Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Concetto di malattia
LESIONE: alterazione improvvisa della struttura o della funzione causata da un fattore irritante discontinuo come ferite , composti tossici, ecc. MALATTIA: il prodotto di mutuo conflitto e costante influenza tra la pianta ed il patogeno, cio interazione tra suscetto-patogeno-ambiente PSEUDOGUARIGIONE: la pianta pu nel complesso superare la malattia con la sostituzione anatomica o funzionale delle parti colpite Tipi di malattia MALATTIA INFETTIVA : trasmissibile da una pianta malata ad una pianta sana MALATTIA INFETTIVA LOCALIZZATA MALATTIA INFETTIVA SISTEMICA MALATTIA INFETTIVA ORGANOTROPICA: sviluppo sistemico dl patogeno ma con sintomi localizzati Da ciascun tipo di malattia si fa una ulteriore distinzione in: MARCIUMI : molli o asciutti MACULATURE : clorosi, antracnosi , necrosi MALATTIE LITICHE : con demolizione della parete cellulare MALATTIE TOSSICHE O NECROTICHE : effetti tossici che portano alla necrosi MALATTIE AUXONICHE O DISGENESICHE : che influenzano lo sviluppo MALATTIE TROFICHE : dovute a sottrazione di nutrienti
Morfologia patologica
SINTOMATOLOGIA Essendo la sintomatologia lo studio dei sintomi, intesi come manifestazioni macroscopiche interne o esterne di una malattia, la SINDROME o quadro clinico linsieme dei sintomi di una malattia MODIFICAZIONI CROMATICHE : come clorosi e giallumi e rotture di colore. La clorosi pu essere a mosaico, a variegature, striature , nervali o internervali, con macchie anulari. Essa la scomparsa di clorofilla normalmente alternata ad aree di colore normale. A mosaico: piccole macchie regolari In forma di variegature: a macchie grandi irregolari Con striature: a macchie strette e allungate come nelle graminacee Rottura di colore: insieme delle macchie o striature dei petali Arrossamento: dovuto alla formazione di pigmenti antocianotici Argentatura: si presenta come scollatura di tessuti epidermici fogliari La melanosi: detta anche imbrunimento, con comparsa di pigmenti scuri NECROSI : formazione di macchie isolate e confluenti Macchie a bersaglio: a zonature concentriche Antracnosi: macchie infossate per collasso dei tessuti profondi Appunti di patologia vegetale - Facolt di Agraria di Sassari
anatomia patologica
IPOTROFIA : riduzione di dimensione delle cellule dovuta a sviluppo ridotto IPOPLASIA : riduzione del numero delle cellule che per presentano dimensioni normali, ci pu causare nanismo ipotrofico generato da carenza idrica o nanismo ipoplastico causato da carenza di azoto IPERTROFIA : dimensioni della pianta superiori alla media dovuto allo sviluppo esagerato delle singole cellule IPERPLASIA : si manifesta come una esagerata moltiplicazione cellulare . Il gigantismo ipertrofico causato da un eccesso idrico ; mentre il gigantismo ipertrofico e iperplastico al contempo causato da un eccesso di elementi minerali e in particolare da azoto IPERTROFIA LOCALIZZATA si manifesta con TILLE: estroflessioni parenchimatiche attorno ai vasi legnosi che ne provocano a volte locclusione PSEUDOTILLE : che interessano il tessuto lacunoso Erinosi OMEOPLASIE : iperplasie omogenee che danno luogo a tessuti uguali a quelli di partenza (come enazione o omeoplasie crestiformi) ETEROPLASIE: (formazione di tessuti diversi da quelli di partenza), iperplasie eterogenee che possono essere Cataplasie : quando nel corso delle formazione del felloderma da ferita, di tumori batterici , di galle da nematodi , prendono origine cellule o tessuti con minor grado di organizzazione Prosoplasie : eteroplasie progressive Metaplasie : modificazioni delle cellule durante lo sviluppo indipendenti dalla loro dimensione o numero, cambiando di struttura e perdendo determinate funzioni ( si manifestano con la comparsa di sostanze coloranti nelle cellule, accumulo eccessivo di amido , comparsa di gomme, suberificazione o lignificazione , tutte alterazioni il cui confine con quelle metaboliche spesso incerto ). VIROPLASMI : zone elettrodense , luogo di assemblaggio di diversi virus INCLUSIONI CRISTALLINE O PARACRISTALLINE: Inclusioni amorfe, dette anche corpi x : formazioni granulose spesso vicine al nucleo Inclusioni a girandola : detti pinweels che derivano da sezioni trasversali di inclusioni citoplasmatiche formate da un tubo centrale da cui si dipartono alette laterali Tubuli: contenenti particelle virali come in un bastoncello
