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Supponiamo che la funzione f ( x, y ) sia definita in un dominio D chiuso e limitato del piano xOy.
Suddividiamo il dominio D,in maniera arbitraria, in n sottodomini, rispettivamente di area
∆σ 1 , ∆σ 2 ,..., ∆σ n e diametro d 1 , d 2 ,..., d n (il diametro di un dominio è la più grande distanza tra
due punti all’interno dello stesso dominio). Scegliamo un punto arbitrario Pk (ξ k ,η k ) in ciascun
sottodominio e moltiplichiamo il valore della funzione nel punto Pk con l’area del sottodominio.
La somma integrale della funzione f ( x, y ) sul dominio D si definisce con la sommatoria:
∑ f (ξ
k =1
k ,η k )∆σ k = f (ξ1 ,η1 )∆σ 1 + f (ξ 2 ,η 2 )∆σ 2 + ... + f (ξ n ,η n )∆σ n
L’integrale doppio della funzione f ( x, y ) sul dominio D è il limite della somma integrale, per il
maggiore dei diametri dei sottodomini che tende a zero:
∫∫ f ( x, y )dσ = lim
max d k → 0
∑ f (ξ
k =1
k ,η k )∆σ k
D
limitato in alto dalla superficie z = f (x, y ) , lateralmente dalla superficie con generatrici parallele
all’asse z, e sotto dal dominio D del piano xOy.
1
REGOLE PER CALCOLARE GLI INTEGRALI DOPPI
1. Il dominio di integrazione D è limitato sulla sinistra e sulla destra da due linee rette x = a e
x = b (a < b ) , e sotto e sopra da curve continue y = ϕ1 (x ) e y = ϕ 2 ( x ) [ϕ1 ( x ) ≤ ϕ 2 ( x )] , ciascuna
delle quali è intersecata da una linea retta verticale solo in un punto (fig. 1).
Per tale dominio, l’integrale doppio può essere calcolato con la formula:
b ϕ2 ( x )
∫∫
D
f ( x, y )dxdy = ∫ dx
a
∫ f (x, y )dy .
ϕ1 ( x )
ϕ2 ( x )
In questo caso, la prima cosa da fare è calcolare l’integrale ∫ f (x, y )dy , nel quale x è considerata
ϕ1 ( x )
come costante.
2. Il dominio di integrazione D è limitato sotto e sopra dalle linee rette y = c e y = d (c < d), e
sulla sinistra e sulla destra da curve continue x = ψ 1 ( y ) e x = ψ 2 ( y ) (ψ 1 ( y ) ≤ ψ 2 ( y )) , ciascuna
delle quali è intersecata da una linea retta orizzontale in un solo punto (fig. 2).
Per un tale dominio, l’integrale doppio è calcolato con la formula:
d ψ 2 (y)
∫∫
D
f ( x, y )dxdy = ∫ dy
c
∫ f (x, y )dx
ψ1 ( y )
ψ 2 (y)
Viene calcolato per prima l’integrale ∫ f (x, y )dx
ψ1 ( y )
nel quale y è considerata come costante.
Le espressioni nel membro di destra delle formula precedenti sono chiamate integrali iterati.
In un caso più generale, il dominio di integrazione può essere ridotto ai casi più generali in base alla
scelta della suddivisione del dominio.
2
ESEMPIO 1
Soluzione
4
x2
4 e
∫∫D ∫0 ∫1 ⋅ [ y ln y − y ]1 = 8 ⋅ (e − e + 1) = 8.
e
x ln ydxdy = xdx ln ydy =
2 0
ESEMPIO 2
∫∫ (cos )
2
Calcolare x + sin 2 y dxdy , se il dominio D è il quadrato 0 ≤ x ≤ π 4 , 0 ≤ y ≤ π 4 .
D
Soluzione
π 4 π 4 π 4 π 4
y 1
∫∫ (cos ) ∫ dx ∫ (cos ) ∫
2 2 2 2 2
x + sin y dxdy = x + sin y dy = y cos x + 2 − 4 sin 2 y dx =
D 0 0 0 0
π 4 π 4
π π 1 π 1 π 1 π π 1 π 1π π 2
∫
2
= cos x + − dx = x + sin 2 x + − x = + + − = .
0 4 8 4 8 2 8 4 0 8 4 2 8 4 4 16
ESEMPIO 3
2 x2
Calcolare I = ∫ dx ∫ (2 x − y )dy
1 x
Soluzione
2 x2 2 2
1 1 1 1 1 1
I = ∫ 2 xy − y 2 dx = ∫ 2 x 3 − x 4 − 2 x 2 + x 2 dx = x 4 − x 5 − x 3 = 0.9.
1
2 x 1
2 2 2 10 2 1
3
ESEMPIO 4
Soluzione
Costruiamo il dominio D. La prima curva è una parabola, con vertice nel punto (0;2), simmetrica
rispetto all’asse y. La seconda curva è una linea retta. Risolvendo parallelamente le equazioni
y = 2 − x 2 e y = 2 x − 1 , troviamo le coordinate dei punti d’intersezione: A (-3; -7), B (1, 1) (fig. 3).
Il dominio di integrazione è del primo tipo:
∫∫ (x − y )dxdy =
D
1 2− x 2 1 2− x 2 1
1 1 1
= ∫ dx ∫ ( x − y )dy = ∫ xy − y 2 dx = ∫ 2 x − x 3 − 2 + 2 x 2 − x 4 − 2 x 2 + x + 2 x 2 − 2 x + dx =
−3
−3 2 x −1
2 2 x −1 − 3
2 2
1 1
1 3 1 1 2 1 3 4
= ∫ − x 4 − x 3 + 2 x 2 + x − dx = − x 5 − x 4 + x 3 + x 2 − x = 4 ⋅
− 3
2 2 10 4 3 2 2 −3 15
ESEMPIO 5
Soluzione
3 2x 3 3 3 3
4 19
[
∫∫( x + 2 y)dxdy = ∫ dx ∫ (x + 2 y)dy = ∫ xy + y
2
]
2x
x dx = ∫ (2x 2 + 4x 2 − x 2 − x 2 )dx = 4∫ x 2 dx = x 3 = ⋅ 4
3 2 3
D 2 x 2 2 2
4
ESEMPIO 6
1 1− x 2
Cambiare l’ordine di integrazione nell’integrale ∫ dx ∫ f (x, y )dy
−1 − 1− x 2
Soluzione
1 1− x 2 1 1− y 0 1− y 2
∫ dx ∫
−1
f ( x, y )dy = ∫ dy ∫ f ( x, y)dx + ∫ dy ∫ f ( x, y)dx .
−1
− 1− x 2 0 − 1− y − 1− y 2
∫∫ F ( ρ ,ϑ ) ρdρdϑ = ∫ dϑ
D α
∫ F ( ρ ,ϑ ) ρdρ
ρ1 (ϑ )
,
ρ 2 (ϑ )
dove F ( ρ , ϑ ) = f ( ρ cos ϑ , ρ sin ϑ ) , l’integrale ∫
ρ ϑ
F ( ρ ,ϑ ) ρdρ nel quale ϑ è considerata costante
1( )
∂x ∂x
J = ∂u ∂v ≠ 0
∂y ∂y
∂u ∂v
u = u(x, y)
v = v(x, y)
è biunivoca tra i punti del dominio D del piano xOy e i punti del dominio D’ del piano uO′v (fig. 5).
y v fig. 5
(x;y) (u;v)
D D'
K
O x O' u
∂x ∂x
∂ρ ∂ϑ cos ϑ − ρ sin ϑ
J= = =ρ.
∂y ∂y sin ϑ ρ cos ϑ
∂ρ ∂ϑ
Una trasformazione biunivoca può essere impiegata per trasformare l’integrale doppio
∫∫ f (x, y )dA
D
x = x(u,v) y = y(u,v)
definiscono una curva parametrica (con v come parametro) nel piano xy. Questa curva è chiamata
u-curva corrispondente al valore u = c. Analogamente per v fissato le equazioni definiscono una
curva parametrica (con parametro u) chiamata v-curva. Consideriamo l’elemento d’aria infinitesimo
delimitato dalle u-curve corrispondenti ai valori vicini u e u + du e dalle v-curve corrispondenti ai
valori vicini v e v + dv.
Si dimostra che una regione rettangolare di area dudv nel piano uv è trasformata in un
parallelogramma curvilineo la cui area è approssimativamente zero.
