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Casate e Politica Nell'iraq Post-Saddam PDF
Casate e Politica Nell'iraq Post-Saddam PDF
dologica dello studio della politica dei paesi musulmani avanzata da Dale F.
Eickelman e James Piscatori in Muslim Politics (2004); una metodologia
basata su un approccio interdisciplinare tra antropologia e scienza politica.
Tale approccio è a sua volta operato all’interno di una prospettiva storico-i-
slamistica, cioè di storia della civiltà islamica.
72 1. d. f. eickelman, j. pisca- Nel loro studio sulla politica musulmana, Eickelman e Piscatori evidenziano
tori, Muslim Politics. With
a new preface by the authors,
quanto segue: «Le società, che siano esse democrazie industriali europee,
Princeton University Press, paesi del Terzo mondo in via di sviluppo, o comunità beduine, sono spesso
Princeton 2004, p. 8. costituite da un complesso equilibrio di forze. Tali forze possono prendere la
2. Si fa qui utilizzo del termine
‘istituzioni’ come impiegato in forma di partiti politici e associazioni sindacali, oppure di associazioni militari
g. vercellin, Istituzioni del e professionali, minoranze etniche e religiose, e di famiglie prominenti»1. In
mondo musulmano, Einaudi,
Torino 1996. queste pagine ci concentreremo sull’ultimo elemento alla base dell’equilibrio
3. a. a. allawi, The Occu- di forze che secondo i due studiosi costituisce qualsiasi società. Si tratta di
pation of Iraq: Winning the
War, Losing the Peace, Yale
un elemento spesso tralasciato o almeno sottovalutato nella descrizione delle
University Press, Filey, North istituzioni2 che reggono le sorti di società e paesi, in particolare in contesti di
Yorkshire 2007, p. ix. politica contemporanea e di natura democratica.
4. m. burton, r. gunter, j.
higley (a cura di), Élites and Eppure, le tracce della sua rilevanza si ritrovano un po’ dappertutto. Un
Democratic Consolidation in esempio è fornito dalla testimonianza-studio di maggior prestigio scritta sulla
Latin America and Southern
Europe, Cambridge University recente storia del paese sul quale ci concentreremo: l’Iraq. Nelle primissime
Press, Cambridge 1992. battute della prefazione al suo libro The Occupation of Iraq: Winning the
War, Losing the Peace, Ali A. Allawi segnala quale ruolo avesse giocato il suo
clan famigliare prima del suo esilio, iniziato in giovane età in seguito alla
rivoluzione del 14 luglio 1958 e reso definitivo dalla presa del potere da parte
del Baath nel luglio del 1968: «La mia famiglia estesa era stata intimamente
coinvolta negli affari del paese, fornendo ministri, senatori, governatori e
ambasciatori a quello che era stato il regno dell’Iraq»3. Ciò che sostiene Allawi
con riferimento all’epoca monarchica trova riscontro – come cercheremo di
mostrare – anche nell’Iraq repubblicano post-Baath.
Si è ritenuto utile dividere il saggio in due parti. Nella prima si affrontano le
riflessioni teoriche e metodologiche sul tema ‘familismo e politica nell’Iraq’.
Nella seconda si dà conto dei dati sui quali tali riflessioni poggiano e si difende,
inoltre, la scelta di considerare il caso dell’Iraq post-Saddam come quello di
un paese a tendenza, o perlomeno vocazione, democratica. Inoltre, data la
sistemazione del saggio come parte di una più ampia inchiesta sul fenomeno
delle dinastie nella politica contemporanea, si è ritenuto utile posizionare il
problema delle dinastie politiche nell’Iraq nella più estesa geografica rappre-
sentata dalle società islamiche, con l’intento di inquadrare il problema in una
chiave complessiva di natura storico-teorica.
Quello che cercheremo di mostrare è come nell’Iraq repubblicano e modera-
tamente democratico post-baathista si stia assistendo al formarsi di dinastie
politiche di famiglie alidi sciite che vantano una discendenza diretta dal Pro-
feta. Tali famiglie, nel caso dell’Iraq post-Saddam, sono state capaci di porsi
come gruppo centrale nell’accordo di élite esclusivo che, secondo un’ipotesi
avanzata dal già citato Toby Dodge, caratterizza le dinamiche politiche del
paese. Facendo riferimento agli aspetti teorici alla base di uno studio sulle
élite e il consolidamento democratico in America Latina e nel sud Europa4
il potere del sangue.
quasi dell’intera zona del Vicino Oriente (con l’esclusione di Israele, Gior-
dania e Turchia).