BILANCIO DEL CARBONIO Sottrazione a scopo nutrizionale ed energetico dei carboidrati da parte dei parassiti , interferenza nello svolgimento delle varie fasi dei processi di sintesi e di utilizzazione dei carboidrati da parte dei parassiti. Interferenza con la fase luminosa della fotosintesi come ostacoli al passaggio della luce e riduzione della superficie attiva o distruzione del sistema fotochimico ; interferenza con la fase non luminosa del processo ( ciclo di Calvin ). Le fumaggini riducono lenergia luminosa disponibile ai cloroplasti. Altre malattie come necrosi e filloptosi provocano contrazione della superficie assimilante per arresto o rallentamento dello sviluppo. In condizioni patologiche labituale destinazione e ripartizione degli assimilati tra radici , organi di riserva e meristemi viene alterata come nel caso in cui si verificano ostruzioni e alterazioni strutturali del floema che causerebbero inibizioni nel trasporto e conseguente accumulo di zuccheri solubili nelle foglie . A volte questo si manifesta con accartocciamenti allins delle foglie dovuto allostacolo dellesporto dalle stesse verso il floema ( virus floematici ). Il fenomeno delle isole verdi ( dovuto ad un aumento delle citochinine ) che si localizzano attorno a pustole di ruggine , servono a contrastare il precoce ingiallimento dei circostanti tessuti fogliari. CONSEGUENZE SULLA RESPIRAZIONE Normalmente la fotosintesi accompagnata dalla fotorespirazione , la quale in condizioni patologiche diminuisce di pari passo con la diminuzione della fotosintesi . Al contrario la respirazione non legata alla fotosintesi (ciclo di utilizzazione dei carboidrati e di produzione di energia come glicolisi , ciclo di krebbs, fosforilazione ossidativa ) risulta attivata dai patogeni con aumenti respiratori che dipendono sia dai patogeni che da stress abiotici. A questo proposito si distinguono : Tessuti a risposta respiratoria energica da tessuti a risposta respiratoria debole. Entrambi caratterizzati da un aumento della respirazione in conseguenza allinfezione patogena la quale facilita lo spostamento dei carboidrati necessario allo sviluppo dei patogeni . Ci significa che il pi consistente dispendio energetico si verifica non tanto direttamente dal patogeno, ma dalla pianta che cerca di contrastarlo producendo composti chimici ad azione antimicrobica e nuovi tessuti con azione riparatrice e di difesa. CRESCITA E DIFFERENZIAZIONE Ormoni diversi possono agire in modo sinergico o antagonistico ; inoltre ciascun ormone pu influire sugli altri inibendone o accelerandone sintesi o demolizione. Giberelline e citochinine incrementano il livello auxinico , mentre letilene lo inibisce . Lauxina in eccesso stimola la produzione di etilene . Gli squilibri ormonali si manifestano in malattie DISGENESICHE (anomalie di crescita come gigantismo , nanismo, direttamente con squilibri o disfunzioni di sviluppo).
ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI
1.identificazione del suscetto e studio delle resistenze genetiche da esso possedute 2.localizzazione della malattia sulla pianta e la sua incidenza 3.tener conto dellambiente di coltivazione come il suolo e dellincidenza della malattia in relazione a cambiamenti climatici 4.tracciare un quadro delle operazioni agronomiche adottate come rotazioni, semina e trapianto , dosi di concimazione e irrigazione 5.descrizione dei sintomi e dei segni sulla pianta sia esterni che interni 6.raccolta di campioni per verifiche al microscopio
ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI TRAMITE MARCATORI BIOCHIMICI SIERODIAGNOSI Reazione tra parti o prodotti dellospite e i relativi anticorpi ; metodo poco costoso e richiedente poco spazio. Ha per lo svantaggio della difficolt di produrre antisieri di buona qualit e una sensibilit minore a quella di altri metodi come quello biologico o molecolare. Gli anticorpi (DETTI ANCHE IMMUNOGLOBULINE) vengono prodotti contro particolari zone della superficie del patogeno , detti EPITOPI ,(che fungono da ANTIGENE) o DETERMINANTI ANTIGENICI che possono essere anche centinaia su un virus , fungo o batterio. Gli ANTIGENI (generatori di anticorpi) sono molecole o virus o microrganismi che provocano la formazione di anticorpi . Ottimi antigeni sono le proteine ; un epitopo pu essere costituito anche da 5 aminoacidi che fungono da antigeni , ma anche da acidi nucleici o polisaccaridi che possono far produrre anticorpi ma in modo meno specifico. La specificit una qualit molto importante negli anticorpi , essi infatti reagiscono soltanto con gli epitopi che ne hanno provocato la formazione. ANTIGENE OMOLOGO rispetto ad un antisiero (farmaco costituito da immunoglobuline) detto lantigene che ha provocato la formazione dellantisiero stesso e che possiede epitopi che reagiscono tutti bene con gli anticorpi di quellantisiero. ANTIGENE ETEROLOGO detto lantigene che ne contiene solo una parte o solo di simili. Si riconoscono allo stesso modo anche ANTISIERI OMOLOGHI e ANTISIERI ETEROLOGHI ad es. lantisiero ottenuto contro il TMV (virus del mosaico del tabacco ) eterologo rispetto al ToMV (virus del mosaico del pomodoro) perch solo una parte dei suoi anticorpi si legher ad esso e misurando la quantit di anticorpi che si legano ad entrambi gli antigeni si otterr la misura dei due ANTIGENI SIEROLOGICAMENTE CORRELATI. Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari
IL PARASSITISMO
