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A
COGNOME e NOME: .....................................................................................................................
Esercizio 1.
Si consideri la funzione
x−1
f (x) = e x
Determinarne:
dominio
Svolgimento:
x−1
Il dominio di f coincide con il dominio della funzione razionale fratta x , pertanto
dove nell’ultimo passaggio si sfrutta la continuità della funzione esponenziale. Dunque la retta y = e
è un asintoto orizzontale sia per x → +∞ che per x → −∞.
x−1 1 1
lim e x = lim e1− x = elimx→0− 1− x = +∞.
x→0− x→0−
x−1 1 1
lim e x = lim e1− x = elimx→0+ 1− x = 0.
x→0+ x→0+
Osserviamo che la disequazione f 0 (x) > 0 è soddisfatta per ogni x ∈ R \ {0}. Quindi f risulta essere
crescente nell’intervallo (−∞, 0) e anche nell’intervallo (0, +∞).
N.B. La funzione non è crescente in tutto il dominio. Infatti, e.g. presi x1 = −1 < x2 = 50
49
risulta f (x1 ) = e2 > f (x2 ) = e 50 .
à !0 ³ x−1
´0 x−1
e
x−1
x e x x2 − e x (x2 )0 1 2
x − 2x x−1 1 − 2x x−1 1 − 2x 0
00 x2
f (x) = = = e x = e x = f (x).
x2 x4 x4 x4 x2
Osserviamo che essendo f 0 (x) > 0 per ogni x ∈ R \ {0} e x2 > 0 per ogni x ∈ R, segue che f 00 (x) ≥ 0
per x ≤ 12 . Dunque, applicando il criterio di convessità risulta che f è convessa in (−∞, 0) e in (0, 12 ),
mentre risulta essere concava in ( 21 , +∞). Inoltre il punto di ascissa x = 12 è un punto di flesso.
f (x) = 1,
| tan x|
f (x) = .
tan2 x + 3
Svolgimento: Osserviamo che per i valori per i quali è definita la tangente il denominatore risulta
sempre diverso da zero. Pertanto
nπ o
D =R\ + kπ, k ∈ Z .
2
Essendo la tangente periodica di periodo π studiamo la derivata prima nell’intervallo [0, π]. Si ha:
2x
se 0 < x < π2 allora f 0 (x) = cos23−tan
x(tan2 x+3)
. Pertanto
√ π
f 0 (x) ≥ 0 ⇒ 3 − tan2 x ≥ 0 ⇒ tan2 x ≤ 3 ⇒ tan x ≤ 3⇒0<x< .
3
Dunque la funzione è crescente per 0 < x < π3 e decrescente per π
3 < x < π2 .
2 x−3
Se π2 < x < π allora f 0 (x) = cos2tan
x(tan2 x+3)
. Pertanto
√ √ π 2
f 0 (x) ≥ 0 ⇒ tan2 x − 3 ≥ 0 ⇒ tan2 x ≥ 3 ⇒ − tan x ≥ 3 ⇒ tan x ≤ − 3 ⇒ < x < π.
2 3
Dunque la funzione è crescente per π2 < x < 23 π e decrescente per 23 π < x < π.
Riassumiamo le informazioni trovate in un grafico
π 2
Possiamo allora concludere che i punti di massimo della funzione sono x = 3 + kπ, x = 3π + kπ,
mentre i punti di minimo sono x = kπ, k ∈ Z.
Analisi Matematica 1 - 19/06/2018 A
Esercizio 3. Studiare la convergenza del seguente integrale improprio
Z +∞ ¡√3
¢
sin x2
dx.
0 x(log2 x + 1)
Svolgimento:
L’integrale risulta essere improprio, sia perchè l’integranda
¡√3
¢
sin x2
x(log2 x + 1)
risulta essere illimitata in un intorno del punto x = 0, sia perchè il dominio di integrazione (0, +∞) è
illimitato. Pertanto da definizione
Z +∞ ¡√3
¢
sin x2
dx
0 x(log2 x + 1)
Z 1 ¡√ 3
¢ Z +∞ ¡√3
¢
sin x2 sin x2
:= 2 dx + dx
0 x(log x + 1) 1 x(log2 x + 1)
e la funzione è integrabile in senso improprio se e solo se ambedue gli integrali a destra della precedente
uguaglianza risultano essere integrabili in senso improprio.
¡√ ¢ ¡√ ¢
x2 /x(log2 x + 1) risulta essere positiva. Inoltre sin
3 3
Per 0 < x < 1 la funzione integranda sin x2 ∼
√
x2 per x → 0+ e (log2 x + 1) ≥ 1 per x ∈ (0, 1). Si ha quindi
3
¡√3
¢ ¡√3
¢
sin x2 sin x2 1
2 ≤ ∼ 1 , per x → 0.
x(log x + 1) x x3
Utilizzando il criterio del confronto asintotico e del confronto semplice, otteniamo
Z 1 ¡√ 3
¢
sin x2
2 dx < +∞.
0 x(log x + 1)
¡√ ¢
x2 /x(log2 x + 1) cambia segno. Utilizziamo
3
Nell’intervallo (1, +∞) la funzione integranda sin
quindi il criterio della convergenza assoluta per gli integrali impropri. Si ha che
¯ ¢ ¯¯
¯ sin ¡ √3
x 2 1
¯ ¯
¯ 2 ¯≤ 2
¯ x(log x + 1) ¯ x(log x + 1)
e Z Z
+∞ +∞
1 1 π
2 = dt := lim arctan(k) − arctan(0) = .
1 x(log x + 1) 0 t2 +1 k→+∞ 2
Per il criterio del confronto semplice e il criterio della convergenza assoluta, si ottiene
Z +∞ ¡√
3
¢
sin x2
dx < +∞.
1 x(log2 x + 1)
con A = −1 e B = 1. Quindi
Z
1
dt = − ln |(t − 2)| + ln |(t − 1)| + C.
t2 − 5t + 6
Concludendo Z
ex
dx = − ln |(ex − 2)| + ln |(ex − 1)| + C.
e2x − 5ex + 6
Svolgimento:
Concludiamo pertanto che la serie data converge assolutamente e quindi anche semplicemente.
Osserviamo che la convergenza semplice si sarebbe potuta ottenere anche applicando il criterio di
Leibnitz. Infatti la successione an = ln(n)
n2
è positiva e tende a 0 (vedi gerarchia degli infiniti). Inoltre
an è decrescente, come si vede considerando la funzione
log(x)
f (x) = ,
x2
la cui derivata è
1 − 2 ln(x)
f 0 (x) = ,
x3
√
che è negativa per x ≥ e. Quindi, poiché an = f (n), an è decrescente per n ≥ 2.