6 - 1. GENERALITÀ
Abbiamo visto (paragrafo 5 - 6 - 1) che nel caso della flessione semplice (M = Costante,
T = 0) vale la relazione fondamentale:
1 = M (1)
r EJ
Tale relazione è valida anche nel caso in cui sia: T = Costante. Infatti un Taglio costante
provoca uno scorrimento costante delle sezioni che non modifica la curvatura.
Tuttavia, essendo molto piccoli gli scorrimenti prodotti dal taglio nelle travi snelle, in
confronto alle deformazioni prodotte dalla flessione, si può ritenere VALIDA la (1) IN
TUTTI I CASI (anche quando T non è costante).
L’equazione (1) viene chiamata: EQUAZIONE DELLA LINEA ELASTICA o DELLA
DEFORMATA DELL’ASSE GEOMETRICO della trave.
E’ noto dalla Geometria differenziale che la CURVATURA in un punto di una linea:
y = y(x)
è espressa da:
d2 y r
1 dx 2
=± 3
r dx
dy 2 2
1 + x
dx dy
y
dy
Essendo: l’inclinazione rispetto all’asse x della tangente alla deformata in un punto, in
dx
generale molto piccola per piccole deformazioni, si può scrivere:
2
1 = ± d y
r dx 2
d 2y
= ± M
dx 2 EJ
Facendo coincidere l’asse x con l’asse geometrico indeformato della trave, orientato
positivamente verso destra, e assumendo positivo l’asse y orientato positivamente verso il
basso (concordemente con la forza-peso) l’equazione precedente diventa:
6-1
d2 y M
= – EJ (2)
dx2
Nota:
Esaminiamo il significato del segno “ – “ nell’equazione precedente, facendo riferimento al
disegno sottostante.
M M
M (+)
M M
dy
x dx dy
dx
M y M
M M
(a) (b)
In un elemento come ( b ), preso nel tratto a destra delle mezzeria dove la deformata risale, y
dy
diminuisce all’aumentare di x, pertanto: < 0 . Spostandosi verso l’appoggio destro, la
dx
deformata è via via più ripida e quindi il calo di y rispetto ad x tende ad aumentare, cioè la
dy
derivata rispetto ad x di è positiva. Pertanto, anche in questo tratto della trave:
dx
d dy d 2 y
= <0
dx dx dx 2
dM = T e dT = – q
dx dx
l’equazione della linea elastica può essere scritta anche nelle forme:
6-2
d3 y T d4 y q
= – EJ e = EJ (3)
dx3 dx4
φ
dy dϕ d 2y dy
ϕ = dx da cui: dx =
dx 2 dx
Essendo inoltre:
L’integrazione della (2) va eseguita caso per caso, quando sia nota l’espressione di M (x)
(supponendo che J sia costante). Tale integrazione è semplice quando è semplice la funzione
M(x), cioè quando è semplice la funzione q (x) di cui M (x) è la derivata seconda:
d 2M = – q
dx2
dy
b) DISCONTINUITÀ DI = CUSPIDE
dx
1 = ∞ e quindi: M = ∞ cioè: M = ∞
r EJ
Si può avere quindi una cuspide solamente in un punto di una trave in cui sia applicato un
momento flettente infinito.
6-3
- DISCONTINUITÀ FISICAMENTE AMMISSIBILI
d 2y d 2y
a) Dalla relazione: = – M risulta che è discontinua la nei punti
dx 2 EJ dx 2
in cui è applicata una coppia concentrata.
d 3y d 3y
b) Dalla relazione: = – T risulta che è discontinua la nei punti
dx 3 EJ dx 3
in cui è applicata una forza concentrata.
d 4y q d 4y
c) Dalla relazione: = risulta che è discontinua la nei punti
dx 4 EJ dx 4
in cui è discontinuo il carico distribuito q.
La presenza di queste discontinuità obbliga a scrivere e a integrare l’equazione (2) della
linea elastica per ogni tratto compreso fra due discontinuità.
L’integrazione è quindi semplice solamente nei casi in cui tali discontinuità non sono
presenti.