Ha come presupposto la compresenza nellambiente di moltitudini di organismi che provoca ed instaura una grande variet di interazioni biologiche intra e interspecifiche generate da : -relazioni ecologiche nel caso in cui non ci sia contatto fisico tra i bionti coinvolti -relazioni di tipo simbiotico nel caso in cui il contatto si verifichi. RELAZIONI ECOLOGICHE SINERGICHE Producono vantaggi per entrambi o almeno per uno dei due bionti. Si attuano attraverso emissione di composti chimici o modificazioni dellambiente. Leffetto favorevole pu consistere nel creare condizioni favorevoli allaltro bionte come la disponibilit di umidit, di nutrienti o di riparo oppure con la trasformazione di alcuni substrati che possono successivamente essere utilizzati dallaltro ( METABIOSI) . RELAZIONI ECOLOGICHE ANTAGONISTICHE Comprendono forme di competizione per lo spazio o per i nutrienti e altri fenomeni come ALLELOPATIE e ANTIBIOSI. Nella competizione si hanno reciproche limitazioni di sviluppo per eccessivi addensamenti e dallazione dannosa di piante infestanti sulle colture agrarie. Gli effetti allelopatici si hanno da parte di una specie per la produzione di sostanze tossiche, allelopatie sono anche dovute a sostanze prodotte a distanza da microrganismi nel terreno al punto da considerarli esopatogeni. Terreni repressivi sono portatori di fattori di equilibrio in cui non vi sono apportate grosse modifiche con pratiche agronomiche dove i patogeni non sopravvivono o subiscono modifiche del loro POTENZIALE DI INOCULO per effetto di forti pressioni antagonistiche. Si usano questi terreni contro il FUSARIUM , agenti di malattia vascolare. Il vuoto biologico porta alla rapida diffusione di patogeni , purtroppo anche i trattamenti antiparassitari riducono la microflora utile al FILLOPLANO. RELAZIONI SIMBIOTICHE Convivenza di due o pi organismi in stretto contatto di cui possono beneficiare entrambi o uno solo di essi. SIMBIOSI MUTUALISTICHE ad es. tra piante e batteri come nelle leguminose ( RIZOBIUM) e tra pianta e funghi micorizzici. SIMBIOSI PARASSITARIE e COMMENSALISTICHE uno dei due non trae beneficio dalla presenza dellaltro. I commensali ricavano dalle piante un supporto di nutrimento e riparo senza con ci danneggiarle. I parassiti risiedono nella superficie delle piante (EPIFITI) o al loro interno (endofiti) e sono patogeni in grado di causare malattia. Naturalmente potrebbe essere considerato patogeno anche un fattore abiotico. La patogenicit di un parassita si misura con la VIRULENZA, mentre la suscettibilit con la RESISTENZA. Ci sono casi in cui il patogeno si pu comportare da simbionte o viceversa; c stato il caso di incrementi di produzione da parte di colture apparentemente sane dopo luso di fungicidi grazie alleliminazione di organismi apparentemente innocui e commensali. RAPPORTI TROFICI NEL PARASSITISMO Tranne qualche eccezione i parassiti sono eterotrofi e si distinguono dai saprofiti per la loro capacit di introdursi nei tessuti vivi ( si nutre di specie di organismi morti o di sostanze organiche in decomposizione ). PARASSITI FACOLTATIVI sono capaci di essere alloccasione saprofiti o di crescere in mezzi di laboratorio. PARASSITI OBBIGATI vivono solo come parassiti, tra questi Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari 9
10
LINOCULO
Linoculo linsieme di propaguli (elementi infettivi) di un patogeno e ogni patogeno ne produce pi tipi pi o meno differenziati . Nei virus si producono particelle virali Nei batteri si producono cellule batteriche Nei funghi si producono strutture diverse come miceli, conidi e spore. Linoculo ad ogni modo viene prodotto sugli organi parassitizzati a volte anche se privi di vita. DENSITA E POTENZIALE DI INOCULO In genere la diffusione degli organismi fitopatogeni avviene a caso, e gli inoculi hanno basse probabilit di entrare a contatto con lospite adatto e elevate probabilit di essere eliminati dalle radiazioni solari , dalla siccit e dagli antagonisti. Per questo se ne producono ingenti quantit ; alcuni agenti patogeni arrivano a produrne fino a 6000 conidi al giorno e per diversi giorni ; la peronospora della cipolla pu arrivare a produrne fino a 200 000 conidi per cm2 di superficie fogliare. La densit di inoculo definisce la quantit di propaguli per unit di volume nellaria, nellacqua o nel terreno. Il potenziale di inoculo misura la potenziale capacit dellinoculo di produrre la malattia e dipende sia dalla concentrazione che dallenergia intrinseca del propagulo e dal grado di suscettibilit della pianta. LIBERAZIONE DELLINOCULO Cio il distacco dei propaguli dagli apparati di supporto , la loro immissione nellambiente che avviene in modo passivo, oppure attivato dallo stesso patogeno. Le spore mobili degli OOMICETI fuoriescono e si allontanano dagli sporangi. Negli ASCOMICETI si produce negli aschi una pressione idrostatica che determina lapertura e lespulsione delle spore allesterno dellascocarpo , in particolare negli aschi BITUNICATI si ha unespulsione violenta delle ascospore ; per tale motivo si ha lallineamento del corpo dei periteci e dei cleistoteci e la rottura del cleistotecio. In molti BASIDIOMICETI il distacco della basidiospora avviene col meccanismo illustrato a pag.73 del manuale di patologia vegetale (Matta). Nel meccanismo