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Capitolo 5

Studio di funzione

Nei capitoli precedenti abbiamo sviluppato una serie di strumenti che possono essere utilizzati
per studiare una funzione e tracciarne il grafico. In questo capitolo forniamo lo schema generale
da seguire nello studio di una funzione e vediamo alcuni esempi.

5.1 Schema generale


Data una funzione y = f (x), vanno generalmente eseguiti i passaggi elencati qui sotto.
• Dominio. Il primo passo è determinare il dominio della funzione. Si ricordi che quando
una funzione viene assegnata tramite la sua espressione analitica, senza che ne sia pre-
cisato il dominio, si assume che il dominio sia il più grande insieme in R su cui ha senso
calcolare la funzione.
• Eventuale parità o disparità . Sebbene questo non sia un passaggio essenziale,
determinare se la funzione è pari o dispari può essere molto conveniente. Infatti se la
funzione è pari sappiamo che il grafico è simmetrico rispetto all’asse x, mentre se la
funzione è dispari il grafico è simmetrico rispetto all’origine. In entrambi i casi sarà
allora sufficiente limitarsi ai valori x ≥ 0. Quando la funzione non è né pari né dispari,
invece, non vi è alcuna simmetria rispetto agli assi o all’origine.
• Eventuali intersezioni con gli assi. Per tracciare il grafico della funzione, è utile
conoscere gli eventuali punti di intersezione con gli assi cartesiani. Come sappiamo, per
trovare le ascisse delle eventuali intersezioni con l’asse x, bisgona risolvere l’equazione
f (x) = 0. Per determinare l’ordinata dell’intersezione con l’asse y è invece sufficiente cal-
colare f (0). Ovviamente quest’ultima operazione può essere svolta solo se 0 appartiene
al dominio; in caso contrario, non ci sono intersezioni con l’asse y.
• Segno della funzione. È importante sapere in quali parti del piano cartesiano il grafico
giace al di sopra (o al di sotto) dell’asse x. Per ricavare questa informazione, è sufficiente
risolvere la disequazione f (x) > 0. I valori di x per cui la disequazione è soddisfatta
corrispondono ai punti del grafico al di sopra dell’asse x. Tutti gli altri valori del dominio
corrispondono a punti in cui il grafico giace sotto l’asse x (o sull’asse x).
• Eventuali asintoti. Per tracciare correttamente il grafico, vanno individuati gli asintoti
verticali, orizzontali e obliqui. Tutti questi asintoti possono essere determinati tramite
il calcolo di opportuni limiti, come spiegato nel Capitolo 3.

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70 CAPITOLO 5. STUDIO DI FUNZIONE

• Derivata prima: cresecenza, decrescenza, massimi, minimi e flessi orizzontali.


L’andamento del grafico può essere disegnato con maggiore precisione una volta calcolata
la derivata della funzione. Studiando il segno della derivata, si determina dove la funzione
è crescente e dove è decrescente. Trovando i valori di x in cui la derivata si annulla, si
determinano punti di massimo, di minimo e/o di flesso orizzontale.

• Derivata seconda: convessità , concavità e flessi. Ulteriori dettagli vengono forniti


dalla derivata seconda. Studiandone il segno, si deteminano gli intervalli in cui il grafico
è concavo e quelli in cui è convesso. Trovando i valori di x in cui la derivata seconda si
annulla, si determinano gli eventuali punti di flesso.

• Grafico. Generalmente queste informazioni sono sufficienti a tracciare il grafico della


funzione con buona precisione. Si tenga presente che è sempre possibile ottenere un
grafico se necessario ancora più preciso determinando alcuni punti specifici del grafico.
Ad esempio, se in qualunque momento del procedimento delineato sopra riteniamo che
per disegnare il grafico con maggiore precisione sarebbe utile consocere il valore della
funzione nel punto x = 2, possiamo calcolare f (2) e far passare il grafico per il punto
trovato. Altro esempio: se il dominio della funzione fosse [−2, 1], sarrebbe importante
conoscere i valori di f agli estremi del dominio, cioè calcolare f (−2) e f (1). Con ri-
ferimento allo stesso esempio, si possono calcolare anche f ′ (−2) e f ′ (1) per conoscere
la pendenza della tangente grafico in quei punti. (Se questi valori della derivata non
esistono, si può provare a calcolare limx→−2+ f ′ (x) e limx→1− f ′ (x).)