Ampliando ulteriormente la prospettiva e prendendo in considerazione il
ruolo politico della famiglia nel contesto delle società musulmane, gli stu-
diosi hanno messo in luce come l’uso di matrimoni per fini politici sia alla
base del regime dell’Arabia Saudita e della sua legittimità politica, e come
tale elemento si ritrovi anche nel regno del Marocco, dove i matrimoni fra
famiglie di militari di alto rango e ricchi mercanti sono talmente ricorrenti
che gli ufficiali chiedono il preventivo nulla osta da parte della Corte prima
di sposarsi, o in Libia, dove i comitati popolari, previsti dall’ormai ex regime 12. Cfr. eickelman, pisca- 75
tori, Muslim Politics, cit.,
instaurato dal colonnello Gheddafi, erano in gran parte gestiti attraverso una pp. 85-87. Per la Siria, cfr. l.
complessa rete di alleanze matrimoni e tribali; ma lo stesso vale per paesi trombetta, Siria. Dagli otto-
quali la Siria, l’Iran, la Malesia, ecc.12. mani agli Asad. E oltre, Mon-
dadori, Milano 2013.
Allargando ancora una volta la prospettiva, non va dimenticato che l’elemento 13. A discapito delle numerose
‘famiglia’ (casata, dinastia) sembra essere ricorrente e persistente nelle più e persistenti critiche di autori-
tarismo rivolte contro l’uscente
diverse forme di regime politico: da quello democratico-presidenziale di ma- primo ministro Nuri al-Maliki,
trice euro-americana, come testimoniato dal caso dei Roosevelt, dei Kennedy la tenuta della democrazia ira-
chena è riconosciuta da molti
e dei Bush negli Stati Uniti, dal caso dei Churchill e dei Macmillan in Gran osservatori. Cfr. per esempio
Bretagna, o ancora dal caso dei Le Pen in Francia; a quello comunista, come r. nordlanda, Echoes of a
testimoniato dal ruolo delle famiglie della nomenklatura nell’Unione Sovietica, Strongman in Baghdad Today,
in «The New York Times», 14
e negli stati che sono nati dal suo dissolvimento, o ad esempio dal passaggio luglio 2014.
del potere da Fidel a Raul Castro a Cuba. In tal senso, è possibile affermare
che l’errore ‘ideologico’ alla base della mancata attenzione all’elemento fa-
migliare negli studi euro-americani degli ultimi decenni si fondi sull’errata
percezione di una differenza assoluta fra il funzionamento della politica in
società definibili come ‘tradizionali’ (come può essere ancora considerata
quella irachena), nelle quali l’elemento ‘famiglia’ potrebbe in qualche modo
essere dato per scontato – anche se di fatto non lo è –, e la politica nelle società
definibili come ‘moderne’ o ‘sviluppate’, dove il ruolo dei partiti politici, delle
associazioni sindacali, delle ideologie, etc., sembrerebbe escludere o togliere
peso ai rapporti di sangue e di parentela. Ma si tratta – come del resto dimostra
questo dossier della «Rivista di Politica» – di un’assunzione fallace.
Le prime elezioni democratiche svoltesi in Iraq dalla presa del potere da par-
te del Baath fino agli immediati anni seguiti all’invasione anglo-americana
del paese, e alla conseguente fine del regime di Saddam, si sono svolte il 30
il potere del sangue.
gennaio del 2005. Ciò è avvenuto in linea con la risoluzione 1511 del Consi-
glio di Sicurezza dell’Onu, che prevedeva il passaggio dell’amministrazione
del paese dall’Autorità Provvisoria della Coalizione (Coalition Provisional
Authority, CPA) a un governo nazionale attraverso lo svolgimento di elezio-
ni democratiche da tenersi preferibilmente entro la fine del 2004 ma non
più tardi del 31 gennaio del 2005. Sulla base dell’ordine 96, emesso il 15
giugno del 2004 dalla CPA, gli iracheni si sono recati alle urne per eleggere
un’Assemblea Nazionale di Transizione (TNA) composta da 275 membri
con il compito principale di redigere una nuova costituzione per il paese e,
quindi, passare la guida dello stesso a un governo non-transitorio attraverso 16. Cfr. Iraq. Assemblea na- 77
zionale irachena: i 275 parla-
nuove elezioni16. Lo stesso ordine conteneva anche il termine massimo della mentari prestano giuramento,
durata dell’assemblea e del governo transitorio, fissato in undici mesi. Infine, in «RaiNews24», 16 marzo
l’ordine prevedeva un’unica circoscrizione per l’intero paese. Si presentarono 2005, www.rainews.it/it/news.
php?newsid=53077.
