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La patologia vegetale è la materia che studia le condizioni di sofferenza di un organismo vegetale derivati da
alterazione dei normali processi fisiologici.
Si studia come si manifestano le malattie, le cause, le condizioni che le favoriscono o che le contrastano , il metodo
con cui si propagano e che metodi con i quali si possono prevenire, lo sviluppo di una malattia dipende principalmente
da tre fattori: l’organismo parassita che la causa quindi il patogeno, l’organismo che ospita il patogeno quindi la pianta
ospite e le condizioni ambientali che favoriscono meno la malattia . Molteplici volte ci sono organismi come funghi,
batteri, viroidi, virus, nematodi alla base di una patologia (che diviene quindi una malattia infettiva e trasmissibile) e
quindi si parla di agenti biotici ma ci sono casi in cui gli agenti sono abiotici come per esempio H2O nell’aria,
inquinanti, sole etc. che causano patologie (non infettive e non trasmissibili).
Nel caso di un agente biotico ci sono delle caratteristiche che lo definiscono come la PATOGENICITÁ: e cioè la
capacità del patogeno indurre la malattia, la VIRULENZA: la potenzialità del patogeno indurre la madia e la
RESISTENZA: la capacità della pianta di opporsi allo sviluppo della patologia. Ciò vuol dire che la presenza del
patogeno non indica lo sviluppo della malattia. Le malattie, quindi, sono disfunzioni importanti nei normali processi
fisiologici dell'organismo ad ogni livello essi presentano tramite sintomi e segni, i sintomi sono molte stazioni della
malattia invece segni sulle manifestazioni del patogeno, ad esempio, un esempio di sintomo sono per esempio le
maculazioni su di un frutto i segni invece la presenza di spore o strutture micellare.
Ogni anno dal 20 al 40% mi raccolti va perso a causa di organismi nocivi in ogni stadio nella lavorazione di una
pianta, gli esempi storici sono per esempio la malattia della peronospora della patata che distrusse un intero raccolto
nazionale oppure infezioni su segale cornuta di Claviceps purpurea un fungo che ha segnato la storia.
La quantità di malattia e si presenta su di un organismo dipende da fattori come la suscettibilità della pianta
all’organismo, le condizioni ambientali e appunto la capacità del patogeno. Il ciclo della patologia rappresenta la serie
di eventi che avvengono in successione e che determinano lo sviluppo del patogeno , si divide in due fasi la
PATOGENESI : cioè come nasce la patologia e quindi l’interazione tra patogeno e tessuto vegetale e la
SAPROGENESI: cioè la porzione di ciclo biologico dell’organismo patogeno non in associazione con il tessuto
vegetale , poiché diversi organismi posso avere più cicli biologici ( patologie monocicliche e policicliche) ci sono per
esempio patogeni che continuano a crescere in tessuti morti dell’organismo in preparazione alla stagione successiva
(dormienza per questo i resti malati di piante vengono bruciati) .
Gli eventi principali dell’interazione pianta-patogeno sono:
Inoculazione: È il contatto tra patogeno e la corte d’infezione e cioè qualunque parte della pianta, mediato
dall’inoculo e cioè qualunque parte del patogeno che può causare la malattia (spore, micelio etc.) chiamato
anche PROPAGULO, la sorgente dell’inoculo è dove il patogeno sopravvive in assenza di ospite (tessuti
morti, terra, utensili etc.) e che chiaramente può anche essere trasportato da vento, animali o qualunque altro
mezzo. L’inoculo può essere PRIMARIO cioè sopravvive una stagione per causare l’infezione primaria a
quella successiva oppure SECONDARIO ovvero prodotto dall’inoculo primario e che causa infezioni
secondarie. Il potenziale d’inoculo è la quantità di propaguli necessari a produrre l’infezione.
