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Studio di funzione

Dott. Gianluca Priori


19 novembre 2022

1 Alcuni studi di funzione


1.1 Esercizio. Studiare la seguente funzione, partendo dall’osservazione della
sua espressione analitica. Tracciarne il grafico sulla base delle informazioni
ottenute (insieme di definizione, presenza di eventuali simmetrie evidenti, limiti
alla frontiera, studio del segno, asintoti, studio della derivata prima, ecc.):

x
f (x) = √
x−1
Lo studio della derivata seconda evidenzia la presenza di un punto di flesso per
x0 = 19 .Tale informazione poteva essere dedotta anche dallo studio della sua
derivata prima e dei suoi punti di non derivabilità?.
Svolgimento. La funzione in esame è definita per x ≥ 0, in quanto radicando
̸ 1, in quanto il denominatore non può mai
di un radicale con indice pari, ed x =
annullarsi. Complessivamente il suo dominio naturale D(f ) è dato da

D(f ) = [0, 1) ∪ (1, +∞).

Cosa ci aspettiamo? Una tangente verticale in corrispondenza dell’estremo


finito del dominio, ovvero in x0 = 0, dove si annulla il radicando. Questo è un
1
comportamento tipico delle funzioni x n , con n pari; riscontreremo la presenza
di tale punto di non derivabilità in fase di studio della derivata prima.
La funzione non presenta simmetrie evidenti, tantomeno periodicità.
L’unico punto di intersezione con gli assi cartesiani è l’origine O(0, 0).
Per ciò che riguarda i limiti alla frontiera di D(f ), si ha

lim f (x) = −∞, lim+ f (x) = +∞, lim f (x) = +1,


x→1− x→1 x→+∞

in particolare la retta x = 1 è asintoto verticale, la retta y = 1 è asintoto


orizzontale destro (ovvero asintoto orizzontale solo per x → +∞).
Segno della funzione: La funzione è positiva per x > 1, negativa per 0 < x < 1.
E’ importante tenere in consierazione il dominio della funzione all’interno del
grafico dello studio del segno.
La funzione f (x) è continua in D(f ), derivabile infinite volte in D(f ) \ {0}.
Infatti, come sospettato all’inizio, nel punto x = 0 il rapporto incrementale ha
limite
√ √
f (x) − f (0) x x 1
lim = lim+ √ = − lim+ = − lim+ √ = −∞
x→0 + x x→0 x( x − 1) x→0 x x→0 x

1
quindi la funzione f (x) non è derivabile per x = 0, dove presenta una tangente
verticale (l’asse y stesso!).
Per x ∈ D(f ) \ {0} calcoliamo l’espressione analitica della derivata prima al fine
di analizzarne gli intervalli di monotonia:
−1
f ′ (x) = √ √
2 x( x − 1)2

e risulta f ′ (x) < 0 per ogni x ∈ D(f ) \ {0}, in quanto il denominatore è sempre
positivo in D(f ). La funzione f (x) è quindi monotona strettamente decrescente
nel suo insieme di definizione. Ciò sancisce l’assenza di punti stazionari.

Si osservi che
−1
lim+ f ′ (x) = lim+ √ √ = −∞
x→0 x→0 2 x( x − 1)2

pertanto, come già dimostrato attraverso il calcolo del rapporto incrementale, il


grafico della funzione ha pendenza verticale nell’orgine.

A questo punto saremmo già in grado di tracciare un grafico qualitativo della


funzione, in quanto in possesso di tutti gli elementi strettamente necessari.
Peraltro, se andassimo a tracciare da subito il grafico, ci accorgeremmo della
presenza di un punto di flesso appartenente all’intervallo (0, 1). Mostriamolo più
rigorosamente attraverso lo studio della derivata seconda,

1 3 x−1
f ′′ (x) = √ √ ,
4 x x( x − 1)3

che si annulla per x = 1/9, è positiva per 0 < x < 1/9, negativa per 1/9 < x < 1,
di nuovo positiva per x > 1. La funzione f (x) è quindi strettamente convessa
sull’intervallo (0, 1/9), strettamente concava sull’intervallo (1/9, 1), di nuovo
strettamente convessa sull’intervallo (1, +∞). Per x = 1/9, come previsto, si
ha un punto di flesso: nel punto (1/9, −1/2) il grafico passa da sopra a sotto la
retta tangente.
Complessivamente, le informazioni che sono state man mano raccolte permettono
di tracciare il grafico in Figura 1.

