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08.02.

2023
LEZIONE 2

Nel 1978 uno studioso di letteratura comparata, Said, pubblica un saggio che si chiama
Orientalism, è una visione dell’Oriente stereotipata da noi occidentali. Si crea un contesto
di alterità e diversità rispetto a ciò che è l’Occidente, è una visione creata da chi se ne vuole
differenziare. Questo saggio evidenzia la stessa cosa che il nord Europa protestante afferma
rispetto al Mediterraneo. A noi interessa superare questa visione.
Ci sono dei concetti come quello di “onore” che sussiste in tutto il Mediterraneo.

Link articolo a fine pagina: Michael Herzfeld: “l’antropologo? Un ribelle che si oppone
all’autorità”, intervista 2012.
Concetto imporrante: Culture Intimity, articolo del ’96, tradotto in Italia nel 2003.
Elemento importante dell’antropologo è la ribellione nei confronti dell’autorità, pur
rispettando le regole. Ribellarsi all’ordine superiore per una più nobile causa, già Maria
Teresa premiava coloro che si erano distinti in merito a ciò.

Antropologi del nord Europa industrializzato quando arrivano al sud la vedono come
arretrata. Ritiene che i rapporti sociali siano caratterizzati da clientelismo, lo status sociale
pare essere immobile, la prevalenza della struttura familiare, scarsa visibilità delle
istituzioni secolari (stato), controllo sociale forte sulle libertà individuali, una
subordinazione del ruolo della donna, religione immanente, fisica, presente (presente nella
quotidianità, quasi animistiche). Questi elementi che gli antropologi del nord notano non
fanno altro che portare a costruire con ancora più forza la categoria di Mediterraneo che
per loro si connota per questi aspetti.
Esiste anche una antropologia italiana del mediterraneo, ci sono molti studi di tradizioni
popolari, c’è Ernesto De Martino. Questa dimensione però gli antropologi del nord non ce
l’hanno perché sono spinti da motivazioni e necessità di tipo geo-politico. Perché vengono
giù? Perché il mondo è diviso in due blocchi, est e ovest, l’Italia fa parte del blocco ovest
dell’USA, quindi devono conoscerne le caratteristiche. Secondo fenomeno è quello di
assistere in Africa al fenomeno di decolonizzazione, spariscono tutte le colonie europee in
Africa.
I limiti di questi studi (prima fase, anni ’50) sono evidenziati da un antropologo inglese
degli anni ’70 (seconda fase): si sono concentrati su singole comunità, hanno avuto scarso
interesse per la storia che ha portato a giungere a quel punto. Non comparano società e non
prendono in considerazione la storia.
Block, studio di un paese siciliano e la mafia, prende in considerazioni sensibilmente la
storia.
Dal punto di vista religioso il mediterraneo è monoteista ma ci sono varie religioni in
contrasto tra loro, gli elementi che mettono in conflitto sono quelli che sono simili e
mettono in relazione.
Quando il mediterraneo viene visto come un tutto’uno? Con Napoleone, va in Egitto a fine
‘700 e lo conquista. Viene. Sconfitto da Nelson e poi torna in Francia. Assorbe la diversità,
l’alterità e la comprende nella sua diversità. Dal periodo napoleonico nasce questa visione
falsata del mediterraneo come unità.

Guerra Fredda: il sud Italia è americano.


08.02.2023
Primo studioso è Pitribers, molto critico per occuparsi della Spagna, studia a Oxford.
Pubblica un testo che si chiama The people of the Sierra, studia una sola comunità della
Andalusia (Spagna arretrata). Il villaggio si chiama Grazalema che lui ribattezza con un
altro nome per non farlo riconoscere. Studia il rapporto tra villaggio e governo centrale (le
tensioni, i rapporti, le sanzioni), si rende conto che i ceti notabili del villaggio fungono da
cerniera tra il popolo del villaggio e il governo centrale di Madrid. Sono dinamiche molto
avanzate che negli anni ’50 nessuno esplora.
Un articolo che parla di questo popolo alcuni studiosi dicono che la tesi esposta da Pitribers
è che esiste una tensione strutturale tra le sanzioni della comunità locale e quelle che
arrivano dal governo centrale e che corrispondono al conflitto tra i valori della autorità e
della uguaglianza della comunità. Questa idea si sviluppa in rapporto al concetto di villaggi
che possiede una unità morale e che si contrappone a quella statale.
I banditi si comportano come la guardia civil.
La tensione tra comunità e stato è mitigata da gruppi che creano il clientelismo e si
rapportano con il potere centrale. Come la mafia controlla il popolo.
Pitribers (sviscera delle problematiche fondamentali) fonda la sua tesi su elementi come
onore e clientelismo, molto lontano dalla tradizione folklorica italiana. Il clientelismo verso
il basso fa da cerniera con lo stato centrale e per questo chi controlla il villaggio può
contrattare con il potere centrale. Il governo centrale si affida allo status quo.
Il governo di Francisco Franco deve comunque adattarsi al potere locale per mantenere una
unità.
C’è un potere contrattuale, le comunità non vengono annullate in rapporto al potere
centrale o estero. Ci si affida a un controllo sociale dal basso, ad esempio parroco.

Link biografia di Pitribers.

Rapporto tra uomo e donna, un conto è il ruolo della donna e un conto quello dell’uomo. In
base ai loro ruoli diversi si lega un diverso concetto di onore. L’onore femminile può essere
solo mantenuto o perso, quello dell’uomo può essere accresciuto.
Pitribers si pone il problema della differenza dei sessi.

https://www.lastampa.it/cultura/2012/06/20/news/michael-herzfeld-l-
antropologo-br-un-ribelle-che-si-oppone-all-autorita-br-1.36471711

https://en.wikipedia.org/wiki/Julian_Pitt-Rivers

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