∂ ( x, y ) R
dA = dxdy = dudv (1)
∂ (u , v )
dA
v + dv
P
u
Q
v
u + du
Esercizio
Utilizzare un cambiamento di variabili appropriato per determinare l’area del disco ellittico E dato
da
x2 y2
+ ≤1
a2 b2
Soluzione
A seguito della trasformazione x = au, t = bv, il disco ellittico E è l’immagine del disco circolare D
dato da u 2 + v 2 ≤ 1 . Supponendo a>0 e b>0, abbiamo
7
∂ ( x, y ) a 0
dxdy = dudv = dudv = abdudv
∂(u , v ) 0 b
Negli esempi che seguono è data la frontiera del dominio D e l’integrale doppio
I = ∫∫ f ( x, y )dxdy
D
ESEMPIO 7
y
2π a
0 0
ESEMPIO 8
2π b
∫
I = dϑ
0
∫ f ( ρ cosϑ , ρ sin ϑ ) ρdρ
a a b x
8
y
ESEMPIO 9
ESEMPIO 10
I= ∫ dϑ
−π
∫ f ( ρ cosϑ , ρ sin ϑ ) ρdρ
0
4
− π 3π
La condizione che l’angolo ϑ ε , deriva x
4 4
dal fatto che la retta di equazione y = -x è tangente al
ESEMPIO 11
y
rispettivamente di equazioni:
γ 1 : x 2 + y 2 = r 2 e γ 2 : x 2 + y 2 = 2rx
r 2r x
r r r r
comuni alle due circonferenze: , 3 e ,− 3
2 2 2 2
π π
da cui si evince che − ≤ϑ ≤ pertanto:
3 3
π
3 2 r cos ϑ
9
ESEMPIO 12
D è l’area del dominio situato nel primo quadrante limitato dalla retta e dalla circonferenza
y
2 2 2
Rispettivamente di equazioni: x + y = a e x + y = a a f0
a
π
2 a
I= ∫ dϑ a
∫ f ( ρ cosϑ , ρ sin ϑ ) ρdρ a x
0
(sin ϑ + cos ϑ )
ESEMPIO 13
I = I 1 +I 2 +I 3 y
π
4 g (ϑ )
3π 1
4 sin ϑ
I2 =
π
∫ dϑ ∫ f ( ρ cosϑ , ρ sin ϑ ) ρdρ
0
x
4
π g (ϑ )
tan ϑ
I3 =
3
∫ dϑ ∫ f ( ρ cosϑ , ρ sin ϑ ) ρdρ
π 0
con g (ϑ ) =
cos ϑ
= tan ϑ sec ϑ
4
ESEMPIO 14
circonferenza, allora il nostro scopo è quello di calcolare il nostro integrale come differenza di due
integrali:
10
I= ∫∫ f ( x, y )dxdy = ∫∫ - ∫∫
D D1 D2
Per calcolare l’integrale esteso al dominio D 1 relativo all’ellisse, operiamo prima la seguente
sostituzione: x = au , y = bv da cui dxdy = ab dudv
con questa l’ellisse si trasforma in un cerchio di raggio 1 con equazione:
u2 + v2 = 1 con v ≥ 0
Pertanto :
π 1 π b
ESEMPIO 15
Soluzione
∫∫
D
x 2 + y 2 dxdy =
π 2 a π 2 π 2
1 a a3 πa 3
= ∫∫ ρ 2 cos 2 ϑ + ρ 2 sin 2 ϑ ρdρdϑ = ∫ dϑ ∫ ρ 2 dρ = ∫ ρ 3 0 dϑ = ∫ dϑ = .
D 0 0
3 0
3 0
6
ESEMPIO 16
∫∫ ln( x
2
Calcolare + y 2 )dxdy , se il dominio D è il disco tra le circonferenze x 2 + y 2 = e 2 e
D
x2 + y2 = e4 .
Soluzione
11
Passando alle coordinate polari:
2π e2
D D D 0 e
2π e2
1 1
2 ∫ ρ 2 ln ρ − ρ 2 dϑ = πe 2 (3e 2 − 1)
0
2 4 e
ESEMPIO 17
∫∫ ( x + y)
3
Calcolare ( x − y ) 2 dxdy , se il dominio D è il quadrato limitato dalle linee rette x + y = 1 ,
D
x − y = 1, x + y = 3, x − y = −1 (fig. 6).
Soluzione
1
Poniamo x + y = u , x − y = v , da cui si ha x = (u + v ) , y = 1 (u − v) . Pertanto il Jacobiano della
2 2
trasformazione è:
∂x ∂x 1 1
J = ∂u ∂v = 2 2 = −1,
∂y ∂y 1 1 2
−
∂u ∂v 2 2
1 1
quindi J = . Di conseguenza, ∫∫ ( x + y ) 3 ( x − y ) 2 dxdy = ∫∫ u 3 v 2 dudv . Poiché il dominio D ′ è
2 D
2 D′
anche un quadrato (fig. 7), abbiamo:
3 1 3 1 3 3
1 3 1 1 1 1 20
∫∫ ( x + y) ( x − y) dxdy = ∫ u du ∫ v 2 dv = ∫ u 3 ⋅ v 3 du = ∫ u 3 (1 + 1)du = u 4 = .
3 2
D
21 −1
21 3 −1 61 12 1 3
12
CALCOLO DI AREE DI FIGURE PIANE
L’area di una figura piana limitata dal dominio D può essere trovata con la formula:
S = ∫∫ dxdy .
D
b ϕ2 ( x)
S = ∫ dx ∫ dy.
a ϕ1 ( x )
S = ∫∫ ρdρdϑ = ∫ dϑ ∫ ρ dρ .
D α ϕ (ϑ )
ESEMPIO 18
Soluzione
3 4 y− y2 3 3 3
4 y− y2 1 3 5 2 1
S = ∫∫ dxdy = ∫ dy ∫6− ydx = ∫2 x 6− y dy = ∫2 (− y + 5 y − 6)dy = − 3 y + 2 y − 6 y 2 = 6 (unità di superficie)
2
D 2
ESEMPIO 19
Calcolare l’area della figura limitata dalle circonferenze ρ = 1 , ρ = ( 2 3 ) cos ϑ (al di fuori della
circonferenza ρ = 1 ) (fig. 8).
Soluzione
13
π 6 (2 3 ) cosϑ π 2 (2 3 ) cosϑ π 6 π 6
1 4 2 2
S = ∫∫ ρdρdϑ = 2 ∫ dϑ ∫ ρdρ = 2 ∫ ρ 2 dϑ = ∫
2
cos ϑ − 1dϑ = ∫ 3 + 3 cos 2ϑ − 1dϑ =
D 0 1 2 0 1 0 3 0
π 6
1 1 1 π π 1
∫ (2 cos 2ϑ − 1)dϑ = 3 [sin 2ϑ − ϑ ]
π 6
= 0 = sin − = (3 3 − π ) (unità di superficie).
3 0
3 3 6 18
ESEMPIO 20
Soluzione
ESEMPIO 21
Trovare l’area della figura limitata dalle curve x 3 + y 3 = axy (l’area della curva)(fig. 9).
Soluzione
Trasformiamo l’equazione data in coordinate polari: ρ 3 (sin 3 ϑ + cos 3 ϑ ) = aρ 2 sin ϑ cosϑ , cioè
ρ = a sin ϑ cosϑ (sin 3 ϑ + cos 3 ϑ ). L’asse di simmetria della curva è il raggio ϑ = π 4 , pertanto:
π 4 π 4 π 4
a2 3 tan 2 ϑd (tan ϑ ) a 2 d (1 + tan 3 ϑ ) a2 a2
=
3 ∫
0
(1 + tan 3 ϑ ) 2
=
3 ∫0
= −
(1 + tan 3 ϑ ) 2 3(1 + tan 3 ϑ ) 0
=
6
.
14
CALCOLO DEL VOLUME DI UN CORPO
Il volume di un corpo cilindrico limitato sopra da una superficie continua z = f ( x, y ), sotto dal
piano z=0 e di lato da una superficie cilindrica retta incidente un dominio D del piano xOy , può
essere calcolato tramite la formula
V = ∫∫ f ( x, y )dxdy.
D
ESEMPIO 22
Soluzione
Il corpo è limitato in alto dal piano z = 3 x , lateralmente dal cilindro parabolico y = 1 + x 2 e dal
piano y = 5 . Pertanto è un corpo cilindrico. Il dominio D è limitato dalla parabola y = 1 + x 2 e dalle
linee rette y = 5 e x = 0 . Così si ha:
2 5 2 2 2
1
V = ∫∫ 3xdxdy = 3∫ xdx ∫ dy = 3∫ x ⋅ [ y ] dx = 3∫ (4 x − x )dx = 3 2 x 2 − x 4 = 12 (unità di volume).
5 3
1+ x 2
D 0 1+ x 2 0 0 4 0
ESEMPIO 23
Soluzione
V = ∫∫ (1 − x 2 − y 2 )dxdy
D
15
possono essere determinati dalle equazioni delle linee rette: k1 = tan ϑ1 = 1 , cioè ϑ1 = π 4 ;
k 2 = tan ϑ2 = 3 , cioè ϑ2 = π 3 . Così abbiamo:
π 3 1 π 3 1 π 3
1 2 1 4 1 π
V = ∫∫ (1 − ρ 2 ) ρdρdϑ = ∫ dϑ ∫ ( ρ − ρ 3 )dρ = ∫π 4 2 ρ − 4 ρ 0 dϑ = 4 π∫4 dϑ = 48 (unità di volume).
D π 4 0
ESEMPIO 24
Soluzione
a a 2 − x2
1
V = ∫∫ a 2 − x 2 dxdy = ∫ a 2 − x 2 dx ∫ dy =
8 D 0 0
a a
1 2
= ∫ (a 2 − x 2 )dx = a 2 x − x 3 = a 3
0 3 0 3
Quindi, V = 16 a 3 3 .