1.2 Esercizio. Studiare la seguente funzione, partendo dall’osservazione della


sua espressione analitica. Tracciarne il grafico sulla base delle informazioni
ottenute (insieme di definizione, presenza di eventuali simmetrie evidenti, limiti
alla frontiera, studio del segno, asintoti, studio della derivata prima, ecc.):

f (x) = ln x2 + 2x − 3


La funzione non ammette asintoti obliqui. Ciò poteva essere dedotto attraverso
una stima asintotica della funzione per x → ±∞?. La funzione ha crescita
sopralineare, lineare o sottolineare?.
Svolgimento.
Insieme di definizione: bisogna imporre che l’argomento del logaritmo sia
strettamente positivo, dunque

x2 + 2x − 3 > 0 ⇐⇒ x < −3 ∨ x > 1

2

Figura 1: Grafico di f (x) = √ x
x−1

ottenendo D(f ) = (−∞, −3) ∪ (1, +∞).


La funzione non presenta simmetrie evidenti né periodicità. Inolte, la funzione è
continua nel suo dominio in quanto composizione di funzioni continue.
Segno e zeri :

f (x) > 0 ⇐⇒ x2 + 2x − 3 > 1


⇐⇒ x2 + 2x − 4 > 0
√ √
⇐⇒ x < −1 − 5 ∨ x > −1 + 5

e√dunque la funzione
√ è positiva in corrispondenza√degli intervalli (−∞, −1 −
5) ∪ (−1√+ 5, +∞), si annulla √ in x = −1 ± 5, mentre è negativa per
x ∈ (−1 − 5, −3) ∪ (1, −1 + 5).
Limiti alla frontiera:

lim ln x2 + 2x − 3 = +∞

x→−∞

lim ln x2 + 2x − 3 = +∞

x→+∞

Si noti come la funzione non ammetta asintoti obliqui in quanto ha crescita


sopralineare e non lineare, mentre in corrispondenza degli estremi finiti del
dominio si ha

lim − ln x2 + 2x − 3 = ln(0+ ) = −∞

x→−3

lim+ ln x2 + 2x − 3 = ln(0+ ) = −∞

x→1

quindi la funzione ammette l’asintoto verticale sinistro x = −3 e l’asintoto


verticale destro x = 1.
Studio della derivata prima:

3
La funzione è derivabile ∀x ∈ D(f ); la sua espressione analitica è:
1 ′
f ′ (x) =
 2
x + 2x − 3
x2
+ 2x − 3
2x + 2
= 2
x + 2x − 3
In D(f ) si ha f ′ (x) > 0 ⇐⇒ x + 1 > 0; la funzione è strettamente crescente
nell’intervallo (1, +∞), strettamente decrescente in (−∞, −3).
Studio della derivata seconda:
2(x2 + 2x − 3) − (2x + 2)(2x + 2)
f ′′ (x) =
(x2 + 2x − 3)2
4x + 8x − 6 − 4x2 − 8x − 4
2
=
(x2 + 2x − 3)2
10
=− 2 < 0 ∀x ∈ D(f )
(x + 2x − 3)2
conseguentemente la funzione è strettamente concava in tutto il suo dominio. Si
guardi la Figura 2 qui di seguito:


Figura 2: Grafico di f (x) = ln x2 + 2x − 3

1.3 Esercizio. Tracciare il grafico qualitativo della seguente funzione

e2x
f (x) =
x+3
Svolgimento.
Insieme di definzione:

D(f ) = (−∞, −3) ∪ (−3, +∞).

La funzione non presenta particolari simmetrie né periodicità.


Segno e zeri: segno e zeri di f dipendono dal segno e dagli zeri del denominatore,