5.2 Esempio: una funzione polinomiale fratta


Studiamo la funzione
4x2 − 1
f (x) =
x

Dominio Dobbiamo imporre che il denominatore sia diverso da 0, cioè x 6= 0. Dunque il


dominio è (−∞, 0) ∪ (0, +∞) (che può anche essere scritto nella forma R \ {0}).

Parità /disparità Proviamo a calcolare f (−x):

4(−x)2 − 1 4x2 − 1
f (−x) = =− = −f (x),
−x x
dunque la funzione è dispari. Sarà allora sufficiente concentrarsi sui punti x > 0 e poi riflettere
il grafico rispetto all’origine.

Intersezioni con gli assi Per le intersezioni con l’asse x, risolviamo l’equazione f (x) = 0,
cioè
4x2 − 1
= 0.
x
Le soluzioni sono x = 21 e x = − 21 . (Potremmo ignorare la seconda, visto che abbiamo
detto che è sufficiente concentrarsi sui punti x > 0.) Dunque il grafico interseca l’asse x in
corrispondenza di questi valori. Non ci sono invece intersezioni con l’asse y, dato che il punto
x = 0 non fa parte del dominio.
5.2. ESEMPIO: UNA FUNZIONE POLINOMIALE FRATTA 71

Segno Studiamo il segno della funzione risolvendo la disequazione f (x) > 0, cioè

4x2 − 1
> 0.
x
Per farlo, vanno analizzati separatamente il segno del numeratore e quello del denominatore.
Il numeratore è positivo quando 4x2 − 1 > 0. Risolvendo questa disequazione di secondo
grado, si trova come insieme delle soluzioni l’insieme (−∞, 21 ) ∪ ( 21 , +∞). Per gli altri valori
di x, il numeratore è negativo. Invece il denominatore è positivo se e solo se x > 0. Mettendo
insieme queste informazioni, scopriamo che f (x) > 0 se e solo se x appartiene all’insieme
(− 12 , 0) ∪ ( 21 , +∞).

Asintoti L’unico possibile asintoto verticale è nel punto x = 0, che è il solo punto di
accumulazione del dominio non appartenente al dominio. Calcoliamo

4x2 − 1
lim f (x) = lim = −∞,
x→0+ x→0+ x

visto che il numeratore tende a −1 e il denominatore a 0+ . Dato che la funzione è dispari,


possiamo subito concludere che
lim f (x) = +∞.
x→0−

Vi è dunque un asintoto verticale in x = 0, sia a destra che a sinistra.


Dato che il dominio è illimitato, sono possibili asintoti orizzontali e/o obliqui. Calcoliamo

4x2 − 1
lim f (x) = lim = +∞.
x→+∞ x→+∞ x

Dunque non c’è un asintoto orizzontale a destra, ma è possibile un asintoto obliquo. Per
verificare se c’è un asintoto obliquo di equazione y = mx + q, calcoliamo

f (x) 4x2 − 1
m = lim = lim = 4,
x→+∞ x x→+∞ x2

4x2 − 1 4x2 − 1 − 4x2


 
−1
q = lim (f (x) − mx) = lim − 4x = lim = lim = 0.
x→+∞ x→+∞ x x→+∞ x x→+∞ x

Siccome m = 4 e q = 0, la retta di equazione y = 4x costituisce un asintoto obliquo per la


funzione. Poiché la funzione è dispari, vi è un asintoto obliquo anche a sinistra.

