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INDICE

Introduzione p. 2

Biografia 5

Capitolo I Politica 14

Capitolo II Società 29

Capitolo III Economia 40

Conclusioni 49

Bibliografia 55

1
INTRODUZIONE

Questo studio si propone l’obiettivo di approfondire la figura di Kwame


Nkrumah attraverso l’analisi delle opere di colui che fu definito l’Osagyefo1 e
dei fatti realmente accaduti nel ventennio che vide la nascita di quella nazione
oggi conosciuta come Ghana.
La scelta del dualismo Pensiero-Azione si impone alla luce delle passate
interpretazioni sul personaggio che sottolineano una sostanziale ambiguità e
differenza fra la produzione politico-filosofica dell’autore, ed i risultati da
esso ottenuti nella guida del paese, in particolare le motivazioni per cui a delle
così valide e progredite idee espresse nei suoi testi sia corrisposto, una volta
acquisita la totale indipendenza del paese, un percorso di accentramento del
potere tipico dei regimi autoritari.
Infatti nel periodo pre-indipendenza, in particolare durante la fase 1946-1956,
che vede il progressivo ottenimento dell’autogoverno da parte della Costa
d’Oro , Nkrumah diventa protagonista della lotta anticoloniale attraverso la
creazione di una solida base popolare per l’affermazione dell’indipendenza
nazionale ghanese (non dimentichiamo che nel periodo pre-coloniale il Ghana
era un insieme eterogeneo di regni e tribù)2 proseguita col grande successo
delle elezioni del 1951, dalla nomina di primo ministro del 1952 e culminata
con il raggiungimento dell’ autogoverno del paese. Non altrettanto
esaltante,sotto il profilo politico, il periodo 1957-1966 nel quale, accanto alla
conquista della piena indipendenza del Paese si aggiunge una progressiva
limitazione delle libertè personali e degli oppositori politici che sfocia in una
sostanziale repressione del dissenso; unito ad un forte accentramento del
1
In lingua originale: Il Redentore
2
Ognuna autonoma dotata di propri poteri

2
potere nelle mani del Presidente, che incorpora i tre principali poteri, e ad
sistema monopartitico identificato nella nazione tipico dei regimi autoritari.
Questo forte contrasto ha generato una storiografia del personaggio
diversificata, che va dalla definizione positiva di Redentore a quella
“storicamente negativa” di dittatore, anche se uno studio aggiornato dei fatti ci
suggerisce un ulteriore approfondimento della questione, poichè dopo la
recente apertura degli archivi contenenti i documenti del F.R.U.S. (Foreign
Relations United States) emerge un interesse o tacito assenso del governo
statunitense e di altre potenze europee sul colpo di stato del 1966 che
aggiunge alla vicenda una nuova prospettiva sulle motivazioni della svolta
autoritaria di Nkrumah, che non può essere considerata un mero disegno di
dominio delle masse e mantenimento del potere, ma forse una “esagerata”
difesa degli interessi nazionali dalle nuove minacce rappresentate dal
neocolonialismo.
Inoltre, merita senz’altro un giudizio positivo, l’ampio sviluppo del settore
sociale attraverso le numerose riforme attuate in campo educativo, dalla
promozione dell’alfabetizzazione e lo sviluppo delle istituzioni scolastiche dal
ciclo primario fino alle università, che hanno ben valorizzato le risorse umane
del paese, oltre ad un forte sviluppo e ampliamento dei servizi sanitari-
ospedalieri, alle politiche abitative a favore dei ceti piu disagiati, unite alla
fornitura, anche alle aree rurali, di acqua e elettricità.
Un’ analisi lungo le tre linee guida Politica, Società, Economia; attraverso le
fonti dell’epoca: come la produzione filosofico-politica del nostro soggetto e i
testi dei simposi ad esso dedicati, attraverso personaggi che hanno conosciuto
Nkrumah come T.Filesi, già capo dell’Ufficio Studi dell’Istituto Italiano per
l’Africa, appassionato studioso del dopoguerra africano, tramite l’archivio
Storico Statunitense nei suoi capitoli dedicati alle Relazioni con l’Africa

3
(F.R.U.S. reso pubblico nel 1999)3, per concludere tramite la testimonianza di
chi in Ghana ci è nato e vissuto.
Alla luce degli odierni fatti, che vedono l’attuale Ghana primeggiare nel
continente africano per l’alto livello democratico della nazione, confermato
dalle recenti elezioni dove la vittoria della democrazia rappresentata dal
multipartitismo ha visto trionfare il National Democratic Congress (partito di
opposizione che si ispira alla figura di K.N.) si impone una rivalutazione del
personaggio, che nel bene o nel male si è guadagnato un posto d’onore nel
‘900 africano.

3
Nel 1999 sono stati resi pubblici i documenti storici relativi alle relazioni estere degli Stati Uniti in particolare:
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV

4
BIOGRAFIA

KWAME NKRUMAH detto: L’OSAGYEFO


(il redentore)

Nkrumah nacque in Costa d’Oro ( questo il nome con il quale i


colonizzatori europei, in particolare i Britannici ribattezzarono quella regione)
il 21 Settembre 1909 da una famiglia della località chiamata Nkroful, dove il
padre, membro della tribù Twi,4 svolgeva la professione di artigiano orafo e la
madre quella di venditrice al dettaglio; l’orientamento cattolico della famiglia
fa si che Kwame frequenti la Roman Catholic Elementary school di Half
Assini e completi la sua formazione scolastica presso l’Achimota College di
Accra già noto come Government Training College, nel 1930; dopodichè
inizia la sua carriera di insegnante presso la Catholic junior schools di Elmina
e Axim, carriera che terminerà nel 1935 poichè N. grazie ad una borsa di
studio frequenta fino al 1939 la Lincoln University in Pennsilvanya dove
consegue la laurea e inizia la sua carriera politica come presidente della
African Students' Organization of the United States and Canada.
Molto importante durante la permanenza negli Stati Uniti l’influenza del
pensiero di Marcus Garvey e di W.E.B. DuBois; il primo tramite le sue opere
filosofico-politiche fra cui : Philosophy and opinions of Marcus Garvey
(1923) dove afferma: ” La razza nera può ottenere ciò che vuole...Nessuno sa
quando l’ora della redenzione dell’Africa sia per giungere; ma essa è nell’aria,

4
T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana and Nkrumah, New York, Facts on File, 1972, pag. 7

5
sta per venire. Un giorno o l’altro, come un uragano, essa sarà qui”5 ; mentre il
Dr.DuBois, intellettuale statunitense, noto per l’organizzazione dei congressi
pan-africani, quattro in particolare fra il 1919 e il 1927; oltre all’influenza
delle idee di Hegel, Karl Marx, Engels, Lenin e Mazzini6.
Kwame lascerà gli Stati Uniti alla volta del Regno Unito nel 1945 dove, a
Manchester, partecipò all’organizzazione del 5°Congresso Pan-africano che
segna l’ascesa del nazionalismo africano incarnato nelle figure di
T.R.Makonnen, Peter Abrahmas, Marko Hlubi, Jomo Kenyatta. Il congresso
vede la partecipazione di oltre duecento delegati rappresentanti dei movimenti
politici, delle organizzazioni sindacali, dei settori rurali, degli ambienti
studenteschi e delle categorie meno privilegiate della popolazione di colore7.
In questa sede emerge chiaramente il pensiero di Nkrumah, che si evolverà
in quella che fu definita campagna “positive action”, ovvero sui mezzi per
ottenere l’indipendenza nella quale si invitavano le popolazioni ed in
particolare i lavoratori coloniali alla lotta non violenta tramite gli scioperi ed i
boicottaggi con lo scopo, in prima istanza, di ottenere diritti sindacali, libertà
di riunione, di stampa, di sciopero, per poi arrivare al fine ultimo cioè la
libertà della Costa d’Oro , quindi la libertà e l’unità delle colonie dell’Africa
occidentale Francese e Inglese, che avrebbe dovuto, secondo gli obiettivi
pianificati, confluire negli Stati Uniti di Africa.
Interessante il commento di T.Filesi sull’argomento : ”si tratta d’un
disegno ambizioso e d’un atto di fede, che rispecchiano perfettamente la
sconfinata ambizione e la commovente fede dell’uomo.Il suo avvio e le sue
prime realizzazioni saranno entusiasmanti, ma egli finirà per bruciarsi
sull’altare di quella ambizione e di quella fede”8.
Nel 1947,dodici anni dopo la Catholic junior school, i tempi sono maturi
per tornare in Costa d’Oro come segretario generale del principale movimento

5
Teobaldo Filesi, Il Ventennio di Nkrumah, Como, Pietro Cairoli, 1966, pag17
6
The Autobiography of Kwame Nkrumah, Edinburgh, Thomas Nelson and Sons, 1957, pag.45.
7
Cfr: Autobiography of Kwame Nkrumah, pag.53.
8
Cfr: Teobaldo Filesi, Il Ventennio di Nkrumah, ,pag. 11.

6
politico lo: United Gold Coast Convention (UGCC) fondato il 4 agosto 1947,
che vedeva George Grant, presidente in carica, e J.B. Danquah,
vicepresidente, come figure di spicco di un movimento rappresentante la
borghesia ghanese; con l’obiettivo di un graduale trasferimento di poteri dalle
autorità britanniche alla popolazione locale.
Nkrumah avvia la sua azione politica tramite seminari e meetings mirati
alla creazione di una base popolare che lo supporti nella rivendicazione
dell’indipendenza e dell’autodeterminazione del suo paese.
Fra il febbraio e il marzo 1948 scoppiarono alcune manifestazioni di
protesta contro l’amministrazione coloniale, che degenerano in tumulti diffusi
in tutto il paese che portarono all’uccisione di trentasette civili, le autorità
britanniche arrestarono Nkrumah e altri dirigenti del UGCC, ma la condanna
al carcere non farà che accrescere la sua popolarità e la voglia del paese di
indipendenza. Da sottolineare, durante il periodo del segretariato, il nascere di
una divergenza fra gli obiettivi della “vecchia guardia” moderata,
rappresentata da Danquah, e le idee rivoluzionarie di Nkrumah .
Infatti, un anno dopo avviene la formale separazione, è del ’49 la scissione
dell’ala più radicale del UGCC, che confluisce nel neonato Convention People
Party (CPP), ed il 12 giugno l’ Accra Evening News , giornale fondato da
Nkrumah, scrive:”....noi preferiamo l’autogoverno nel pericolo alla servitù
nella tranquillità...”.9
Il Convention People’s Party delinea i suoi scopi attraverso un manifesto
programmatico avente il motto: “avanti sempre – indietro mai” nel quale
spiccavano i seguenti obiettivi:
- combattere senza posa per conseguire e conservare l’indipendenza del
popolo del Ghana
- servire da vigorosa e cosciente avanguardia per eliminare tutte le forme
di oppressione e per lo stabilimento di un governo democratico

9
Kwame Nkrumah, Africa Must Unite, Londra, Panaf, 1963, pag. 55.

7
- sicurare e mantenere la completa unità della popolazione della Colonia,
dell’Ashanti, dei Territori del Nord, e delle regioni Trans-Volta/Togoland
- operare con e nell’interesse del movimento sindacale e di altre
organizzazioni affini
- lavorare per una rapida ricostruzione di un Ghana migliore, nel quale il
popolo e i suoi capi abbiano il diritto di vivere e di governarsi come un popolo
libero
- promuovere l’emancipazione politica, sociale ed economica del popolo, e
soprattutto di coloro che si procacciano i mezzi di sostentamento direttamente
con gli sforzi del loro braccio e della loro mente.
Mentre per quel che riguarda l’ambito internazionale:
- operare unitamente con gli altri movimenti nazionalisti democratici e
socialisti in Africa e negli altri continenti , avendo di mira l’abolizione
dell’imperialismo, del colonialismo, del razzismo, del tribalismo e di tutte le
forme di oppressione nazionale e razziali e delle ineguaglianze fra nazioni,
razze e popoli, e appoggiando ogni azione per la Pace Mondiale
- sostenere l’istanza d’una federazione dell’Africa Occidentale e del
Panafricanismo promuovendo l’unità d’azione tra i popoli dell’Africa e di
discendenza Africana.10
Così nel gennaio 1950 prende avvio la campagna “positive action” nella
quale si invitava la popolazione alla non cooperazione con le istituzioni
britanniche attraverso scioperi e boicottaggi, ma ciò provocò una dura risposta
delle autorità culminata con la dichiarazione di stato di emergenza e la
sospensione dell’ “Accra Evening News”, unito all’arresto di oltre un
centinaio di manifestanti oltre a Nkrumah, Kofi Baako editore del “Cape
Coast Daily Mail”e J.G. Markham editore dell’ “Accra Evening News”,
condannati ad un anno di prigione per agitazione delle masse e incitamento
alla rivolta.11
10
Parte del testo integrale in lingua inglese del documento: “Constitution of the Convention People’s Party ”; cfr
Autobiography of Kwame Nkrumah, pp. 291-302
11
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah,pag. 11