4
in quanto il numeratore è (per definizione di funzione esponenziale) sempre
positivo. In particolare

f (x) > 0 ⇐⇒ x > −3

e inoltre f (x) ̸= 0 ∀x ∈ D(f ): non esistono zeri. Per quanto riguarda l’interse-
zione con l’asse delle ordinate, si ha f (0) = 13 .
Limiti alla frontiera di D(f ):

e2x
lim =0
x→−∞ x + 3
e2x
lim = +∞
x→+∞ x + 3

dunque possiamo concludere che l’asse x, ovvero y = 0, è asintoto orizzontale


sinistro per f (oovero, solo per x → −∞). Inoltre

f (x) e2x
lim = lim = +∞
x→+∞ x x→+∞ x(x + 3)

dunque per x → +∞ la funzione non ammette asintoti obliqui: ha infatti crescita


sopralineare per via del suo andamento asintotico esponenziale; cresce, cioè, più
velocemente di quanto cresca una funzione lineare.
Per quanto riguarda i limiti agli estremi finiti del dominio, si osserva che

e−6
lim e2x x + 3 = = −∞
x→−3− 0−
e−6
lim e2x x + 3 = + = +∞
x→−3+ 0
e dunque la retta x = −3 è asintoto verticale per f .
Studio della derivata prima:

2e2x (x + 3) − e2x
f ′ (x) =
(x + 3)2
2x
e (2x + 5)
=
(x + 3)2

e dunque f ′ (x) = 0 ⇐⇒ x∗ = − 52 , che si rivela essere un punto di minimo

−∞ − 52 +∞
2x + 5 −−− 0 +++
f ′ (x) −−− 0 +++

f − 52

f (x) ↘ ↗

locale (il minimo locale è l’ordinata f ∗ = f (− 52 ) = 2e−5 ). La funzione è mono-


tona strettamente decrescente nell’intervallo (−∞, −3) ∪ (−3, − 25 ) e monotona
strettamente crescente in (− 25 , +∞).
Ciò conclude lo studio sulla derivata prima.

5
Studio della derivata seconda:
(x + 3)2 e2x [2 + 2x + 5] − e2x (2x + 5)2(x + 3)
f ′′ (x) =
(x + 3)4
2x 2

e 2x − 7x + 10
=
(x + 3)3

La funzione proposta è concava nell’intervallo (−∞, −3) ed è convessa in


(−3, +∞). Si guardi la Figura 3.

e2x
Figura 3: Grafico di f (x) = x+3

1.4 Esercizio. Tracciare il grafico qualitativo della seguente funzione



x2 − 2
f (x) =
x
Svolgimento. Si tratta, innanzitutto, di una funzione algebrica irrazionale
fratta.
Cosa ci aspettiamo? Ci aspettiamo che il grafico della funzione abbia pendenza
verticale nei punti in cui si annulla il radicando, ovvero in

x2 − 2 = 0 ⇐⇒ x1,2 = ± 2

Inoltre, ci aspettiamo che la funzione abbia crescita sottolineare (basta trovare


una sua stima asintotica per x → ±∞).
Per determinare D(f ), imponiamo le seguenti due condizioni:
(
x2 − 2 ≥ 0 √ √
⇐⇒ x ∈ (−∞, − 2] ∪ [ 2, +∞) = D(f )
x ̸= 0
√ √
⇐⇒ x = ± 2 e f (x) > 0 ⇐⇒ x > 2, mentre
Segno e zeri. f (x) = 0 √
f (x) < 0 ⇐⇒ x < − 2. Si ricordi che, poichè 0 ∈
/ D(f ), non esistono

6
intersezioni con l’asse y.
D’altra parte osserviamo che
p √
(−x)2 − 2 x2 − 2
f (−x) = =− = −f (x)
−x x
quindi la funzione proposta è dispari, cioè simmetrica rispetto all’orgine degli
assi.
Limiti alla frontiera di D(f ):

x2 − 2
lim =1
x→+∞ x
e dunque per simmetria

x2 − 2
lim = −1
x→−∞ x
Le rette y = 1 e y = −1 sono rispettivamente asintoto orizzontale destro e
sinistro per f . Non esistono asintoti verticali né obliqui.
Studio della derivata prima: √
La funzione è certamente derivabile per x ∈ D(f ) \ {± 2} e in particolare si ha

x 2√2x
x2 −2
− x2 − 2 x2 − x2 + 2 2

f (x) = 2
= √ = √ >0
x x2 x2 − 2 x2 x2 − 2

per ogni x ∈ D(f ) \ {± 2}. La funzione è monotona strettamente crescente
nel suo insieme di definizione. Inoltre, come previsto e anticipato all’inizio dello
studio,
′ ′
lim
√ f (x) = lim√ f (x) = +∞
x→ 2 x→− 2

ovvero il grafico ha tangente verticale (punti di non derivabilità) in x = ± 2.
Studio della derivata seconda:
√ 3
2x x2 − 2 + √xx2 −2 8 − 6x2 √
′′
f (x) = −2 4 2
= 3 > 0, ∀x > 2
x (x − 2) x3 (x2 − 2) 2

quindi la funzione è concava
√ nella semiretta ( 2, +∞) e, per simmetria, convessa
nella semiretta (−∞, − 2). Si guardi la Figura 4.

