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CRANIALE-
FRONTALE
Ossificazione-
Il frontale è di origine membranosa con due centri di
ossificazione, uno per ogni emi-frontale.
Il segmento orbito-nasale è di origine cartilaginea,
cosi come la spina nasale.
La sutura metopica si ossifica generalmente attorno al
6° anno ma nel 10% dei casi è presente tutta la vita.
Rimane comunque un osso con una certa flessibilità.
I seni frontali sono mal definiti sino ai 6 anni, mentre la
spina nasale sino ai 12 anni.
Rapporti(-
• Rapporti Muscolari
Muscolo temporale: sulla faccetta temporale del frontale
Muscolo grande obliquo: tramite la puleggia di riflessione sulla fossetta trocleare
Nota: cadute sul frontale durante la prima infanzia, posono causare lo
squilibrio di un osso. I due obliqui superiori possono essere danneggiati
causando strabismo, dovuto al variato equilibrio tra i punti di inserzione del
muscolo
• Rapporti nervosi
Con il nervo olfattivo tramite il bulbo olfattivo nella fessura etmoidale
Con il nervo sopra-orbitale: ramo del nervo frontale, proveniente dal V1
Con il nervo nasale interno (V1), che passa per il condotto etmoidale anteriore
prima di entrare nelle fosse nasali attraverso il foro etmoidale anteriore
Con il nervo lacrimale: ramo del V1, segue la parte esterna della lamina orbitale
Nota: in presenza di anosmia è necessario controllare un eventuale
impattazione del frontale sulla lamina cribrosa
• Rapporti cerebrali
È in contatto con i lobi frontali che sono la sede di:
• Motricità volontaria
• Zona dell’inteletto, coscienza e dell’espressione
• Centro del carattere
• Centro primario dell’olfatto
Nota: nei problemi del comportamento caratteriale, bisogna pensare anche
al frontale e particolarmente al lato sinistro.
• Rapporti circolatori:
Con l’arteria sopra-orbitale a livello della cavità sopra-orbitale
Con le arterie etmoidali anteriori e posteriori a livello della fessura etmoidale
Con il seno longitudinale superiore, lungo la sutura metopica.
Nota: a volte si possono avere una problematica a livello del foro cieco.
Possono venire influenzate la circolazione degli occhi e del naso.
• Rapporti aponeurotici:
Con l’aponeurosi temporale sulla cresta laterale del frontale che è il punto di
riunione delle linee curve parietali superiore ed inferiore
• Rapporti membranosi:
Con la falce del cervello, che se viene danneggiata può ripercuotersi sul
meccanismo cranio-sacrale e sulla fluttazione del liquido cerebro-spinale
• Seni ossi:
Sono due seni frontali per lato
Fisiologia(-
1. Asse fisiologico del movimento
Esistono 2 assi verticali (uno per ogni emi-frontale) che passano
al centro di ogni lamina orbitaria e attraversano il centro delle
bozze frontali.
2. Movimento fisiologico
Malgrado la sutura metopica sia saldata dopo i 6 anni, persiste
una flessibilità in questa sutura che si comporta come una
cerniera.
Perciò il frontale è un osso impari che si comporta come un osso
pari, ottenendo un movimento di flessione-rotazione esterna.
IN ROTAZIONE ESTERNA:
In accordo con la flessione, il frontale è portato a muovere gli
angoli laterali in avanti e leggermente in basso guidato dalla
articolazione fronto-sfenoidale (ad «L»)
La sutura metopica si approfonda, trazionata dalla falce del
cervello.
Glabella indietreggia e risale verso l’alto, trazionata dalla falce
I bordi posteriori delle lamine orbitarie si muovono lateralmente
lungo gli smussi delle piccole ali
La fessura etmoidale si allarga posteriormente
Meccanismo(lesionale-
I frontali sono intimamente legati agli occhi ed al
naso, le ossa della faccia sono sospese a loro. Spesso
sono soggetti a traumi e sono responsabili di restrizioni
al meccanismo cranio-sacrale.