Derivata prima Calcoliamo la derivata di f usando la regola di derivazione del quoziente:

8x · x − (4x2 − 1) · 1 4x2 + 1
f ′ (x) = =
x2 x2
Per x 6= 0, sia il numeratore che il denominatore sono sempre positivi. Dunque la funzione è
cresente in (−∞, 0) e in (0, +∞). Inoltre, non ci sono punti di massimo o minimo (né assoluto
né relativo), né punti di flesso orizzontale.
72 CAPITOLO 5. STUDIO DI FUNZIONE

Dertivata seconda Calcoliamo la derivata seconda di f applicando a f ′ la regola di deri-


vazione del quoziente:

8x · x2 − (4x2 + 1) · 2x 2x 2
f ′′ (x) = =− 4 =− 3
x4 x x
Per x > 0 la derivata seconda è negativa e dunque la funzione è concava nell’intervallo (0, +∞).
Per x < 0, il grafico è il simmetrico rispetto all’origine (in ogni caso, si vede che la derivata
seconda è positiva e quindi la funzione è convessa).

Grafico Raccogliendo tutte le informazioni ricavate sopra, concludiamo che il grafico di f è


quello dato in Figura 5.1.

4x2 −1
Figura 5.1: Il grafico della funzione f (x) = x . La retta tratteggiata è l’asintoto obliquo.

5.3 Esempio: un’altra funzione polinomiale fratta


Studiamo la funzione
1
f (x) = 1 +
x2 +1

Dominio Il denominatore non si annulla mai (è sempre positivo), dunque il dominio è R.

Parità /disparità Proviamo a calcolare f (−x):

1 1
f (−x) = 1 + 2
=1+ 2 = f (−x),
(−x) + 1 x +1

dunque la funzione è pari. Sarà allora sufficiente concentrarsi sui punti x ≥ 0 e poi riflettere
il grafico rispetto all’asse y.
5.3. ESEMPIO: UN’ALTRA FUNZIONE POLINOMIALE FRATTA 73

Intersezioni con gli assi Per le intersezioni con l’asse x, risolviamo l’equazione f (x) = 0:
1 1
1+ = 0, cioè = −1.
x2 +1 x2 +1
Poiché questa equazione non ha soluzioni (il primo membro è sempre positivo), non ci sono
intersezioni con l’asse x. Per l’asse y, l’ordinata dell’intersezione è data da f (0) = 1 + 1 = 2.

Segno La funzione assume sempre valori positivi, dunque il grafico giace interamente al di
sopra dell’asse x.

Asintoti Non ci sono asintoti verticali, dato che il dominio è R. Poiché il dominio è illimitato,
sono invece possibili asintoti orizzontali e/o obliqui. Calcoliamo
 
1
lim f (x) = lim 1+ 2 = 1 + 0 = 1.
x→+∞ x→+∞ x +1
Dunque c’è un asintoto orizzontale a destra, dato dalla retta di equazione y = 1. Poiché la
funzione è pari, c’è lo stesso asintoto orizzontale anche a sinistra.

Derivata prima Calcoliamo la derivata di f :


2x 2x
f ′ (x) = 0 − =− 2
(x2 + 1)2 (x + 1)2
Il numeratore è positivo se e solo se x > 0, mentre il denominatore è sempre positivo. Dunque
la frazione è positiva se e solo se x > 0. Essendoci un segno meno davanti alla frazione,
concludiamo che la derivata è negativa se e solo x > 0. Si vede anche che la derivata si annulla
in x = 0. Dunque la funzione è crescente nell’intervallo (−∞, 0), ha un massimo in x = 0 (in
cui f (0) = 1) ed è decrescente nell’intervallo (0, +∞). Da questo andamento si deduce che il
massimo è un massimo assoluto.

Dertivata seconda Calcoliamo la derivata seconda di f :


2 · (x2 + 1)2 − 2x · 2(x2 + 1)(x2 + 1)′
f ′′ (x) = −
(x2 + 1)4
2(x2 + 1)2 − 4x(x2 + 1) · 2x
=−
(x2 + 1)4
2(x + 1)(x2 + 1 − 4x2 )
2
=−
(x2 + 1)4
2(1 − 3x2 )
=− 2
(x + 1)3
Il numeratore è positivo se e solo se 1 − 3x2 > 0, cioè se e solo se − √13 < x < √1 .
3
Il
denominatore è sempre positivo. Allora la frazione è positiva se e solo se − √13 < x < √1
3
e dunque la derivata seconda è negativa se e solo se − √13 <x< √1 .
3
Si vede anche che la
derivata seconda si annulla in x = √1 e x= − √13 . Quindi la funzione è concava in (− √13 , √13 ),
3
ha punti di flesso in x = √1 ex= − √13 e è convessa altrove. Nei punti di flesso il valore della
3
funzione è f ( √13 ) = f (− √13 ) = 7
4.
74 CAPITOLO 5. STUDIO DI FUNZIONE

Grafico Raccogliendo tutte le informazioni ricavate sopra, concludiamo che il grafico di f è


quello dato in Figura 5.2.