all’appuntamento elettorale ben 111 liste. 17. Per i dati relativi ai risultati
Le elezioni parlamentari del 2005 hanno rappresentato un passaggio chiave delle elezioni, cfr. k. katzman,
Iraq: Politics, Elections, and
nel processo di emancipazione politica degli sciiti iracheni17. Tale processo ha Benchmarks, in «CRS Report
avuto tuttavia luogo all’interno di un quadro politico marcatamente identita- for Congress», December
2009, in particolare p. 20,
rio, di natura etno-confessionale, instaurato dalla stessa coalizione anglo-a- reperibile all’url http://fpc.
mericana in accordo con alcune delle più eminenti figure dell’ex opposizione state.gov/documents/organi-
al regime di Saddam; processo sfociato, alla caduta del regime stesso, nella zation/135969.pdf.
18. Cfr. allawi, The Occupa-
formazione del Consiglio di Governo (Governing Council). In tali elezioni un tion of Iraq, cit., p. 341.
ruolo preminente è stato rivestito dalla più importante figura religiosa del
paese, che è anche una delle più rilevanti dell’intera ecumene sciita: il Grande
Ayatollah Sayyid Ali al-Sistani. Compito principale del nuovo parlamento era
di redigere una nuova costituzione. Nella visione di al-Sistani, tale costituzio-
ne doveva garantire due elementi essenziali: l’emancipazione politica degli
sciiti, che li avrebbe fatti passare da maggioranza oppressa a maggioranza
al potere, e la presenza dell’Islam come punto di riferimento religioso (e in
parte legislativo). A tal fine, l’Ayatollah organizzò un importante incontro
presso la sua dimora-ufficio con le altre tre principali figure religiose sciite
del paese, gli ayatollah Sayyid Muhammad Said al-Hakim (membro della
famiglia al-Hakim), Ishaq Fayyad, e Bashir al-Najafi. L’incontro vide anche la
presenza del Sayyid Abd al-Aziz al-Hakim, leader della più importante orga-
nizzazione politico-sociale sciita del paese, lo SCIRI18 (oggi ISCI). (Abd al-Aziz
morirà nel 2010 e verrà seguito alla guida dell’ISCI dal figlio Ammar. Egli
stesso aveva preso la leadership del movimento-partito in seguito alla morte
del fratello maggiore, il Sayyid Muhammad Baqir al-Hakim). L’incontro si
dimostrò determinante per la sorte delle elezioni. La grande maggioranza dei
diversi gruppi, movimenti e partiti sciiti si presentarono infatti alle elezioni
con un’unica lista elettorale, l’Alleanza Irachena Unita (United Iraqi Alliance,
UIA). Tale coalizione era in particolare formata da sei partiti, movimenti e
gruppi: lo SCIRI (ISCI), l’Organizzazione Badr, il Partito al-Dawa e il Partito
al-Dawa–Organizzazione Iraq, i sadriti, il Partito Fadhila, oltre a un folto
gruppo di personaggi indipendenti.
Al vertice della lista fu posto il leader dello SCIRI (ISCI), il Sayyid Abd al-A-
ziz al-Hakim. La lista elettorale dell’UIA fu annunciata l’8 dicembre 2004
e comprendeva 228 candidati, per un Parlamento allora composto da 275
seggi. Essa includeva i principali leader politici sciiti, eccetto il primo mini-
stro (non-eletto) uscente, Ayad Allawi, e il leader del movimento sadrita, il
Sayyid Muqtada al-Sadr. Nel primo caso, Allawi si presentò alle elezioni con
rivista di politica 3
una propria lista elettorale di natura ‘secolare’, Iraqiyya. Per quanto riguarda
Muqtada al-Sadr, invece, egli non ha mai partecipato alle elezioni in prima
persona, limitandosi a fare da guida spirituale del movimento sadrita19. Tale
movimento fu fondato dal padre, il Sayyid Ayatollah Muhammad al-Sadr
(m. 1999) durante il regime di Saddam. Lo stesso movimento si è inoltre
giovato dell’immagine di un altro membro della famiglia, il Sayyid Ayatollah
Muhammad Baqir al-Sadr (m. 1980); considerato il fondatore spirituale del
partito al-Dawa e fra i più importanti ùlama sciiti della seconda metà del
secolo scorso. Oltre a essere legato a Muhammad Baqir al-Sadr da parte
78 19. In tal senso, il 16 febbra- paterna, Muqtada al-Sadr è legato alla figura di quest’ultimo anche perché
io del 2014 al-Sadr si spinse
persino ad annunciare il suo
ne ha sposato una delle figlie.