• Disfunzioni primarie
Distorsioni che si possono verificare durante la vita intrauterina e durante il
parto.
• Disfunzioni secondarie
Sono causate da traumi e ovviamente secondarie a disfunzioni dello
sfenoide e della SSB
Diagnosi(della(disfunzione-
Anamnesi:
Cefalee frontali, disturbi agli occhi, patologia nasale, tendenze anti-sociali,
nonché il trauma dimenticato facilmente, sono indicativi.
Test membranoso:
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Entrambe le mani: posiziono gli indici ai lati
della sutura metopica, i medi sulla bozza
frontale e gli anulari sui pilastri esterni del
frontale.
Azione:
Durante un tempo di flessione si porta il frontale
verso la flessione (affosso gli indici sulla sutura
metopica e spingo all’esterno verso i piedi) e
viceversa in un tempo di estensione
Si valuta il movimento del frontale
Test osteoarticolare sul Frontale:
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Entrambe le mani: posiziono gli indici ai lati della
sutura metopica, i medi sulla bozza frontale e gli
anulari sui pilastri esterni del frontale.
Azione:
Si valuta il frontale (qualità quantità e ritmo) spingendo
in maniera più decisa rispetto al test membranoso.
Correzione(della(disfunzione-
• Tecnica su piano fluidico (messa a neutro):
Posizione operatore:
Posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• indici: paralleli alla sutura metopica
• medi: sul pilastro esterno del frontale
• Anulari: sulla grande ala dello sfenoide
• Pollici: vicino tra loro sui parietali
Azione:
Si stabilizzano i parietali e lo sfenoide spingendo i parietali verso il lettino e con
gli anulari lo sfenoide verso il lettino
1. Primo tempo: con gli indici e i medi si spinge verso la sella turcica e verso
il lettino lavorando sul piccolo braccio.
2. Secondo tempo: si spinge verso la punta del naso, lavorando sul grande
braccio
3. Terzo tempo: si aggancia il frontale con i medi, e con un piccolo
movimento di supinazione si porta il frontale verso il soffitto, scollandolo
dal tessuto sottostante
Quando sento che il movimento di oscillazione da tutti i lati (fluttuamento)
finisce, sentirò il frontale ripartire in RE.
Si lascia «galleggiare» il frontale per 2-3 movimenti del flesso-estensione
Si termina la tecnica ripetendo tutti i tempi al contrario.
• TECNICA SUL PIANO MEMBRANOSO
(Frontal spread):
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
Gli indici paralleli alla sutura metopica, i medi
laterali al pilastri esterni del frontale ed i pollici
incrociati, ognuno sul parietale controlaterale,
dietro la sutura coronale.
Azione:
Si fissano i parietali portando i pollici verso il
lettino, in modo da dare spazio a bregma di
indietreggiare.
Si attende la rotazione esterna (se la disfunzione
era in RE) e si accompagna il frontale in RE
mentre si chiede una inspirazione lenta e
profonda del paziente:
Con gli indici affossare la sutura metopica
Con i medi si porta in alto ed in avanti il pilastro
esterno
Giunti a barriera si chiede un’apnea inspiratoria.
La tecnica si può ripetere 2-3 volte.
• TECNICA SUL PIANO
OSTEOARTICOLARE (Frontal lift):
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
Dita incrociate all’altezza della sutura
metopica con la parte dell’eminenza tenar e
ipotenar in appoggio sui pilastri esterni dei
frontali
Azione:
Contrarre il flessore profondo delle dite e
trazionare dolcemente verso il soffitto
Quando si percepisce il cedimento dei tessuti
si possono liberare anche le fibre oblique della
falce compiendo un inclinazione radiale ed
ulnare del carpo.