Germinazione: Processo in cui la spora o qualunque altro propagulo emettono il tubo germinativo e questo
raggiunge dimensioni considerevoli, può essere DIRETTA quando penetra direttamente nell’organo vegetale
e INDIRETTA quando questo porta alla produzione di altre spore es. che poi andranno a penetrare l’organo.
Adesione: Patogeni come i funghi e i batteri principalmente necessitano di sostanze mucillagginose che
divengono adesive grazie all’umidità per aderire alla superficie dell’organo ospite, virus, viroidi o protozoi
non necessitano di questo meccanismo.
Penetrazione: Momento in cui il patogeno entra in contatto diretto con il tessuto interno dell’ospite questo
avviene in modo differente in base all’organismo:
o Tramite aperture naturali come gli stami o altro (batteri e funghi)
o Tramite ferite naturali o inflitte (tutti)
o Tramite la superfice intatta della pianta penetrando cuticola e parete cellulare (solo i funghi, nematodi
e fanerogame piante parassite)
Può capitare che a seguito della penetrazione non avvenga infezione.
Infezione: Meccanismo mediante il quale il patogeno entra in contatto con le cellule dell’ospite attingendo
nutrimenti, il periodo dopo il quale compaiono i primi sintomi è detto incubazione( variabile a seconda dei
fattori) , durante questa fase i patogeni crescono e si riproducono , insieme alla colonizzazione sono
considerate sub fasi e possono accadere contemporaneamente, il patogeno può infettare e colonizzare in
diversi punti anche non contemporaneamente per poi diffondersi in tutto l’organismo .
Colonizzazione: Processo mediante il quale il patogeno cresce di numero (sessuata – riproduzione, asessuata
– sporulazione) questo causa la diffusione della malattia finché l’infezione non è bloccata (con antimicrobici
prodotti dalla pianta o no, barriere naturali etc. O la pianta muore, le condizioni ambientali possono fungere da
stimolo o meno a questo processo. I funghi producono spore, i batteri si riproducono per mitosi, i nematodi
producono uova, i virus nelle cellule (DNA) e le fanerogame producono semi.
Evasione: Momento di fuoriuscita del patogeno dalla pianta ospite in successione alla colonizzazione e qui
che appaiono i segni del patogeno sulla pianta.
Disseminazione: O dispersione può essere PASSIVA: es. peronospora della vite dove la sorgente dell’inoculo
è la foglia caduta a terra infetta che produce spore, dipende dalla caduta delle foglie. ATTIVA: Quando sono
presenti meccanismi di espulsione attui a infettare altri organismi, come per esempio il vento, animali o semi.
Se i processi di evasione e dispersione avvengono allora molto probabilmente avverrà anche un inoculo
secondario e quindi un ciclo secondario.
Dormienza: Fase di riposo, tipica dei funghi dove le spore non devono germinare indistintamente ma solo in
condizione a loro adatte, può essere COSTITUZIONALE: Quindi per via di fattori genetici intrinsechi,
necessitano di uno stimolo ambientale adatto. ESOGENA: Quindi dovuta a fattori ambientali avversi, alla
rimozione dei suddetti si ripristina il ciclo.