ritiro ufficiale dalla politica, Le elezioni registrarono un tasso di partecipazione di quasi il 60%, con circa
prima di fare un rapido ritorno 8,5 milioni di votanti. Vincitore assoluto delle elezioni, che videro un forte
di forza in seguito alla caduta
di parte importante del paese boicottaggio da parte dei sunniti (con il risultato che solo 17 di essi vennero
sotto gli attacchi del gruppo eletti all’Assemblea Nazionale), fu l’UIA, che si aggiudicò inizialmente 133
terrorista sunnita noto come
Stato Islamico dell’Iraq e del seggi per poi arrivare a 148 in base a un complesso sistema di attribuzione
Levante (Isis) o anche Stato dei voti e all’entrata nella coalizione di parlamentari eletti con altre liste, an-
Islamico. Cfr. h. al-qarawee,
Is Muqtada al-Sadr retiring
dando ben oltre il 50% dei seggi. Il movimento sadrita si presentò sia come
or repositioning?, in «Al parte dell’UIA che con una lista indipendente. La seconda ottenne tre seggi,
Monitor», 21 febbraio 2014, e dopo le elezioni si unì all’UIA. Risultati significativi furono ottenuti anche
www.al-monitor.com/pulse/
originals/2014/02/sadr-deci- dall’Alleanza del Kurdistan, con 75 seggi, e dalla lista Iraqiyya, con 40 seggi. In
sion-retire-repositioning.html. parlamento, l’UIA formò un gruppo parlamentare autonomo e maggioritario,
20. Cfr. s. moore, Killings
Linked to Shiite Squads in sotto la guida de facto del Sayyid Abd al-Aziz al-Hakim. Facendo seguito a un
Iraqi Police Force, in «Los An- accordo parlamentare fra l’Alleanza del Kurdistan e l’UIA, il 22 febbraio del
geles Times», 29 novembre
2005. Più in generale, all’e-
2005 venne avanzata la candidatura a primo ministro di Ibrahim al-Jafari
poca si stimava che i 60.000 (del partito al-Dawa) e questi divenne quindi Premier. Il Governo Transitorio
ufficiali di polizia di Baghdad giurò ed entrò nelle sue funzioni il 3 maggio del 2005.
fossero stati divisi tra l’Esercito
del Mahdi e l’Organizzazione Lo SCIRI (ISCI) di al-Hakim si assicurò una serie di ministeri chiave, fra cui
Badr. Cfr. allawi, The Occupa- quello dell’Interno. La gestione di tale ministero fu utilizzata per integrare
tion of Iraq, cit., p. 423.
21. Cfr. j. cole, Iraqi Parlia- nelle forze di sicurezza una parte importante delle ex brigate Badr, braccio
ment Passes Electoral Law, armato dello SCIRI (ISCI). Anche i sadriti si assicurarono alcuni importanti
in «Informed Comment», 9
novembre 2009, www.juan-
ministeri, come quello dei Trasporti e della Sanità. Inoltre essi entrarono in
cole.com/2009/11/iraqi-par- massa nelle forze di polizia, tant’è che nel novembre del 2005 ufficiali sta-
liament-passes-electoral-law. tunitensi stimavano che il 90% dei 35.000 poliziotti della parte nord-est di
html, e dodge, Iraq from War
to a new Authoritarianism, Baghdad fossero affiliati al cosiddetto Esercito del Mahdi (Jaysh al-Mahdi),
cit., p. 149. In vista delle ele- espressione armata del movimento che si opponeva all’occupazione anglo-a-
zioni provinciali del 2009, vi
fu una riforma che introdusse mericana20.
la possibilità per gli elettori di
scegliere sia i partiti che i sin-
goli candidati. Tale possibilità
2) Elezioni parlamentari, dicembre 2005
venne poi estesa anche alle
elezioni nazionali in vista di Le prime elezioni per la formazione di un governo non-transitorio e con una
quelle dell’aprile 2010.
22. Per i dati relativi ai ri- nuova costituzione, approvata con referendum il 15 ottobre 2005, si sono
sultati delle elezioni: cfr. svolte il 15 dicembre 2005. A differenza delle elezioni successive alla riforma
«BBC News», http://news.
b b c . c o . u k / 2 / h i /m i d d l e _ del gennaio 2009, queste si tennero ancora con un sistema di liste chiuse,
east/4700870.stm. come avvenuto nelle precedenti elezioni21. In seguito all’opposizione americana
alla conferma di Ibrahim al-Jafari come primo ministro e a consultazioni
protrattesi per 156 giorni, tale funzione venne affidata a un altro membro
del partito al-Dawa, Nuri al-Maliki.
