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1.

PRIMO SOCCORSO
2. IL FUOCO
3. IL FORNO
4. CUCINA TRAPPER
5. COME SI MONTA LA TENDA
6. NODI
7. LEGATURE
8. CORDE
9. ATTREZZI
10. ORIENTAMENTO
11. SEGNALAZIONI
12. BUSSOLA
13. CARTINE
14. PERCORSO RETIFICATO
15. SCHIZZO PANORAMICO
16. ASTROLABIO
17. COSTRUZIONI AL CAMPO
18. IL CAMPO
19. EQUIPAGGIAMENTO

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1. PRIMO SOCCORSO

primo soccorso

Sicuramente è meglio prevenirli, e se deve proprio succedere, occorre rimanere calmi


ed essere ben preparati. Come si prestano i primi soccorsi? Il vademecum dello
sportivo dedica molto spazio alle nozioni di base che ci possono anche salvare la vita in
situazioni critiche.

Perdita di coscienza (svenimenti)

Se non esistono particolari traumi cranici sono dovute ad una caduta della pressione
arteriosa (la minima scende al di sotto dei 60 mm di mercurio) la quale non è più in
grado di trasportare al cervello un'adeguata quantità di sangue e quindi di ossigeno. La
loro risoluzione consiste quindi nel favorire il ritorno del sangue al cervello. Si
distinguono due forme di perdita di coscienza: le forme di perdita parziale (dette
lipotimie) e le forme in cui la perdita di coscienza è totale (collassi o sincopi). Anche
se questa distinzione non si riflette poi sulle prime procedure di soccorso, ne
conserviamo la distinzione. Attenzione che non si tratti di un diabetico. Quando una
persona sviene, ed ancor più quando la si ritrova già svenuta può essere importante far
attenzione che non si tratti di diabetico in crisi ipoglicemica (generalmente questa
persona dispone di un tesserino che informa di tale condizione). Una crisi ipoglicemica
può essere facilmente superata somministrando dello zucchero.

Lipotimia
E' caratterizzata da senso di mancamento, pallore, sudorazione abbondante, nausea; il
polso si mantiene buono. La coscienza non viene perduta completamente. Le cause sono
numerose e vanno dalla fame, all'eccessiva fatica, alle emozioni, ad un ambiente
surriscaldato etc. La lipotimia viene avvertita dalla persona stessa che spesso
provvede da sola ad assumere la posizione sdraiata per evitare il rischio di perdere
completamente la coscienza.

Collasso o sincope
E' caratterizzato da perdita di coscienza completa e transitoria. Il tutto in genere
avviene in maniera rapida ed improvvisa senza segni premonitori. La persona al suo
risveglio non ricorda e si domanda cosa gli sia accaduto. Numerose sono le cause che
possono provocare un collasso: un forte dolore, la vista del sangue, una forte
emozione, la vista di una frattura esposta etc.
Cosa fare

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1 - Sdraiare la persona sulla schiena cercando che la testa sia più bassa del corpo:
tenere leggermente sollevate le gambe.
2 - Slacciare gli indumenti stretti (cravatte, reggiseno, cinture dei calzoni, gonne).
3 - Applicare impacchi freddi sulla fronte ed alle tempie.
4 - Se la persona si trova in ambiente chiuso aprire le finestre e far circolare aria.
Possibilmente agitare un giornale sul viso.
5 - Una volta che la persona ha ripreso conoscenza è importante che rimanga sdraiata.
Non somministrare alcolici. Può essere utile somministrare una bevanda tiepida
zuccherata.

Malesseri provocati dal caldo

Colpo di calore

Il colpo di calore si manifesta quando a causa dell'umidità ambientale elevata, favorita


anche dalla temperatura, l'organismo non riesce a garantirsi un'adeguata dispersione
del calore tramite la vasodilatazione e la sudorazione (che come è noto servono a
conservare la temperatura fisiologica dei 37ºC).
Prevenzione
Va prevenuto attraverso l'uso di vestiti appropriati che consentano la traspirazione
della pelle (attenzione quindi alle tute ed ai vestivi di materiale sintetico che non
lasciano traspirare la pelle in maniera sufficiente); i locali di lavoro devono essere
adeguatamente ventilati e, durante le ore più calde, il lavoro muscolare deve essere
ridotto al minimo.
Sintomi
Debolezza, pallore, respiro affannoso e frequente, mal di testa, elevato numero dei
battiti cardiaci (tachicardia), sudorazione fredda; talora perdita di coscienza.
Cosa fare
Spostare la persona interessata (o sé stessi quando si percepisce una sensazione di
malessere) in ambiente fresco ed arieggiato ma privo di correnti; stenderla supina,
con la testa leggermente più bassa del corpo oppure con le gambe leggermente
sollevate; coprirla con una coperta, far bere acqua leggermente salata. Possono essere
utilizzati analettici e cardiotonici. Di fronte ad una sintomatologia molto forte e
persistente conviene chiamare il medico.

Colpo di sole o insolazione


Il colpo di sole si manifesta a causa di un'esposizione prolungata al sole a capo
scoperto. Il quadro è reso più complicato dall'affaticamento dovuto a stanchezza
muscolare. La prevenzione pertanto è basata sull'uso di copricapo, in particolare di
copricapo che lascino trasudare il cuoio capelluto.
Sintomi
Prostrazione che in genere inizia in maniera improvvisa, senso di nausea, respiro
difficoltoso, tachicardia. Sopraggiunge febbre elevata, la pelle diventa secca e priva
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di sudore
Cosa fare
Portare la persona coinvolta in luogo fresco e ventilato, fare degli impacchi freddi. La
testa deve essere sollevata al fine di garantire una buona escursione respiratoria. In
presenza di disturbi cardiaci è indispensabile la presenza del medico.

Lo shock

Si tratta di uno stato di depressione organica generale con caduta della pressione
arteriosa che si può manifestare anche a distanza di alcune ore dalla causa che l'ha
provocato. Lo stato di shock si può verificare in persone che hanno subito una forte
emozione, un trauma violento, un trauma interno, un'emorragia, un'ustione, un
congelamento, che hanno utilizzato certi farmaci (barbiturici, diuretici,
vasodilatatori), o sono state punte da insetti verso cui sono allergiche.

Sintomi
A seconda dell'intensità dei sintomi lo shock si può manifestare nei seguenti stadi,
espressione di un aggravarsi della condizione:

1 - Primo stadio (stato di preshock)


2 - Secondo stadio (shock moderato
3 - Terzo stadio (shock severo)

Poichè nella cura dello shock la prevenzione rappresenta un aspetto fondamentale è


molto importante prevedere il rischio di shock in tutte le persone traumatizzate, che
hanno subito una forte emozione, con emorragie etc. e/o coglierne i primi sintomi già
in fase precoce.
- Nel primo stadio la persona sente il cuore battere irregolarmente, ha freddo ed è
pallida, la pressione è moderatamente abbassata.
- Nel secondo stadio la pressione si abbassa molto, la persona diventa irrequieta,
unghie e labbra diventano cianotiche, la cute madida di sudore freddo.
- Nel terzo stadio il cuore è molto irregolare e frequente, la respirazione è
superficiale e frequente, la pressione arteriosa diminuisce ulteriormente (sia a livello
di massima che di minima). Lo stato mentale è confuso e compare un'invincibile
sonnolenza.

Cosa fare

-Trattamento dello shock


Lo stato di shock è una grave condizione a rischio che può evolvere portando alla
morte. In particolare le persone a rischio devono essere tenute in osservazione per
alcune ore cercando di cogliere l'insorgenza dei primi sintomi, allo stadio di preshock
(il cuore batte forte, la pelle è pallida e fredda). In questo caso è necessario:
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- far sdraiare la persona sulla schiena;
- coprirla con una coperta calda;
- chiamare il medico
- nel caso in cui la persona presenti i sintomi di uno stadio di shock più avanzato è
necessario chiamare l'ambulanza.
- in attesa dell'arrivo del medico e/o dell'ambulanza tenere controllata la funzione
respiratoria e se necessario intervenire con la respirazione artificiale. E' utile anche
poter raccogliere notizie sulle possibili cause.

- Trattamento della causa determinante lo shock


Spesso lo shock interviene anche in assenza di lesioni anatomiche evidenti (fratture,
emorragie, etc). Altre volte si accompagna a lesioni evidenti (fratture in genere,
fratture esposte, ustioni, etc) in questo caso è spesso richiesto l'intervento di
urgenza anche su di esse (ad esempio dominando eventuali emorragie o immobilizzando
eventuali fratture).

Piccole ferite e contusioni

Piccole ferite
Il principio base del trattamento di una ferita è l'allontanamento del materiale
estraneo che può provocare infezione e l'arresto dell'emorragia.
1 -Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone.
2 -Detergere la ferita con acqua corrente, eventualmente sapone, al fine di togliere lo
sporco.
3 -Se si tratta di una ferita da punta, con una leggera pressione, favorire il
sanguinamento al fine di portare lo sporco in superficie.
4 -Schegge o piccoli frammenti possono venir rimossi con una pinzetta o con aghi
sterilizzati (fatti bollire o passati alla fiamma e poi fatti raffreddare). non rimuovere
grossi frammenti o frammenti penetrati in profondità. Per pulire una ferita sporca da
terra, sabbia etc ci si può aiutare con una garza sterile o uno spazzolino da denti
morbido.
5 -Lavare ulteriormente la ferita con acqua corrente e lasciare che si asciughi all'aria.
6 -Se i lembi di una ferita sono aperti unirli con un cerotto.
7 -Fasciare la ferita con garze e cerotti, soprattutto se si trovano in sedi
particolarmente esposte al rischio di sporcarsi.
8 -Tenere la ferita in osservazione al fine di evitare la comparsa di infezioni.

Importante: accertarsi se la vaccinazione antitetanica è ancora valida.

Cosa fare in presenza di corpi penetrati in profondità


(chiodi, grosse schegge di vetro, legno etc.)
1 - Ricorrere sempre all'intervento del medico

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2 - Se si deve trasportare la persona traumatizzata, oltre a fermare l'emorragia,
cercare di fissare l'oggetto, applicando attorno ad esso una garza robusta o un panno,
o tenendolo fermo creando una piccola "impalcatura" (ad esempio un bicchiere di
carta) che lo conservi immobile durante il trasporto.
3 - Se sono interessati gli arti immobilizzarli durante il trasporto.
Attenzione! una ferita può anche nascondere lesioni d'altro tipo come ad esempio
fratture. Se la o le ferite interessano il viso ed il collo il trauma che le ha provocate
può avere causato danni alla colonna vertebrale. La persona traumatizzata va pertanto
trattata come nei traumi alla colonna vertebrale.

Contusioni
Una contusione si verifica quando una parte del corpo viene colpita da un corpo largo o
smusso che provoca uno schiacciamento. La pelle superficialmente rimane integra, ma i
tessuti molli sottostanti possono essere danneggiati. In particolare il sangue può
uscire dai vasi, piccoli e meno piccoli, e formare una raccolta tra i tessuti (ematoma).
1 - Sulla parte contusa applicare immediatamente del ghiaccio (questa procedura va
bene anche se la contusione ha interessato delle articolazioni).
2 - Sistemare la persona traumatizzata in modo che la parte contusa si trovi sopra il
cuore (per circa un quarto d'ora se la contusione è lieve, un'ora o più se la contusione
è ampia).
3 - Se dopo 24 ore la contusione rimane dolorante e gonfia applicare impacchi caldi e
umidi.

Un caso particolare: l'amo da pescatore


Poche persone non hanno mai pescato e poche persone non si sono mai infilate un amo
in una mano o in un'altra parte del corpo. Poche persone pertanto non sanno quanto sia
difficile estrarre un amo a causa della sua conformazione. Le procedure sotto
riportate possono pertanto risultare utili.
1 - Se l'amo è penetrato nella pelle solo con la punta della testa effettuare
l'estrazione a ritroso.

2 - Se è penetrata l'intera testa è bene lasciare l'estrazione a persona esperta. In


assenza di questa procedere nel modo seguente:
- Spingere l'amo al fine di far uscire la testa da un'altra parte in un tragitto il più
breve possibile
- Tagliare la testa con delle pinze
- Estrarre a ritroso la restante parte dell'amo
- Lavare la ferita con acqua e sapone e ricoprirla con garza
- Verificare l'efficacia della vaccinazione antitetanica.

Pronto soccorso in acqua

Tuffi e cadute in acqua poco profonda


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Il problema principale di chi subisce un trauma per cadute o tuffi in acque poco
profonde è il trauma per il quale è necessario ipotizzare l'interessamento del collo,
della schiena e del cranio.
- Nel prestare i primi soccorsi pertanto è importante garantire la rigidità della
persona traumatizzata e non piegarne il collo.
- Se si dispone di un'asse sospingerla sotto la schiena; se non si dispone di un sostegno
rigido con cui garantire la rigidità della persona è bene tenere il traumatizzato a pelo
d'acqua sino a che non giungono soccorsi.

Caduta e permanenza in acque ghiacciate


Si parla in questa sede di persone cadute in acqua ghiacciata per rottura di una lastra
di ghiaccio ricoprente la superficie ad es. di un fiume, di un laghetto etc. Chi soccorre
una persona caduta in acqua ghiacciata deve fare molta attenzione al fine di non
cadere a sua volta nell'acqua (pertanto può essere utile disporre di altri aiuti): non
portarsi sul bordo del ghiaccio, fare una catena umana, utilizzare una scala rovesciata
e scivolare su di essa fino a raggiungere l'infortunato, utilizzare funi anche di fortuna
etc.
- E' importante rassicurare la persona e raccomandarle di stare con le braccia distese
sulla lastra di ghiaccio senza tentare di arrampicarsi. Una volta raggiunta la persona
farla scivolare sul ghiaccio senza farla camminare al fine di evitare che il ghiaccio si
rompa ulteriormente.
- E' importante ricordare di non desistere dal ricercare una persona caduta nell'acqua
ghiacciata dal momento che il freddo rallenta le attività vitali e quindi favorisce la
sopravvivenza.

Cosa fare per rianimare una persona salvata dall'acqua


1 - Rilevare la presenza dell'attività respiratoria
2 - Per far ciò porre l'orecchio vicino alla bocca della persona ed osservare il torace
3 - Se si rileva l'assenza dell'attività respiratoria, iniziare la rianimazione
4 - Se l'attività respiratoria è conservata cercare di prevenire lo SHOCK (sollevare
leggermente le gambe, coprirla con coperte etc. vedere pag 43) e farle assumere una
posizione che favorisca il drenaggio dell'acqua dalla bocca. Posizione di drenaggio:
Sdraiare la persona sul fianco, con il braccio che sostenga la testa. Al fine di evitare
che scivoli verso il basso accavallare la gamba superiore su quella inferiore.
5 - Se manca l'attività respiratoria iniziare con le tecniche di rianimazione:
- tappare il naso dell'infortunato
- appoggiare la bocca sulla sua, facendola aderire bene
- NEGLI ADULTI: immettere alcuni (quattro) getti d'aria rapidi e vigorosi (l'acqua
contenuta nelle vie aeree viene spinta nei polmoni liberandole)
- Nei BAMBINI: appoggiare la bocca alla bocca ed al naso del bambino e procedere
con 4 getti d'aria non molto vigorosi

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- continuare la respirazione senza mai piegare all'indietro la testa della persona
- una volta ripristinata l'attività respiratoria comportarsi come nel punto precedente.

I traumi che coinvolgono il capo

Bocca
Un trauma che coinvolge la bocca determina in genere un abbondante sanguinamento
tale da impressionare spesso sia la persona infortunata che i soccorritori. E'
necessario mantenersi calmi e provvedere a bloccare l'emorragia. Nei traumi della
bocca inoltre è necessario che la persona interessata eviti di ingerire il sangue causa
di nausea e vomito. Si può ottenere ciò facendo sedere la persona con il capo
leggermente inclinato verso l'avanti.

Denti
In caso di perdita di un dente in un trauma può essere utile:
- fermare il sanguinamento della gengiva applicando un fazzoletto o un tampone di
garza e premendo;
- recuperare il dente il più presto possibile ed immergerlo, possibilmente, in un
bicchiere di latte freddo senza lavarlo con acqua (se il reimpianto avviene entro 90
minuti c'è il 50% di possibilità di successo);
- recarsi immediatamente da un dentista o al pronto soccorso con il dente.

Labbra, lingua, gengive e palato.


L'emorragia va fermata con compresse di garza tenute in sede dai soccorritori o dallo
stesso ferito.

N.B. Nei casi sopradescritti l'intervento medico si rende assolutamente necessario


quando l'emorragia va oltre i 15 minuti; le ferite sono vaste e richiedono dei punti; se
le ferite sono state provocate da oggetti sporchi e/o se il ferito non è protetto da
un'adeguata vaccinazione antitetanica.

Naso

Epistassi
Consiste nella fuoriuscita di sangue dal naso. Molto frequente nei traumi al naso ed
alla testa può comunque avvenire per cause non traumatiche come raffreddori,
pressione alta, influenza etc.

Epistassi spontanea

Nel bambino
L'epistassi non provocata da traumi è frequente nel bambino dove non desta alcun
allarme.
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Per bloccarla
far sedere il bambino con la testa in avanti e la bocca aperta al fine di evitare che il
sangue venga inghiottito. Tenere premute le narici per circa 10 minuti. Può essere
utile porre del ghiaccio sulla fronte. Se dopo 10 minuti di compressione l'emorragia
non si è arrestata, premere le narici per altri 10 minuti. Una volta arrestata
l'emorragia evitare di soffiare il naso per qualche ora.

Nell'adulto
Un'epistassi non giustificata da traumi può destare preoccupazione ed è pertanto
necessario risalire alla causa (ipertensione, cardiopatie, terapia anticoagulante, etc).
Evitare di bloccare immediatamente l'emorragia soprattutto se la persona è affetta
da ipertensione. Se ne consiglia il trasporto al Pronto Soccorso. Ad ogni modo per
bloccare bloccare un'epitassi anche nell'adulto seguire le procedure riportate in
precedenza. La testa va tenuta in avanti; le narici compresse. Invitare la persona a non
deglutire il sangue.

Epistassi provocata da traumi


- Si può trattare di un trauma coinvolgente solo il naso oppure la testa ed il cranio (in
questo caso vedere anche pag. 49).
- Se è provocata da fratture delle ossa del naso, trattare la persona come nel caso
dell'epitassi spontanea:
- in un trauma nasale la sede è molto dolorante; spesso vi è deformità, gonfiore, ferite
aperte (in questi casi dopo i primi interventi di emergenza la persona va portata dal
medico).
- tenere la persona seduta, con il capo leggermente chinato in avanti.
- fornirla di un panno pulito, bagnato con acqua fredda ed invitarla a comprimere la
parte. (far fare questa procedura alla persona interessata al fine di evitare di
procurarle dolore).
- invitarla a non ingerire il sangue.

Occhio
Un'emergenza a carico dell'occhio può interessare lo sportivo per molteplici fattori.
Nelle righe seguenti ci occupiamo dei seguenti tre aspetti:
- Contusioni e ferite
- Presenza di corpi estranei
- Effetti delle radiazioni solari.

Regole generali
- E' bene che un occhio ferito o contuso con un corpo estraneo di difficile rimozione
rimanga immobile per evitare che venga graffiata o lacerata la congiuntiva, ossia la
sottile membrana che riveste l'occhio esternamente.
- Per evitare che un occhio si muova è necessario coprirli entrambi perché essi si
muovono in parallelo e l'occhio sano rimasto scoperto trascinerebbe nei suoi movimenti
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quello traumatizzato.
- gli occhi vanno bendati senza provocare pressioni anche quando vi è emorragia.

Rimozione di corpuscoli e di corpi estranei


E' una procedura delicata. Si deve infatti evitare di provocare danni alla congiuntiva
probabilmente già graffiata. Importante è la lacrimazione: da sola potrebbe
rimuovere i corpuscoli più piccoli. Alternativamente può esser utile un lavaggio con
acqua tiepida spruzzata, possibilmente con un contagocce. Se il corpo estraneo è
conficcato, non rimuoverlo ma portare la persona al pronto soccorso con entrambi gli
occhi tappati.

Corpo estraneo di grosse dimensioni


Se le dimensioni dell'oggetto non consentono la chiusura della palpebra proteggere
l'occhio con un cono formato da un bicchierino fissato saldamente con un cerotto.
Anche in questo caso va chiuso anche l'altro occhio.

Congiuntivite da radiazioni solari


In caso di eccessiva esposizione ai raggi solari (frequente in montagna) senza
adeguata protezione si può verificare un'infiammazione della congiuntiva, denunciata
dalla persona come "sabbia dentro l'occhio". Non far fregare gli occhi. Coprirli con una
benda e portare la persona al pronto soccorso.

Orecchio
Possono interessare lo sportivo i traumi coinvolgenti l'orecchio esterno e traumi
interni.
Traumi esterni
I traumi esterni possono danneggiare il padiglione dell'orecchio sino a determinarne
un completo distacco. Il trattamento d'urgenza rientra nel trattamento generale delle
ferite: tamponare la ferita (in caso di completo distacco recuperare la parte recisa) e
recarsi al pronto soccorso.
Traumi interni
La fuoriuscita di un liquido chiaro e/o di sangue dal condotto uditivo dopo un trauma
può significare la frattura della base cranica.

Contusione e commozione cerebrale

Contusione cranica
Avviene tutte le volte che si batte il capo contro un corpo solido o un corpo solido
colpisce il cranio. Si può manifestare un lieve stato di shock con breve perdita di
coscienza (può durare alcuni minuti), con ripresa completa delle funzioni.
Cosa fare
Il pericolo maggiore è il rischio di insorgenza tardiva di un'emorragia intracranica.

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Tale emorragia non avendo la possibilità di espandersi verso l'esterno, a causa della
rigidità della calotta cranica, può determinare compressione del cervello. E' buona
norma quindi tenere in osservazione la persona interessata da una contusione cranica e
farla visitare da un medico.

