Successivamente, nel corso dell' Ottocento e del primo Novecento la varietà delle
essenze disponibili aumentò, grazie alle esplorazioni geografiche ed al colonialismo.
In quest'epoca si sono diffusi profumi come la vaniglia e l' ylang ylang, coltivati nelle
colonie francesi del Madagascar e delle Comore.
Un'ultima rivoluzione è avvenuta nel 1921 quando Coco Chanel ha prodotto il suo
primo profumo
Da allora in poi sempre più profumi sono stati prodotti
da maisons di abbigliamento, pelleterie ed altri campi
del lusso, anziché da ditte specializzate. Quella nel
settore cosmetico è stata infatti la prima applicazione
del principio del total brand, dell'uso, cioè, di un
marchio nato in un settore per prodotti appartenenti
ad altri settori merceologici. E tuttora è il campo in cui
questo principio viene maggiormente applicato.
Componenti essenziali di un profumo moderno sono soprattutto l'alcool
(circa l´80%) ed essenze naturali in esso disciolte (oli eterici di provenienza
naturale o animale), oppure, come sempre più spesso accade, elementi
sintetici profumati, chiamati "materie odorose" nel linguaggio specialistico.
Al giorno d'oggi, la maggioranza di questi elementi profumati viene prodotta
in grandi quantità e perciò a costi ridotti.
Per la composizione di un profumo vengono mescolati insieme da 30 ad 80
elementi profumati, scelti fra le circa 200 essenze naturali ed i quasi 2000
elementi sintetici esistenti.
La denominazione delle classi profumiere segue in tutta Europa, già dal 2005,
il sistema INCI.
Fiori gelsomino
geranio africano, detto anche "becco di cicogna"
giacinto
gelsomino
giacinto notturno (una delle sostanze odorose più care
ottenuta tramite la tecnica dell´enfleurage) lavanda
lavanda (l´olio eterico più utilizzato nel campo profumiero) giacinto
mughetto
mimosa
neroli (ricavato dai fiori delle arance amare)
osmanto
rosa (altra base immancabile utilizzata in profumeria)
mughetto mimosa
viola
ylang ylang
rosa osmanto
Ylang-ylang viola
Frutti
arancia
arancia amara
bergamotto
cocco arancia bergamotto cocco
fragola
lampone
Limetta (Citrus -aurantifolia)
limone
mela verde
mirtillo fragola limetta
lampone
mora
pesca
pompelmo
prugna
limone mela verde
mirtillo
vaniglia
papavero rosmarino
zenzero
Cortecce e resine
balsamo di toluolo
benzoino o styrax
betula pendula ("cuoio di Russia")
ginepro sandalo
legno di cedro
legno di rosa
legno di sandalo
mirra
olibano o incenso
olio balsamico peruviano
opopanax mirra
incenso
Opopanax o dolcemirra
Foglie, erbe, muschi, bacche, radici
alloro
cipresso
galbano
bacche di ginepro patchouli
malabar e citronella
muschio d´albero e quercia (che provoca una
reazione di calore e persistenza)
patchouli (colonna portante della produzione
profumiera)
petitgrain (ricavato da ogni parte verde
dell´albero dell´arancia amara: foglie, rami e
iris
frutti acerbi)
radici dell´iris (molto preziose)
foglie di tabacco (necessario per note di
tabacco autentiche)
vetiver
foglie di violetta
vetiver
Dagli animali
ambra grigia, prodotta dall'intestino dei capodogli
Castoreum, ghiandola del castoro maschio
Moschus o secrezione di una ghiandola del capriolo posta
tra i genitali e l'ombelico (uno degli elementi profumieri
più antichi; oggi viene prodotto in modo sintetico)
Zibetto, secrezione delle sue ghiandole anali
Note gourmand
cioccolato
caramello
latte
mandorla
miele
zucchero
zucchero filato
idrolati
Gli idrolati sono preparazioni in cui il principio attivo, generalmente
volatile o di origine vegetale (ad es., terpeni), viene portato in soluzione
mediante distillazione in corrente di vapore, tecnica usata soprattutto
per composti che essendo altobollenti potrebbero decomporsi nelle
normali condizioni di distillazione.
La distillazione in corrente di vapore interessa la maggior parte delle
piante aromatiche: Anice, Cannella, Origano, Garofano, Lavanda, Issopo,
Geranio, Menta, Basilico, Rosmarino, Timo, Salvia, Sandalo, Ylang-
Ylang, Finocchio, Cipresso, Ginepro, ecc. e si riserva per quegli oli
essenziali scarsamente solubili in acqua e i cui costituenti non sono
decomposti dal calore.