A differenza delle precedenti elezioni, quelle del dicembre 2005 videro l’ampia
partecipazione di tutte le componenti della popolazione, compresi i sunniti22.
il potere del sangue.
Prendendo a modello il successo degli sciiti nelle elezioni del gennaio del
2005, questi si presentarono con un’unica grande coalizione sunnita, l’Accor-
do (Iraqi Accord Front, Tawaffuq). Dal loro canto, gli sciiti si presentarono
ancora una volta con un’unica coalizione elettorale, l’UIA. Inoltre, i sei partiti,
movimenti e gruppi alla base della coalizione (lo SCIRI, l’Organizzazione
Badr, il Partito al-Dawa e il Partito al-Dawa–Organizzazione Iraq, i sadriti,
il Partito Fadhila) rafforzarono il loro dominio e controllo su di essa rispetto
alle numerose personalità indipendenti che avevano caratterizzato la lista nelle
precedenti elezioni. Lo SCIRI (ISCI) e l’Organizzazione Badr, da una parte,
e i sadriti dall’altra si assicurarono il maggior numero di candidati, seguiti 23. c. b., L’Iraq volta pagina: 79
nuovo governo e ritiro delle
in ordine d’importanza dai due partiti al-Dawa e, in ultima posizione, dal truppe, in «Il Sole 24 Ore», 20
Partito Fadhila e dagli Indipendenti. maggio 2006.
Le elezioni, organizzate in questa tornata non su un unico distretto elettorale 24. Cfr. r. visser SCIRI, Da-
awa and Sadrists in the Cer-
nazionale bensì su liste provinciali (per un totale di 230 seggi, più 45 seggi tified Iraq Elections Results,
assegnati a livello nazionale), videro un’imponente tasso di partecipazione in «historiae.org», 11 febbraio
2006.
del 78%. Esse furono però anche marcate da numerose accuse di frode e irre- 25. Per i dati finali in termi-
golarità (vi furono 141.568 voti invalidati su 12.396.631). Ci vollero numerosi ni di seggi, cfr. a. reddie, A
History of Violence, in «Open
mesi per arrivare a un accordo sulla formazione del governo. L’UIA, risultata Canada», reperibile presso
vincitrice con 128 seggi (109 proporzionali e 19 “nazionali”, cui dopo le ele- l’url http://opencanada.org/
zioni si aggiunsero 2 seggi del gruppo proto-sadrita Risaliyyun), fu capace features/the-think-tank/es-
says/a-history-of-violence-2/.
di arrivare a proporre un nome per la candidatura a primo ministro, quello 26. Per i dati relativi ai ri-
di Nuri al-Mailki, solo il 21 aprile 2006. Il nuovo governo giurò, quindi, il sultati delle elezioni, cfr.
r. visserv, A Certified
20 maggio23. Mess (Updated), in «Iraq
All’interno dell’UIA, i sadriti ottennero la maggior percentuale dei seggi su and Gulf Analysis», 1 giugno
2010, http://gulfanalysis.
liste provinciali24 (il 23%). Dal loro canto, lo SCIRI (ISCI) e l’Organizzazione wordpress.com/2014/06/16/
Badr si posizionarono al terzo posto (19%), dietro gli Indipendenti (22%). the-iraqi-supreme-court-cer-
Tuttavia, lo SCIRI (ISCI) e l’Organizzazione Badr furono in grado di rifarsi tifies-the-30-april-general-e-
lection-result/, consultato il
assicurandosi la maggior parte dei 19 seggi nazionali (9, contro 3 andati ai 15 giugno 2014, e in generale
sadriti) ottenuti dalla coalizione (su un totale di 45). Archive for the ‘Iraq’s 2010
parliamentary election’Cate-
gory, nello stesso blog all’url
3) Elezioni parlamentari, marzo 2010 http://gulfanalysis.wordpress.
com/category/iraqs-2010-par-
liamentary-election/; inter-
Le successive elezioni parlamentari si sono svolte il 7 marzo 2010. In questa national crisis group, Iraq’s
tornata elettorale si sono presentate ben 85 coalizioni. In termini di risultati Secular Opposition: The Rise
and Decline of Al-Iraqiya,
elettorali, le quattro principali coalizioni sono state le seguenti25: il Movimento in «Middle East Report»,
Nazionale Iracheno (Iraqi National Movement): 2.849.612 voti (24.72%) e n. 127, 31 luglio 2012, www.
crisisgroup.org/en/regions/
89 (91) seggi; la coalizione Stato della Legge (State of Law): 2.792.083 voti middle-east-north-africa/
(24.22%) e 87 (89) seggi; l’Alleanza Nazionale Irachena (Iraqi National iraq-iran-gulf/iraq/127-ira-
qs-secular-opposition-the-ri-
Alliance): 2.092.066 voti (18.15%) e 68 (70) seggi; e l’Alleanza Democratica se-and-decline-of-al-iraqiya.