8
Mentre Nkrumah è ancora in carcere, nel Febbraio del 1951 il CPP prende
parte alle elezioni (N. ha il permesso di candidarsi ad un seggio nonostante
l’incarcerazione) ed i risultati confermano una schiacciante vittoria del partito
con la conquista di 34 seggi su 38 disponibili.
A questo punto la vittoria politica diventà realtà, ed il governatore Sir
Charles Arden-Clarke non può far altro che concedere “l’atto di grazia” a N.
che passa dalla posizione di prigioniero a quella di Leader of Government
Business insieme a lui Archie Casely Hayford come responsabile
dell’Agricoltura e delle Risorse Naturali; Thomas Hutton Mills al Commercio,
Industria e Miniere; Ansah Koi alla Comunicazione e Opere Pubbliche; Kojo
Botsio all’Educazione e Welfare; Komla Agbeli Gbedemah alla Sanità e
Lavoro; tutti membri di quel Convention People’s Party nato due anni prima,
oltre a E. Ochiri Asafu-Adjaye, della comunità ashanti, responsabile del
Governo Locale; J.A. Brimah Kaba Chewura, dei Territori del Nord, ministro
senza portafoglio; uniti ai ministri europei R.H. Saloway, Segretario Coloniale
responsabile della Difesa e degli Affari Internazionali, R.P. Armitage,
Segretario Economico, per la gestione finanziaria, Patrick Branigan, Avvocato
generale, alla Giustizia e Servizi Amministrativi12.
Dalla galera al prestigio, questo il destino di N. che nel 1952 continua la
sua ascesa politica grazie alla nomina di Primo Ministro da parte del
governatore Sir Charles Arden-Clarke con l’approvazione della Regina
Elisabetta II, nell’ottica di un graduale trasferimento di poteri ai rappresentanti
locali per il raggiungimento dell’autogoverno, alla quale dopo l’approvazione
dell’assemblea legislativa, si unisce quella di Ministro dello Sviluppo, con
l’altro Ministro Gbedemah va al Commercio mentre Mills alla Sanità, il resto
del Governo rimane invariato.
La prima proposta di N. sarà una riforma costituzionale, dalla quale
emergono i seguenti punti: la richiesta di passaggio allo status di dominion
nell’ambito del Commonwealth, un incremento dell’Assemblea Legislativa da
12
Ivi, pag. 12

9
84 a 104 membri tutti eletti direttamente dal popolo, l’annessione dei territori
del Togoland.
L’elezione diretta dell’Assemblea verrà attuata per le elezioni del 1954
nelle quali Nkrumah ed il suo CPP conquistano 71 dei 104 seggi a
disposizione.
L’ascesa all’autogoverno sta procedendo a gonfie vele, anche se i primi
problemi interni come l’aperta polemica dei regionalismi (privati con la nuova
costituzione dei seggi ad essi garantiti) rallentavano lo sviluppo armonioso
dello stato nazionale.
Il 1957 è l’anno dell’indipendenza, il Ghana (nome di un antico impero fra
Senegal e Mali) unito ai territori del Togoland (che tramite referendum aveva
manifestato il consenso all’annessione) formano una nuova Nazione
Indipendente in seno al Commonwealth, sancita dalla pubblicazione da parte
della Corona Britannica del “White Paper” che illustrava il passaggio dalla
vecchia carta costituzionale alla nuova Costituzione.
Nkrumah commenterà: “ Il leader dell’opposizione e io accettiamo il Libro
Bianco con nostra generale soddisfazione. Lo consideriamo una base
accettabile, per lavorare sulla nostra Costituzione Indipendente ...”
Nel frattempo, nonostante i traguardi raggiunti, la frattura con le
opposizioni si fece sempre maggiore e il governo avviò alcuni provvedimenti
legislativi che provocarono una serie di limitazioni delle libertà personali, fra
il 1957 e il 1958 possiamo citare l’Avoidance Discrimination Bill, il
Deportation Act, l’ Emergency Power Act, per concludere con il Preventive
Detention Act; atti dei quali parlerò in seguito ma che sancirono la fine delle
libertà di pensiero e dei diritti politici in Ghana e determinarono il passaggio
dall’appellativo di Redentore a quello di Dittatore.
Il 1960 è l’anno delle nuove elezioni Nkrumah il 6 marzo 1960 propose
una bozza della costituzione che prevedeva il passaggio alla forma
repubblicana, il risultato fu un plebiscito per la Repubblica e per il suo

10
promotore che diventò Presidente e Capo dell’esecutivo con potere di veto e
di scioglimento dell’Assemblea Nazionale.
L’ accentramento del potere non basta a N. poichè nel 1961 dichiarando
che il Ghana deve avviare una “nuova rivoluzione politica” e una ”lotta per la
totale libertà” amplia le sue mansioni attraverso il controllo dell’esercito e
della polizia, oltre alla rimozione del Ministro della Giustizia sostituito da
“ufficio legale generale”13 che in pratica dona al Primo Ministro anche il
potere giuridico. Nel frattempo nel paese l’imposizione di nuove tasse (a
causa dell’alto debito pubblico accumulato dall’amministrazione N.) e
l’aumento dei prezzi di alcuni beni di prima necessità generano scioperi e
proteste dei lavoratori, fomentati dalle imprese straniere che invitavano i
lavoratori alla sommossa, puntualmente repressa dalle forze dell’ordine
culminata con l’arresto di 48 persone fra le quali spiccano i nomi di:P.K.
Quaidoo ex ministro del welfare, Danquah e altri leader dell’opposizione
accusati di attentato alla Costituzione e imprigionati grazie al Preventive
Detection Act.
L’arresto delle principali figure politiche del paese dette risalto al percorso
autoritario di N. mettendo in evidenza il ruolo del partito unico tipico del
modello sovietico oltre alla repressione del dissenso tipica dei regimi
autoritari.
Infatti nel 1962 venne proposta una mozione che prevedeva, per il Ghana,
un sistema monopartitico rappresentato dal Convention People’s Party.
La situazione, però, non sembra migliorare, poco dopo l’espulsione dal
partito di alcuni elementi storici come l’ex-ministro delle finanze Gbedemah e
l’ex ministro dell’agricoltura Botsio, avviene il primo attentato a Nkrumah
nell’agosto ’62 al quale ne seguirà un secondo nel settembre dello stesso anno,
il presidente esce illeso da entrambi gli attacchi e risponde con una dura
repressione, fra le 60 e le 80 persone vengono incrimate come partecipanti o
complici dei fatti, oltre alla dichiarazione dello stato di emergenza e alla
13
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah,pag. 71

11
ricerca nelle città dei potenziali terroristi. Sino ad arrivare al novembre dello
stesso anno quando avvengono nuovi attentati durante un meeting del CPP,
ma anche questa volta sono i civili a rimetterci sotto il fuoco della polizia
locale.
Il deteriorarsi della situazione accentra ancora di più il potere nelle mani di
N. infatti è del 1964 l’approvazione dell’emendamento costituzionale che
prevedeva un unico partito in Ghana, grazie al referendum del 24-28 gennaio
si sanciva che il CPP era l’unica organizzazione partitica legale per la
costruzione di una repubblica socialista, oltre al diritto di N. di dismettere i
giudici della Corte Suprema se esistono a suo parere ragioni sufficienti.
Come se non bastasse il 23 gennaio del 1965 N. si nomina Segretario
Generale del Convention People’s Party incorporando in sè tutte le cariche
fondamentali del paese, verrà anche rieletto alle elezioni del giugno ’65 ma
oramai il percorso di accentramento del potere,unito alla repressione del
dissenso e alla propaganda antimperialista, hanno scatenato forze che neanche
Nkrumah può controllare.
Il 24 Febbraio 1966 un colpo di stato da parte di un gruppo di militari
comandati dal Gen. Joseph A. Ankrah rovescia il governo Nkrumah, mentre il
Presidente si trova in viaggio per una missione di pace ad Hanoi, in seguito
all’azione vengono rilasciati dal carcere circa 500 prigionieri politici, mentre
vengono imprigionati tutti i ministri governativi oltre ad alcuni dirigenti del
Convention People’s Party.
Nkrumah è costretto all’esilio in Guinea dove Tourè lo nomina
simbolicamente Capo dello Stato e segretario del Guinean Democratic Party,
proverà a tornare in Ghana fra il 1966-1967 ma la giunta militare non glielo
permetterà.
Muore di cancro, il 27 Aprile 1972 a Bucarest, dove si era recato per
ricevere cure mediche, fu sepolto il 16 maggio a Conakry .14

14
Cfr. T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana &Nkrumah,pag.119

12
POLITICA

SCENARIO INTERNO

Una delle prima sfide di Nkrumah, sul piano interno, fu quella di dare al
suo popolo un’identità nazionale che potesse essere il punto di partenza per la
13
futura unità del paese; le politiche di ispirazione socialista prevedevano un
graduale accentramento del potere e dell’autorità necessari all’esercizio di una
“positive leadership”.15
Non dimentichiamoci che il Ghana prima dell’invasione britannica era
composto da una serie di diverse etnie e tribù fra le quali spiccavano: gli
Ashanti, i Fanti, gli Ewe, i Dagomba16, ognuna dotata dei propri Capi
Tradizionali e di proprie gerarchie.
Gli Ashanti17, per esempio, che avevano per lungo periodo resistito alla
pressione britannica, vantavano profonde radici politiche, sociali, culturali e
religiose, oltre ad un ampio sviluppo del commercio, dove i principi
occidentali di iniziativa privata, accumulazione di ricchezza e relative
differenze di reddito erano ben accettati e mal si conciliavano con le idee
relative al socialismo africano delle quali Nkrumah si faceva portavoce.
Dopo il successo elettorale del 1951 parte immediatamente una riforma
costituzionale che prevede l’elezione diretta di tutti i membri dell’Assemblea
Nazionale, togliendo così i seggi che con la precedente legge erano riservati ai
Capi Locali; il rapporto con la Chieftaincy18 (questa la traduzione in lingua
originale dell’istituzione dei capi locali) fu caratterizzato da due fasi: nella
prima iniziata nel 1951, quando il Convention People’s Party di Nkrumah
formò il primo governo, e terminata nel 1957 dove il potere concesso dalle
autorità britanniche ai capi locali durante il periodo coloniale, perdeva
progressivamente il suo valore a vantaggio di coloro che erano stati eletti
democraticamente dal popolo. La seconda, invece, conclusa con il colpo di
stato del 1966, vide una totale perdita dei poteri dei capi locali che furono
ridotti ad agenti passivi subordinati al governo centrale ( la perdita di poteri fu
approvata e inserita nelle carte costituzionali redatte nel periodo considerato)19
15
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, University of Ghana, Accra, 1991.pag 181.
16
F.K. Buah, A History of Ghana, London, McMillan, 1998, pag. 3.
17
Sulla storia e cultura del regno: N. Kyeremateng, K. Nkansa, The Akans of Ghana: their history & culture, Accra,
Sebewie Publishers,1996
18
Per un approfondimento sul rapporto Nkrumah e Chieftaincy: Richard Rathbone, Nkrumah & the Chiefs , James
Currey , 2000
19
Per un approfondimento sui cambiamenti costituzionali rigardanti l’istituzione della Chieftaincy: Autori Vari,

14
In seguito al progressivo trasferimento dei poteri (nella prima fase) i capi
tradizionali e la borghesia cercarono di formare partiti politici in vista delle
elezioni del 1954. Così nelle regioni settentrionali nacque il Northern
People’s Party rappresentato da Simon D.Dombo, nelle regioni centrali il
National Liberation Movement, e in rappresentanza della borghesia il Ghana
Congress Party guidato da Kofi A. Busia.
La formazione del N.P.P. con circa una trentina di membri fu dichiarata
l’opposizione ufficiale al governo Nkrumah, come confermato dalle parole
dello speaker dell’assemblea nazionale Sir Emmanuel Quist20, la proposta del
partito riguardava principalmente la richiesta di un sistema federalista che
garantisse maggiori poteri alle regioni. Sulla stessa linea si pone la richiesta da
parte del N.L.M., suppportata dal Ghana Congress Party di K.Busia, per
l’istituzione di una commissione speciale col compito di studiare l’eventuale
transizione ad un sistema federalista e bicamerale, nel quale dovevano essere
rappresentati i capi regionali.
L’amministrazione Nkrumah prese in considerazione la creazione di una
commissione, ma all’interno di questa non furono presenti membri
dell’opposizione, con il risultato che la risoluzione finale approvata dette un
parere negativo sia per la forma federale sia per il sistema bicamerale
generando l’abbandono dell’Assemblea Nazionale da parte dei membri del
N.P.P..
La reazione eccessiva delle opposizioni si concretizzò poco prima
dell’indipendenza, quando, nel novembre del 1956 le rappresentanze del
National Liberation Movement e del Northern People’s Party formularono
una richiesta ufficiale all’amministrazione britannica per l’indipendenza
separata delle regioni dell’Ashanti e dei Territoti del Nord, ma oltre ad
ottenere una risposta negativa da parte della corona, questi gruppi separatisti
scatenarono la forte reazione dell’amministrazione Nkrumah.