passivo di distacco degli inoculi si hanno elementi strutturali disgiuntori tra cellula e cellula , come una semplice lamella che si rompe con lacqua favorendo la separazione dei conidi catenulati. Inoculi invischiati in materiali mucillaginosi sono liberati dallacqua che favorisce lespulsione dai corpi fruttiferi con il rigonfiamento della loro massa , sciogliendo le mucillagini che altrimenti li manterrebbero agglutinati ( CASO QUESTO DELLE GLOIOSPORE). XEROSPORE sono spore e conidi liberati dal vento TRASPORTO DEGLI INOCULI A DISTANZA Tranne nel caso degli organismi capaci di movimento proprio come NEMATODI E ZOOSPORE, la diffusione degli inoculi quasi sempre affidata al vento, acqua e animali. Il ruscellamento dellacqua piovana o di irrigazione favoriscono il trasporto soprattutto di patogeni terricoli idrofili come PYTHIUM E PHYTOPHTORA, o dotate di strutture galleggianti come SCLEROZI . In genere gli inoculi gloiosporici hanno raggi dazione ridotti soprattutto per la loro scarsa sopravvivenza allasciutto. Gli inoculi che si propagano via vento sono di dimensione molto piccola e viaggiano per lunghe distanze. Le XEROSPORE i staccano dai loro supporti , trasportate per lunghe distanze dal vento, viaggiano fino a 27 000 m di altitudine ; le distanze percorse dipendono Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari 12
TRASMISSIONE DELLE MALATTIE I principali vettori delle malattie nelle piante sono insetti , acari, nematodi, fitomizi , dai quali dipende la trasmissione di fitoplasmosi, virosi ecc. possono fungere da vettori anche animali con apparato masticatore che introducono linoculo attraverso mine fogliari, gallerie o semplici ferite. Ad ogni modo non sempre necessaria la presenza di un vettore per la trasmissione della malattia come nel caso di molte batteriosi ( ERWINIA, COLLETOTRICUM ) e micosi ( MONILIA E USTILAGO ) capaci di trasmissione autonoma ma aggravate dallintervento degli insetti. La trasmissione di virosi e micosi pu avvenire anche attraverso il terreno per in questo caso spesso linoculo immobile e non beneficia di vettori ; linfezione si propaga spostando la pianta con trapianti e con lo spostamento delle parti ipogee. Inoltre la malattia si pu trasmettere per contatto o innesto radicale. Persino piccole ferite provocate dallo sviluppo della stessa pianta , come nel caso delle emissioni delle radici , da animali o dalluomo attraverso pratiche colturali . Anche lo stesso polline considerato uno dei tanti vettori di virus e viroidi. I semi fungono ugualmente da veicolo per la trasmissione delle pi disparate malattie. In ultima analisi troviamo anche talee, bulbi, rizomi, tuberi e marze. MARZA: porzione di ramo impiantata su unaltra pianta RIZOMA: fusto orizzontale simile ad una radice BULBO: grossa gemma sotterranea formata da un breve fusto circondato da foglie a forma di squame.
14
MECCANISMI DI COLONIZZAZIONE
Ha come obiettivo principale il soddisfacimento delle esigenze alimentari del parassita e si opera principalmente attraverso la sottrazione di nutrienti alla pianta. COLONIZZAZIONE BIOTROFICA Caratterizzata da una elevata compatibilit ospite-parassita senza uccidere la cellula dellospite almeno fino allesaurimento dellazione parassitaria. Il parassita biotrofo penetra attraverso le pareti cellulari senza lesionare il plasmalemma ma adattandosi intorno a questo costituendo una interfaccia dove passano i nutrienti e altre sostanze regolatrici dellospite, garantendo il massimo sfruttamento energetico dellospite. La malattia sar quindi caratterizzata da squilibri ormonali mentre la comparsa di necrosi viene posticipata al momento della moltiplicazione del patogeno. Notiamo che principalmente i virus provocano una colonizzazione cellulare, i fitoplasmi si localizzano nel floema , i batteri esigenti nello xilema, gli altri batteri si localizzano biotroficamnte nellarea intercellulare, i funghi sono caratterizzati da grande variabilit in questo senso e possiamo schematizzarlo in questo modo: Appunti di patologia vegetale - Facolt di Agraria di Sassari 15
17
MECCANISMI DI RESISTENZA
Le piante hanno tre modi di difendersi dalle malattie parassitarie 1. evitandole: ad es. portando a maturazione i frutti prima dellesplosione epidemica. 2. tollerandole: la tolleranza da intendersi come la capacit di sopportare la malattia , valutabile in base alla stessa produzione, o come capacit di sopportare il patogeno senza manifestazioni patologiche. Abbiamo a questo proposito TOLLERANZA DELLA MALATTIA con meccanismi di compensazione da parte delle parti non colpite dalla malattia, e TOLLERANZA DEL PARASSITA quando la presenza del parassita non determina malattia. 3. contrastandole: la resistenza vera e propria si manifesta con la capacit di contrastare il parassita. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a RESISTENZA GENERALE che tutte le piante esercitano verso saprofiti e patogeni eterologhi, RESISTENZA SPECIFICA O VARIETALE esercitata contro patogeni omologhi (specifici), come lo spessore della cuticola, secrezione di composti antimicrobici. I meccanismi di resistenza si distinguono in passivi preinfezionali e precostitutivi, e attivi postinfezionali e indotti. Una ulteriore distinzione viene fatta:
attivi
morfologici chimici
meccanismi di resistenza
passivi morfologici chimici
MECCANISMI DI RESISTENZA PASSIVI Morfologici: Contrasto delladesione e dello sviluppo organotropia sfavorevole al crearsi di umidit elevata cuticole e pelosit idrorepellenti microscanalature cunicolari che disturbano lorientamento verso gli stomi e la penetrazione dei tubuli germinativi
Contrasto della penetrazione e successivi processi di colonizzazione presenza di sughero spessore e lignificazione delle pareti cellulari lenticelle piccole o poco numerose stomi non differenziati scarsa perviet degli organi fiorali e dei frutti Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari
18
Chimici passivi : assenza sulle superfici di composti che attraggono i patogeni assenza di composti formativi assenza di principi nutrizionali indispensabili per la crescita e sviluppo dei patogeni condizioni inadatte di ph concentrazioni di zucchero troppo elevate presenza di composti in grado di neutralizzare enzimi e tossine dei patogeni presenza di composti ad azione antimicrobica indiretta (proibitine) presenza nelle pareti di composti in grado di catturare i patogeni (lectine) In virt di queste difese le piante possono acquisire propriet refrattarie verso i patogeni e molti organismi estranei MECCANISMI DI DIFESA ATTIVI Comportano reazioni metaboliche molto complesse a carico di cellule , tessuti e a volte anche dellintera pianta. Morfologici risposte di difesa cellulare ( citoplasmatico ), come ispessimenti di parete direttamente sollecitata con depositi di calloso beta1,3-glucano, oppure apposizione di strati attorno allifa infettiva avanzante con formazione di forme coniche rivolte verso il lume cellulare chiamate papille o lignituberi. Produzione di gomme in quantit molto variabile da specie a specie impregnate di tannini (antibiotici) negli spazi intercellulari e nelle stesse cellule. Produzione di gomme o di tille nei vasi legnosi da parte di cellule parenchimatiche annesse ai vasi rappresentano una barriera molto efficace alla diffusione nello xilema di parassiti vascolari. Difese pi complesse sono rappresentate da formazioni simili a cicatrizzazione con differenziazione di fellogeno attorno a punti invasi difficilmente superabili dal patogeno perch impermeabile alle tossine ed agli enzimi prodotti dal parassita; spesso a queste formazioni segue il distacco della parte colpita favorendo leliminazione fisica del patogeno. Chimici sintesi e accumulo di composti di natura aromatica (antimicrobici) postinfezionale; ci spinge la pianta ad una maggiore attivazione della respirazione (ciclo respiratorio dei pentosi-fosfati). Grande importanza come fattori di difesa viene attribuita alle fitoalessine , dotati di forte attivit antimicrobica , che si formano in seguito ad inoculazione o contatto con microrganismi. Le fitoalessine vengono prodotte soprattutto da piante resistenti pi che in quelle suscettibili. Mentre le fitoalessine vengono prodotte localmente, la neosintesi di enzimi capaci di lisare la parete di funghi e batteri viene indotta sistematicamente in organi distanti da quelli inoculati o danneggiati. REAZIONE DI IPERSENSIBILITA Consiste in una rapida risposta dellospite allinfezione in genere risultante dalla morte del tessuto invaso con obiettivo preventivo alla diffusione del patogeno. Dipende da caratteri di estrema sensibilit dellorganismo agli stimoli del patogeno. La morte di poche cellule , seppur trascurabile per lintera pianta, diventa funzionale alla sopravvivenza della pianta stessa. Limbrunimento e la necrosi in genere seguono alterazioni biochimiche e morfologiche della pianta (deposito di lignina, sughero, accumulo di fitoalessine ) che si verificano nelle aree immediatamente circostanti. In questo modo i parassiti vengono uccisi o almeno bloccati. Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari
19
a1
Lanalisi teorica della relazione gene-a-gene mediante il confronto in quadrato (quadratic check) portava a concludere che tre diverse combinazioni genotipiche delle quattro possibili risultano con fenotipo suscettibile e una sola (A1/R1) presenta fenotipo resistente. Ci indica che la resistenza lincompatibilit prodotta dallinterazione tra il prodotto del gene A1(composto elicitore) e il prodotto del gene R1(composto ricettore) con la formazione di un prodotto che inibisce il patogeno o tali da pilotare una serie di eventi che culminano nella resistenza (RI). La ricerca di elicitori specifici e dei relativi geni: Nel TMV-tabacco linduttore stato riconosciuto nel capside proteico In Cladosporium fulvum(agente della cladosporiosi del pomodoro) un elicitore razzaspecifico stato purificato ed ha dimostrato che la inattivazione del gene dellavirulenza lo rende virulento anche per cultivar di pomodoro che posseggono il gene di resistenza Cf9.