Come riconoscere l'insorgenza di una emorragia intracranica


Essa si annuncia con intontimento della persona traumatizzata la quale nel giro di
pochi minuti o di ore, talora anche di giorni, presenta rallentamento del respiro ed
evidente diminuzione della temperatura corporea (sintomi cosiddetti bulbari). Se
l'emorragia coinvolge centri nervosi si avranno i segni della loro compromissione
(paralisi degli arti, dilatazione della pupilla etc).
Cosa fare
Trasporto immediato della persona in ospedale.

Commozione cerebrale
Si intende per commozione cerebrale un complesso di sintomi che vengono subito dopo
un violento scuotimento dei centri nervosi a causa di azioni meccaniche dirette o
indirette, brusche e violente che si esercitano a carico del cranio. Se in qualche caso
la commozione cerebrale può portare al coma ed anche alla morte nella maggior parte
dei casi regredisce in maniera completa in un tempo più o meno lungo.
Sintomi
1 - Perdita della coscienza immediatamente dopo il trauma (può durare da qualche
istante a qualche giorno)
2 - Rilasciamento muscolare completo
3 - Abolizione dei riflessi
4 - Pallore del volto
Differenze rispetto allo shock: mentre nello shock esiste uno stato di coscienza anche
se obnubilato ed il polso è lento (bradicardico) nel commozionato si ha una perdita
totale di coscienza.
Cosa fare
1 - Liberare la persona da ogni indumento che gli rende difficile la respirazione.
2 - Fare assumere una posizione adatta con la testa sempre declive, il capo deve
essere sempre in un piano più basso rispetto al torace affinché una maggior quantità
di sangue possa affluire al cervello ed al fine di evitare che la persona craniolesa
ingurgiti, ostruendo le vie aeree superiori, sostanze estranee come il sangue
proveniente da lesioni interne, materiale vomitato, eventuali apparecchi di protesi
dentaria etc, rischiando in tal caso la morte per soffocamento. Se si dovesse
intervenire con la respirazione artificiale è bene praticare quella bocca a bocca al fine
di evitare che manovre di compressione toracica possano provocare danni ai polmoni a
causa di fratture costali (in questo tipo di traumatizzati c'è sempre il rischio che
altre zone dell'organismo siano state coinvolte).

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Piccole emergenze dell'apparato muscolo-scheletrico

Crampi muscolari
Consistono in improvvise contrazioni dolorose di un muscolo che sopraggiungono
mentre viene eseguito un esercizio fisico oppure a letto, quando si cambia posizione o
anche in assoluto riposo.
Cosa fare
- Porre il muscolo interessato in posizione allungata ed indurre alternativamente
stiramenti e rilassamenti
- Quando il muscolo è in stiramento massaggiarlo
- Riscaldare la parte con un bagno tiepido o acqua calda.

Come comportarsi in caso di crampi


- Piede: afferrare le dita del piede: tenderle e rilassarle alternativamente.

- Dita del piede: alternare un movimento di estensione (spingendole verso la gamba) e


di flessione (piegarle)

- Mano: afferrare il dito interessato, tenderlo e successivamente fletterlo verso il


dorso della mano.

- Coscia: far sedere la persona, con una mano sollevare la gamba interessata, con
l'altra fletterla premendo sul ginocchio; massaggiare la coscia.

- Polpaccio: far sedere la persona, afferrare la gamba e flettere il piede verso il


ginocchio.

Infiammazioni ai tendini, alle capsule articolari etc.


Le cause di una infiammazione a carico dei tendini e dei tessuti affini (capsule
articolari, guaine etc) sono molteplici. Nello sportivo sano la causa più frequente è
l'esercizio intenso.
Cosa fare:
- Lasciare il più possibile in riposo la parte colpita (non tentare movimenti che possono
riattivare i dolori e quindi il processo infiammatorio)
- Applicare ghiaccio anche per più ore al giorno
- Chiedere l'intervento del medico per poter utilizzare eventuali farmaci
antinfiammatori.

Traumi dell'apparato muscolo-scheletrico: strappi, distorsioni, lussazioni

Nella maggior parte dei casi si tratta di leggere sollecitazioni meccaniche che si
limitano ad un dolore più o meno intenso privo di conseguenze. In alcuni casi, come ad

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esempio in presenza di lussazioni o fratture, il danno può essere rilevante ed è
necessario che le persone occasionalmente presenti all'incidente debbano prestare i
primi soccorsi.

Strappi muscolo-tendinei
Si verificano quando vengono danneggiati i legamenti che tengono uniti i muscoli alle
ossa. Si verificano in seguito ad un movimento scoordinato, a sforzi improvvisi non
preceduti da un adeguato riscaldamento. Il grado di gravità di uno strappo è
proporzionale al dolore avvertito.
Cosa fare:
- Mettere la parte a riposo
- Se si tratta di braccio o gamba, tenerli sollevati al fine di favorire il deflusso dei
liquidi e quindi diminuire o evitare gonfiori
- Applicare ghiaccio o comunque compresse fredde
- Dopo 24 ore si può applicare campresse calde che accelerano la guarigione.

Distorsioni
Si verificano quando in un qualche incidente (un urto contro un ostacolo improvviso, un
movimento brusco etc.) le superfici di un'articolazione si allontanano
MOMENTANEAMENTE tra loro. Ovviamente i tessuti molli quali: la capsula, i
legamenti, i muscoli, vengono sollecitati e possono subire delle lesioni dolorose.
Sintomi
La persona avverte un forte dolore in corrispondenza dell'articolazione interessata.
Quest'ultima non presenta modificazioni particolari ad eccezione, talora, di un leggero
gonfiore, i movimenti vengono conservati anche se spesso, a seconda dei danni
provocati ai tessuti, possono risultare molto dolorosi. Applicare ghiaccio.

Lussazioni
Nelle lussazioni le superfici di contatto delle articolazioni (superfici articolari) a
causa di trauma subito vengono allontanate tra loro in maniera permanente ed è
necessario l'intervento del medico per poterle far ritornare a posto.
Sintomi
L'articolazione interessata ha perduto il suo normale profilo; le parti coinvolte
assumono posizioni spesso innaturali. I movimenti vengono interdetti ed il dolore è
molto forte soprattutto se contemporaneamente si sono verificate delle lesioni ai
tessuti molli (capsula, legamenti, muscoli, tendini).
Cosa fare
Una lussazione va curata e rimessa a posto nel più breve tempo possibile da persona
esperta. I primi soccorsi devono provvedere a far assumere alla persona interessata
una posizione normale senza provocarle eccessivi dolori o aggravare il danno subito.
Applicare ghiaccio al fine di prevenire il gonfiore. In assenza del medico la persona va
accompagnata al pronto soccorso cercando di immobilizzare la parte interessata al
fine di evitare che le vibrazioni del trasporto aumentino il dolore.
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Le fratture

- Frattura chiusa, quando l'osso fratturato non fuoriesce dalla pelle;


- Frattura esposta, quando i monconi dell'osso fuoriescono dalla pelle. Quest'ultima è
più pericolosa della prima perchè ovviamente è accompagnata da emorragia più o meno
abbondante e c'è il rischio di infezione.

Diagnosi di frattura
Non sempre la diagnosi di frattura è immediata in particolare per le persone
inesperte. Molto spesso è solo la radiografia in grado di risolvere il problema. Si può
sospettare la presenza di una frattura quando è presente uno o più dei seguenti
sintomi:
1 - dolore in corrispondenza dell'osso o dell'articolazione, accompagnato da
sensazione di cedevolezza
2- durante il trauma la persona coinvolta ha percepito uno schiocco, il "crac" che in
genere accompagna le fratture
3 - la zona colpita è gonfia, bluastra o fa male soprattutto se viene toccata o se la
persona si muove
4 - la persona non riesce a muovere la parte traumatizzata
5 - la parte colpita assume una posizione non naturale o appare deformata
6 - l'arto che ha subito il trauma appare più corto o più lungo dell'altro
7 - si percepiscono rumori e sensazioni di scricchiolii muovendo la parte
traumatizzata.

Cosa fare
1 - Valutare le condizioni generali della persona coinvolta e controllare polso e
respirazione. Se necessario e conoscendone le procedure effettuare la respirazione
artificiale.
2 - In caso di frattura esposta o di emorragia cercare di arrestare l'emorragia
tamponando la ferita con garza o panno pulito, senza toccare le ossa e non cercare mai
di intervenire su di esse. Non lavare nè medicare la ferita.
3 - Evitare movimenti prima che vengano immobilizzate le parti fratturate. Ciò evita il
rischio di lacerazioni ai tessuti (a causa dei monconi delle ossa fratturate), di dolore,
di aggravare l'emorragia e favorire lo shock.
4 - Provvedere ad immobilizzare la parte fratturata (con la cosìddetta steccatura)
senza cercare di modificarne la posizione, al fine di alleviare il dolore e di impedire
che le ossa fratturate possano danneggiare nervi, vasi sanguigni e muscoli.
5 - Far sì che l'infortunato venga trasportato il più presto possibile ad un pronto
soccorso.

Come si effettua l'immobilizzazione


L'immobilizzazione di un arto fratturato deve essere effettuata prima che la persona

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ferita venga spostata al fine di evitare il rischio di danni ai tessuti vicini ed
aumentare il dolore. L'immobilizzazione dovrebbe avvenire con apposite stecche
metalliche o di legno o con speciali involucri di plastica. Non disponendo di questo
materiale va bene qualunque supporto che consenta di raggiungere l'obiettivo di
tenere assolutamente fermo l'arto: giornali, coperte arrotolate attorno all'arto,
manici di scopa, ombrelli, bastoni vari, rami d'albero puliti dalle fronde etc. Cercare
che queste "stecche d'emergenza" siano più lunghe dell'arto interessato. In assenza
anche di questi supporti immobilizzare l'articolazione su di un'altra parte del corpo (il
torace per l'arto superiore, la gamba sana per l'arto inferiore etc.). Una volta
applicate le stecche vanno fissate con bende, garze, cinghie etc; in loro assenza con
qualunque materiale a disposizione (cravatte, strisce di tela, corde etc.). Prima di
provvedere alla steccatura è opportuno appoggiare sulla parte fratturata
un'imbottitura realizzata con qualsiasi materiale morbido (pezze di stoffa, coperte,
asciugamani etc.). ATTENZIONE! Nel fissare la steccatura è opportuno valutare che
essa non impedisca, perchè troppo stretta, la circolazione del sangue. Se le dita
diventano pallide o bluastre o se l'infortunato sente formicolii all'arto coinvolto è
bene sospettare che la steccatura sia troppo stretta. In questo caso allentarla.

Esempi di lussazioni e fratture (cosa fare)


Di seguito vengono riportati esempi di trattamento e immobilizzazione di fratture,
distorsioni e lussazioni delle varie parti del corpo. I suggerimenti di seguito riportati
ovviamente si riferiscono a condizioni di emergenza quando gli incidenti si verificano in
assenza di persone esperte e i presenti occasionali debbono prestare la prima
assistenza.

Arti superiori

Mano
Numerosi sono i traumi a carico delle parti della mano. Essi possono interessare il
palmo, il dorso, il pollice, le articolazioni delle dita, etc. Come norma porre subito del
ghiaccio. Per il trasporto dell'infortunato sostenere l'avambraccio con un fazzoletto
attorno al collo e se necessario bloccare la mano incidentata con il palmo fissato ad un
sostegno. In caso di lesione ad un dito non è necessario effettuare la steccatura, anzi,
in caso di distorsione può risultare pericoloso.
Come immobilizzare la mano in presenza o sospettando delle fratture
- Posizionare l'avambraccio in modo che formi quasi un angolo retto con il braccio e
con la mano leggermente più alta del gomito. Il palmo della mano piatto sul sostegno
verso il basso.
- Fasciare la mano ed il braccio con una imbottitura.
- Steccare la mano assieme all'avambraccio.
-Legare il braccio attorno al collo della persona.

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Polso
Il meccanismo traumatico avviene molto spesso per caduta sul palmo della mano.
Osservare se esistono deformità o tumefazioni nel qual caso si può sospettare la
presenza di fratture ed ogni movimento è inopportuno. In loro assenza effettuare una
serie di movimenti a mano libera e facendo opporre resistenza. In assenza di dolore
fasciare e porre del ghiaccio.
Come immobilizzare il polso in presenza o sospettando delle fratture
- Posizionare l'avambraccio in modo che formi un angolo retto con il braccio. La mano
deve essere leggermente più alta del gomito. Il palmo rivolto verso il torace con il
pollice verso l'alto
- Fasciare l'avambraccio con una imbottitura e steccarlo.
-Legare il braccio attorno al collo della persona.

Avambraccio
L'avambraccio è composto dalle ossa ulna e radio (il radio è dalla parte del pollice)
In caso di frattura dell'avambraccio occorre applicare due stecche ai lati
dell'avambraccio, dal gomito alla mano, in modo da immobilizzare l'arto. Sostenerlo
con un fazzoletto attorno al collo e, se necessario, bloccare il braccio attorno al
torace con un secondo fazzoletto.
Corretta fasciatura al collo
1 - Appoggiare sul petto della persona una fascia triangolare come ad esempio un
fazzoletto da testa, una camicia etc.
2 - Steccare il braccio o la parte lesa secondo le modalità in precedenza riportate.
3 - Sistemare il braccio piegato quasi ad angolo retto, sul torace (la mano deve essere
circa 10 cm sopra il gomito).
4 - Portare l'angolo superiore della fascia attorno al collo, sollevare l'angolo inferiore
e legarlo a quello superiore, possibilmente in posizione laterale al fine di evitare che
dia noia al collo.
5 - L'angolo laterale va piegato sopra il gomito e fissato con una spilla o annodato
(vedi figura).
Gomito
Cenni di anatomia: corrisponde all'articolazione ulna/radio dell'avambraccio con
l'omero del braccio
Il gomito è un'articolazione continuamente sollecitata da movimenti ed è sede
frequente di distorsioni, lussazioni e fratture. Osservando l'articolazione si può
facilmente osservare tumefazioni. In caso di lussazione si può osservare come
l'avambraccio sporga oltre l'angolo retto formato con il braccio.
Cosa fare
In caso di necessità di trasferimento della persona traumatizzzata bloccare braccio
e/o avambraccio lasciando l'articolazione nella posizione assunta dopo il trauma. E'
molto importante controllare il polso (numero di pulsazioni e consistenza).
Se il gomito è piegato

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E' sufficiente farlo sostenere da una fascia attorno al collo e tenerlo accostato al
torace per mezzo di una seconda fascia.
Se il gomito è disteso
- Ripiegare un asciugamano e metterlo sotto l'ascella in modo da fare uno spessore di
alcuni centimetri che lo tenga separato dal corpo.
- Steccare il braccio lasciando il gomito steso; alternativamente avvolgere un cuscino
attorno al braccio bloccandolo con spille, cerotti o fasce.
- Braccio
Cenni di anatomia: è composto da un solo osso l'OMERO che si articola con l'ulna ed il
radio (a livello del gomito) e con la scapola (a livello della spalla).
Cosa fare
- Ripiegare un asciugamano e posizionarlo sotto il cavo ascellare
- Appoggiare il braccio contro la parete toracica, posizionando l'avambraccio in modo
da formare un angolo retto con il braccio.
- Steccare il braccio nella parte esterna (con un giornale, un legno, ecc.) tenendolo
legato con due legature poste una sopra ed una sotto la sospetta frattura.
- Sostenere il braccio al collo con una piccola fasciatura
- Con una seconda fascia fermare il braccio vicino al torace
ATTENZIONE! Una volta effettuata le operazioni sopra riportate è bene controllare
di non aver interrotto la circolazione (rilevare la regolarità del polso, l'assenza di
formicolii; se necessario allentare la fasciatura).

Spalla
Cenni di anatomia: la spalla costituisce un'articolazione complessa cui partecipano
l'omero (l'osso che va a costituire il braccio), la clavicola (l'ossicino che collega la
spalla anteriormente allo sterno) e la scapola (l'osso piatto, posto nella parte
posteriore del torace). Sulla spalla si scaricano tutte le sollecitazioni del braccio ed in
parte del torace e pertanto sono frequenti le distorsioni, le lussazioni e le fratture.
In caso di grave lussazione o di frattura se è necessario provvedere al trasporto della
persona traumatizzata cercare di immobilizzare l'arto nella posizione in cui si viene a
trovare dopo il trauma. Qualora sia necessario tenere sollevata la spalla (come ad
esempio nel caso della frattura della clavicola) mettere sotto l'ascella qualche cosa di
morbido (un cuscino, del cotone, un indumento arrotolato etc). Il braccio va
immobilizzato (per mezzo di un fazzoletto) in posizione verticale (come nelle figure
riportate in precedenza) e l'avambraccio deve formare un angolo retto.

Collo e schiena
Il pericolo dei traumi che coinvolgono collo e schiena è dovuto al fatto che essi
possono provocare lesioni al midollo spinale. Una persona con la spina dorsale
traumatizzata è comunque una persona a rischio per quanto riguarda lesioni che
possono derivare anche da una maldestra assistenza.
Quali sono i sintomi?

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- Dolore alla schiena o al collo;
- Paralisi o indebolimento di un braccio o di una gamba
- Intorpidimento o formicolio di un braccio o di una gamba
Se la persona è incosciente il sospetto di questo tipo di fratture è d'obbligo.
Cosa fare quando si prestano i primi soccorsi a persone con queste tipo di traumi?
1 - Quando non si deve rimuovere la persona traumatizzata:
- Quando non si trova in immediato pericolo di vita a causa di un pericolo ambientale
imminente (come ad es. il traumatizzato si trova all'interno di un'auto in fiamme,
incombe una valanga etc.)
- Quando le sue condizioni fisiche non destano preoccupazioni immediate: la
respirazione è normale, le pulsazioni sono regolari; non sta vomitando.
Cosa fare?
- Non ruotare la schiena, il collo, la testa
- Cercare di prevenire lo schock coprendo la persona
- Immobilizzare la persona nell'esatta posizione in cui si trova per mezzo di
asciugamani arrotolati, cuscini etc. tenuti poi fermi da materiali pesanti (pietre,
mattoni etc).
- Chiamare l'assistenza medica
2 - Quando è necessario rimuovere la persona traumatizzata:
- Quando il traumatizzato si trova in pericolo di vita per fiamme, esplosioni, frane
etc., aiutati da più soccorritori (almeno 4) girare la persona su di un'asse rigida. In
assenza di un'asse il traumatizzato può essere girato su di una coperta assicurandosi
che la testa ed il collo rimangano fermi.
Come ultima speranza il soccorritore può intervenire da solo.
- trascinando il traumatizzato per i piedi se la superficie è liscia;
- trascinando il traumatizzato per le spalle, se la superficie è irregolare o se il
traumatizzato si trova su scale.
- Quando si trova a faccia in giù in una pozzanghera, fango etc
E' necessario girare la persona sul dorso facendosi aiutare da più persone: una deve
tenere la testa ed il collo; una le spalle; una il bacino; una le gambe. Se si ha un numero
inferiore di soccorritori di certo uno tenga la testa e il collo, un altro le gambe. In
caso alternativo se il soccorritore si trova da solo, trascini il traumatizzato per le
spalle, tenendo immobilizzata la testa tra le braccia.
- Quando la persona traumatizzata non respira, non ha pulsazioni ed è a faccia in giù
Per girare il traumatizzato utilizzare le procedure sopra descritte. Se il soccorritore
è solo può girare il traumatizzato come ultima risorsa.
- La persona traumatizzata si trova supina ma rischia di soffocare per vomito o
emorragia
E' neccessario girare il traumatizzato su di un fianco; la testa deve poggiare su di una
superficie (il braccio della stessa persona). Per girare la persona un solo soccorritore
non è sufficiente: è necessaria la presenza di più soccorritori che operino in sincronia.

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- Fatta assumere la posizione ottimale ed eliminate le condizioni di rischio è
necessario immobilizzare il traumatizzato (vedere le righe precedenti).

Arti inferiori
Piede e caviglia
La diagnosi fra una brutta distorsione e una frattura in questa sede può essere
difficile. In ogni caso, poichè anche in presenza di una distorsione è controindicato
camminare, i primi aiuti sono uguali per entrambi
- Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
- Appoggiare la gamba, dall'incavo del ginocchio sino al tallone, su di un supporto
morbido come ad esempio una coperta ripiegata o un cuscino. Ripiegare i lembi della
coperta o del cuscino sopra la gamba in modo che essa ne venga avvolta. Fissare
questo supporto con dei lacci o bende.
- Il piede va tenuto possibilmente sollevato al fine di diminuire il gonfiore (è utile
applicare del ghiaccio).

Gamba
Cenni di anatomia. E' composta da due ossa: la tibia ed il perone che in alto si
articolano con la rotula, ed il femore per formare il ginocchio; in basso con le ossa del
piede per formare la caviglia.
In caso di frattura
Una diagnosi di frattura delle due ossa che compongono la gamba (tibia e perone) è
spesso facilitata dal fatto che la gamba assume una posizione non naturale (ad
esempio guardando l'infortunato disteso si può vedere come il piede interessato non è
in linea con il ginocchio).
Cosa fare
- Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
- La gamba, dall'incavo del ginocchio sino al tallone, va appoggiata su di un supporto
morbido come ad esempio una coperta ripiegata od un cuscino. Ripiegare i lembi della
coperta o del cuscino sopra la gamba in modo che essa ne venga avvolta. Fissare
questo supporto con dei lacci o bende.
- La gamba va steccata ai due lati partendo dalla coscia. Si consiglia di usare tre
stecche: una posta sotto il polpaccio e le altre due ai lati.
- In assenza di stecche usare una coperta, legando la gamba sana a quella fratturata.

