cui fulcro, leggermente spostato a sinistra, è costituito dalle due mani dei protagonisti appena
scioltesi dalla stretta.
Dio a destra, si rappresenta l’attimo successivo alla creazione. Dio ha già sfiorato Adamo per
donargli la vita.
Dio viene rappresentato in volo avvolto da angeli senza ali con espressione stupefatta in un drappo
di colore rosso All’interno c’è un drappeggio, le mani non si toccano ma sono staccate. Adamo
giace su un costone roccioso, privo di vegetazione. Egli non è ancora cosciente, quasi si sveglia, sta
riprendendo vita ma è già possente, Dio invece si sta allontanando.
I colori sono maggiormente freddi e vediamo che Dio è portato quasi via dal vendo che muove sia il
drappeggio rosso che il nastro di colore verde.
Il sesto comparto è occupato dal Peccato Originale (a sinistra) e dalla Cacciata dal Paradiso
Terrestre (a destra), episodi divisi dall’albero del male sul cui tronco si avvolge il serpente e dietro
cui spunta, in alto, l’Arcangelo Gabriele. L’albero, in posizione leggermente asimmetrica rispetto al
centro della composizione, è cesura tra un paesaggio lussureggiante e una natura arida, espressioni
del diverso determinarsi della condizione umana. Anche i corpi dei progenitori appaiono differenti
dopo il peccato, quasi invecchiati, a dimostrazione di come, l’aspetto fisico sia anche espressione
della spiritualità interiore. Michelangelo è come se avesse unito i due attimi cronologicamente
dipinti anche da moltissimi autori, mettendo a confronto la Cacciata di Adamo ed Eva di Masaccio
vediamo che i temi che ricorrono sono uguali infatti abbiamo sia l’arcangelo Gabriele sia l’aspetto
fisico raccapricciante dei progenitori. Confrontando invece il Peccato originale di Michelangelo con
quello di Masolino vediamo stessi temi ma rappresentati in maniera diversa come per esempio il
serpente che in quello di Masolino è molto esile e ha solamente la faccia da donna, mente in quello
di Michelangelo la figura della donna prende vita e diventa parte integrante del serpente che,
inoltre, ha la coda ad uncino come i più velenosi serpenti del mondo. Un’altra differenza è che
Michelangelo rappresenta i progenitori mentre colgono la mela, mentre in Masolino stanno ancora
meditando di farlo.
Il Diluvio Universale, nell’ottavo riquadro, è tratto dai capitoli 7 e 8 della Genesi. L’opera bisogna
leggerla da destra verso sinistra piochè racchiude tre momenti differenti ma cronologicamente
collegati.
A destra abbiamo una tenda sotto la quale si rifugiano coloro che saranno vittime del diluvio, come
possiamo vedere da un particolare di un uomo che porta in braccio un cadavere.
Al centro, i pochi superstiti vengono portati in salvo da Noè che, con una barca, li avvia verso
l’arca, simbolo della Chiesa, raffigurata in alto a sinistra. Qui invece vediamo da un particolare che
si rappresenta la vera natura animale dell’uomo in quanto di raffigurano uomini con bastoni che
stanno cercando di buttare giù dalla barca coloro che potrebbero solamente compromettere la loro
salvezza.
In primo piano, impostata su una diagonale, è descritta la salvazione: dopo il diluvio ed il ritiro
delle acque, i superstiti approdano sulla terra trasportando con sé i pochi beni materiali messi in
salvo.
Le scene sono racchiudono in totale sessanta figure che si stagliano su un fondo chiaro, in un
paesaggio profondo. Vediamo in oltre che non c’è pioggia ma nonostante questo sappiamo
perfettamente che si tratta del Diluvio Universale perché abbiamo particolari come l’albero
inclinato dal vento e i colori tipici di una bufera che ce lo lasciano capire.