20
EPIDEMIOLOGIA
AMBIENTE E MALATTIE INFETTIVE DELLE PIANTE LAMBIENTE IN RAPPORTO ALLO SVILUPPO E ALLA DIFFUSIONE Il prodursi di uninfezione dipendono, oltre che dalla presenza del patogeno,anche dalla presenza dellambiente idoneo, cio la risultante del clima,suolo,pratiche colturali,piante stesse. Il macroclima regola la distribuzione regionale e stagionale dei parassiti e la variabilit del quadro patologico della coltura agraria. Il microclima viene creato dallinterferenza di fattori topografici e podologici e persino dalle pratiche colturali adottate. Il sistema ambiente quindi pu essere suddiviso nei singoli fattori che ne dettano le caratteristiche : temperatura, umidit, luce,ecc. TEMPERATURA La temperatura influisce sulla distribuzione regionale o stagionale della malattia , sulla gravit e sintomatologia, sulla durata del periodo di incubazione e predisposizione dei parassiti, condiziona la presenza di determinate razze delle popolazione di patogeni. Il tutto causato sia da effetti diretti sul patogeno che da effetti indiretti sulla pianta. Alcuni parassiti sono in grado di svilupparsi fino a temperature di 40 C . Vediamo alcuni esempi di patogeni e le loro temperature ottimali: PSEUDOMINAS SOLANACEARUM rara nei climi temperati ma risulta molto dannosa ai tropici. SCLEROTIUM ROLFII risiede in climi e stagioni calde FUSARYUM OXISPORUM se ne conoscono forme speciali che agiscono rispettivamente a temperature elevate e relativamente basse. Del genere PYTHIUM alcune specie agiscono e diventano virulenti alla fine della stagione vegetativa perch richiede temperature del terreno di almeno 26C. PUCCINIA GLUMARUM agente della ruggine dei cereali agisce a temperature inferiori ai 16C, invece PUCCINIA TRITICINA agisce a 18-22C. Molto importante lo studio della durata che intercorre tra linizio dellinfezione e la comparsa dei primi sintomi (periodo di incubazione o di latenza) e soprattutto il ruolo in questo della temperatura. Minore la temperatura e maggiore sar il periodo di incubazione. La temperatura influenza oltre che la variazione della durata del periodo di incubazione, anche il tipo di sintomi prodotti. Molto importante ai fini epidemiologici leffetto della temperatura sulla sporificazione dei funghi. UMIDITA Agisce sulla sopravvivenza e diffusione degli inoculi, sulla germinazione e penetrazione dei propaguli infettivi, sulla predisposizione della pianta ospite. Nel terreno gli eccessi idrici favoriscono il trasporto , lo sviluppo e lattivit parassitaria di molti funghi idrofili come Pythium, Phytophtora, sclerospora. Altri patogeni preferiscono livelli di umidit inferiori ai livelli di saturazione , come per Rhizoctonia solani , Streptomyces scabies. A volte linondazione prolungata del terreno pu addirittura sradicare agenti di Tracheofusariosi e nematodi . Linterruzione della siccit pu avere quindi conseguenze imprevedibili interrompendo ad esempio lo stato di quiescenza delle strutture di resistenza dei patogeni esponendoli allantagonismo microbico. La maggior parte dei batteri, poi, richiedono per poter colpire le parti epigee delle piante, periodi lunghi di bagnatura delle superfici; mentre ci sono funghi in grado di penetrare senza alcun velo dacqua sulle superfici, tipico esempio delle Erysiphaceae i cui conidi e spore tollerano con difficolt la presenza di acqua sulle superfici. Il tipo di irrigazione esercita oltretutto molta influenza sulle malattie: lirrigazione sopra chioma ad esempio ostacola le Erysiphaceae ma pu favorire altri parassiti; lirrigazione per scorrimento consente la disseminazione degli inoculi dei Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari 21
22
SVILUPPO DELLE EPIDEMIE Lepidemiologia ,o studio delle epidemie, tratta levoluzione quantitativa nel tempo e nello spazio delle malattie infettive in popolazioni di suscetti . Malattie epidemiche sono malattie caratterizzate da forti variazioni di intensit nel tempo. Malattie endemiche sono presenti costantemente in un determinato agro. La costante associazione tra ospite nativo e patogeno provoca una mutua tolleranza , tanto vero che violente epidemie si sviluppano in seguito a bruschi cambiamenti delle popolazioni del patogeno o della pianta ospite. Le curve di progressione della malattia sono misure successive dellentit della malattia espresse come proporzione di tessuto o di piante infette in funzione del tempo in scala lineare doppia e che rappresentano la progressione nel tempo delle epidemie. Le curve del tasso di malattie invece indicano le variazioni del tasso in determinati intervalli di tempo. Nelle epidemie si distingue una fase di latenza dallinizio fino al punto di insorgenza della malattia che corrisponde al momento in cui la malattia non percepita da un normale osservatore ; poi si ha la fase esponenziale e una successiva fase logistica in cui la crescita esponenziale sensibilmente limitata dalla indisponibilit di tessuti recettivi. Patogeni policiclici ( dette anche malattie ad interesse composto ) si moltiplicano nellanno attraverso una serie successive di generazioni. Patogeni monociclici ( dette anche malattie ad interesse semplice ) in cui linoculo presente nel terreno o sui semi allinizio dellanno non aumenta in modo influente sulla malattia durante la stagione vegetativa. Linoculo iniziale: tutte le pratiche di sradicamento del parassita (come rotazioni, esclusioni, concia del seme, disinfezione del terreno ) mirano a distruggere linoculo iniziale, portando cosi ad una diminuzione fino 1000 volte la quantit iniziale di inoculo. Linoculo iniziale pu essere ridotto anche adottando piante con resistenza verticale . Il tempo , con la riduzione del tempo disponibile per la moltiplicazione del patogeno si riduce lentit finale della malattia ottenuto con limpiego di variet a ciclo breve o con lo spostamento delle date di semina. Il tasso di infezione , varia enormemente con le caratteristiche biologiche del patogeno, le condizioni ambientali, la reazione della pianta ospite. Malattie causate da patogeni con ciclo riproduttivo breve avranno tassi elevati paro ad esempio a 0,5 nel caso della peronospora della patata; pari a 0,12 nella ruggine bruna dei cereali.