Se una lamina occupa il dominio D del piano xOy e ha una superficie di densità variabile
γ = γ ( x, y ) , allora la massa M della lamina è espressa dall’integrale doppio
M = ∫∫ γ ( x, y ) dxdy.
D
Il momenti statici della lamina rispetto agli assi Ox e Oy possono essere trovati tramite le formule
M x = ∫∫ yγ ( x, y )dxdy, M y = ∫∫ xγ ( x, y )dxdy.
D D
My Mx
x= , y= ,
M M
16
dove M è la massa della lamina e M x , M y sono i suoi momenti statici rispetto agli assi coordinati.
Nel caso di omogeneità della lamina, le formule assumono la forma
∫∫ xdxdy
D
∫∫ ydxdy
D
x= , y= ,
S S
I x = ∫∫ y 2γ ( x, y ) dxdy, I y = ∫∫ x 2γ ( x, y ) dxdy ,
D D
I 0 = ∫∫ ( x 2 + y 2 )γ ( x, y ) dxdy = I x + I y .
D
ESEMPIO 25
Trovare le coordinate del centro di gravità della figura limitata dalle curve y 2 = 4 x + 4 ,
y 2 = −2 x + 4 (fig. 14).
Soluzione
( 4− y 2 ) 2
2 2
4 − y2 y2 − 4
S = ∫∫ dxdy = 2 ∫ dy ∫ dx = 2 ∫0 2 − 4 dy =
2
D 0 ( y −4 ) 4
17
2
2
3y 2 1
= 2 ∫ 3 − dy = 6 y − y 3 = 8 .
0
4 12 0
Segue che:
2 ( 4− y 2 ) 2 2 2
1 1 1 1 1 1 3 3
x = ∫∫ xdxdy = ⋅ 2∫ dy ∫ xdx = ∫ (4 − y 2 ) 2 − ( y 2 − 4) 2 dy = ∫ 3 − y 2 + y 4 dy =
8D 8 0 ( y 2 −4) 4 8 0 4 16 8 0 2 16
2
1 y3 3y5 2
= 3 y − + = .
8 2 80 0 5
ESEMPIO 26
x2 y2
Trovare le coordinate del centro di gravità della figura limitata dall’ellisse + = 1 e da una sua
25 9
x y
corda + =1.
5 3
Soluzione
5 ( 3 5 ) 25− x 2 5
3 3 15
S = ∫∫ dxdy = ∫ dx ∫ dy = ∫ 25 − x 2 − 3 + x dx = (π − 2).
0
D 0 3(1− x 5 )
5 5 4
Abbiamo poi:
( 3 5 ) 25− x 2
3 x
5 5
1 4 4
x = ∫∫ xdxdy =
15(π − 2) ∫0 ∫ ∫
xdx dy = x 25 − x 2 − 3 x1 − dx =
S D 3 (1− x 5 )
15(π − 2) 0 5 5
5
4 3 1 2 2 32 3x 2 x 3 4 75 10
= − ⋅ ⋅ ( 25 − x ) − + = 25 − + 25 = ;
15(π − 2) 5 2 3 2 5 0 15(π − 2) 2 3(π − 2)
1 9 x
5 ( 3 5) 25− x 2 5 2
1 4 4
y = ∫∫ ydxdy =
15(π − 2) ∫0 ∫
dx ydy = ⋅ ∫ (25 − x 2 ) − 91 − dx =
S D 3(1− x 5)
15(π − 2) 2 0 25 5
5
2⋅9⋅ 2
5
12 5x 2 1 3 12 125 125 2
∫
2
= (5 x − x ) dx = = − x = − = .
15(π − 2) ⋅ 25 0 125(π − 2) 2 3 0 125(π − 2) 2 3 π −2
18
ESEMPIO 27
x y
Calcolare il momento di inerzia rispetto all’origine della figura limitata dalle curve + = 1,
a b
x =0, y =0.
Soluzione
( b a )( a − x ) ( b a )( a − x )
a
a
1
a
b 1 b3
I 0 = ∫∫ ( x 2 + y 2 )dxdy = ∫ dx ∫ ( x 2 + y 2 )dy = ∫ x 2 y + y 3 dx = ∫ x 2 (a − x) + 3 (a − x)3 dx =
0
D 0 0
3 0 0
a 3a
a
1 3 b 4 1 b 1 3
4 ab( a 2 + b 2 )
bx − x − ⋅ ⋅ ( a − x ) = .
3 4a 3 a3 4 0 12
ESEMPIO 28
Calcolare il momento d’inerzia della figura limitata dalla cardioide ρ = a(1 + cosϑ ) ,
rispetto all’asse x.
Soluzione
2π a (1+ cos ϑ ) 2π
1
I x = ∫∫ ρ 2 sin 2 ϑρdρdϑ = ∫ sin 2 ϑdϑ ∫ ρ 3 dρ = ∫ sin 2 ϑ ρ 4 |0a (1+cosϑ ) dϑ =
D 0 0 0
4
2π 2π
1 4 1 21
= a ∫ sin 2 ϑ (1 + cosϑ ) 4 dϑ = a 4 ∫ sin 2 ϑ (1 + 4 cosϑ + 6 cos 2 ϑ + 4 cos 3 ϑ + cos 4 ϑ )dϑ = πa 4 .
4 0 4 0 32
ESEMPIO 29 y
Sia
1
T= {( ρ , ϑ ) : ≤ ρ ≤1; 0≤ ϑ ≤π/2}
sin ϑ + cosϑ
θ
x
Calcolare :
1) ∫∫ xdxdy
A
Soluzione
19
π π
2 1
1 2 1
∫∫ xdxdy = ∫∫ ρ cos ρdρdθϑ = ∫ cosϑdϑ ∫1 ρ dρ 2
= ∫ cos ϑ 1 − dϑ =
3
A T 0
3 0 (sin ϑ + cos ϑ )
sin ϑ + cos ϑ
1 1 1
π π
2 2
cos ϑ
= 1 −
1 1
3 ∫0 (sin ϑ + cosϑ )3 =
dϑ
3
1− ∫0 cos 2 ϑ 1 + tan 2 ϑ 3 = 6
(
d ϑ
)
∫∫ y dxdy
2
2)
A
Soluzione
π π
1 2 2
2 1
1 dϑ =
∫∫ y dxdy = ∫∫ ρ sin ϑρdρdϑ = ∫ sin ϑdϑ ∫1 ∫
2 2 2 2 3
ρ d ρ = sin ϑ 1 −
A T 0
4 0 (
sin ϑ + cos 2 ϑ )
4
sin ϑ + cos ϑ
π π π
1 21 − cos 2ϑ 1 2 1 1 π 1 1 1 2 π 1
= ∫ dϑ − ∫ 2 d ϑ = +
− = −
3
4 0 2 4 0 sin ϑ (1 + cot gϑ )4
16 4 3 (1 + cot gϑ ) 0 16 12
∫∫ x dxdy
2
3)
A
Soluzione
π 1
∫∫ x dxdy = 16 − 12
2
ESEMPIO 30
y2
Calcolare : ∫∫
A
x
dxdy
x
Soluzione
20
π π π
4 cos ϑ
y2 sin 2 ϑ
2
1 2 sin 2 ϑ 56 2 2
∫∫ ∫0 cosϑ 2 cos∫ ϑ ∫ ( ) ∫
2 3
dxdy = d ϑ ρ dρ = 64 − 8 cos ϑd ϑ = sin ϑ cos 2 ϑdϑ =
T
x 3 0 cos ϑ 3 0
π π
56 2 2 56 21 − cos 4ϑ 14 π 7
= ∫
12 0
sin 2ϑdϑ = ∫
12 0 2
dϑ = = π
6 2 6
ESEMPIO 31
Calcolare : ∫∫ xdxdy
A
2 A
Soluzione x
π
π π 2
4 sin ϑ
2
1 2 64 sin 4 ϑ 16
∫∫ xdxdy = ∫∫ cos ϑρ
2
dρ dϑ = ∫ cosϑ ∫ (
ρ 2 dρ = ∫ cos ϑ 64 sin 3 ϑ dϑ =
30
) =
A T 0 0 3 4 0 3
y
ESEMPIO 32
1
dxdy
Calcolare ∫∫
A x2 + y2 A
1 x
dove:
1 π
A = {( x, y ) : x + y ≥ 1, x 2 + y 2 ≤ 1 } ≤ ρ ≤1 0 ≤θ ≤
sin θ + cosθ 2
π π
dxdy 1 2
π 2
1
∫∫
A
2
x +y 2
= ∫∫ d ρ d θ = ∫ 1 −
T 0
dθ = −
sin θ + cos θ 2 ∫ sin θ + cos θ dθ
0
Vediamo che:
1 1 1 1
= =− ⋅
sin θ + cosθ θ θ θ θ θ θ θ
2 sin cos + cos 2 − sin 2 cos 2 tan 2 − 2 tan −1
2 2 2 2 2 2 2
21
Quindi sostituendo:
π
2 1
dxdy 1 π
1 1 π dt π 1 2 −1
∫∫
A
2
x +y 2
= +2∫ ⋅
2 0
⋅
2 cos2 θ tan 2 θ − 2 tan θ − 1
dθ = + 2∫ 2
2 0
= +
t − 2t − 1 2 2
ln
2 +1
2 2 2
1 1
dt dt 1 1 t −1− 2 1 1 1+ 2
∫0 t 2 − 2t − 1 = ∫ (t − 1)
0
2
−2
= ⋅
2 2
⋅ ln
t −1 + 2 0
= ⋅ − ln
2 2
2 − 1
ESEMPIO 33 y
y 1
Calcolare ∫∫ x dxdy
D
2 4 x
dove:
1
D= {(x, y ) x 2 + 4 y 2 − 4 x ≤ 0, y ≥
2
x }
π
4 cos θ /4
y υ 1 1 4
∫∫D x dxdy = ∫∫S 2µ 2 dµ d υ =
4 π∫
tan θ dθ ∫ ρ dρ = *
2
0 1
π π
2 2
1 1 1
∫ ∫
2
= tan θ ⋅ ⋅ 16 cos θ dθ = 2 sin θ cosθ dθ =
4π 2 π 2
4
4
* µ = ρ cosθ e υ = ρ sin θ