N.B.
- Poichè lo stinco (la parte anteriore della gamba) è coperto solo da un sottile strato
di tessuti molli è possibile che le fratture in questa sede siano aperte e quindi si
possano vedere i monconi dell'osso fratturato. E' necessario ricordare quanto esposto
a pag. 53 a proposito delle ossa esposte.
- Controllare periodicamente la presenza e la regolarità delle pulsazioni della caviglia
fratturata, il colore delle dita e l'eventuale formicolio denunciato dalla persona

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traumatizzata. Se necessario allentare le legature. Nel caso che la gamba fratturata
venga legata a quella sana è bene controllare le pulsazioni alla caviglia anche di
quest'ultima.

Ginocchio
Cenni di anatomia: costituisce l'articolazione tra la tibia e perone della gamba, il
femore della coscia ed un piccolo osso, la rotula. La frattura può coinvolgere la rotula
o le altre ossa che partecipano alla formazione del ginocchio. In caso di frattura della
rotula la gamba assume spesso una posizione non naturale. Prima di steccare una
gamba con la rotula fratturata cercare di raddrizzare la gamba con molta delicatezza
e senza toccare il ginocchio. Se questa manovra provoca dolore lasciare il ginocchio
piegato.
Come immobilizzare un ginocchio piegato
- La persona infortunata deve rimanere distesa sulla schiena o sul lato sano.
- Farle piegare il ginocchio sano parallelamente a quello infortunato
- Sistemare tra i polpacci e le cosce una imbottitura (le ginocchia devono rimanere
libere e distanti).
- Legare tra loro le due gambe a metà del polpaccio e della coscia
- Applicare del ghiaccio sul ginocchio al fine di ridurre il gonfiore
- Controllare il polso di entrambe le caviglie e l'intorpidimento delle dita dei piedi
Come immobilizzare un ginocchio disteso
- Avvolgere un asse di circa 10 cm con un'imbottitura lunga tutta la gamba, fino al
calcagno.
- Riempire gli incavi sotto le caviglie e il ginocchio
- Legare l'asse alla gamba all'altezza della caviglia, sopra e sotto il ginocchio e nella
parte alta della coscia.
- Applicare del ghiaccio sul ginocchio
- Controllare le pulsazioni a livello della caviglia, l'intorpidimento delle dita: allentare i
nodi se necessario.

Anca e coscia
Cenni di anatomia: la coscia è formata dal femore; quest'osso si articola con l'ileo,
osso che contribuisce a formare il bacino. L'anca corrisponde ad una zona composta
dall'articolazione del femore e dalla parte di bacino corrispondente. Nei traumi che
coinvolgono anca e coscia generalmente la gamba interessata appare più corta
dell'altra ed il piede è piegato verso l'esterno. In caso di lussazione, ossia di
fuoriuscita del femore dall'articolazione, la coscia è ruotata verso l'interno. In caso
di frattura del femore se la persona traumatizzata è un giovane il dolore avvertito al
momento della frattura è acuto; al contrario nelle persone anziane il dolore avvertito
può anche essere leggero.
Immobilizzazione della coscia
Lussazione e frattura vanno trattate allo stesso modo
- la persona deve restare distesa
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- se la gamba è ripiegata cercare di distenderla con molta attenzione e delicatezza, se
questa manovra provoca dolore, far ripiegare la gamba sana parallelamente a quella
traumatizzata (vedere paragrafo seguente).
- Sono necessarie due stecche: una deve essere lunga almeno dal bacino al calcagno;
l'altra dall'inguine al calcagno. Avvolgerle con materiale morbido (coperte)
- Far passare sotto la gamba traumatizzata alcune strisce di stoffa, almeno 7, (non
muovere la gamba ma spingerle sotto con un bastoncino) di lunghezza sufficiente a
legare le due stecche una volta posizionate. Disporle lungo l'intera lunghezza della
gamba (caviglia, ginocchio, sopra il ginocchio etc.) comunque non sopra la zona
fratturata.
- Appoggiare le stecche (quella più lunga al fianco; quella più corta all'interno)
- Legarle saldamente evitando che facciano male in corrispondenza della zona
fratturata, controllando le pulsazioni alle caviglie.
Se non si dispone di stecche
- Ripiegare una coperta e porla tra le gambe
- Legare assieme le gambe.

NORME FONDAMENTALI PER L'INTERVENTO

Quando ci si accinge ad effettuare il primo soccorso è bene suddividere l'intervento


in due fasi:

• la prima è di carattere preliminare, un'indagine per stabilire le condizioni


di gravità del soggetto.
• la seconda tratta di una serie di atti da compiere per mettere il più
possibile a proprio agio il soccorritore ed il ferito (regola del non
nuocere).

FASE 1 - INDAGINE PRELIMINARE

1. esaminare la situazione
2. accertarsi se la vittima ha subito un trauma
3. accertarsi dello stato di coscienza della vittima
4. accertarsi che il soggetto abbia le vie aeree libere e che respiri
5. accertarsi che il cuore batta
6. verificare la portata di eventuali emorragie

FASE 2 - COMPORTAMENTO PRELIMINARE

Dopo aver effettuato una prima indagine per stabilire sommariamente la patologia e
quindi l'urgenza e la conseguente tipologia di intervento, si effettuano le seguenti
procedure:
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1. evitare nel modo più assoluto di nuocere al paziente effettuando manovre
incongrue (non sottoporre il paziente a movimenti o scosse inutili.
2. eliminare l'azione della causa dell'infortunio ponendo particolare
attenzione al rischio cui ci si espone eventualmente.
3. provvedere a slacciare gli indumenti che possano costituire ostacolo alla
respirazione.
4. adottare la posizione antishock (1). o la posizione laterale di sicurezza (2).
5. provvedere ad avvisare il soccorso specializzato richiedendo l'intervento
dopo aver valutato lo stato del soggetto.
6. non premere, schiacciare o massaggiare quando vi è il sospetto di lesioni
profonde.
7. non dare bevande se non si è sicuri che il paziente sia in piena coscienza

Questo è lo schema base che viene normalmente utilizzato dai V.D.S. (Volontari Del
Soccorso) della C.R.I. per ogni intervento. Un soccorritore se dovesse trovare una
persona che, per es., stia dormendo all’aperto, non può avvicinarsi e posarle una mano
sul polso o sulla carotide (metodo più comunemente usato) per sentirne il battito, e
poi, se ha avuto la fortuna che il soggetto avesse il sonno pesante, controllare che
abbia le vie aeree libere e che respiri. La prima cosa fondamentale da fare sarebbe
verificare lo stato di coscienza della persona, e questo:

• per evitare di prendersi un pugno da un’ignara “vittima” (dell’intervento,


non di un incidente!!!) che magari stava semplicemente schiacciando un
pisolino.
• per evitare interventi inutili e dannosi.

Inoltre, è necessario prima accertarsi che le vie aeree siano libere (ed eventualmente,
se possibile, liberarle) e che sia presente il respiro. In caso contrario intervenire
facendo 2 insufflazioni, poi verificare se il cuore batte (sentendo il battito
carotideo). Se il battito cardiaco fosse assente, intervenire con 15 compressioni
sternali. Continuare il ciclo (2 insufflazioni/15 compressioni) per 4-5 volte (durata di
circa 1 minuto). Verificare successivamente i parametri vitali al contrario (prima
battito cardiaco; se assente, continuare rianimazione; se presente, controllare il
respiro). Se il respiro non dovesse riprendere, continuare le insufflazioni; in caso di
ripresa mettere in Posizione Laterale di Sicurezza (se le condizioni del soggetto lo
permettono), oppure intervenire con manovra di sublussazione della mandibola o di
estrazione della lingua (in caso di sospetto trauma cervicale).

LA POSIZIONE ANTI-SHOCK

Il concetto medico" di shoch può essere riassunto come una riduzione momentanea di

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tutte le funzioni fisiche e psichiche.

I sintomi:
In genere si distinguono 5 situazioni in cui
si può verificare lo shock. • pallore al viso
• dita delle mani bluastre
1. incidenti mediogravi e gravi, • sudorazione fredda
2. emorragie medioforti e forti • battito cardiaco accelerato o
3. in caso di insufficenza cardiaca rallentato
4. avvelenamenti • respirazione accelerata (simile alla
5. perdita di liquidi (dissenteria, tifo) respirazione dei cani)

LA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

Da adottarsi quando nella vittima, priva di conoscenza, sia presente attività


respiratoria (es. svenimento).

• Flettere la gamba contraria al


lato verso cui vogliamo girare la
vittima e sovrapporla all'altra.
• Piegare il braccio dallo stesso
lato della gamba flessa (senso di
rotazione) adagiandolo sul
torace, eventuale distensione sul
pavimento dell'altro braccio.
• Afferrare il bacino e le spalle
della vittima e ruotarla verso il
lato desiderato (opposto ai due
arti flessi), agganciamola sul
polpaccio dellla gamba
sottostante in modo che il
ginocchio tocchi terra.
• Iperestendere la testa con il
soccorritore dal lato verso cui
viene ruotata la vittima.

Annegamento

Se vi avvicinate ad una persona che si sta dibattendo e rischia di annegare,


dovete stare molto attenti ai movimenti inconsulti che può effettuare.

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In acqua potete trascinarlo verso riva, da riva potete allungargli un ramo, una corda
ecc..

1. Uno dei tanti modi per riportare a riva un pericolante è quello di avere un
braccio libero e con le gambe che battono a forbice.
2. Se siete a riva, stando bene aggrappati ad un albero o arbusto,
allungategli un ramo o corda o asciugamano. Fate molta attenzione quando
l'issate a riva!
Dibattendosi, potrebbe trascinarvi in acqua.
3. Per rianimarlo, metterlo a pancia in giù, possibilmente con la testa più
bassa del resto del corpo per far defluire l'acqua ingerita. Poi, se
l'infortunato non ha ripreso a respirare normalmente, effettuare la
RESPIRAZIONE ARTIFICIALE e MASSAGGIO CARDIACO

Assideramento

I sintomi di assideramento posono comparire non solo in presenza di una temperatura


molto bassa, come tra la neve, ma anche dopo essere rimasti immersi a lungo in acqua
fredda. È un sintomo da non sottovalutare in quanto, se non adeguatamente curato,
può recare gravi danni all'infortunato

1. Se la respirazione è fievole e se la persona con principio di assideramento


fa fatica a parlare, asciugarlo tutto, togliendo eventuali indumenti
bagnati e frizionagli tutto il corpo. Portalo, se possibile, in un luogo caldo,
metterlo a letto ben coperto e somministrandogli bevande calde.
2. Se l'assideramento è più del previsto, e l'infortunato non riprende
conoscienza e respira a fatica, praticare la RESPIRAZIONE
ARTIFICIALE
3. In caso di congelamento agli arti, cercare di scaldare la parte colpita con
un panno caldo (non acqua calda), non rompere eventuali vescicole e
separare dita di piedi o mani con garze pulite.

Avvelenamento

Nei casi di avvelenamento, la prima cosa da fare è chiamare immediatamente un


medico o trasportare l'infortunato all'ospedale più vicino (se possibile portare con sè
un campione del materiale ingerito); contemporaneamente prendere le prime urgenti
misure di pronto soccorso, valide per la maggior parte dei casi di avvelenamento da
ingestione, compreso l'avvelenamento da funghi

1. Se il paziente è cosciente, per diluire il veleno ingerito, far bere


all'infortunato grosse quantità di liquidi, come latte, acqua calda del
rubinetto o acqua salata.

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2. Successivamente, provocare il vomito; questo, comunque dovrebbe venire
spontaneo ed è utilissimo per lavare lo stomaco, specialmente se le
sostanze velenose sono state ingerite da poco. attenzione. non provocare
il vomito nei casi di avvelenamento da acidi, alcali forti, cherosene,
varechina, lisciva, benzina o trementina.
3. Nel caso di avvelenamento per inalazione da gas o da prodotti tossici,
trascinare, appena possibile l'infortunato all'aperto e, nell'attesa
dell'ambulanza, praticare la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE

Colpi di sole

L'insolazione o colpo di sole, si può manifestare dopo lunghe esposizioni ai raggi solari,
l'aspetto dell'infortunato colpito da insolazione si presenta con pelle caldissima e
secca, accompagnata da vertigini, rapida respirazione e, talvolta, confusione,
confusione mentale.

1. Raffreddare immediatamente l'infortunato immergendolo in acqua


fredda, oppure applicare borse di ghiaccio o ghiaccio tritato avvolto in
fazzoletti attorno al capo, o inzuppargli gli abiti di acqua per abbassargli
la temperatura corporea fino a 38°C.
2. Spostare l'infortunato in un luogo fresco e ventilato e,
contemporaneamente, strofinagli le gambe e le braccia in direzione del
cuore attraverso coperte o lenzuole mantenute fredde e, appena
possibile, chiamare un medico per evitare complicazioni che potrebbero
sorgere a livello neurologico o circolatorio.

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2. IL FUOCO

il fuoco

Si può riconoscere uno Scout dal suo fuoco. Non puoi sperare di valere qualcosa nella
cucina all'aperto se non sei capace di accendere e di mantenere il tipo di fuoco più
adatto alle tue necessità. Non preparare fuochi troppo grandi, tutto ciò che ti occorre
è un fuoco di grandezza giusta, che sviluppi abbastanza calore per cuocere il tuo cibo,
ma senza nello stesso tempo cuocere anche te.

Per cucinare ti occorrono due tipi di fuochi: uno rapido e ardente per far bollire
l'acqua, l'altro che bruci lentamente e senza fumo, mantenendo un calore costante,
per cucinare le vivande.
Scegli la legna adatta:

• I legni duri ( quercia, frassino, olmo, faggio, ecc. ): hanno un grande


potere calorifico e combustione lenta. Buoni per la cucina e per il
riscaldamento.
• I legni teneri ( pioppo, tiglio, acero, platano, ecc. ): hanno un potere
calorifico medio e combustione rapida. Buoni per il fuoco da campo e per
la legna di accensione.
• I legni resinosi ( pino, abete, larice, ecc.): hanno un potere calorifico
medio e combustione molto rapida. Buoni per il fuoco da campo e per la
legna di accensione.

Tipi di Fuochi

Ci sono fuochi che scaldano e fuochi che illominano. Al campo hai bisogno di tutti e
due: il calore del fuoco della cucina per nutrirti e la luce viva del fuoco da campo per la
sera. Fare un fuoco più adatto a scaldare o uno più adatto a illuminare dipende dal tipo
di legna che usi e dalla forma del focolare.

Nella tua vita scout, poi, ti troverai in tante situazioni differenti e dovrai accendere il
fuoco in luoghi spesso molto diversi uno dall'altro; ogni volta dovrai saper utilizzare il
tipo di fuoco più adatto a quella circostanza.

Fuoco a piramide

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Si accende con ogni tempo, fornisce calore e luce, però disperde calore e consuma
legna. Riscalda in maniera irregolare. Devi alimentarlo costantemente. È adatto per il
fuoco da campo. È la base per l'accensione di ogni fuoco.

Fuoco a trincea

Ha un ottimo tiraggio e può essere alimentato regolarmente con rami lunghi. È stabile
per mettervi pentole grosse e consente anche di metterne due o più, una accanto
all'altra. Devi qrientarlo esattamente secondo il vento perchè diventa poco efficace
se il vento cambia direzione. Inoltre richiede un terreno sufficientemente compatto,
altrimenti, se la trincea È poco solida, non sostirne bene la pentola.

Fuoco a croce

È una variante del fuoco in trincea, puoi utilizzarlo se il vento cambia frequentemente

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direzione. Consuma legna e non è facile nè da regolare, nè da alimentare, nè per
disporvi sopra le pentole.

Fuoco polinesiano

È un fuoco tipico dei popoli della Polinesia. Fai un buco nel terreno e ricoprilo sul fondo
e sui lati con pietre piatte. In caso di pioggia, puoi coprirlo con uno strato di terra. Il
fuoco polinesiano riscalda bene, mantiene il calore, non risente assolutamente del
vento ma è poco pratico da alimentare.

Fuoco del boscaiolo

Si accende facilmente e dà molta luce. Brucia bene e con ogni tempo. È ottimo per il
fuoco da campo e per riscaldare. Richiede una preparazione accurata, ha bisogno di
molta legna e deve essere alimentato costantemente.

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Fuoco a riflettore

Alcune pietre servono a formare il focolare e a sorreggere le barre di ferro, mentre


alcuni tronchetti, disposti l'uno sopra l'altro, fanno da riflettore per il calore. È
adatto per la cucina individuale e per scaldarsi.

Fuoco in scarpata

Unisce i vantaggi del fuoco a riflettore a quello sopraelevato.

Fuoco del pastore

È facile da costruire e cuoce rapidamente perchè mantiene abbastanza il calore.


Bisogna fare attenzione al tipo di pietra utilizzata perchè alcune pietre, con il calore,
possono spaccarsi e lanciare schegge.

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Fuoco alla "trupper"

Ha un buon tiraggio, ma risente molto dei cambiamenti del vento. È adatto per la
cucina individuale. Scava una trincea larga 30 cm e lunga 50, orientata in modo che il
vento vi soffi dentro.

Fuoco a capanna

Consente di sfruttare il vento ed è possibile accenderlo anche in condizioni


metereologiche avverse.

Fuoco al calore di pietra

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Serve per cucinare con più pentole contemporaneamente.

Fuoco del pioniere

È orientabile secondo il vento. È pulito e rapido, però produce fumo, perchè i due
tronchetti laterali devono essere di legno verde, per evitare che brucino troppo
velocemente.

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3. IL FORNO
Il forno è molto utile e ti ripaga abbondantemente del lavoro fatto per costruirlo. Con
un forno potrai cucinare arrosti, fare la pizza e anche preparare dolci.

Con il bidone

Puoi fabbicare facilmente un forno utilizzando un bidone o una grossa scatola di


metallo. Scava una trincea e disponi il bidone come in figura, poi copri con terra.
Chiudi con un coperchio l'apertura del forno, per non far disperdere il calore.

Con le pietre

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Se nella zona vi sono grosse pietre piatte, potrai utilizzarle per fabbricare un ottimo
forno. Per cuninarvi, accendi il fuoco all'interno di esso. Fai formare la brace e,
quando non c'è più fiamma, introduci i cibi a cuocere. Metti un coperchio davanti
all'apertura del forno, per non far disperdere il calore.

4. CUCINA ALLA TRAPPEUR


Un tipico modo di cucinare dei vecchi pionieri del west ora passato alla tradizione
scout. Permette di ottenere piatti sia semplici che complessi gustosi e originali.

Sicuramente chi è stato per un buon periodo in reparto avrà sentito parlare qualche
volta della cucina trappeur e chissà cosa ha pensato la prima volta che ha sentito
questo nome...
I trappeur erano gli antichi pionieri del west, che avevano un tipico
modo di cucinare i cibi. La caratteristica principale di questa cucina è il
non uso di pentole, infatti i cibi vanno cotti sulla brace e, importante,
non sulla fiamma viva.

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Perciò è indispensabile che per ottenere una perfetta cottura bisogna realizzare una
brace come si deve utilizzando legna grossa e aspettando che si consumi bene. Il
focolare deve essere preparato con delle grosse pietre piatte attorno in modo che
facciano da riflettore per il calore. Le pietre le potete anche sistemare in modo da
creare un supporto per poggiare spiedi o altro che vi possa servire per cuocere il cibo.
Quando preparate il fuoco, dovete stare attenti a fare una brace della giusta
temperatura, cioè che non sia nè troppo calda (farebbe cuocere i cibi fuori per
lasciarli crudi dentro), nè troppo fredda (non cuocerebbe nulla). Poiché sicuramente
non avrete con voi un termometro, esiste un "trucchetto" per rendervi conto del
calore della brace.
Accostate il palmo della mano alla brace e controllate quanto tempo riuscite a stare
contando lentamente i secondi. Se i secondi vanno da 6 a 8 allora il calore sarà basso e
la temperatura sarà circa fra i 120° e i 175°. Se invece riuscite a starci 4-5 secondi il
calore è medio e la temperatura fra 175° e 200°. Se i secondi sono 2-3 il calore è alto
e la temperatura di circa 200°-230°. Infine se riuscite a starci per 1 secondo o meno
allora il calore sarà alto e la temperatura sui 230°-360°.
Poiché per la cucina trappeur il calore ideale è medio-alto regolatevi nell'alimentazione
della brace.

Materiale di squadriglia per la cucina. Ogni squadriglia cucina autonomamente,


perciò deve avere tutto ciò che gli serve...

Per la cucina ogni squadriglia deve avere:


- una batteria completa di pentolone, pentola, pentolino, padella grande e media,
scolapasta, coperchi e manici;
- posate di legno
- 1 mestolo
- 1 schiumarola
- 1 buon coltello
- 1 apriscatole
- 1-2 contenitori in plastica
- diversi contenitori per sale, zucchero, olio e aceto
- strofinacci, spugne, detersivo liquido e in polvere, retine
- fiammiferi
- 1 fornellino a gas
- 1 tanica di per l'acqua potabile da 20-25 L
- 1 griglia

Ricette trappeur

Uova alla trappeur. Secondo il metodo di cucina trappeur l'uovo può essere cotto
in diversi modi, ovviamente senza l'uso alcun pentolame. Vediamo quali sono.

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Eh già con la cucina trappeur si possono fare anche le uova. Qualcuno dirà: "Ma come?
senza pentole, padelle...?". Si proprio così; i metodi per cucinare le uova alla trappeur
sono più di uno: allo spiedo, sotto la cenere, al piatto.
Uovo allo spiedo
Prendi un uovo e, con la punta di un coltello, fai due piccoli fori alle estremità
longitudinali dell'uovo. Tenendolo in posizione orizzontale fate passare uno spiedo
sottile e appoggiatelo su delle forcelle che avrete preparato sulla brace. Lasciatelo
cuocere per circa 3 minuti, dopodiché potete prenderlo e gustarlo condendo a vostro
piacere.
Uovo sotto la cenere
Prendi un uovo, perfora leggermente la sua sacca d'aria e ponilo a cuocere sotto la
brace per 2 minuti circa.
Uovo al piatto
Scegli una pietra piatta e falla riscaldare sotto la brace ardente. Non appena è
rovente toglila dal fuoco (con un bastone), puliscila rapidamente e rompi l'uovo sopra
di essa. La cottura sarà quasi istantanea...
Le uova con la cucina trappeur si possono cuocere anche in altri modi, accoppiati con
patate, cipolle, ecc. Prossimamente troverete anche queste ricette...