23
24
PREVENZIONE E PROFILASSI Si pu ottenere impedendo il contatto ospite-parassita ( esclusione ); inattivando linoculo del patogeno con estirpazione o eradicazione; con la protezione della pianta che ostacoli lattivit dei patogeni. ESCLUSIONE : il modo pi efficace per contrastare le malattie infettive impedendo il contatto tra ospite e parassita, metodo perseguibile con mezzi Legislativi (quarantena) , il nome deriva dal periodo di 40 giorni durante il quale navi in arrivo sospettate di portare persone con malattie contagiose erano costrette ad evitare ogni rapporto con la terra. linsieme di misure dettate da leggi e decreti atti ad escludere da interi territori, organismi o materiale veicolo di parassiti assenti nei territori medesimi. La quarantena pu essere considerata una interdizione di tutto un genere di prodotti vegetali o materiali da paesi o continenti isolati in cui determinati parassiti difficilmente avrebbero possibilit di accesso. Ad oggi lEuropa considerata territorio senza frontiere fitosanitarie interne e i controlli sui vegetali prodotti avvengono direttamente sul luogo di produzione. In Italia il decreto del 18-6-1993 e le direttive in esso contenute detta il rilascio di un passaporto delle piante (contrassegno internazionale di tipo A per piante di propria produzione; contrassegno B per piante acquistate e rivendute; contrassegno GZP per piante destinate a zone protette) che ne consente la libera circolazione nella comunit europea. Le ditte produttrici devono richiedere presso il servizio fitosanitario regionale liscrizione nel registro dei produttori che viene concessa solo dopo la verifica della corrispondenza alla normativa delle condizioni operative del vivaio ; successivamente i produttori potranno richiedere Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari 25
ERADICAZIONE Per eliminare i focolai di malattie esotiche o per ridurre gli inoculi di malattie gi ricorrenti nel territorio. La distruzione dellinoculo pu richiedere la distruzione della pianta ospite o parti di essa (eradicazione vera e propria ) , oppure si attua su attrezzi, materiali inerti, residui colturali, nel terreno. Eliminazione delle piante malate , come per leradicazione della ruggine del caff che in Florida nel 1915 ha portato a sacrificare 3 milioni di alberi infetti o presunti tali , e ripetuta dopo la recente ricomparsa nel 1984. questo tipo di eradicazione necessaria quando le piante infette fungono da veri e propri serbatoi di patogeni. Un esempio rappresentato dallutilizzo del fuoco nelle zone cerealicole per eliminare i cespugli di Berberis ospite secondario di Puccinia graminis. Nel caso della lotta al carbone della canna da zucchero con la raccolta e distruzione delle piante malate presenti; o come nel caso della Phytophtora della patata con la distruzione delle parti aeree tramite dissecanti per prevenire infezioni dei tuberi. Analoga situazione quando si devono asportare con pratiche chirurgiche tessuti infetti da specie legnose con potatura e distruzione con fuoco di rami infetti; rimozione di cancri e carie da fusti e grossi rami; in attivazione di funghi corticicoli anche con uccisione dei tessuti profondi mediante torce a cherosene. Disinfestazione del terreno agronomica e biologica , come le disinfestazioni tramite arature che espongono le radiazioni solari dirette agli strati profondi del terreno inattivano nematodi e stati quiescenti di funghi e batteri ; le rotazioni colturali lasciano esposti i patogeni alla competizione con altri microrganismi ostacolandone la moltiplicazione ; limpiego di concimi modificano il ph o lutilizzo di calciocianammide che esercita unazione disinfettante diretta; lanossia indotta dallinondazione prolungata dei terreni per la coltura del riso deprime la vitalit di molti patogeni ed esalta lo sviluppo di antagonisti anaerobi, cosi come accaduto per lagente della malattia di Panama del banano (Fusarium Appunti di patologia vegetale Facolt di Agraria di Sassari 26
PROTEZIONE una delle strategie di lotta preventiva come lesclusione e leradicazione ; si attua creando sulle piante delle barriere chimiche o biologiche : Condizionamento ambientale , modificando la temperatura, lumidit, la composizione chimica del suolo tutto per sfavorire i patogeni; intervenendo in pieno campo sul tipo di irrigazione, per scorrimento anzich per aspersione, e sulla sua frequenza, migliorando cos il drenaggio. Orientando le file nel senso della direzione dei venti prevalenti; riducendo la densit di semina; modificando la forma delle piante arboree; ombreggiando, ecc. POTEZIONE CHIMICA , che si distinguono in base alla natura del patogeno da combattere ; si distinguono quindi fungicidi, battericidi, nematocidi e toticidi . Il divieto di impiego degli antibiotici in Italia (streptomicina, kasugamicina, ossitetraciclina, novobiocina) ad eccezion fatta dei rameici tra i battericidi (ossichinolina, dithianon, acido oxolinico, ipoclorito di sodio per la disinfezione dei semi) porta ad uno studio pi approfondito dei fungicidi indicati anche come anticrittogamici e fanno parte della grande famiglia degli ANTIPARASSITARI.