− √13 √1
3

Figura 5.2: Il grafico della funzione f (x) = 1 + x21+1 . La retta tratteggiata è l’asintoto
orizzontale. Gli altri tratteggi evidenziano la posizione dei punti di flesso.

5.4 Esempio: una funzione con radicali


Studiamo la funzione p
f (x) = 8 − x3 + 1.

Dominio Affinché la radice sia ben definita, si deve avere 8 − x3 ≥ 0, cioè x3 ≤ 8, cioè
x ≤ 2. Dunque il dominio è (−∞, 2].

Parità /disparità Poiché non è vero che se x appartiene al dominio anche −x vi appartiene
(ad esempio, −3 sta nel dominio ma 3 no), la funzione non è né pari né dispari.

Intersezioni con gli assi Per le intersezioni con l’asse x, risolviamo l’equazione f (x) = 0,
cioè p
8 − x3 + 1 = 0.
Poiché il primo membro è sempre positivo, non ci sono soluzioni e dunque non√ci sono
intersezioni con l’asse x. Per l’intersezione con l’asse y, l’ordinata è data da f (0) = 8 + 1.

Segno f (x) è sempre positivo, quindi il grafico giace interamente al di sopra dell’asse x.

Asintoti Non ci sono asintoti verticali, dato che il dominio contiene l’estremo 2. Poiché il
dominio è illimitato a sinistra, è invece possibile un asintoto orizzontale o obliquo. Calcoliamo
p 
lim f (x) = lim 8 − x3 + 1 = +∞.
x→−∞ x→−∞

Dunque non ammette asintoti orizzontali. Inoltre, si verifica facilmente che non sono presenti
asintoti obliqui.
5.5. ESEMPIO: UNA FUNZIONE CON ESPONENZIALI 75

Derivata prima Calcoliamo la derivata di f , ricordando che possiamo scrivere f (x) =


1
(8 − x3 ) 2 + 1:
1 − 1 3 − 1
8 − x3 2 · −3x2 = − x2 8 − x3 2 .

f ′ (x) =
2 2
La derivata è negativa in tutto il suo dominio, eccetto in x = 0, dove vale 0. Dunque la
funzione è decrescente in (−∞, 2] e ha un punto di flesso orizzontale in x = 0. Si noti anche
che
lim f ′ (x) = −∞,
x→2−

per cui il grafico ha tangente verticale in corrispondenza di x = 2.

Dertivata seconda Calcoliamo la derivata seconda di f :


  
′′ 3  1
3 −2 2 1  3
3 −2 2

f (x) = − 2x · 8 − x +x · − 8−x · −3x
2 2
 
3  1 3 4
3 −2
 3
3 −2
=− 2x 8 − x + x 8−x
2 2
 
3 − 3  3
= − x 8 − x3 2 2 8 − x3 + x3

2 2
 
3 − 3 1
= − x 8 − x3 2 16 − x3
2 2

Il fattore x è positivo se e solo se x > 0. Il primo fattore tra parentesi è definito solo per x < 2
(non per x = 2), e per tali valori è sempre
√ positivo. L’ultimo fattore tra parentesi è positivo se
e solo se x3 < 32, cioè se e solo se x < 3 32, cosa sempre vera se x appartiene al dominio della
funzione. Tenendo conto del segno meno, concludiamo che la derivata seconda è negativa se e
solo se x > 0. Inoltre, la derivata seconda si annulla in x = 0. Si conclude che la funzione è
convessa in (−∞, 0], un punto di flesso in x = 0 (lo sapevamo già ) e concava in [0, 2].

