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dove u, v sono funzioni reali di due variabili reali. La nozione di continuità segue
immediatamente da quella di continuità della funzioni reali di due variabili reali.
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Siano u0 = u(x0 , y0 ) e v0 = v(x0 , y0 ) e siano u, v continue in (x0 , y0 ). Dalla disugua-
glianza triangolare segue che
nonché
|z z0 | |x x0 | + |y y0 | . (2.3)
Dalla continuità di u segue che per un arbitrario ✏1 esiste un numero 1 tale che per
ogni (x, y) 2 D̃ che soddisfa |(x, y) (x0 , y0 )| 1 si ha |u u0 | < ✏1 . Analogamente,
dalla continuità di v segue che per un arbitrario ✏2 esiste un numero 2 tale che per
ogni (x, y) 2 D̃ che soddisfa |(x, y) (x0 , y0 )| 2 si ha |v v0 | < ✏2 .
Ponendo = 1 + 2 e ✏ = ✏1 + ✏2 si ha che, per un arbitrario ✏ reale esiste sempre
un numero reale tale che |z z0 | |x x0 | + |y y0 | < 1 + 2 = implica che
|f (z) f (z0 )| |u u0 | + |v v0 | < ✏1 + ✏2 = ✏ e quindi f (z) è continua in z0 per
definizione.
Ora supponiamo che f (z) sia continua in z0 . Allora per ogni ✏ > 0 esiste un > 0
tale che per ogni z 2 D che soddisfa |z z0 | < si ha |f (z) f (z0) | < ✏ e dunque
Quindi, per ogni arbitrario ✏ > 0 esiste un > 0 tale che queste due disuguaglianze
implicano le (2.4) dalle quali segue la continuità di u e v in (x0 , y0 ).
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Teorema: sia f (z) = u(x, y) + iv(x, y) una funzione di variabile complessa che
soddisfa le condizioni di Cauchy-Riemann e siano u(x, y) e v(x, y) funzioni di classe
C 1 (R2 ) in un insieme aperto D ⇢ C. Allora la funzione f (z) è derivabile in D.
Per dimostrarlo, utilizziamo l’ipotesi che u e v siano differenziabili e scriviamo
✓ ◆ ✓ ◆
@u @v @u @v
f (z) = +i x+ +i y. (2.12)
@x @x @y @y
Siccome z = x + i y otteniamo
df @u @v
= +i , (2.14)
dz @x @x
dove il membro a destra è indipendente dalla direzione di z e dunque la derivata è
ben definita e la funzione è differenziabile. Se avessimo utilizzato le (2.10) nel primo
termine avremmo ottenuto l’espressione equivalente
df @v @u
= i . (2.15)
dz @y @y
u = ln r , v = ✓ + 2n⇡ . (2.22)
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Segue che
@ x @✓ y
ux = (ln r) = 2 , vx = = , (2.23)
@x r @x r2
d x ⇣y⌘ 1
ln z = ux + ivx = 2 i = . (2.24)
dz r r2 z
I punti z(ta ) e z(tb ) sono gli estremi della curva C. Supponiamo che x e y siano
funzioni reali della variabile reale t e che siano funzioni monodrome (la curva non ha
nodi), derivabili e con derivata prima continua. La discussione che segue vale anche
per curve regolari a tratti (ad esempio un insieme di archi connessi).
Dividiamo la curva C in n archi di curva introducendo n + 1 punti
z0 ⌘ a, z1 , z2 , . . . , zn 1 , zn ⌘ b . (2.26)
Dividiamo ulteriormente gli archi usando un sequenza di punti ⇣k tali che ogni ⇣k
appartenga strettamente all’arco delimitato da zk 1 e zk , k = 1 . . . n. Definiamo la
somma
n
X
In = f (⇣k )(zk zk 1 ) , (2.27)
k=1
2.3. Integrazione in campo complesso
purché si ricordi che il valore dell’integrale dipende in generale dal percorso scelto
tra a e b.
Scrivendo zk = xk + iyk e f = u + iv si ha
X n n
In = [u(⇣k )(xk xk 1 ) v(⇣k )(yk yk 1 )] (2.30)
k=1
o
+ i[v(⇣k )(xk xk 1 ) + u(⇣k )(yk yk 1 )] .
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2.4 Funzione primitiva
Supponiamo che in una regione del campo complesso che include la curva C la
funzione f (z) sia esprimibile come la derivata di un’altra funzione F (z). Allora F (z)
viene chiamata funzione primitiva di f (z) e
dF (z)
= f (z) . (2.34)
dz
Per ogni punto z posto sul percorso di integrazione C possiamo allora scrivere
dz dF (z) dz dF (z)
f (z) = = , (2.35)
dt dz dt dt
da cui
Z Z tb
dF (z)
f (z)dz = dt = F (b) F (a) . (2.36)
C ta dt
Lemma (di Darboux) sia f (z) una funzione di variabile complessa e C una curva
regolare a tratti sul piano complesso. Sia f (z) limitata per ogni punto z di C 3 . Allora
Z
f (z)dz max |f (z)| · L , (2.38)
C z2C
La somma sulla destra rappresenta la lunghezza della somma dei segmenti che uni-
scono i punti zk ed è quindi minore o uguale alla lunghezza di C. Quindi, per ogni
n vale la disuguaglianza
2.6 Esercizi
Esercizio 1: dimostrare che f (z) = z 2 è intera.
Esercizio 2: dimostrare che f (z) = z̄ non è analitica. Si dimostri anche che f (z) = z̄
è continua ma non derivabile.
Esercizio 3: determinare la funzione analitica f (z) = u(x, y) + iv(x, x) nei casi
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