• TECNICA DI DISIMPEGNO DELLA
PICCOLA ALA:
Posizione operatore:
In piedi di lato al paziente
Posizione delle dita:
Mano caudale: presa bisfenoidale
Mano craniale: pollice sulla bozza frontale
dallo stesso lato dell’operatore e indice o
medio sul pilastro esterno del frontale dal lato
opposto.
Azione:
Con la mano craniale si fissa lo sfenoide verso
il lettino
Con la mano caudale si fa un can’t hook
facendo perno sul pollice e trazionando il
pilastro esterno verso di se
Si mantiene la spinta fino a che non si sente il
cedimento delle tensioni.
OSTEOPATIA(
CRANIALE-
PARIETALE
Ossificazione-
L’ossificazione è di origine membranosa.
Esiste un centro di ossificazione in ogni bozza parietale
L’ossificazione si attua tra il 3° e il 36° mese di età.
Fisiologia(-
1. Asse fisiologico del movimento
Esiste un’asse meccanico che parte dal bordo coronale (punto
Pivot)in una direzione posteriore-laterale verso la bozza
parietale
La direzione è dall’avanti all’indietro, dall’interno all’esterno e
dal basso all’alto. Quindi l’asse «derapa» esternamente verso il
dietro.
L’asse funzionale è dato dalle tensioni di membrana, perfora le
bozze parietali e va dall’alto al basso e un po’ verso l’interno,
formando un angolo retto con l’asse meccanico.
2. Movimento fisiologico
Nel tempo di flessione della SSB, i parietali sono spinti
dall’occipite che avanza e porta in avanti e verso l’esterno gli
angoli postero-esterni dei parietali, per cui avremo:
• i 2 angoli postero-esterni si allargano un pochino e vanno
in avanti, il margine laterale del parietale avanza, gli angoli
antero-laterali dei parietali si aprono e avanzano meno di quelli
postero-laterali;
• la falce del cervello, attaccata lungo la sutura sagittale,
deprime la sutura sagittale e tira i parietali verso Lambda per
cui il margine mediale viene trazionato indietro;
• la sutura sagittale posteriormente ha una dentellatura
più grossolana che anteriormente, per cui posteriormente si
allarga di più (apre Lambda- per consentire l’apertura degli
angoli laterali), mentre anteriormente tende ad unirsi (chiude
Bregma). MOVIMENTO A SPAZZANEVE!
Meccanismo(lesionale-
• Disfunzioni primarie
Poiché i parietali sono di origine membranosa, sono soggetti a distorsioni nello sviluppo
• Disfunzioni secondarie
Sono causate da traumi e ovviamente secondarie a disfunzioni dello sfenoide e della
SSB
o LESIONI TRAUMATICHE
Il traumatismo sui parietali può essere diretto o indiretto (caduta sui piedi o sui glutei).
Può essere unilaterale o bilaterale ed interessare una o più suture. In tutti i casi possono
essere seriamente implicate le membrane di tensione reciproca, e può essere
danneggiato il drenaggio venoso e la fluttuazione del liquido cerebro spinale
• Traumatismo al bregma
I due parietali possono essere compressi al bregma dall’alto al basso e dar luogo
ad uno spostamento laterale dell’angolo o angoli sfenoidali, in modo tale che i
condoli occipitali sono forzati nelle faccette che si articolano con l’atlante, da
uno o dai due lati.
• Traumatismo al vertex
I due parietali possono essere compressi in senso caudale all’interno della squama
del temporale, forzandola lateralmente causando una RE dei temporali
• Traumatismo a lambda
I due parietali possono essere compressi caudalmente a lambda, incastrando cosi
i condili occipitali nelle faccette dell’atlante. Ciò porta la SSb in forte felessione ed
estrema rotazione esterna dei temporali
Diagnosi(della(disfunzione-
Anamnesi:
Bisogna ricercare problemi come mal di testa, dolore locale o problemi
circolatori, traumatismi alla nascita o successivi…
Posizione operatore:
alla testa del paziente, leggermente di lato.