Vediamo alcuni esempi.
ESEMPIO n. 1 M
Linea elastica di una TRAVE A MENSOLA con un
MOMENTO applicato ALL’ESTREMITÀ LIBERA.
M
x
Il Momento Flettente è COSTANTE e vale - M in l
tutte le sezioni.
y
L’equazione (2) della linea elastica diventa: -M
d 2y
EJ = M
dx 2
Integrando rispetto a x:
dy
EJ = M x + C1 (4)
dx
Integrando ancora:
2
EJ y = M2x + C 1 x + C 2 (5)
y = 0 abbassamento nullo
per: x = l
dy
= 0 rotazione nulla
dx
La (4) dà:
0 = M l + C1
da cui:
6-4
C1 = - M l
La (5) dà:
2
0 = M2l – M l 2 + C 2
da cui:
2
C 2 = M2l
2 2
EJ y = M2x – M l x + M2l (6)
Nota:
2
1 ≅ – d y
r dx2
fmax = yx = M l2
= 0 2 EJ
dy
L’equazione (4): EJ = M x + C1
dx
scritta introducendo: C1 = - M l
diventa:
dy
EJ = M x–Ml
dx
dy
= –M
EJ
l
dx x= 0
negativa perché antioraria.
6-5
ESEMPIO n. 2
P
Il Momento Flettente in ogni punto è:
M (x) = - P x
Integrando rispetto a x: y
dy P x2
EJ =
2
+ C1 (7)
dx M=-Px
Integrando ancora:
3
EJ y = P6x + C 1 x + C 2 (8)
y = 0 abbassamento nullo
per: x = l
dy
= 0 rotazione nulla
dx
La (7) dà:
2
0 = P2l + C 1
da cui:
2
C 1 = – P2l
dy 2 2
EJ = P2x – P2l Andamento della ROTAZIONE
dx
3 2 3
EJ y = P 6x – P2l x + P3l Andamento della FRECCIA
6-6
yx l3
= 3PEJ FRECCIA MASSIMA
= 0
dy l2
= – 2P EJ ROTAZIONE MASSIMA
dx x = 0
OSSERVAZIONE
Il Taglio è costante lungo tutta la trave e vale: T = P. Esso provoca quindi uno scorrimento:
τ
γ= costante
G
che produce nell’estremità libera una freccia:
yT = γ L
P
Considerando per la tensione tangenziale τ il suo valor medio: τ = = 1, 27.N / mm 2
S
E 2
e considerando: G= = 7,92.N / mm
2 (1 + ν )
si ottiene:
τ
yT = γL = L = 0, 016.mm
G
Il valore di yT è quindi di quattro ordini di grandezza inferiore rispetto a quello di yM e può
quindi essere trascurato.
6-7
ESEMPIO n. 3
Q = qx
q q
x x / 2 M (x)
l x
O
y
q x2
M= -
2
q x2
M (x) = – Q x = –
2 2
Integrando rispetto a x:
dy q x3
EJ = 6 + C1 (9)
dx
Integrando ancora:
q x4
EJ y = 24 + C1 x + C2 (10)
y = 0 abbassamento nullo
per: x = l
dy
= 0 rotazione nulla
dx
La (9) dà:
q l3
0 = 6 + C1
da cui:
q l3
C1 = –
6
6-8
q l4 q l4
0 = 24 – 6 + C2
da cui:
q l4 – 4 q l4
24 + C2 = 0
e infine:
q l4
C2 = 8
dy q x3 q l3
EJ = – Andamento della ROTAZIONE
dx 6 6
3 4
q x4 ql ql
EJ y = – x + Andamento della FRECCIA
24 6 8
Altri esempi di integrazione della linea elastica sono mostrati più avanti, al paragrafo 6 – 5.