Salsicce con pancetta e formaggio. Un tipico piatto trappeur ricco, gustoso e da


cuocere rigorosamente alla brace; è veloce e semplice da preparare.

Fra le tante ricette trappeur ora ci occupiamo di "salsicce ripiene", un piatto ricco,
gustoso, apprezzabile specialmente col freddo invernale, quando stare vicino ad una
brace calda è davvero piacevole.
Per ogni persona occorrono: 1 salsiccia, formaggio (a vostra scelta), pancetta di
maiale.
Preparazione
Prendete una salsiccia e tagliatela longitudinalmente, ma non fino in fondo.Quindi
riempitela con il formaggio, chiudete e avvolgete la salsiccia nella pancetta e fissatela
con degli stuzzicadenti.
Dopo mettete la salsiccia in uno spiedino e ponete a cuocere sulla brace per circa 10-
15 minuti.

Patate ripiene. Inauguriamo una serie di ricette di cucina trappeur con questa,
particolarmente gustosa, ricca ed energetica...

Servendovi di un coltello svuotate una grossa patata a cui in precedenza avrete


tagliato la parte superiore. Quindi riempitela con mozzarella tagliata a dadini, interno
di salsiccia e una noce di burro. Potete condire a vostro piacere con sale e pepe.
Una volta riempita la patata fissate la parte superiore, che avevate precedentemente
tagliato, con degli stuzzicadenti e ponete a cuocere sulla brace per circa 20-30
minuti.
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Volendo potete anche porre le patate sulla brace dopo averle avvolte in carta-
stagnola. Per assicurarvi che le patate siano ben cotte, tastatele infilzandovi una
forchetta e controllate che all'interno la mozzarella "fili".

La gara di cucina

Ad ogni campo estivo la gara di cucina è uno dei momenti più attesi: quello in cui i
ragazzi metteranno alla prova le proprie capacità culinarie. Alcuni consigli per
affrontarla al meglio.

La gara di cucina è un'esperienza del campo che molti gruppi scout hanno per
tradizione.
Eccovi alcuni consigli per affrontarla nel migliore dei modi.
Già prima di partire pensate e decidete il vostro menu, possibilmente provando prima i
vari piatti.
Portate con voi un piccolo ricettario fatto anche da voi stessi con le vostre ricette
migliori, in modo da non restare spiazzati se gli alimenti da cucinare sono prestabiliti.
Distribuite bene i compiti all'interno della squadriglia: chi cucina, chi prepara il fuoco,
chi si occupa della coreografia, ecc...
Assicuratevi prima di partire per il campo di avere con voi tutto il materiale di cucina
necessario.
Portate insieme al materiale spezie particolari a vostro piacimento: possono sempre
tornare utili.
Infine se realizzate un forno da campo sarete un passo più avanti degli altri per tutte
le cose che potete fare.

Un forno al campo estivo: impariamo a costruirlo

Con un attrezzo del genere al campo si possono fare faville alla gara di cucina,
realizzando piatti speciali !

Chissà quante volte al campo non avete potuto realizzare una ricetta che vi piaceva
perché era da cuocere in forno. Ma perché non portarsi il forno al campo ?
Sarebbe una buona idea ed ecco come realizzarla.
I tipi di forno realizzabili sono due.

1° tipo
Prendete un bidone di latta o di lamiera, tagliate via il coperchio da
un solo lato e dividetelo in due: una metà leggermente più grande
dell'altra.
Dopo prendete la metà più grande (quella che userete come sotto) e fate dei fori per
infilarvi successivamente degli alari, che legherete agli incroci con del filo di ferro.
Nel vano sotto gli alari accenderete il fuoco.

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Nell'altra metà praticate un foro per infilarvi un pezzo di grondaia
(non di plastica ovviamente) che farà da canna fumaria. Infine
createvi un piane estraibile di cottura da porre sopra gli alari e usate
il coperchio del bidone come sportello di chiusura.
Per utilizzare il forno accendete il fuoco nel vano sottostante gli alari e, dopo aver
fatto una brace, potete infornare i vostri cibi stando attenti alla temperatura.

2° tipo
Prendete un bidone di latta da 50 L e
da un solo lato tagliate il coperchio,
ma non completamente in modo da
restare attaccato e funzionare come
chiusura.
Creategli all'interno un piano di
cottura tramite una griglia o altro.
Scegliete al campo un luogo con terra
dove piazzarlo, preferibilmente un
terreno argilloso poiché mantiene meglio il calore. Fate un
fosso stretto e lungo (più del bidone) e mettete attorno delle pietre su cui
appoggerete la "pancia" del bidone. Quindi incominciate a creare tutto attorno al
bidone un muro di pietre formando dietro una canna fumaria (come nella figura
sottostante). Così fatta la struttura procedi a ricoprire tutto con un impasto di fango
e sterpaglie verdi in modo da ricoprire tutti i buchi fra le pietre. Dopodiché coprite
tutto con terra. Nello spazio che vi è rimasto sotto (il fosso che avete scavato) verrà
fatto il fuoco che riscalderà tutto l'ambiente. Prima di infornare i cibi aspettate che
si riscaldi per bene attendendo circa 20 minuti; inoltre, importante, regolate voi
l'alimentazione in base alla temperatura, che deve essere media sennò rischiate di
bruciare i vostri piatti.

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5. LA TENDA

Scegli il posto più adatto. Togli le pietre, i rovi e tutto ciò che
può tagliare, pungere, macchiare.

Apri la tenda sul terreno e srotola i tiranti.

Piazza la tenda e fissa al suolo il tappeto, ben teso. Metti prima i


picchetti agli angoli.

Prepara la paleria e mettila al suo posto.

Metti il sopratelo.

Mentre due persone reggono i pali, fissa i tiranti, cominciando


dai quattro angolari e passando subito dopo a quelli anteriori e
posteriori.

Pianta i picchetti inclinati di 45°, in modo che offrano una buona


resistenza. Non mandarli a fondo nel terreno perché la corda dei
tiranti marcirebbe a contatto con il suolo.

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Regola la tensione dei tiranti in maniera che la tenda non faccia
pieghe o grinze ed i fianchi verticali della tenda stiano bene in
piedi.

Se ne hai il permesso scava i canaletti per lo scolo dell'acqua


piovana.

6. NODI

Saper fare i nodi è una delle nozioni fondamentali per la vita scout. Non c'è lavoro di
pionieristica e non c'è momento di vita all'aperto in cui essi non vengano richiesti: dal
nodo per il tirante della tenda a quello per issare la bandiera, dal nodo per costruire la
cucina al campo a quello per il passaggio alla marinara.

Un nodo fatto bene è un nodo che resiste a tutti gli sforzi e che è facile da sciogliere.
Un nodo fatto male, invece, si scioglie al minimo sforzo oppure rimane così stretto da
non riuscire pi6ugrave a scioglierlo.
Ma, oltre a ciò, i nodi vanno imparati bene perchè sono importantissimi in tutte le
operazioni di salvataggio. Una vita umana può dipendere da un nodo ben fatto. Per
lanciare un cappio solido a chi sta per annegare, o per calare qualcuno dalla finestra di
una casa che va a fuoco, occorre avare pratica e sapere fare il nodo giusto in pochi
istanti.
Impara i nodi, esercitandoti con una fune o con una corda. Non adoperare spago o lacci
perchè nel momento in cui avrai veramente bisogno di quel nodo ci sarà bisogno di
saperlo fare con una corda vera e non con uno spago. Nodi di Base

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Nodo semplice

È la base di molti altri nodi più complessi.

Nodo del cappuccino

Per appesantire l'estremità di una corda, o per evitare che essa fuoriesca da un anello
o da una carrucola, o per fare una corda per arrampicata.

Nodi di Giunzione Nodo piano, o nodo del terzarolo

Per unire due corde di uguale spessore. Non va usato per forti pesi.

Nodo della rete, o nodo incrociato, o nodo di bandiera

Per unire due corde, anche di spessore differente, adatto anche per forti pesi. Per
fabbricare una rete ( da cui prendere il nome). Nel caso di corde di spessore

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differente, è la corda più piccola che va incrociata perchè la trazione la fa
immobilizzare contro la corda grossa. Con due corde dello stesso spessore il nodo
della rete &egarve più sicuro del nodo piano.

Nodo della rete doppio

È il nodo igliore per unire due corde di spessore differente.

Nodo del pescatore, o nodo inglese

Per unire due corde di uguale spessore, specialmente se umide. Si scioglie facilmente
anche se le corde sono bagnate.
I due nodi semplici devono incastrarsi uno nell'altro e non opporsi uno contro l'altro.

Nodo del chirurgo

Per unire due estremità di funi di uguale spessore, in particolare se sono sfrangiate.
Utile per i lacci emostatici.

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Nodo di rosetta

È un caso particolare di nodo piano. Si disfa facilmente tirando i capi liberi della
corda.

Nodo di carrick

Carrick in irlandese significa roccia e questo nodo, molto solido, serve per unire corde
di almeno 20 mm di diametro, sottoposte a sforzi considerevoli. Il nodo di carrick va
completato con due piccole legature a fascia. In caso contrario, sotto trazione il nodo
si aggroviglia e non serve a nulla.

Nodi di Salvataggio Nodo di bolina, o gassa d'amante, o cappio del bombardiere

Forma un anello che non scorre.


Per far salire o scendere una persona lungo una parete verticale, o per portare aiuto a
qualcuno in pericolo in un posto difficilmente accessibile.

Nodo di bolina doppio

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Ha gli stessi impieghi del bolina semplice, ma è molto più efficace perchè ha due anelli
che sostengono meglio una persona.

Nodo di bolina triplo

Si fa come la bolina semplice, ma la corda messa doppia. Ha gli stessi impieghi del
bolina semblice e di quello doppio, ma la sua efficacia è ancora maggiore, perchè gli
anelli per sostenere la persona sono tre.

Nodo del tessitore

Può servire come sedile, come nodo di ancoraggio, o per accorciare una corda.
Utilissimo in caso di soccorso.

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Nodi di Ancoraggio e nodo galera

Nodo scorrevole. È utile per costruire una scala a pioli, per fare un pacchetto, per
impedire al tappo di uscire del collo di una bottiglia.

Nodo parlato, o nodo del barcaiolo

È il più semplice dei nodi di ancoraggio, è molto soido ed è facile e rapido da sciogliere.
Serve per legare una fune a un palo e come nodo iniziale per le legature.

Nodo a bocca di lupo

Per sospendere un carico, per ancorare una corda a un punto.

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Nodo di Prusik

È un nodo derivato da quello a bocca di lupo, ha gli stessi usi e serve anche come nodo
di sicurezza per ancorarsi con una certa elasticità a un'altra corda.

Nodo a mezza chiave

Per fissare un tirante a un piccheto, o per ancorare una corda a un'altra già tesa, o a
un palo.

Nodo paletto, o nodo del muratore, o nodo a legno, o nodo d'anguilla

Serve per ancorare un oggetto, per iniziare una legatura, per legare un carico da
trascinare o da issare, ad esempio una fascina di legna.

Nodo dell'evaso

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Per scendere e per recuperare la corda subito dopo.

Nodi di Accorciamento Nodo a otto, o nodo Savoia, o nodo d'amore, o nodo


alemanno

Per accorciare di poco una corda o per impedire che essa si sfili da un anello o da una
carrucola. Per fare una corda per arrampicate.

Nodo margherita

Per accorciare o per tendere una corda sottoposta a tensione costante, senza
tagliarla e senza staccarne le estremità. Per rinforzare un tirante logorato.

Nodo a testa di turco

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Serve come fermafazzoletto. Se lo stringi fino in fondo, puoi farne un portachiavi o
un bottone.

7. LE LEGATURE

Utilizzando le legature non ti occorrono attrezzature particolari e puoi operare


abbastanza rapidamente. Quando è ben stretta una legatura è un assemblaggio molto
solido, devi però stringere al massimo il cordino durante tutta l'operazione di legatura
e non solo alla fine di essa. Le legature sono sensibili alle variazioni di umidità, infatti
si serrano con l'umido e si allentano con il tempo secco. Il diametro del cordino deve
essere circa 1/12 di quello dei pali da esso fissati.

Ti occorree quindi:

• cordino da 4 mm per legare pali da 6 cm


• cordino da 8 mm per legare pali da 10 cm
• cordino da 10 mm per legare pali da 12 cm
• cordino da 16 mm per legare pali da 20 cm

Legatura a fascia, o piana, o di giunzione

Utilizzato per fissare due pali, uno nel prolungamento


dell'altro. È bene appiattire un po' le due superfici in
contatto, con l'accetta o con la raspa, in maniera da
rendere il collegamento più rigido. Se questo non è
possibile, metti un picclo bastone nell'incavo formato
dai due pali e lascialo all'interno della legatura. Se i
due pali da unire sono piuttosto lunghi, per una
maggiore solidità è preferibile fare due legature a
fascia, una all'estremità di ciascun palo.

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Legatura quadrata

Utilizzata per unire due pali che si incrociano


perpendicolarmente. Inizia con un nodo parlato, esegui 4 o 5 giri
e termina con una "strozzatura".

Legatura diagonale

Utilizzata per unire due pali che si incrociano con un angolo


qualsiasi.

Legatura per treppiede

Utilizzata per unire

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8. LE CORDE

Corde e cordini sono materiali molto adoperati dagli Scouts e quindi è opportuno
conoscere bene le possibilità e sapere quali sono le attenzioni necessarie per
mantenerli in piena efficienza.
Una buona corda deve avare un'ottima resistenza, un'ottima flessibilità, deve
resistere bene al logoramento e deve pesare poco.

Materiali Le corde vengono fabbricate con vari materiali ( canapa, sisal, nylon, fibre
sintetiche, ecc. ). Le corde di piccola sezione sono in genere in cotone, lino, o sisal,
mentre le corde più grosse sono di canapa o di nylon. Utilizzare una corda di un
materiale piuttosto che di un altro dipende dall'uso che devi farne.

Le corde più usate dagli Scouts sono generalmente quelle di canapa, che costano meno
di quelle in nylon, hanno una buona resistenza ma con l'umidità si accorciano e si
ammuffiscono. Le corde in nylon non marciscono, non si accorciano con l'umidità anzi
tendono ad allungarsi, però sono molto elastiche e quindi non si riesce a tenerle bene.
Per questo motivo non sono adatte per costruire un ponte canadese o un passaggio alla
marinara.

Tipi

Le corde possono essere ritorte oppure intrecciate. Il filo o trefolo è la parte più
elementare della corda, ottenuto torcendo fra loro parecchie fibre di canapa. Un
certo numero di trefoli attorcigliati insieme formano un legnuolo e tre o più legnuoli
attorcigliati fra loro formano una corda ritorta.

Le corde intrecciate sono costituite da un'anima di fibra vegetale o sintetica


ricoperta da fili intrecciati fra loro che formano la calza o guaina. L'anima serve a
dare resistenza alla corda, mentre la calza serve a proteggerla.
Le corde intrecciate hanno una maggiore flessibilità ma sono meno resistenti di quelle
ritorte.

Manutenzione

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Il luogo migliore per conservare le corde è in un locale areggiato,
lontane dall'umidità. Le corde vanno tenute arrotolate
correttamente, im maniera che siano sempre pronte in caso di
necessità.

Dopo l'uso fai asciugare bene corde e cordini per evitare che
marciscano ( comunque è sempre bene evitare che una corda

99. GLI ATTREZZI

L'Accetta

Al campo l'accetta è uno strumento Indispensabile per tagliare la legna per il fuoco,
per appuntire un palo, per fare un'intacca. È necessario, però, saperla adoperare,
infatti l'accetta "morde" chi non la conosce. L'accetta è composta da un ferro e da un
manico di legno. Il ferro è in acciaio e il manico è fissato ad esso per mezzo di un
cuneo di legno infilato a forza. Non usare mai un'accetta che abbia il manico non ben
sistemato o che si muove, perchè il ferro potrebbe staccarsi e ferire seriamente
qualcuno. In questo caso, prima di adoperare l'accetta, inserisci un nuovo cuneo in
legno. Non adoperare invece nè chiodi, nè viti perchè rovinano il manico, il quale dopo
un pò tende a staccarsi di nuovo. L'accetta migliore per i lavori di pionieristica è quella
chiamata canadese, che ha il manico con una doppia curvatura per tenere bene in mano
l'attrezzo.

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Una buona accetta deve essere abbastanza pesante, in maniera da lavorare con il suo
stesso peso, ma non troppo pesante da stancare il braccio di chi la usa.
Per uno Scout va bene un ferro del peso di 600-700 grammi e un manico lungo 30-35
cm.
Accette più leggere o più pesanti, o con un manico più lungo, affaticano maggiormente
il braccio. Il peso del ferro però non basta, infatti in una buona accetta il ferro e il
manico devono essere equilibrati e allineati. Controlla anche la prolunga del tagliere
passi per l'estremità del manico. Come affilarla L'accetta va tenuta sempre ben
affilata. Puoi farlo in diversi modi:

• Usando una mola, avendo l'accortezza di bagnarla con acqua:


• Usando una pietra per affilarla unta con un pò d'olio e passata sul filo
dell'accetta:
• Con una lima triangolare a dentatura fine.

Come averne cura L'accetta richiede cure appropiate:

• popo averla adoperata, puliscila da ogni residuo di fango o di ruggine,


ingrassa leggermente il tagliente, poi mettila in una custodia di cuoio, che
puoi fabbricare tu stesso;
• mantieni sempre il filo ben affilato, ma non troppo;
• assicurati ogni volta che il manico non si muova nel ferro;
• non lasciare mai l'accetta sul terreno, l'umidità fa arrugginire il ferro e
fa marcire il manico;
• non piantarla per terra perchè i sassi che sono nel terreno scheggiano la
lama, non piantarla mai su un albero o su un ramo perchè li rovineresti;
• l'accetta non è un martello, non adoperarla per battere chiodi o picchetti;
• quando non la usi mettila ben piantata in un ceppo di legno, o nella sua
custodia di cuoio.

Il Segaccio

Il segaccio è piuttosto ingombrante da portare ma in compenso è un attrezzo molto


utile perchè taglia il legno molto più velocemente di un'accetta.
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Il segaccio è preferibile alla normale sega, infatti se tagli il legno verde o umido con
una sega dai denti fini, la segature intralcia il movimento della sega, mentre con il
segaccio questo non avviene. Come affilarlo Prima di affilare il segaccio, osserva
attentamente come sono fatti i suoi denti e come sono stati affilati in fabbrica.

Quindi ripeti lo stesso tipo di affilatura, limando il lato sinistro di ogni dente, poi
capovolgi il segaccio e lima il lato destro.
Durante il trasporto proteggi sempre la lama con uno straccio o con una stecca di
legno con un incavo.

10.ORIENTAMENTO
Materiale di squadriglia per un'attività di esplorazione.

Ogni squadriglia che si rispetti deve avere fra il proprio materiale anche quello per la
topografia, da contenere in una sacca apposita.
- bussola
- righello
- squadra
- goniometro
- compasso
- matita
- gomma
- biro
- pastelli e pennarelli di almeno tre colori diversi ben distinguibili fra loro
- carta millimetrata
- carta da lucido.

La bussola. Impariamo a conoscere questo importante strumento che sta alla base
della topografia. Non tutti i modelli sono adatti alle attività scout, scopriamo
quelli idonei a noi.

La bussola è uno strumento costituito da un ago magnetico posto su un quadrante.


Esistono vari modelli di bussola, ma tutti seguono un principio comune: quello che l'ago
della bussola, posto su un perno rotante, si gira sempre verso nord.
Esistono in commercio vari tipi di bussola, ma non tutte sono adatte per le attività
scout.
Innanzitutto c'è la bussola costituita solo dall'ago con un quadrante chiuso da un
vetrino: questa è sconsigliata perché è molto imprecisa per leggere gli angoli di azimut

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e per mirare un oggetto preciso.
Un altro modello è la bussola che ha l'ago magnetico immerso in un liquido che ne
impedisce le improvvise oscillazioni e con il quadrante con i gradi ben visibile; in
genere è tutto attaccato ad un pezzo di plastica trasparente. Questo tipo di bussola è
adatta più che altro per la cartografia perché permette di essere appoggiata sulla
cartina consentendo di vedervi attraverso, ma non garantisce precisione nella lettura
degli angoli azimutali.
Infine c'è la "bussola goniometrica italiana": la più adatta per le attività scout e la più
precisa. Questo modello è caratterizzato da un quadrante con gradazione interna ed
esterna, l'ago magnetico immerso in un liquido che ne attutisce le oscillazioni, un
coperchio con collimatore, un mirino con lente di ingrandimento per leggere gli indici di
gradazione. Poi ci sono modelli "più avanzati" di questo tipo, che hanno anche indici
luminosi fosforescenti, bottone di fissaggio del coperchio e dell'ago magnetico e altri
accessori.

L'azimut. Dopo aver imparato ad usare la bussola dobbiamo conoscere l'azimut:


un angolo che ci servirà per tante cose: non perderci, saper orientare una cartina
ecc.

