Una storia di coraggiosa intraprendenza e di incapacità a seguire una coerente politica industriale
EMILIO MARAINI
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650 volt terza rotaia, sulla Milano – semplice corrente alternata, operante
Varese (11 ottobre 1901). in spirali immobili, è possibile produr-
- Il terzo con trazione trifase a 3000 re un campo magnetico rotante ed ot-
volt e frequenza 15,8 Hz sulla linea Lec- tenere con questo tutti gli effetti che si
co-Colico-Chiavenna (della Valtellina) potrebbero ottenere dalla rotazione di
portato a termine il 1° settembre 1902. una calamita”.
È ragionevole affermare che la sto- L’ importanza dell’invenzione è ben
ria dell’elettrificazione delle ferrovie in nota e non vale aggiungere alcunché.
Italia, ha inizio con l’elettrificazione del- Questa targa commemorativa, in ita-
la linea della Valtellina. liano e ungherese, si trova al binario 1
Da qui infatti prende origine l’appli- della stazione di Colico per ricordare il
cazione della corrente alternata trifase ruolo dell’ingegnere ungherese Kalmán
a frequenza industriale che giungerà a Kandó.
rappresentare una parte assai consisten- Interessa l’economia del nostro la-
te dell’elettrificazione delle ferrovie ita- voro mettere in evidenza il ruolo di
liane fino alla ricostruzione postbellica Kalmán Kandó.
degli anni ’50. Egli nasce a Budapest, da nobile fa-
Non si può tuttavia non ricordare miglia ungherese, 1l 10 luglio 1869. Si
seppure brevemente il ruolo fondamen- laurea in ingegneria meccanica presso
tale della scuola italiana di ingegneria la Reale Università Tecnica Palatina nel
nelle nascita e nello sviluppo delle tra- 1892. Come giovane ingegnere fa le sue
zione elettrica. prime esperienze in Francia, presso la
Nel 1888 Galileo Ferraris dava noti-
zia all’Accademia delle Scienze di Tori-
no di una sua invenzione che risaliva a
tre anni addietro: “Per mezzo di una
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delle più antiche imprese italiane di vizio ferroviario) le altre due soluzioni,
elettrificazione ferroviaria. quella a corrente continua e quella a
Va detto che l’esercizio della linea della corrente alternata trifase, furono oggetto
Valtellina presentò sin dall’inizio notevo- di sperimentazioni che portarono in un
li difficoltà dovute in gran parte all’ali- primo tempo all’adozione della corrente
mentazione con doppia linea aerea dei alternata trifase soprattutto nei casi in
locomotori. Inoltre per la natura stessa cui si richiedevano considerevoli poten-
dei motori asincroni utilizzati non era pos- ze per superare acclività notevoli per il
sibile variare la velocità di trazione che trasporto delle merci.
pertanto restò fissata a circa 29 km/h. La prima sperimentazione in corrente
La possibilità di variare la velocità di continua a 650 volt e terza rotaia fu re-
rotazione dei motori e quindi la velocità alizzata sulla cosiddetta linea Varesina
di trazione continuando ad utilizzare nella periferia di Milano ed ebbe un di-
motori a corrente alternata costituirà una screto successo.
della sfide maggiori dei progettisti nei La sperimentazione con la corrente
primi anni del secolo XX. Esse saranno trifase a 15 Hz (successivamente 16 e
parzialmente risolte (trascuriamo solu- 2/3) interessò la linea della Valtellina e
zioni chiaramente antieconomiche come subito dopo la linea dei Giovi. Va detto
l’utilizzo di motori ausiliari) collegando i che mentre ebbero un discreto succes-
motori in serie e dimezzando la velocità so le soluzioni adottate per il traffico
rispetto al collegamento in parallelo e merci, le automotrici per servizio pas-
modificando il numero dei poli. seggeri, con motori asincroni trifase, uti-
L’avvento degli “inverter” (conver- lizzate per la linea Lecco-Colico- Chia-
titori statici) associati a motori asincroni venna crearono non pochi problemi e
trifase farà sì che questo motore, ab- furono presto sostituite con servizi a
bandonato per anni, possa lavorare a vapore e poi diesel.