Nota:
6-9
6 - 3. IL TEOREMA DI MOHR
Confrontiamo le due equazioni che descrivono rispettivamente la linea elastica e il legame
tra il momento flettente e il carico distribuito:
d2 y M d2 M = – q
= – EJ
dx2 dx2
Se consideriamo:
vale il
TEOREMA DI MOHR:
y = M* (11)
dy
= dM* = T*
dx dx
1° COROLLARIO
Poiché agli estremi di una trave appoggiata il taglio è uguale alle reazioni vincolari segue
che:
dy dy
= A* = B*
dx x = 0 dx x = l
6 - 10
2° COROLLARIO
Nota:
In questo caso, i segni della rotazione e della reazione vincolare fittizia coincidono perché
anche per le rotazioni la convenzione sui segni è la stessa che per il taglio:
Rotazione + Rotazione - A B
Taglio +
Taglio -
dy
→ T*
dx
y = 0 → M* = 0
INCASTRO ESTREMO LIBERO
dy
= 0 → T* = 0
dx
y = 0 → M* = 0
APPOGGIO APPOGGIO
dy
≠ 0 → T* ≠ 0
dx
y ≠ 0 → M* ≠ 0
ESTREMO INCASTRO
dy
LIBERO ≠ 0 → T* ≠ 0
dx
6 - 11
Pertanto la trave ausiliaria di una trave reale su due appoggi sarà ancora una trave su due
appoggi.
La trave ausiliaria di una trave reale a mensola sarà una trave a mensola con le estremità
scambiate.
ESEMPIO n. 4
Mmax = P l
q* = P x
EJ
Px
P q* =
EJ
q*max = P l
EJ
x
l 2
l
3 2
y 1 Pl
R* = q*max l =
x 2 2 EJ
M= Px
q*max = P l
EJ
La Risultante R* del carico fittizio è (area della distribuzione triangolare del carico):
R* = 1 q* l = P l2
2 max 2 EJ
6 - 12
La REAZIONE VERTICALE ALL’INCASTRO della trave ausiliaria è:
l2
A* = – R* = – 2P EJ
dy l2
= A* = – 2PEJ
dx x = 0
M* l2 2 l = P l3
= R* 32 l = 2PEJ
x= 0 3 3 EJ
P l3
y x = 0 = M* x = 0 =
3E
ESEMPIO n. 5
Trave appoggiata agli estremi e caricata da due coppie uguali e contrarie applicate agli
estremi stessi.
M
M M q* =
EJ
l
A* B*
Ml
M = Costante R* = q* l =
EJ
6 - 13
M* x = 2l = A* 2l – R* l Ml l Ml l
2 4 = 2 EJ 2 – 2 EJ 4 =
22 2
= Ml – Ml = M l
4 EJ 8 EJ 8 EJ
dy dy
= = A* = B* = 2MEJl Rotazioni agli estremi
dx x = 0 dx x = l
ESEMPIO n. 6
P Pl
q*max =
4 EJ
l/2 l/2
l
A* B*
R*
Pl
Mmax =
4
R*
A* 2
l/6
l/2
6 - 14
M* = A* 2l – R* l = P l2 l – P l2 l =
x= l 2 6 16 EJ 2 16 EJ 6
2
3 3 2 3 3
= P l – P l = 3 P l – Pl = Pl
32 EJ 96 EJ 96 EJ 48 EJ
dy dy P l2
= = A* = B* = 16 EJ Rotazioni agli estremi
dx x = 0 dx x = l
fmax = y x = M* P l3
= 48 Freccia massima al centro
= l x = l EJ
2 2
ESEMPIO n. 7
Trave su due appoggi CON UNO SBALZO soggetta a un carico P nell’estremo libero.
A B
C
a l
L’APPOGGIO INTERMEDIO che appare nel punto A di questa trave reale non rientra nei
casi di vincolo già contemplati.
Tale appoggio non consente abbassamenti ma consente la rotazione; pertanto nella trave
ausiliaria ci dovrà essere in quel punto un vincolo che dia un momento flettente fittizio nullo e
un taglio fittizio non nullo, cioè una CERNIERA INTERNA.
y = 0 → M* = 0
APPOGGIO CERNIERA
dy
INTERMEDIO ≠ 0 → T* ≠ 0 INTERNA
dx
Nota:
Una cerniera esterna nella trave ausiliaria darebbe una reazione vincolare e quindi una
discontinuità in T*.