Interazione tra patogeno e pianta
L’interazione tra patogene e pianta può avvenire in tre modi diversi:
Rapporto biotrofico: Cioè un’intima interazione tra cellule del patogeno e cellule vegetali, dove quest'ultime
rimangono in vita per tutta la durata dell’infezione ed il danno minimo (virus, nematodi)
Rapporto necrotrofico: Cioè quando il patogeno secerne enzimi in grado di degradare le pareti cellulari, quindi
i tessuti vegetali vengono uccisi colonizzati. Il danno è evidente (batteri delle radici ed hanno come sintomi
marciumi e macchie)
Rapporto emibiotrofico: Quando nella fase iniziale dell’interazione i tessuti vegetali non subiscono danno
per poi subirne in modo evidente
Postulati di Koch
Robert Kock postulò che prima che un patogeno in particolare possa essere definito la causa di una patologia, devono
essere soddisfatti 4 requisiti quali:
Deve essere ASSOCIATO in maniera consistente con lo stesso ospite da cui sono stati osservati i sintomi
Deve essere ISOLATO in coltura pura e caratterizzato al microscopio
Deve essere INOCULATO in una pianta sana e causare le stesse sintomatologie
Deve essere RE-ISOLATO in coltura pura ed essere identico all’organismo isolato la prima volta
Agricoltura e produzioni agricole
L'agricoltura e l'arte di lavorare la terra per ricavarne il maggior e miglior frutto possibile, esistono diversi tipi di
agricoltura da quella sostenibile a quella biologica, passando per l’intensiva, ognuna con le proprie regole e scopi, la
quantità e qualità del prodotto sono influenzate dall’agro ecosistema, e cioè tutta quella serie di fattori ambientali o
meno e posso alterare do un senso o dall'altro la produzione. Il ciclo della produzione agricola in campo è costituito
da:
Lavorazione del terreno
Semina nei differenti metodi
coltivazione (concimazione e fertilizzazione)
Protezione
Raccolta
Nello specifico gli obiettivi della protezione di un raccolto sono quelli di assicurare quantità, qualità e quindi pochi
residui di vario genere e preservazione dell'ambiente. Quindi si va a proteggere le piante da nuovi patogeni o da quelli
già presenti, questo controllo avviene tramite la riduzione delle sorgenti di inoculo, il miglioramento della resistenza
genetica della pianta, protezione diretta con fitofarmaci e la combinazione di questi metodi.
Questo deve avvenire seguendo dei dettami precisi, dapprima tramite la PREVENZIONE a monte dei danni da
patogeni e delle ripercussioni che questi possono avere sul raccolto, poi tramite la PREVENZIONE e cioè decidere
pratiche che prevengano, ritardino o anticipino i problemi che si possono manifestare ( cure preventive, specie
geneticamente resistenti) , OSSERVAZIONE e quindi il monitoraggio della coltura ed infine gli INTERVENTI; a
questo punto però non si può agire senza valutare i rischi e la sicurezza di tali interventi, quindi va SELEZIONATO
UN METODO singolo o combinato che sia SICURO per il pubblico , l’operatore e il consumatore e soprattutto per
l’AMBIENTE
Fungicidi
Si dividono in primis in base al meccanismo d’azione e quindi: Monositi, Oligositi e Multisito, i primi sono più
soggetti all’insorgenza di resistenze.
Lo spettro d’azione di un fungicida è la capacità del suddetto di esplicare la propria azione su uno o più ceppi di
funghi. Possono essere composti organici o inorganici.
Inorganici: Costituiti da minerali, anidridi, basi ed acidi e sono per esempio:
o Rame = Multisito topico impedisce la germinazione delle spore, adatto contro Peronospore e
ticchiolatura
o Zolfo = Multisito topico ad azione preventiva anch’esso inibisce la germinazione delle spore ma è più
dannoso per piante, insetti anche utili
o Polisolfuro di Calcio e Bario = Utile contro mal bianco, ticchiolatura dei fruttiferi ma ha anche azione
acaricida
Organici: Composti del carbonio, possono essere sia topici Multisito che sistemici.
o Azoto-solforganici = Multisito
o Azotorganici = Monosito, si dividono in Azotorganici Aromatici-Alifatici e Azotorganici
Eterociclici.
Esiste un fenomeno chiamato resistenza che è la capacità di un fungo o di un ceppo di resistere ad un determinato
composto può avvenire per varie ragioni in primis per fenomeni evolutivi del ceppo , quindi mutazioni genetiche
mirate a contrastare questo “stimolo ambientale” il che la maggior parte delle volte è dovuto a continue applicazione o
errati dosaggi , questo fenomeno può essere ridotto utilizzando più composti alternandoli tra loro e utilizzando in
concomitanza metodi agronomici , biologici e biotecnologici.
