parco giochi, ...):
• Affitto:
• Compreso:
• Supplemento:
• Tassa di soggiorno:
• Autorizzazione accordata da:
• Sopralluogo effettuato il: da:
Campo in tenda
• Indirizzo esatto:
• Località:
• CAP:
• Carta naz. n:.
• Nome della carta:
• Coordinate:
• Proprietario/affittuario:
• Nome e cognome:
103
• Tel.:
• Indirizzo:
• Denominazione del posto:
• Situazione del terreno:
• Il prato verrà falciato per l'inizio del campo? &127; Si &127; No
• Dove si può installare la cucina:
• Dove si può ubicare il fuoco da campo:
• Dove c'è legname da costruzione:
• Si può raccogliere legna nel bosco? &127; Si &127; No
• Vi sono sassi per sistemare il fuoco &127; Si &127; No
• Dove si possono costruire i gabinetti:
• Come funziona la raccolta dei rifiuti:
• Acqua (potabile):
• Poss. di lavarsi:
• Particolarità:
• (pericolo d'incendi, vipere, zecche, clima, inondazioni, altitudine,...)
• Accesso per veicoli a motore:
• Tel. più vicino (dove e numero):
• Distanza dal campo:
• Alloggio d'emergenza:
• Posizione esatta:
• Distanza dal campo:
• Proprietario:
• Telefono:
• Indirizzo:
• Modalità d'uso (costo):
• Affitto del terreno: Compreso:
• Supplemento:
• Tassa di soggiorno:
• Autorizzazione accordata da:
• Sopralluogo effettuato il: da:
• Autorità (Sindaco):
• Cancelleria comunale (orari): Tel.:
• Parroco/Messa: Tel.:
• Posto di Polizia: Tel.:
• Pompieri: Tel.:
• Ufficio postale : Orari:
• porta la posta al campo/casa: Tel.:
• annunciarsi in posta per comunicare il proprio arrivo e informarsi
sull'indirizzo da utilizzare per il campo.
104
Collegamenti
Rifornimento
• Panetteria: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Latteria: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Macelleria: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Alimentari: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Segheria: tel.:
• distanza dal campo: prezzi:
Installazioni e particolarità
• Piscina: Prezzo:
• Distanza dal campo: Orari:
• Palestra: Distanza dal campo:
• Responsabile: Prezzo:
• Curiosità
• Terreno per CO con cartina:
• Sopralluogo effettuato il: da:
• Nome:
• Indirizzo:
• Telefono:
Locatario: Organizzazione:
• Indirizzo:
• Telefono:
• Designazione:
• Indirizzo:
• Telefono:
• è messo a disposizione per adulti e per giovani.
• Il prezzo d'affitto ammonta a £. prezzo globale*
• Prezzo per persona e per notte*
• e si estende per il periodo dal. (data), (ora)
• al (data), (ora)
Condizioni di pagamento:
106
• Al momento della consegna dell'alloggio:
• Conferma del locatore:
• Al momento della restituzione dell'alloggio:
• Conferma del locatario:
Accordi speciali:
ISCRIZIONE:
• Cognome: Nome:
• Indirizzo esatto:
• CAP: Località:
• Telefono: Data di nascita:
• Firma di un genitore:
FOGLIO MEDICO:
107
• I dati di questa scheda servono alla direzione del campo per una decisione
immediata sui provvedimenti da prendere e per un avviso tempestivo dei
genitori in caso di avvenimenti imprevisti.
• Solamente la direzione del campo ha accesso a questi dati.
• Nome e cognome (del partecipante):
• Indirizzo esatto: Telefono:
• CAP: Località:
• Indicare il recapito dei genitori durante il periodo del campo se sono in
vacanza o il recapito di una persona da contattare in casi gravi:
• Cognome: Nome:
• Grado di parentela: Telefono:
• Indirizzo esatto:
• CAP: Località:
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9. EQUIPAGGIAMENTO
Nelle attività all'aperto, uno Scout porta con sè solo l'equipaggiamento veramente
indispensabile. In questo modo potrai muoverti agevolmente senza essere troppo
appesantito. Alcune cose ti saranno sempre utili: un taccuino, una penna, alcuni cerotti
medicati, i fiammiferi che metterai in un astuccio impermeabile, il coltello, un
fazzoletto, la carta igienica, la borraccia.