Life and Work of Kwame Nkrumah,cap.2.


20
Cfr. T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana &Nkrumah,pag.23

15
Queste formazioni confluiranno, forzatamente, nello United Party, infatti
nel 1957 il governo emette l’Avoidance of Discrimination Bill che prevedeva
la messa al bando dei partiti politici regionali o di ispirazione tribale o
religiosa, poichè in un’ottica di creazione dello stato nazionale non si poteva
lasciare troppo spazio ai regionalismi, queste le parole che N. pronuncia alla
presentazione dell’atto: “Avevamo bisogno di creare le condizioni che ci
permettessero di perseguire la nostra politica di ricostruzione e sviluppo. Il
mio governo presentò l’ l’Avoidance of Discrimination Bill, riguardante il
controllo dei partiti politici basati su affiliazioni tribali o religiose. Il titolo
completo del decreto era Provvedimento inteso a vietare organizzazioni che si
servano della propaganda razziale o religiosa o si immischino in essa, a
detrimento di una qualsiasi altra collettività razziale e religiosa, ovvero che
facciano eleggere determinate persone in virtù delle loro affiliazioni razziali o
religiose o per altri scopi connessi con tali affiliazioni.
Il risultato fu di portare i vari partiti ad unirsi nel United party(...)”21
Se da una parte è il portavoce dei sogni di Unità Africana, all’interno del
suo paese non riesce ad ottenere questa unità tramite la tolleranza e la
persuasione ma solo tramite l’autoritarismo e la limitazione delle libertà di
espressione.
Ma per Nkrumah le opposizioni non rappresentavano lo spirito nuovo e
libero del suo paese, ma solo la vecchia generazione legata
all’amministrazione britannica e ai nuovi investitori stranieri attratti dalle
risorse del paese, infatti sempre in Africa Must Unite pronuncia le testuali
parole: “La nostra battaglia era stata la battaglia per la libertà del nostro
popolo e della gente della terra contro un regime straniero che negava la
libertà. Ora che avevamo conquistato il nostro riscatto e varata la nostra
esistenza come Nazione dovevamo permettere che la nostra indipendenza
fosse messa a repentaglio proprio da quella gente la cui parola e la cui azione
avevano favorito il regime coloniale?.....Noi dovevamo affrontare
21
Cfr; K.Nkrumah, Africa Must Unite, pag. 74

16
direttamente la questione se uno Stato nascente, poco sviluppato, desideroso
di ammodernarsi nell’interesse della comunità, ma minacciato dalle
impatriottiche azioni di una minoranza all’opposizione, potesse permettersi
tutte quelle formule che nelle democrazie consolidate sono il risultato della
evoluzione di generazioni. Un giovane Stato deve compiere un lavoro
doppiamente arduo e deve rinunciare a molti fronzoli che sono diventati una
norma acquisita presso le nazioni piu antiche. La nostra esperienza ci provava
che la democrazia, come sistema funzionante negli Stati di nuova formazione
doveva inevitabilmente subire molte difficili prove...Abdicare a una parte
qualsiai del potere in favore di una opposizione che era stata ripetutamente
ripudiata dal popolo ed era dedita ad attività pregiudizievoli pe
rl’indipendenza, la sicurezza, e l’ulteriore sviluppo dello stato, avrebbe
costituito, ritengo, un tradimento della volontà e della fiducia popolare
...Accogliamo volentieri la critica, ma non tollereremo le attività sovversive e
terroristiche contro lo Stato, e gli atti illegali intesi a favorire l’egoistica
cupidigia di una minoranza dissidente, sostenuta da interessi stranieri.”22
Opposizione ripudiata dal popolo, minoranza dissidente sostenuta da
interessi stranieri, queste le parole con cui Nkrumah definisce i suoi avversari
politici e come suggerisce T. Filesi: “ I regimi autoritari cominciano, in
genere, con queste interpretazioni restrittive del concetto di opposizione e
finiscono per sopprimere l’opposizione stessa”.23
In effetti non possiamo parlare di democrazia classica ma bensì di una
democrazia forte nel quale si ha un accentramento di poteri nell’esecutivo a
discapito del legislativo e il multipartitismo viene sostituito dal monopolio del
partito unico.
Per N. la democrazia è la scelta del popolo, e il popolo nel febbraio 1951
aveva scelto lui per edificare la nazione, queste le sue parole a proposito del
concetto di democrazia: “In una democrazia il vero leader del paese è l’uomo

22
Ivi; pp. 77-78.
23
T.Filesi, Il ventennio di Nkrumah, pag.22

17
il quale è stato democraticamente eletto in quanto leader del partito che
comanda una maggioranza in Parlamento anch’essa democraticamente eletta
dal popolo. Perchè, dunque, non dovrebbe concentrare i poteri di governo con
tutti i crismi attinenti alla guida dello Stato? Nel nostro ambiente e nelle
nostre condizioni attuali il popolo unisce primato a potere. È nostra speranza
che il sistema da noi adottato, che accoppia la funzione di Capo del Governo
con quella di Capo dello Stato conferirà stabilità e ferma guida nella
costruzione del nostro Paese....L’accresciuta autorità data al Presidente lo
pone in condizione di esercitare un positivo comando, tanto vitale per un
paese che cerca di uscire fuori dalle strettoie...Non nasconderò che sono
impaziente quando si tratta di edificare il Ghana.”24
La sua idea infatti emergerà nella Costituzione del 1960 che sancisce il
passaggio alla forma repubblicana e che nel Preambolo afferma: “Noi, popolo
del Ghana nella speranza di poter in questo giorno favorire con le nostre
azioni lo sviluppo di una Unione degli Stati Africani promulghiamo con il
presente atto e diamo a noi stessi questa costituzione”25
La Costituzione era stata un’altra conquista di N. che vedeva in quella
precedentemente concessa dai Britannici nel 1957 un mero strumento per far
sì che il Ghana si potesse dotare di una propria carta costituzionale. Il
passaggio alla forma repubblicana riflette quel percorso di accentramento del
potere che secondo Nkrumah avrebbe permesso la nascita e la sopravvivenza
del Ghana, e sempre in quest’ottica si inseriscono il Deportation Act
dell’agosto del 1957, l’Emergency Power Act del dicembre dello stesso anno,
concludendo con il Preventive Detention Act del 18 luglio 1958, volti a
limitare l’opposizione di quella parte politica avversa a Nkrumah.
Egli teme per lo sviluppo di uno stato socialista, teme che il suo paese
possa essere soggiogato dall’avanzare del neo-colonialismo, perciò pensa di

24
Cfr; K.Nkrumah, Africa Must Unite, pp: 82-83
25
Art. 2 Costituzione del Ghana

18
tutelare il proprio operato tramite la limitazione di quelle forze che andavan di
pari passo col nemico.
Con il Preventive Detention Act si autorizzava ad imprigionare, senza
processo, qualsiasi persona sospetta di attività pregiudizievoli per la sicurezza
dello Stato, con questa accusa J.B. Danquah, che nel 1947 aveva chiamato N.
per la carica di segretario del noto UGCC, finirà in carcere nel gennaio del
1962 per morirci di attacco cardiaco (nella versione delle autorità) in seguito a
torture(nella versione delle opposizioni) nel 1965.
Così la battaglia iniziata con l’Avoidance of Discrimination Bill e lo spirito
di limitare i regionalismi per la creazione di un’identità nazionale finirà con
un forte utilizzo del Preventive Detention Act, in seguito ai numerosi attentati
alla leadership e alla vita del Primo ministro, che porterà ad una sostanziale
eliminazione delle correnti di pensiero alternative alla visione Nkrumahista e
al dominio del partito unico incarnato nel Convention People’s Party.
Per Nkrumah c’è troppa affinità fra opposizione interna e pressione esterna
(l’esecutivo del United Party fu accusato di lobby con rappresentanti degli
U.S. contro il progetto del lago Volta26), il suo mandato politico proviene dal
voto del popolo, e le sue scelte saranno prese per preservare questa suo
percorso politico, senza, però, potersi rendere conto che il suo disegno di
libertà e giustizia non era toccato a tutti coloro che erano nati nei confini, di
quello che egli stesso aveva ribattezzato Ghana; basti ricordare: la morte di
Danquah, l’esilio dell’altro leader dell’opposizione Busia, l’arresto di migliaia
di persone senza processo.( proclama la giustizia sociale, ma questa giustizia
non vale per tutti)
Questo processo di accentramento, si conclude con la proclamazione del
monopolio partitico del CPP confermato dalle parole di Nkrumah:
“il Convention People’s Party è il Ghana e il Ghana è il Convention
People’s Party”; inoltre: “l’aspirazione del popolo e gli obiettivi sociali e
economici del loro governo sono sinonimi” come notava l’interessante analisi
26
Cfr. T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana &Nkrumah,pag 77

19
di I.Wallerstein: “La concezione del partito unico enunciata e praticata da
Nkrumah collimava perfettamente con quella di Sekou Tourè. Anche per
questi il monopartitismo trovava la sua ragion d’essere in quanto strumento
atto ad assicurare l’unità nazionale, a combattere ogni reincarnazione
neocolonialista, a distruggere le forze di dissociazione interna, quali il
tribalismo, il regionalismo, il settarismo. In una tale prospettiva l’esistenza di
una opposizione avrebbe costituito per Sekou Tourè non solo una perdita di
energie ma un pericolo e un tradimento; poichè gli altri partiti non
lotterebbero più ormai nello Stato ma contro lo Stato e contro i valori che
esso incarna”.27
Accanto alla svolta monopartitica, si aggiunge l’incorporazione del potere
giudiziario da parte dell’esecutivo con il totale svuotamento del concetto di
indipendenza degli organi giudiziari. Infatti in seguito al processo per gli
attentati del 1° Agosto 1962 ( subiti da Nkrumah, che ne esce illeso) nel quale
la Speciale Corte presieduta dal Capo della Suprema Corte di Giustizia, Sir
Arku Korsah, assolveva i due ex ministri Tawia Adamafio e Ako Adjei e l’ex
segretario esecutivo del C.P.P., in quanto riconosciuti estranei al complotto
(N. aveva forti sospetti di un loro coinvolgimento nell’attentato) arrivò
l’immediata destituzione del Presidente della Corte Korsah e di altri alti
magistrati; questa l’interpretazione della carica di Chief Justice:
“In base alla nostra Costituzione la carica di Chief Justice non è una carica
esclusivamente giudiziaria, ma è anche una carica semi-politica. Essa implica
una collaborazione e un’intesa attiva con il Presidente (della Repubblica)
nell’assicurare la giustizia, la legalità e l’ordine, la pace e la stabilità. In altri
termini, la posizione del Chief Justice del Ghana rende necessario che chi la
occupa sia conscio della sua responsabilità politica... I giudici della Corte
Speciale non facendomi partecipe della loro fiducia, hanno mirato a
diffondere lo scontento e il terrore nel paese. Tu, popolo del Ghana, hai fatto
di me la coscienza della nazione. Il mio dovere non è soltanto di governare,
27
I.Wallerstein, The Road to Independence.Ghana and the Ivory Coast, Parigi, Mouton, 1964, pag.114.

20
ma di soddisfare la coscienza del popolo assicurandogli la pace della mente e
la tranquillità. La nazione non può tollerare un sistema giudiziario disonesto e
corrotto....”28
Si tratta di una forte distorsione del concetto di democrazia che culminerà
con l’atto del febbraio 1964 con il quale Nkrumah poteva rimuovere i giudici
della Supreme Court e della High Court judge a propria discrezione. La
questione appare ancora piu paradossale se si pensa che l’atto fu sottoposto a
referendum popolare, e fu approvato con il 99,9% di voti favorevoli.29Quanti
siano stati gli effettivi elettori e quanto fossero consapevoli degli effetti del
loro voto, è una questione difficilmente approfondibile.