L'azimut di un punto P è l'angolo che ha per vertice l'osservatore e per lati due
semirette che passano una per il NORD e l'altra per il punto P.
Attraverso l'azimut possiamo determinare esattamente la direzione di un punto
mediante l'uso della bussola (quindi sempre in relazione al nord magnetico).
Determinare l'azimut di un punto
Per calcolare l'azimut di un punto con la bussola dobbiamo: porre la bussola col
coperchio metallico ribaltabile in posizione verticale e con il vetrino di ingrandimento
ribaltato sul vetro del quadrante. Impugnare la bussola infilando il pollice nell'anello di
maneggio e portandola all'altezza degli occhi. Quindi collimiamo, cioè miriamo il punto
di cui dobbiamo determinare la posizione attraverso la linea di fede, e osserviamo
attraverso il vetrino di ingrandimento il valore della graduazione interna che appare in
corrispondenza della linea di collimazione. Il valore che leggiamo sarà il nostro azimut.
Determinare l'azimut in una carta topografica
Per misurare l'azimut di un punto presente sulla cartina topografica occorre il
goniometro. Per prima cosa si deve prendere sulla cartina il punto dal quale si ha
intenzione di misurare l'azimut e poi si traccia con la matita una linea che congiunge
questi due punti. Poi si traccia una retta nella direzione del NORD passante per il
punto di osservazione e si misura con il goniometro l'angolo formato da queste due
linee: il valore trovato è l'angolo azimutale.

Marcia all'azimut. Conoscendo l'azimut, dobbiamo imparare a servircene quando è


opportuno: una fra queste situazioni è la marcia all'azimut.

Per marcia all'azimut si intende un percorso da effettuare seguendo le indicazioni


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dataci attraverso valori di azimut. In teoria una marcia all'azimut viene fatta lungo
una linea retta camminando quindi sempre avanti diritto. Poichè spesso le distanze da
affrontare sono notevoli, c'è il rischio che perdiamo la direzione giusta da seguire e
quindi possiamo sbagliare strada. Per essere sicuri di mantenere il giusto angolo di
marcia ed andare sempre nella stessa direzione leggi qui sotto.
Determinare l'angolo di marcia
L'angolo di marcia è formato dalla direzione del NORD e dall'allineamento punto di
partenza-punto di arrivo. Per determinare questo angolo si usa la bussola mirando
direttamente al punto di arrivo se è visibile; se invece non è visibile misurando col
goniometro il suo valore sulla carta riportandolo poi sulla bussola.
Marciare in una precisa direzione
Per marciare sempre in una precisa direzione bisogna: portare l'indice luminoso del
coperchio girevole della bussola in corrispondenza del valore verso cui dobbiamo
dirigerci. Ruotare (in piano) la bussola, far coincidere la freccia luminosa nel disco
magnetico con l'indice luminoso del coperchio di vetro: la direzione da seguire è
indicata dalla linea di fede presente sul coperchio esterno della bussola.

Orientamento senza bussola.

• CON LA POSIZIONE DEL


SOLE

Ore Posizione del sole


6 Est
9 Sud - Est
12 Sud
15 Sud - Ovest
18 Ovest

Nel periodo dell'ora legale bisogna


sottrare un'ora.

• CON IL METODO DELLO SCOUT


AMERICANO

Pianta nel suolo un bastoncino puntando verso il sole en


modo che non faccia ombra sul terreno.

Dopo 15 - 20 minuti apparirà l'ombra alla base del


bastone. Questa ombra punta ad Est. Aspetta quando
l'ombra è lunga almeno 15 cm.

Traccia la perpendicolare alla direzione dell'ombra per

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avere il Nord.

Questo metodo è stato ideato da uno Scout


americano.

• CON L'OROLOGIO

Metti l'orologio ben orizzontale.


Appogia un fiammifero al bordo del
quadrante e ruota l'orologio fino a
far coincidere l'ombra con la lancetta
delle ore. Dividi a metà l'ora segnata
dalla lancetta delle ore (conta le ore
da 0 a 24). La direzione del Nord è
quella che va dal centro verso questa
ora.

Ad esempio se l'orologio segna le 8, il


nord è dato dalla direzione che va dal
centro dell'orologio verso le 4. Se
l'orologio segna li 16, la direzione che
va dal centro verso li 8 è la direzione
del Nord.

• CON LE STELLE

La Stella Polare, che indica il nord, è posta nella


costellazione del Piccolo Carro, o Orsa Minore.

Quando la Stella Polare non è ben visibile, cerca la


costellazione del Grande Carro, o Orsa
Maggiore.Prolunga 5 volte la distanza delle due stelle
alla base del grande carro e troverai la stella polare.

Quando la costellazione dell'Ora Maggiore non è


visibile, cerca la costellazione di Cassiopea, la cui
stella centrale è rivolta verso la Stella Polare

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1. SEGNALAZIONI
segnalazioni e ...

IL MORSE. Può essere molto usato per trasmettere con bandierine, o con un
fischietto, o con segnali luminosi (di notte: pile, lanterne, fiamma; di giorno: con il sole
per mezzo di specchi).

Le bandierine

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Le bandierine da segnalazione devono essere quadrate ( 50 X 50 cm ), per metà
bianche e per metà rosse, divise diagonalmente. Ciascuna di esse sarà legata ad un
bastoncino. Le bandierine sono il sistema più semplice per imparare a segnalare e a
ricevere.

Per il Semaforico ogni lettera è indicata da una differente posizione delle bandierine.
Per il Morse una bandierina sollevata indica il punto, due bandierine la linea. Per
evitare che la bandierina si attorcigli sul bastone, devi tenere il braccio leggermente
flesso e dare un movimento rotatorio al polso, facendo descrivere alla bandierina una
specie di otto, mentre la alzi e la abbassi. Quando segnali,devi fare sempre molta
attenzione allo sfondo che hai alle tue spalle che anche intorno a te ci siano persone o
cose in movimento.

Oltre i 300 metri le bandierine non sono più visibili ad occhio nudo. Per le trasmissioni
in Morse puoi aumentare la portata fino 500 m, rendendo rigide le bandierine. Puoi
ottenere questo cucendo dei piccoli triangoli ai quattro angoli di ciascuna bandierina e
inserendo in essi due bastoncini, in diagonale. In questo modo le bandierine sono
maggiormente visibili a distanza, ma la trasmissione diviene un po' più lenta e un po'
più faticosa per il segnalatore. Infatti il movimento è diverso: non devi alzare ed
abbassare le bandierine ma, essendo due quadrati rigidi, metterai le mani agli incroci
dei bastoncini e terrai le bandierine faccia a faccia davanti a te, mostrandone una o
due, a seconda se vuoi trasmettere un punto o una linea ( in pratica devi fare il
contrario del movimento che fa il suonatore di piatti di una banda musicale ). Per
aumentare ancora la distanza puoi utilizzare binocoli o canocchiali. I pannelli di
segnalazione Un altro sistema per aumentare la distanza di trasmissione è di usare, al
posto delle bandierine, dei pannelli di segnalazione con bandiere molto più grandi di
quelle normali. Il suono Il sistema sonoro più utilizzato per trasmettere il Morse è il
fischietto, ma si può adoperare il cicalino, o anche piccoli tamburi e simili.

Il morse con il fischiettoè molto più veloce di quello a vista, però supera distanze
molto minori ed è disturbato da vento e da eventuali rumori. Richiede maggiore
concentrazione ma in compenso &grave più sicuro, infatti la memoria registra più
fedelmente e in modo più duraturo un segnale Morse sonoro rispetto a un segnale
Morse visivo.
I tipi di fischietto più adatti sono quelli piuttosto stretti, con una pallina all'interno e
una fessura piccola, i quali emettono un suono udibile a maggiore distanza e che
richiedono anche una minore quantità di fiato, per trasmettere ( quando il messaggio è
lungo e la differenza si fa sentire... ).

Quando segnali con il fischietto non inviare ad esso una serie di "soffiate", ma tieni
tappatoil fischietto con la lingua. Poi gonfia le gote e togli la lingua per intervalli più
lunghi o più brevi, a seconda che tu voglia trasmettere una linea o un punto. Come
mezzo sonoro puoi adoperare anche un cicalino comandato da un tasto. Puoi costruirlo

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da solo, così come il tasto relativo, ed è utile per esercitarti in sede, o per
trasmettere da un locale a un altro, montando il ronzatore con dei fili di prolunga. La
luce Puoi segnalare con la luce di notte, utilizzando una torcia elettrica, o un fuoco, o
dei pannelli luminosi, oppure di giorno, utilizzando i raggi del sole Segnalazioni
notturne La torcia elettrica dovrà essere sufficientemente potente, dovrà avere la
luce di colore bianco, dovr&agrve essere tenuta ben puntata nella giusta direzione ( a
questo scopo è molto utile un treppiede ) e sarà comandata da un tasto facile da usare
e che non si inceppi.

Per mantenere un punto di riferimento nel buio della notte, durante la trasmissione
occorre mettere a circa 1 metro dal segnalatore una seconda torcia elettrica, di
colore rosso o arancione e di intensità minore di quella usata per la trasmissione. Nei
dintorni di chi trasmette non dovrà esservi nessun'altra luce, ferma o in movimento.
Invece di una torcia elettrica puoi utilizzare un vecchio faro di automobile alimentato
da una batteria. Il faro, con la sua intensità luminosa, ti consentirà di superare
distanze molto maggiori di quelle di una torcia elettrica. Puoi trasmettere con fuoco
nascondelo con un telo spesso e sufficientemente ampio.Abbassandoil telo per periodi
più o meno lunghi trasmettendo linee e punti.

Devi fare molta attenzione alla regolarità di cadenza della trasmissione. Per questo
motivo occorre che un incaricato della stazione trasmittente conti i secondi durante i
quali il fuoco è visibile e dia dei comandi secchi e precisi ( "giù", "su" ) ai due Scouts
incaricati di abbassare e di alzare il telo. La cadenza di trasmissione dovrà essere
costante: il tempo della linea sarà tre volte quello del punto, gli intervalli fra una
lettera e l'atra saranno ben marcati e quelli fra due parole saranno ancora più lunghi.
Se la trasmissione è lunga, di tanto in tanto andrà dato il cambio agli addetti al telo.

Un altro sistema per segnalare di notte con il fuoco, è di avere due fuochi invece di
uno solo, sufficientemente distanziati fra loro ( 4m per trasmettere a 300-500 m di
distanza ). Scoprirai un solo fuoco per segnalare il punto e tutti e due per segnalare la
linea. Il fuoco, o i fuochi, possono essere sostituiti da lanterne, ma la portata sarà
minore. Segnalazioni diurne Puoi segnalare con la luce anche di giorno servendoti di
uno specchio o, meglio ancora, di un eliografo, un apparecchio che indirizza la luce del
sole per mezzo di specchi e la trasmette in un punto stabilito.

BANDIERINE INTELAIATE: per grandi distanze o quando c'è vento forte.

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IL SEMAFORICO. E' molto più veloce e meno faticoso del Morse. Veniva usato in
marina per trasmettere da una nave all'altra. Può essere trasmesso quasi solamente
con le bandierine. E' poco visibile per trasmissioni a grandi distanze. Non è utilizzabile
di notte. Prima di trasmettere dei numeri devi fare il segno "numerico" . Poi, prima di
riprendere a trasmettere le lettere, devi trasmettere il segno "lettere".

Segnale di
INIZIO
TRASMISSIONE

... segnali di pista

Gli scout hanno dei simboli che servono per


segnare una pista: i segnali di pista. I segni di
pista si mettono sul lato sinistro della pista, in
modo che non attirino l'attenzione di altri
passanti. Per segnalarli, si adopera ciò che si Alcuni modi per tracciare la pista con
trova sul posto: rametti, sassi, erba, etc. vari materiali.

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La radio

Una radio ricetrasmittente può essere utilizzata sia per segnalare in Morse, che in
fonia, cioè per parlare a viva voce. Quando utilizzi una radio per trasmettere o per
ricevere, mettiti in un luogo aperto, che ti consenta la migliore qualità di trasmissione.
Non metterti vicino a linee elettriche o a costruzioni metalliche. Quando trasmetti a
viva voce, per essere ben compreso parla con una cadenza castante, leggermente più
lenta della velocità normale di conversazione. Pronuncia bene ogni parola e articola
chiaramente. Lascia il tempo di scrivere qualche appunto a chi ti sta ascoltando.

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La durata di una trasmissione radio deve essere ridotta al minimo, quindi prima di
parlare pensa bene a cosa dovrai dire ed evita le chiacchiere inutili.

Potenza e comprensione

La qualità di una trasmissione è determinata da due elementi: la potenza e la


comprensione. Un messaggio può essere ricevuto molto forte, ma non essere
comprensibile perchè subisce delle interferenze, oppure può essere perfettamente
chiaro ma troppo debole per essere capito.

L'Alfabeto Fonetico Standard

Trasmettendo un messaggio in fonia, se vi sono nomi difficili, o parole poco chiare;


questi vanno sillabati con l'Alfabeto Standard, conosciuto e impiegato in tutto il
mondo.

A ... ALPHA K ... KILO U ... UNIFORM 1 ... WUN


B ... BRAVO L ... LIMA V ... VICTOR 2 ... TWO
C ... CHARLIE M ... MIKE W ... WISKY 3 ... THREE
D ... DELTA N ... NOVEMBER X ... X-RAY 4 ... FOWER
E ... ECHO O ... OSCAR Y ... YANKEE 5 ... FIFE
F ... FOXTRON P ... PAPA Z ... ZULU 6 ... SIX
G ... GOLF Q ... QUEBEC 7 ... SEVEN
H ... HOTEL R ... ROMEO 8 ... ATE
I ... INDIA S ... SIERRA 9 ... NINER
J ... JULIET T ... TANGO 0 ... ZERO

Ad esempio, la parola SCOUT, sillabata con l'Alfabeto Fonetico Standard, diventa:


Sierra - Charlie - Oscar - Uniform - Tango

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2. LA BUSSOLA
La bussola è los trumento più semplice per
determinare la direzione del Nord o una qualsiasi
direzione.

Essa è formata da:

• Coperchio;
• Specchietto;
• Collimatore o mirino;
• Linea di collimazione
• Cerchio graduato
• Punto di riferimento
• Ago magnetico
• Scala graduata.

L'angolo formato dalla direzione del Nord e


quella del nostro punto di riferimento (può
essere una vetta, un lbero isolato, una casa, etc.)
si chiama AZIMUT.
Misurare l'azimut

Per misurare l'azimut, bisogna innanzitutto


ruotare il cerchio graduato fino a far
coincidere il Nord con l'ago della bussola, e
poi leggere l'azimut sul punto di riferimento
attraverso il cerchio graduato.
Con la carta topografica

Bisogna mettere la bussola sul bordo della caarta


topografica e ruotare la carta finchè il Nord
della bussola coincida con il nord della cartina
(orientare la cartina).

Per trovare la propria posizione sulla carta


topografica, bisognerà scegliere tre punti ben
evidenti nel paesaggio ed individuarli sulla carta.

Con l'aiuto della bussola dovremo misurare


l'azimut di ciascuno di questi punti e riportarlo
sulla carta topografica. Il punto in cui le linee si

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incrociano è il punto in cui ci troviamo.

3. LE CARTINE
Prima di iniziare a parlare di topografia in senso tecnico, è giusto conoscere le basi
della topografia, questo perché renderà più facile il modo di approccio all'argomento.
Vi consiglio di non saltare a piè pari questa parte, perché la topografia è un argomento
difficile, ed è questa l'unica ragione per la quale prenderemo questo argomento da
molto distante.

La topografia,bah! Cosa significherà mai topografia?

La parola Topografia significa letteralmente descrizione grafica dei luoghi, e se


vogliamo essere davvero pignoli, possiamo dire che: "La topografia è quella scienza che
ha per oggetto la rappresentazione grafica di una porzione della superficie terrestre
di limitata estensione, tale da non considerare la curvatura della terra.", però bisogna
essere davvero pignoli:c)

Detto questo vediamo un pò il significato di alcuni termini che ci saranno utili in


seguito:

Meridiani: i meridiani non fanno altro che unire tutti i punti che hanno nello stesso
momento il mezzogiorno. I meridiani sono delle circonferenze tutte uguali che passano
per i due poli e sono numerari da 0 a 360 gradi.

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Paralleli: I paralleli sono anche loro delle circonferenze, le quali intersecano la
superficie terrestre nei piani perpendicolari all'asse. La differenza tra meridiani e
paralleli è il fatto che i paralleli hanno delle dimensioni variabili e diventano via via più
piccoli quando si avvicinano ai poli. Essi sono sono numerati infatti da 0 a 90 gradi.

Equatore: L'equatore è in pratica il parallelo con la circonferenza più grande. Esso


taglia la Terra in due emisferi Boreale(l'emisfero settentrionale) e australe (emisfero
meridionale). L'equatore ha latitudine di 0 gradi ed è l'origine di tutte le latitudini.

LE CARTE GEOGRAFICHE

Esistono tanti modi per catalogare e distinguere le cartine. Le carte geografiche


infatti vengono divise in base alla scala, al contenuto, alla costruzione.

In base alla scala le cartine si distinguono:

Carta Geografica: chiamata così perché presenta la scala maggiore di


1:1000000.

Carta Coreografica: essa raffigura aree piuttosto estese, ed inizia a


comprendere numerosi dettagli. La scala delle carte coreografiche
varia tra 1:1000000 e 1:150000.
Carta Topografica: sono quelle di cui ci occuperemo quasi
esclusivamente. Esse hanno una scala che varia tra 1:150000 e
1:10000.

Sezioni, Mappe, Piante e Piani: sono carte meno diffuse la cui scala
varia tra 1:10000 e 1:2000. Il loro uso di solito è accompagnato dal
contemporaneo uso delle cartine topografiche.

CARTINE TOPOGRAFICHE

Tutto ciò che abbiamo intorno,case, boschi, fiumi, etc.,noi lo vediamo al naturale.
Volendo disegnare il tutto, dobbiamo logicamente farlo in proporzioni ridotte. Questa
proporzione è detta Scala.

Ad esempio se noi abbiamo una cartina 1:25000, vorrà dire che un metro misurato
sulla carta corrisponderà a 25000 metri sul terreno, un decimetro corrisponderà a
2500 metri sul terreno, un centimetro corrisponderà a 250 metri sul terreno e per
finire un millimetro corrisponderà a 25 metri.

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Per facilitare i nostri calcoli sarebbe cosa buona e giusta costruirsi una tabella dove
trovare facilmente a quanti metri corrisponde un centimetro grafico. Il modo per
farlo è semplice: basta separare con una virglo le ultime due cifre della scala:

Cosi in scala sapremo che:

1:10000 un centimetro grafico equivale sul terreno a 100 metri;


1:25000 un centimetro grafico equivale sul terreno a 250 metri;
1:50000 un centimetro grafico equivale sul terreno a 500 metri;
1:100000 un centimetro grafico equivale sul terreno a 1000 metri.

Come posso ricavare una distanza rettilinea da una carta?

Per ricavare da una carta la distanza tra due punti posti in linea retta fra loro basta
moltiplicare i centimetri misurati sulla carta per l'equivalente valora grafico della
cartina.

Supponendo che la distanza misurata sia di 11 centimetri e che la scala della cartina
sia 1:25000, si avrà che la distanza è: 11x250= 2750 metri.

Ricordate che questo metodo è possibile utilizzarlo solo per misure rettilinee.

Simboli topografici: edifici, vegetazione, aeroporti, canali, muri di divisione,


acquedotti, pozzi, vegetazione.

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I simboli topografici: ferrovie e strade, ferrovie, ponti.

Ferrovie

Ferrovia ad un solo binario


Ferrovia a due binari

Ferrovia a trazione elettrica e rotabile Ferrovia in costruzione o in disarmo


fiancheggiante le ferrovie

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Ferrovia a scartamento ridotto, tranvia in sede propria, funicolare

Strade

Autostrada con spartitraffico Autostrada senza spartitraffico

Strada larga 8 m e oltre Strada larga dai 6 agli 8 m

Strada larga 6 m
Strada rotabile in costruzione

Carreggiabile Carrareccia

Mulattiera Sentiero

Tratturo, pista o traccia

Le curve di livello. Per imparare a leggere una cartina topografica le curve di


livello sono importantissime perché celano tantissime informazioni.

Per chi vuole imparare ad orientarsi leggendo una carta topografica è indispensabile
avere la padronanza delle curve di livello, dette anche isoipse.
Le curve di livello sono delle linee chiuse che rappresentano tutti punti che hanno la
stessa quota di altezza e risultano tanto più tortuose quanto è più irregolare il rilievo.
Quindi sezionando per esempio un terreno con alcuni dislivelli otteniamo delle curve di
livello.

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Otteniamo questa curva di livello a 0 m:

Si seziona una curva di livello ogni 25 m così


avremo per esempio questa a 75 m:

quest'altra qui sotto a 100 m:

Quindi si mettono tutte insieme e otteniamo


la cuva di livello completa:

La differenza di quota fra una curva di


livello e un'altra in genere è di 25 m nelle
carte topografiche dell'IGM con scala
1:25.000

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4. IL PERCORSO RETIFICATO
Percorso rettificato e schizzo topografico

Il percorso rettificato serve per disegnare lo schizzo


topografico di una zona, basandosi su un disegno schematico
che viene tracciato durante il cammino.

Disegneremo lungo una linea retta la strada che


percorreremo, dividendo il foglio come nel disegno qui a
fianco e riporteremo tutto ciò che vedremo. Misureremo il
tracciato e segneremo le varie misurazioni. Ad ogni
cambiamento di direzione della strada,tracceremo una linea
orizzontale di separazione e disegneremo il nuovo tratto di
strada, segnando la direzione del Nord rispetto ad essa.

Per costruire uno schizzo topografico, prendere un foglio di


carta, segneremo su di esso la direzione del Nord e poi
disegneremo la strada percorsa, mettendo i vari "pezzi" uno
dopo l'altro e tenendo presenti le varie direzioni del Nord
rispetto a ogni pezzo.

Importante è tenere ben presente le distanze e riportale in


maniera corretta in scala.