Generalmente le piante aromatiche si distillano allo stato fresco perchè
una loro conservazione, protratta anche per poche ore, può innescare
dei processi fermentativi capaci di distruggere in parte l'essenza o di
alterarne irrimediabilmente la fragranza del profumo.
Prima della distillazione il materiale vegetale deve essere convenientemente
lavorato per ottenere il massimo rendimento nel corso del processo di
estrazione. Gli oli essenziali delle droghe sono contenuti in tasche o canali
secretori (i frutti delle Apiaceae) e vanno finemente contuse così da facilitare
il processo di diffusione dell'olio essenziale e distillate subito dopo, onde
evitare le trasformazioni secondarie (innescate da reazioni di ossidazione,
ecc.) ed una perdita del prodotto per evaporazione. Al contrario, se l'olio
essenziale è contenuto nei peli ghiandolari superficiali, come si verifica nella
Lavanda, nella Menta e nella Salvia, le rese più elevate si ottengono
distillando la droga integra.
Si deve tener conto che gli oli essenziali ottenuti per distillazione in corrente
di vapore non sono identici alle sostanze aromatiche contenute
nell'apparato secretore della pianta, in quanto risultano più o meno
modificati a seguito del metodo di estrazione. Si formano così delle nuove
molecole - a partire da precursori - per ciclizzazione, polimerizzazione,
ossidazione, perossidazione e apertura degli anelli lattonici dei composti
originariamente contenuti.
L’apparecchio distillatore deve essere chiuso ermeticamente per non far
fuoriuscire i vapori ed è collegato, mediante un raccordo, con un
refrigerante raffreddato ad acqua per la condensazione dei vapori.
L’acqua, riscaldata, evapora ed il vapore gorgoglia in un secondo pallone,
inizialmente riscaldato, dove è posta la pianta in un solvente altobollente,
provocando così l’evaporazione dei princìpi attivi volatili; i vapori
attraversano il refrigerante, condensano e vengono infine raccolti in un
recipiente dove si separano dall’acqua per il differente peso specifico.
Questa tecnica è indicata per ricavare oli essenziali da droghe.
essenza oleosa
raccolta dalla parte alta
del distillato
•Quando l’apparecchio è costituito da un solo corpo, invece
•le parti della pianta fresca o essiccata sono messe in un contenitore chiuso
ermeticamente;
•il vapore in pressione è introdotto nella parte inferiore del contenitore e passa
attraverso le parti vegetali per vaporizzare gli oli volatili in esse contenute;
•la miscela di vapore e olio vaporizzato passa attraverso un condensatore;
•gli oli essenziali sono estratti dall'acqua aromatizzata alla superficie del separatore
mentre l'idrolato viene raccolto nella parte inferiore.
L’enfleurage è una tecnica estrattiva, che permette di trattare a freddo i fiori
delicati come i gelsomini, le tuberose, le violette, i fiori di arancio e molti altri.
Questa tecnica si basa sull’estrazione tramite un solvente in grado di assorbire gli oli
essenziali.
L’enfleurage sfrutta il principio, ormai del tutto confermato, risalente all’epoca
degl’alchimisti medievali, de il simile scioglie il simile: essendo gli oli essenziali delle
sostanze lipofile, il solvente che viene utilizzato per l’enfleurage è un grasso solido.
Nei tempi passati si utilizzavano grassi di origine animale come quello di maiale o di bue;
oggi vengono impiegati grassi vegetali come il benzoino o anche il burro di Karitè.
ll grasso viene spalmato su due telai formati da una lastra di vetro inserita in una cornice di
legno.
I petali dei fiori, raccolti a mano, meglio se la mattina stessa, vengono poi disposti in uno
strato sottile al di sopra del grasso. I telai vengono poi sovrapposti l’uno sopra l’altro e
lasciati riposare per alcuni giorni. Successivamente i petali vengono rimossi
scrupolosamente e sostituiti con altri nuovi appena raccolti.
Questa operazione viene ripetuta più volte (circa 30) fino alla completa saturazione del
solvente.
Terminato l’enfleurage il grasso viene raschiato dai telai e quello che si ottiene è la
cosiddetta pommade ossia una pomata profumata ricca di essenza floreale.
La pommade può essere utilizzata tale e quale come essenza solida oppure può essere
“lavata” con determinati solventi (come l’alcol etilico) ottenendo un olio profumato dal
quale, dopo opportuna filtratura, si ottiene l’Assoluta, ossia l’essenza floreale pura.
Materie sintetiche Cumarina
L'elenco è necessariamente incompleto,
poiché è quasi impossibile elencare tutte le
formule chimiche esistenti:
aldeide
cumarina Piperonale o eliotropina
eliotropina
vanillina
maltolo (dolcissimo, caldo, fruttato e simile al
caramello)
maltolo
Parfumerie Fragonard, Grasse (Côte d'Azur, France)