POLITICA INTERNAZIONALE

La prima apparizione sulla scena internazionale di N. fu il V Congresso


Panafricano del 1945 dove Kwame partecipò all’organizzazione, nella veste di
segrtario, insieme ad un ormai settantasettenne W.E. DuBois; il congresso
segnò l’ascesa del nazionalismo africano, e si impose come manifesto di
un’Africa che vuole autodeterminarsi, dopo troppi anni di occupazione
straniera.
Così commentava il Dr.DuBois a Manchester : “Se il mondo occidentale è
ancora deciso a governare l’umanità con forza, allora gli Africani dovranno,
quale ultima ratio, fare appello alla forza per conquistare la libertà.. Noi
chiediamo per l’Africa nera l’autonomia e l’indipendenza... Non ci
vergogniamo di essere stati un popolo così paziente per così lungo spazio di

28
T.Filesi, Il ventennio di Nkrumah, pag 24
29
Cfr. T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana &Nkrumah,pag 107

21
tempo. Continuiamo volentieri a sacrificarci e lottare. Ma non desideriamo in
alcun modo continuare a morire di fame facendo i lavori più umili del mondo
allo scopo di sostenere colla nostra povertà una falsa aristocrazia e un
imperialismo screditato. Noi condanniamo il monopolio del capitale e il
dominio della ricchezza e dell’industria privata, rivolti unicamente a un
profitto privato.. Combatteremo in tutti i modi possibili per la libertà, la
democrazia e il miglioramento sociale”.30
Il pensiero del Dubois concideva totalmente con le idee di Nkrumah, che si
sente investito di una gloriosa missione di liberazione dal dominio straniero,
espresso nella “Dichiarazione ai Popoli Coloniali”, da lui redatta, nella quale
afferma: “Noi affermiamo il diritto di tutti i popoli coloniali d’essere arbitri
del loro destino. Tutte le colonie debbono essere libere dal controllo
imperialista straniero, sia politico che economico. Le popolazioni delle
colonie debbono avere il diritto di eleggere i propri Governi, senza restrizioni
da parte delle Potenze straniere. Noi diciamo alle popolazioni delle colonie
che debbono combattere per questi fini con tutti i mezzi a loro disposizione....
Oggi v’è una sola strada per un’azione efficace: l’organizzazione delle masse.
E in quella organizzazione le persone evolute delle colonie debbono
convergere. Popoli coloniali e assogettati del mondo, Unitevi!”.31
L’esperienza internazionale inizia all’insegna dell’anticolonialismo e della
rivalsa del mondo nero, Nkrumah si era fatto portavoce del Panafricanismo
che rappresentava un movimento, nato negli Stati Uniti, di lingua inglese e
quindi più accessibile alla parte di Africa di espressione inglese; infatti
sull’asse francese prevaleva l’idea della “Negritude” formulata dal movimento
politico-culturale nato intorno alla rivista Presence Africaine.
Questa differenza, non solo linguistica, ma anche di approccio e metodo,
sicuramente rappresenterà un ostacolo al sogno degli Stati Uniti d’Africa, che
mai vedranno luce, anche se la realtà dei fatti ci suggerisce che dalle parole

30
C.Legum, Pan-Africanism, Londra, Dunmow, Pall Mall Press, 1962, pag. 137.
31
Cfr. Autobiography of Kwame Nkrumah, pag. 53.

22
del 1945 ad oggi una lunga strada è stata percorsa; è dell’Aprile del 1958 la
prima Conferenza dei Capi di Stato Dell’Africa indipendente alla quale
parteciparono Egitto, Etiopia, Liberia, Libia, Marocco, Sudan, Tunisia e
Ghana, con l’esclusione della razzista Repubblica Sudafricana.
Queste le parole di Nkrumah in Africa Must Unite: “....Questa era
un’occasione storica. Africani liberi si ritrovavano effettivamente insieme, in
Africa, per esaminare e considerare i problemi africani. Ciò era l’indice d’un
distacco dalla prassi fino allora seguita, un colpo all’arrogante presunzione
delle nazioni non africane che gli affari dell’Africa fossero esclusivamente
competenza di stati al di fuori del nostro continente. La personalità africana si
stava facendo conoscere....”.32
Nel dicembre dello stesso anno Nkrumah prepara l’organizzazione del
Congresso Panafricano ad Accra, e se la conferenza di Aprile era stata quella
degli stati indipendenti, il congresso sarà il punto d’incontro degli stati che
devono arrivare all’indipendenza, dove parteciparono sessantadue delegazioni
rappresentanti i movimenti nazionalisti Africani giunte in Ghana per
formulare politiche volte alla liberazione dei rispettivi paesi dalla tutela
coloniale europea.
Il congresso vuole trasmettere le basi per l’attuale indipendenza e per la
costruzione del’Africa Libera Unita di domani, manifestate dal pensiero di
Nkrumah: “ Quattro sono gli stadi che dobbiamo perseguire: conseguimento
della libertà e dell’indipendenza; consolidamento di questa libertà e di questa
indipendenza; creazione dell’unità e della comunità tra gli Stati liberi
Africani; ricostruzione economica e sociale dell’Africa”.33
Nkrumah si sente il paladino della libertà raggiunta, e espone la sua via per
la libertà dal dominio coloniale; dai proclami di Manchester sono passati
tredici anni ed al 1958 nove Stati Africani hanno raggiunto l’indipendenza,
due anni dopo nel 1960 saranno ventisette, fino al 1963 quando nasce ad

32
Cfr. Kwame Nkrumah, Africa Must Unite,pag 136
33
T.Filesi, Conferenza ad Accra, in Africa, Roma,n.1, Gennaio-Febbraio 1959,pp. 7-10

23
Addis Abeba l’ Organisation of African Unity, anche se oramai la politica del
Ghana indipendente aveva preso una piega troppo autoritaria per risultare un
modello di sviluppo democratico continentale, infatti la svolta autoritaria unita
a all’appoggio dei movimenti di liberazione nazionale(un esempio: il prestito
alla Guinea di dieci milioni di sterline come aiuto per l’indipendenza, che
scatenò opinioni discordanti con l’Africa appartenente alla Comunità Francese
che aveva preferito la via della cooperazione a quella della rappresaglia) portò
il Ghana ad un progressivo isolamento.
Analizzando l’arena internazionale, possiamo affermare che
l’indipendenza giunse in un momento storico nel quale le relazioni
internazionali erano caratterizzate dalla divisione in blocchi di stati tipica
della guerra fredda, infatti accanto ai due principali schieramenti rappresentati
dagli Stati Uniti e la NATO, e dal U.R.S.S. e gli stati appartenenti al Patto Di
Varsavia, si sviluppa il blocco dei cosiddetti “paesi Non allineati”, nati
dall’iniziativa di Tito e della sua Repubblica Socialista Federale d’Jugoslavia,
fra i quali spiccavano l’India, l’Egitto, il Brasile, il Senegal, la Costa
d’Avorio, fino ad arrivare ad un centinaio di paesi, uniti nella condanna del
colonialismo e dell’imperialismo e nella lotta al neocolonialismo.
Il Ghana di Nkrumah prende parte alla formazione del movimento,
condividendone i valori fondamentali espressi nella via politica definita
“neutralismo positivo”, infatti dopo i molti anni vissuti sotto l’oppressione e la
repressione del dominio coloniale l’obiettivo è quello di lottare per la pace e la
riconciliazione internazionale, il concetto fu espresso da N. nel discorso alle
Nazioni Unite del 1960: “ ...Un fatto principale del nostro tempo e l’attuale
impatto del risveglio dell’Africa sul mondo moderno... il nazionalismo
africano costituisce una sfida alle potenze coloniali per la giusta restituzione
per gli anni di crimini e ingiustizie commessi contro il nostro continente. Ma
l’Africa non cerca vendetta.....Oltre duecento milioni delle nostre persone
gridano con una voce di straordinario potere- e cosa gli dobbiamo dire ? Noi

24
non chiediamo la morte per i nostri oppressori, noi non pronunciamo l’augurio
di un destino avverso per i nostri slave masters (schiavisti)...”34
Nkrumah nutriva molta fiducia nell’O.N.U., poichè vedeva in questa
istituzione la possibilità per un piccolo paese come il Ghana di esprimere la
propria posizione, in un mondo caratterizzato dall’antagonismo fra le
superpotenze.
Il neutralismo fu la scelta politica del Ghana indipendente, anche se
l’orientamento socialista del presidente caratterizzato da un forte
accentramento del potere economico e giuridico nelle mani del partito unico
rappresentato dal C.P.P., unita alla avversione al modello capitalista,
avvicinava il paese al mondo sovietico e cinese dei quali Nkrumah ammirava
la straordinaria crescita e evoluzione pur sapendo di non poter esportare
fedelmente quei modelli nel suo paese.
Risalgono all’Agosto del 1960 gli accordi Ghana-U.R.S.S. riguardanti
concessioni in ambito minerario e petrolifero in cambio dell’esportazione di
prodotti agricoli, oltre all’invio di tecnici dall’Unione Sovietica, unito allo
scambio culturale di insegnanti, studenti e delegazioni scientifiche.
La politica internazionale subì una svolta anti-capitalista negli ultimi anni
del governo Nkrumah, a causa del forte sospetto del Presidente, di un
coinvolgimento Statunitense negli attentati del 1962, sospetto non
dimostrabile oggettivamente, mentre risulta dai documenti del F.R.U.S
(FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968 vol. 24
memorandum 251, 253, 254, 26035), redatto dal Ufficio di Studi Storici del
Dipartimento di Stato che raccoglie i documenti riguardanti le relazioni
internazionali fra Stati Uniti e Africa ed in particolare le operazioni del
periodo 1964-1968 durante la presidenza di Lyndon B. Johnson, che gli
U.S.A. erano a conoscenza del colpo di stato del 1966 già dal 1965,

34
F.K. Buah, A History of Ghana, pag. 186.
35
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV
( tratto da http://www.state.gov/www/about_state/history/vol_xxiv/y.html)

25
dimostrato dal Memorandum N.° 25136 che afferma che in data 11 Marzo
1965, circa un anno prima il colpo di stato, l’ambasciatore Statunitense in
Ghana William P. Mahoney partecipò ad un incontro con il direttore della
C.I.A, J.A. McCone e il vice-direttore della divisione Africana dell’agenzia
del quale, per motivi di sicurezza, non compare il nome.
Da quanto risulta dai verbali della riunione (Mem. N° 251), l’argomento
principale era come risulta dall’oggetto : "Coup d'etat Plot, Ghana37." Dal
quale emerge la profonda conoscenza, dell’ambasciata statunitense, del piano
di rovesciamento organizzato dalla Acting Police Commissioner Harlley e dai
Generali Otu e Ankrah nei confronti dell’amministrazione Nkrumah, infatti
alla domanda di McCone sul periodo e le conseguenze del colpo di stato,
l’ambasciatore rispose parlando di un incontro fra i partecipanti alla
cospirazione previsto per il 10 Marzo, e affermando che il controllo del paese
verrà preso da una giunta militare.
Gli Stati Uniti avevano avuto contatti con i gruppi rivoluzionari del paese,
e sapevano cosa sarebbe accaduto, secondo Mahoney l’opinione della
popolazione nei confronti di Nkrumah, stava peggiorando, aggravata dalle
precarie condizioni economiche del paese.
La strategia del governo americano, a causa del forte anti-imperialismo e
dell’orientamento socialista del presidente, fu quella dell’appoggio all’azione
militare, confermata dai verbali delle sedute che così descrivono l’Osagyefo :
“Nkrumah sta facendo più di ogni altro Africano nero per minare i nostri
interessi”38.
L’ambasciatore propose la linea della pressione economica, invitando il
governo a rifiutare le future richieste di aiuti internazionali da parte del
Ghana, cosicchè l’aggravarsi della situazione economica avrebbe peggiorato
ancora di piu la situazione interna al paese dando il colpo di grazia
all’amministrazione, oltre alla via della pressione politica, che prevedeva
36
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV
37
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV memorandum 251
38
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV, 260. Memorandum of Conversation.

