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1. Philippe Fleury, ricostruzione L’epoca romana La terza macchina7 è un’antenna unica con
della prima macchina da sollevamento di Vitruvio dedica il X libro del De Architectura al- paranco triplo (ill. 3). Ogni taglia ha tre ordini di
Vitruvio, capra con paranco e verricello
(da P. Fleury, La mécanique de Vitruve, la meccanica; in esso descrive tre macchine da tre pulegge ciascuno con tre funi traenti. Le fu-
Caen 1993, fig. 13). sollevamento per il cantiere edile. I disegni ori- ni possono essere tirate direttamente da tre file
2. Philippe Fleury, ricostruzione
ginali del trattato sono perduti e per le tre mac- di uomini esperti; l’antenna può inclinarsi e de-
della seconda macchina da sollevamento chine conviene riferirsi alle ricostruzioni grafi- porre il carico con precisione. Il nome di questo
di Vitruvio, capra con paranco doppio, che di Philippe Fleury1. La prima macchina2 è genere di macchina è polyspastos8 ed ha un paran-
tamburo e argano (da P. Fleury, La
mécanique..., cit., fig. 14). una capra con paranco e verricello (ill. 1). La ca- co con 18 pulegge.
pra è un bigo o biga formata da due antenne uni- Nella prima macchina, cioè nel trispastos, la
3. Philippe Fleury, ricostruzione
della terza macchina da sollevamento
te in alto da una legatura di fune oppure da una fune traente che esce dal paranco sopporta un
di Vitruvio, antenna con paranco triplo caviglia; il bigo è trattenuto in posizione da funi carico P con uno sforzo P/3. Nella seconda mac-
(da P. Fleury, La mécanique..., cit., fig. fisse o controventi. Il verricello è disposto tra le china, le due funi traenti sopportano un carico P
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due antenne. Il paranco è a tre pulegge, trispa- con uno sforzo P/6 per ciascuna. Nella terza, lo
stos3; la voce è greca ed è tradotta da Fleury “che sforzo delle tre funi traenti è P/18 per ciascuna.
tira tre volte”4 cioè moltiplica per tre la forza Il limite di portanza di queste macchine consiste
motrice del verricello. nella resistenza delle corde di canapa: per le fu-
La seconda macchina da sollevamento de- ni antiche sono possibili solo ipotesi9. Per le fu-
scritta da Vitruvio5 è una capra con paranco dop- ni moderne Daniele Donghi dà risultati speri-
pio, tamburo e argano (ill. 2). Lo schema della mentali: il carico di sicurezza è 1 Kg/mm2; il ca-
capra è il medesimo. Il trispastos ha tre coppie di rico di rottura è 8-10 Kg/mm2; la fune bagnata
pulegge con due funi traenti. Al posto del verri- perde 1/4 della sua resistenza; le funi fisse hanno
cello vi è un tamburo sul cui asse si avvolgono le una portanza maggiore di quelle in movimento10.
due funi traenti; il tamburo è azionato da un ar- Secondo Fleury, la potenza massima della secon-
gano. Quodsi maius tympanum conlocatum aut in da macchina, il trispastos azionato da una ruota
medio aut in una parte extrema fuerit sine ergata, con uomini calcanti, raggiungeva 11 tonnellate11;
calcantes homines expeditiores habere poterunt operis la potenza massima della terza macchina, 13-14
effectus6 – “Per la qual ragione se sarà stato collo- tonnellate12, tenendo conto anche dell’attrito.