ESEMPIO 34
Calcolare ∫∫ ydx dy
A
22
y
dove 2
x2 y 2
A = ( x, y ): + ≤ 1; x 2 + y 2 ≥ 4; y ≥ 0 2 3 x
9 4
dove:
x2 y2 y
B 1 = ( x, y ) :
y
+ ≤ 1; x ≥ 0; y ≥ 0
9 4 2
2
{
B2 = ( x, y ) : x 2 + y 2 ≤ 4; x ≥ 0; y ≥ 0 } B1
B2
3 x 2 x
∂ ( x, y )
∫∫ ydx dy = ∫∫ 2υ ∂(x, y ) dµ dυ = 12∫∫υ dυ dµ =
B1 T1 T1
π
2 1
π µ
= 12 ∫ sin θ dθ ∫ ρ d ρ = 4(− cosθ )0 2 = 4
2
0 0
π
2 2
8
(− cosθ )0 2 = 8
π
∫∫ ydx dy = ∫ sin θ dθ ∫ρ
2
dρ =
B2 0 0
3 3
Quindi:
16 8
∫∫ ydx dy = 8 −
A
=
3 3
23
ESEMPIO 35
π 2
7 7 7
8∫∫ u dudv − ∫∫ x dxdy = 7 ∫∫ x dxdy =
2 2 2
∫ cos
2
ϑdϑ = π ⇒ ∫∫ x 2 dxdy = π
T1 C1 C1
4 0 16 A 4
π 2 36 ⋅ 6
sin ϑ − 8 dϑ =
1
∫∫A1 ydxdy = T∫1ρ sin ϑdρdϑ = 3 ∫
2
0
2
( 2
4 cos ϑ + ρ sin ϑ )
3
2
π 2 π 2
1 sin ϑ 8 sin ϑ 8
= ∫ 36 ⋅ 6 dϑ − = 72 ∫ dϑ − =
3 0 9 − 5 cos 2 ϑ ( )
32
3 2
0 9 − 5 cos ϑ ( )
3
2 3
π 2 1
sin ϑ dt
= 72 ∫ (9 − 5 cos ϑ ) dϑ = 72 ∫
0
2 32
0 (9 − 5t ) 2
3
2
cos π 2 = 0
e ponendo t = cos π 2 = 0 ⇒
cosϑ = 1
3
Essendo 5 t = 3 sin ϑ
dt 3 cosϑ ϑ
∫ = ∫ 27 cos 3 ϑ dϑ =
(9 − 5t ) 2
3
2 5
9 − 5t 2 = 3 cosϑ
1 1 5 3 t
= tan ϑ = t =
9 5 9 5 3 9 − 5t 2
9 9 − 5t 2
segue che
π 2
sin ϑ t 1
72 ∫ dϑ = 8 = 4
0 (9 − 5 cos ϑ ) 2 32
9 − 5t 2 0
Quindi
8 8
∫∫ ydxdy
A
= 2 ∫∫ ydxdy
A1
= 24 − =
3 3
24
ESEMPIO 36
x2
∫∫ x dxdy
2
Calcolare A = ( x, y ) : x 2 + y 2 ≥ 1; + y 2 ≤ 1
A 4
1 1
1 2 C1 A1 E1
1 2 2
∫∫ x dxdy ∫∫ x dxdy
2 2
= 4 dove A1 è la restrizione di A al primo quadrante
A A1
π 2 ρ (ϑ )
4
∫∫ x dxdy ∫ cos ∫ρ
2 2 3
= ϑ dρdϑ = ρ 2 (ϑ ) = =
A1 0 1 cos ϑ + sin 2 ϑ
2
π 2 π 2
1 1 16 cos 2 ϑ π
∫ cos ϑ (ρ (ϑ ) − 1)dϑ = ∫ (cos
2
= 4
− =
ϑ + 4 sin 2 ϑ )
2
4 0 4 0
2 16
π 2
2 1 π
= 2 ∫ cos ϑ (1 + 4 tan ϑ )
0
2 2 2
dϑ −
16
= e ponendo 2 tan ϑ = t
+∞
dt π
= 2 ∫ (1 + t )
0
2 2
−
16
Dal seguente
1 t t 2t t t 2 +1−1
∫ 1 + t 2 = 1 + t 2 + ∫ (1 + t 2 )2 = 1 + t 2 ∫ 1 + t 2 2 dt =
dt + 2
( )
t 1 1
= + 2∫ dt − 2 ∫ dt
1+ t 2
1+ t 2
1+ t 2 ( )2
segue che
+∞ +∞
dt 1 t 1 π
∫ (1 + t )
0
2 2
=
2 1+ t 2
+ arctan t
2 0
=
4
25
Quindi
π π 7
∫∫ x dxdy
2
4 = 4 − = π
A1 2 16 4
Mostrare che
+∞
∫ e dx
2
−x
= π
−∞
SOLUZIONE:
L’integrale improprio converge e il suo valore (ovviamente) non dipende da quale simbolo si usa
per la variabile d’integrazione. Pertanto possiamo esprimere il quadrato dell’integrale come
prodotto di due integrali identici, ma con le loro variabili d’integrazione indicate in modo diverso.
Possiamo poi interpretare questo prodotto come un integrale doppio e integrarlo in coordinate
polari:
2
+∞ − x 2 +∞ +∞
( )
∫ e dx ∫ e dx ∫ e dy = ∫∫ e
2
−x −y 2
− x 2 + y 2 dA
= =
−∞ −∞ −∞ ℜ2
2π R
1 −ρ 2 R
∫ dϑ ∫ e ρdρ = π
2
−ρ
= lim = 2π lim − e
R →∞ 0 0 R →∞ 2 0
Dove si è tenuto presente che in coordinate polari, tutti i punti del piano si ottengono prendendo il
valore principale dell’anomalia, cioè facendo variare ϑ da 0 ( oppure - π ) incluso, a 2 π
(oppure π ) escluso, e facendo variare ρ tra 0 e + ∞ .
26
INTEGRALI TRIPLI
Supponiamo che la funzione f ( x, y , z ) sia definita nel dominio T chiuso e limitato. Suddividiamo il
dominio T arbitrariamente in n sottodomini T1,T2 ,...Tn con diametri d1 , d 2 ,...d n e volumi
∆V1 , ∆V2 ,.., ∆Vn . Prendiamo arbitrariamente un punto Pk (ξ k ,η k , ζ k ) in ciascun sottodominio e
moltiplichiamo il valore della funzione nel punto Pk con il volume del sottodominio.
La somma integrale per la funzione f ( x, y , z ) sul dominio T è la somma della forma
∑ f (ξ
k =1
k ,η k , ζ k ) ∆Vk .
L’integrale triplo della funzione f ( x, y , z ) sul dominio T è il limite della somma integrale sotto la
condizione che il più grande diametro dei sottodomini tende a zero:
Per una funzione continua in un dominio T questo limite esiste e non dipende dal modo in cui è
suddiviso il dominio T nei sottodomini o sulla scelta dei punti Pk (teorema dell’esistenza di un
integrale triplo).
Le principali proprietà degli integrali tripli sono simili a quelle degli integrali doppi.
In coordinate cartesiane l’integrale triplo è usualmente scritto come
∫∫∫ f ( x, y, z )dxdydz .
T
27
Integrali tripli in coordinate cartesiane
Come gli integrali doppi, anche gli integrali tripli si riducono ad integrali ordinari mediante formule
di riduzione. Per gli integrali tripli in coordinate cartesiane esistono una formula d’integrazione per
strati e una per fili.
∫∫∫ f ( x, y, z ) dx dy dz = ∫∫ dx dy
C D
∫ f ( x, y, z ) dz
α (x, y )
Nei casi non si può applicare né l’una né l’altra si spezza opportunamente il campo C.
ESEMPIO 37
Calcolare il momento d’interzia relativo all’asse z del cono rotondo di raggio di base a e altezza h
Supponiamo che il vertice del cono coincida con l’origine degli assi.
Ricaviamoci l’equazione della superficie conica:
siccome è una superficie di rotazione, ricaviamo prima l’equazione del meridiano (in questo caso
una retta sul piano xz):
28
h
z= x
a
Avvalendoci di un artificio noto dalla Geometria, al posti di x sostituiamo x 2 + y 2 e quadriamo.