27
28
29
COMPOSTI INORGANICI E METALLORGANICI sali di rame : lo ione rameico considerato lanticrittogamico per eccellenza , attivo a bassissime concentrazioni su Plasmopara viticola, inibisce anche la moltiplicazione batterica e ha attivit anche se bassa contro Erysiphaceae e Botritis. La poltiglia bordolese consente appunto un lento rilascio dello ione rame. I trattamenti rameici ostacolano anche loidio e la muffa grigia. La poltiglia bordolese si prepara miscelando CuSO4.5H2O e Ca(OH)2 versando lentamente 20 parti della soluzione di calce in 80 parti della soluzione di solfato. La velocit di miscelazione importante ai fini della dimensione delle particelle in formazione. Bisogna tener presente che la formula di Cubani ( 1kg di solfato di rame e 1 kg di calce ) d origine ad una miscela basica che ha caratteristiche di persistenza; mentre per accentuare la prontezza di azione bisogna puntare su miscele acide. Lossicloruro tetraramico hanno minor adesivit ma sono pi semplici da preparare. Solfo e derivati inorganici del solfo, impiegato come purificatore nellantichit, oggi si impiega come solfi sublimati, precipitati, ventilati, colloidali, micronizzati, attivati con permanganato o nero fumo, bagnabili. La loro forza deriva dalla dimensione delle particelle , dalluso a temperature elevate, quindi si consigliano solfi fini nei periodi freddi e grossolani in quelli caldi. molto selettivo e soprattutto contro Erysiphaceae. I polisolfuri di calcio che impastata prende una colorazione rosso rubino ; molto adesiva attiva contro mal bianchi, fumaggini, bolla del pesco, ticchiolatura del melo e contro acari e insetti. Sali e derivati organici del mercurio, sono altamente tossici e poco selettivi, oggi non sono pi consentiti. Composti organici dello stagno, come il fentin acetato e il fentin idrossido (lo stagno trifenile) si usano contro la cercosporiosi della barbabietola e la septoriosi del sedano. Composti arsenicati ora proibiti venivano usati come insetticida e contro la necrosi corticale Phomopsis viticola
30
RESISTENZA AI FUNGICIDI Caratteristiche del fenomeno : fino a non molti anni fa i principali fungicidi utilizzati erano rame e zolfo, che presentavano poca specificit; anche i fungicidi sintetici (ditiocarbammati e ftalimmidi) non presentavano azione specifica. Con lintroduzione dei fungicidi sistemici si ricercata una selettivit cellulare e biochimica con meccanismi di tossicit centrati su determinati bersagli biochimici dipendenti da singoli o pochi geni. Nella resistenza ai fungicidi ricordiamo lesistenza di: o Resistenza di laboratorio che si evidenzia in vitro con la capacit di sviluppo in presenza del fungicida. Non sempre offre una indicazione affidabile della resistenza di campo o Resistenza di campo che si misura in campo con la riduzione o la totale perdita di efficacia del fungicida dovuto alla presenza di popolazioni del patogeno divenute resistenti. o Resistenza incrociata positiva la resistenza acquisita nei confronti di un principio attivo che diventa valida anche per altri principi attivi. Questa molto comune tra fungicidi dello stesso gruppo chimico cio con lo stesso meccanismo di azione. o Resistenza doppia o multipla , un p pi rara , sorretta da geni distinti da due o pi fungicidi con diverso meccanismo di azione. o Resistenza incrociata negativa , quando la stessa modificazione genetica cui legata la resistenza ad un fungicida determina sensibilit verso uno xenobiotico;
In agenti patogeni quali ad esempio Borytis, Penicillium e Venturia si riscontrata resistenza incrociata sin da subito verso i Benzimidazolici (che interferiscono nella mitosi legandosi alla tubulina del fuso mitotico); altri patogeni come Phytophtora infestans e Plasmopara viticola verso i fenilammidi ( che agiscono inibendo lRNA polimerasi ); per evitare e prevenire lo sviluppo di resistenze bene seguire pochi ma utili consigli: o Usare i fungicidi miscelati con prodotti ad azione non specifica come rameici, ditiocarbammati, folpet.. o Impiegare fungicidi a rischio solo in casi di emergenza e per non pi di 2-3 volte allanno o Impiegarli in rotazione con altri prodotti o Valutare con operazioni di monitoraggio eventuali cambiamenti in atto nella resistenza per poter intervenire tempestivamente
32
33
35
36
Riferimenti bibliografici:
Matta A.1996, FONDAMENTI DI PATOLOGIA VEGETALE, Patron editore Appunti delle lezioni
37