Grafico Raccogliendo tutte le informazioni ricavate sopra, concludiamo che il grafico di f è


quello dato in Figura 5.3. Si noti che la funzione ha un punto di minimo assoluto in x = 2,
dove assume valore f (2) = 1.

5.5 Esempio: una funzione con esponenziali


Studiamo la funzione
x+2
f (x) =
ex

Dominio Il denominatore non si annulla mai (è sempre positivo), dunque il dominio è R.

Parità /disparità Provando a calcolare f (−x), non si ottiene né f (x) né f (−x). (Ad
esempio, f (−2) = 0 e f (2) = e42 .) Dunque la funzione non è né pari né dispari.
76 CAPITOLO 5. STUDIO DI FUNZIONE


Figura 5.3: Il grafico della funzione f (x) = 8 − x3 + 1.

Intersezioni con gli assi Per le intersezioni con l’asse x, risolviamo l’equazione f (x) = 0,
cioè
x+2
= 0.
ex
Questa equazione è equivalente a x + 2 = 0, che ha come unica soluzione x = −2. Per l’asse
y, l’ordinata dell’intersezione è data da f (0) = e20 = 2.

Segno Il numeratore è positivo se e solo se x > −2, mentre il denominatore è sempre


positivo. Dunque la funzione è positiva se e solo se x > −2.

Asintoti Non ci sono asintoti verticali, dato che il dominio è R. Poiché il dominio è illimitato,
sono invece possibili asintoti orizzontali e/o obliqui. Calcoliamo

x+2
lim f (x) = lim
x→+∞ x→+∞ ex
che è una forma indeterminata del tipo ∞.

Applicando la regola di de L’Hôpital, troviamo

x+2 1
lim f (x) = lim = lim x = 0.
x→+∞ x→+∞ ex x→+∞ e

Dunque c’è un asintoto orizzontale a destra, dato dalla retta di equazione y = 0 (cioè l’asse
x).
Calcoliamo ora
x+2
lim f (x) = lim = −∞,
x→−∞ x→−∞ ex

dato che questa è una forma −∞


0+
. Dunque a sinistra non c’è né asintoto orizzontale. Si verifica
facilmente che la funzione non ammette neanche asintoti obliqui.

Derivata prima Calcoliamo la derivata di f :

1 · ex − (x + 2)ex ex (−x − 1) x+1


f ′ (x) = 2
= 2x
=− x
(e )
x e e
5.6. ESEMPIO: UNA FUNZIONE CON LOGARITMI 77

Il numeratore è positivo se e solo se x > −1, mentre il deniminatore è sempre positivo. Dunque
la frazione è positiva se e solo se x > −1. Essendoci un segno meno davanti alla frazione,
concludiamo che la derivata è negativa se e solo x > −1. Si vede anche che la derivata si
annulla in x = −1. Dunque la funzione è crescente nell’intervallo (−∞, −1), ha un massimo
1
in x = −1 (in cui f (−1) = e−1 = e) ed è decrescente nell’intervallo (−1, +∞). Da questo
andamento si deduce che il massimo è un massimo assoluto.

Dertivata seconda Calcoliamo la derivata seconda di f :

1 · ex − (x + 1)ex −xex x
f ′′ (x) = − = − = x
e2x e2x e
Il numeratore è positivo se e solo se x > 0, mentre il denominatore è sempre positivo. Allora
la derivata seconda è positiva se e solo se x > 0. Inoltre, la derivata seconda si annulla in
x = 0. Dunque la funzione è concava in (−∞, 0), ha un punto di flesso in x = 0 (in cui la
funzione vale f (0) = 2) e convessa in (0, +∞).

Grafico Raccogliendo tutte le informazioni ricavate sopra, concludiamo che il grafico di f è


quello dato in Figura 5.4.

e
2

−1

Figura 5.4: Il grafico della funzione f (x) = ex .


x+2

5.6 Esempio: una funzione con logaritmi


Studiamo la funzione
f (x) = (x − 1) ln(x − 1).