Posizione delle dita:
• Mano laterale:
o indici posizionati sul parietale in vicinanza
di pterion,
o i mignoli vicino ad Asterion,
o il medio ed anulare sono in posizione
intermedia sul parietale un po’ flesse (per
non finire sul temporale)
o I pollici sul parietale omolaterale
• Mano interna: sotto l’occipite
• Azione:
Si possono fare i test sui tre piani da questa
presa
Correzione(della(disfunzione-
• Tecnica su piano fluidico (messa a neutro):
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Entrambe le mani:
o indici posizionati sul parietale in vicinanza di pterion,
o i mignoli vicino ad Asterion,
o il medio ed anulare sono in posizione intermedia sul parietale un po’
flesse (per non finire sul temporale)
o I pollici sono sul parietale omolaterale
Azione:
1. Primo tempo: premere dolcemente sui parietali verso la sutura sagittale,
staccando i parietali dai temporali
2. Secondo tempo: portare i parietali verso il lettino, (aspettare che cedano
in direzione di lambda)
3. Terzo tempo: si «tirano» dolcemente i parietali verso l’operatore come se
si volesse scollare dal tessuto sottostante
Quando sento che il movimento di oscillazione da tutti i lati (fluttuamento)
finisce, sentirò il parietale ripartire in RE.
Si lascia «galleggiare» il parietale per 2-3 movimenti della flesso-estensione
Si termina la tecnica ripetendo tutti i tempi al contrario.
• TECNICA SUL PIANO MEMBRANOSO (Parietal
spread):
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Entrambe le mani:
o indici posizionati sul parietale in vicinanza di pterion,
o i mignoli vicino ad Asterion,
o il medio ed anulare sono in posizione intermedia sul parietale un po’
flesse (per non finire sul temporale)
o I pollici sono incrociati, ognuno sul parietale controlaterale
Azione:
Nel tempo di flessione della SSB e della rotazione esterna del parietale, si
chiede una respirazione lenta e profonda del paziente e si
accompagnano i parietali in RE.
Si affossano i parietali medialmente con un movimento di pronazione che
mi favorisce anche l’apertura laterale e l’avanzamento degli angoli, nel
frattempo con i pollici apro e indietreggio i parietali.
Giunti a barriera si chiede un’apnea inspiratoria.
La tecnica si può ripetere 2-3 volte.
• TECNICA SUL PIANO OSTEOARTICOLARE (Parietal lift):
Posizione operatore:
posteriormente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Entrambe le mani:
o indici posizionati sul parietale in vicinanza di pterion,
o i mignoli vicino ad Asterion,
o il medio ed anulare sono in posizione intermedia sul
parietale un po’ flesse (per non finire sul temporale)
o I pollici sono sul parietale omolaterale
Azione:
1. Primo tempo: premere sui parietali verso la sutura sagittale,
staccando i parietali dai temporali
2. Secondo tempo: si «tirano» i parietali verso l’operatore come se
si volesse scollare dal tessuto sottostante in maniera più decisa
Si aspetta il cedimento delle tensioni.
Si termina la tecnica ripetendo tutti i tempi al contrario
Nota: si può aggiungere una variante sulla falce portando i parietali
prima verso i piedi del paziente e poi verso il lettino per liberare le
fibre della falce del cervello.
OSTEOPATIA(
CRANIALE-
IL TEMPORALE
Ossificazione-
Il temporale è costituito da 3 parti ma ha 2 ossificazioni differenti:
• Ossificazione membranosa
o Per la squama ed il timpanico
• Ossificazione cartilaginea
o Per la rocca e la mastoide
• Un punto di ossificazione per la squama compare al 3° mese
intrauterino.