Lo Zaino
Una delle cose più importanti del tuo equipaggiamento è lo zaino, perchè esso dovrà
contenere tutto il tuo materiale e perchè dovrai portarlo sulle tue spalle. Occorre che
lo zaino sia capiente, leggero e comodo da portare, con tasche esterne e con spallacci
bene imbottiti e regolabili. Per le uscite di una sola giornata pu6ograve andare bene un
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piccolo zaino leggero della capienza di 20-25 litri /il volume di uno zaino si misura il
litri) e del peso di 500-700 grammi, mentre per le uscite con pernottamento e per il
campo ti occorrerà uno zaino più grande, con lo schienale rigido, della capienza di 80-
90 litri e del peso di 1,5-2 kg. Quando acquisti uno zaino non farti attirare dalla marca
o dai colori, ma guarda prima di tutto la praticità e la resistenza.
Vi sono zaini che hanno una "armatura" (in alluminio o in materiale plastico) che rende
rigido lo schienale, però rende anche lo zaino piuttosto ingombrante e poco
maneggevole. Zaini di questo tipo non sono adatti per i ragazzi. Fare lo Zaino
Preparare lo zaino corettamente non si impara la sera prima della partenza. È
necessaria un po' di esperienza e diverse prove.
Per sistemare meglio il materiale, mettilo in sacchette di tela che si chiudano con un
laccio. Te ne occorreranno sei:
1. sacchetta biancheria,
2. sacchetta pulizia personale,
3. sacchetta cibo,
4. sacchetta calzature,
5. sacchetta varie,
6. sacchetta vuota per la biancheria sporca.
Metti contro la sciena tutto quello che è soffice (biancheria, maglione, ecc.). Nelle
tasche esterne sistema i piccoli oggetti dei quali puoi avare bisogno più
frequentemente (borraccia, torcia elettrica, bussola, poncho, ecc.).
Equilibra i pesi, facendo attenzione a non disporre tutti gli oggetti più pesanti dallo
stesso lato. Non mettere mai il saccoleto fuori dello zaino, perchè pu6ograve
inumidirsi o bagnarsi. Anche se richiederà un po' di pazienza, metti sempre tutto il
tuo materiale dentro lo zaino e non legare oggetti all'esterno di esso: oltre a farti
assomigliare a un caravanserraglio, possono darti molto fastidio mentre sei in cammino
e sono anche pericolosi perchè possono impigliarsi da qualche parte.
Una volta preparato, per controllare lo zaino mettilo sulle spalle e fai 30 metri di
corsa. Ti accorgerai subito se qualcosa non va.
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Il Poncho
Le calzature più adatte per attività all'aperto sono gli scarponi alti alla caviglia, con
suola in gomma scolpita. Ne esistono di vari tipi, in pelle o in materiali sintetici e
impermeabili. Prima di acquistarne un paio, provali con un calzettone di lana: non
devono essere n&egave larghi nè stretti, se non vuoi avere vesciche.
Non partire mai per un'uscita o per un campo con scarponi nuovi. Mettili prima più
volte, in modo che facciano amicizia con i tuoi piedi poco a poco. Per dormire Se vuoi
dormire bene in tenda, o all'aperto, devi stare caldo. Il segreto è di avere sotto di te
lo stesso numero di coperte che hai sopra. Quarda il tuo letto di casa: anche se hai
delle coperte sopra di te, hai il materasso sotto di te, il cui scopo non è solo di farti
stare morbido ma di tenerti al caldo. Anche all'aperto devi curare bene il tuo
isolamento dal suolo.
Oltre alle coperte, metti sotto di te un telo impermeabile e più strati di fogli di
giornale (la carta è un ottimo isolante), oppure una stuoina di materiale espanso o un
materassino gonfiabile che ti proteggeranno anche dalle asperità del terreno.
Il saccoletto
Esistono essenzialmente due tipi di saccoletto: "a coperta" oppure "a mummia". Il
saccoletto "a coperta" è detto così perchè si può aprire completamente e può
diventare una coperta. Il saccoletto "a mummia" avvolge completamente il corpo e può
essere imbottito con vari tipi di materiali, come le piume o le fibre sintetiche, a
111
secondo dell'uso al quale è destinato. Il tipo migliore e più caldo, ma anche più
costoso, è quello con l'imbottitura in piuma.