Dominio Affinché il logaritmo sia ben definito, si deve avere x − 1 > 0, cioè x > 1. Dunque
il dominio è (1, +∞).

Parità /disparità Poiché non è vero che se x appartiene al dominio anche −x vi appartiene
(ad esempio, 2 sta nel dominio ma −2 no), la funzione non è né pari né dispari.
78 CAPITOLO 5. STUDIO DI FUNZIONE

Intersezioni con gli assi Per le intersezioni con l’asse x, risolviamo l’equazione f (x) = 0,
cioè
(x − 1) ln(x − 1) = 0.
Il primo membro si annulla se e solo se almeno uno dei due fattori è nullo. Il primo fattore
è nullo quando x = 1, che però non appartiene al dominio. Il secondo fattore è nullo quando
ln(x − 1) = 0, cioè quando x − 1 = 1, da cui x = 2. Dunque l’unica intersezione con l’asse x
è per x = 2. Non ci sono invece intersezioni con l’asse y, dato che il dominio non contiene il
punto x = 0.

Segno Il primo fattore x − 1 è positivo se e solo se x > 1, cioè per ogni x del dominio. Il
secondo fattore ln(x − 1) è positivo se e solo se x − 1 > 1, cioè x > 2. Dunque il grafico giace
al di sopra dell’asse x nell’intervallo (2, +∞) e al di sotto dell’asse x nell’intervallo (1, 2).

Asintoti Verifichiamo se c’è un asintoto verticale in x = 1:


lim f (x) = lim (x − 1) ln(x − 1),
x→1+ x→1+

che è una forma indeterminata del tipo 0 · (−∞). Se riscriviamo il prodotto (x − 1) ln(x − 1)
nella forma
ln(x − 1)
1
x−1
otteniamo una forma ∞
∞ e possiamo dunque applicare la regola di del’Hôpital, trovando
1
ln(x − 1) x−1
lim f (x) = lim 1 lim 1 = lim (−(x − 1)) = 0.
x→1+ x→1+
x−1
x→1+ − (x−1)2 x→1+

Dunque in corrispondenza di x = 1 non c’è asintoto verticale; invece, il grafico si avvicina al


punto (1, 0) senza raggiungerlo.
Poiché il dominio è illimitato a destra, è possibile un asintoto orizzontale o obliquo.
Calcoliamo
lim f (x) = lim (x − 1) ln(x − 1) = +∞.
x→+∞ x→+∞
Dunque non c’è asintoto orizzontale, ma è possibile che ce ne sia uno obliquo. Calcoliamo
f (x) (x − 1) ln(x − 1)
m = lim = lim = lim ln(x − 1) = +∞,
x→+∞ x x→+∞ x x→+∞

da cui deduciamo che non c’è nemmeno un asintoto obliquo.

Derivata prima Calcoliamo la derivata di f :


x−1
f ′ (x) = 1 · ln(x − 1) + = ln(x − 1) + 1.
x−1
La derivata è positiva se e solo se ln(x − 1) > −1, cioè x − 1 > 1e , cioè x > 1 + 1e . Inoltre,
la derivata si annulla per x = 1 + 1e . Dunque la funzione è decrescente in (1, 1 + 1e ), ha un
minimo assoluto in x = 1 + 1e ed è crescente in (1 + 1e , +∞). Nel punto di minimo, la funzione
vale f (1 + 1e ) = 1e ln( 1e ) = − 1e . Si noti anche che
lim f ′ (x) = −∞,
x→1+
per cui il grafico ha tangente che tende alla verticale in prossimità di x = 1.
5.6. ESEMPIO: UNA FUNZIONE CON LOGARITMI 79

Dertivata seconda Calcoliamo la derivata seconda di f :


1
f ′′ (x) =
x−1
La derivata seconda è sempre positiva nel dominio (1, +∞), dunque è sempre convessa.

Grafico Raccogliendo tutte le informazioni ricavate sopra, concludiamo che il grafico di f è


quello dato in Figura 5.5.

1 2

Figura 5.5: Il grafico della funzione f (x) = (x − 1) ln(x − 1). Si noti che il punto x = 1 non
fa parte del dominio.

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