• Tra il 4° e 5° mese intrauterino appaiono quattro punti di
ossificazione per l’insieme mastoideo-petroso che poi si
suddivideranno in altri 26 punti (9 per l’orecchio interno)
• La sutura tra la squama, rocca e timpanico si forma al 1° anno
• Lo sviluppo della mastoide inizia con la deambulazione
• La saldatura dell’apofisi stiloidea comincia attorno all’ 8° anno
e prosegue fino al 12°
• La saldatura totale termina attorno al 12° anno di vita.
Rapporti(-
• Rapporti ossei
Essendo situato tra sfenoide ed occipite, si trova ad essere il mezzo di unione tra la
faccia e la base del cranio.
Inoltre è in relazione diretta con la mandibola, elemento di perturbazione
permanente a causa delle incidenze muscolari, aponeurotiche e dell’occlusione
dentale a questo livello.
• Rapporti nervosi
Con l’oculomotore e trocleare
Con il trigemino
Con l’abducente
Con il facciale
Con il vestibolo-cocleare
Con il glossofaringeo, vago ed accessorio
• Rapporti membranosi
Il tentorio del cervelletto si inserisce sul margine superiore della roca petrosa
La dura madre si inserisce a livello dell’acquedotto del vestibolo.
• Rapporti muscolari:
o Muscoli cervicali
• SCOM
• Splenio
• digastrico
o Muscoli masticatori
• Temporale e massetere
o Muscoli dell’orecchio e della gola
• Sull’apofisi stiloidea: stilo- glosso,ioideo,faringeo
• Peristafilino esterno (tensore del velo del palato)
• Peristafilino interno (elevatore del velo del palato)
• Muscoli del martello
• Inserzioni legamentose:
o Leg. stilo.-ioideo
o Leg. Stilo mandibolare
o Leg. Laterale dell’atm
• Inserzioni aponevrotiche:
o Aponeurosi temporale: si inserisce sul margine superiore dell’apofisi zigomatica
• Rapporti circolatori:
o Carotide interna: porta i 2/3 del sangue alla cavità cranica e passa nel
canale carotideo sulla faccia postero-inferiore della rocca petrosa
o Arteria meningea media: proviene dall’arteria mascellare interna e può
essere responsabile di emicranie
o Vena giugulare: esce il 95% del sangue venoso dal cranio, esce dal foro
lacero posteriore o giugulare.
o Seno laterale
o Seno petroso superiore ed inferiore
• Tromba di eustachio
o La parte ossea:
• È costituita dal timpanico posteriormente e dal margine antero
inferiore della rocca petrosa in avanti
o La parte fibrosa:
• Collega l’orecchio alla cavità buccale e passa contro il margine
antero-inferiore della rocca petrosa e la parte interna della faccia
inferiore della grande ala
Fisiologia(e(Assi(di(movimento-
1. Asse fisiologico del movimento
o Asse anatomico antero-posteriore
Va dal punto pivot SS al pivot CSM
Permette un movimento di eversione ed
inversione grazie ai cambi di smusso
È parallelo all’asse Inion-Nasion
I pivot sono punti di bilancio che sono
suscettibili di compressione
o Asse anatomico obliquo
Dal punto pivot CSM verso l’apice della
rocca petrosa (precisamente la gola di
squalo).
Permette una rotazione verso l’avanti ed
esterno.
Ha una direzione dal dietro-basso-fuori all’
avanti-dentro-alto
Passa per il foro lacero e la cassa del
timpano (che il punto neutro del temporale
essendo attraversata anche dall’asse
antero-posteriore)
2. Movimento fisiologico
In sincronia con la flessione sfeno-basilare, ruota attorno ai suoi due assi
producendo un movimento di bascula in apertura dove il margine superiore
(riferimento) della rocca petrosa si allarga esternamente ed in avanti.