26
l’incontro di Mahoney con il Presidente al fine di illustrare la strategia
statunitense rispetto alle ultime scelte politiche del governo ghanese. Infatti,
tre settimane dopo, come illustra il documento 252 del 2 aprile 1965,
l’ambasciatore incontrò il Presidente per illustrare la contrarietà
dell’Amministrazione statunitense alla propaganda politica anti-americana,
apparsa sulla stampa, al riguardo del colpo di stato in Congo, con particolare
attenzione all’uso di termini come razzista, odio, fascista, riferiti alla politica
americana. Queste le parole dell’ambasciatore: “...Non avrei mai creduto che
un uomo della sua complessità e raffinatezza, avrebbe usato un linguaggio
come questo contro il mio paese”39.
In effetti, più volte, Nkrumah aveva manifestato dubbi sulla politica degli
U.S.A. come nel suo “Neocolonialism: The Last Stage of Imperialism” dove
affermava che l’assassinio di Lumumba in Congo era opera del “ Invisibile
governo degli Stati Uniti”40.
Inoltre Mahoney nelle conclusioni (del documento n° 252 rivolto al
Dipartimento di Stato statunitense) redatte dall’ambasciata statunitense in
Ghana afferma che: “nonostante l’affetto personale che ci lega, egli sospetta
che gli Stati Uniti stiano lavorando per spodestarlo dal Governo del Ghana,
oltre a credere in un nostro coinvolgimento nei tentativi di attentato alla sua
vita; inoltre, alla domanda se fosse favorevole alla politica comunista-cinese,
arrabbiandosi molto, ha dimostrato di essere legato emotivamente a tendenze
pro-cinesi”41.
Nel Documento 253 del 27 maggio 1965, emerge chiaramente il
coinvolgimento europeo ( o tacito assenso) nel colpo di stato, queste le parole
del verbale: “...avremo presto un colpo di stato filo-occidentale in Ghana.
Alcune importanti figure militari e della polizia stanno pianificando ciò da
qualche tempo, e il deterioramento delle condizioni economiche del Ghana
può fornire la scintilla. Gli attentatori ci stanno tenendo informati, e lo Stato
39
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV ,252. Memorandum of Conversation
40
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah, pag 66
41
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV, 252. Memorandum of Conversation

27
pensa che siamo piu dentro dei britannici. Anche se non siamo direttamente
coinvolti(ho detto), noi e gli altri paesi Occidentali (tra cui la Francia)
abbiamo aiutato lo sviluppo di questa situazione, ignorando le richieste di
aiuto economico...”42
Infine nel Documento 260 del 12 marzo 1966, Robert W. Komer, membro
del National Security Affairs, scrive una lettera di complimenti, indirizzata al
Presidente Johnson, nella quale afferma : “Il colpo di Stato in Ghana è
un’altro esempio di una fortuita manna....in risposta al suo forte orientamento
pro-comunista, il nuovo regime è quasi pateticamente filo-occidentale.”43
Anche se non possiamo parlare di azione diretta degli Stati Uniti e di altre
potenze europee, nel colpo di stato del 1966, possiamo tranquillamente
affermare che le scelte di Nkrumah nell’ultimo periodo della sua carriera
politica, come l’avversione verso le nuove forme di colonialismo economico,
la repressione delle opposizioni, oltre al manifesto orientamento socialista,
scatenarono il sospetto di appartenenza all’area comunista e il successivo
appoggio, degli Stati Uniti e di altre potenze Europee, alla sua destituzione.
Concludo, questa analisi, con le illuminanti parole di Nkrumah sul colpo di
stato: “vi è stato ricorso alla violenza, al fine di promuovere un cambiamento
di regime e di preparare la strada per la creazione di un governo fantoccio44”

42
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV, 253. Memorandum of Conversation
43
FOREIGN RELATIONS OF THE UNITED STATES 1964-1968, Volume XXIV, 260. Memorandum of Conversation
44
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah, pag 116

28
SOCIETA’

Sviluppo dei Servizi Sociali

Dal momento in cui, nel 1951, il Ghana prendeva il controllo degli Affari
Nazionali, il Governo Nkrumah propose una serie di politiche sociali rivolte
al miglioramento del livello di benessere della popolazione, con particolare
attenzione all’espansione dell’educazione formale ed alla promozione di
servizi medico-sanitari.
L’amministrazione, vedeva nel progresso dell’educazione e della
formazione la forza principale per la crescita del paese, queste le parole di
Nkrumah sui risultati delle politiche sociali del C.P.P.: “...le politiche
educative inaugurate dal Convention People’s Party nel 1951, quando per la
prima volta avevamo un limitato grado di controllo sui nostri affari interni,
stanno dando i loro frutti. Abbiamo un crescente numero di esperti tecnici, e

29
in alcuni settori l’abilità tecnica dei nostri lavoratori può essere oggi
comparata favorevolmente con qualunque paese nel mondo...”45

Educazione

Nel campo dell’educazione, il governo seguì due macro-obiettivi: il primo


fu quello di estendere l’alfabetizzazione al maggior numero di persone
possibile, in modo da permettere il pieno inserimento della popolazione nelle
dinamiche della società moderna; il secondo obiettivo, riguardava la
valorizzazione delle risorse umane attraverso la preparazione di personale
adeguato ad espletare le funzioni di classe dirigente politica e industriale, in
particolare, tramite l’ampliamento degli istituti formativi, partendo dalla
scuola primaria fino ad arrivare alle università.
Nel 1951 il governo propose un piano programmatico chiamato:
”Acceleterated Development Plan of Education” (piano di sviluppo
accellerato dell’educazione) con l’obbiettivo: “ di estendere i sei anni di
educazione primaria a tutti i bambini a pubbliche spese”46
Dieci anni dopo visti i progressi raggiunti, fu approvata la risoluzione che
abbatteva le tasse obbligatorie per la scuola secondaria, che divenne gratuita;
ed un anno dopo fu prevista la fornitura gratuita dei libri scolastici, nel
frattempo il forte sviluppo nell’organizzazione della scuola secondaria portò
una diversificazione dei percorsi di studio che determinò una relativa crescita
delle risorse umane del paese.
Per accellerare il percorso di crescita fu istituito il Ghana Education
Trust: un’istituzione sotto il controllo del Ministro dell’Educazione ma
finanziata dal Cocoa Marketing Board (l’ ente incaricato della gestione della
produzione di cacao); che si occupava della costruzione e messa in funzione
45
Discorso di apertura della Lever Brothers Soap Factory
46
Acceleterated Development Plan of Education

30
di scuole in molte parti del paese; così Nkrumah commenterà il Trust durante
un discorso agli insegnanti Ghanesi del 6 Aprile 1961 : ” Il Ghana Education
Trust, che ho istituito per costruire i college e le scuole Ghanesi, sta facendo
un magnifico lavoro. Il Trust ha costruito molto velocemente 13 nuove scuole
secondarie, ristrutturate altre 5, e ne aprirà altre 8 nel Settembre di questo
anno. Grazie all’ampio risultato del lavoro di questo corpo, il numero delle
scuole secondarie all’interno del sistema pubblico è stato rilanciato dalle 39
del 1960 alle 59 odierne.....”47
Il programma per l’accellerazione dello sviluppo dell’educazione, unito al
Trust, oltre ad ottenere ottimi risultati per la crescita delle scuole primarie e
secondarie, gettò le basi per l’espansione del terzo ciclo educativo,
rappresentato dai Politecnici, Scuole di Formazione per gli Insegnanti,
Università e Istituti per la formazione in medicina, legge e amministrazione
pubblica.
Inoltre per incoraggiare la ricerca e la formazione scolastica il governo
fondò il National Research Council ( Consiglio Nazionale per la Ricerca) dal
quale si svilupparono poi il Council for Scientific and Industrial Research
(letteralmente: Consiglio per la Ricerca Scientifica e Industriale) e la Ghana
Academy of Arts & Science ( Accademia per le Arti & Scienze).
La forte espansione nel campo dell’educazione e dell’industria grazie ai
piani di sviluppo di Nkrumah, portò al ragionamento che l’University College
at Legon, di Accra, aperta nel 1948, non bastasse a fornire la forza lavoro
necessaria al paese; così nel 1952 si avviarono i lavori per la costruzione della
University of Science and Tecnology a Kumase rivolta alla formazione e allo
sviluppo delle applicazioni scientifiche e tecnologiche.
Dieci anni dopo, nel 1962, Nkrumah fonda un’altra università a Cape
Coast denominata University of Ghana, mirata alla promozione della ricerca
in ambito educativo e alla formazione di insegnanti per il secondo ciclo
educativo(scuola secondaria).
47
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag 68

31
Queste le sue parole a proposito dello sviluppo della formazione
universitaria:
“ L’iscrizione alle università è aumentata dai 2500 iscritti del 1964 ai 3480
del 1965. Il nostro piano per incrementare le iscrizioni degli studenti regolari
nelle Istituzioni Universitarie prevede la quota 25000 per il 1970.
L’educazione universitaria in Ghana è gratuita e continuerà ad essere gratuita.
Sarà accessibile per tutti coloro che sono capaci di apprendere gli studi
superiori”48
Grazie a questo massiccio sforzo di miglioramento delle risorse umane,
vero fiore all’occhiello dell’amministrazione Nkrumah, le Università assieme
ai Politecnici e ai College specializzati furono un vero rifornimento di
personale qualificato, come amministratori pubblici, medici, insegnanti,
ingegneri, architetti, periti agricoli, commercialisti, farmacisti oltre ad alle
molte altre professioni del settore industriale e commerciale.
La promozione dell’educazione non fu riservata al solo percorso
scolastico, poichè l’amministrazione fu molto attenta alla promozione e alla
valorizzazione del bagaglio culturale ghanese; così da un dipartimento
distaccato del Ministero dell’Educazione si formò il Council of Arts, con lo
stesso fine fu la spinta all’University of Ghana per la creazione dell’Istituto
per gli Studi Africani, cosiccome la fondazione di un Centro Culturale a
Kumase.
Per assicurare un rapido successo del sistema educativo venne istituito un
sistema di borse di studio, finanziato largamente dalle riserve del Cocoa
Marketing Board.
Sempre nell’ottica di un arrichimento culturale della popolazione, si
inseriscono i programmi per l’educazione degli adulti (Adult Education in
lingua originale) patrocinati dalla People’s Educational Association che
attraverso l’ Università del Ghana organizzava corsi generali nell’ambito
dell’economia, politica, sociologia, letteratura, affari internazionali,
48
Kwame Nkrumah, Sessional Adress to Parliament, Accra, Government Printer, 1965, pag.6

32
ecc..Questi corsi, aperti a tutta la popolazione, venivano organizzati in modo
da ottenere la più ampia partecipazione possibile (per quel che riguarda la
flessibilità dell’orario delle lezioni) in aggiunta, esisteva la possibilità di
integrare la preparazione attraverso stage formativi come quelli organizzati
dall’istituto a Tsito nelle regione del Volta; già dai primi manifesti del C.P.P.
emergeva il tema dell’educazione degli adulti: “ Il paese ha bisogno di un
unificato sistema di educazione, con scuole elementari obbligatorie e gratuite
unita all’educazione secondaria e tecnica....Il partito da speciale importanza
all’educazione degli adulti e vedremo per questo, una campagna pianificata
all’elimininazione dell’analfabetismo da questo paese nel minor tempo
possibile.”49
Gli sforzi del governo non si limitarono allo sviluppo dell’educazione
formale, infatti il dipartimento del Welfare, in collaborazione con le altre
agenzie governative, promosse programmi di educazione informale per le
comunità rurali, indirizzati alla generale educazione in materia socio-
sanitaria, allo sviluppo cooperativo e alla creazione di progetti di sviluppo
autonomo.

Servizi Sanitari

Nell’ambito delle politiche volte al miglioramento del Welfare State, si


inserisce lo sforzo dell’amministrazione Nkrumah per il potenziamento dei
servizi socio-sanitari, e per lo sviluppo di eque politiche abitative.
L’azione del governo si concentrò sul potenziamento degli ospedali,
costruiti in epoca coloniale, tramite la fornitura di attrezzature moderne, oltre
alla costruzione di nuove strutture tecnologicamente avanzate rispetto al
passato.

49
Manifesto del C.P.P. alle elezioni del 1951

33
In quest’ottica si inserisce la costruzione del Okomfo Ankye Hospital
presso Kumase,e del Efia-Nkwanta Hospital situato a Sekondi-Takoradi, oltre
alla costruzione di numerosi distretti ospedalieri e cliniche nelle aree rurali,
lontani dai grandi centri cittadini; importante citare anche la diffusione degli
Ambulatori Policlinici, creati per evitare congestioni nei grandi centri
ospedalieri, situati presso le principali città, ad Accra per esempio ne furono
costruiti sette.
Uno dei maggiori problemi connesso a questo forte sviluppo di
infrastrutture sanitarie fu l’inadeguato numero dei Dottori e dello staff medico
disponibile, al quale il governo rispose con l’apertura di numerose scuole per
la formazione degli infermieri, oltre alla creazione di una Facoltà di Medicina
ad Accra (progetto accantonato per oltre quaranta anni dall’amministrazione
coloniale) unito alla integrazione della Facoltà di Farmacia presso
l’University of Science & Technology.
Altro problema fu quello relativo alle politiche abitative, poichè lo
sviluppo delle attività industriali e commerciali prossime alle grandi città,
avevano attratto numerosi abitanti dalle campagne, generando una forte
domanda di alloggi (numerosi giovani dopo la fine delle scuole giungevano
nelle grandi città alla ricerca di un’occupazione)
Il governo, per ovviare a questo fondamentale bisogno dei cittadini, istituì
il Ministry of Housing che tramite la State Housing Corporation e la Tema
Development Corporation si occupava dello sviluppo e della costruzione delle
unità abitative destinate ai lavoratori, alcune furono destinate alla vendita
(tramite la concessione di mutui o pagamenti rateizzati) mentre la maggior
parte di esse furono destinate all’affitto, rivolto in prevalenza ai gruppi con
basso reddito.
Sempre nell’ottica dello sviluppo delle politiche abitative si inserisce il
programma di assistenza alle comunità rurali, con il quale il governo
attraverso la First Ghana Building Society, un’istituzione semi-governativa, si