e Patriotica del Kurdistan (Democratic Patriotic Alliance of Kurdistan): aspx; e j. wing, Iraq’s Poli-
1.681.714 voti (14.59%) e 42 (43) seggi. Facendo seguito a un’alleanza post-e- tics Not Much Has Changed
by 2010 Elections, in «Mu-
lettorale fra la coalizione Stato della Legge e l’Alleanza Nazionale Irachena, e sings on Iraq», 21 maggio
a un’impasse parlamentare e a consultazioni protrattesi per 249 giorni, Nuri 2010, http://musingsoniraq.
blogspot.it/2010/05/ira-
al-Maliki (del partito al-Dawa) fu riconfermato alla carica di primo ministro. qs-politics-not-much-chan-
Ci vollero, quindi, alcuni altri mesi per formare il governo. ged-by-2010.html.
A differenze delle precedenti elezioni parlamentari (ma in linea con quanto
verificatosi nelle elezioni provinciali del gennaio del 2009), che avevano visto
la presenza di una coalizione sciita unica (l’UIA), questo nuovo appuntamento
elettorale26 ha visto il Sayyid Muqtada al-Sadr e il Sayyid Ammar al-Hakim
presentarsi all’interno di una nuova coalizione, l’Alleanza Nazionale Irachena
rivista di politica 3
(Iraqi National Alliance, INA27). Tale coalizione era nata dal tentativo, da
parte dell’ISCI, di rimediare a quanto successo nelle prime elezioni provin-
ciali della recente storia del paese (gennaio 2009), che si erano risolte in una
importante sconfitta per il partito. Questa sconfitta era stata il frutto della
fuoriuscita dall’UIA del Partito della Missione Islamica (Islamic Mission Party,
al-Dawa). Quest’ultimo si era presentato alle elezioni con un nuovo progetto
e soggetto politico, la Coalizione Stato della Legge28 (State of Law Coalition).
Ciò le fece ottenere un risultato importante che la portò, attraverso una serie
di alleanze, a formare il nuovo governo, ripropo-
80 27. Formata dall’ISCI, dall’I- 33. Cfr. h. al-qarawee, Ha- nendo Nuri al-Maliki come primo ministro. Tale
raqi National Congress di kim Lanuches ‘Citizen Coa-
Ahmad Chalabi, dall’Orga- lition’in Iraqi Elections, in
governo venne formato da al-Maliki nonostante
nizzazione Badr, dai sadriti, «Al Monitor», 9 aprile 2014, la coalizione elettorale ad aver ottenuto il maggior
da alcuni membri fuoriusci- www.al-monitor.com/pulse/ numero di voti fosse stata il Movimento Nazionale
ti da al-Dawa e guidati da originals/2014/04/iraq-ha-
Ibrahim al-Jafari, dal partito kim-coalition-campaign-e- Iracheno (Iraqi National Movement, Iraqiyya)
Fadhilah, dallo Shia Turkmen lections.html#. guidato da Ayad Allawi.
Movement, e da altri partiti
minori. Cfr. Iraq’s Most Power- Le elezioni del 2010 rappresentarono il peggior
ful Coalitions, in «Al Zajeera», risultato elettorale della storia dell’ISCI. In quell’occasione, il partito ottenne
4 marzo 2010.
28. Formata da al-Dawa,
solo 20 seggi in parlamento. Inoltre, in seguito all’entrata dell’Organizzazione
dall’Anbar Salvation Front – un Badr nella coalizione di governo di al-Maliki, l’ISCI perse persino alcuni dei
partito dell’Awakening Coun- suoi venti deputati che si unirono al gruppo parlamentare di tale organiz-
cil –, e da una serie di altri pic-
coli partiti guidati da membri zazione29.
del parlamento uscenti. Al contrario dell’ISCI, i Liberi Indipendenti (Free Independents, al-Ahrar),
29. j. cole, Sadr Emerging as
Kingmaker in Iraqi Election; la forza politica legata al Sayyid Muqtada al-Sadr, risultò netta vincitrice30.