6 - 15
Dividendo la trave ausiliaria in corrispondenza della cerniera A, si possono studiare
separatamente le due parti.
- PARTE DESTRA:
T* A l – R* 2 2 l = 0
3
da cui:
T* A = 2 R*2 = P a l
3 3 EJ
Pa
q*max =
P EJ
A B B
C A
C
M*
Mmax = P a C
B
R* R*
1 T* T* 2
A A
T*
C
T* B + T*A – R*2 = 0
da cui:
T* B = R* 2 – T* A = P a l – P a l = P a l
2 EJ 3 EJ 6 EJ
- PARTE SINISTRA:
P a2
- Risultante del carico fittizio: R*1 = 1 q* max a =
2 2 EJ
Equilibrio alla traslazione verticale:
T* C – T*A – R* 1 = 0
da cui:
2
T*C = R* 1 + T* A = P a + P a l = P a (3 a + 2 l)
2 EJ 3 EJ 6 EJ
6 - 16
2 3 2
M*C = T*A a + R* 1 2 a = P a l + 2 P a = P a (l+ a)
3 3 EJ 3 2 EJ 3 EJ
Pertanto, nella trave reale:
dy
= T* C = 6PEJ
a (3 a + 2 l) Rotazione nel punto C
dx x = C
dy
= T*A = P al
3 EJ
Rotazione nel punto A
dx x = A
dy
= T* B = P al
6 EJ Rotazione nel punto B
dx x = B
P a2
y x = C = M*C =
3 EJ
(l + a) Freccia nel punto C
I versi di queste rotazioni e della freccia si deducono dall’osservazione della trave reale.
ESEMPIO n. 8
a/3
q*
ab
Il carico fittizio sulla Trave Ausiliaria ha il valore massimo: q* = P
EJL
ROTAZIONI DEGLI ESTREMI A e B DELLA TRAVE
6 - 17
2 b
- Equilibrio alla rotazione intorno al punto A: R1* a + R *2 a + = VB* L da cui:
3 3
Pa 2 b 2 Pab 2 b Pa 3b Pa 2 b 2 Pab3 Pab
VB* = 2 3
a + 2
a + = 2
+ 2
+ 2
= 2
2a 2 + 3ab + b 2 ( )
2EJL 2EJL 3 3EJL 2EJL 6EJL 6EJL
Pa
VB* = ϕB = L2 − a 2
( ) ROTAZIONE NEL PUNTO B (antioraria)
6EJL
a 2
- Equilibrio alla rotazione intorno al punto B: R1* + b + R *2 b = VA* L da cui:
3 3
Pa 2 b a 2
Pab 2 Pa 3b Pa 2 b 2 Pab3 Pab
VA* = 23
+ b + 2 3
b = 2
+ 2
+ 2
= a 2 + 3ab + 2b 2 ( )
2EJL 2EJL 6EJL 2EJL 3EJL 6EJL2
Pb L2 − b 2
( )
VA* = ϕA = ROTAZIONE NEL PUNTO A (oraria)
6EJL
Pa 2 b 2
M*C = y C = ABBASSAMENTO DEL PUNTO C
3EJL
C H L/6
Pab L Pa
q= × = L/2
EJL 2b 2EJ
b
La risultante del carico fittizio applicato da
B ad H vale:
1L L Pa PaL
R* = q= = applicata alla distanza L/6 dal punto H.