1.5 Esercizio. Tracciare il grafico qualitativo della seguente funzione


p
f (x) = 1 − |e2x − 1|

Svolgimento. Cosa ci aspettiamo? Due punti di non derivabilità: un punto


angoloso in corrispondenza dello zero del modulo, ovvero in

e2x − 1 = 0 ⇐⇒ x0 = 0

e anche una tangente verticale dove si annulla il radicando, cioè in


log 2
1 − |e2x − 1| = 0 ⇐⇒ e2x − 1 = ±1 ⇐⇒ x1 = .
2

7

x2 −2
Figura 4: Grafico di f (x) = x

Insieme di definizione:
La funzione è definita per
|e2x − 1| ≤ 1 ⇐⇒ −1 ≤ e2x − 1 ≤ 1
log 2
da cui 0 ≤ e2x ≤ 2 ed infine x ≤ 2 dal momento che e2x > 0 per ogni x. Il
dominio naturale D(f ) è dato da
 
log 2
D(f ) = −∞,
2
Si tenga conto ora e nel seguito del segno di e2x − 1 che porta a
(
2x e2x − 1, se x ≥ 0
|e − 1| =
1 − e2x , se x < 0
In particolare (√
log 2
2 − e2x , se 0 ≤ x ≤
f (x) = √ 2x x
2
e = e , se x < 0
L’andamento di ex per x < 0 è ben noto, ne segue in particolare
lim f (x) = 0
x→−∞

(asse y asintoto orizzontale per x → −∞) e che f è strettamente crescente in


(−∞, 0). La funzione f (x) è continua in D(f ), assume in maniera evidente solo
valori non negativi ed il punto x∗ = log2 2 dove f ( log2 2 ) = 0 è di minimo assoluto.

Studio della derivata prima:


La funzione è derivabile infinite volte in D(f ) \ {0, log2 2 }. La derivata prima vale
e2x
(
′ − √2−e 2x
, se 0 < x < log2 2
f (x) =
ex , se x < 0

8
Sospendiamo momentaneamente il giudizio sulla derivabilità della funzione agli
estremi finiti di frontiera per analizzarli più nel dettaglio attraverso il limite
della derivata.
Nel punto x = 0, la derivata sinistra vale
lim f ′ (x) = lim− ex = 1,
x→0− x→0

mentre la derivata destra vale


e2x
lim+ f ′ (x) = lim+ − √ = −1
x→ x→0 2 − e2x
′ ′
La funzione non è derivabile per x = 0 in quanto f− (0) ̸= f+ (0). Il grafico
presenta un punto angoloso in (0, 1).
Nel punto x = log2 2 si ha invece

e2x
lim f ′ (x) = lim − √ = −∞.
x→ log
2
2
x→ log
2
2
2 − e2x

La funzione non è derivabile per x = log2 2 . Nel punto ( log2 2 , 0) il grafico ha


tangente verticale.
Si ha poi f ′ (x) < 0 per ogni x ∈ (0, log2 2 ) quindi f è strettamente decrescente
sull’intervallo (0, log2 2 ). Il punto x = 0 è di massimo (assoluto) con valore
f (0) = 1.
In (−∞, 0) la funzione coincide con ex ed è ben noto che la funzione esponenziale
è strettamente convessa.
Studio della derivata seconda:
( 2x
(4−e2x )
′′ − e(2−e 2x )3/2 , se 0 < x < log2 2
f (x) =
ex , se x < 0

Ne segue che f è strettamente concava per x ∈ (0, log2 2 ), strettamente convessa


(come già sapevamo) per x ∈ (−∞, 0).
Raccogliendo tutti gli elementi precedenti in un grafico qualitativo, si ottiene
la Figura 5.

