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-Thallophyta : -algae
-Funghi
-Bryophita
-Pteridophyta
-Spermatophyta:- gymnospermae
-Angiospermae
-Tallobionta
-Embryobionta
Nomenclatura:
-phyta indica una divisone, -ales un ordine, -aceae una famiglia, -opsida
indica piante superiori, -phyceae frequente per le alghe, -mycetes per i
funghi.
VEGETALI NON VASCOLARI
PROCARIOTI:
Batteri
Cianoficee
EUCARIOTI:
Alghe rosse
Alghe gialle e brune
Alghe verdi
Funghi
Licheni
Carofite
Briofite
PROCARIOTI:
Tutte le forme procarioti presentano le seguenti caratteristiche:
- Hanno un protoplasma costituito da un gel relativamente rigido, privi di
vaculi, molto resistente al disseccamento e allo shock osmotico.
- Assenza di organuli cellulari protoplasmatici delimitati da membrana
plasmatica.
- Nucleo semplice e privo di membrana.
- Divisione cellulare amitodica.
- Assenza di tipici processi sessuali, scambio genetico per processi
parasessuali.
- Flagelli semplici se presenti.
- Molti possono usare l‟azoto atmosferico.
Stromatoliti e Oncoliti
Si tratta di strutture sedimentarie derivanti dall‟attività di microrganismi
(cianoficee).
Le stromatoliti possono avere diverse forme: colonnari, a disco o ondulatee
fisse ad un substrato mentre le oncoliti sono formazioni globose libere.
Hanno tutte però una struttura laminare concentrica.
Le stromatoliti abbondano nelle rocce del precambriano e del cambriano.
Essi si formano per due fattori : consistenza mucillaginosa delle alghe e la
facoltà di catturare il carbonato di calcio(CaCO3).
Le alghe rivestono una certa supeficie di natura coerente oppure delle
particelle, formando una guaina mucillaginosa che cattura CaCO3.
Si deposita un nuovo strato di Cianoficee e quindi una nuova lamina di
CaCO3 e così via.
Le cellule comprese tra le lamine muoiono e inizia il processo di
fossilizzazione.
Rappresentano le strutture fossili più antiche 3500M di anni.
Eucarioti non vascolari
La le caratteristiche degli eucarioti sono :
- un protoplasma più fluido, dotato di vacuoli e più sensibile al
disseccamento e allo shock osmotico.
- Il citoplasma è dotato di diversi tipi di organuli cellulari delimitate da
membrane.
- Il nucleo ha struttura interna complessa ed è delimitato da membrane.
- Divisione cellulare mitotica.
- Sono presenti processi sessuali
- I flagelli quando presenti sono di natura complessa
- Non possono utilizzare l‟azoto atmosferico.
Pirricofite
Ordine: clorococcali
Classe: cloroficee rappresentano un gruppo importantissimo di alghe fossili.
Allo stato attuale, molte cloroficee sono unicellulari, coloniali o pluricellulari.
L‟habitat è sia quello marino che fluviale o lagunare, ma si possono trovare in
luoghi molto umidi.
Gli esemplari marini non si presentano mai in forma filamentosa e sono
piuttosto grandi, con tallo sottile di forma fogliare.
MYCOPHYTA O FUNGHI
CAROFITE
BRIOFITE
Riniofite
Si tratta di semplici piante vascolari fossili di altezza non superiore ai 50 cm,
giunchiformi con rizoma munito di rizoidi.
Il fusto è protostelico,cilindrico,dicotomo, privo di foglie, ma con aperture
stomatiche. Alla sommità di alcune ramificazioni vi sono sporangi.
Prosperano durante il siluriano e il devoniano
Tra le riniofite c‟è il genere asteroxylon. Si presenta come una pianticella alta
80-90 cm e con un fusto ricoperto di piccole foglioline squamiforme. Presenta
un rizoma con ramificazioni ipogee quasi a rappresentare degli abbozzi di
radice.
Zosterofillofite
Questo gruppo presenta molti caratteri in comune con le licofite.
Presentano una ramificazione dicotoma tendente però alla monopodica.
Presenta sporangi lungo il fusto spesso riuniti in grappoli terminali di forma
globosa. Ricordiamo la Sardonia Ornata del devoniano intorno ai 30 cm con
asse pseudo-monopodico che si origina da un rizoma. Gli assi laterali si
ramificano dicotomicamente con le estremità ricoperte da aculei. Gli sporangi
sono reniformi.
Trimerofite
Comprendo piante con ramificazione monopodica, rispetto all‟asse principale,
e rispetto agli assi laterali dicotoma e triforcuta. Gli sporangi sono posti nella
parte terminale dei rami fertili. Il genere Psilophyton Dawsonii, rappresenta
uno dei migliori esemplari ricostruiti ( devoniano)
I rami fertili si dividono dicotomicamente più di sei volte con grappoli di 32
sporangi. Le spore sono liscie.
Licofite
Sono probabilmente l‟evoluzione delle zosterofillofite, reperti fossili con forme
ebracee sono riferibili al devoniano inferiore e al siluriano superiore.
Durante il devoniano si diffusero le forme arborescenti, la massima diffusione
si ha nel carbonifero.
Tra le specie allo stato fossile, silicizzate e/o calca rizzate ricodiamo i
seguenti ordini:
-Archeolepidofitali, fossili molto antichi poco studiati alcune specie con foglie.
-Protolepidofitali, reperti fossili sia di forme erbacee che arborescenti, con
foglie vegetative simili agli sporilli.
-Licopodiali, piante erbacee terrestri o epifite che non hanno un vero e proprio
apparato radicale, ma una struttura rizomatosa, molto primitiva.