Si ottiene:
h2
z2 = 2 ( x2 + y2 ) equazione del cono.
a
(
M = ∫∫∫ x 2 + y 2 dx dy dz )
Calcoliamo per fili:
h
h
(
M = ∫∫ x 2 + y 2 dx dy) ∫ dz = ∫∫ ( x
2
)
+ y2 h − x 2 + y 2 dx dy
C h
x2 + y 2 C a
a
Il campo C è una circonferenza di raggio a . Passiamo ora alle coordinate polari:
x = ρ cos ϕ
y = ρ senϕ
Si ha allora:
2π a
h h 1
M = ∫∫ ρ 2 h − ρ ρ dρ dϕ = ∫ dϕ ∫ ρ 3 h − ρ dρ = π a 4 h .
C a 0 0 a 10
ESEMPIO 38
x2 + y2
Calcolare l’integrale triplo dove f = 2
ed il solido è individuato da z 2 = x 2 + y 2 ;
z +1
(
z2 = 4 x2 + y2 ;) 0≤ z≤h.
h h 2π z
dz dz
I =∫ ∫∫ ρ dθ dρ = ∫
3
∫ dθ ∫ ρ dρ
3
0
1+ z 2 CZ 0
1+ z2 0 1
z
2
1
z=ρ , ρ 2 = z2
4
29
Fatta questa considerazione l’integrale diventa:
h
15 z4
I = π∫ dz
32 0 1 + z 2
quindi la soluzione è:
15 1 3
I= π h − h + arctg h .
32 3
ESEMPIO 39
x ≥ 0
x 2 + y 2 + z 2 = r 2
2 y ≥ 0
x + y 2 − r y = 0 z ≥ 0
r 2 −x2 − y2
V = ∫∫∫ dx dy dz = ∫∫ dx dy ∫ dz = ∫∫ r 2 − x 2 − y 2 dx dy
C 0 C
Il dominio C è il semicerchio base del cilindro (v. figura). Passando in coordinate polari:
x = ρ cosθ
y = ρ senθ
si avrà:ù
π
r sin ϕ
2
r3 π r3 r3 π 2
V = ∫∫ r 2 − ρ 2 ρ dρ dθ = ∫ dϕ ∫ ρ r 2 − ρ 2 dρ = − 1 + = − .
C 0 0
3 2 9 3 2 3
30
ESEMPIO 40
Calcolare:
0 ≤ x ≤ a
C ≡ 0 ≤ y ≤ b
0 ≤ z ≤ c
c a b
I = ∫∫∫ log(1 + 2 x + 3 y + 4 z ) dx dy dz = ∫ dz ∫ dx ∫ log(1 + 2 x + 3 y + 4 z ) dy
C 0 0 0
c a 1+ 2 x + 3b + 4 z c a
1 1 1 + 2 x + 3b + 4 z
I = ∫ dz ∫ dx ∫ logt dt = ∫ dz ∫ 3 b log dx
0 0
3 1+ 2 x + 4 z
30 0 1+ 2x + 4z
3 3
x= (u − 1) b − 1 − 4 z ; dx = b du
2 2
l’integrale diventa:
1 + 2a +3b+ 4 z
c 1+2a + 4 z c
3 3 2 − 6ab 1+ 4z + 2a + 8az +12bz + 3b +16z 2
b ∫ dz ∫ logu b du = b ∫ log dz
0 1 +3b+ 4 z 2 2 0 1+ 2a + 8z + 8az +16z 2 1+ 2a + 8z + 3b + 6ab +12bz + 8az +16z 2
1+ 4 z
31
Per il resto non ci dovrebbe essere nessuna difficoltà nel proseguire alla risoluzione dell’integrale.
ESEMPIO 41
Calcolare l’integrale:
∫∫∫ y
2
I= dx dy dz
C
h
I = ∫ dz ∫∫ y 2 dx dy
0 C
∫∫ y
2
L’integrale dx dy si può calcolare in coordinate polari spezzando opportunamente il dominio.
C
Si ha:
3 4 8π − 3 3 4
∫∫
C
y 2 dx dy = ∫∫ ρ 3 sen 2θ dρ dθ =
C
32
r +
48
r
1 3 4
I = − r h
6 32
ESEMPIO 42
Calcolare ∫∫∫ x dx dy dz esteso al primo ottante e delimitato dai piano z = 0 e z = 2 e dalle superfici
D
cilindriche:
x2 + y2 = 1
2 2
x + y − 2 y = 0
32
La superficie cilindrica x 2 + y 2 − 2 y = 0 si proietta sul piano xy nella circonferenza di centro
C (0,1) e raggio 1, mentre la x 2 + y 2 = 1 si proietta nella circonferenza con centro nell’origine e
raggio unitario.
2
I = ∫∫∫ x dx dy dz = ∫∫ x dx dy ∫ dz
D C 0
dove C è la sezione del cilindroide con il piano xy. Sviluppando i calcoli si ottiene:
5
I= .
12
ESEMPIO 43
Calcolare ∫∫∫ x dx dy dz esteso ad una regione D del primo ottante definita dalle equazioni:
D
y = x2
2 2
0≤ z ≤ x + y
y ≤1
Conviene eseguire l’integrazione “per fili”. Si pensi di inscrivere il solido in un cilindroide avente
generatrici parallele all’asse z e limitato superiormente dalla z = x 2 + y 2 e inferiormente dalla
z = 0.
Cioè:
Fig. a)
33
x2 + y2
I = ∫∫∫ x dx dy dz = ∫∫ x dx dy = ∫ dz
D C 0
dove C è la sezione normale del cilindroide, come si può vedere nella fig. b).
Fig. b)
Sviluppando i calcoli:
2
x 2+ y
5
I = ∫∫ x dx dy ∫ dz = ∫∫ x (x )
+ y 2 dx dy = ∫∫ x 3 dx dy + ∫∫ y 2 x dx dy =
2
.
C 0 C C C
24
ESEMPIO 44
Determinare le coordinate del baricentro del segmento sferico ad una base di altezza h = 5 , limitato
dalla superficie sferica x 2 + y 2 + z 2 = 64 e avente come asse di simmetria l’asse z.
L’integrale doppio ∫∫ dx dy rappresenta l’area di una sezione generica della sfera con un piano
z = cost, e cioè:
∫∫ dx dy = π ( r − z 2 ) = π ( 64 − z 2 )
2
Quindi:
8
3025
(
I1 = π ∫ 64 − z 2 z dz = ) 4
π
3
34
I 1 3025 3 363
zG = = π⋅ = .
I2 4 475π 76
ESEMPIO 45
Calcolare il momento d’inerzia rispetto all’asse di un tronco di cono avente le seguenti dimensioni:
altezza h = 2 cm
raggio maggiore a = 3 cm
raggio minore b = 2 cm
∫z dz ∫ dx dy
2
(2)
0 CZ
La seconda parte della (2) non è che l’area del cerchio C Z . Supponiamo di tagliare il cono con un
piano passante per z ottenendo un trapezio OCBG in cui GB = b, OC = a, FE = ρ (raggio di C Z ).
Abbassiamo per B la perpendicolare a OC: avremo due triangoli rettangoli simili BDE e BAC dai
quali si ricava:
DE = ρ − b
BD = h − z
DE AC
= ; ma è
BD AB AC = a − b
AB = h
quindi:
ρ −b a−b
=
h−z h
da cui ricaviamo:
a−b
ρ = a− z
h
2
a −b
CZ = π a − z
h
e, sostituendo nella (2) otterremo:
35
h 2
a −b π 1 1
I = π ∫ a − z ⋅ z 2 dz = a 2 h 3 − π a (a − b ) h 3 + π (a − b ) h 3 .
2
0
h 3 2 5
I = 44,35 .
ESEMPIO 46
Fig. 1
Ι = ∫∫∫ x 2 dx dy dz
V
a
Ι = ∫∫∫ x 2 dx dy dz = ∫ dz ∫∫ x 2 dx dy
V 0 C(z )
36
x = ρ cosϑ
y = senϑ
Fig. 2
Sostituendo si ha:
π
ϑ=
2 ρ =a
I = ∫∫ x 2 dx dy = ∫∫ ρ 2 cos 2 ϑ ρ dρ dϑ = ∫∫ ρ 3 cos 2 ϑ dρ dϑ = ∫ dϑ ∫ρ
3
cos 2 ϑ dρ =
C C C ϑ =0 a
ρ=
senϑ + cos ϑ
π π
ϑ= ϑ=
4 2
a cos ϑ2 2
a 4 cos 2 ϑ
= ∫ dϑ − ∫ dϑ .