1.6 Esercizio. Tracciare il grafico qualitativo della funzione


p
f (x) = 3x − x2 − 2
Svolgimento. L’insieme di definizione della funzione in esame si ottiene impo-
nendo l’unica condizione
−x2 + 3x − 2 ≥ 0 ⇐⇒ x ∈ [1, 2]
dunque D(f ) = [1, 2]. Il dominio naturale ottenuto deve farci riflettere: la
funzione è definita soltanto fra x = 1 e x = 2. Potrebbero essere, questi ultimi,
gli estremi di una semicirconferenza di diametro 1?. Verifichiamolo.
Osservazione 1: f ≥ 0 per ogni x ∈ D(f ), in quanto radicale con indice pari.
Osservazione 2: Siamo autorizzati ad elevare al quadrato ambo i membri
dell’espressione analitica di f (x), ricordando che f ≥ 0:
y 2 = 3x − x2 − 2

9
p
Figura 5: Grafico di f (x) = 1 − |e2x − 1|

ovvero
x2 + y 2 − 3x + 2 = 0,
equazione di una circonferenza di centro C( 32 , 0) e raggio r = 12 . Tuttavia,
dovendoci restringere al semiasse positivo delle ordinate (in quanto f ≥ 0 in
D(f )), otteniamo una semicirconferenza di centro e raggio noti. Si ooservi la
Figura 6.


Figura 6: Grafico di f (x) = 3x − x2 − 2

1.7 Esercizio. Tracciare il grafico qualitativo della seguente funzione

f (x) = (x2 + 1)e−|x|

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Svolgimento. Insieme di definizione: D(f ) = R, poiché le funzioni che inter-
vengono sono tutte definite su R.
Segno e intersezioni con gli assi: f (x) > 0 ∀x ∈ R; inoltre f (0) = 1. Non ci
sono intersezioni con l’asse x.
Simmetrie: si osserva che

f (−x) = ((−x)2 + 1)e−|−x| = (x2 + 1)e−|x| = f (x)

quindi la funzione è pari.


Limiti alla frontiera:

lim (x2 + 1)e−|x| = lim (x2 + 1)e−|x| = 0


x→−∞ x→+∞

per la gerarchia degli infiniti. L’asse x, ovvero y = 0, è asintoto orizzontale. Non


esistono asintoti obliqui né verticali.
Per studiare la derivata prima discutiamo il modulo:
1. Per x > 0 si ha

f ′ (x) = 2xe−x − (x2 + 1)e−x = e−x (−x2 + 2x − 1) = −e−x (x − 1)2

che si annulla per x∗ = 1. In particolare f ′ (x) ≤ 0 ∀x ∈ (0, +∞).


2. In maniera analoga, per simmetria, f ′ (x) ≥ 0 ∀x ∈ (−∞, 0), si anulla in
x∗ = −1 (si verifichi per esercizio scrivendo l’espressione della derivata
prima in questo tratto).
quindi la funzione è strettamente crescente in (−∞, 0) e strettamente decrescente
in (0, +∞) e dunque il punto x = 0 è un punto di massimo assoluto. La funzione
ha tangente orizzontale in x = ±1. Inoltre, come ci aspettavamo per via della
presenza del valore assoluto, x = 0 è un punto di non derivabilità. Infatti:

lim f ′ (x) = −1 ̸= 1 = lim− f ′ (x)


x→0+ x→0

confermando che x = 0 è un punto angoloso. Si guardi la Figura 7.

Alcuni consigli pratici:


1. Spesso una medesima informazione (ad esempio, la presenza di un punto
di flesso) viene ottenuta indipendentemente per vie diverse (ad esempio,
attraverso una stima asintotica e anche attraverso lo studio delle derivate);
quando ciò accade, queste informazioni, che da un punto di vista logico
sono ridondanti, costituiscono delle utilissime forme di controllo incrociato
sulla correttezza dei risultati ottenuti. Occorre essere attenti a cogliere ogni
eventuale incoerenza che emerge da questi controlli incrociati, potrebbero
esserci errori che vanno corretti;
2. Si noti l’importanza di costruire il grafico della funzione un po’ alla
volta, mano a mano che si raccolgono le informazioni (eventualmente
rifacendolo se a un certo punto ci accorgiamo che il grafico è diverso da
come ce lo aspettavamo), per capire che cosa ci possiamo aspettare succes-
sivamente dallo studio, quali aspetti è utiile approfondire, per accorgersi
immediatamente di eventuali incoerenze, evitando di fare studi inutili.

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Figura 7: Grafico di f (x) = (x2 + 1)e−|x|

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