22 4 2EJ 8EJ
6 - 18
Il Momento flettente fittizio nel punto H vale quindi:
L Pa L2 − a 2 L PaL L Pa L2 − a 2
( ) ( )
*L PaL
M*H = VB* −R = − = − =
2 6 6EJL 2 8EJ 6 12EJL 48EJ
Pa L2 − a 2 L2 Pa 4L2 − 4a 2 − L2 Pa
= − = = 3L2 − 4a 2 ( )
EJ 12
48 EJ 48 48EJ
che coincide con l’abbassamento del punto H (mezzeria della trave). Quindi:
Pa
yH = 3L2 − 4a 2
( ) ABBASSAMENTO DEL PUNTO DI MEZZO
48EJ
Pb L2 − b 2
( ) − Pa b = 2
Pb L2 − b 2 a 2 Pb L2 − b 2 − 3a 2
TC* = VA* − R1* = − = =
6EJL 2EJL EJL 6 2 EJL 6
Pb 2
= L − b 2 − 3a 2
( )
6EJ
Sostituendo entro la parentesi: L=a+b si ottiene, dopo semplici passaggi:
Pab
TC* = ( b − a ) = ϕC ROTAZIONE NEL PUNTO C (oraria)
3EJL
Alcuni RISULTATI NOTEVOLI, relativi alle rotazioni e alle frecce di alcune travi caricate in
modo semplice, sono riportati nella tabella della pagina seguente.
6 - 19
TRAVI A DUE APPOGGI
A P B P l2
α A = 16 EJ P l3
yC = 48
l/2 C l/2 2 EJ
α B = – 16 lEJ
P
q q l3
α A = 24 EJ q l4
A B yC = 5
C l/2 q l3 384 EJ
l/2 α B = – 24 EJ
q0 7 Ql
2
A α = Q l3
B Q = q 0l A 180 EJ yC = 5
C l/2 2 Q l2 384 EJ
l/2 αB = – 8
180 EJ
A B αA = – C l
6 EJ C l2
yC = – 16
C l/2 C C l EJ
l/2 α B = 3 EJ
C C αA = – C l l2
A B 2 EJ yC = – 8CEJ
C C l
α B = 2 EJ
l/2 l/2
A
C C αA = C l
B 6 EJ yC = 0
C l/2
l/2 α B = 6CEJ
l
A P B P b (l 2 – b 2) P a (3l 2 – 4 a 2)
αA = yC =
D C 6 EJ l 48 EJ
l/2 P a (l 2 – a 2) P a b2
2
a b αB = – yD =
6 EJ l 3 EJ l
TRAVI A MENSOLA
P P l2 l3
A α B = 2 EJ yB = 3PEJ
l B
q q l3
αB = q l4
A l B 6 EJ yB =
8 EJ
q0
Q l2 Q l3
B Q = q0 l αB = yB =
A 2 12 EJ 15 EJ
l
A B l2
αB = C l yB = 2CEJ
l EJ
C
6 - 20
TRAVI DI SEZIONE NON COSTANTE
ESEMPIO n. 9
P
J1 J2
A A
R*
x R* 2
1
a 2 a (l – a) 2 l + a
3 3 l+a
l
a + (l – a) 2 l + a
3 l+a
M=Pl
M=Px
Pa
EJ 1 Pl = Pl
EJ 2 2 EJ1
Pa = Pa
EJ 2 2 EJ1
R*1 = 1 P a2
2 E J1
Pa Pl
E J2 + E J 2
R*2 = 2 (l – a) = 2 EP J (a + l) (l – a)
2
Il taglio fittizio T* e il momento flettente fittizio M* nel punto A della trave ausiliaria
valgono:
6 - 21
2
T*A = R*1 + R* 2 = P a + P (a + l)(l – a) =
2 E J1 2 E J2
= ROTAZIONE NEL PUNTO A della trave REALE
3
M*A = R*1 2 a + R*2 (a + l – a 2l + a ) = P a + P (a + l)(l – a) (a + l – a 2l + a ) =
3 3 l+a 3 E J1 2 E J2 3 l+a
= FRECCIA NEL PUNTO A della trave REALE
In molti casi pratici risulta più semplice, per calcolare la rotazione e l’abbassamento di un
punto di una trave, DIVIDERE LA TRAVE IN TRATTI DI COMPORTAMENTO PIU’
SEMPLICE e COMPORRE LE DEFORMAZIONI DEI VARI TRATTI.
ESEMPIO n. 10
P
A
C
B
a b
yB yB
yA
αB . a αB
Solamente il tratto BC della trave è caricato e si deforma, mentre il tratto AB rimane rettilineo
ma subisce l’abbassamento e la rotazione del punto B.