ϑ =0
4 ϑ =0 4 ( sen ϑ + cos ϑ )4
Ricordando che:
cos 2ϑ − 1
cos 2 ϑ =
2
π π
ϑ= ϑ=
4 2 4 2
a cos 2ϑ − 1 a cos 2ϑ − 1
I2 = ∫ (
2 ⋅ 4 ϑ = 0 sen ϑ + cos ϑ + 2senϑ cosϑ
2 2 2
dϑ =
8 ) ϑ
∫
=0
1 + sen 2 2ϑ + 2sen 2ϑ
dϑ
Ricordando che:
2 tgϑ 1 − tg 2ϑ
sen 2ϑ = , cos 2ϑ =
1 + tg 2ϑ 1 + tg 2ϑ
sostituendo si ottiene:
π 1 − tg 2ϑ π
ϑ= −1 ϑ=
a4 2
1 + tg 2ϑ a4 2
− 2 tg 4ϑ − 2 tg 2ϑ
I2 =
8 ϑ =0
∫ 2 tg ϑ
2
2 tg ϑ
dϑ =
8 ∫
ϑ =0 tg 4ϑ + 4 tg 3ϑ + 6 tg 2ϑ + 4 tg ϑ + 1
dϑ .
1 + 2
+2
1 + tg ϑ 1 + tg 2ϑ
37
Poniamo:
tgϑ = t .
Sarà di conseguenza:
1
ϑ = arctg t , dϑ = dt .
1+ t 2
Sostituendo si ottiene:
∞ ∞
a4 − 2 t4 − 2 t2 a4 −2 t2
I2 =
8 ∫(
0
)(
t 4 + 4 t 3 + 6 t 2 + 4 t +1 ⋅ 1+ t 2)dt =
8 ∫
0
t 4 + 4 t 3 + 6 t 2 + 4 t +1
dt .
t 4 + 4 t 3 + 6 t 2 + 4 t + 1 = ( t + 1)
4
∞
a4 − 2 t2
I2 =
8 ∫0 ( t + 1)4 dt .
a4
Consideriamo solo l’integrale a meno di :
8
− 2 t2 A t2 + B t + C
I2 '= ∫ dt = + D lg( t + 1)
( t + 1)4 ( t + 1)3
Derivando ambo i membri:
− 2t 2 2 A t 2 + 2 A t + B t + B − 3 A t 2 − 3B t − 3 C D
= + .
( t + 1)4
( t + 1)4
t +1
− 2t 2 = − A t 2 + t ( 2 A + B − 3B ) + B − 3C + D ( t + 1) = D t 3 + t 2 ( 3D − A) + t ( 2 A − 2 B + 3D ) + ( B − 3C + D )
3
D = 0
3D − A = −2
2 A − 2 B + 3 D = 0
B − 3C + D = 0
38
Risolvendo il sistema si ottiene :
A = 2
B = 2
2
C = 3
D = 0
2
2t 2 + 2t +
I2 '= 3
( t + 1)3
Ricordiamo che :
∞
a4 − 2t 2
I2 =
8 ∫0 ( t + 1)4 dt
k
a4 − 2t 2 a4 2 a4
I 2 = lim
k →∞ 8 ∫0 ( t + 1)4 dt = −
8 3
= −
12
a 4π a4
I1 = ; I2 = −
16 12
I = ∫∫ x 2 dx dy .
C
Possiamo quindi concludere che :
a 4π a 4
I = ∫∫ x 2 dx dy = −
C
16 12
a
Ι = ∫∫∫ x 2 dx dy dz = ∫ dz ∫∫ x 2 dx dy .
V 0 C
39
a
a 4π a 4 a 5π a 5 3a 5π − 4a 5
Ι = ∫∫∫ x 2 dx dy dz = ∫ − dz = − =
V 0
16 12 16 12 48
a 5 ( 3π − 4 )
Ι= .
48
40
Integrali tripli in coordinate cilindriche
Si dimostra che nel passaggio da integrali tripli in coordinate cartesiane a coordinate curvilinee in
genere sussiste la relazione:
∂ ( x, y, z )
∫ ∫ ∫ f ( x, y , z ) dx
T
dy dz = ∫ ∫ ∫ f (u , v , w )
T
∂ (u , v , w )
du dv dw
∂x ∂y ∂z
∂u ∂u ∂u
∂ ( x, y , z ) ∂x ∂y ∂z
=
∂ (u , v, w) ∂v ∂v ∂v
∂x ∂y ∂z
∂w ∂w ∂w
x = ρ cos ϑ
y = ρsenϑ
z = z
cos ϑ senϑ 0
∂ ( x, y , z )
= − ϑsenϑ cos ϑ 0 = ϑ
∂ ( ρ ,ϑ , z )
0 0 1
∫ ∫ ∫ f ( x , y , z ) dx dy dz = ∫ ∫ ∫ f ( ρ , ϑ , z )ρ d ρ d ϑ dz
T T
In coordinate cilindriche si opera come in coordinate cartesiane osservando che il solido deve essere
normale rispetto al riferimento cilindrico. Anche in coordinate cilindriche sussistono formule
analoghe a quella per strati e per fili delle coordinate cartesiane:
B ( ρ ,ϑ )
∫∫∫ f ( ρ , ϑ , z )d ρ d ϑ dz = ∫∫ D
dρ d ϑ ∫α ( ρ ,ϑ )
f ( ρ ,ϑ , z )
T
41
ESEMPIO 47
Calcolare l’integrale:
I = ∫∫∫ xyz dx dy dz
T
x z
Dove T è il volume compreso tra il cilindro di equazione y2+z2-2cz = 0 e il piano + = 1 con
h 2c
x≥0.
x = x
y = ρ cos θ
z = ρsenθ
I = ∫∫ ρ cos θ senθ dρ dθ
3
∫ x dx
D 0
Dove D è la proiezione del solido sul piano y,z descritta da 0≤θ≤π ,0 ≤ρ≤2csenθ.
Procedendo,si ha:
42
ESEMPIO 48
Calcolare l’integrale:
z
I = ∫∫∫ dx dy dz
T
x + y2
2
Conviene spezzare il campo in due parti e integrare per fili. Passando in coordinate cilindriche si
ottiene:
a a
2 ρ 2 + y2 2 ρ 2 + y2
2π 5 2π 2
25 2 − 12 5
I = ∫∫∫ dρ dθ dz = ∫ dθ ∫ dρ ∫ z dz + ∫ dθ ∫ dρ ∫ z dz = πa 3
T 0 0
ρ2 + y2
0 a
ρ 2 + y2 75
5
ESEMPIO 49
Calcolare l’integrale:
I = ∫∫∫ yz senx dx dy dz
T
43
Con il cambiamento seguente:
x = x
y = ρ cos θ
z = ρsenθ
si ottiene:
π
Dove D è la proiezione del solido sul piano z,y che viene descritta con 0 ≤ θ ≤ , 0 ≤ ρ ≤ h.
2
Procedendo,si ha:
π
2 h h
1 h4
I = ∫ senθ cos θ dθ ∫ρ
3
dρ ∫ senx dx = − cosh + h 3 senh + 3h 2 cosh − 6h senh − 6 cosh + 6
0 0 ρ 2 4
ESEMPIO 50
Calcolare l’integrale:
I = ∫∫∫ ( x 2 + y 2 )dx dy dz
T
dove T è il volume compreso tra il paraboloide z = 1 – (x2 + y2) e il cono (z – 1)2 = x2 + y2 , con
h≥z≥0.
44
Passando in coordinate cilindriche si ha:
I = ∫ ρ 3 dρ dθ dz
h 2π 1− z 1
(1 − z ) 2 ( z − 1) 4 14
I = ∫ dz ∫ dθ ∫ ρ 3 dρ = 2π ∫ − dz = − π .
0 0 z −1 0
4 4 15
ESEMPIO 51
In una sfera di centro C(0;0;0) e raggio R viene scavato un foro cilindrico rotondo di asse x e
raggio a.
Trovare il volume della parte di sfera rimanente.
45
Si può trovare il volume V del cilindro più il volume delle due calottine integrando per fili e
facendo il seguente cambiamento di variabili:
x = x
y = ρ cosθ
z = ρsenθ
Quindi si ha:
2π ( R2 − ρ 2 )
a
4
V = ∫∫∫ ρ dρ dθ dx = ∫ dθ ∫ ρ dρ ∫ dx = π ( R 2 − a 2 ) 3 .
T 0 0
− ( R2 −ρ 2 ) 3
ESEMPIO 52
Calcolare l’integrale:
dz
I = ∫∫∫
T z+2
dz h
dz 2π 2 a senθ
h
I = ∫∫∫ =∫ ∫ dθ ∫ ρ dρ = 2πa 2 log .
T z+2 0 z + 2 0 0 2
ESEMPIO 53
Calcolare l’integrale:
yz
I = ∫∫∫ dx dy dz
T x
46
Passando in coordinate cilindriche e integrando per fili si ha:
ρ 2 +2
1
I = ∫∫ ρ dρ dθ ∫
2 ∫∫D
tgθ z dz = ρ ( ρ 2 + 2) 2 tgθ dρ dθ
D 0
dove D è la proiezione del solido sul piano x , y , che viene descritta con
π
0 ≤θ ≤ , 0≤ ρ ≤ 2.
4
Quindi:
1 4 2
104 2
I = ∫ tgθ dθ ∫ ( ρ 2 + 2) 2 ρ dρ = log .