34
occupava dell’assistenza ai cittadini per la costruzione della propria casa, oltre
a fornire consulenza per chi invece era interessato all’acquisto di
un’abitazione.
Accanto allo sviluppo delle politiche per la casa, il Governo Nkrumah
ottenne risultati positivi nell’ampliamento della fornitura di acqua e elettricità,
non solo nei centri urbani ma anche nelle aree rurali. Infatti risale all’epoca
coloniale, lo sbilanciamento delle risorse e dei servizi sociali a favore delle
grandi città, e per ovviare a questa situazione il governo attuò una serie di
azioni volte alla riduzione del distacco mirando all’estensione dei servizi
socio-sanitari, di quelli educativo-formativi oltre alla fornitura di acqua e
elettricità in molte di quelle aree del paese trascurate dall’amministrazione
coloniale.
In conclusione possiamo affermare che lo sviluppo dato
dall’amministrazione Nkrumah alle politiche riguardanti l’educazione e la
formazione attraverso l’ampliamento del numero di scuole primarie e
secondarie nelle aree rurali, cosiccome la creazione di nuove università, la
creazione di nuove strutture ospedaliere, lo sviluppo delle politiche abitative e
l’ampliamento della fornitura fondamentale di acqua e elettricità, ha prodotto
le basi per una crescita delle risorse umane del paese, dando un forte impulso
allo sviluppo di una società moderna. Con queste parole N. sottolineò il ruolo
dell’educazione: “ Guardiamo all’industria e all’agricoltura per provvedere
all’incremento dello standard di vita, ma questi due settori dell’economia
sono dipendenti da un adeguato livello di educazione e di risorse umane. In
un certo senso l’educazione prende la precedenza sulle altre due come motivo
principale dei progressi economici del paese”50

MASS MEDIA

50
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag. 62

35
Il Ghana durante l’amministrazione Nkrumah vide la nascita e lo
sviluppo di molteplici mezzi di comunicazione, a partire dal 1947, egli
esercitò una forte influenza sulla popolazione tramite l’ampio utilizzo della
stampa, fin dai tempi coloniali, unita ai mezzi radiofonici e televisivi; questo
il commento di uno studente ghanese sullo sviluppo dei media nel ventennio
in considerazione : ”Con una spesa relativamente costosa (sicuramente piu
alta di quella che il Ghana poteva permettersi) egli costruì un sistema
nazionale dei media fra i piu comprensivi dell’Africa Nera”51
Se da una parte possiamo notare positivamente l’ampio sforzo effettuato
per l’acquisizione dei macchinari e le attrezzature necessarie alla creazione di
un sistema dei media moderno, tramite una forte crescita della stampa dei
servizi radiofonici e delle trasmisioni televisive, dall’altra parte notiamo,
negativamente, un progressivo accentramento delle fonti di informazione
nelle mani del potere centrale, infatti lo sviluppo del sistema dei mass media
andò di pari passo ad un crescente controllo governativo, degenerato nel
periodo post-indipendenza in una sostanziale censura dei mezzi di
comunicazione alternativi al governo-partito.
La stampa, per esempio, tramite il quotidiano era diventata un forte
strumento di propaganda per l’autogoverno in epoca coloniale, infatti con le
trasmissioni radiofoniche in completa gestione britannica, l’unico modo di
propagandare le idee anticoloniali era quello di diffondere i quotidiani alla
maggior parte della popolazione, e anche se l’analfebetismo era molto
diffuso, non doveva essere considerato un ostacolo insormontabile, poichè
come affermò Nkrumah: “La parola scritta spesso si trasforma in parola
parlata”52
Nell’ottica di dare voce al popolo sottomesso N. fonda l’ Accra Evening
News che vede la luce il 3 Settembre 1948 , un anno dopo nasce il Morning

51
Ivi, pag. 88
52
Kwame Nkrumah, Africa Must Unite, pag 55.

36
Telegraph a Sekondi con K.Afriyie come editore e nel dicembre dello stesso
anno il Daily Mail a Cape Coast con Koofi Baako sempre nel ruolo di editore,
questi tre quotidiani ebbero un ruolo molto importante nella divulgazione e
diffusione delle idee relative alla “Positive Action”, determinando una
reazione delle Autorità Coloniali che scaturì nella chiusura delle tre testate
giornalistiche.
Per Nkrumah, il quotidiano era uno strumento rivoluzionario grazie al
quale si potevano organizzare e mobilitare le masse “la forza delle masse
organizzate è invincibile...Siamo organizzati come mai nel passato,
l’organizzazione decide tutto ”53, ma soprattutto era l’unico strumento
disponibile contro la propaganda coloniale, poichè le trasmissioni
radiofoniche erano gestite dai Britannici, proprio in risposta alla propaganda
coloniale molti leader nazionalisti africani crearono testate giornalistiche,
come Jomo Kenyatta ed il suo Miguithania o L.Senghor con La Condition
Humaine; per N. fu fondamentale la creazione di un giornale poichè prima
dell’indipendenza formale del paese, doveva avvenire la liberazione dalla
schiavitù mentale del popolo ghanese dalle catene del colonialismo
britannico, e per vincere questa battaglia, egli doveva preparare
ideologicamente il paese per la transizione all’indipendenza, ed in quest’ottica
i mezzi di comunicazione avevano un ruolo fondamentale.
Con l’avanzare dell’autogoverno la stampa fu vista come utile mezzo di
informazione ma soprattutto come strumento educativo, queste le parole di
Nkrumah alla Seconda Conferenza dei Giornalisti Africani ad Accra del
1963: “ Per il vero giornalista africano, il suo giornale è un organizzatore
della collettività, uno strumento per l’educazione e la mobilitazione collettiva-
un’arma, in primo luogo, per rovesciare il colonialismo e l’imperialismo a per
assistere la totale indipendenza e unità Africana”54

53
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag. 90.
54
Kwame Nkrumah, Africa Must Unite, pag. 5.

37
Creare dei mezzi di comunicazione seri e consapevoli del proprio ruolo
educativo, questo il proposito del Presidente per lo sviluppo dei media,
sviluppo molto forte vista la rapida espansione delle infrastrutture e degli
impianti di trasmissione e diffusione delle informazioni, sotto la sua guida.
Nel 1957, nacque la Ghana News Agency (G.N.A.) un’agenzia che si
occupava della raccolta e della diffusione delle informazioni, pochi anni dopo
la Ghana Broadcasting Corporation (G.B.C.) specializzata nella diffusione
degli impianti necessari all’emissione dei programmi radio.
L’ampia crescita registrata dal numero di impianti di diffusione
radiofonica, fu giustificata dal fatto che le trasmissioni radio erano
considerate di gran lunga lo strumento principale per l’informazione e
l’educazione ( a causa dell’alto tasso di analfabetismo), esse non venivano
considerate come dei forum di discussione pubblica, ma bensì come un mezzo
di propaganda per i maggiori obiettivi di natura politica fra cui la creazione di
un’identità nazionale, sul piano interno, la promozione dei valori dell’Unità
Africana, a livello internazionale.
La Radio come mezzo di promozione dell’Identità Nazionale Ghanese,
questo l’obiettivo del governo, espresso attraverso le parole del Ministro
dell’Educazione e dell’Informazione On. Kofi Baako: “ ...La radio è
un’agenzia unificante nel nostro paese. Attraverso essa, le persone di tutto il
Ghana possono apprezzare che siamo tutti parte della stessa Nazione con le
stesse idee e le stesse aspirazioni.. Il Ghana è un’unità e in questo piccolo
paese non ci sono spazi per i gruppi regionali e tribali che enfatizzano le
proprie differenze dal resto del paese a spese dell’unità nazionale.”55; ma
anche come strumento di politica estera così come esternato dalle parole del
presidente tramite i servizi internazionali della G.B.C. : “ Da questa stazione,
simbolo della vore voce dell’Africa, noi continuiamo a combattere per la

55
Ghana Parliamentary Debates, Vol.16, 1959-1960

38
nostra completa emancipazione, aiutando la lotta per la totale liberazione del
continente Africano e la unificazione politica degli stati Africani”56.
Sul piano interno la lotta ai regionalismi e alle divisioni interne, diverrà la
causa principale dell’accentramento, negli anni appena successivi
all’indipendenza del paese, dei principali mezzi di comunicazione nelle mani
dell’autorità centrale rappresentata dal binomio partito-governo, infatti ad una
iniziale politica di diffusione massiccia dei mass-media seguì una politica di
limitazione della stampa e delle trasmissioni radio, tramite la concessione di
licenze o addirittura la censura, che facevano sì che gli organi di informazione
fossero, per forza di cose, vicini al partito del C.P.P.
Così grazie ad atti come il Criminal Code Act (che prevedeva la censura
per le pubblicazioni contrarie alla costruzione dello stato nazionale) o come il
NewsPaper Licensing, che prevedeva la concessione di una licenza per
l’apertura di un quotidiano, vennero messe a tacere le opposizioni
trasformando la scena informativa composta da circa dieci giornali esistenti al
tempo dell’indipendenza al monopolio sostanziale della stampa da parte del
governo; monopolio ottenuto anche in campo radiofonico grazie alla gestione
della G.B.C.
Nella concezione che Nkrumah ha dei mezzi di comunicazione, lo Stato ha
il diritto (concesso dal voto popolare) di gestire i mass-media tramite il
controllo diretto, nell’interesse dello sviluppo nazionale; i mezzi di
comunicazione sono così legati all’autorità governativa in modo da non
tollerare visioni differenti dalla politica ufficiale del governo. L’educazione la
motivazione e la mobilitazione delle masse diventano il movente per la
creazione di un monopolio statale dell’informazione.
Lo scopo dei media non è nè far denaro nè dare divertimento, l’obiettivo è
quello di aiutare la diffusione dell’informazione sulle politiche governative per il
consolidamento della leadership, i mezzi di comunicazione sono subordinati
all’attività del partito e quindi del governo. Il concetto di libertà di stampa
56
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag. 92.

39
(tollerato negli anni appena successivi all’indipendenza), per Nkrumah, fu
distorto e abusato dalle opposizioni per andar contro alle politiche di unità
nazionale, una nazione giovane come il Ghana non puo permettersi la libertà di
stampa che i paesi all’avanguardia si sono guadagnati con molte generazioni,
questa è la sua idea, poichè ha capito l’importante ruolo che i media svolgono
sulla determinazione dell’opinione pubblica, e ha paura che il propagandarsi
delle idee diverse dalla sua impostazione socialista possano essere un freno al
personale progetto di edificazione del Ghana.

ECONOMIA

Il periodo che va dal 1951 al 1966 costituisce un punto di riferimento nella


storia socio-economica del Ghana.
La politica economica dell’amministrazione Nkrumah si inserisce in un
contesto di relativa arretratezza, dovuta alla scarsità di risorse erogate durante
l’epoca coloniale; uno dei primi atti del governo fu l’accettazione del piano
decennale redatto dall’amministrazione coloniale nel 1951 per una spesa
totale di £75 milioni, con un incremento degli investimenti destinati allo
sviluppo dei servizi di base per una spesa totale di £105milioni, a cui l’anno
dopo seguì la trasformazione in piano quinquiennale, con termine fissato al 30
Giugno 1957, che prevedeva investimenti nell’ambito dell’agricoltura, dell’
industria, dei trasporti e della comunicazione, dei servizi sociali, oltre al
potenziamento delle reti idriche e energetiche.
40
Risale al 1952 la richiesta da parte del Ministro Gbedemah, della
consulenza economica del Prof. Arthur Lewis (Università di Manchester), in
particolare l’amministrazione voleva trovare soluzioni per un rapido sviluppo
industriale del paese, l’analisi del professore suggerì,invece, un vigoroso
programma nel campo agricolo, non per questioni di carenza di cibo, ma
come strumento principale per raggiungere i progressi economici; non
trascurando, comunque, il settore industriale manufatturiero e minerario;
inoltre l’analisi delle risorse statali suggeriva che la scarsità di queste non
fosse di buon auspicio per un ampio sviluppo di imprese statali.
Il paese restava comunque legato alla tradizionale monocoltura del cacao,
del quale era il primo produttore al mondo, oltre all’estrazione dell’oro, che
vedeva il Ghana al 6° posto mondiale.
Una delle prime istituzioni, la Bank of Gold Coast nacque nell’Ottobre del
1952, dopo l’approvazione dell’Assemblea Legislativa, con un capitale
iniziale di 1milione di sterline.
Sempre l’Assemblea Legislativa, approvò la proposta di una commissione
preparatoria per la determinazione della fattibilità economica del progetto di
sviluppo idroelettrico e dell’industria dell’alluminio sul fiume Volta, la
commissione fu prevalentemente finanziata dai Britannici per un valore di
200000 sterline.
Il progetto, preso in considerazione dal 1924, prevedeva la costruzione di
una centrale idroelettrica presso Adena (situato a circa 70 miglia dal lago
Volta) per il valore di £ 54 milioni e la creazione attraverso una diga di un
serbatoio di 2000miglia-quadrate sull’area Volta, oltre alla costruzione, nella
zona di Kpong, di una fonderia per l’alluminio dal costo stimato di £64
milioni, infine la costruzione di opere pubbliche necessarie al progetto per un
costo di £26 milioni, fra le quali si inserisce il Porto della città di Tema, per
un costo di 11milioni di Sterline.57

57
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah, pag. 16.