La freccia nel punto A si compone quindi di due termini:
yA = yB + αB . a
Il termine yB è la freccia provocata nel punto B dalla deformazione del tratto BC della trave e
vale:
Pb3
yB =
3EJ
Il termine αB . a vale:
Pb 2
α B .a = a
2EJ
La freccia totale nel punto A è quindi:
6 - 22
Pb3 Pb 2
yA = + a
3EJ 2EJ
ESEMPIO n. 11
P
J1 B J2 C
A
L1 L2
J1 P J2 P J2
C
B C
A
P. L1 αΒ B
B
P. L1
A J1
Infine, la rotazione dell’estremo B del tratto BC produce un ulteriore abbassamento del punto
A, ritenendo il tratto AB rettilineo:
PL22 (P.L1 )L 2
y A = α B (P).L1 + α B (P.L1 ).L1 = L1 + L1
2EJ 2 EJ 2
6 - 23
ESEMPIO n. 12
Calcolare la freccia e la rotazione dell’estremo A della trave a mensola di figura.
P1 P2
J 2 E2 J1 E1
A B
l2 C l1
P1 P2
J1 E1
B
l1
M = P1 l 2
Il tratto l1 risulta caricato dalla forza P2, dalla forza P1 e dal momento M = P1 l2 dovuto
al trasporto di P1 da A a C.
dy
La freccia y x = C (chiamata per brevità: yC ) e la rotazione (chiamata per
dx x = C
brevità: αC), sono date da:
(P + P2) l 31 (P l ) l 2
yC = 1 + 1 2 1
3 E 1 J1 2 E 1 J1
(P1 + P2 ) l 21 (P l ) l
αC = + 1 2 1
2 E 1 J1 E 1 J1
Ritenendo il tratto l2 indeformabile (e quindi rettilineo), la freccia e la rotazione in A
sarebbero:
B
yC
l1
y' αC
A α C l2 C
l2
α'A A
y' A = y C + α C l 2
α 'A = α C
6 - 24
Ritenendo ora il TRATTO l2 DEFORMABILE, le sue deformazioni elastiche vanno
SOMMATE ALLE PRECEDENTI.
Si può schematizzare il tratto l2 come se fosse INCASTRATO nel punto C dopo che
questo ha già subito abbassamento e rotazione relativi al tratto l1.
L’ulteriore abbassamento e l’ulteriore rotazione nel punto A sono quindi:
B
P1 l1
C
y"A
l2
A
α "A
P1 l 32 P1 l 22
y" A = α"A =
3 E 2 J2 2 E 2 J2
(P 1 + P2) l 21 P1 l 2 l 1 P l2
αA = + + 1 2
2 E 1 J1 E 1 J1 2 E 2 J2
Questo metodo è praticamente insostituibile quando si hanno travi con tratti di sezioni
diverse o di materiali diversi.
ESEMPIO n. 13
P
A B
C
a l
6 - 25
M=Pa
(1)
y' αA l
C
+
P (2)
y"C
(P a) l 2
y' C = α A a = 3 EJ a = P3 aEJl
(P a) l
α' C = α A =
3 EJ
y" C = P a3
3 EJ
α"C = P a2
2 EJ
P a 2 l P a3 P a2
yC = y'C + y"C = + = (l + a)
3 EJ 3 EJ 3 EJ
2
α C = α' C + α "C = P a l + P a
3 EJ 2 EJ
6 - 26
6 - 5. ALTRI ESEMPI DI CALCOLO DI DEFORMAZIONI
ESEMPIO n. 14
x
l
Calcolare la freccia in mezzeria e la rotazione alle estremità della trave appoggiata caricata
uniformemente.