cato un tamburo più grande al centro oppure a Infine, secondo Fleury, Vitruvio ha descritto
un’estremità, senza argano, degli uomini che tre macchine da sollevamento che conosceva
premono coi piedi [sul tamburo] potranno otte- personalmente per averle viste in funzione13; es-
nere più speditamente l’effetto della macchina”. se corrispondono a macchine che furono real-
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perché esso è coperto da un cestino di vimini ca- anello o una catena, di ferro come un’olivella,
povolto. Sotto la maschetta è possibile contare poiché sopportava da solo l’intero carico. Per il
diversi tratti di fune: 5 in primo piano e 3 in se- collegamento tra fune e bozzello, possiamo im-
condo piano negli spazi lasciati liberi dai primi. maginare che l’estremità della fune che figura
Quelli in secondo piano sono segnati con picco- sulla mezzeria del bozzello, sia ripiegata sotto la
le tacche inclinate e parallele che formano l’im- maschetta a formare una gassa cioè un nodo con
magine del canapo torticcio. Un tratto di fune in occhio intorno a una puleggia o direttamente in-
primo piano è proprio sull’asse della maschetta: torno al perno più basso con testa quadra. In-
evidentemente rappresenta l’estremità del cavo somma i due perni in alto e in basso sono certa-
che è fissata alla taglia, senza che ne sia illustra- mente destinati a vincolare il bozzello rispettiva-
to il modo di fissaggio. I tratti di fune sono com- mente all’antenna e alla fune. Restano allora di-
plessivamente 8. L’estremità del cavo esce in al- sponibili due perni con testa quadra e possiamo
to tra il bozzello e l’antenna: il cavo scompare pensare che ciascuno porti una coppia di puleg-
tra i due montanti dell’antenna e a ben guardare ge perché le funi traenti sono due. Secondo la
i cavi uscenti sono due distinti, dunque i cavi mia interpretazione, le pulegge libere di ruotare
traenti sono con certezza due. nel bozzello sono complessivamente 4, da cui
Proviamo l’interpretazione di questi dati al pendono 8 tratti di fune come si vede effettiva-
fine di ricostruire il tipo di paranco. Sul bozzel- mente nel rilievo. Questa macchina è dunque un
lo sono rappresentate le teste di 4 perni e questa polispastos. Le due funi traenti sopportano il cari-
è l’osservazione oggettiva di partenza. Tuttavia co sospeso con uno sforzo pari a 1/8 del suo pe-
non sono rappresentati due particolari impor- so. Il motore che muove le due funi è una mac-
tanti di questo bozzello: in alto il vincolo alla china semplice cioè “l’asse nella ruota”, formata
sommità dell’antenna, che si chiama stroppo, in da una ruota calcatoria il cui diametro è pari al-
basso il vincolo della fune al bozzello. La preci- l’altezza dell’ordine architettonico del tempio
sione del rilievo fa escludere che questi due vin- funerario oppure all’altezza di tre uomini l’uno
coli siano sottintesi; per esempio, nei 6 bozzelli sull’altro. L’energia motrice è fornita da 5 uomi-
dei controventi che sono interamente visibili, gli ni che salgono i gradini nella ruota.
stroppi sono fatti con una legatura passante in Per completezza, sul fascio di funi pendenti
un foro attraverso le maschette. Bisogna conclu- dal bozzello fisso, all’altezza del timpano del tem-
dere che i due vincoli non sono omessi ma sem- pio, è possibile individuare un altro tratto di fune
plicemente nascosti dalla rappresentazione stes- in secondo piano, verso il tempio; questa fune è
sa: come già osservato il cesto capovolto sulla caratterizzata da un diametro più piccolo e gover-
sommità dell’antenna nasconde la parte alta del na il bozzello del controvento che è in secondo
bozzello. Qui il perno a testa tonda è diverso da- piano davanti alla macchina. Invece, il fascio di
gli altri e proprio questo perno sopporta lo funi contiguo all’antenna è formato da 5 canapi,
stroppo cioè il cavo forte di collegamento tra tre in primo piano, due in secondo piano negli
bozzello e antenna; forse questo stroppo era un spazi liberi tra i primi: queste funi governano i 5
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*È utile fornire rapidamente alcune defi- cola, sono sinonimi. fissa; la forza motrice fa equilibrio al peso esercitare una pressione.