Completeremo infine il disegno con tutti i particolari dei


quali avremo preso nota durante il nostro cammino e
otterremo così il nostro schizzo topografico.

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5. SCHIZZO PANORAMICO
schizzo panoramico

Per disegnare uno schizzo panoramico dobbiamo prima di tutto costruirci prima un "visore", con un carto
robusto oppure con un pezzo di compensato. In seguito dobbiamo suddividere il visore in riquadri con filo
bianco e riportare poi sul foglio da disegno la stessa quadrettatura, disegnata a matita sottile.

Metteremo al visore una cordicella che passeremo dietro al collo e che ci aiuterà a tenerlo sempre alla
stessa distanza dagli occhi.

Infine individueremo alcuni punti caratteristici del paesaggio (case, alberi isolati, vette, campanili) e
inizieremo da essi il nostro schizzo. Questo ci aiuterà tutte le volte che dovremo allineare di nuovo il
nostro visore.

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6. ASTROLABIO
Il suo nome deriva dall’arabo e significa circa cercatore di stelle. Come saprete, gli
Arabi diedero un notevole impulso alla scienza dell’astronomia; nella loro necessità di
conquista e di commercio dovevano vedersela spesso con la navigazione, ed in alto
mare gli unici riferimenti sono i corpi celesti. Per questo i loro studi in campo
astronomico furono molto progrediti e raggiunsero eccellenti risultati, ponendo le basi
scientifiche alla moderna astronomia (ancora oggi, quasi tutti i nomi delle stelle sono
gli stessi assegnati loro molti secoli fa dagli astronomi arabi). I primi astrolabi erano
in grado di fornire ai naviganti approssimate informazioni sulla loro posizione in mare;
gli europei ne perfezionarono l’uso, ma nonostante ciò, tale strumento cadde in disuso
perché poco preciso per più avanzate tecniche di navigazione. Gli Arabi navigarono per
lo più nel Mediterraneo, che è relativamente piccolo, ed un errore nel punto nave
provocava pochi inconvenienti: qualche giorno di ritardo e niente più. Navigare nei
grandi oceani, invece, era tutt’altra cosa: un errore di rotta su un lungo percorso
poteva causare pericolose permanenze in mare (c’era il problema dei viveri) o
addirittura naufragi su coste sconosciute. Per questo motivo, ai giorni nostri, a bordo
delle navi gli astrolabi sono scomparsi, sostituiti dal sistema satellitare chiamato
GPRS. Ma prima dell’ingresso di questa tecnologia, vi era il sestante (che serve a
misurare l’altezza degli astri sull’orizzonte), il cronometro (che permette di conoscere
la propria longitudine) e le effemeridi (un libro su cui sono riportati tutti i dati
astronomici dei principali corpi celesti e che con il sestante ed il cronometro
permettono di calcolare il punto nave con ottima precisione). Ma per le esigenze di un
osservatore impegnato in una caccia alle stelle (che sa perfettamente dove si trova e
non corre il rischio di arenarsi) l’astrolabio rimane un amico insostituibile nella ricerca
dei corpi celesti.

MATERIALE NECESSARIO: Un foglio di cartone, una piccola vite con un dado o


chiodino, una fotocopia su carta del disegno A, una fotocopia, su lucido (o acetato), del
disegno B.

DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI: Elemento A - lungo il bordo riporta la scala delle


date, per ogni mese sono segnati i punti dei giorni 5,10,15,20,25 e 30; per ottenere le
altre date non dovrete fare altro che dividere gli spazi in maniera approssimativa.
Nella parte interna riporta il disegno del cielo stellato visibile in Italia. Elemento B -
sul bordo porta la scala delle ore; la parte chiara rappresenta la porzione di cielo
visibile alla data ed ora prescelta.

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ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO:

- Fare una normale fotocopia della parte con i disegni delle costellazioni (A)

- Procurarsi una tavoletta di cartone e ritagliare un cerchio su cui incollare la parte


con i disegni delle costellazioni (Elemento A)

- Fotocopiare la parte (B) su un foglio di lucido (o acetato), se lo chiedete in una


copisteria, lo sapranno fare

- Forare il cartone in corrispondenza della Stella Polare

- Forare il lucido (o acetato) nella posizione segnata dalla crocetta

- Sovrapporre la parte (B) alla parte (A)

- Unire le due parti con una piccola vite munita di dado o chiodino

- L’astrolabio è ultimato.

COME USARE L’ASTROLABIO: Supponete di voler fare un’osservazione nella notte


del 15 dicembre: volete sapere quali saranno le costellazioni visibili in cielo alle ore 24.
Procedete così:

1. Guardate la scala delle date sull’elemento (A); fate ruotare l’elemento (B) sino a
portare le 24 in corrispondenza della data prescelta.

2. L’immagine che appare nella finestra dell’elemento (B) raffigura la porzione della
volta celeste visibile all’ora prescelta dell’osservatore. Vi sarete resi conto che i punti
cardinali indicati ai bordi della finestra del cielo visibile sono apparentemente
sbagliati (l’EST è a sinistra) ma se opererete come indicato in precedenza vi
accorgerete che tutto andrà a posto.

3. Volgetevi verso SUD.

4. Tenete l’astrolabio davanti a voi e ruotatelo in modo che il NORD sia rivolto verso
SUD.

5. Mantenete l’astrolabio in tale posizione e sollevatelo sopra la testa. Guardate ora: i


punti cardinali saranno tutti rivolti nel verso giusto ed il disegno sarà l’esatta (si fa
per dire) immagine del cielo sopra di voi.

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7. LE COSTRUZIONI AL CAMPO

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La Cambusa

Il Sole fa diventare raffermo il pane, guasta la carne, fa sciogliere il burro e la


cioccolata, inoltre le formiche hanno una vera predilezione per lo zucchero e per gli
altri cibi e le api amano moltissimo la marmellata. Vi sono anche altri animali, grandi e
piccoli, come topolini, cagnolni, ghiri, scoiattoli, volpi, cani, mucche, ecc., che sono
attirati dal tuo cibo. È necessario, quindi, fabbricare una piccola dispensa. Puoi farla in
modo semplice, con dei panni legati fra loro e coperti da una zanzariera, oppure in
legno, con uno sportello ricoperto da una rete molto fitta per far circolare l'aria e per
impedire agli insetti di entrare.
Appendi la cambusa al ramo di un albero, per evitare razzie di cani o di altri animali.

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Altare

Sarà messo in un luogo appartato, per consentire a ognuno di raccogliersi e di pregare.


Sarà abbastanza vicino alla tenda, in maniera che tutta la Squadriglia possa riunirsi
per le preghiere del mattino, della sera, o in altri momenti.

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Costruiamo un'Antenna

L'antenna è una delle costruzioni che danno il tono di pionieristica del tuo campo
estivo.
Puoi farla in maniera molto semplice, oppure, se ne sei capace, in maniera più
elaborata.

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Costruiamo una Capanna

Una capanna ti sarà molto utile come rifugio di fortuna in caso di maltempo quando non
hai la tenda, o come base per osservare gli animali selvatici, o anche per avere più
spazio al campo dove sistemare persone o materiale.
Scegli un luogo asciutto, riparato dal vento e possibilmente protetto da alberi o da
grossi cespugli.
Lega solidamente fra di loro i pali che dovranno sorreggere la tua capanna e coprila
con foglie o con mazzetti legati di erba lunga. Affianca strettamente tra di loro gli
elementi della copertura e legali bene, per evitare che la pioggia entri, o che il vento
porti via la tua capanna.

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Costruiamo una Torretta

Costruire una torretta richiede un progetto ben studiato nei minimi dettagli e un
lavoro di realizzazione ben fatto e ben curato. In compenso è un lavoro che, una volta
terminato, ti darà grandi soddisfazioni.
Una torretta ti potrà servire per un'attività di segnalazione, o per la sorveglianza
antincendio, o per l'osservazione di animali selvatici, o per tante altre attività.
Le torrette più semplici sono quelle piramidali, con una base larga e solida. Le giunzioni
possono essere fatte con legature. Se la torretta dovrà rimanere sul posto per essere
utilizzata anche in seguito, dovrai costruirla in froissartage, con cavicchi in legno
oppure con chiavarde in ferro.
Puoi fabbricare una torretta quasi interamente al suolo e poi issarla verticalmente.
questo sistema di lavoro ti facilita molto la realizzazione, però ti costringe ad essere
molto preciso nel disegno del progetto, se non vuoi correre il rischio di spiacevoli
scoperte una volta che la torretta sarà messa in posizione verticale.

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Il Portale

Posto all'ingresso dei campi, semplice e significativo, con l'emblema della Squadriglia.

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ATTREZZI

1. Doppio metro;
2. Segaccio;
3. Trivelle (una grossa da 40 mm, una piccola da 20
mm)
4. Scalpello;
5. Raspa;
6. Piana: per scortecciare e piallare;
7. Accetta;
8. Lima triangolare: per affilare l'accetta;
9. Succhiello;
10. Mazzetta.

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8. IL CAMPO
Organizzazione

Preparare un campeggio non significa soltanto saper prevedere i pericoli che possono
pregiudicare l'integrità fisica dei partecipanti, ma anche allestire un programma che
tenga conto delle esigenze fisiche e spirituali di ogni singolo del gruppo. Non è
semplicemente qualcosa atto a riempire delle giornate che altrimenti sarebbero vuote.
Infatti al campo i partecipanti passano molto più tempo in gruppo che non durante le
attività del sabato, perciò si dovrebbe mettere l'accento più sulla vita in comune e
sull'esperienza vissuta assieme che non sull'apprendimento. Questa deve essere
un'esperienza positiva per i partecipanti, allora bisogna che tutto sia organizzato alla
perfezione. Si può quindi improvvisare? Prima di rispondere prova a riflettere: con
cosa giochi improvvisando? Con dei ragazzi, il loro corpo, il loro spirito, la loro anima...

Ecco per questo uno scadenzario che potrà dare una mano nella preparazione di un
campo, una traccia che potrà evitare grossolane dimenticanze.

Dieci mesi prima del campo


Stabilire il tipo di campo che si vuol fare
(casa o tenda, itinerante o fisso, in montagna, in riva a un fiume o a
un lago).

Ricognizione dei luoghi (anche dei possibili pericoli), possibilmente nello stesso periodo
dell'anno in cui avrà luogo il campo, informarsi sul clima.
Raccogliere informazioni in merito alla casa o al luogo del campo (vedi "Rapporto di
ricognizione dei luoghi" in fondo al capitolo), verificare con le autorità del luogo se c'è
l'autorizzazione a campeggiare.
Fare la prenotazione per la casa o il terreno.
Inserire le date del campo nel calendario sezionale.

Sei mesi prima del campo


Radunare gli animatori
Fissare ed analizzare gli obiettivi del campo e stabilire un
programma generale, tenendo sempre presente la possibilità del
maltempo .

Ripartire le responsabilità in funzione della formazione di ognuno.


Informare i possibili partecipanti delle date esatte del campo, per poter pianificare le
vacanze degli animatori e dei genitori.

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Fare una ricognizione dettagliata con tutti gli animatori e stabilire come disporre il
campo. Se tale ricognizione è compiuta in un giorno di pioggia, potrà dare utili
informazioni.
Firmare il contratto di affitto della casa o del terreno (vedi i vari "Contratti
d'affitto" in fondo al capitolo); leggere attentamente tutti i punti prima di firmarlo
ed assicurarsi per iscritto la possibilità di annullare la prenotazione un mese o 15
giorni prima del campo.
Prenotare le installazioni (palestre, ecc.) e il materiale necessario.
Preparare un piano finanziario dettagliato.

Tre - quattro mesi prima del campo

Allestire il programma dettagliato raccogliendo i suggerimenti dei più anziani e quello


alternativo in caso di brutto tempo.
Annunciare le date esatte e il luogo del campo ai partecipanti.
Secondo le necessità del campo si potrebbero già far intervenire i partecipanti
(costruzioni, animazione, controllo del materiale di pattuglia).
Ingaggiare eventuali specialisti secondo le attività previste (brevetto salvataggio,
monitore di alpinismo, ecc.).
Allestire un piano di sussistenza.
Allestire una lista dettagliata del materiale e controllare l'attrezzatura e le tende.
Organizzare una serata per i genitori e gli attivi con la proiezione di film o diapositive
di un campo precedente e dare le informazioni sul campo che sta per cominciare, è
anche utile parlare dell'equipaggiamento.
Inviare un formulario per le pre-iscrizioni che comprende:

dati personali del partecipante


indicazione sulla tassa di partecipazione
periodo in cui si svolge il campo
nome del responsabile del campo.

Sei settimane prima del campo

Se non lo si è ancora fatto, far intervenire i partecipanti.


Richiedere l'autorizzazione a campeggiare con domanda scritta in polizia tramite il
comune ospitante.
Inviare ai partecipanti l'iscrizione definitiva (vedi "Iscrizione" alla fine del capitolo)
con allegato un questionario da riempire con i ragguagli sullo stato di salute del

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partecipante e sull'indirizzo dei genitori durante il periodo del campo (vedi "Foglio
medico") e la tassa di partecipazione con la polizza di versamento.

Informare i partecipanti su:

tema e programma del campo


direzione del campo (telefono e indirizzo per informazioni)
equipaggiamento
ritrovo (luogo e orario) e itinerario per giungere al campo
lista dei partecipanti
indirizzo del campo (eventualmente telefono)
orario e luogo dello scioglimento
organizzazione della giornata dei genitori
problemi assicurativi (importantissimi).

Quattro settimane prima del campo


Organizzare una serata per il controllo del materiale o altra
preparazione.

Controllare il versamento della tassa di partecipazione.


Preparare il materiale e organizzarne il trasporto
Inviare le conferme ai proprietari del terreno o della casa (diritto di disdetta).

Una - due settimane prima del campo


Controllare i lavori preparatori dei partecipanti e degli animatori.

Richiedere il biglietto collettivo e riservare i posti (treno, posta,...).

Poco prima del campo

Redigere la lista definitiva dei partecipanti e dei monitori e verificare che ci siano
tutte le informazioni richieste.
Sarebbe buona cosa che il capo campo possieda un libro di bordo sul quale figurino:

le indicazioni più importanti (polizia, ospedale, panettiere, ecc.)


il programma del campo
l'elenco dei partecipanti per reparto
qualche foglio bianco utile per il punto fisso quotidiano.

All'inizio del campo


Controllo dell'alloggio e del posto del campo. Annunciare

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subito al proprietario i danni o guasti riscontrati all'arrivo. Si
evita così il rischio di dover pagare danni causati da altri.

Annunciare alle autorità competenti il nostro arrivo.


Informare i partecipanti sulle particolarità della casa e/o del posto del campo e sul
comportamento da tenere in caso di pericolo.
Far presente ai ragazzi che i rapporti con i vicini e la popolazione dipendono in gran
parte dal nostro comportamento.

Durante il campo
Tener presente il programma stabilito ed essere pronti ad
intervenire, se necessario con modifiche
adeguate.Organizzare la visita dei genitori in dettaglio
(animazione, segnaletica, posteggi, ...).

Dopo qualche giorno i ragazzi dovrebbero avere l'opportunità di scrivere o telefonare


a casa.

Prima della fine del campo


Saldare eventuali fatture non pagate.
Indicare all'ufficio postale dove recapitare gli invii giunti in
ritardo.
Rimettere in ordine il terreno del campo o l'alloggio e
riconsegnarli direttamente al proprietario o ad un suo
incaricato (importante).

Controllare il materiale, se è completo e pulito, ed organizzarne il trasporto.

Ringraziare tutte le persone interessate.


La gente fa spesso di ogni erba un fascio; perciò ricordiamoci che dal comportamento
tenuto durante il campo e da come lo abbiamo lasciato, dipende la possibilità per altri
gruppi di poter usufruire di quello stesso luogo.

Dopo il campo
Riunire i partecipanti per:
Rimettere in ordine, pulire e riparare il materiale prima
dell'inizio dell'attività di settembre.
Fare il bilancio delle esperienze e dei lavori fatti al campo.
Fare un bilancio con gli animatori.
Organizzare eventualmente una serata di chiusura (diaporama
o film) con i genitori.

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Pubblicare qualche articolo sulle riviste scout (La scolta, Fiordaliso) o sui quotidiani.
Allestire il conteggio finale del campo (utile/perdite).
Ringraziare per iscritto i donatori ed i collaboratori esterni.

Campo sotto tenda: la scelta del luogo

Per un campo sotto tenda, la scelta del luogo è un fattore importante sia per le
possibilità che offre per lo sviluppo del tema prescelto e per il conseguente sviluppo
del programma, sia per questioni di sicurezza. Gli aspetti geo-climatici di una regione
sono tra i primi da tenere in considerazione.

Alcuni consigli riguardo la zona del campo e i suoi immediati dintorni

Zona

Se possibile scegliere un bosco rado o un margine di bosco esposto a sud-est (il sole
mattutino asciuga rapidamente le tende umide), ci sarà ombra nelle ore di massima
insolazione e protezione dal vento. Evitare però alberi isolati (attirano i fulmini).
Badare alla direzione generale del vento (importante per quando si tratterà di
piazzare il campo).
Nelle valli incassate, evitare il fondovalle (strati di aria fredda, mancanza di sole) e
scegliere terrazzi esposti a sud.
Evitare la vicinanza di città o strade molto trafficate (una strada carrozzabile o un
accesso per veicoli deve comunque trovarsi nelle vicinanze per le urgenze).

Nei pressi dei boschi ci sono più possibilità di trovare materiale per costruzioni
(autorizzazione per il taglio e la raccolta del legname) e per corse d'orientamento o
altre attività.
Evitare le zone protette, le riserve naturali e i parchi.
Ricercare mete attrattive per escursioni e imprese; osservare le prescrizioni
cantonali e comunali per campeggi fuori dalle zone previste (raid, ...).
Non trascurare mai la ricchezza artistica, storica e culturale della zona in quanto
l'educazione alla persona deve aiutare a comprendere l'oggi inserito nel passato della
storia (chiese, affreschi, castelli, grotte sotterranee, musei, ...).
Studiare le caratteristiche del terreno. Deve essere permeabile; evitare terreni
argillosi (meglio se la ricognizione viene fatta in un giorno di pioggia).

Immediati dintorni

Valutare i pericoli naturali (rocce, fiumi).


Evitare luoghi troppo vicini a fiumi o torrenti (alluvioni, piene), bolle, paludi, pozze
stagnanti (ci sono troppi insetti).
Attenzione a formicai, nidi di vespe, alveari.

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Presenza di acqua potabile e legna da ardere.
Sistemate il campo lontano da centri abitati, fabbriche, ... ma vicino ad una fattoria
(non a un ristorante).
Se il campo confina con campi di fieno o colture è meglio delimitare l'area del campo
con un nastro per evitare lo "sconfinamento".

Osservazioni generali

Il campo deve dare al gruppo un senso di sicurezza (per es.: l'accostamento con il
bosco).
Cercare un posto con delimitazioni naturali, se dovessero mancare possono essere
create dagli stessi partecipanti. Non scegliere un luogo troppo stretto, il panorama dà
un senso di libertà (fattore psicologico positivo). Per campi con partecipanti
giovanissimi occorre un luogo d'attendamento con visione d'assieme.

I partecipanti progrediti preferiscono gruppi di tende separate, ma grandi distanze


fra i gruppi ostacolano la vita di campo. Variare nella scelta del luogo e la
conformazione del suolo del campeggio amplia la possibilità del gruppo di fare nuove
esperienze. Tenere conto delle esperienze di campo di altri animatori, ma effettuare
personalmente la ricognizione del possibile luogo del campo. Scegliere accuratamente
il luogo del campo. Non accontentarsi del primo terreno che capita perché ci sono
difficoltà a reperirne altri, ma insistere nella ricerca per avere più possibilità di
scelta.

Riservate molto tempo per la ricognizione, ne vale la pena.

Sarà molto difficile trovare un luogo che soddisfi tutte le particolarità richieste. E
allora???... Premunitevi e organizzatevi per affrontare le difficoltà.

La ricognizione

Il sopralluogo, ossia la ricognizione e l'analisi del futuro luogo del campo, è un


elemento importantissimo nella preparazione di un campeggio. Il lavoro non si limita
alla ricerca e alla prenotazione del terreno o dell'alloggio, ma deve anche dare il
quadro generale di come sarà il campo, di dove sistemare cucina, tende, torre, ecc.

L'ideale per fare il sopralluogo sarebbe nello stesso periodo in cui si svolgerà il campo
e dovrebbero partecipare tutti gli animatori che saranno presenti al campo, così sarà
molto più semplice preparare le attività conoscendo i luoghi dove queste saranno
svolte. Facendo la ricognizione in un giorno lavorativo potrete trovare più facilmente
le persone da contattare (cancellerie comunali, ...); anche un giorno di pioggia può darvi
molte informazioni utili ed evitarvi sorprese durante il campo. Ricordate di informarvi
presso la cancelleria comunale su eventuali ordinanze e regolamenti particolari (tasse

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di soggiorno, divieto di accendere fuochi, ...). Maestri, segretari comunali e parroci
possono dare molte informazioni utili sul luogo del campo e i suoi dintorni.

Troverete allegato un esempio di protocollo di ricognizione completo (chiamato


"Rapporto di ricognizione dei luoghi"), con il quale sarà molto più semplice fare il
sopralluogo senza dimenticare niente; l'elenco è chiaramente da completare se si
hanno delle esigenze particolari.

La scelta del tema

È un argomento molto importante e perciò dovete prendervi il tempo necessario.


Conviene abbozzare qualche idea e poi lasciar lavorare la fantasia e quindi decidere in
un secondo tempo. Potreste preparare una prima lista di idee, appenderla all'albo del
locale animatori e lasciarla per 15 giorni. Ognuno può avere così il tempo per sviluppare
delle proposte su di un tema, si potrà anche aggiungere suggerimenti direttamente
sulla lista o proporre nuovi temi.

