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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Definizione

Seno: cavità virtuale scavata nello sdoppiamento di un


tessuto

Es. seni aerei: scavati nello spessore dell’osso


seni venosi: scavati nella dura madre

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Funzioni:
• raccogliere il sangue venoso proveniente dalle vene
cerebrali e trasportarlo fuori dal cranio
• riassorbire il liquido cefalo-rachidiano nel torrente
ematico venoso
• trasportare fuori dal cranio gli ormoni ipofisari
provenienti dal circolo portale che circonda il sistema
ipotalamo-ipofisario

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Indicazioni al trattamento:
• mal di testa di tipo congestizio (catameniale, da
decompressione etc)
• disturbi dell’asse ormonale (sindrome pre-mestruale
etc)
• congestoine oculare (glaucoma etc)
• algie vascolari della faccia

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Mal di testa di tipo congestizio:

• Comparsa intermittente, con scomparsa completa dei sintomi tra


un episodio e l’altro
• Esordio non-pulsante
• Femmine/maschi 7/3
• Andamento antero-posteriore

3 tipologie principali:
• oftalmica
• comune
• accompagnata
sabato 13 aprile 2013
DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Emicrania oftalmica

Prodromi: disturbi digestivi vaghi e variabili (inappetenza,


anoressia..)
Modificazioni dell’umore (depressione, irritabilità, euforia..)
Affaticabilità/capacità di lavoro aumentate

Esordio: disturbi visivi (scotoma scintillante, emianopsia..) con o


senza cefalalgia associata

Cefalalgia: solitamente unilaterale fronto-orbitaria dal lato opposto


al campo visivo interessato dallo scotoma (ma anche bilaterale,
posteriore, errante..)
sabato 13 aprile 2013
DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

• Aggravata da movimento, rumore, luce, pressione/sfioramento


della cute del cranio, cambi posturali, tosse/starnuto…

• Accompagnata da malessere generale che sfocia, al culmine della


crisi, in vertigine e nausea tipiche, con vomito ripetuto

• Durata da 12 a 72 ore

• Seguita da uno stato di spossatezza, che spesso esita in un sonno


profondo e ristoratore

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Emicrania comune

Simile alla precedente, salvo l’assenza dei fenomeni visivi. Il


carattere intermittente delle crisi diviene l’elemento diagnostico
essenziale

Prodromi: disturbi digestivi vaghi e variabili (inappetenza,


anoressia..)
Modificazioni dell’umore (depressione, irritabilità, euforia..)
Affaticabilità/capacità di lavoro aumentate

Segni d’accompagnamento digestivi e vertiginosi

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Emicrania accompagnata

Alcuni soggetti presentano, nella fase prodromica, dei disturbi


neurologici transitori (come quelli visivi dell’emicrania oftalmica)
che scompaiono al momento dell’inizio della fase cefalagica.

• Parestesie
• Afasia
• Somatoagnosia
• Incoordinazione cerebellare
• Alterazione dello stato di vigilanza

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Emicrania congestizia Cefalea arteriosa

• Inizio progressivo • Inizio pulsante


• Progressione antero- • Localizzazione fissa
posteriore

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Fisiopatogenesi

Ostruzione di un seno venoso  accumulo di sangue venoso a monte


 stiramento delle pareti di d. m. (innervata)  dolore 
rilascio di serotonina, encefalina, ß-endorfina etc con effetto
vasodilatatore ma anche algogeno

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Incidenza

• 10% della popolazione


• Rapporto F/M = 7/3
– Femminili: 80% legate al ciclo, compaiono con il menarca, scompaiono
in menopausa, sospendono in gravidanza  ormonali
– Maschili: > da decompressione

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Caratteristiche generali dei seni venosi

• Aumentano di diametro da davanti a dietro


• Privi di valvole
• Aumentano la loro verticalità da davanti a dietro
• Raccolgono sangue da vene con direzione dietro-avanti, basso-
alto, esterno-interno e con angolo via via più incidente da davanti
a dietro

SI SVUOTANO PER GRAVITÀ


E PER AZIONE DEL MRP

sabato 13 aprile 2013


DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Azione del MRP

Flessione MRP  trazione delle membrane in dietro/basso 


aumento della sezione di seni  periferia avanti/RE 
diminuzione angolo di incidenza delle vene rispetto al seno e
diminuzione della loro inclinazione basso-alto

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

5 MOVIMENTI

La circolazione venosa del cranio è organizzata in 5 movimenti (o


correnti) ben definite, che drenano zone specifiche del cranio.

La conoscenza di tali movimenti e della loro corrispondenza con le


strutture craniche consente di testarle e trattarne le restrizioni
membranose.

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Primo Movimento

Bilaterale, simmetrico, centrale.


Vene oftalmiche (occhio)  seno cavernoso (corrente mediale) 
seno petroso inferiore  foro lacero posteriore (compartimento
anteriore)  vena giugulare interna

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Secondo Movimento

Bilaterale, simmetrico, periferico.


Seno sfeno-parietale di Brechét  corrente laterale del seno
cavernoso  seno petroso superiore  gomito asteriale del seno
sigmoideo

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Terzo Movimento

Mediale, unico, periferico.


Vena fronto-etmoidale  seno longitudinale superiore  confluenza
dei seni  seno laterale dx (80%)  seno sigmoideo dx.  foro
lacero posteriore dx (compartimento post.)  vena giugulare
interna dx.

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Quarto Movimento

Mediale, unico, centrale.


Seno longitudinale inferiore + ampolla di Galeno (vv. talamo-striate,
vv. corioidee, v. settale, vv. cerebrali interne, vv. silviane, vv.
dell’insula…)  seno retto  confluenza dei seni  seno laterale
sx (80%)  seno sigmoideo sx  foro lacero posteriore sx
(compartimento post.)  vena giugulare interna sx.

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Quinto Movimento

Confluenza dei seni  seno occipitale posteriore  seni occipitali


trasversi dx e sx  fori laceri posteriori (compartimento post.)
 vene giugulari interne.

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

Seno coronario: le 2 correnti mediali dei seni cavernosi sono


unite da 2 rami anastomotici, uno anteriore e uno posteriore
all’ipofisi. L’insieme dei 2 rami anastomotici e delle 2 correnti
mediali dei seni cavernosi costituisce il seno coronario.

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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DRENAGGIO DEI SENI VENOSI

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