2 0 0 3 2
ESEMPIO 54
Calcolare l’integrale:
I = ∫∫∫ ( x + z ) dx dy dz
T
y = y
Col seguente cambiamento di variabili: x = ρ cos θ
z = ρsenθ
47
avremo:
I = ∫∫ ρ 2 (cos θ + senθ ) dρ dθ ∫ dy
D ρ
dove D è la proiezione del solido sul piano x , z che viene descritta con 0 ≤ θ ≤ π 6 , 0 ≤ ρ ≤ 2° .
procedendo nei calcoli:
π
2 2a
64 4
I = 4a ∫ (cos θ + senθ )dθ ∫ ρ 2 dρ = a .
o 0 3
ESEMPIO 55
Calcolare l’integrale:
I = ∫∫∫ z dx dy dz
T
I = ∫∫∫ zρ dρ dθ dz
T
2π 4a2 −z2
a
7
I = ∫ z dz ∫ dθ ∫ ρ dρ = πa 4 .
0 0 0 4
48
ESEMPIO 56
Mediante l’uso degli integrali tripli calcolare il volume del solido compreso tra il cilindro di
equazione x2 + y2 = 4 tra i piani z = 0 e z = 3 e il cono di equazione 4 z2 = 9(x2 + y2) .
VS = ∫ dz ∫∫ dx dy
0 cz
VS = ∫ dz ∫ ∫ ρ dρ = 8π
0 0 2
z
3
VS = Vcilindro – Vcono = 12 π – 4 π = 8 π .
49
Integrali tripli in coordinate polari
Le formule di passaggio dalle coordinate cartesiane alle coordinate polari nello spazio sono:
x = ρsenϑ cos ϕ
y = ρsenϑ senϕ
z = ρ cos ϑ
Il determinante Jacobiano è:
cos cos
( , , )
ϕ ρϑρ ϑ ϕ ρ ϑ cos ϕ 0
( , , )
ρ cos ϑ cos ϕ ρ cos ϑ ϕ ρ ϑ
cosϑ ( ρ 2 ϑ cos ϑ 2
ϕ ρ2 ϑ cos ϑ cos 2 ϕ ) ρ ϑ(ρ 2
ϑ cos 2 ϕ ρ 2
ϑ 2
ϕ)
ρ 2 cos 2 ϑ ϑ ρ2 3
ϑ ρ2 ϑ.
∫∫∫ T
f ( x, y, z ) dx dy dz = ∫∫∫ F ( ρ , ϕ ,ϑ ) ϑ 2 senϑ dρ dϕ dϑ .
T
50
ESEMPIO 57
Trovare le coordinate del baricentro del solido limitato dal cono rotondo di semiapertura π 6 e dalla
calotta sferica con centro nel vertice del cono e raggio 2.
Siccome l’asse z è asse di simmetria è: xG=0,yG=0,mentre:
∫∫∫ ρ senθ dρ
2
dϕ dθ
T
π
2π 6 2
π
2π 6 2
16 8 3
2°∫∫∫ ρ 2 senθ dρ dϕ dθ = ∫ dϕ ∫ senθ dθ ∫ ρ 2 dρ = π ( − ).
T 0 0 0 3 3
3
zG = .
16 − 8 3
51
ESEMPIO 58
Calcolare l’integrale:
∫∫∫ y dx dy dz
T
π
2 α a
a 4π
I = ∫∫∫ ρ sen θ senϕ dθ dρ dϕ = ∫ sen θ dθ
3 2 2
∫ senϕ dϕ ∫ ρ dρ = −
3
(cos α + 1) .
T 0 0 0 16
ESEMPIO 59
Calcolare l’integrale:
I = ∫∫∫ ( x 2 + y 2 ) dx dy dz
T
52
Passando in coordinate polari, l’integrale I diventa:
π
2π 2 2a
ESEMPIO 60
Integrare la funzione:
f = x2 + y2 + z2
nel campo delimitato dalla sfera di centro nell’origine e raggio ρ = 2 , dal piano yz e dal piano xy.
x = ρ cos ϕ sin θ
y = ρ sin ϕ sin θ
z = ρ cos θ
J = ρ 2 sin θ
16 2
∫∫∫ ( x + y 2 + z 2 )dxdydz = ∫∫∫ ( ρ 2 sin 2 θ cos 2 ϕ + ρ 2 sin 2 θ sin 2 ϕ + ρ 2 cos 2 θ ) ρ 2 sin θdρdϕdθ =
2
π
T T 5
53
ESEMPIO 61
In una sfera di raggio R viene ricavata una cavità avente forma di cono rotondo di vertice O, asse
z e semiapertura t.
Trovare il volume della parte di sfera rimanente.
Conviene rappresentare uno spaccato del solido con il piano yz.
Essendo il solido in questione a simmetria sferica,conviene introdurre le coordinate polari nello
spazio:
x = ρ cos ϕ sin θ
y = ρ sin ϕ sin θ
z = ρ cosθ
2π π −t R
4
V = ∫∫∫ dx dy dz = ∫∫∫ ρ 2 sin θ dρ dϕ dθ = ∫ dϕ ∫ sin θ dθ ∫ ρ 2 dρ = πR 3 cos t.
T T 0 t 0 3
ESEMPIO 62
x2 y2 z 4
+ + =1
a 2 b2 c 4
Con un opportuno artificio si possono rendere le cose molto facili.Basta effettuare un cambio di
variabili:
x = au
abc
y = bv , J=
2 w
z = c w
u2 + v2 + w2 = 1
abc du dv dw
∫∫∫ dx dy
T
dz =
2 ∫∫∫T w
.
54
Passando alle coordinate polari dello spazio:
u = ρ sin θ cos ϕ
v = ρ sin θ sin ϕ
w = ρ cos θ
si ha:
2π
abc du dv dw abc π
sin θ 1
8
V =
2 ∫∫∫T w
=
2 0∫ dϕ ∫0 cos θ
dθ ∫0
ρ ρ dρ = πabc
5
Nella sostituzione z = w non si tiene conto che z può anche assumere valori negativi,per cui
π
sin θ
l’integrale ∫
0 cos θ
dθ assumerebbe valori immaginari per θ=π.
π
Per ovviare a questo inconveniente basterà calcolare l’integrale fra 0 e e moltiplicare per 2 il
2
risultato ottenuto. Avremo:
π
π
sin θ 2
sin θ
∫0 cos θ
dθ = 2 ∫
0 cos θ
dθ .
ESEMPIO 63
2 1 2 2
z = 3 ( x + y )
2 2 2
z = 3( x + y )
x2 + y 2 + z 2 = r 2
z ≥ 0
Il solido è racchiuso tra 2 coni aventi vertice nell’origine degli assi e da una sfera con centro
nell’origine;sarà meglio dare una sezione della figura col piano yz.
55
Conviene passare alle coordinate polari dello spazio:
x = ρ sin θ cos ϕ
y = ρ sin θ sin ϕ
z = ρ cos θ
Si ottiene quindi:
π
2π
3 r
1
V = ∫∫∫ dx dy dz = ∫∫∫ ρ 2 sin θ dρ dϕ dθ = ∫ dϕ ∫ sin θ dθ ∫ ρ 2 dρ = πr 3 ( 3 − 1)
T T 0 π 0 3
6
ESEMPIO 64
z = x2 + y2 y = x 2
,
z = 0 x = y 2
Si tratta dell’intersezione tra due cilindri parabolici con le generatrici parallele all’asse z ,
limitata dal piano z = 0 e dal paraboloide rotondo z = x 2 + y 2 .
Questo solido si proietta sul piano xy nella regione limitata dalle due parabole y = x 2 e x = y 2
(vedi figura).Calcoliamo l’ integrale triplo per “fili” :
2
x 2+ y
V = ∫∫∫ dx dy dz = ∫∫ dx dy ∫ dz =
T 0
1 x 1
1 1 6
V = ∫ dx ∫ (x + y 2 ) dy = ∫ x 2 x + x x − x 4 − x 6 dx =
2
0 x2 0 3 3 35
56
ESEMPIO 65
x2 y2 z 2
+ + =1
a 2 b2 c 2
xG =
∫∫∫ x dx dy dz
∫∫∫ dx dy dz
4
L’ integrale a denominatore è immediato. Il volume dell’ intero ellissoide vale π abc ,e quindi
3
π abc
Il volume dell’ ottava parte vale V = .
6
Calcoliamo l’ integrale a numeratore, facendo un cambio di variabile:
x = au
y = bv , J = abc
z = cw
∫∫∫ x dx dy dz = a 2 bc ∫∫∫ u du dv dw
u = ρ sin θ cos ϕ
v = ρ sin θ sin ϕ
w = ρ cos θ
π π
1
2 2
πa 2 bc
a 2 bc ∫∫∫ ududvdw = a 2 bc ∫∫∫ ρ sin θ cos ϕρ 2 sin θdρdϕdθ = a 2 bc ∫ cos ϕdϕ ∫ sin 2θdθ ∫ ρ 3 dρ =
0 0 0
16
57
ESEMPIO 66
Calcolare l’ integrale:
∫∫∫ (x )
2
+ y 2 dx dy dz
T
x 2 + y 2 + z 2 = 4a 2
y = a
x = ρ sin θ cos ϕ
y = ρ sin θ sin ϕ
z = ρ cos θ
27
∫∫∫ (x + y 2 ) dx dy dz = ∫∫∫ ρ 2 cos 2ϕ ρ 2 sin θ dρ dϕ dθ =
2
T T 35a 5
ESEMPIO 67
Calcolare il volume del solido compreso nel primo ottante fra i cilindri:
z = 1 − y 2
2
x + y 2 = 1
Il volume richiesto è:
58
1− y 2
V = ∫∫ dx dy dz = ∫∫ dx dy ∫ (
dz = ∫∫ 1 − y 2 dx dy )
0
3
V = ∫∫ (1 − y 2 ) dx dy = ∫∫ (1 − ρ 2 sin 2 θ ) ρ dρ dθ = π
16
ESEMPIO 68
Trovare il momento d’ inerzia, rispetto all’asse z, del solido compreso tra le sfere di raggi a e b
(a < b), con centro nell’ origine, considerando la parte al di sopra del piano xy.