tensione e frequenza variabile e pertan- Successivamente i notevoli proble-
to con la stessa versatilità dei motori a mi tecnici posti dalle particolari caratte-
corrente continua. ristiche geometriche del tratto Ponte-
decimo-Busalla della linea Genova-To-
L’elettrificazione della Rete, diverse rino (pendenze massime del 35‰, la
scelte tecnologiche galleria dell’Appennino di circa quattro
Abbiamo già visto come nel 1897 il km ed una pendenza del 29‰) furono
Governo istituisse una Commissione per affrontati e risolti con l’elettrificazione
studiare le diverse scelte tecnologiche della linea con sistema trifase a 16 e 2/
relative alla trazione ferroviaria elettri- 3 Hz, con un traffico di circa 3000 carri
ca. Se tralasciamo la prima delle solu- al giorno e l’impiego delle locomotive E
zioni immaginate (quella ad accumula- 550. I lavori iniziarono nel 1907 e l’eser-
tori che rivelò immediatamente la sua cizio venne attivato il 1° marzo 1911 per
incapacità ad assicurare un grande ser- essere poi esteso a tutta la linea la cui
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bordo delle locomotive. Viene così pro- alcuni brevetti, dall’altro le pressioni
gettato un sistema di alimentazione che esercitate sulle Ferrovie dello Stato dal-
anticipa i moderni sistemi di conversio- la Breda. Sta di fatto che alcune diffi-
ne oggi effettuati grazie all’elettronica coltà furono riscontrate nel funziona-
di potenza. La locomotiva progettata è mento delle locomotive. Tali difficoltà
di fatto la prima locomotiva politensione avrebbero potuto essere superate in uno
e polifrequenza. I rapporti fra il Kandó spirito di maggior collaborazione. Al con-
e l’industria italiana, interrotti per gli trario esse furono prese come una no-
eventi bellici, riprendono attraverso una tevole opportunità per rifiutare la com-
intensa corrispondenza con alcuni ex- messa. Il danno economico che ne se-
collaboratori della Westinghouse, ora guì fu tale da generare una crisi della
impiegati dalle officine di Saronno società Officine di Saronno, che dopo
dell’ingegner Romeo. A queste officine un cambio di proprietà fu costretta a
viene affidata dalle Ferrovie dello Sta- cessare l’attività nel 1929.
to, nel 1920, una commessa di 15 loco- Nel 1928 era stata attivata l’elettri-
motive trifase classificate E-552, su pro- ficazione della linea Benevento-Foggia
getto Kandó. Si tratta in realtà di loco- a 3 kV corrente continua.
motive policorrente e polifrequenza. Se Erano allora in atto discussioni e di-
le Ferrovie dello Stato avessero com- battiti di natura tecnica e industriale su
preso l’importanza innovativa di questo quale dei due sistemi ( a corrente conti-
mezzo di trazione probabilmente la sto- nua o alternata trifase) fosse più con-
ria della trazione elettrica in Italia avrebbe veniente adottare, dibattito che dimenti-
preso un altro indirizzo, in linea con quan- cava che già una gran parte della rete
to avvenne in altri importanti paesi eu- era stata elettrificata con il sistema tri-
ropei e coerente con i successivi svilup- fase e diverse centinaia di locomotive
pi del trasporto ferroviario. Così non fu. erano in servizio.
I rapporti fra le Officine di Saronno ed I programmi di elettrificazione subi-
il servizio Materiale e Trazione di Firen- rono un’accelerazione sotto la spinta del-
ze, allora diretto dall’ingegner Giuseppe le “Sanzioni” seguite alla guerra d’Etio-
Bianchi, erano molto tormentati anche pia che resero problematici gli approv-
a causa di una diversa impostazione di vigionamenti in carbone e combustibili
politica industriale. liquidi.
Le Ferrovie dello Stato desiderava- Per motivi non completamente chia-
no conservare l’assoluta indipendenza riti, ai quali sembra non sia stato estra-
nella progettazione del materiale rotabi- neo il cambiamento dei vertici delle Fer-
le per poi affidarne la realizzazione al- rovie dello Stato voluto dal nuovo Regi-
l’industria nazionale. A questo stato di me fascista, la scelta cadde sul sistema
fatto non fu probabilmente estranea da a corrente continua, che peraltro aveva
un lato, l’inimicizia personale fra il Bian- dato buoni risultati negli Stati Uniti. Fu
chi ed il Kandó legata alla proprietà di una scelta sbagliata se non necessaria-
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Per fare fronte alle devastazioni cau- lo stato delle linee non consente una
sate dal conflitto su gran parte della rete riattivazione, si attiveranno linee a cor-
ferroviaria, negli anni della ricostruzio- rente continua, mentre sulle linee che lo
ne fra il 1950 ed il 1970, nei tratti in cui consentono si riattiverà la corrente al-
ternata trifase.