Metodologia di difesa fitosanitaria
Esistono diverse metodologie di difesa fitosanitaria che si sono affermate negli anni tra queste:
Lotta a calendario: Metodo più largamente utilizzato che prevede dei trattamenti con fitosanitari di origine
sintetiche a scadenze prefissate in coincidenza con fasi fenologiche della pianta, ha diversi punti negativi
come il fatto di non considerare se c’è o meno il patogeno nella coltivazione e questo porta a problemi come
la resistenza sviluppata dai patogeni ai prodotti utilizzato ed anche causando un maggiore inquinamento
ambientale.
Lotta guidata: Il primo metodo più razionalizzato, in questo caso il trattamento viene effettuato solo quando
le avversità causate dai patogeni arrivano ad una soglia di pericolosità tale da giustificare il costo del
trattamento.
Lotta integrata: L’evoluzione della lotta guidata, in pratica si cerca di ridurre l’utilizzo di prodotti fitosanitari
di origine sintetica interando metodologie agronomiche, biologiche e fisiche. Il trattamento con prodotti di
origine sintetica è giustificato solo nel caso in cui i metodi precedenti si sono rivelati inefficaci.
Lotta biologica: Consiste nell’ utilizzo di antagonisti naturali per contenere insetti dannosi e fitopatogeni
come funghi (Trichoderma ecc.) o batteri (Bacillus ecc.) allevati in laboratorio e successivamente immessi
nella cultura, prevede un ridotto impatto ambientale e in teoria viene utilizzata in concomitanza con altri
metodi di difesa come quelli della lotta integrata.
o I vantaggi dell’utilizzo di queste tecniche sono vari tra cui: utilizzano composti non tossici per
ambiente ed essere umano, non lasciano residui e permettono un ridotto utilizzo di fitofarmaci.
Per valutare l’efficacia di un antagonista di un patogeno in un ambiente, bisogna tener conto di differenti fattori, in
primis la suscettibilità della coltura al patogeno , maggiore è la suscettibilità più difficile sarà per l’antagonista
combattere il patogeno, come detto anche l’ambiente è fondamentale , in un ambiente favorevole al patogeno sarà più
difficile per l’antagonista combatterlo , maggiore sarà la difficoltà dell’antagonista nel combattere il patogeno e
maggiori saranno i danni causati dal patogeno.
I postulati di Koch in questo caso subiscono delle modifiche:
Deve essere ritrovato in associazione in maniera consistente col patogeno (la presenza dell’antagonista deve
corrispondere ad una riduzione dei sintomi della malattia)
Isolato in coltura pura
Re inoculato su una pianta malata e causare una riduzione dei sintomi della malattia
Re isolato in coltura pura deve essere identico all’organismo isolato in precedenza
Esistono due tipi di microrganismi essenzialmente gli SPECIALISTI cioè che combattono una specifica categoria di
organismi patogeni ( Rhizobi e micorrize) ; i GENERALISTI cioè non selettivo nei confronti dei patogeni tra questi
( Trichoderma, Bacillus, Pseudomonas , Streptomyces, Clonostachys e lieviti ed i SIMBIONTI ( cioè organismi che
vivono obbligatoriamente un rapporto con altri organismi e non per forza traggono reciproco vantaggio della vita
comune) tra cui gli Agrobacterium , Rhizoctonia non patogenici , Aspergillus non tossici etc.
TRICHODERMA
Nello specifico è un antagonista fungino utilizzato come agente di controllo, agisce mediante parassitismo diretto,
antibiosi, competizione per le sostanze nutritive e innesco di resistenza indotta nei confronti dei fitopatogeni. Produce
metaboliti secondari come enzimi litici e antibiotici per combattere i patogeni ed in più stimola la crescita e di
conseguenza la resa delle colture rendendo più accessibili diverse sostanze nutritive detossificando il suolo.