Il momento d’ inerzia è dato da:
(
I = ∫∫∫ x 2 + y 2 dx dy dz
T
)
Trattandosi di un solido delimitato da superficie sferiche, ci conviene operare in coordinate polari,
ponendo:
x = ρ cos ϕ sin θ
Y = ρ sin ϕ cos θ , J = ρ 2 sin θ dρ dϕ dθ
z = ρ cos θ
e, quindi:
8π
L = ∫∫∫ ρ 4 sin 3 θ dρ dϕ dθ =
T 15
x2 y2 ( x ) z2 ( x , y )
59
Se, nel calcolo di un integrale triplo, è necessario passare dalle variabili x,y,z alle nuove variabili
u,v,w connesse con x,y,z dalle relazioni x = x(u , v, w) , y = y (u , v, w), z = z (u , v, w) , dove le funzioni
x = x(u , v, w) , y = y (u , v, w), z = z (u , v, w) , continue insieme alle loro derivate prime parziali,
stabiliscono una corrispondenza biunivoca, continua in entrambe le direzioni, tra i punti del
dominio T dello spazio Oxyz e i punti dello stesso dominio T ′ dello spazio Ouvw , e il Jacobiano J
del dominio T non si annulla
∂x ∂x ∂x
∂u ∂v ∂w
∂y ∂y ∂y
J= ≠ 0,
∂u ∂v ∂w
∂z ∂z ∂z
∂u ∂v ∂w
allora si usa la formula ∫∫∫ f ( x, y, z )dxdydz = ∫∫∫ f [x(u, v, w), y(u, v, w), z (u, v, w)]⋅ J dudvdw.
T T
In particolare, passando dalle coordinate cartesiane x,y,z alle coordinate cilindriche ρ ,ϕ , z
(Fig.15), connesse con x,y,z dalle relazioni
Passando dalle coordinate cartesiane x,y,z alle coordinate sferiche ρ ,ϕ ,ϑ (Fig.16), connesse con
x,y,z dalle relazioni
60
ESEMPIO 69
0 ≤ x ≤ 1 2, x ≤ y ≤ 2 x,0 ≤ z ≤ 1 − x 2 − y 2 .
Soluzione
12 2x 1− x 2 − y 2 12 2x 12 2x 12 2x
1 1− x 2 − y 2 1 1 1
I = ∫ dx ∫ dy ∫ zdz = ∫ dx ∫ z 2 dy = ∫ dx ∫ (1 − x 2 − y 2 )dy = ∫ y − yx 2 − y 3 dx =
0 x 0
20 x 0 20 x 2 0 3 x
12 12 12
1 8 1 1 10 1 1 5 11 5 1 7
=
20∫ (2 x − 2 x 3 − x 3 − x + x 3 + x 3 )dx = ∫ x − x 3 dx = x 2 − x 4 = − ⋅ =
3 3 2 0 3 2 2 6 0 2 8 6 16 192
.
ESEMPIO 70
Soluzione
Passiamo alle coordinate sferiche. Nel dominio T le coordinate ρ ,ϕ ,ϑ varia come segue:
0 ≤ ρ ≤ R,0 ≤ ϕ ≤ 2π ,0 ≤ ϑ ≤ π . Di conseguenza,
π 2π R π 2π
R5 1
I = ∫∫∫ ρ sin ϑ cos ϕdρdϕdϑ = ∫ sin ϑdϑ ∫ cos ϕdϕ ∫ ρ dρ =
4 3 2
∫
3 2
sin 3 ϑdϑ ϕ + sin 2ϕ = 4
T 0 0 0
5⋅2 0 2 0
πR 5 π 4πR 5
∫ (cos ϑ − 1)d (cosϑ ) =
2
= .
5 0
15
ESEMPIO 71
Calcolare ∫∫∫ z
T
x 2 + y 2 dxdydz, se il dominio T è limitato dal cilindro x 2 + y 2 = 2 x e dai piani
y = 0, z = 0, z = a .
Soluzione
Passiamo alle coordinate cilindriche. In queste coordinate l’equazione del cilindro assume la forma
ρ 2 cos 2 ϕ + ρ 2 sin 2 ϕ = 2 ρ cos ϕ , o ρ 2 (cos 2 ϕ + sin 2 ϕ ) = 2 ρ cos ϕ , cioè ρ = 2 cos ϕ .
π 2 π 2
4 4 1 8
= a2 ∫ (1 − sin ϕ ) ⋅ d (sin ϕ ) = a 2 sin ϕ − sin 3 ϕ = a 2 .
2
3 0
3 3 0 9
ESEMPIO 72
∫∫∫ ( x
2
Calcolare + y 2 )dxdydz, se il dominio T è la metà superiore della sfera x 2 + y 2 + z 2 ≤ r 2 .
T
Soluzione
r π 2 2π r π 2
∫∫∫( x + y )dxdydz = ∫∫∫ ρ sin ϑdρdϕdϑ = ∫ ρ dρ ∫ sin 3 ϑdϑ ∫ dϕ = 2π ∫ ρ 4 dρ ∫ (cos 2 ϑ − 1)d (cosϑ ) =
2 2 4 3 4
T T 0 0 0 0 0
r π 2
1 4
= 2π ∫ ρ 4 dρ cos 3 ϑ − cosϑ = πr 5 .
0 3 0 15
V = ∫∫∫ dxdydz.
T
Se la densità del corpo è una quantità variabile, cioè γ = γ ( x, y, z ), allora la massa del corpo,
occupante il dominio T, è determinata dalla formula
M = ∫∫∫γ ( x, y, z )dxdydz.
T
Le coordinate del centro di gravità del corpo sono specificate dalle formule
1 1 1
x=
M ∫∫∫γxdxdydz, y = M ∫∫∫γydxdydz, z = M ∫∫∫γzdxdydz.
T T T
Per γ = 1 , abbiamo
62
1 1 1
x=
V ∫∫∫ xdxdydz, y = V ∫∫∫ ydxdydz, z = V ∫∫∫ zdxdydz
T T T
I momenti di inerzia (geometrici) rispetto agli assi coordinati sono uguali, rispettivamente, a
ESEMPIO 73
Soluzione
Il corpo dato è limitato sotto dal paraboloide z = ( x 2 + y 2 ) h, e sopra dal piano z = h , e si proietta
sul cerchio x 2 + y 2 ≤ h 2 del piano xOy .
Usiamo le coordinate cilindriche tramite le quali l’equazione del paraboloide assume la forma
z = ρ 2 h . Il volume del corpo è uguale a
2π 2π 2π h
h h h
ρ2 hρ 2 ρ 4
V = ∫∫∫ dxdydz = ∫∫∫ ρdρdϕdz = ∫ dϕ ∫ ρdρ ∫2 dz = ∫0 ∫0 h
dϕ h − ρdρ = ∫0 2 − 4h dϕ =
T T 0 0 ρ h 0
h 3 h 3 2π πh 3
= − ∫ dϕ = .
2 4 0 2
ESEMPIO 74
Trovare le coordinate del centro di gravità del corpo prismatico limitato dai piani
x = 0, z = 0, y = 1, y = 3, x + 2 z = 3.
Soluzione
63
3 3 ( 3− x ) 2 3 3 3 3
3− x 1 9
V = ∫∫∫ dxdydz = ∫ dx ∫ dy ∫ dz = ∫ dx ∫ dy = ∫ (3 − x)dx = 3 x − x 2 = .
T 0 1 0 0 1
2 0 2 0 2
Allora abbiamo:
3 3 ( 3− x ) 2 3 3 3 3
2 2 2 3− x 2 2 3 2 1 3
x = ∫∫∫ xdxdydz = ∫ xdx ∫ dy ∫0 dz = 9 ∫0 xdx ∫1 2 dy = 9 ∫0 x(3 − x)dx = 9 2 x − 3 x 0 = 1;
9 T 90 1
( 3− x ) 2 3
4 x2
3 3 3 3 3
2 2 1 4
y = ∫∫∫ ydxdydz = ∫ dx ∫ ydy ∫0 9 ∫0 ∫1 9 ∫0
dz = dx y (3 − x ) dy = (3 − x ) dx = 3 x − = 2;
9 T 90 1 9 2 0
( 3− x ) 2 3
1 − (3 − x) 3
3 3 3 3
2 2 2 (3 − x) 2 1
z = ∫∫∫ zdxdydz = ∫ dx ∫ dy ∫ zdz = ∫ dx ∫ dy = = .
9 T 90 0 0
90 8 1
18 3 0 2
64