Per qualche anno il progetto di una
complessiva conversione della rete alla
corrente continua sembra abbandona-
to. Le locomotive trifase in servizio non
sono tuttavia più adatte alle nuove esi-
genze del trasporto, soprattutto a causa
delle basse velocità.
È proprio durante questo periodo che
si perde l’occasione di abbandonare
definitivamente la corrente continua per
adottare l’elettrificazione a corrente al-
ternata monofase sperimentata con suc-
cesso in Francia, Germania, Giappone,
Regno Unito, Svezia, Unione Sovietica,
Cecoslovacchia, Finlandia ecc. Era una
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Senza entrare nel dettaglio di una sof- dotti sviluppati. Anche per queste ulti-
ferta trattativa che ha visto prevalere il me è quindi prevedibile l’assorbimento
peso delle grandi industrie francesi e da parte dei grandi gruppi internaziona-
tedesche e delle due società ferroviarie li.
di quei Paesi, occorre ricordare che per
quanto riguarda la tensione delle linee Bibliografia
di contatto si prevedono, salvo alcune Erminio Mascherpa, Locomotive di
eccezioni per progetti la cui realizza- sogno, Nicolodi editore 2005
zione sia particolarmente avanzata, solo Valerio Castronovo, La nascita del-
due sistemi, uno a 25 kV CA a 50Hz, le ferrovie dello Stato, Leonardo inter-
l’altro a 15 kV CA a 16 e 2/3 Hz. national 2005
Sarebbe troppo ottimistico afferma- Piero Berengo Gardin, Ferrovie Ita-
re che si chiuda qui la storia tormentata liane, Ente ferrovie dello Stato 1988
dell’elettrificazione della rete ferrovia- A A .V V ., L’elettrificazione delle
ria italiana? Probabilmente si. Ferrovie dello Stato, Ferrovie dello Sta-
Sono in programma nuove linee di to 1961
collegamento internazionale, come la Ministero delle Infrastrutture e Tra-
nuova Genova-Novara, che sostituirà la sporti-Piano Generale dei Trasporti 2001
vecchia linea dei Giovi e rappresenterà Ministero delle Infrastrutture e dei
il tratto italiano del corridoio europeo Trasporti-Conto Nazionale dei Traspor-
Genova-Rotterdam, e di cui, inspiegabil- ti 2004
mente è prevista l’elettrificazione a 3000 Marco Doria, ANSALDO l’impresa
v a corrente continua, la tratta ad alta e lo stato, Franco Angeli 1989
velocità Padova-Venezia è stata realiz- Michele Nones, Dalla San Giorgio
zata in corrente continua, così come ri- alla Elsag (1905–1969),Franco Angeli
mane in corrente continua la direttissima 1990
Roma-Firenze. A cura di Giorgio Mori, Storia del-
È difficile per l’industria italiana o- l’Ansaldo (1881–1902), Editori Later-
rientarsi in un quadro così incerto. Ma za 1995
forse è ormai troppo tardi. I grandi pro- A cura di Peter Hertner, Storia del-
tagonisti industriali sono ormai ridotti, a l’Ansaldo (1903–1914), Editori Later-
livello mondiale, a tre o quattro. Alcune za 1996
componenti rilevanti, dal punto di vista A cura di Valerio Castronovo, Sto-
tecnologico, dell’industria italiana, sono ria dell’Ansaldo (1853–1882), Edito-
ormai state assorbite da questi gruppi e ri Laterza 1994
quelle che ancora conservano una con- Incontri CESIT, atti del Convegno
notazione nazionale, non sono in grado “lo sviluppo dell’industria italiana delle
di competere (fatta eccezione per il costruzioni ferroviarie”, 1984
segnalamento e controllo della circola- Incontri CESIT - Gli impianti tecno-
zione) sia per dimensioni che per pro- logici al servizio dell’alta velocità – 1992
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Citazione tratta al volume Le Ferrovie, di Stefano Maggi – Società editrice il Mulino 2003
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Nikola Tesla, Smiljan (Croazia 1856) – New York (1943), sviluppò (indipendentemente da G.
Ferraris un motore elettrico ad induzione. Il brevetto fu acquistato dalla Westinghouse che ne svilup-
pò le applicazioni industriali
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Immagine tratta dall’opera L’elettrificazione delle ferrovie dello stato – Autori vari – Ferrovie dello
Stato 1961
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La tabella è tratta da una comunicazione dell’ing. Francesco Donati delle FS al II Congresso
Nazionale degli Ingegneri Italiani – Roma 1931
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