Il margine superiore della rocca si muove avanti ed esternamente
La squama si muove antero-lateralmente
L’apofisi zigomatica si muove in fuori e la sua estremità anteriore si
abbassa
L’apofisi mastoidea va indietro e leggermente in dentro
La cavità glenoidea si muove indietro ed in dentro
• Considerazioni
o La rotazione del temporale è ovviamente un adattamento all’MRP che
causa un avanzamento del basi occipite che permette l’apertura degli
apici delle rocche petrose, che spinge anteriormente il temporale
sull’articolazione giugulare e permette lo scivolamento sulla petro-
basilare
o Gioca un ruolo importante anche la detensione del tentorio
o 2 punti diventano strategici
• Occipito-mastoidea
• Temporo-zigomatca
Meccanismo(lesionale-
• Disfunzioni primarie
Poiché il temporale presenta un’ossificazione mista (cartilaginea per la
rocca e membranosa per la squama) possono verificarsi malposizionamenti
fra le due parti o errori di sviluppo (intraosee)
Queste portano ad un adattamento di tutto il cranio
• Disfunzioni secondarie
Sono causate da disfunzione da parte dell’occipite che (quando è in
flessione) causa un adattamento del temporale (rot. Esterna)
• Disfunzioni da trauma
o In questo tipo di disfunzioni si verifica un asincronismo dei movimenti
fisiologici tra temporale ed occipite.
o La causa di restrizione può essere su uno dei punti perno del temporale:
• CSM
• SS
• Sutura petro-giugulare (es estrazioni dentarie)
Diagnosi(della(disfunzione-
Anamnesi:
Sintomi principali:
Sordità, Vertigini, Nevralgie, Emicranie, Malocclusioni, Acufeni
Focolai infettivi:
Otiti, Mastoiditi
Traumi
Lesioni alla nascita, estrazioni dentarie, colpi in testa, colpi di frusta,
caduta sul sedere…
Osservazione e palpazione della posizione:
Controllare che il posizionamento del temporale sia conforme ad una
eventuale disfunzione basilare.
Test sul temporale:
Test bilaterale
Test sui tre livelli
V-spread
TEST BILATERALE SUI TEMPORALI:
Posizione operatore:
Posteriormente alla testa del paziente
Posizione delle dita:
• Entrambe le mani: presa a farfalla
o Indice e pollice: sul processo zigomatico
o Medio: sul foro uditivo esterno
o Anulare: apice processo mastoideo (sotto CSM)
o Mignolo: sulla mastoide (sopra CSM)
Azione:
Valutare come si muovono i temporali in generale ed
uno rispetto all’altro. Successivamente si controlla il
temporale che si muove meno
• Rapporti nervosi
Con il nervo infra-orbitale (sensitivo) dal v2
Con il nervo dentale (V2) che si ramifica nei nervi dentali anteriore, mediano
e posteriore
Fisiologia(-
1. Asse fisiologico del movimento
Si tratta di un asse verticale, che passa per le apofisi
ascendenti e per la linea incisivo-canina (2° canino)
• Disfunzioni secondarie
Sono causate da traumi, da cattive abitudini nella masticazione, da
estrazioni dentarie e ovviamente secondarie a disfunzioni dello sfenoide e
della SSB
Diagnosi(della(disfunzione-
Anamnesi:
La lamentela principale si riferisce al settore nasale, retronasale, faringeo o
orale. Prendere in esame con grande cura l’origine di un possibile trauma
(per estrazione dentale o altro)
• Rapporti nervosi
Con il nervo temporo-malare
• Inserzioni aponeurotiche:
L’aponeurosi temporale: sul margine temporale.
Fisiologia(-
1. Asse fisiologico del movimento
Possiede due assi fisiologici:
1. Asse obliquo
Obliquo in avanti, in dentro e leggermente in alto.
Permette i movimenti di eversione ed inversione
2. Asse verticale
Leggermente obliquo in baso, avanti e in dentro.
Permette i movimenti di rotazione esterna ed interna.