Will Muqtada demand Quicker Peraltro, e forse non a caso, queste elezioni erano le prime a cui il movimen-
US Withdrawl, in «Informed
Comment», 25 marzo 2010,
to ispirato da al-Sadr partecipava in maniera chiara e convinta dopo che lo
www.juancole.com/2010/03/ stesso Muqtada aveva dichiarato, nel 2008, la cessazione delle ostilità militari
sadr-emerging-as-kingma- contro l’occupazione anglo-americana, la dissoluzione dell’Esercito del Mahdi
ker-in-iraqi.html, e a. sha-
did, Followers of Sadr Emerge (Jaish al-Mahdi) e la sua trasformazione in un movimento esclusivamente
Stronger After Iraq Elections, politico e sociale.
in «The New York Times», 16
marzo 2010. In seguito alle elezioni del 2010, il movimento di Muqtada al-Sadr avan-
30. h. al-qarawee, Hakim La- zò – senza successo – il nome del Sayyid Jafar al-Sadr come possibile primo
nuches ‘Citizen Coalition’in Ira-
qi Elections, in «Al Monitor», 9
ministro dell’Iraq. Cugino e cognato di Muqtada, ma soprattutto figlio del
aprile 2014, www.al-monitor. più eminente studioso sciita iracheno della seconda metà del secolo scorso
com/pulse/originals/2014/04/ (l’Ayatollah Sayyid Muhammad Baqir al-Sadr), il Sayyid Jafar era risultato
iraq-hakim-coalition-campai-
gn-elections.html#. secondo degli eletti nel distretto di Baghdad, dietro il capolista Nuri al-Maliki
31. Cfr. ch. mallat, Jaafar (leader della coalizione Stato della Legge)31. Sia l’ISCI che i sadriti entrarono
al-Sadr: A confluence prime
minister for Iraq, in «The a far parte del nuovo governo formato da al-Maliki.
Daily Star», 19 agosto 2010;
l. sly, An unlikely Iraqi lea-
der emerges, in «Los Angeles
4) Elezioni parlamentari, aprile 2014
Times», 3 maggio 2010; q.
abdul-zahra, Anti-US cleric Le ultime elezioni parlamentari si sono tenute il 30 aprile del 2014. Vi hanno
calls for Iraq referendum on
PM, in «3News», 31 marzo partecipato 276 gruppi politici, la grande maggioranza dei quali raccolti in
2010; e k. richa, A Liberal, coalizioni elettorali. Secondo i dati forniti dall’IHEC, su 107 liste elettorali 39
Secularist “Sadr” for Iraq?,
in «Gatestone Institute», 24 erano coalizioni e 68 raggruppamenti o partiti indipendenti.
marzo 2010, www.gatesto- In questa occasione32, il Sayyid Ammar al-Hakim si è presentato alla testa di
neinstitute.org/1116/a-libe-
ral-secularist-sadr-for-iraq.
un nuovo soggetto politico, la Coalizione dei Cittadini (Citizen Coalition)33.
32. Per i dati relativi ai risultati Tale coalizione comprendeva l’ISCI e 18 altri partiti e fazioni. La coalizione
delle elezioni: cfr. «Election- era il risultato di alcuni importanti cambiamenti apportati da al-Hakim alla
Guide», all’url www.election-
guide.org/elections/id/2425/. dirigenza dell’ISCI già in vista delle precedenti elezioni, quelle provinciali
dell’aprile 2013. Queste ultime avevano visto un’ottima affermazione sia per
il potere del sangue.
al-Hakim, il cui partito aveva ottenuto 61 seggi, che per al-Sadr, il cui movi-
mento ne aveva ottenuto 58. Nelle stesse elezioni, la Coalizione Stato della
Legge del premier al-Maliki aveva ottenuto 87 seggi34. Inoltre, le elezioni pro-
vinciali avevano visto al-Hakim e al-Sadr alleati in diverse provincie, cosa che
li aveva portati alla conquista di due aree di estrema importanza: la capitale
Baghdad e la città di Basra, la più importante del sud del paese e luogo dei
principali giacimenti di petrolio dello stesso35. La vittoria di al-Hakim era
risultata di particolare importanza perché aveva fatto seguito alla definitiva
uscita dell’Organizzazione Badr dall’ISCI36.
Venendo ai risultati delle ultime elezioni parlamentari, i sadriti sono finiti 34. Cfr. m. habib, The Next 81
Leader of Iraq? Former Ex-
al secondo posto con 34 seggi, mentre la Coalizione dei Cittadini (Citizen tremist and Islamic Cleric the
Coalition) di al-Hakim ha ottenuto il terzo con 31 eletti. Vincitore delle con- Most Likely Candidates, in
sultazioni è risultata la Coalizione Stato della Legge (State of Law Coalition) «Niqash», 7 luglio 2013, www.
niqash.org/articles/?id=3322.
con ben 92 seggi. 35. Ibidem.