41
Per assicurare l’ottimo svolgimento dei lavori Nkrumah istituì nel Giugno
del 1953 la Gold Coast National Committee composta dai Ministri della
finanza, del commercio e dell’industria oltre a 3 figure Africane nominate
dall’Assemblea Legislativa, nell’ottica di salvaguardare gli interessi della
Nazione sul progetto-Volta, inoltre furono contattati come consulenti della
commissione: il Prof. A. Lewis (Università di Manchester) il Dr. A.Morgan
( dalla U.S. Tennessee Valley Authority) e il Gen. G.N. Russel (dal Britain’s
Road Haulage Executive).
Nell’ambito del progetto si inserisce la costruzione di due linee ferroviarie,
del Marzo 1954, che collegavano il nuovo centro di Tema con la cittadina di
Achimota; inizialmente usate in ambito industriale per il trasporto delle merci,
divennero un collegamento essenziale del sistema ferroviario della Costa
d’Oro.
Quando poi, il 6 Marzo 1957 la colonia della Costa d’Oro diventò lo Stato
indipendente del Ghana, l’economia e le risorse finanziarie del paese
assicuravano al nascente governo africano delle ottime basi di lavoro.
Le riserve liquide da esso ereditate si aggiravano intorno ai 200 milioni di
sterline, depositati a Londra e, in pratica, a disposizione del Ghana per un
ragionevole uso.58
Nel Febbraio del 1957 venne istituita con l’approvazione dell’Assemblea
Legislativa la Bank of Ghana, che rappresentava l’istituzione principale per
l’erogazione di credito da parte dello Stato, oltre a vigilare sulla legalità dei
bilanci delle altre banche.
Inoltre, come annunciato il 2 Aprile 1957 da Alexander F. Douglas-Home
segretario delle relazioni nell’ambito del Commonwealth, fu stabilito un
programma di cooperazione Ghana-U.K. mirato alla formazione ed allo
scambio di tecnici ed esperti nei campi tecnologico-scientifico.
Sempre nell’ottica di una cooperazione per lo sviluppo si inseriscono gli
accordi Ghana-U.S.A., stipulati in seguito alla visita del Vice-Presidente
58
Cfr: Teobaldo Filesi, Il Ventennio di Nkrumah, ,pag.34.

42
Nixon del 6 Aprile, che prevedevano aiuti economici per un totale di
360000$.
Nel Settembre dello stesso anno il Ghana entrava a far parte della World
Bank for Reconstruction & Development con un patrimonio netto di 150
azioni con valore nominale di 100000$ cadauna, oltre all’ingresso nel
International Monetary Fund con una quota pari a 15 milioni di dollari. 59
L’organizzazione dell’economia in piani quinquiennali dette lo slancio al
paese per l’ampliamento dei servizi e delle infrastrutture necessari allo
sviluppo del commercio, oltre a fornire un’ottima base finanziaria per la
crescita delle politiche relative al welfare.
Sono del Giugno del ’58 gli accordi con la British Overseas Airways Corp.
Che prevedevano la creazione di una compagnia aerea nazionale nominata:
Ghana Airways, composta da personale Ghanese sotto l’istruzione dello staff
del B.O.A.C.
Nell’ottica di un’espansione del commercio si inseriscono gli accordi fra
Ghana e Israele del Settembre 1958, che prevedevano la nascita di una
compagnia mercantile navale chiamata Black Star Line con capitale pari a £
500'000 finanziato per il 60% dal Governo Ghanese, e per il 40% dalla
Israeliana Zim Navigation Co; oltre all’organizzazione dell’ Accademia
Marina Mercantile del Ghana sotto la guida del Cap. Enrico Levy, già capo
del Israeli Nautical College.
Il 5 Marzo del 1959 l’Assemblea Nazionale, approvò il 2° Piano
Quinquiennale (dal 1 Giugno 1959 al 30 Giugno 1964) nel quale era prevista
una spesa totale di £ 342 milioni utilizzati per: lo sviluppo del potenziale
idroelettrico del paese, la creazione di 600 nuove imprese industriali,
l’espansione della linea aerea Ghana Airways e della compagnia mercantile
navale Black Star line, la promozione dell’industria del turismo e la
costruzione di una emittente internazionale (che sarà gestita dalla Ghana
Broadcasting Corp.).
59
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah,pag. 43.

43
È stato stimato che l’Amministrazione inizialmente fosse in grado di
finanziare £ 90 milioni, provenienti dai titoli in sterline del Governo per un
valore di £50 milioni, dal mercato del cacao in particolare dal Cocoa
Marketing Board per una cifra di £25 milioni, e dalle entrate generali dello
Stato per i restanti £15 milioni; per quanto riguarda il patrimonio mancante
l’Assemblea Nazionale approvò una risoluzione che prevedeva una
decurtazione del 10% del salario per i membri dell’assemblea, inclusi i
Ministri e il loro staff.
Inoltre il Ministero della Finanza invitò la popolazione ad effettuare
donazioni volontarie. Il Consiglio degli Agricoltori del Ghana annunciò che
per ogni £60 di cacao venduto avrebbe donato 12 shillings (1,68$).
A livello industriale- agricolo per imporre le politiche governative vennero
istuite la Industrial Development Corporation e la Agricultural Development
Corp. con funzioni di controllo e assistenza alle attività locali.
In particolare se analizziamo la tipologia delle industrie del paese, emerge
una differenziazione in tre categorie: industrie di competenza statale, fra cui:
trasporto ferroviario, fornitura elettricità, emittenti radiofoniche e televisive,
gestione acquedotti e l’esportazione del cacao; industrie a partecipazione
mista (statale e privata) come il settore delle bevande alcoliche; industrie
private.
La politica economica del governo, come annunciato il 9 Ottobre 1960 da
Nkrumah, si basava su 4 assunti: il settore statale; il settore cooperativo; il
settore misto (statale-privato); il settore privato. Così N. definì il modello
Ghanese: “un modello di società socialista adattato ai propri particolari
bisogni”60.
Infatti la proposta uscita dalla conferenza del C.P.P. del Dicembre 1960,
prevedeva un’economia socialista pianificata caratterizzata dalla creazione di
una commissione nazionale di pianificazione, dalla scelta della Bank of
Ghana come unico acquirente della produzione di oro del paese, dalla
60
Cfr: T.Howell - J.P.Rajasooria, Ghana & Nkrumah,pag. 63.

44
creazione di un organo per il controllo dell’intera produzione di diamanti,
dalla creazione di un organo per la regolamentazione dei prezzi dei prodotti
agricoli, dallo sviluppo delle cooperative agricole, infine dall’istituzione di
società commerciali statali.
Sempre dello stesso anno, l’acquisto da parte del Governo ghanese della
quota di minoranza, il 40%, di proprietà della Israeliana ZIM Navigation
Corp. della compagnia navale Black Star line; cosìccome gli accordi fra gli
ufficiali del Ghana e l’italiana E.N.I. (Ente Nazionale Idrocarburi) per la
costruzione di una raffineria presso il nuovo porto di Tema per il costo totale
di $23.8 milioni.
Mentre risalgono al 1961, precisamente all’Agosto, i prestiti per la
costruzione della diga di Akosombo per la produzione della energia
idrooelettrica nell’ambito del progettoVolta, finanziati dalla Banca Mondiale
per una cifra di $40 milioni, dagli Stati Uniti per una cifra di $30milioni, e
dalla Gran Bretagna per $14 milioni.(come condizione all’erogazione del
prestito fu permessa la costruzione di una fonderia per l’alluminio da parte di
un gruppo Statunitense-Britannico).
Cosìccome il prestito concesso dalla Banca Mondiale per la Ricostruzione
e lo Sviluppo, sempre per il medesimo progetto, di $47 milioni da restituire
dilazionati in venticinque anni, fu il primo prestito della B.M.R.S. al Ghana.
Il Presidente Kwame Nkrumah, dette formalmente inizio ai lavori per la
costruzione della Diga di Akosombo il 23 Gennaio 1962, per un costo totale
di $324 milioni.
Il grande progetto del Volta attirò molti investitori stranieri, infatti accanto
alla massiccia presenza statunitense e britannica, si inserì l’Unione Sovietica
sfruttando i buoni rapporti con l’amministrazione Ghanese concluse, nel
1961, gli accordi per la costruzione di una centrale idroelettrica al confine sud
della regione nota come Territori del nord, per un costo totale di 56 milioni di
dollari.

45
Le rappresentanze Sovietiche e Ghanesi, incontratesi a Mosca il 4
Novembre, annunciarono la fine dei negoziati con i quali si stabiliva l’aiuto
del U.R.S.S. per la progettazione e costruzione di una centrale per la ricerca
atomica e di un laboratorio per la produzione degli isotopi unito alla
formazione del personale per la gestione degli impianti, la questione fu
ufficializzata, il 21 Febbraio 1961, quando i due paesi firmarono un accordo
di cooperazione atomica.
Rientrano,inoltre, tra gli accordi fra i due paesi, la costruzione di industrie
e di ferrovie (da parte dei Sovietici) in territorio Ghanese, come quella che
collegava Kumasi all’Alto Volta; cosiccome l’aiuto economico-materiale al
progetto, proposto dal governo Ghanese, di creazione di aziende agricole
statali sotto la supervisione della Ghana State Farms Corporation, tramite
l’invio di macchinari, fertilizzanti, semi selezionati, oltre ad esperti sovietici
per l’assistenza e la formazione in ambito agricolo.
Sulla scia dell’impostazione economica Sovietica, in data 11 Marzo 1964,
Nkrumah presentò il nuovo piano statale di sviluppo economico della durata
di 7 anni con una spesa totale che si aggirava intorno ai $3,1 miliardi di cui
$1,35 (miliardi) dedicato alle sole spese di gestione dell’apparato governativo,
il restante restava a disposizone per gli investimenti statali principalmente
diretti alla riorganizzazione del settore industriale e agricolo.
L’obiettivo principale del piano, come descritto da Nkrumah, era:
“l’accelerazione del tasso di crescita della nostra economia nazionale”61.
Ottenibile tramite la crescita del settore industriale, in particolare con
politiche volte all’aumento della produzione e del numero delle industrie a
partire dal settore manufatturiero oltre a quello chimico e minerario; unito al
rilancio e alll’innovazione nel settore agricolo.
Il piano settennale si differenziò dai precedenti piani, per la distribuzione
delle risorse pubbliche nei vari settori, se infatti nel primo piano del 1951
notiamo forti investimenti nel campo sociale e sanitario oltre che nelle
61
Seven Year Development Plan.

46
infrastrutture e pubblici servizi, nel piano del 1964 abbiamo un sostanziale
ribaltamento dei valori a favore degli investimenti nell’industria
manufatturiera e mineraria e nel settore agricolo, a discapito dei servizi sociali
e sanitari; la tabella sottostante illustra la distribuzione degli investimenti
pubblici nei vari piani di sviluppo:

- DISTRIBUZIONE INVESTIMENTI PUBBLICI-62

1951-58 1959-63 1963-65


-1 AGRICOLTURA 6% 7% 10%
-2 MINERARIO 4% 21% 26%
MANUFATTURIERO
-3 INFRASTRUTTURE 45% 32% 41%
PUBBLICI SERVIZI
-4 EDUCAZIONE 13% 9% 5%
-5 SERVIZI SANITARI 13% 13% 7%
-6 SPESE DI GOVERNO 19% 18% 11%

L’approfondimento della politica economica dell’amministrazione


Nkrumah ci suggerisce che grazie agli sforzi iniziati con il riadattamento del
piano decennale britannico, proseguiti col piano quinquiennale del 1959 e
conclusi con il piano settennale del 1963 il Ghana riuscì a dotarsi delle
infrastrutture necessarie per la crescita e lo sviluppo del paese, con particolare
attenzione ai settori sociali ed economici, con forti interventi nel settore
scolastico e sanitario uniti agli investimenti in campo agricolo e industriale.
Questo massiccia azione da parte del Governo purtroppo ebbe delle forti
conseguenze sulle casse dello Stato, generando un forte debito pubblico; in
particolare l’ampio numero di Imprese Statali, tipico della impostazione
62
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag. 310

47
socialista, gravò pesantemente sul Bilancio del paese che dagli 8 milioni di
Sterline di debito pubblico del 1959 passò alle £29milioni del 1961 fino alle
81 milioni di sterline del 1965; basti ricordare che delle 8 Corporation Statali
presenti al 1960-61, quattro risultavano in perdita costante, 3 stavano andando
verso il fallimento e solo una manteneva il principio basilare del pareggio di
bilancio63, fra le cause di questo fallimento oltre allo spreco di denaro e
qualche caso di corruzione, possiamo sottolineare la non competività di
alcune di queste aziende che soffrivano la scarsità di domanda dovuta alla
bassa qualità del prodotto offerto.
Il deficit di 81 milioni di sterline del 1965 rappresenta il picco massimo
del debito accumulato dalla gestione Nkrumah, infatti ad eccezione del 1958
dove si registrava un surplus di £10milioni, il paese registrò bilanci in perdita
in ogni anno successivo all’indipendenza come dimostrano i £52,7milioni del
1961 o i £32,6milioni del 1964.
Nonostante l’ampio debito, a favore degli investimenti fatti
dall’amministrazione Nkrumah, oltre alle numerose infrastrutture create nel
settore sociale, agricolo e industriale, resta l’apertura della Diga sul fiume
Volta, inaugurata il 22 Gennaio 1966, nell’ambito della creazione di un
bacino per la produzione della energia idrolettrica, (che consentì al Ghana di
entrare fra quei pochi paesi che producono piu energia di quanta ne
consumano).