Nota:
essendo il malare in rapporto con le aponeurosi anteriori
del corpo, disfunzioni viscerali, costali anteriori o fasciali
anteriori possono portare come conseguenza dei disturbi
della cinetica della coppia temporale-malare.
Diagnosi(della(disfunzione-
Anamnesi:
Bisogna cercare eventuali traumatismi, un colpo o una caduta su quella
zona.
Variante:
Si appoggiano le dita sul corpo dello
zigomatico con l’indice sopra l’asse obliquo
ed il medio sotto l’asse.
Test di ascolto monolaterale:
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente dal lato
opposto da trattare.
Posizione delle dita:
• Mano craniale: presa bisfenoidale
• Mano caudale: dito mignolo intrabuccale
tra i denti dell’arcata superiore e labbro,
appogiandosi lungo tutta l’arcata
dentale, fino ad arrivare sotto il malare. Il
pollice rimane extrabuccale appoggiato
al malare (al di sopra dell’asse orizzontale).
Azione:
• Nel tempo di rotazione esterna lo
zigomatico si everte e ruota esternamente
• Valutare ritmo, ampiezza e qualità del
movimento.
Test fluidico sullo zigomatico:
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente dal lato opposto da trattare.
Posizione delle dita:
• Mano craniale: presa bisfenoidale
• Mano caudale: dito mignolo intrabuccale tra i denti dell’arcata superiore e
labbro, appogiandosi lungo tutta l’arcata dentale, fino ad arrivare sotto il
malare. Il pollice rimane extrabuccale appoggiato al malare (al di sopra
dell’asse orizzontale).
Azione:
Con la mano craniale si porta a neutro lo sfenoide
Una volta messo a neutro lo sfenoide si valuta lo zigomatico (qualità quantità e
ritmo)
• Rapporti nervosi
Con il nervo sfeno palatino e il ganglio sfeno-palatino che sono in rapporto
con il palatino a livello del foro sfeno-palatino.
2. Movimento fisiologico
In flessione il vomere si muove con lo sfenoide in modo che il margine
superiore vada inferiormente e leggermente indietro con il rostro sfenoidale.
Il margine inferiore segue il movimento della cresta inter-mascellare-palatina
che scende verso i basso
L’estremità anteriore risale leggermente verso l’alto
Meccanismo lesionale
Solitamente il vomere non è coinvolto in un
piegamento del setto, di solito è lesionato in modo
secondario alla posizione dello sfenoide, sebbene
anche il trauma nell’area facciale possa costituirne un
fattore. (Magoun)
Le disfunzioni del vomere possono essere sia primarie,
di origine intra-uterine o perinatali, sia secondarie alla
posizione dello sfenoide o a volte traumatiche.
Qualsiasi squilibrio cinetico del palato comporta
automaticamente una deviazione del vomere e del
setto delle fosse nasali. (Caporossi)
Diagnosi della disfunzione
Test sul vomere:
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Mano craniale: presa bisfenoidale
• Mano caudale: indice intrabuccale vicino alla sutura cruciforme
Azione:
Valutare quanto, in un tempo di flessione, il palato duro scende e
quanto, in un tempo di estensione risale. Valutare se il movimento è
simmetrico.
Note:
Si ricorda che nella fase di flessione dietro il movimento è
fisiologicamente maggiore rispetto alla parte anteriore.
Esiste anche il test con l’etmoide come osso di riferimento.
Test per la sutura tra vomere e sfenoide:
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Mano craniale: presa bisfenoidale
• Mano caudale: indice intrabuccale vicino alla sutura
cruciforme
Azione:
Fissare lo sfenoide a neutro.
Con l’indice sulla sutura cruciforme spingere verso la gola
(flessione), dopodichè verso gli incisivi (estensione)
Note:
Quando si spinge verso la gola si dovrebbero sentire le grandi
ali che spingono verso i piedi, mentre il contrario nel
movimento opposto.