Alla riunione dedicata alla scelta del tema avrete così una base su cui discutere,
ognuno avrà poi sviluppato già qualcosa e la discussione sarà sicuramente molto più
redditizia ed animata.

Spunti per raccogliere l'idea per il tema possono scaturire da più parti, non si
pretende di essere esaustivi proponendo una lista. Ma se avete delle difficoltà a
trovare un tema per il vostro campo, vi potete aiutare con uno dei seguenti metodi:

1.Una cassetta delle proposte aperta a tutti dove esse vengono introdotte in forma
anonima. In un secondo tempo si riassumono le proposte in ordine alfabetico, a fianco
di ogni proposta si metterà una cifra corrispondente alle volte che questo tema è
stato "gettonato". Si lascia appesa all'albo la lista per una o due settimane e poi si
discutono tutte le proposte. L'accettazione dell'idea per il tema del campo dovrebbe
avvenire per acclamazione e non per votazione, in modo da non avere persone
scontente che rischiano di essere meno motivate.

2.Brain-storming (tempesta dl idee). L'équipe animatori si riunisce ed elegge un


moderatore che dovrà dirigere il brain-storming. Occorre un foglio formato A3
oppure una lavagna su cui scriverà il moderatore.

Il moderatore introduce il problema (ricerca del tema) e dà qualche suggerimento


molto generale; i temi svolti negli ultimi anni, le zone dei campi e qualche altro
elemento sui partecipanti (numero, pattuglie, ecc.). Stabilirà poi un tempo per la
ricerca delle idee per un tema.

Il moderatore dà poi la parola ad un animatore e questi deve letteralmente "sparare"


la prima idea che gli passa in testa e via di seguito per gli altri. In questa fase di

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esposizione delle idee non si deve ragionare troppo, occorre lasciar lavorare la
fantasia e lanciarsi nelle proposte. Chi ascolta deve astenersi da qualsiasi commento
orale o gestuale, questo per favorire l'espressione di ognuno senza timore di essere
giudicato. Se qualcuno riflette troppo salta il proprio turno, deve essere proprio una
sequenza di proposte che i moderatore deve annotare.

Nella seconda fase le proposte saranno scritte sulla lavagna ed osservate da tutti. Si
comincerà solo allora a discuterle secondo le decisioni del moderatore. Si partirà
eliminando quelle utopiche, altre appena svolte, oppure quelle palesemente troppo
costose. Ridotta la lista si analizzeranno una per una quelle che risulteranno più
interessanti dai presenti fino a arrivare alla scelta definitiva del tema.

3.Catena di idee. Partire da una parola ed a turno ognuno aggiunge qualcosa di legato.
Esempio: dormire - sotto le stelle - montagna - lago - ruscello - pineta - ecc. Oppure:
correre - cavalli - carretto - bighe - romani - galli.

Al termine del secondo giro di parole si può valutare se c'è una buona idea o meno,
eventualmente si ripete il gioco per due o tre volte.

4.Stimoli. Il capo branca o il capo sezione procurano una serie di riviste, dei libri o
dei giornali da sfogliare. A coppie li si guardano per trovare delle idee da proporre,
quindi si ritaglia il titolo, l'articolo oppure una foto o un disegno e lo si appende
all'albo. Fissato un tempo per la ricerca (ad esempio 10 - 15 minuti), si passa
all'osservazione e alla discussione di quanto trovato.

5.Mini campo o sopralluogo che origina il tema. Si sceglie la zona in cui si vorrebbe
campeggiare nella prossima estate e si organizza un fine settimana per gli animatori.
Si farà in modo di poter visitare tre o quattro possibili luoghi diversi per campeggiare
(un pascolo aperto, un bosco rado, un terreno alla periferia del comune, un vecchio
alpe, ecc.). Durante il mini campo si osserverà la natura dei luoghi, la disposizione del
terreno e si cercherà di immaginare cosa sarebbe bello realizzare in ognuno dei luoghi
visitati.

Vedendo e discutendo direttamente sul posto possono nascere delle proposte molto
interessanti e soprattutto veramente adatte ad essere realizzare in pratica.

6.Alfabeto dei temi:

• Agenti segreti Ali Babà America Arabi


• Arca di Noè Asia Asterix ed Obelix Barche
• Beduini Cavalieri di re ... Cercatori di ... Cina
• Cosacchi . . .

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Per redigere questo alfabeto basta darsi del tempo, da soli od in équipe.
Non crediamo possibile stabilire una regola per la scelta del tema. Se si vuol vivere un
tema particolare (zattera, vita sull'alpe, ...) è chiaro che occorre pensare prima a cosa
si vuol realizzare e poi cercare il luogo adatto. Questo comporta la scelta del tema già
in settembre!

Si possono così trovare le soluzioni giuste per tempo, ma vi è però il pericolo di dover
rinunciare a qualche idea (per divieti o problemi pratici). Se si opta per la scelta del
luogo si ha il vantaggio di poter scegliere il tema sul terreno. Si parte così dal
concreto e si progettano attività e costruzioni ben precise, con già visualizzata la
collocazione loro destinata.

Prepariamo il programma

Nel preparare il programma del campo si devono tenere in considerazione sia le


esigenze del ragazzo sia quelle del metodo dello scoutismo.

I ragazzi ad un campo vogliono sfogarsi, essere indipendenti da obblighi e orari,


giocare e fare sport, divertirsi e vivere assieme, campeggiare, mettere in pratica la
tecnica scout imparata durante l'anno, fare passeggiate e vivere nella natura.

A queste esigenze dobbiamo fondere quelle del metodo del Movimento Scout: la
progressione personale, la vita in gruppo, i giovani guidano i giovani, il gioco,
intraprendere qualcosa assieme, la vita nella natura, la Legge e la Promessa; non
dimenticandoci delle cinque relazioni (con sé stessi, con il proprio corpo, con gli altri,
con le cose e la creatività personale, per cercare di dare un senso spirituale alla vita).

Se riempiamo troppo le giornate con attività (anche diverse), il ragazzo verrà


stressato e perderà l'interesse; a meno che non gli venga imposto un rigido comando
(stile militare), ma questo non è il metodo del nostro Movimento.

Se, invece, lasciamo troppa libertà al ragazzo, senza dargli alcuna attività costruttiva,
potremmo trovarci in seri guai. Infatti il ragazzo farà di tutto pur di occupare il
proprio tempo, incurante dei pericoli e delle responsabilità che ha il Capo Campo.

Tendete perciò a una via di mezzo, tenendo conto anche dello sfogo del ragazzo e
presentate le attività in modo allettante e interessante. Il ragazzo deve recepire il
messaggio divertendosi.

Il Budget

Per ogni campo occorre elaborare un budget dettagliato, almeno due o tre mesi prima,
in modo da poter stabilire la tassa dei partecipanti e prevedere l'ammontare delle
spese.

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Il preventivo

Eccovi alcuni punti da ricordare quando lo stilate:

sopralluogo: non deve costituire più del 5% delle spese del campo

alloggio, viaggio: da calcolare in base al contratto e alle offerte

vitto: cercate le cose meno care, ma non dimenticatevi dei negozi del paese che vi
ospita

materiale: il piccolo materiale per i lavori manuali lo possono portare anche i


partecipanti, evitate sprechi

attrezzature e tende: ricordatevi che non durano in eterno, si può prevedere una
somma pari a circa il 10% del valore da

riservare per acquisti futuri e riparazioni

tassa dei partecipanti: si ottiene dalla differenza delle spese totali e le entrate
prevedibili, diviso per il numero di partecipanti.

Per avere un preventivo più verosimile conviene ricalcolarlo poco prima del campo
quando sono conosciuti il numero esatto di partecipanti e tutte le attività.

La contabilità

Benché, quali animatori, sia per noi di fondamentale importanza organizzare al meglio
le attività è bene dare uno sguardo anche alle finanze e a come presentare i conti al
cassiere. Faciliteremo il suo compito non obbligandolo a lunghi e faticosi calcoli.

Bisogna scegliere una persona che sia il responsabile della contabilità al campo, egli
deve tenere nota di tutte le entrate e le uscite, indicandole giornalmente nel
librocassa. Deve anche conservare tutte le ricevute in modo ordinato. Verificando più
volte durante il campo la situazione finanziaria, si potrà stabilire se offrire un
dessert in più o in meno.

I contanti

Per motivi di sicurezza è meglio non tenere al campo grosse somme, ma solo il denaro
necessario per le spese giornaliere. Oggi non è più un problema trovare un bancomat o
usare gli chèques postali (in questo caso ritirate per tempo la "cartolina rosa" al
vostro ufficio postale, riempitela, ci vuole la firma del titolare del conto e di chi

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incasserà i soldi al campo; poi riconsegnatela in posta per la verifica delle firme, essa
verrà poi spedita all'ufficio postale del luogo del campo).

Il consultivo

Subito dopo il rientro bisogna redigere un consuntivo preciso e accurato da


presentare al cassiere sezionale o al capo sezione.

La pioggia al campo

Al momento della preparazione del campeggio, bisogna pensare anche alla pioggia. Ad
ogni campeggio può piovere anche alcuni giorni di seguito, ma spesso si pensa solo ai
giorni di bel tempo senza prevedere la pioggia. Un temporale è passeggero: si mette un
impermeabile e si costruiscono dei canaletti attorno alle tende, lavoro considerato
inutile fino a quel momento. Qualche ora più tardi il sole asciugherà tutto.

Ma una pioggia continua è tutt'altra cosa: fa freddo, si perde l'iniziativa, tutto è


umido o addirittura inzuppato, lo sconforto e la pigrizia ci assalgono. È importante
perciò riflettere su alcuni punti al momento della preparazione del campeggio.

Scelta del terreno

Se un campo si trasforma in palude non è assolutamente un luogo adatto. Se tra gli


scopi di un campo c'è pure quello di studiare la vita degli animali acquatici, è meglio
spostarci presso uno stagno al momento opportuno e non trasformarci noi stessi in
anfibi o altro; i nostri esploratori e noi stessi non siamo preparati a simili condizioni di
vita.

È opportuno, in fase di ricognizione pensare a questi problemi, chiedendo al


proprietario informazioni su come si presenta solitamente il terreno dopo alcuni giorni
di pioggia.

È utile ricordare che non si dovrebbero montare le tende in avvallamenti o conche che
potrebbero diventare laghetti. Un piccolo ruscello idilliaco vicino al campo è il luogo
ideale per giochi, costruzioni (ponti, dighe, pozze, ...). Ma attenzione! questo ruscello
può anche trasformarsi in poco tempo in un fiume (dopo un temporale), allagare il
campo e... portarvi via tutto. Al momento della scelta bisogna informarsi presso gli
abitanti sul corso d'acqua che è nei paraggi del campo.

I corsi d'acqua e i torrenti di montagna in piena possono cambiare percorso a causa di


sbarramenti a monte (frane, legni che si intrecciano, ecc.). Anche una chiusa o una
presa d'acqua spesso possono causare cambiamenti di percorso; i cartelli che si
trovano nelle vicinanze possono segnalarci la loro presenza e indicarci il pericolo. Se

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campeggiate nei dintorni o sotto una diga comunicatelo tempestivamente al
responsabile del bacino.

Prestate molta attenzione a dove collocherete la cucina, in caso di pioggia continua un


pasto caldo assume un doppio valore.

Abiti asciutti

Gli esploratori che indossano abiti bagnati si raffreddano. È importante stare attenti
che i ragazzi non mettano solo un maglione sopra la camicia bagnata o un impermeabile
sugli abiti umidi. L'abito che si trova vicino alla pelle deve essere asciutto, altrimenti
si ha freddo. Questo gli esploratori lo dimenticano spesso o trovano più semplice non
cambiarsi. Se non curiamo questo aspetto con la dovuta attenzione, dovremo
prepararci a curare raffreddori, influenze ed altro.

Se piove per alcuni giorni di seguito è opportuno organizzare uno stenditoio


all'asciutto (molto meglio sarebbe avere a disposizione un locale per far asciugare gli
abiti). È pure importante dire agli esploratori quale impermeabile portare con sé: le
giacche da sci, comode contro il freddo perché imbottite, si inzuppano presto. Gli
impermeabili o le mantelline (cerate) sono i migliori, oltre a tenere l'acqua restano
"caldi" non facendo passare l'aria. Evitate di utilizzare mantelline tipo K-way per
riparavi dalla pioggia, dopo poco l'acqua penetra all'interno.

È consigliabile, quando si svolge un'attività sotto l'acqua, indossare maglietta e


pantaloni corti e cambiarsi immediatamente dopo. Gli stivali di gomma alti permettono
gli spostamenti anche su un terreno inzuppato d'acqua, però non tengono caldo; un paio
di scarponi ben ingrassati rimangono asciutti anche quando piove.

Un animatore ben equipaggiato è più pronto ad affrontare le situazioni difficili con lo


spirito necessario per mantenere alto il morale dei ragazzi. Gli animatori dovrebbero
avere sempre l'equipaggiamento in buono stato e ricordarsi che sono un modello per i
ragazzi, anche su come vestirsi ed equipaggiarsi. Cerchiamo di dare loro dei buoni
consigli, frutto anche della nostra maggiore esperienza, sull'equipaggiamento
ricordando che non è spendendo un capitale che si fanno i migliori acquisti.

Il programma in caso di pioggia

È evidente che in un giorno di pioggia si possa approfittare per dormire più a lungo ed
eventualmente recuperare la stanchezza accumulata o per fare un torneo di carte in
tenda durante il pomeriggio. Ma se la pioggia non cessa si deve provvedere ad un
programma adatto al brutto tempo. È impensabile di rimanere in tenda o in casa per
uno, due o tre giorni di fila perché fuori è bagnato.

Non è sempre necessario cambiare tutto il programma; diverse attività sono


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realizzabili ugualmente apportando solo qualche modifica. Anche se il campo si svolge
in casa, nella quale lo spazio per muoversi è maggiore, è indispensabile cambiare aria
anche durante le giornate di pioggia. Bisogna sforzarsi ed uscire perché il poco
movimento darà l'impressione di essere in una prigione.

L'inattività conduce a nervosismo, litigio ed attacchi di malinconia. Perciò è bene


organizzare un'attività all'aria aperta, un'escursione sotto la pioggia, un grande gioco.

Importante: al rientro cambiarsi da cima a fondo e far asciugare i vestiti inzuppati.


Attenzione che molti hanno l'abitudine di ammucchiare indumenti umidi o sporchi
nell'armadio, nella valigia o nel sacco, con conseguenze avvertibili in un paio di giorni ...
.

Ecco alcuni esempi per occupare in maniera costruttiva una giornata di pioggia:

noleggiare una palestra

andare in piscina evitando gli orari di affollamento annunciandone tempestivamente


l'arrivo

camminata d'orientamento (inserire le carte topografiche in mappette di plastica per


non rovinarle)

pista con punti: mettere i punti in luoghi coperti (fermata bus, stazione, porticato
della chiesa, tettoia o cortile coperto di una scuola, cascina, ...)

escursioni in città o nel villaggio: visita a un museo, castello, ... (scegliendo in base agli
interessi dei ragazzi per non demoralizzare chi ci guida).

lavoro manuale: scolpire, pitturare sassi, modellare, batik, ecc.

preparare una festa: teatro, circo, ...

gimcana in casa con i punti sparsi nella casa e con eventualmente l'ultimo punto
all'esterno per uscire e cambiare aria

preparazione piede tenero o brevetti, tappe di formazione

redigere un giornale da campo

organizzare un concorso di canzoni

olimpiadi con e nell'acqua

Le costruzioni

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Le tende di pattuglia dovrebbero avere una tettoia (avantetto della tenda o
costruzione con i quadrati militari) per riparare il materiale e gli abiti.

La cucina da campo deve sempre essere coperta e funzionante anche sotto un diluvio;
il morale scende subito a zero se si mangiano cibi freddi tremando dal gelo.

Bisognerebbe avere una tenda di soggiorno o refettorio dove sia possibile mangiare
tutti assieme all'asciutto. La si può sfruttare anche per dei giochi restando tutti
assieme ed evitando di poltrire tutto il giorno nella propria tenda.

Ogni campo dovrebbe disporre di un rifugio di soccorso nel quale si possa trasferire
subito in caso di necessità tutto il campo. Questo potrebbe essere una capanna, un
alpe, una cascina vuota, una palestra, ...; ottimo sarebbe se si potesse utilizzarlo anche
solo per asciugare i vestiti.

Lo smontaggio

Se si dovesse partire in un giorno di pioggia occorre fare attenzione ai seguenti punti:

Mettere i sacchi all'asciutto, così da avere ancora abiti asciutti per il rientro.

Lupetti ed esploratori non necessari allo smontaggio o alle pulizie dovrebbero poter
giocare in un luogo asciutto (sala d'aspetto, ...).

Le tende verranno smontate per ultimo e stese ad asciugare ancora lo stesso giorno.

Il controllo del materiale e la pulizia del terreno devono essere fatti ugualmente.

Campo itinerante

Un campo itinerante domanda più preparazione di un campo normale, perché bisogna


sapere esattamente cosa sarà necessario lungo tutto il percorso e il capo campo deve
molta esperienza di campi e di escursioni. Questo tipo di campo dipende fortemente
dalle condizioni atmosferiche e non è possibile cambiare il programma come durante
un campo fisso.

Visto che questo tipo di campo si concentra soprattutto su un'attività (l'escursione) è


importante che i partecipanti contribuiscano all'organizzazione e alla scelta
dell'itinerario. Un campo itinerante esige da ognuno una grande forza di volontà e una
capacità di adattamento a delle condizioni di vita non sempre facili. Bisogna saper
rispettare gli altri e aiutarli in caso di bisogno.

Il fatto di camminare non è sufficiente per completare il programma giornaliero e


tanto meno quello del campo. I partecipanti hanno bisogno di tempo sufficiente per

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recuperare e le piccole pause non bastano. La pausa sul mezzogiorno dovrebbe
permettere a loro di giocare e di distrarsi. Se si è in cammino per diversi giorni,
bisognerebbe raggiungere il bivacco non dopo le 16.00, per poter montare le tende,
cucinare, organizzare una partita a calcio o un fuoco. Se i partecipanti sono affaticati,
sorgeranno velocemente dei conflitti o dei litigi. In un campo itinerante, ogni secondo
o terzo giorno, dovrebbe comprendere un'attività diversa dal camminare, ciò per
distrarre i partecipanti e per cambiare loro le idee.

Il trasporto dei bagagli è il problema maggiore in un campo itinerante. I partecipanti


non sono abituati a portare molto peso; più dovranno portare, più perderanno il piacere
della gita e meno avanzeranno. Vale quindi la pena di prendere qualche disposizione,
come indicare con precisione ciò che il sacco deve contenere e insistere affinché non
si aggiunga materiale inutile. Può essere anche utile e divertente costruire un carretto
per il trasporto del bagaglio. Un altro consiglio per non dover portare troppo peso è
quello di fare la spesa di giorno in giorno. È utile indicare ai genitori un luogo (ad
esempio: fermo posta, ostello, ...) dove si può inviare un supplemento di biancheria o di
oggetti personali. Un veicolo d'accompagnamento può sembrare una buona soluzione,
ma chi lo conduce non potrà partecipare alla vita del campo e può indurre i
partecipanti ad inventare delle scuse per potervici salire.

Curare un malato in un campo itinerante procura problemi non indifferenti, è quindi


necessario prevedere già in partenza le soluzioni più appropriate per ogni tappa.

Un campo all'estero

Un campo all'estero è una grande opportunità per ogni scout, infatti oltre a scoprire
una nuova cultura e nuovi fantastici paesaggi si possono conoscere e praticare nuove
attività tipiche del luogo che ci ospita. La preparazione di un campo all'estero è però
più lunga e impegnativa.

Eccovi i punti principali da rispettare (per ulteriori dettagli consultate il regolamento


o il Commissario Internazionale):

il capo campo deve avere almeno 20 anni

per un campo all'estero serve l'autorizzazione del Commissario Internazionale; il capo


campo riceverà una lettera di raccomandazione internazionale

il gruppo che viaggia all'estero deve provvedere ad un'assicurazione per tutti i


partecipanti

Per viaggi individuali all'estero dove si voglia indossare la divisa scout, si deve
possedere una lettera di raccomandazione che può essere ottenuta presso il
segretariato a Berna. Si ricorda inoltre che per ogni contatto con scout stranieri si

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deve passare attraverso i commissari internazionali (questo è l'iter in uso presso le
due associazioni mondiali). Se esistono già relazioni con scout stranieri si può
prendere contatto direttamente con loro a patto di informare sempre il commissario
internazionale.

Comportamento ad un campo

Eccovi alcune regolette per una buona convivenza con la comunità che vi ospita:

• utilizzare i negozi locali anche se un po' più cari


• aiutare la comunità che vi ospita con una BA
• rispettare la tranquillità del paese, se fate un gioco notturno rumoroso
fatelo sapere per tempo
• incontrare la gente del posto: intervista al contadino, ...
• comportarsi bene con le persone che si incontrano
• organizzare un fuoco da campo per tutto il paese, invitare il proprietario
del terreno e qualche autorità alla giornata delle visite e offrire loro un
ricordo del campo o della nostra regione d'origine
• lasciare il posto del campo più in ordine di come lo si è trovato e i
ringraziamenti a chi di dovere sono le sole cose da lasciare sul posto dopo
il campeggio.

Raccomandazioni per un buon campo

Per concludere eccovi alcune raccomandazioni che, parafrasando alcuni suoi scritti e
pensieri, vi dà direttamente B.P.:

Ai lupetti voglio dire che la cosa più importante è il loro sorriso. Non vi lamentate se il
budino si è attaccato o se qualche altro lupetto si è seduto sul vostro pane e
marmellata. E mi raccomando ... quando Akela vi dirà che è ora di dormire, chiudete gli
occhi e fate del vostro meglio; non tenete tutti gli altri svegli ballando la tarantella
sul letto o facendo a cuscinate con i vostri vicini.