63
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag. 290.

48
CONCLUSIONI

L’analisi della figura di Kwame Nkrumah attraverso le tre linee guida:


politica, società, economia, rappresenta un interessante esempio di costruzione
dello stato nazionale. Il giudizio sull’attività del nostro soggetto impone una
suddivisione del percorso politico in due parti: la prima prende in
considerazione il periodo precedente al 1957, nel quale egli seppe organizzare
intorno a sè una massa organizzata di persone che confluì nell’organizzazione
partitica nota come Convention People’s Party che servì alla mobilitazione di
una base popolare necessaria al raggiungimento dell’autogoverno del paese e
successivamente alla totale indipendenza dal regime britannico.
L’ideologia di Nkrumah prende spunto dall’analisi degli effetti disastrosi
provocati dal colonialismo sulla società africana, la rivendicazione legittima del
diritto di autogovernarsi è la prima sfida che gli si pone davanti, e per vincerla
egli sa che ha bisogno di una forte base popolare che lo sostenga nel percorso
verso l’indipendenza.
Attraverso la diffusione delle idee relative alla “positive action” egli riuscì a
manifestare il dissenso, represso dai tanti anni di dominio straniero.
Grazie alle sue idee di liberazione dal colonialismo e della unione degli stati
Africani, e ai risultati ottenuti sulla via dell’indipendenza egli fu visto come il
liberatore, il redentore (l’osagyefo).
L’indipendenza, che rappresenta comunque un traguardo fondamentale, fu
solamente il primo passo verso la ricostruzione del paese, infatti per Nkrumah
l’ultimo stage del processo di costruzione del Ghana doveva essere il
raggiungimento della giustizia sociale, e per raggiungere questo fine egli adottò

49
4 linee guida cosiccome suggerito da K. Afari-Gyan “ -è essenziale che il
governo prenda iniziativa e sia attivamente coinvolto nel processo di sviluppo;
- la creazione di nuove istituzioni utili al territorio Africano, poichè le
soluzioni dei problemi Africani saranno diverse da quelle adottate altrove;
- il sistema mono-partito, tipico del socialismo, è la miglior struttura per il
raggiungimento della giustizia sociale;
- l’unità continentale è essenziale per lo sviluppo, poichè nessun paese
africano, da solo, può avere successo”64.
Il periodo successivo, databile fra il 1957 e il 1966, denota invece un marcato
cambiamento nella gestione della leadership, realizzato, nei primi anni,
attraverso la limitazione delle libertà personali (come citato nella parte relativa
allo scenario interno) tramite atti come: l’Avoidance of Discrimination Bill o il
Preventive Detention Act, la cui motivazione politica riguardava la messa al
bando delle organizzazioni contrarie alla unità nazionale, una sorta di battaglia
fra i sostenitori della frammentazione (Danquah leader dell’opposizione era
favorevole ad una repubblica federale) e i creatori dell’unità nazionale
rappresentati dal C.P.P..
Questa risultava essere la motivazione principale, ma esistevano forti
contrasti fra il partito di N. e le opposizioni anche sui temi di gestione politico-
economica delle risorse principali del paese, un esempio su tutti la
nazionalizzazione del governo della Cocoa Marketing Board ( che servì a
finanziare numerosi interventi sociali) in contrasto con l’idea dell’opposizione
che vedeva nell’iniziativa privata, per il mercato del cacao, la via migliore per la
crescita del paese.
Iniziativa privata contro gestione statale, una disputa che richiama gli
internazionali modelli di sviluppo tipici dell’economia capitalista e della
pianificazione socialista.
Qualunque sia stata la motivazione della redazione di atti come l’Avoidance
of Discrimination Bill o il Preventive Detention Act , non giustifica una
64
Autori Vari, Life and Work of Kwame Nkrumah, pag. 177.

50
sostanziale repressione della libertà di manifestare il dissenso, ma per N. il
popolo, tramite le elezioni, lo ha delegato nella scelte delle politiche necessarie
alla creazione dello stato nazionale, e ciò giustifica le sue scelte; si tratta
sicuramente di una forte distorsione del concetto di rappresentanza democratica
poichè il mandato del popolo non può dare a nessuno il diritto di reprimere la
libertà di pensiero e di espressione.
Il suo obiettivo era la giustizia sociale, ma questa sicuramente non toccò alle
molte persone imprigionate senza processo. D’altro canto l’ambito politico nel
quale avvengono questo tipo di scelte, richiedeva l’intervento di un leader
stabile e deciso, poichè il legame fra opposizione interna e sviluppo capitalista
era forte, Nkrumah aveva paura che il propagarsi di queste idee (molto lontane
dalla sua impostazione socialista) potesse avere effetti negativi sul processo, da
lui avviato, di costruzione del Ghana.
Le sue scelte sono fatte nell’ottica di proteggere il nascente sistema statale
Ghanese dalle influenze interne che inneggiavano alla frammentazione
regionale, e ad allo sviluppo capitalista.
Sulla stessa linea, si pongono le scelte del 1961 quando il Presidente prese il
controllo del Ministero della Giustizia tramite la sostituzione con l’ Ufficio
Legale Generale, che in sostanza gli donò la gestione del potere giudiziario.
Per N. la concentrazione dei poteri è la via legittima del governo per il
mantenimento degli strumenti necessari ad una leadership seria e duratura,
poichè uno stato troppo giovane non può permettersi il livello democratico dei
paesi occidentali, e per questo le opposizioni vengono messe definitivamente al
bando quando il C.P.P. diviene l’unica struttura partitica legale del Ghana.
Repressione del dissenso e delle opposizioni, accentramento del potere,
monopolio partitico, da queste tre caratteristiche se ne deduce che la Repubblica
del Ghana al 1962 non possa essere definita come un vero e proprio modello di
democrazia, il potere proviene sì dal popolo, ma la forte flessione autoritaria
avvicina il paese ad un regime dittatoriale.

51
La gestione della leadership interna, come detto, presenta forti distorsioni del
concetto di democrazia, ma alla luce dell’apertura degli archivi sulle relazioni
con l’Africa da parte degli Stati Uniti, si impone una rivalutazione di quelle
scelte che hanno trasformato il redentore in dittatore.
Se decontestualizzassimo le azioni autoritarie che vanno dal 1957 al 1965,
ogni rivalutazione sembrerebbe inutile, poichè la Repubblica del Ghana
potrebbe essere tranquillamente definita come una dittatura socialista, molto
lontana dall’attuale concetto di stato democratico.
Se invece approfondiamo il contesto internazionale nel quale il Ghana nasce,
cioè durante la guerra fredda, non possiamo esulare dal dire che esistevano
rapporti fra le politiche interne al Ghana e le ideologie dominanti.
Come citato precedentemente lo scontro fra i partiti Ghanesi era
caratterizzato dal governo e dalla sua impostazione socialista in contrasto con le
opposizioni sostenitrici dell’iniziativa privata e quindi più vicini ad una logica
capitalista. Si ripropone, quindi, anche in campo interno la sfida ideologica
internazionale, e la via per lo sviluppo intrapresa dal Ghana, dichiaratamente
socialista, (pur non appartenendo al blocco sovietico) si trova palesemente in
contrasto con l’idea di sviluppo delle potenze occidentali.
Infatti i documenti dell’archivio statunitense dimostrano un’avversione alle
politiche attuate da Nkrumah, oltre all’appoggio ai gruppi rivoluzionari interni al
paese, quando questo supporto sia cominciato non sono in grado di affermarlo,
ma ciò dimostra il collegamento fra opposizione interna e alcune potenze
occidentali ( U.S.A.-FR.-G.B.).
Alla luce di questi collegamenti le scelte autoritarie possono essere viste
come un necessario strumento di difesa degli interessi nazionali, contro delle
forze, interne sì, ma comunque sorrette da interessi neocoloniali stranieri.
Con ciò non vorrei giustificare il percorso autoritario, ma semplicemente
porre sotto altra luce le scelte di N. che a mio modesto parere non ebbe
l’obiettivo di un mero dominio delle masse, attraverso la repressione del

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dissenso; ma bensì l’obiettivo di promuovere il benessere dei suoi cittadini
tramite il raggiungimento della giustizia sociale.
La domanda che mi pongo è quanto queste scelte siano state necessarie, e la
risposta ancora oggi rimane ambigua.
Distorsione del concetto di democrazia, ampio deficit economico, questi
possono essere in sintesi i due principali fallimenti, infatti i forti debiti generati
dai mastodontici piani di sviluppo oltre che dalla pessima gestione delle imprese
statali (che dovevano essere la via ideale per uno sviluppo accellerato) dettero il
colpo di grazia alla traballante amministrazione Nkrumah.
L’idea ch’egli aveva della ricostruzione economica del paese, era
caratterizzata dalla creazione di un nuovo settore trainante accanto alla
tradizionale monocoltura del cacao, rappresentato dal settore industriale e dalla
messa a valore delle risorse minerarie e idroelettriche del paese.
I vari piani di sviluppo varati dal governo, rappresentavano la voglia di N. di
accellerare lo sviluppo del paese, prevedendo lo stanziamento di ampie risorse,
sicuramente oltre le possibilità economiche del paese. Le opere realizzate furono
molte e importanti, basti pensare al progetto Volta, i porti, le raffinerie, i servizi
sociali, ma rimangono comunque una serie di investimenti improduttivi (come il
fallimento imprese pubbliche, e la dilagante corruzione) che hanno fatto sì che le
riserve dello stato terminassero generando un forte debito, oltre ad un aumento
del costo della vita fra il marzo 1963 e il dicembre 1965 del 60%, unito alla
perdita di potere d’acquisto della moneta locale. Questa, non esaltante,
situazione fu ulteriormente deteriorata quando la Banca d’Inghilterra oltre al
F.M.I e agli Stati Uniti, iniziarono a negare i prestiti e gli aiuti
all’amministrazione Nkrumah, che col solo supporto dell’est marxista (peraltro
scarso rispetto alle esigenze) non potè far niente per tentare di riequilibrare la
situazione.
Se la situazione politico-economica puo essere meritevole di critiche, i
massicci investimenti in ambito sociale non possono altro che ricevere elogi,

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infatti il grande aumento nel numero di scuole primarie e secondarie a livello
educativo, il miglioramento e l’ampliamento dei distretti ospedialieri e degli
ambulatori a livello sanitario, la lotta alla alfabetizzazione, dimostrano una
grande intuizione di Nkrumah: l’investimento in risorse umane, come motore
principale per lo sviluppo del paese,(concetto molto importante nell’economia
dello sviluppo) per il raggiungimento del fine ultimo cioè la giustizia sociale.
In conclusione, l’esigenza di Nkrumah di dare stabilità al paese, anche a
costo di attuare una sostanziale repressione, lo allontanò da una parte del suo
popolo e dal supporto dei paesi occidentali, non avendo ricevuto un adeguato
sostegno dai paesi socialisti, rimase isolato e finì per essere schiacciato da forze
interne che non era più in grado di controllare.
Nkrumah fu deposto nel 1966 dopo un colpo di stato, alla luce delle scelte del
presidente questa può sembrare una soluzione legittima, (specialmente per le
centinaia di persone imprigionate senza processo) ma senza dubbio egli si è
guadagnato un posto di onore nella storia del novecento Africano, essendo uno
fra i padri fondatori, se non il padre fondatore di quella piccola striscia di terra
oggi a noi nota col nome di Ghana.

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