-Lepidofitali, organismi arborescenti alcuni esemplari con fusto da 2m di
diametro, foglie ligulate e sprilli raccolti in spighe.
TEORIA DEL TELOMA
Prima che fossero scoperti i fossili di Rhynie, si era convinti che le piante
vascolari fossero quelle caratteristiche dall‟avere fusto, foglie e radici; gli
sporangi si ritenevano derivati dalla modificazione fogliare.
Con la scoperta quindi furono fatti studi approfonditi e tale convinzione fu
sostituita con la “TEORIA DEL TELOMA”.
Il genere Rhynia è privo di foglie, le terminazione degli assi aerei della pianta
sono detti Telomi fertili o sterili in base alla presenza o meno di sporangi.
Su questi principi morfologici Zimmerman formulò la teoria.
-Protoarictolati, confluisco tutti quei vegetali in cui gli articoli sono ben visibili.
-Eviostachiali, caratterista di avere solo un‟asse sporangifera.
-Pseudoborniali, comprende fossili vegetali poco noti.
-Sfenofillati, piante articolate vissute solamente durante il paleozoico.
Piante erbacee o lianose, sporangi riuniti in spighe terminali.
-Calamitali o Equisetali, forme arboree a ramificazione monopodica, piante
vascolari con radici, fusti e foglie, con generazione gametofitica e sporofitica.
Le equisetali sono isospore o etero spore.
Le Calamitali hanno foglie piccole e fotosintetiche.
-Noeggertiali, in ques‟ordine vi fanno parte sia forme erbacee sia arboree. Sui
rami degli alberi sono attaccate numerose foglie di diversi ordini.
Fillicofite
Comparse nel devoniano si sono rapidamente diffuse, tanto che buona parte
sono tuttora viventi.
In una fillicofita distinguiamo : le radici, l‟asse e le foglie.
Si tratta di piante vascolari, isospore. Le specie antiche presentano assi prive
di foglie a volte alla base delle ramificazione si trovano delle appendici
fogliacee dette aflebi.
Delle antiche felci, prive di fronde, si nota una rachide con struttura di asse e
non con struttura di picciolo fogliare, questo tipo di rachide è stato chiamato
filloforo ( potenziale portatore di organi fogliari)
CYCADEIDOPHYTA – Cicadeoidali
Si svilupparono nei periodi triassico-Cretaceo. Comprende due famiglie
Cicadeoidacee, pianta alta un metro non presenta ramificazioni ed ha foglie
attaccate sul tronco con un andamento spiralato. Gli organi riproduttivi sono
coni bisporangiati sporgenti sulla superficie del tronco.
Williamsoniacee, forme arboree alti non più di due metri, foglie inserite a
spirale sul tronco. Dall‟asse principale sporgevano esili ramificazioni.
Ginkofite
Fanno la loro comparsa nel permiano. Ai nostri giorni è presente solo la
Ginkgo biloba. Pianta arborea alta anche 30 m, corteccia grigiastra. Ha
strobili polliniferi.
Caratteristica del gruppo è avere le foglie a forma di ventaglio.
In base al tipo di foglie abbiamo :
Ginkgoali a foglie picciolate.
Ginkgoali a foglie senza picciolo
Ginkgoali a foglie ramificate dicotomicamente.
Cordaiti
Si pensa che queste si siano evolute direttamente dalle Progimnospermofite.
Rappresenta lo stadio iniziali dell‟evoluzione dello strobilo a semi presente
nelle conifere.
Troviamo specie arborescenti che caratterizzarono il carbonifero,
raggiungevano un‟altezza anche di 40m .
I fusti presentano, uno xilema primario e secondario, una ramificazione
monopoidale, mentre le foglie si attaccano sulle estremità delle ramificazioni
secondarie.
Conifere
Le conifere si fanno risalire al carbonifero. Comprendono arbusti ed alberi
sempreverdi, perenni e di grandi dimensioni. Le foglie sono aghiformi o
squamiformi.
Tra le gimnosperme viventi le conifere sono il gruppo più abbondante,
chiamate così perché la maggior parte di esse portano i semi in particolari
strutture protettive detti coni. Impollinazione per opera del vento.
GIMNOSPERME
Le gimnosperme hanno:
- il seme nudo, cioè senza fiore e senza frutto, e comprendono le
conifere, i ginkgo e le cicadine
I corpi fruttiferi delle coniferee noti come pigne o strobili sono sferici, conici o
cilindrici, formate da squame legnose o carnose.
Le cellule riproduttive maschili contenute nel polline vengono trasporate dal
vento sulle cellule riproduttive femminili, gli ovuli, contenuti nelle pigne.
ANGIOSPERME
Carbonio 14
Metodo samario-neodimio
FOSSILIZZAZIONE
I fenomeni di fossilizzazione non provocano la distruzione dei resti biologici,
ma ne determinano una netta trasformazione.
Affinchè un vegetale o una parte di essa possa fossilizzarsi è necessaria la
non totale degradazione dei suoi resti dispersi nell‟ambiente, e affinchè il
processo si inneschi è indispensabile che vengano inglobati in un mezzo che
li separi dall‟ambiente subaereo impedendone la marcescenza. Ciò può
avvenire anche con la carbonizzazione parziale.
Tipi di fossilizzazione:
Incrostazione di silice o calcare, infiltrazione di silicati nelle cellule o negli
spazzi intercellulari spesso avviene in letti permeabili perché favorisce la
disperzione della materia organica e quindi la sua sosituzione.
Mummificazione. Nelle torbiere ambiente anaerobico
Formazione di compressioni. In fondo a bacini ove si depositano al di sopra
sedimenti litici a grana fine
Carbonizzazione.