nizioni preliminari: si definisce macchina L’argano è un cilindro con una fune av- quando la sua intensità è eguale al peso di- Sono considerate macchine semplici la le-
ogni strumento che trasforma una forza, volta, girevole intorno all’asse. La forza viso per il numero dei tratti di fune che va, la girella, l’argano, il piano inclinato, il
in direzione, intensità, punto di applica- resistente è applicata a un’estremità della sostengono la taglia mobile. Il paranco cuneo. Nella meccanica galileiana (Gali-
zione. fune. La forza motrice è applicata sulla può disporre di una sola fune o di più fu- leo Galilei, Le mecaniche [1593], in Opere
Una macchina compie un lavoro: sposta circonferenza di una ruota, di maggior ni traenti che ne aumentano la portanza. di Galileo Galilei, a cura di F. Brunetti, To-
una forza resistente per un certo spazio diametro, coassiale e solidale al cilindro. Il paranco offre grande vantaggio ma bas- rino 1980, I, pp.137-187) le macchine
impiegando una forza motrice. Il vantag- Questa macchina prende anche nome di sa potenza. semplici sono tutte riconducibili a due so-
gio della macchina è l’impiego di una for- asse nella ruota. La ruota può essere dota- Il piano inclinato consiste in un piano ri- li principi: la leva, il piano inclinato. Infat-
za motrice minore della forza resistente. ta di pioli e prende nome di ‘lanterna’; gido non orizzontale sul quale sta un gra- ti, nella leva la forza applicata produce un
La potenza è il lavoro prodotto dalla mac- può essere sostituita da una manovella op- ve da innalzare. Durante lo spostamento il momento cioè la moltiplicazione della
china nell’unità di tempo. Una parte di la- pure da manici infissi radialmente sull’as- grave resta costantemente appoggiato: forza per il suo braccio; il braccio è la di-
voro prodotto dalla forza motrice serve a se detti aspi. Verricello e burbera sono si- una parte del suo peso è quindi equilibra- stanza tra il punto di applicazione e il ful-
vincere gli attriti e gli ostacoli passivi ed è nonimi di argano con asse orizzontale, ta dal piano stesso. La forza motrice ne- cro. Le macchine semplici che producono
lavoro perduto. In una macchina, tanto azionato a mano, per il sollevamento. cessaria aumenta secondo l’inclinazione. un momento sono la girella, l’argano, il
minore è il lavoro perduto rispetto al la- “Chiamasi taglia la riunione di più carru- Il cuneo è un prisma triangolare rigido, paranco ed esse sono riconducibili al prin-
voro utile, tanto maggiore è il suo rendi- cole in una sola staffa: difficilmente però con un diedro molto acuto tra due facce cipio della leva. Invece, il cuneo è ricon-
mento. Una macchina semplice non è co- si trovano taglie con più di 4 girelle. Il pa- eguali che sono i fianchi. Sulla terza fac- ducibile al principio del piano inclinato.
stituita da altre, in caso contrario è com- ranco è l’accoppiamento di due o più ta- cia, opposta al diedro acuto, è applicata la Nella vite la filettatura è un piano inclina-
posta. glie di cui alcune fisse e le altre mobili” forza motrice e i fianchi vincono la resi- to elicoidale mosso da una rotazione cioè
La leva è un’asta rigida che può ruotare (D. Donghi, Manuale dell’architetto, Tori- stenza del mezzo da tagliare. da un momento. Infine, la fune stessa è
intorno a un punto fisso, il fulcro. La for- no 1905, I, 1, pp.214-215) (ill. 20). Le car- La vite consiste in un cilindro su cui è av- stata considerata una macchina semplice
za motrice e la forza resistente sono appli- rucole sono collegate da una fune. La ta- volto ad elica un verme o filettatura, di se- (G. Castelfranchi, Fisica sperimentale e ap-
cate sull’asta. glia fissa viene vincolata in alto a un pun- zione rettangolare o triangolare. La rota- plicata, Milano 1944, I, p. 84); certamente
La girella è un disco con una fune sulla to fisso di sospensione; la taglia mobile zione della vite in una sede fissa provoca l’impiego della fune fu fondamentale nei
circonferenza che può ruotare intorno al viene collegata in basso al peso da solleva- l’innalzamento o l’abbassamento di essa, cantieri dell’antico Egitto (D. Arnold,
centro. Le forze sono applicate alle estre- re. La forza motrice è applicata all’estre- come avviene rispettivamente nel marti- Building in Egypt. Pharaonic Stone Masonry,
mità della fune. Girella, puleggia, carru- mità libera della fune che esce dalla taglia netto per alzare pesi e nel torchio per New York - Oxford 1991, pp. 268-269).
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