La Tenda
Il catino può essere cucito al telo della tenda, oppure può essere staccato. Il catino
cucito evita che entrino acqua o spifferi d'aria resenti al pavimento, però, essendo
cucito al telo della tenda, forma un collo pesante da portare. Il catino staccato,
invece, rende la tenda più facilmente trasportabile e inoltre può essere sostituito
senza difficoltà quando è rovinato. In alcuni modelli di tenda il sopratelo è molto
ampio e forma una veranda anteriore, che protegge l'ingresso in caso di pioggia. Alcuni
soprateli hanno anche un'abside posteriore, utile per riporre il materiale. qusto tipo di
tenda ha però lo svantaggio di essere più pesante e per una Squadriglia diventa
piuttosto difficoltoso portarla con zaini nelle attività all'aperto.
Per alcune attività può essere preferibile utilizzare tende più piccole, da 2 o 3 posti,
del tipo canadese o a igloo. Le tende canadesi sono generalmente in cotone, con paleria
in alluminio. Il peso di una canadese a due posti può variare da 5 a 8 Kg, a seconda
della marca. Una volta chiusa è più ingombrante di quella a igloo ma in caso di brutto
tempo è più affidabile.
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Le tende a igloo si montano più velocemente di quelle canadesi e sono più leggere
perchè sono in materiale sintetico, però, proprio per questo motivo, possono rompersi
o danneggiarsi più facilmente. La paleria è in vetroresina, molto più leggera
dell'alluminio. Il peso di un modello a 2 posti è di 2 o 3 Kg. La forma a igloo offre una
minore resistenza al vento, però alcuni modelli, costruiti senza aperture di
ventilazione o con tessuti non traspiranti, hanno un inconveniente: può formarsi la
condensa all'interno della tenda, o fra il soprattetto e la tenda, con possibile caduta
di gocce d'acqua.
Manutenzione
La tenda è la compagna fedele delle tue avventure. Abbine cura per averla sempre in
ordine a ogni necessità. Prima di partire verifica sempre che la tenda sia a posto,
senza strappi e con tutti i tiranti in ordine. controlla che ci siano tutti i paletti e tutti
i picchetti necessari e che nessuno sia storto o inutilizzabile. Dopo averla adoperata,
apri sempre la tenda ed esponila al sole per farla asciugare bene e per controllare che
non manchi nulla.
Se dovesse essersi rotto qualcosa (strappi sui teli o sul catino, paletti piegati o rotti,
ecc.) provvedi subito alle riparazioni necessarie. Poi piega accuratamente la tenda,
mettila nelle apposite sacche e riponila in un luogo asciutto e aerato.
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IL TOTEM
Totemizzazione.
Non è una cerimonia, ma solo una vecchia traizione scout, gioiosa all'origine, ma
talvolta degenerata in scherzi sguaiati o contrari alla fraternità scout.
Il "totem" è un nome particolare (in genere di un animale, seguito da un aggettivo),
inteso a rispechiare una caratteristica fisica o psichica di una persona. Esso viene di
solito conferito dopo una certa anzianità (p.es.: al primo o al secondo campo estivo)
dagli "anziani" del Reparto, in una cerimoni-gioco che non deve mai essere vessatoria o
generare timori o risentimenti.
Alcuni Reparti - forse più opportunamente - collegano la totemizzazione non solo e non
tanto alla relativa cerimonia, ma altresì al superamento di prove impegnative (hike,
imprese, ecc.), con una tradizione che ricorda usanze che nelle tribù primitive
segnavano il passaggio dalla fanciullezza alla maturità (il "ragazzo Zulu" di B.-P.)
L'uso del "totem" personale deve rimanere nella sfera scherzosa della comunità del
Reparto o del Gruppo. Il "totem" non sarà quindi utilizzato da un Capo nelle cerimonie
solenni, nè per firmare una circolare ai genitori (diverso è il nome Giungla dei Vecchi
Lupi, che non è un "totem", ma un ruolo da impersonare).
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