Agli esploratori vorrei raccomandare il rispetto di quello che trovano attorno al


campo. L'erba lunga è destinata probabilmente ad essere tagliata ed è molto difficile
tagliarla se è tutta schiacciata a terra. Inoltre, cercate di fare in modo che porte e
cancelli rimangono, dopo che è passato il reparto, come erano prima che voi arrivaste
nei dintorni e limitatevi a prendere nota che hanno un poco piacevole modo di rompersi
se cominciano a fare l'altalena.

Ai pionieri/rover vorrei ricordare che siamo su questa terra per raggiungere la


felicità. Ma la felicità non è puramente passiva, cioè non si può ricevere mettendosi a
sedere per riceverla; questo sarebbe un'altra cosa, meno importante; il piacere. Ma a
noi sono state date due braccia, gambe e l'intelletto e delle aspirazioni che devono
101
renderci attivi; ed è l'attività più che l'attesa passiva che vale nel raggiungere la vera
felicità.

Infine dirò due parole agli animatori. Il campo è per voi una responsabilità molto
importante. Ricordate che vi rendete garanti della sicurezza, comodità e salute dei
ragazzi. Imparate come debbono essere fatte le cose; preparate per tempo tutto il
programma, curate ogni dettaglio, non lasciate nulla al caso, per quanto umanamente
possibile preparatevi contro ogni emergenza o incidente.

Fate attenzione a queste cose, e poi ... godetevi fino in fondo tutti i momenti di
felicità che il campo non mancherà di offrirvi!

Rapporto di ricognizione dei Luoghi

Campo in casa

Ubicazione del campo sotto tetto

• Indirizzo esatto:
• Località:
• CAP:
• Carta naz. n:.
• Nome della carta:
• Coordinate:

Indicazioni concernenti l'alloggio

• Proprietario/gerente:
• Nome e cognome: Tel.:
• Indirizzo:
• Nome dell'alloggio: Tel.:
• Posizione dell'edificio: Accesso:
• Stabile indipendente o fa parte di un complesso:

Struttura della casa:

• Dormitorio:
• Numero camere:
• Numero letti:
• Ci sono coperte (quante):
• Federe:
• Cucina:
• Stufa:
• gas / elettrica / legna:

102
• Numero placche:
• Forno: Numero teglie:
• Frigorifero / congelatore:
• Contenuto litri:
• Utensili (casseruole / posate / stoviglie) in numero sufficiente:
• Asciugapiatti / spugnette / detersivo:
• Sacchi dei rifiuti (tassa):
• Dispensa:
• Servizi igienici:
• Docce:
• Gabinetti:
• Lavabi:
• Locali diversi:
• Locale soggiorno:
• Refettorio (posti):
• Locale ufficio:
• Locale per materiale:
• Locale essiccatoio:
• Locale per scarpe/sci:
• Abbiamo a disposizione tutta la casa:
• Piazzale / dintorni (parco giochi, ...):
• Affitto:
• Compreso:
• Supplemento:
• Tassa di soggiorno:
• Autorizzazione accordata da:
• Sopralluogo effettuato il: da:

Campo in tenda

Ubicazione del terreno (campo sotto tenda)

• Indirizzo esatto:
• Località:
• CAP:
• Carta naz. n:.
• Nome della carta:
• Coordinate:

Indicazioni concernenti il terreno

• Proprietario/affittuario:
• Nome e cognome:

103
• Tel.:
• Indirizzo:
• Denominazione del posto:
• Situazione del terreno:
• Il prato verrà falciato per l'inizio del campo? &127; Si &127; No
• Dove si può installare la cucina:
• Dove si può ubicare il fuoco da campo:
• Dove c'è legname da costruzione:
• Si può raccogliere legna nel bosco? &127; Si &127; No
• Vi sono sassi per sistemare il fuoco &127; Si &127; No
• Dove si possono costruire i gabinetti:
• Come funziona la raccolta dei rifiuti:
• Acqua (potabile):
• Poss. di lavarsi:
• Particolarità:
• (pericolo d'incendi, vipere, zecche, clima, inondazioni, altitudine,...)
• Accesso per veicoli a motore:
• Tel. più vicino (dove e numero):
• Distanza dal campo:
• Alloggio d'emergenza:
• Posizione esatta:
• Distanza dal campo:
• Proprietario:
• Telefono:
• Indirizzo:
• Modalità d'uso (costo):
• Affitto del terreno: Compreso:
• Supplemento:
• Tassa di soggiorno:
• Autorizzazione accordata da:
• Sopralluogo effettuato il: da:

Generalità del luogo

• Autorità (Sindaco):
• Cancelleria comunale (orari): Tel.:
• Parroco/Messa: Tel.:
• Posto di Polizia: Tel.:
• Pompieri: Tel.:
• Ufficio postale : Orari:
• porta la posta al campo/casa: Tel.:
• annunciarsi in posta per comunicare il proprio arrivo e informarsi
sull'indirizzo da utilizzare per il campo.
104
Collegamenti

• Stazione ferroviaria più vicina: Distanza dal campo:


• Fermata del bus/autopostale più vicina: Distanza dal campo:

Rifornimento

• Panetteria: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Latteria: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Macelleria: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Alimentari: tel.:
• distanza dal campo: orari:
• Segheria: tel.:
• distanza dal campo: prezzi:

Servizio Medico e Pronto Soccorso

• Annunciare in anticipo al medico più vicino la nostra presenza per il


periodo del campeggio.
• Medico più vicino: Tel.:
• Indirizzo:
• Medico supplente: Tel.:
• Indirizzo:
• Ospedale: Tel.:
• Indirizzo:
• Pronto soccorso: Tel.:
• Indirizzo:
• Farmacia: Tel.:
• Indirizzo: Orari:

Installazioni e particolarità

• Piscina: Prezzo:
• Distanza dal campo: Orari:
• Palestra: Distanza dal campo:
• Responsabile: Prezzo:
• Curiosità
• Terreno per CO con cartina:
• Sopralluogo effettuato il: da:

Contratto d'affitto a breve termine per un alloggio


105
Locatore:

• Nome:
• Indirizzo:
• Telefono:

Locatario: Organizzazione:

• Indirizzo:
• Telefono:

Oggetto affittato: Chalet/dormitorio/appartamento di vacanza*

• Designazione:
• Indirizzo:
• Telefono:
• è messo a disposizione per adulti e per giovani.
• Il prezzo d'affitto ammonta a £. prezzo globale*
• Prezzo per persona e per notte*
• e si estende per il periodo dal. (data), (ora)
• al (data), (ora)

Condizioni di pagamento:

• La tassa di soggiorno è a carico del locatario e ammonta a:


• - per adulto per notte, £.
• - per giovane (da 6 a 16 anni) per notte, £.
• La quota d'affitto comprende/non comprende:*
• Elettricità:
• Illuminazione: £. per Kwh* Tessa base £. * Prezzo globale
• Energia: £. per Kwh* Prezzo unitario £. *
• La pulizia dell'alloggio e delle installazioni annesse sarà effettuata, prima
della partenza dal:
• locatario*, locatore*, al prezzo di £.
• La biancheria per la casa è messa a disposizione da:
• la sua pulizia è a carico di:
• Accordi particolari:
• * Cancellare ciò che non fa al caso
• Compilato in due esemplari e firmato dalle due parti
• Il locatore: il locatario:
• Luogo e data: Luogo e data:

Constatazione di danni e guasti:

106
• Al momento della consegna dell'alloggio:
• Conferma del locatore:
• Al momento della restituzione dell'alloggio:
• Conferma del locatario:

Contratto d'affitto per un terreno

Accordi speciali:

• Al momento della cessione temporanea al locatario, il terreno sarà


falciato.
• 1.Nel terreno (non) possono* essere scavate canalizzazioni.
• 2.I gabinetti possono essere costruiti:
• 3.Locale a disposizione come deposito del materiale*
• 4.Locale a disposizione come alloggio d'emergenza*
• Il locatario indennizzerà il locatore, per la durata del contratto, come
segue:
• Legna da ardere*: £.
• Acqua potabile*: £.
• Deposito materiale*: £.
• Alloggio d'emergenza*: £.

Ricordatevi di chiedere l'autorizzazione a posare tubature su terreni di terzi, se la


fonte d'acqua potabile non è sullo stesso terreno del campo.

ISCRIZIONE:

• Cognome: Nome:
• Indirizzo esatto:
• CAP: Località:
• Telefono: Data di nascita:
• Firma di un genitore:

TAGLIANDO D'ISCRIZIONE ALLA GIORNATA DELLE VISITE:

• Noi genitori di parteciperemo alla visita.


• Numero di persone:
• Veniamo il sabato q e/o la domenica q
• Dormiremo al campo: sì q no q Abbiamo la nostra tenda: sì q no q
• Data e firma:

FOGLIO MEDICO:

107
• I dati di questa scheda servono alla direzione del campo per una decisione
immediata sui provvedimenti da prendere e per un avviso tempestivo dei
genitori in caso di avvenimenti imprevisti.
• Solamente la direzione del campo ha accesso a questi dati.
• Nome e cognome (del partecipante):
• Indirizzo esatto: Telefono:
• CAP: Località:
• Indicare il recapito dei genitori durante il periodo del campo se sono in
vacanza o il recapito di una persona da contattare in casi gravi:
• Cognome: Nome:
• Grado di parentela: Telefono:
• Indirizzo esatto:
• CAP: Località:

Osservazioni in merito allo stato di salute:

• Malattie o allergie (raffreddore da fieno, allergie da punture d'insetto o


alimentari, asma, ...):
• Deve prendere medicamenti regolarmente: sì q no q
• Se sì, quali:
• quando, quanto:
• (in questo caso prendere con sé medicamenti a sufficienza).
• I medicamenti devono essere distribuiti dalla direzione del campo? sì q no
q
• Ultima vaccinazione antitetanica:
• Altre vaccinazioni:
• Cassa malati:
• Assicurazione infortuni:
• Nome e indirizzo del medico di famiglia:
• N° tessera sanitaria:
• Osservazioni o raccomandazioni particolari dei genitori:
• Luogo e data: Firma del partecipante:
• Firma dei genitori:

108
9. EQUIPAGGIAMENTO
Nelle attività all'aperto, uno Scout porta con sè solo l'equipaggiamento veramente
indispensabile. In questo modo potrai muoverti agevolmente senza essere troppo
appesantito. Alcune cose ti saranno sempre utili: un taccuino, una penna, alcuni cerotti
medicati, i fiammiferi che metterai in un astuccio impermeabile, il coltello, un
fazzoletto, la carta igienica, la borraccia.

• Vestiti: il migliore abbigliamento per un uscita, in qualunque stagione, è


sempre l'uniforme scout, che è stata ideata proprio per le attività
all'aperto ed è resistente e comoda.
D'inverno aggiungi una giacca a vento calda e impermeabile.
tieni sempre la testa coperta: il cappellone, con la sua larga tesa, ti
proteggerà dalla pioggia e dal sole, però tenderà a volare se c'è molto
vento; il basco ti terrà caldo d'inverno, ma ti proteggerà poco dalla
pioggia o dal sole.
• Per dormire: saccoletto, pigiama.
• Pulizia: asciugamano, sapone, spazzolino, dentifricio.
• Viveri: cibi energetici: pane, carne, patate, carote, zucchero, sale, frutta
secca, tavolette di cioccolato.
• Poncho: sia in estate che in inverno ti riparerà dalla pioggia, ti sarà molto
utile per costruire un riparo di fortuna e in tante altre occasioni.
• Zaino: di tipo leggero e resistente. Con tutto l'equipaggiamento non deve
superare i 6/8 kg di peso. Per il campo il peso potrà arrivare a 10-12 kg.

Lo Zaino

Una delle cose più importanti del tuo equipaggiamento è lo zaino, perchè esso dovrà
contenere tutto il tuo materiale e perchè dovrai portarlo sulle tue spalle. Occorre che
lo zaino sia capiente, leggero e comodo da portare, con tasche esterne e con spallacci
bene imbottiti e regolabili. Per le uscite di una sola giornata pu6ograve andare bene un

109
piccolo zaino leggero della capienza di 20-25 litri /il volume di uno zaino si misura il
litri) e del peso di 500-700 grammi, mentre per le uscite con pernottamento e per il
campo ti occorrerà uno zaino più grande, con lo schienale rigido, della capienza di 80-
90 litri e del peso di 1,5-2 kg. Quando acquisti uno zaino non farti attirare dalla marca
o dai colori, ma guarda prima di tutto la praticità e la resistenza.

Lo schienale rigido realizzato con il "bastino" (fatto di fibra di vetro o di materiale


plastico), permette di lasciare la schiena interamente staccata e aerata e fa gravare
buona parte del peso sulle natiche. Lo schienale rigido realizzato con lo "schienale
anatomico" (materiale espanso ricoperto di tessuto) mantiene lo zaino più a contatto
con il dorso per distribuirvi meglio il peso, però provoca anche una maggiore
sudorazione della schiena.

Vi sono zaini che hanno una "armatura" (in alluminio o in materiale plastico) che rende
rigido lo schienale, però rende anche lo zaino piuttosto ingombrante e poco
maneggevole. Zaini di questo tipo non sono adatti per i ragazzi. Fare lo Zaino
Preparare lo zaino corettamente non si impara la sera prima della partenza. È
necessaria un po' di esperienza e diverse prove.

Per sistemare meglio il materiale, mettilo in sacchette di tela che si chiudano con un
laccio. Te ne occorreranno sei:

1. sacchetta biancheria,
2. sacchetta pulizia personale,
3. sacchetta cibo,
4. sacchetta calzature,
5. sacchetta varie,
6. sacchetta vuota per la biancheria sporca.

Metti contro la sciena tutto quello che è soffice (biancheria, maglione, ecc.). Nelle
tasche esterne sistema i piccoli oggetti dei quali puoi avare bisogno più
frequentemente (borraccia, torcia elettrica, bussola, poncho, ecc.).

Equilibra i pesi, facendo attenzione a non disporre tutti gli oggetti più pesanti dallo
stesso lato. Non mettere mai il saccoleto fuori dello zaino, perchè pu6ograve
inumidirsi o bagnarsi. Anche se richiederà un po' di pazienza, metti sempre tutto il
tuo materiale dentro lo zaino e non legare oggetti all'esterno di esso: oltre a farti
assomigliare a un caravanserraglio, possono darti molto fastidio mentre sei in cammino
e sono anche pericolosi perchè possono impigliarsi da qualche parte.

Una volta preparato, per controllare lo zaino mettilo sulle spalle e fai 30 metri di
corsa. Ti accorgerai subito se qualcosa non va.

110
Il Poncho

È un telo quadrato con un foro al centro sul quale è applicato un cappuccio. È


indispensabile quando piove, perchè copre sia te che lo zaino. Ma, oltre che in caso di
pioggia, il poncho ti sarà utilissimo anche in tante altre occasioni: come telo isolante
da mettere sul terreno, per costruire un riparo di fortuna per la notte, per riparati
dal sole. Le Scarpe Le scarpe sono una parte molto importante del tuo
equipaggiamento, infatti con scarpe scomode, o con i piedi bagnati, non si va molto
lontani.

Le calzature più adatte per attività all'aperto sono gli scarponi alti alla caviglia, con
suola in gomma scolpita. Ne esistono di vari tipi, in pelle o in materiali sintetici e
impermeabili. Prima di acquistarne un paio, provali con un calzettone di lana: non
devono essere n&egave larghi nè stretti, se non vuoi avere vesciche.

Non partire mai per un'uscita o per un campo con scarponi nuovi. Mettili prima più
volte, in modo che facciano amicizia con i tuoi piedi poco a poco. Per dormire Se vuoi
dormire bene in tenda, o all'aperto, devi stare caldo. Il segreto è di avere sotto di te
lo stesso numero di coperte che hai sopra. Quarda il tuo letto di casa: anche se hai
delle coperte sopra di te, hai il materasso sotto di te, il cui scopo non è solo di farti
stare morbido ma di tenerti al caldo. Anche all'aperto devi curare bene il tuo
isolamento dal suolo.

Oltre alle coperte, metti sotto di te un telo impermeabile e più strati di fogli di
giornale (la carta è un ottimo isolante), oppure una stuoina di materiale espanso o un
materassino gonfiabile che ti proteggeranno anche dalle asperità del terreno.

Il saccoletto

Esistono essenzialmente due tipi di saccoletto: "a coperta" oppure "a mummia". Il
saccoletto "a coperta" è detto così perchè si può aprire completamente e può
diventare una coperta. Il saccoletto "a mummia" avvolge completamente il corpo e può
essere imbottito con vari tipi di materiali, come le piume o le fibre sintetiche, a
111
secondo dell'uso al quale è destinato. Il tipo migliore e più caldo, ma anche più
costoso, è quello con l'imbottitura in piuma.

La Tenda

La tenda è una importante compagna di avventure, ma per divenirlo pienamente deve


essere trasportabile con zaini personali e quindi sarà suddivisa in più sacche.
Generalmente per ciascuna Squadriglia gli Scouts utilizzano una tenda a otto posti, del
tipo cosiddetto canadese, di cotone, con il sopratelo e con un tappeto gommato o
plastificato come pavimento ( che è detto catino ).

Il catino può essere cucito al telo della tenda, oppure può essere staccato. Il catino
cucito evita che entrino acqua o spifferi d'aria resenti al pavimento, però, essendo
cucito al telo della tenda, forma un collo pesante da portare. Il catino staccato,
invece, rende la tenda più facilmente trasportabile e inoltre può essere sostituito
senza difficoltà quando è rovinato. In alcuni modelli di tenda il sopratelo è molto
ampio e forma una veranda anteriore, che protegge l'ingresso in caso di pioggia. Alcuni
soprateli hanno anche un'abside posteriore, utile per riporre il materiale. qusto tipo di
tenda ha però lo svantaggio di essere più pesante e per una Squadriglia diventa
piuttosto difficoltoso portarla con zaini nelle attività all'aperto.

Per alcune attività può essere preferibile utilizzare tende più piccole, da 2 o 3 posti,
del tipo canadese o a igloo. Le tende canadesi sono generalmente in cotone, con paleria
in alluminio. Il peso di una canadese a due posti può variare da 5 a 8 Kg, a seconda
della marca. Una volta chiusa è più ingombrante di quella a igloo ma in caso di brutto
tempo è più affidabile.

112
Le tende a igloo si montano più velocemente di quelle canadesi e sono più leggere
perchè sono in materiale sintetico, però, proprio per questo motivo, possono rompersi
o danneggiarsi più facilmente. La paleria è in vetroresina, molto più leggera
dell'alluminio. Il peso di un modello a 2 posti è di 2 o 3 Kg. La forma a igloo offre una
minore resistenza al vento, però alcuni modelli, costruiti senza aperture di
ventilazione o con tessuti non traspiranti, hanno un inconveniente: può formarsi la
condensa all'interno della tenda, o fra il soprattetto e la tenda, con possibile caduta
di gocce d'acqua.

Manutenzione

La tenda è la compagna fedele delle tue avventure. Abbine cura per averla sempre in
ordine a ogni necessità. Prima di partire verifica sempre che la tenda sia a posto,
senza strappi e con tutti i tiranti in ordine. controlla che ci siano tutti i paletti e tutti
i picchetti necessari e che nessuno sia storto o inutilizzabile. Dopo averla adoperata,
apri sempre la tenda ed esponila al sole per farla asciugare bene e per controllare che
non manchi nulla.

Se dovesse essersi rotto qualcosa (strappi sui teli o sul catino, paletti piegati o rotti,
ecc.) provvedi subito alle riparazioni necessarie. Poi piega accuratamente la tenda,
mettila nelle apposite sacche e riponila in un luogo asciutto e aerato.

113
IL TOTEM

Totemizzazione.

Non è una cerimonia, ma solo una vecchia traizione scout, gioiosa all'origine, ma
talvolta degenerata in scherzi sguaiati o contrari alla fraternità scout.
Il "totem" è un nome particolare (in genere di un animale, seguito da un aggettivo),
inteso a rispechiare una caratteristica fisica o psichica di una persona. Esso viene di
solito conferito dopo una certa anzianità (p.es.: al primo o al secondo campo estivo)
dagli "anziani" del Reparto, in una cerimoni-gioco che non deve mai essere vessatoria o
generare timori o risentimenti.

Se si vuol fare la totemizzazione (che non è affatto necessaria a un buon campo),


occorre che i Capi siano coscienti dei suoi rischi, e la preparino bene con l'alta
squadriglia, scartando con decisione ogni idea poco fraterna o di cattivo gusto.

Alcuni Reparti - forse più opportunamente - collegano la totemizzazione non solo e non
tanto alla relativa cerimonia, ma altresì al superamento di prove impegnative (hike,
imprese, ecc.), con una tradizione che ricorda usanze che nelle tribù primitive
segnavano il passaggio dalla fanciullezza alla maturità (il "ragazzo Zulu" di B.-P.)
L'uso del "totem" personale deve rimanere nella sfera scherzosa della comunità del
Reparto o del Gruppo. Il "totem" non sarà quindi utilizzato da un Capo nelle cerimonie
solenni, nè per firmare una circolare ai genitori (diverso è il nome Giungla dei Vecchi
Lupi, che non è un "totem", ma un ruolo da impersonare).

Il "totem" è un nome particolare (in genere di un


animale, seguito da un aggettivo), inteso a
rispechiare una caratteristica fisica o psichica di
una persona. Esso viene di solito conferito dopo una
certa anzianità (p.es.: al primo o al secondo campo
estivo) dagli "anziani" del Reparto.

Intenzionalmente, non vogliamo dirvi altro... poichè


se vi sono delle giovani Guide ed Esploratori
all'ascolto, potremmo rovinare loro la SORPRESA.

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