x2 ql x2
M = VA x – q = x – q
2 2 2
d 2y ql 2
EJ = – x + qx
dx 2 2 2
Integrando, si ha:
dy q l x2 q x3
EJ = – + + C1
dx 2 2 2 3
q l x3 q x4
EJ y = – + + C1 x + C2
4 3 6 4
x = 0
y = 0 per:
x = l
da cui:
0 = C2
q l4 q l4
0 = – 12 + 24 + C1 l
da cui:
q l3
C 1 = 24
6 - 27
ql q q l3
EJ y = – 12 x3 + 24 x 4 + 24 x
da cui, infine:
4
yx = l 5 ql
= 384
2 EJ
La ROTAZIONE ALL’ESTREMITÀ ( x = 0) è:
dy q l3
= 24 EJ
dx x = 0
dy ql ql q l3
= – 4 EJ l2 + 6 EJ l3 + 24 EJ =
dx x= l
3
ql q l 3 –6 +4 +1 q l3
= –1+1+ 1 = = –
EJ 4 6 24 EJ 24 24 EJ
ESEMPIO n. 15
1° MODO
6 - 28
M = – Cx
L
L’equazione della deformata è quindi:
d 2y
= – M = C x
dx 2 EJ L EJ
da cui:
d 2y
EJ = Cx
dx 2 L
Integrando, si ha:
dy x2
EJ = C + C1 (Rotazione)
dx L 2
Integrando ancora, si ha:
EJ y = C x3 + C 1 x + C 2
6L
y = 0 per x = 0
y = 0 per x = L
dy C x 2 – CL
=
dx 2 EJ L 6 EJ
da cui, infine:
dy CL
= – 24 EJ (Antioraria)
dx x = L
2
dy
= – CL
dx x = 0 6 EJ
6 - 29
dy C L2 – C L = C L 1 – 1 = C L
=
dx x = L 2 EJ L 6 EJ EJ 2 6 3 EJ
dy C x2 – C L = 0
=
dx 2 EJ L 6 EJ
da cui:
x2 L L2
2L = 6 da cui: x2 = 3
da cui, infine:
x = L = 0,577 L
3
2° MODO
6 - 30
TRAVE REALE TRAVE AUSILIARIA
C
EJ
C/L C R*
V*
A V*
x B
C
C
2EJ
V*
A R**
R* = CL
2EJ
V*A = R* = CL ; V*B = 2 R* = CL
3 6 EJ 3 3 EJ
αL = – CL
2 24 EJ
M* L = V* A L 1 L CL L CL L
2 – R** 3 2 = 6 EJ 2 – 8 EJ 6 =
2
= CEJL2 1 – 1 = 3 C L2 = C L2
12 48 48 EJ 16 EJ
C L2
η L = 16
2 EJ
6 - 31
ESEMPIO n. 16
A P
C
L B
a
P
a3 C
yC(P) = P yC(P)
3EJ
B
C
yB(P)
A P
6 - 32
A ϑ B(M t) × a
B
ϑ B(M t)
Mt = P a
a 3 + P L 3 + P a2 L
y C = yC(P) + yB(P) + y C(Mt) = P3EJ 3EJ GJp
ESEMPIO n. 17
a
x1
B C
P P
Ja
Jb Pa φB
b
y2
B
A
P
y1 A
B
y 2 = φB × a =
( Pa ) b a
EJ b
6 - 33
Pb
y3 = TRASCURABILE
EA b
x1 =
( Pa ) b 2
2EJ b
La rotazione del punto C è la somma delle rotazioni alle estremità dei due tratti:
Pa 2 ( Pa ) b
φC = +
2EJ a EJ b
ESEMPIO n. 18
Calcolare le rotazioni degli estremi A e B della trave.
(ROTAZIONE IN A)
a b M a M b
R1* + R *2 a + a + ba +
2 2 EJ1 2 EJ 2 2 Ma 2 Mab Mb 2
VB* = = = + + = ΦB
l l 2EJ1l EJ 2l 2EJ 2l
(ROTAZIONE IN B)
6 - 34
TRAVE REALE TRAVE AUSILIARIA
A J1 C J 2 B M M
M M E J1 EJ 2
a b R*1 R*
2
l
a/2 a/2 b/2 b/2
l
M
R*
1
R*2
M M
E J1 EJ 2
V*
A V*
B
6 - 35