Virus
Sono patogeni obbligati come i parassiti, visibili solo al microscopio elettronico, non hanno struttura cellulare ma solo
un rivestimento proteico che contiene acidi nucleici ( RNA o DNA) il quale contiene tutte le informazioni necessarie
al patogeno , si definisce INEFFICIENTE quando procura la morte dell’ospite poiché così morirebbe anche lui e
EFFICIENTE se convive con l’ospite , la nomenclatura dei virus consiste nel nome della pianta ospite , il sintomo e la
parola virus es . Tabacco mosaic virus.
Si presentano in varie forme: a bastoncino, flessuosi, isodiometrici e bacilliformi. L’informazione contenuta negli
acidi nuclei è organizzata in diverso modo: ds DNA cioè a doppia elica, ss DNA a singola elica, ds RNA a doppia
elica e ss RNA a singola elica positivo (quando l’RNA è messaggero e di conseguenza può iniziare il processo
infettivo prima) o negativo (quando deve subire prima una trascrizione e poi poter iniziare il processo).
Il processo infettivo dei virus inizia con la replicazione cioè una volta entrato nell’organismo vegetale subisce un
processo di scissione definito ECLISSI e cioè il rilascio del contenuto genetico da parte del rivesto proteico, che andrà
nei ribosomi e li farà produrre le proprie proteine al posto di quelle dell’organismo ospite, le proteine prodotte
possono essere di 3 tipi:
Monocomponente monopartito = Cioè l’acido nucleico contiene tutte le informazioni necessarie alla
replicazione ed è rivestito da un solo strato di proteine composto da un unico tipo di proteine.
Monocomponente multipartito = Cioè l’acido nucleico è diviso in più partiti rivestiti della stessa proteina, la
presenza di più partiti porta ad una più veloce replicazione.
Multicomponente multipartito = Acido nucleico diviso in più partiti ma ognuno di essi ha la propria e
differente proteina di rivestimento.
Viroidi
Sono patogeni ancora più piccoli dei virus formati solo da acidi nucleici (RNA) difficile da degradare data la
complementarità delle basi azotate che gli permette di compattarsi. Non codificano per proteine, causano mosaico,
clorosi, necrosi, deformazioni e maculature che intaccano il processo di crescita della pianta. Si possono trasmettere
tramite diverse vie:
Diretta
o Agamica = Se si utilizzano parti di piante malate (talee es.) per iniziare la coltivazione, si avrà
sicuramente una coltivazione malata.
o Gamica = Dopo che il viroide si è diffuso in tutti i tessuti della pianta si trasporterà anche nei semi e
quindi piantarli porterà ad avere una coltivazione infetta.
o Per contatto = Il viroide presente nei tessuti e nei succhi vegetali si trasferisce di pianta in pianta
attraverso ferite ma anche microlesioni.
Indiretta cioè tramite vettori come insetti, acari, nematodi o funghi e può essere:
o Non persistente = Il viroide viaggia insieme all’insetto all’esterno di esso che va in giro ad assaggiare
diverse piante trasportandolo ovunque, anche su specie differenti.
o Persistente = Richiede più tempo, il viroide entra nell’organismo dell’insetto che lo ingerisce, richiede
più tempo perché deve arrivare alle ghiandole salivari del suddetto per potersi poi trasmettere ad altre
piante mangiate.
o Semi- persistente = Tra le due, si sposta sia all’esterno finché non riesce ad arrivare alle ghiandole
salivari dell’insetto.
Questa via è caratterizzate da diverse proprietà;
o Il periodo d’acquisizione: Tempo necessario affinché il vettore acquisisca il virus dalla pianta.
o Il periodo di latenza: Tempo necessario affinché il vettore sia in grado di trasmettere il virus.
o Periodo di inoculazione: Tempo necessario affinché il virus “conquisti” il vettore.
o Ritenzione infettiva: Periodo in cui il vettore conserva la capacità di trasmettere il virus.