La costituzione irachena prevede che il primo passo dopo le elezioni parlamen- 36. Cfr. m. habib, Official
Split: Shifting Shiite Alle-
tari consista nella nomina del presidente del Parlamento e dei suoi due vice. giances Change Political
Il 15 luglio del 2014 è stato eletto a tale carica il sunnita al-Jibouri, membro Landscape, in «Niqash», 15
marzo 2012, www.niqash.org/
della lista elettorale Mutahiddun37. Il secondo passo previsto è l’elezione del articles/?id=3011.
presidente della Repubblica. Con 211 voti su 269 votanti, il 24 luglio dello 37. Cfr. Iraq, sunnita al-Juburi
stesso anno è stato eletto a tale carica il settantaseienne curdo Fouad Mas- eletto nuovo presidente del Par-
lamento, in «la Repubblica»,
soum, uno dei sei fondatori dell’Unione Patriotica del Kurdistan (Patriotic 15 luglio 2014.
Union of Kurdistan), il partito guidato e co-fondato dal presidente uscente 38. Iraq elects Kurdish politi-
cian as president, in «The Wa-
Jalal Talabani38. Il terzo passo è la nomina di un primo ministro da parte del shington Post», 24 luglio 2014.
Presidente della Repubblica, incarico che viene conferito al maggiore blocco 39. a. j. rubin e m. r. gordon,
Political Crisis in Iraq Deepens
politico in parlamento. L’11 agosto del 2014, tale incarico è stato conferito as President Nominates a New
allo sciita Hayder al-Abadi, membro del partito al-Dawa39. Il nuovo governo Prime Minister, in «The New
ha giurato l’8 settembre40. Sia i sadriti che la coalizione guidata da al-Hakim York Times», 11 agosto 2014.
40. Iraqi Parliament Approves
sono entrati a far parte del nuovo governo. Il Sayyid Ibrahim Bahr al-Ulum, New Government Headed by
eletto come candidato della Coalizione dei Cittadini (Citizen Coalition), è Haider al-Abadi, in «Reuters»,
8 settembre 2014.
entrato anch’egli a far parte del nuovo parlamento. 41. Con l’eccezione di Muham-
mad Bahr al-Ulum, gli altri
quattro erano stati tutti mem-
bri del Consiglio di Comando
Un passo indietro: la caduta di Saddam e la formazione del Consiglio Iracheno (Iraqi Leadership
di Governo (Governing Council) Council), anche noto come
G-7. Cfr. allawi, The Occupa-
tion of Iraq, cit., pp. 108-111 e
1° maggio del 2003. Questa è la data in cui il presidente americano George pp. 87-89.
W. Bush annunciò ufficialmente la fine della Terza guerra del Golfo. Poco
più di un mese dopo, a Baghdad, la capitale liberata dal regime di Saddam
Hussein, la coalizione anglo-americana che aveva invaso il paese annunciò la
formazione di un Consiglio di Governo Iracheno (Iraqi Governing Council,
IGC) di transizione che avrebbe avuto il compito di coordinare l’Autorità
Provvisoria della Coalizione (Coalition Provisional Authority, CPA), guidata
dallo statunitense Paul Bremer, nell’amministrazione del paese. Il Consiglio,
formato da 25 membri, si diede una presidenza a rotazione di nove persone.
Cinque erano sciiti: il Sayyid Abd al-Aziz al-Hakim (ISCI, all’epoca ancora
SCIRI), l’Ayatollah Sayyid Muhammad Bahr al-Ulum (la più importante
figura religiosa del Consiglio), Ibrahim al-Jafari, Ahmad Chalabi, e Ayad
Allawi41. Dotato di un potere relativamente limitato, compito principale del
Consiglio era la nomina dei 25 ministri del gabinetto e la supervisione del
loro operato. Fra le varie nomine fatte dall’IGC ci fu quella del primo Mini-
rivista di politica 3
stro del Petrolio dell’Iraq post-guerra, la cui carica venne conferita al Sayyid
Ibrahim Bahr al-Ulum.
In quei giorni, fuori dai palazzi del potere della cosiddetta Green Zone l’inviato
speciale delle Nazioni Unite Sérgio Vieira de Mello incontrava tre personaggi
chiave del panorama sciita: il Grande Ayatollah Sayyid Ali al-Sistani, l’Aya-
tollah Sayyid Muhammad Baqir al-Hakim (fratello maggiore di Abd al-Aziz
e leader dello SCIRI), e il Sayyid Muqtada al-Sadr. Si andava così delineando
una tendenza – quello verso la costituzione di potenti dinastie politiche – che
negli anni successivi e fino ad oggi avrebbe pesantemente condizionato la vita
82 della fragile democrazia irachena.
Conclusioni