è un noto dipinto del maestro spagnolo che fa parte di una serie di sei opere dedicata al tema
della stregoneria.
Goya, Il sabba delle streghe, 1797–1798, olio su tela, 44 x 31 cm. Madrid, Museo Lázaro Galdiano
Le figure che compaiono nel dipinto di Goya sono ispirate ad un tema tradizionale che gli
intellettuali della sua epoca consideravano una moda culturale. Inoltre Goya e il duca di Osuna
che commissionò le opere vollero probabilmente stigmatizzare certe forme di superstizione
contrarie al loro spirito illuminista. Il caprone rappresenta una entità diabolica che sta officiando
un rito di streghe. Il rito procede quindi con l’offerta di un bambino vivo dall’aspetto robusto. I
cadaveri dei bambini sparsi a terra testimoniano i precedenti sacrifici.
Il colore e l’illuminazione
In primo piano, sulle figure dell’opera, i colori sono caldi e tendenti a tonalità gialle come l’abito
molto evidente della donna di schiena. In secondo piano i colori dei personaggi si fanno più grigi
e bruni. Il paesaggio e il cielo invece sono dipinti con colori freddi che si scuriscono nella parte
alta del dipinto.
La falce di luna illumina il cielo scuro. La scena inoltre è rivelata da una luce fredda che giunge da
sinistra.
Lo spazio
La scena è risolta interamente in primo piano dove si trovano le streghe riunite intorno al grande
caprone. Il paesaggio quindi prende forma grazie alle quinte naturali rappresentate da diversi
livelli di colline che si sovrappongono verso l’orizzonte. La profondità è poi costruita anche
attraverso la prospettiva aerea e il cambiamento della qualità dei colori. In primo piano sono
caldi, brillanti e contrastati. Progressivamente verso lo sfondo diventano freddi, grigi e perdono i
contrasti di luminosità.
La composizione e l’inquadratura
La tela di Goya è di forma rettangolare a sviluppo verticale. L’inquadratura quindi valorizza la
figura del caprone che è in posizione semi eretta. Le streghe poi si dispongono su due curve che
si posizionano in alto e in basso intorno all’animale.