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Schelling, F.W.J.

: Philosophische Untersuchungen über das Wesen der menschlichen


Freiheit und die damit zusammenhängenden Gegenstände (1809) – Ricerche filosofiche
sull’essenza della libertà umana; Panteismo: SW VII, 336-350 = AA I/17, 111-123

Introduzione
Dopo le parole introduttive (333-335) si trova il testo di stasera che è l’inizio dell’opera
studiata. Nelle richerche sull’essenza della libertà, l’autore si trova con una contraddizione
fondamentalte, per la Filosofia e per ogni scienza, tra necessità e libertà. Giunge alla certezza
che per trovare l’esatto concetto de libertà e le conessione di questa con la totalità di una
visione scientifica del mondo, è necessario un sistema dove possa risolversi questa
contraddizione. Mà sembra di essere incompatibile libertà e sistema. Pare che “l’unico
possibile sistema dela ragione sarebbe il panteismo...” (338) ed è qui dove si svilupa lo studio
de questo sistema che , secondo Schelling, è stato preso molto superficialmente.

Tipi di panteismo
1. “Dottrina de la inmaneza delle cose in Dio... il quale condurrebbe al fatalismo...”
(339), di maniera ironica Schelling risponde che forse quello non sia congiunto
essenzialmente al panteísmo per il fatto che chi diffendono questa postura sono statti
condotti dal più vivo sentimento della libertà. “Guidati dalla sincerità si dovrebbe
ammettere che la libertà individuale appare loro in contraddizione con quasi tutte le
proprietà di un essere supremo” allora una via di uscita sarebbe salvare l’uomo con
la sua libertà all’interno della stessa essenza divina: essere in Dio, come afferma
anche le scritture At 17,28, come può ora avere contraddizione con la libertà?

2. “Totale identificazione di Dio con le cose... una certa miscela del Creatore con le
creature” (340) questa concezione sembra essere quella proposta da Spinoza.
Schelling critica questa postura: “[nella affermazione] ogni cosa è un Dio
modificato... un Dio modificato, cioè derivato, non è Dio in senso proprio, eminanete;
...[così] la cosa ritorna al suo posto, per cui è eternamente separata da Dio” (341). A
questo punto sembra che Scheling risponda a quelli che lo accusavano di panteista
per la sua proposta del sistema della identità. Dirà che si tratta di un fraintendimento,
una incomprensione e una ignoranza, e “raccomanda un approfondito studio della
logica” (342).

3. “Nel panteísmo... le cose non sono niente, questo sistema sopprime ogni
individualità” questo tipo sarebbe contradittorio: “se al di fuori di Dios non c’è niente,
come può essere tutto se non a parole?” (343) questa forse puo essere applicata a
Spinoza quando dice: “che il singolo essere sia la sostanza stessa considerata in una
delle sue modificazioni, cioè in una delle sue conseguenze” (344) ma ci mancano
delle prove; in fine, di quello che si tratta adesso è del panteismo in generale.

4. “Il panteismo come negazione della libertà” (345) ma quello non sucede soltanto con
il panteísmo bensì con tutti gli altri sistemi, meno l’idealismo. “... sembra che la
libertà si perda qui nell’identità... [ma questo a causa] dell’imperfetta e vuota
rappresentazione della legge di identità... questa è immediatamente creatrice”. “Così
l’eterno deve essere immediatamente anche fondamento. Ciò di cui esso è
fondamento, è per ciò stesso qualcosa di dipendente... di compreso in lui. Ma la
dipendenza no elimina l’autonomia, neanche la libertà” (346). Questo alla fine, si può
dire, rimane nel mistero “il procedere delle cose da Dio è un’autorivelazione di Dio.
Ma Dio può rivelarsi solo in ciò che è simile a Lui, in esseri liberi agenti per se stessi”
(347).

Opinione di Schelling sul Spinozismo


Il sistema panteista di Spinoza non è fatalista, perche concepisce le cose come compresse in
Dio, quindi il panteismo non rende impossibile la libertà. L’errore di Spinoza consiste nel
concepire Dio e le cose come cose, questo porta a capire la libertà in maniera determinista e
avere una interpretazione meccanicista della natura. Il sistema di Spinoza è unilaterale in
senso realistico, per tanto incompleta, manca la parte ideale, in cui domina la libertà, per
essere innalzata all’autentico sistema della ragione.

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