Se l’operatore percepisce questo movimento vuol dire che la
sutura è libera. Se non si ha nessuna percezione di
movimento o addirittura la sensazione contraria vuol dire che
la sutura e bloccata.
Correzione della disfunzione
• Tecnica di disimpegno della sutura
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Mano craniale: presa bisfenoidale
• Mano caudale: indice intrabuccale vicino alla sutura cruciforme
Azione:
1. Primo tempo
Portare le ali in estensione e fissarle.
Con l’indice intrabuccale spingere verso la gola simulando la flessione. Aspettare che le
tensioni cedano.
2. Secondo tempo
Portare le ali verso la flessione e fissarle.
Con l’indice intrabuccale tirare verso gli incisivi simulando l’estensione.
Aspettare che tutte le tensioni abbiano ceduto.
Note:
In questo modo si è cercato di liberare tutte le fibre di tessuto che si
trovano tra vomere e sfenoide nel senso antero-posteriore e postero-
anteriore.
Si può ritestare riposizionando le ali a neutro e inducendo una fessione ed
estensione al vomere controllando se lo sfenoide compie o meno il
movimento corretto.
• Tecnica di induzione
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
Mano craniale: presa bisfenoidale
Mano caudale: indice intrabuccale dietro agli incisivi
Azione:
• Nel tempo di flessione dello sfenoide, si chiede al
paziente un’inspirazione lenta e profonda mentre si
esercita, con l’indice intrabuccale, una spinta verso la
base del cranio, verso l’alto.
• Quando si arriva a barriera si chiede un’apnea
inspiratoria, aspettando che le tensioni cedano
• Si può ripetere la tecnica 2-3 volte
• Tecnica del pompaggio del seno sfenoidale
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
Mano craniale: presa bisfenoidale
Mano caudale: indice intrabuccale sotto la sutura cruciforme
Azione:
• Nel tempo di flessione dello sfenoide, accompagnare la flessione
• con l’indice intrabuccale, si impedisce la discesa del palato duro
esercitando una spinta verso la base del cranio, verso l’alto.
• Nel tempo di estensione, accompagnare lo sfenoide in
estensione
• Mantenere la spinta verso l’alto facilitando la risalita del palato
duro
• Si ripete la tecnica 10-15 volte, accumulando tensione nel seno
sfenoidale
Note:
Il drenaggio del seno sfenoidale è anteriormente al corpo, quindi se
dìsi aumenta la tensione, si aumenta la spinta interna ed i liquidi
tenderanno a drenare meglio.
OSTEOPATIA(
CRANIALE-
OSSA LACRIMALI
OSSIFICAZIONE-
2. Movimento fisiologico
In flessione il margine posteriore si porta esternamente e la cresta inter-nasale
si appiattisce
In estensione il margine posteriore torna in dentro e la cresta inter-nasale
sporge in avanti.
Meccanismo lesionale
• Le disfunzioni delle ossa nasali sono generalmente
secondarie a disfunzioni del frontale o del
mascellare superiore
• Può capitare anche un traumatismo diretto sul naso
oppure microtraumi (come occhiali troppo stretti e
male adattati).
• Queste disfunzioni portano a disturbi della
lacrimazione o della secrezione nasale e di
difficoltà di inalazione (quando unilaterali).
DIAGNOSI DELLA DISFUNZIONE
Test bilaterale sulle ossa nasali:
Posizione operatore:
Lateralmente alla testa del paziente.
Posizione delle dita:
• Mano craniale: medio lungo la sutura metopica, indice
ed anulare paralleli al medio appoggiati sul frontale
(gomito appoggiato al lettino)
• Mano caudale: pollice ed indice sulle due ossa nasali
Azione:
Durante la flessione si accompagna il frontale in flessione
Valutare quanto, in un tempo di flessione, le ossa nasali si
aprono verso l’esterno. Valutare se il movimento è simmetrico
e la qualità e quantità del movimento.